Pleura e Versamento Pleurico: Approfondimento PDF

Summary

Questo documento descrive le cause del versamento pleurico, le dinamiche che regolano i volumi di liquidi e aria nello spazio pleurico, e l'interazione tra le superfici pleuriche dell'anatomia. Sono discusse anche la relazione tra volume polmonare e versamento pleurico, oltre ad un modello dell'interazione pleura-polmone e i muscoli respiratori.

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PLEURA E VERSAMENTO PLEURICO: UN APPROFONDIMENTO In questa sezione, analizzeremo le cause del versamento pleurico, le dinamiche che regolano i volumi di liquidi e aria nello spazio pleurico, e l'interazione tra le superfici pleuriche. Cause del Versamento Pleurico Il versamento pleurico, ovvero un...

PLEURA E VERSAMENTO PLEURICO: UN APPROFONDIMENTO In questa sezione, analizzeremo le cause del versamento pleurico, le dinamiche che regolano i volumi di liquidi e aria nello spazio pleurico, e l'interazione tra le superfici pleuriche. Cause del Versamento Pleurico Il versamento pleurico, ovvero un accumulo anomalo di liquido nello spazio pleurico, può essere causato da: 1. Aumento della Quantità di Acqua nel Polmone: Un eccesso di acqua nei polmoni può portare a un versamento pleurico. 2. Aumento della Pressione Capillare Polmonare: L'elevata pressione nei capillari polmonari può causare edema, ovvero fuoriuscita di liquido dai vasi, che può poi riversarsi nello spazio pleurico. 3. Aumento della Permeabilità Capillare Mesoteliale: Una maggiore permeabilità dei capillari mesoteliali (cellule che rivestono la pleura) permette il passaggio eccessivo di liquido, con conseguente edema e versamento. Relazione tra Volume Polmonare e Versamento Pleurico Grafici: I grafici mostrano la relazione tra l'eccesso di acqua nel polmone e il volume di liquido che passa dall'interstizio allo spazio pleurico. Più liquido si accumula nello spazio pleurico, maggiore è la riduzione del volume a disposizione dei polmoni. Capacità Vitale (ΔVC) e Capacità Polmonare Totale (ΔTLC): Si osserva una riduzione di questi volumi quando aumenta il versamento pleurico o si ha uno pneumotorace (accumulo di aria), con il volume polmonare che si riduce sempre di più quanto maggiore è l'entità del versamento. Interazione tra le Superfici Pleurali Microvilli: Sulla superficie delle cellule mesoteliali si trovano microvilli rigidi che fungono da punti di contatto tra le due pleure (viscerale e parietale). Questi microvilli impediscono il completo collassamento delle superfici pleuriche. Spazi di Liquido Interposti: Il liquido pleurico si distribuisce in piccole sacche tra i punti di contatto dei microvilli. L'aspirazione del liquido riduce la pressione pleurica, portando le superfici più vicine, e aumenta la pressione sui punti di contatto. Modello dell'Interazione Pleura-Polmone Per meglio comprendere l'interazione tra le superfici pleuriche e il polmone, utilizziamo un modello che include: Polmone: Rappresentato da una molla che simboleggia l'elasticità del polmone. Questa molla si oppone all'espansione e genera un ritorno elastico quando cessa la forza espansiva. Pleura Viscerale: Aderente al polmone. Cilindro: Simboleggia la parete toracica. Pleura Parietale: Riveste l'interno del cilindro. Dispositivo di Aspirazione: Simula la rimozione del liquido pleurico. Dinamiche del Modello: 1. Riduzione della Pressione: Il dispositivo di aspirazione rimuove il liquido, riducendo la pressione nello spazio pleurico. 2. Tensione della Molla: La riduzione di pressione "tira" la molla (il polmone) fino a quando entra in contatto con la pleura parietale. 3. Limite di Estensione: La molla raggiunge la sua massima estensione e non può andare oltre. La forza elastica di ritorno della molla ha un limite (5 mmHg). Capacità Funzionale Residua Equilibrio delle Forze: La capacità funzionale residua del polmone è il volume in cui le forze elastiche del polmone e della parete toracica si equivalgono, creando una depressione di circa 5 cmH2O nello spazio pleurico. Intervento dei Muscoli Respiratori: Il sistema rimane in equilibrio finché i muscoli respiratori non intervengono per modificare questo equilibrio. Eliminazione dell'Accoppiamento: L'introduzione di aria nello spazio pleurico (pneumotorace) elimina la pressione subatmosferica tra le superfici, permettendo al sistema di tornare in equilibrio con la pressione atmosferica e alle due superfici (molla e parete) di separarsi. Spero che questa rielaborazione dettagliata sia utile per chiarire i concetti relativi alla pleura e al versamento pleurico. I MUSCOLI RESPIRATORI: CLASSIFICAZIONE, INNERVAZIONE E CONTROLLO In questa sezione, analizzeremo la classificazione, l'innervazione e il controllo dei muscoli respiratori, suddividendoli in base alla loro funzione e al loro ruolo nel processo di respirazione. Classificazione dei Muscoli Respiratori I muscoli respiratori possono essere suddivisi in base alla loro funzione e posizione: 1. Muscoli delle Vie Aeree Superiori: Sono numerosi e includono sia muscoli dilatatori che costrittori, essenziali per il controllo del flusso d'aria nelle vie aeree superiori. 2. Muscoli della Pompa Respiratoria: Inspiratori: Primari: Diaframma, scaleni e intercostali parasternali. Accessori: Sternocleidomastoideo, intercostali esterni e altri muscoli del torace (es. gran pettorale e gran dorsale), attivati quando la ventilazione aumenta. Espiratori: Sono tutti accessori. Intercostali interni e muscoli addominali (obliquo interno, esterno, trasverso e retto dell'addome). Attività Muscolare Durante la Respirazione Elettromiografia (EMG): L'elettromiografia registra l'attività elettrica dei muscoli, sia in forma grezza (potenziali d'azione singoli) che integrata (andamento dell'attività nel tempo). Attivazione Progressiva: I muscoli respiratori mostrano un'attivazione progressivamente crescente o "a rampa" durante l'inspirazione. Diaframma: L'attività del diaframma si arresta bruscamente al termine dell'inspirazione, per poi riprendere brevemente all'inizio dell'espirazione, contribuendo a rallentare il flusso espiratorio iniziale per un migliore scambio gassoso. Respirazione Normale: Durante la respirazione normale, tutti i gruppi muscolari (diaframma, intercostali e addominali) vengono attivati con un andamento crescente. Innervazione dei Muscoli Respiratori Sistema Nervoso Autonomo: Il sistema nervoso autonomo non è direttamente coinvolto nel controllo dei muscoli respiratori. Sistema Nervoso Somatico (Volontario): I muscoli respiratori sono muscoli scheletrici controllati dal sistema motorio volontario, sotto il controllo della corteccia cerebrale. Motoneuroni: La contrazione dei muscoli respiratori avviene quando i motoneuroni "scaricano" impulsi nervosi. Localizzazione dei Motoneuroni: Vie Aeree Superiori: I motoneuroni si trovano nei nuclei dei nervi cranici. Muscoli della Pompa: Scaleni: Motoneuroni spinali nei neuromeri C1-C3. Diaframma: Nervo frenico (C3-C5). Intercostali parasternali, esterni ed interni: Motoneuroni nei rispettivi segmenti toracici del midollo spinale. Addominali: Motoneuroni negli ultimi segmenti toracici e nei primi cinque segmenti lombari. Controllo Automatico della Respirazione Regolazione Automatica: Oltre al controllo volontario, i muscoli inspiratori sono regolati automaticamente e ritmicamente da neuroni discendenti dal bulbo. Centro Generatore del Pattern Respiratorio: Una rete neuronale nel bulbo (complesso respiratorio ventrale) e nel ponte (centro respiratorio pontino) genera automaticamente il comando respiratorio (circa 12-15 volte al minuto). Reciproche Eccitazioni: L'attività ritmica è generata da reciproche eccitazioni tra le diverse popolazioni di neuroni. Segnali Sensoriali: La regolazione automatica è modulata da segnali sensoriali (meccanocettori) che informano il sistema sullo stiramento delle vie aeree e il volume polmonare. L'aumento eccessivo del volume polmonare innesca scariche che "spengono" l'inspirazione. Influenza della Composizione Chimica del Sangue: Chemocettori: I chemocettori nel sangue arterioso percepiscono le variazioni di pCO2, pH e pO2. Risposta Riflessa: L'aumento della pCO2, la diminuzione del pH e la riduzione della pO2 innescano risposte riflesse che regolano l'attività dei muscoli respiratori. Movimenti della Gabbia Toracica Durante la respirazione, si distinguono due tipi di movimenti omogenei lungo gli assi: 1. Movimento "a Manico di Pompa": Sollevamento verticale delle coste, tipico dell'azione dei muscoli scaleni. 2. Movimento "a Manico di Secchio": L'innalzamento delle coste è accompagnato da una rotazione laterale, tipico dell'azione del diaframma. Spero che questa rielaborazione strutturata e dettagliata sia utile per lo studio dei muscoli respiratori. IL DIAFRAMMA: ANATOMIA E AZIONE NELLA RESPIRAZIONE In questa sezione, analizzeremo l'anatomia del diaframma, la sua azione durante l'inspirazione e gli effetti della sua contrazione isolata sulla gabbia toracica. Anatomia del Diaframma Forma a Riposo: A riposo (con circa 3 litri di aria nei polmoni), il diaframma ha una forma a cupola. Fibre Muscolari: Fibre Costali: Si inseriscono sulle ultime coste e sono dirette assialmente. Fibre Vertebrali (Crurali): Si inseriscono sulla colonna lombare. Zona di Apposizione: L'area in cui le fibre costali sono a contatto con la superficie interna della gabbia toracica. Tendine Centrale: Il punto di inserzione comune delle fibre muscolari, formando la cupola. Iati: Iato della Vena Cava: Passaggio per la vena cava. Iato Esofageo: Passaggio per l'esofago. Aorta: Passa tra le inserzioni vertebrali posteriormente. Azione del Diaframma durante l'Inspirazione L'azione inspiratoria del diaframma è complessa e comprende tre componenti principali: 1. Azione "a Pistone": La contrazione delle fibre muscolari fa scendere il tendine centrale e la cupola del diaframma, aumentando il volume della cavità toracica. 2. Azione Inserzionale: Le fibre diaframmatiche sollevano le coste ruotandole leggermente verso l'esterno, espandendo ulteriormente la gabbia toracica. 3. Azione Apposizionale: La contrazione del diaframma aumenta la pressione addominale, che spinge le ultime coste verso l'esterno, ampliando il diametro inferiore della gabbia toracica. Azione Isolata del Diaframma Abbassamento del Diaframma: Una volta attivato, il diaframma si abbassa, riducendo la pressione pleurica e aumentando la pressione addominale. Sniff Test: I test che valutano le variazioni di pressione pleurica e addominale durante la respirazione, come il "sniff test", mostrano chiaramente questi effetti. Effetto sulla Gabbia Toracica: L'abbassamento della pressione pleurica, soprattutto nella parte caudale della gabbia toracica, tende a "risucchiare" gli spazi intercostali verso l'interno. Muscoli Inspiratori Accessori: Per contrastare la tendenza alla retrazione della parte superiore della gabbia toracica, è necessario l'intervento dei muscoli inspiratori accessori. Azione Espiratoria: Una contrazione isolata del diaframma, riducendo la pressione pleurica, può causare un effetto "espiratorio" sulla parte superiore della gabbia toracica. In Sintesi Il diaframma è un muscolo chiave nella respirazione, con un'azione complessa che coinvolge sia l'abbassamento della cupola, che l'espansione della gabbia toracica a livello costale e addominale. Una contrazione isolata del diaframma ha un effetto localizzato e, se non compensata dall'attività degli altri muscoli, può causare la retrazione della parte superiore della gabbia toracica. Spero che questa rielaborazione chiara e strutturata sia utile per lo studio del diaframma e del suo ruolo nella respirazione. SCALENI, INTERCOSTALI PARASTERNALI, PLETISMOGRAFIA OPTOELETTRONICA E MUSCOLI RESPIRATORI ACCESSORI In questa sezione, analizzeremo l'azione isolata di scaleni e intercostali parasternali, introdurremo la pletismografia optoelettronica come strumento di studio dei movimenti della parete toracica, e parleremo dei muscoli respiratori accessori. Scaleni: Azione Isolata Effetto sulla Pressione Pleurica: La contrazione isolata degli scaleni, che agiscono principalmente sulla parte alta della gabbia toracica, causa una riduzione della pressione pleurica in tutto il cavo toracico. Movimento Paradosso dell'Addome: Se il diaframma non è attivo, la pressione negativa pleurica si trasmette attraverso il diaframma flaccido all'addome, provocando un rientramento dell'addome (movimento paradosso). Considerazione: È fondamentale considerare l'azione isolata di ogni singolo muscolo per comprenderne l'effetto specifico sulla meccanica respiratoria. Intercostali Parasternali: Azione Isolata Localizzazione: I muscoli parasternali sono gli intercostali posti immediatamente ai lati dello sterno. Orientamento: La loro direzione è tale che, contraendosi, tirano cranialmente la costa inferiore delle due su cui si inseriscono. Effetto sulla Gabbia Toracica: Agiscono su tutta la gabbia toracica, ma riducendo la pressione pleurica. Movimento Paradosso dell'Addome: In assenza di altre azioni muscolari, gli intercostali parasternali causerebbero un movimento paradosso dell'addome. Pletismografia Optoelettronica: Studio dei Movimenti della Parete Toracica Scopo: La pletismografia optoelettronica è uno strumento utile per studiare i movimenti delle diverse componenti della parete toracica. Metodologia: 1. Marcatori: Vengono posti dei marcatori in punti specifici su un giubbino indossato dal soggetto. 2. Telecamere: Il movimento di questi marcatori viene seguito da telecamere che registrano i cambiamenti nello spazio. 3. Ricostruzione: I movimenti dei diversi compartimenti della parete toracica vengono ricostruiti e studiati. Risultati: La pletismografia ha dimostrato che una normale inspirazione richiede il reclutamento simultaneo di tutti e tre i gruppi muscolari (diaframma, intercostali e scaleni), comportando un aumento del diametro della gabbia toracica sia a livello craniale che caudale. Muscoli Respiratori Accessori Intercostali Esterni: Sono muscoli inspiratori accessori. Le loro fibre sono orientate in modo da sollevare la costa inferiore delle due su cui si inseriscono. Intercostali Interni: Sono muscoli espiratori. Le loro fibre sono orientate in modo da abbassare la costa superiore delle due su cui si inseriscono. Sternocleidomastoidei: Hanno un'azione simile a quella degli scaleni. Vengono attivati in condizioni di estremo aumento della ventilazione. In condizioni di ventilazione estrema, vengono reclutati tutti i muscoli del torace. In Sintesi Gli scaleni e gli intercostali parasternali hanno ruoli specifici nella meccanica respiratoria, con azioni che, se isolate, possono produrre effetti inattesi come il movimento paradosso dell'addome. La pletismografia optoelettronica permette di studiare il reclutamento di tutti i muscoli respiratori durante l'atto respiratorio. Inoltre, i muscoli intercostali e gli sternocleidomastoidei sono muscoli accessori che possono essere reclutati in situazioni di aumentata ventilazione. Spero che questa rielaborazione dettagliata e strutturata sia utile per lo studio di questi importanti aspetti della meccanica respiratoria. DISFUNZIONE DEI MUSCOLI INSPIRATORI E PARALISI DIAFRAMMATICA In questa sezione, analizzeremo le conseguenze della disfunzione dei muscoli inspiratori, con particolare attenzione alla paralisi del diaframma e alle sue ripercussioni sulla meccanica respiratoria. Paralisi del Diaframma Cause: La paralisi del diaframma si verifica quando il diaframma perde la sua capacità di contrarsi. Paralisi Semiparziale: In alcuni casi, il diaframma può essere solo parzialmente paralizzato. Compensazione Muscolare: In caso di paralisi parziale, altri muscoli inspiratori, in particolare gli scaleni, cercano di compensare la ridotta attività del diaframma. Effetti dell'EMG: L'elettromiografia (EMG) mostra l'assenza o la riduzione dell'attività diaframmatica e l'aumento dell'attività degli altri muscoli inspiratori. Meccanica Respiratoria: La contrazione dei muscoli compensatori porta ad un aumento del volume del cavo toracico e ad una riduzione della pressione pleurica, ma la parete anteriore dell'addome viene risucchiata verso l'interno. Conseguenze Fisiologiche: Questo tipo di respirazione riduce la ventilazione e può causare desaturazione (riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue). Respirazione durante il Sonno: Durante il sonno, l'attività muscolare si riduce, peggiorando il quadro della meccanica respiratoria. La gabbia toracica si espande meno e l'addome si spinge paradossalmente verso l'interno. Esempi di Disfunzione Muscolare Quadriplegico C5: Il diaframma è intatto, ma tutti i muscoli sotto il quinto segmento cervicale non ricevono più i comandi corticali o dal centro generatore del ritmo. La gabbia toracica si espande nella parte caudale, ma la parte superiore rientra durante l'inspirazione, evidenziando l'azione isolata del diaframma senza il supporto dei muscoli accessori. Quadriplegico C1: In questo caso, solo il muscolo sternocleidomastoideo rimane funzionale. Ventilazione Artificiale: Durante la ventilazione artificiale, si osserva un'espansione simultanea di entrambi i compartimenti della gabbia toracica. Respirazione Spontanea: Durante la respirazione spontanea, la parte alta della gabbia toracica si espande, mentre la parte caudale rientra in fase inspiratoria. In Sintesi La paralisi del diaframma altera significativamente la meccanica respiratoria, con una ridotta espansione della gabbia toracica e un movimento paradosso dell'addome. L'attività compensatoria degli altri muscoli inspiratori può limitare le conseguenze della paralisi diaframmatica. Gli esempi di pazienti quadriplegici illustrano gli effetti della disfunzione dei muscoli respiratori e del ruolo del diaframma in assenza dei muscoli accessori. Spero che questa rielaborazione dettagliata e strutturata sia utile per lo studio delle disfunzioni dei muscoli inspiratori e della paralisi diaframmatica. I MUSCOLI ESPIRATORI: MECCANISMO D'AZIONE E RECLUTAMENTO In questa sezione, analizzeremo il meccanismo d'azione dei muscoli espiratori, il loro reclutamento durante la respirazione, e le differenze tra la respirazione a riposo, la respirazione addominale e la respirazione aumentata. Muscoli Espiratori: Meccanismo d'Azione Muscoli Addominali: Sono i muscoli espiratori più potenti. 1. Aumento della Pressione Addominale: La loro contrazione incrementa la pressione addominale. 2. Spinta del Diaframma: L'aumento della pressione addominale spinge il diaframma rilasciato in direzione craniale, riducendo il volume toracico. Muscoli Intercostali Interni: 1. Abbassamento delle Coste: La contrazione degli intercostali interni abbassa le coste, riducendo ulteriormente il volume toracico. Aumento della Pressione Alveolare: L'azione combinata dei muscoli espiratori porta ad un aumento della pressione nel torace, che comprime gli alveoli, causando l'uscita dell'aria dai polmoni. Reclutamento dei Muscoli Espiratori Respirazione a Riposo: Durante la respirazione normale a riposo, i muscoli espiratori non vengono attivati. Attività Tonica: L'attività elettromiografica (EMG) dei muscoli espiratori a riposo mostra solo una piccola attività tonica non correlata con la respirazione, ma dovuta alla loro funzione posturale. Attivazione Espiratoria: I muscoli espiratori vengono reclutati solo in situazioni di aumento della resistenza espiratoria o durante un'espirazione volontaria. Respirazione Addominale Enfasi sui Muscoli Extra-Diaframmatici: La respirazione addominale si caratterizza per una maggiore enfasi sui muscoli extra-diaframmatici. Ventri Materno: Questa respirazione era utilizzata nel ventre materno per facilitare l'assunzione di sangue e nutrienti attraverso il cordone ombelicale. Forti Emozioni: È anche il tipo di respirazione che si manifesta durante forti emozioni. Attivazione dei Muscoli Intercostali Non Omogenea: I muscoli intercostali parasternali non vengono attivati tutti in modo omogeneo, ma principalmente quelli degli spazi superiori vengono reclutati per primi. Gradiente Cranio-Caudale: Gli intercostali superiori mostrano una maggiore attività in fase con il diaframma. C'è anche un gradiente cranio-caudale di intensità e tempo di attivazione. Gli intercostali più alti sono più efficaci nell'eseguire la loro azione e vengono attivati con più intensità e velocità. Attivazione Sfasata: Gli intercostali del terzo, quinto e settimo spazio si attivano in modo leggermente sfasato, uno dopo l'altro in senso cranio-caudale. Respirazione Aumentata Stimoli Chimici: Durante l'aumento dell'attività respiratoria causata da stimoli chimici come ipossia o ipercapnia, l'attività dei muscoli extra-diaframmatici aumenta maggiormente rispetto a quella del diaframma. Esercizio Muscolare: Un meccanismo simile si osserva durante l'esercizio muscolare, dove si reclutano sia i muscoli inspiratori che quelli espiratori. Aumento del Volume Corrente: L'aumento del volume corrente durante l'esercizio avviene sia per un incremento della fase inspiratoria (muscoli extra-diaframmatici) sia per una riduzione del volume di fine espirazione (muscoli espiratori). Aumento dell'Escursione Respiratoria: Abbassando il livello di fine espirazione e attivando i muscoli espiratori si può aumentare l'escursione respiratoria, ovvero la quantità d'aria che entra ed esce. Si velocizza anche l'espirazione, e quindi la frequenza respiratoria. Distrofia Muscolare: Modello di Disfunzione Fase Iniziale: In un paziente con distrofia muscolare, nei primi 20 secondi l'addome si muove molto, mentre la gabbia toracica si muove poco, indicando una respirazione prevalentemente diaframmatica. Fase Successiva: Negli ultimi secondi, si nota un aumento dell'attivazione dei muscoli extra- diaframmatici, con un minor movimento addominale e una maggiore espansione toracica. Spero che questa rielaborazione dettagliata e strutturata sia utile per lo studio dei muscoli espiratori e delle variazioni della respirazione. IL DIAFRAMMA: DUE MUSCOLI, PROPRIETÀ E RUOLI DIVERSI In questa sezione, esploreremo la complessa natura del diaframma, analizzando la sua suddivisione in due muscoli distinti, le loro proprietà meccaniche, il ruolo nella sindrome ostruttiva e le attività non respiratorie. Il Diaframma: Due Muscoli Distinti Diaframma Vertebrale (Crurale) e Costale: Il diaframma è composto da due muscoli: il diaframma vertebrale (o crurale), con inserzioni sulla colonna lombare, e il diaframma costale, con inserzioni sulle ultime coste. Generalmente, questi due muscoli vengono attivati insieme. Motoneuroni: I motoneuroni di questi due muscoli si trovano in segmenti diversi del midollo spinale. Diaframma Costale: Motoneuroni in C5. Diaframma Vertebrale: Motoneuroni in C6 e C7. Funzioni Non Respiratorie del Diaframma Deglutizione e Azione Sfinteriale: Il diaframma ha un ruolo fondamentale nella deglutizione e nell'azione sfinteriale dell'esofago. Sfintere Gastroesofageo: Le fibre del diaframma vertebrale circondano lo iato esofageo e contribuiscono alla funzione sfinteriale che separa l'esofago dallo stomaco. Contrazione e Rilasciamento: Le fibre del diaframma si contraggono per prevenire il reflusso gastroesofageo, soprattutto in situazioni di aumento della pressione addominale. Durante la deglutizione, le fibre si rilasciano per permettere il passaggio del cibo dall'esofago allo stomaco. Reflusso Gastroesofageo: In caso di reflusso, il diaframma costale può contribuire ad aumentare la pressione addominale. Proprietà Meccaniche del Diaframma Relazione Forza-Lunghezza: Come tutti i muscoli scheletrici, il diaframma ha una relazione forza- lunghezza, con una lunghezza ottimale (a riposo) in cui è in grado di generare la massima forza. Relazione Tensione-Frequenza: La forza sviluppata dal diaframma aumenta con la frequenza di stimolazione. La forza è maggiore alla lunghezza ottimale rispetto a quando le fibre sono più corte. Relazione Forza-Velocità: Il diaframma contiene una quantità equivalente di fibre lente (tipo I) e rapide (tipo II). Diaframma nella Sindrome Ostruttiva (BPCO) Modificazioni Morfologiche: Nei pazienti con BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), il diaframma subisce modificazioni morfologiche. Aumento del Volume Polmonare: Questi pazienti respirano a volumi polmonari maggiori, dovuti in parte ad un aumento della capacità funzionale residua e all'iperinsufflazione dinamica. Ridotta Forza Espiratoria: A ogni ciclo respiratorio, il paziente espira meno aria di quanta ne abbia inspirata, causando un progressivo aumento del volume di fine espirazione e la tipica "gabbia toracica a botte". Modifiche delle Fibre Diaframmatiche: Le fibre diaframmatiche diventano più corte, disposte radialmente, perdendo l'effetto dell'inserzione costale, e l'azione potrebbe diventare paradossalmente espiratoria. Adattamento della Lunghezza Ottimale: Un parziale compenso è dato dalla riduzione della lunghezza ottimale, che permette di generare forza nonostante l'accorciamento. Aumento delle Fibre Lente: Nelle condizioni ostruttive, aumenta la percentuale di fibre lente nel diaframma. Attività Non Respiratorie dei Muscoli Respiratori Emozion: I muscoli respiratori sono coinvolti nell'espressione delle emozioni, che a loro volta modificano i pattern respiratori. Postura e Movimento: I muscoli intercostali e parasternali contribuiscono al mantenimento della postura e al movimento. Fonazione: I muscoli respiratori sono fondamentali nella fonazione (produzione della voce), che avviene grazie al passaggio di aria sotto pressione attraverso le corde vocali. Interferenza con la Respirazione: Le attività non respiratorie dei muscoli respiratori interferiscono con la respirazione. Ad esempio, durante la fonazione (soprattutto con frasi lunghe) può accumularsi anidride carbonica nel sangue e diminuire la pO2. I chemiocettori intervengono, aumentando l'attività respiratoria, interrompendo l'espirazione prolungata e l'apnea associata alla fonazione. Spero che questa rielaborazione dettagliata e strutturata sia utile per lo studio del diaframma e delle sue complesse funzioni.

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