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sistema linfatico fisiologia anatomia umana biologia

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Questo documento fornisce un riassunto del sistema linfatico, includendo informazioni sul suo ruolo nel drenaggio dei fluidi, nel recupero di proteine e nella funzione immunitaria.

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IL SISTEMA LINFATICO: DRENAGGIO, IMMUNITÀ E ASSORBIMENTO DEI LIPIDI Il sistema linfatico svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio dei fluidi corporei, nella risposta immunitaria e nel trasporto dei lipidi assorbiti dall'intestino. Funzioni Principali del Sistema Linfatico: 1. Dr...

IL SISTEMA LINFATICO: DRENAGGIO, IMMUNITÀ E ASSORBIMENTO DEI LIPIDI Il sistema linfatico svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio dei fluidi corporei, nella risposta immunitaria e nel trasporto dei lipidi assorbiti dall'intestino. Funzioni Principali del Sistema Linfatico: 1. Drenaggio dei Fluidi Interstiziali: Il sistema linfatico raccoglie l'eccesso di liquido (circa 8-12 litri al giorno) che fuoriesce dai capillari sanguigni e si accumula nell'interstizio. Questo liquido, chiamato linfa, viene poi riportato nel sistema circolatorio. Una parte di questa linfa proviene dall'interstizio dei villi intestinali. 2. Recupero delle Proteine: Il sistema linfatico recupera le proteine che sono sfuggite dai capillari sanguigni. Se queste proteine rimanessero nell'interstizio si verificherebbero due problemi: Scomparirebbero rapidamente (circa ogni 50 minuti) e il fegato dovrebbe lavorare eccessivamente per risintetizzarle. Si accumulerebbero nell'interstizio, aumentando la pressione colloido-osmotica e causando edema (accumulo di liquido). 3. Funzione Immunitaria: Lungo i vasi linfatici si trovano i linfonodi, dove la linfa viene filtrata e dove si trovano cellule immunocompetenti. Il Sistema Linfatico e l'Assorbimento dei Lipidi Un aspetto particolare del sistema linfatico è il suo ruolo nell'assorbimento dei lipidi: Villi Intestinali e Circolo Sanguigno: I soluti piccoli e idrosolubili (ioni, carboidrati, amminoacidi) entrano nei capillari sanguigni dei villi intestinali per diffusione, raggiungendo la vena porta e il fegato. Assorbimento dei Lipidi e Vaso Chilifero: I lipidi, dopo essere stati assorbiti dagli enterociti in forma di acidi grassi, vengono riesterificati a trigliceridi e impacchettati in chilomicroni. Questi sono troppo grandi per entrare nei capillari sanguigni e vengono quindi assorbiti dal vaso chilifero, un vaso linfatico presente al centro del villo. Aspetto Lattiginoso della Linfa: I chilomicroni passano nel sistema linfatico, rendendo la linfa lattiginosa e densa. Dotto Toracico: I vasi linfatici confluiscono nel dotto toracico, che sbocca nel circolo sistemico a livello della vena succlavia, poco prima della vena cava superiore. Accoppiamento tra Capillari Linfatici e Capillari Sanguigni Esiste uno stretto accoppiamento tra i capillari linfatici e quelli sanguigni: I vasi del microcircolo sanguigno sono circondati da una rete di capillari linfatici, pronti a raccogliere l'eccesso di liquidi e proteine che fuoriescono dai vasi sanguigni. Assorbimento del Liquido Interstiziale nei Capillari Linfatici Il meccanismo di assorbimento del liquido interstiziale nei capillari linfatici è particolare: Struttura dei Capillari Linfatici: La parete dei capillari linfatici è formata da un singolo strato di cellule endoteliali non unite da giunzioni, con lembi citoplasmatici lassi. Aumento della Pressione Interstiziale: Quando la pressione del liquido interstiziale aumenta, l'acqua entra nel capillare linfatico, divaricando i lembi citoplasmatici delle cellule endoteliali. Chiusura dei Lembi e Flusso Unidirezionale: Una volta entrata nel capillare, l'acqua aumenta la pressione spingendo indietro i lembi citoplasmatici e impedendo il ritorno del liquido nell'interstizio. In questo modo si garantisce il flusso unidirezionale della linfa. Propulsione della Linfa nei Vasi Linfatici Il movimento della linfa avviene attraverso un meccanismo attivo e passivo: 1. Struttura dei Vasi Linfatici: Ogni segmento di un vaso linfatico è collegato a quello successivo. I diversi segmenti sono separati da valvole che impediscono il reflusso. 2. Flusso Passivo: L'aumento di pressione in un segmento chiude la valvola precedente e apre quella successiva, permettendo al liquido di fluire nel segmento seguente. 3. Contrazione della Muscolatura Liscia (Lymphangion): Dopo un breve tratto passivo, compaiono cellule muscolari lisce nella parete del vaso. Queste cellule si contraggono in risposta alla distensione della parete causata dall'afflusso di linfa (meccanismo miogeno), aumentando la pressione. La contrazione sequenziale di questi segmenti, chiamati linfangioni, permette alla linfa di avanzare. 4. Valvole a Nido di Rondine: Le valvole tra i segmenti impediscono il reflusso della linfa. 5. Sistole e Diastole: La contrazione dei muscoli lisci (sistole) spinge la linfa verso il segmento successivo, mentre il rilassamento (diastole) permette al segmento di riempirsi di nuovo. Spero che questa rielaborazione sia utile per lo studio del sistema linfatico. CONTROLLO NERVOSO DEL SISTEMA LINFATICO Il muscolo liscio dei vasi linfatici non si contrae solo per il meccanismo miogeno, ma è anche soggetto a controllo nervoso, che permette di modulare l'attività di pompaggio della linfa. Regolazione Nervosa della Contrazione Linfatica: Stimolazione Alfa-Adrenergica: La contrazione del muscolo liscio linfatico è stimolata dagli agenti alfa-adrenergici, tramite recettori alfa-adrenergici. Endotelina: Questa sostanza è vasocostrittrice ma, nel contesto linfatico, promuove la contrazione del muscolo liscio linfatico. Bradichinina: Sebbene sia un vasodilatatore, provoca contrazione nel muscolo liscio linfatico. Il meccanismo di questo effetto non è ancora del tutto chiarito. Stimolazione Beta-Adrenergica: A differenza del muscolo liscio vascolare, la stimolazione dei recettori beta-adrenergici ha un effetto inibitorio sia sulla forza di contrazione che sulla frequenza del muscolo liscio linfatico. Acetilcolina, Ossido Nitrico, Radicali Liberi dell'Ossigeno e Canali del Potassio ATP-dipendenti: Queste sostanze e meccanismi contribuiscono al rilassamento del muscolo liscio linfatico e, quindi, alla riduzione dell'attività di pompaggio. Effetti di Noradrenalina e Bradichinina sulla Contrazione Linfatica L'aggiunta di noradrenalina e bradichinina a dosi crescenti provoca un aumento progressivo della forza di contrazione del muscolo liscio linfatico, dimostrando il loro ruolo nell'attivazione della pompa linfatica. Vasi Linfatici Polmonari Importanza nel Polmone: Il sistema linfatico è molto presente nel polmone per mantenere l'interstizio polmonare il più asciutto possibile. Questo facilita gli scambi gassosi. Ancoraggio alla Matrice Interstiziale: Le pareti dei vasi linfatici polmonari sono ancorate alla matrice interstiziale tramite briglie connettivali. Effetto Propulsivo dei Movimenti: I movimenti del corpo, tramite le briglie, possono esercitare un effetto propulsivo sulla linfa nei vasi polmonari. Effetti dell'Attività Cardiaca e Respiratoria sulla Pressione Interstiziale e Linfatica L'attività cardiaca e respiratoria influenzano significativamente la pressione interstiziale e linfatica, contribuendo al movimento della linfa: 1. Movimenti Respiratori: La contrazione del diaframma durante l'inspirazione aumenta il volume polmonare. Questo aumento di volume causa un aumento della pressione interstiziale nel diaframma, seguito da una diminuzione della pressione nei vasi linfatici. Questa alternanza di pressione facilita il flusso passivo di acqua dall'interstizio ai capillari linfatici. 2. Attività Cardiaca: Il cuore poggia sul diaframma; quindi, ogni contrazione del ventricolo comprime una porzione di muscolo. Queste piccole variazioni di pressione interstiziale causate dalle contrazioni cardiache sono sufficienti per attivare la pompa linfatica. Anche le oscillazioni cardiache contribuiscono a promuovere il flusso linfatico. In Sintesi: Il sistema linfatico è un sistema dinamico, regolato sia dal controllo nervoso che dalle forze meccaniche create dall'attività respiratoria e cardiaca. Il controllo nervoso tramite recettori alfa e beta adrenergici, bradichinina ed endotelina, e meccanismi di rilascio con acetilcolina e ossido nitrico permette un'accurata modulazione della contrazione linfatica. Questi meccanismi, combinati con le fluttuazioni pressorie generate dalla respirazione e dall'attività cardiaca, assicurano un efficiente drenaggio del liquido interstiziale e un corretto funzionamento del sistema linfatico. Spero che questa rielaborazione sia utile per lo studio di questi argomenti. EDEMA: MECCANISMI, TIPI E CAUSE L'edema, ovvero l'accumulo di liquido nell'interstizio, si verifica quando i meccanismi di drenaggio del sistema linfatico vengono sopraffatti. Questa condizione può derivare da diversi fattori che alterano l'equilibrio dei fluidi tra capillari, interstizio e sistema linfatico. Flusso Linfatico e Protezione dall'Edema Aumento del Flusso Linfatico: In condizioni normali, il flusso linfatico mantiene un certo valore. Quando aumenta il liquido che entra nel sistema linfatico, anche il flusso aumenta proporzionalmente, grazie alla contrazione del muscolo liscio linfatico. Capacità di Aumento del Flusso: Il sistema linfatico ha la straordinaria capacità di aumentare il flusso linfatico anche di oltre 20 volte rispetto al normale, quando la pressione interstiziale aumenta a causa dell'accumulo di liquido. Ruolo Protettivo: Questa capacità di adattamento è uno dei principali meccanismi di protezione contro la formazione di edema. L'edema si verifica solo quando la quantità di liquido che si accumula nell'interstizio supera la capacità di drenaggio del sistema linfatico. Tipi di Edema L'edema può manifestarsi in diverse forme: Edema Localizzato: Spesso causato da aumento della permeabilità capillare dovuto a infiammazione o reazioni immunitarie. Edema Generalizzato: Si verifica in tutto il corpo. Edema in Cavità Corporee: Ascite: Accumulo di liquido nel cavo peritoneale. Versamento Pleurico: Accumulo di liquido nel cavo pleurico. Edema Polmonare: L'aumento della pressione nei capillari polmonari provoca l'accumulo di liquido nell'interstizio polmonare. Se il sistema linfatico non riesce a rimuovere tutto il liquido, questo passa negli alveoli, causando edema alveolare. Il liquido alveolare ostacola gli scambi gassosi. Cause di Edema L'edema può derivare da diverse cause che alterano l'equilibrio dei fluidi: 1. Aumento della Pressione Capillare: Aumento della Pressione Arteriosa: L'aumento della pressione arteriosa può inizialmente ripercuotersi sui capillari. Di solito, l'autoregolazione tramite vasocostrizione miogena protegge i capillari. Vasodilatazione Arteriolare: Provoca un aumento della pressione idraulica nel capillare, aumentando la filtrazione di liquidi. Aumento della Resistenza Post-Capillare (Venocostrizione): Rallenta il deflusso di sangue dai capillari, aumentando la pressione. Aumento della Pressione Venosa: Stasi o insufficienza ventricolare destra aumentano la pressione nelle vene sistemiche e nei capillari. 2. Deficit del Drenaggio Linfatico: Aumento della Pressione Venosa Centrale: L'aumento della pressione nella succlavia, dove sbocca il dotto toracico, ostacola il drenaggio linfatico. Ostruzioni e Compressioni: Compressione dei vasi linfatici dovuta a tumori, radioterapia (che causa fibrosi), filariasi (parassiti che ostruiscono i vasi). La mancanza di vasi linfatici (agenesia) può anche causare edema. 3. Riduzione della Pressione Colloido-Osmotica del Plasma: Ipoproteinemia: Insufficiente produzione di proteine da parte del fegato, eccessiva perdita di proteine dai reni, malnutrizione proteica o malassorbimento intestinale. Emodiluizione: L'aumento del volume di acqua nel sangue riduce la concentrazione delle proteine plasmatiche. 4. Edema Lesionale: Aumento della Permeabilità Capillare: Istamina, reazioni allergiche, mediatori dell'infiammazione e ustioni possono aumentare la permeabilità capillare. L'aumento della permeabilità permette non solo all'acqua, ma anche alle proteine di fuoriuscire. L'aumento di proteine nell'interstizio aumenta la pressione colloido-osmotica e richiama ulteriore acqua dai capillari. Fattori di Protezione dall'Edema Il corpo dispone di diversi meccanismi per contrastare la formazione di edema: Elevata Capacità di Aumento del Flusso Linfatico: Il sistema linfatico può aumentare l'attività di pompaggio fino a 20 volte. Diluizione delle Proteine Interstiziali: Più liquido esce dai capillari, più si diluiscono le proteine nell'interstizio, riducendo la pressione colloido-osmotica. L'aumento della pressione idraulica nell'interstizio è un altro fattore che contrasta la formazione di edema. Compliance Interstiziale: La capacità dell'interstizio di espandersi senza un aumento significativo della pressione. Conclusioni Grazie alla combinazione di questi fattori di protezione, la pressione capillare potrebbe aumentare fino a 17 mmHg prima che si verifichi l'edema. Questo dimostra la sofisticata e complessa regolazione dei fluidi corporei e la capacità di adattamento del sistema linfatico. Spero che questa rielaborazione sia utile per lo studio dell'edema e dei suoi meccanismi. COMPLIANCE INTERSTIZIALE: UN FATTORE CHIAVE NELLA REGOLAZIONE DEI FLUIDI La compliance interstiziale si riferisce alla capacità dell'interstizio di espandersi in risposta a variazioni di volume, e gioca un ruolo cruciale nella prevenzione dell'edema. Tipi di Interstizio e Compliance Interstizio Sottocutaneo: Ha una compliance elevata, ovvero si espande facilmente in risposta a un aumento di volume. Tuttavia, la compliance diminuisce all'aumentare della pressione interstiziale. Interstizio Rigido: Presenta una compliance bassa, ovvero si espande con difficoltà. Relazione Pressione-Volume e Rigidità Interstiziale Rigidità: Invece di considerare la compliance (variazione di volume per variazione di pressione), si può analizzare la rigidità, ovvero la variazione di pressione per variazione di volume. Alta Rigidità a Bassi Volumi: L'interstizio presenta un'elevata rigidità quando il volume è basso, il che significa che piccole aggiunte di liquido provocano un grande aumento della pressione. In condizioni normali, l'interstizio si oppone all'ingresso di acqua. Transizione a Bassa Rigidità: Superato un certo volume o una certa pressione, la rigidità dell'interstizio diminuisce drasticamente. A questo punto, l'interstizio accoglie facilmente grandi quantità di liquido senza un aumento significativo della pressione. Questa è una condizione estrema che difficilmente si raggiunge. Compliance Interstiziale a Livello Sistemico Analizzando l'intero organismo, si osserva che: Condizioni Normali: I circa 12 litri di liquido interstiziale si trovano ad una determinata pressione. Aggiunta di Liquido: L'aggiunta di liquidi provoca un aumento significativo della pressione interstiziale. Soglia di Compliance Elevata: Al raggiungimento di una pressione prossima a quella atmosferica, la pressione non aumenta ulteriormente e l'interstizio accoglie facilmente grandi quantità di liquido. Esperimento di Guyton e la Risposta dell'Interstizio Un esperimento di Guyton illustra la risposta dell'interstizio a variazioni di filtrazione plasmatica: Misurazione del Peso di un Arto: Si misurano le variazioni di peso di un arto in seguito a variazioni nella filtrazione di plasma dai capillari. Aumento della Pressione Colloido-Osmotica: Una soluzione iperosmotica nel plasma aumenta l'assorbimento di liquidi dall'interstizio, riducendo il peso dell'arto. Aumento della Pressione Idraulica: L'aumento della pressione idraulica nei capillari aumenta la filtrazione e il peso dell'arto. Soglia di Ingresso dell'Acqua: L'interstizio non accoglie acqua finché non si raggiunge una pressione prossima a quella atmosferica, dopodiché l'acqua entra liberamente. Meccanismo Strutturale alla Base della Compliance Interstiziale La variazione di compliance può essere spiegata in termini di struttura interstiziale: Fibre di Collegamento: Fibre connettivali collegano i capillari sanguigni alla matrice interstiziale e alla parete degli alveoli (nel polmone). Condizioni Normali: Queste fibre tengono l'interstizio compatto e rigido. Aumento della Filtrazione: L'aumento della filtrazione provoca l'ingresso di liquido nell'interstizio, separando i capillari dalla matrice solida. Questo mette in tensione le fibre connettivali, che resistono fino a una certa pressione. Rottura delle Fibre: Quando la pressione supera un certo valore (vicina allo 0), le fibre si rompono, e l'interstizio diventa molto più compliant, accogliendo il liquido senza un significativo aumento di pressione. Riassumendo: La compliance interstiziale è un meccanismo dinamico che protegge dall'edema, dove la rigidità iniziale si riduce drasticamente quando la pressione raggiunge una soglia critica. Questa variazione della compliance, legata alla struttura del tessuto, permette di assorbire importanti volumi di liquido senza un aumento incontrollato della pressione. Spero che questa rielaborazione sia utile per lo studio della compliance interstiziale e del suo ruolo nella fisiologia dei fluidi corporei. IL SISTEMA RESPIRATORIO: SCAMBI GASSOSI E FUNZIONI MULTIPLE Il sistema respiratorio è fondamentale per la respirazione esterna, un processo che include lo scambio di gas tra l'ambiente e il corpo. Questo sistema svolge un ruolo cruciale nella ventilazione, negli scambi gassosi, nella regolazione del pH e della pressione arteriosa, oltre ad altre funzioni come la fonazione e la difesa immunitaria. I Quattro Passaggi della Respirazione Esterna: 1. Ventilazione (Sistema Respiratorio): Scambio di aria tra ambiente e polmoni. 2. Scambi Gassosi (Sistema Respiratorio): Scambio di gas tra alveoli e sangue. 3. Trasporto dei Gas (Sistema Circolatorio): Trasporto di ossigeno e anidride carbonica nel sangue. 4. Scambi Gassosi Tissutali (Sistema Circolatorio): Scambio di gas tra sangue e tessuti. Funzioni del Sistema Respiratorio: Scambi Gassosi: Assunzione di ossigeno ed eliminazione di anidride carbonica. Regolazione del pH: Attraverso la ventilazione, il sistema respiratorio regola l'eliminazione di anidride carbonica, un acido volatile, contribuendo all'equilibrio acido-base. Controllo della Pressione Arteriosa: Il sistema respiratorio è coinvolto nella regolazione della pressione arteriosa. Altre Funzioni: Deglutizione, fonazione, mantenimento della postura e difesa immunitaria. Ventilazione Polmonare: Meccanismi e Parametri La ventilazione è il processo di scambio di aria tra l'ambiente e gli alveoli polmonari: Frequenza Respiratoria: A riposo, una persona compie circa 12-15 atti respiratori al minuto. Volume Corrente: In ogni atto respiratorio, vengono scambiati circa 500 ml di aria. Ventilazione Minutaria: Il prodotto della frequenza respiratoria per il volume corrente, che rappresenta il volume totale di aria che entra o esce dai polmoni in un minuto (circa 10 litri al minuto). Spazio Morto Anatomico: Circa 150 ml dell'aria inspirata rimangono nelle vie aeree dove non avvengono scambi gassosi. Ventilazione Alveolare: Il volume di aria fresca che raggiunge gli alveoli in un minuto (circa 5 l/min), calcolato come la differenza tra il volume corrente e lo spazio morto (500 ml - 150 ml = 350 ml), moltiplicato per la frequenza respiratoria. Volumi e Capacità Polmonari Capacità Funzionale Residua (CFR): Il volume di aria presente nei polmoni al termine di un'espirazione normale (circa 3 litri). Volume Corrente (Vt): Il volume di aria inspirato o espirato ad ogni atto respiratorio normale (circa 500 ml). Volume Residuo (VR): Il volume di aria che rimane nei polmoni dopo un'espirazione forzata massimale (circa 1,5 litri). Volume di Riserva Espiratoria (VRE): Il volume di aria che può essere espulso dopo un'espirazione normale. Volume di Riserva Inspiratoria (VRI): Il volume di aria che può essere inspirato oltre un'inspirazione normale. Capacità Inspiratoria (CI): Volume corrente + volume di riserva inspiratorio. Capacità Polmonare Totale (CPT): Volume residuo + volume di riserva espiratoria + volume corrente + volume di riserva inspiratoria. Capacità Vitale (CV): Il volume totale che può essere mobilizzato espirando, partendo dalla capacità polmonare totale. È il volume totale di aria che può essere espulso dai polmoni con una espirazione massimale. Corrispondenza tra Ventilazione e Perfusione Corrispondenza Aria/Sangue: Vi è una stretta correlazione tra il volume di aria che scambia i gas negli alveoli (5 litri al minuto) e il volume di sangue che passa nei capillari alveolari (5 litri al minuto). Variazioni della Frequenza Respiratoria La frequenza respiratoria di 12-15 atti al minuto è il valore di base, ma varia in base alle condizioni: si riduce durante il sonno e aumenta durante l'attività fisica. Espansione del Cavo Toracico durante l'Inspirazione Durante l'inspirazione, i polmoni si espandono in modo sincrono e omogeneo in tutti i diametri del cavo toracico (assiale/verticale, latero-laterale e antero-posteriore). Spero che questa rielaborazione sia utile per lo studio del sistema respiratorio e della ventilazione. VASCOLARIZZAZIONE DEL POLMONE: CIRCOLO POLMONARE E CIRCOLO BRONCHIALE La vascolarizzazione del polmone è fondamentale per garantire un efficiente scambio di gas e si basa su due sistemi circolatori distinti: il circolo polmonare e il circolo bronchiale. Sviluppo dei Vasi Polmonari I vasi del sistema polmonare si sviluppano parallelamente alle vie aeree, formando una densa rete capillare attorno agli alveoli. Arterie Polmonari: Un ramo di piccola arteria polmonare (che trasporta sangue venoso) raggiunge le ultime ramificazioni dell'albero bronchiale. Capillari Alveolari: L'arteria si dirama in una densa rete di capillari che rivestono gli alveoli, formando una superficie di scambio molto estesa. Vene Polmonari: I capillari confluiscono in piccole vene polmonari che si ingrandiscono progressivamente. Doppio Sistema Circolatorio del Polmone Il polmone riceve sangue da due circoli: Circolo Polmonare: Trasporta sangue venoso dal ventricolo destro ai polmoni per l'ossigenazione. Circolo Bronchiale: Apporta sangue arterioso dal circolo sistemico ai tessuti polmonari (non per gli scambi gassosi). Anastomosi: I due sistemi circolatori si anastomizzano parzialmente. Drenaggio Linfatico: Il polmone ha un efficiente drenaggio linfatico con una rete molto sviluppata. Circolo Polmonare: Caratteristiche Principali Flusso Polmonare: 5 litri/min (3,5 l/min/m² normalizzato). Volume Sanguigno Polmonare: Circa 250-300 ml/m² in ogni istante. Tempo di Percorso del Globulo Rosso: 5 secondi per l'intero circolo polmonare, circa 0.75 secondi nei capillari alveolari. Superficie di Scambio: Circa 100 metri quadrati (un campo da tennis). Bassa Pressione: Il circolo polmonare è a bassa pressione (media di 12-15 mmHg in arteria polmonare). Assenza di Arteriole/Venule: Non ci sono vere arteriole e venule e il muscolo liscio è presente anche in vasi più piccoli. Organizzazione dei Vasi: Le arterie corrono vicino alle vie aeree, mentre le vene sono più distanti e raccolgono il sangue dopo il passaggio nei capillari. Struttura degli Alveoli e Scambi Gassosi Capillari Alveolari: I capillari formano uno strato continuo di sangue nella parete alveolare. Sporgenza dei Capillari: I capillari sporgono all'interno dell'alveolo, aumentando ulteriormente la superficie di scambio. Numero di Alveoli e Capillari: Circa 200 milioni di alveoli e 280 miliardi di capillari. Dilatazione dei Capillari: I capillari si dilatano con la distensione degli alveoli. Membrana Alveolo-Capillare: Spessore e Strati Il percorso che i gas devono compiere per passare dalla parte alveolare a quella capillare è molto sottile, nell'ordine dei micron (2-3 μm). I gas attraversano: 1. Spazio Alveolare: 2. Epitelio Alveolare (Tipo I): Cellula sottile (meno di 1 micron). 3. Lamina Basale: Sottile strato di matrice extracellulare. 4. Interstizio: Sottile spazio tra le membrane. 5. Endotelio Capillare: Strato cellulare dei vasi sanguigni. 6. Plasma: Liquido che riempie i vasi sanguigni. 7. Strato Liquido Alveolare: Liquido che riveste gli alveoli, derivato dalla filtrazione dai capillari. Se questo strato aumenta, (ad esempio nell'edema polmonare), ostacola gli scambi gassosi. Riassumendo: La complessa vascolarizzazione del polmone, con il suo doppio sistema circolatorio e la vasta superficie di scambio, è cruciale per l'efficace ossigenazione del sangue. La sottile membrana alveolo-capillare e la presenza di uno strato liquido alveolare sono elementi chiave che influenzano la velocità con cui i gas si diffondono tra aria e sangue. Spero che questa rielaborazione sia utile per lo studio della vascolarizzazione polmonare. CIRCOLO BRONCHIALE: NUTRIZIONE DEI TESSUTI POLMONARI Il circolo bronchiale è un sistema vascolare ad alta pressione che ha la funzione di nutrire i tessuti polmonari. Le arterie bronchiali originano direttamente dall'aorta, portando sangue ossigenato e nutrienti al polmone. Anastomosi tra Circolo Bronchiale e Circolo Polmonare Una caratteristica importante della circolazione polmonare è la presenza di anastomosi, ovvero connessioni dirette, tra il circolo bronchiale e il circolo polmonare: Anastomosi Venose: Le vene bronchiali si anastomizzano con le vene polmonari, mescolando sangue venoso con sangue arterioso. Effetto sulla pO2: Questo mescolamento riduce la pressione parziale di ossigeno (pO2) nel sangue arterioso che arriva all'atrio sinistro, e quindi in circolo. Percentuali di Drenaggio: Il 30% del sangue venoso bronchiale si mescola al sangue venoso sistemico, mentre il 70% confluisce nelle vene polmonari, riducendo l'ossigenazione del sangue pompato dal ventricolo sinistro. Shunt Intrapolmonare In condizioni patologiche può verificarsi uno shunt intrapolmonare, dove sangue venoso non ossigenato bypassa gli alveoli e confluisce direttamente nelle vene polmonari, riducendo ulteriormente la pO2. Fonti della pO2 Arteriosa Sistemica: La pO2 nel sangue arterioso sistemico è inferiore a quella del sangue appena ossigenato negli alveoli (100/105 mmHg) e questo è dovuto a: Commistione con il sangue venoso bronchiale Eventuali Shunt Intrapolmonari Vene di Tebesio: Vene che drenano il sangue venoso dal ventricolo sinistro direttamente nel ventricolo stesso, che contribuiscono a ridurre la pO2. Anastomosi Arteriosa: Arterie di Sperr Un piccolo quantitativo di sangue arterioso bronchiale, tramite le arterie di Sperr (anastomosi arteriose), confluisce nell'arteria polmonare, innalzando leggermente la pO2 del sangue venoso. Caratteristiche del Circolo Polmonare Il circolo polmonare è caratterizzato da un alto flusso e bassa pressione: Bassa Resistenza: Il circolo polmonare presenta una bassa resistenza al flusso a causa della sua brevità e della distensibilità delle pareti vascolari. Distensibilità Vascolare: Le pareti dei vasi polmonari si distendono facilmente, accogliendo l'aumento del flusso sanguigno senza un aumento eccessivo della pressione. Pulsatilità del Flusso: L'assenza di vere arteriole nel circolo polmonare rende il flusso pulsatile fino ai capillari, con una caduta di pressione graduale. Gradiente Pressorio: Il gradiente di pressione nel circolo polmonare è circa 5 volte inferiore rispetto al circolo sistemico. Ciò rende le variazioni di pressione più sensibili e influenzate dall'attività respiratoria e dall'attività del ventricolo sinistro e destro. Influenza dell'Attività Respiratoria: L'attività respiratoria modifica il flusso sanguigno polmonare, poiché il volume polmonare influenza le forze che agiscono sui vasi. Regolazione del Calibro Vascolare Il calibro vascolare nel circolo polmonare è regolato prevalentemente da fattori locali, umorali (istamina, serotonina, bradichinina), e neurotrasmettitori. Il Ventricolo Destro e la Circolazione Polmonare Pressione di Pompa: Il ventricolo destro non necessita di pareti spesse, poiché genera pressioni basse per pompare il sangue nel circolo polmonare. Movimento a Soffietto: La contrazione del ventricolo destro si realizza con un movimento a soffietto. Bypass del Ventricolo Destro: In caso di stenosi o atresia della valvola polmonare, si può creare un bypass che porta il sangue dall'atrio direttamente all'arteria polmonare, tramite uno shunt chirurgico. Compliance del ventricolo destro Il ventricolo destro è molto più compliante del sinistro, questo a causa delle basse pressioni che deve vincere. Diagramma Pressione/Volume: Il diagramma pressione/volume del ventricolo destro non presenta le fasi isovolumetriche, a causa delle basse pressioni. La valutazione delle curve pressione-volume permette di valutare la contrattilità del ventricolo destro. Ipertensione Polmonare: In caso di ipertensione polmonare, il ventricolo destro reagisce aumentando la contrattilità. Spero che questa rielaborazione sia utile per lo studio del circolo bronchiale e polmonare.

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