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Lezione_3-2_Pigmenti e materiali pittorici.pdf

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CORSO di CHIMICA degli ARCHEOMATERIALI A.A. 2023-24 3.2_Pigmenti e Materiali pittorici Docente: Enrico Greco, PhD ([email protected]) Assistant Professor, Department of Chemical and Pharmaceutical Sciences ...

CORSO di CHIMICA degli ARCHEOMATERIALI A.A. 2023-24 3.2_Pigmenti e Materiali pittorici Docente: Enrico Greco, PhD ([email protected]) Assistant Professor, Department of Chemical and Pharmaceutical Sciences MATERIALI PITTORICI Leganti ❖ animali o proteici ❖ uovo Leganti per pigmenti ❖ caseina ❖ animale ❖ a caldo ❖ vegetali ❖ a caseina o colla a ❖ polisaccaridi freddo Colle ❖ miele ❖ amidi ❖ vegetale ❖ gomma arabica ❖ oli essiccativi ❖ gomma ❖ olio di lino adragante ❖ olio di papavero ❖ polisaccaridi ❖ colle 2 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Pitture ad olio pigmento disperso in olio siccativo. ▪ olio di lino – buona velocità di essiccamento ma tende ad ingiallire ▪ olio di papavero – olio di noce – formazione lenta del film polimerico, poco resistente, ottime proprietà ottiche La proporzione con cui si miscela un olio con un pigmento è tradizionalmente definita presa d’olio ed è la quantità necessaria a bagnare 100 g di pigmento. Questo valore è oggi chiamato concentrazione volumetrica critica del pigmento (CVCP) ed è molto importante perché determina le caratteristiche del film pittorico con conseguenze sia dal punto di vista estetico sia conservativo. 3 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE I più antichi dipinti a olio al mondo (ca 650 CE). Una serie di murali buddisti che si trovano a Bamiyan, Afghanistan. 4 ENRICO GRECO, PHD I Coniugi Arnolfini, Jan van Eyck, 1434 82x60 cm (su tavola) 5 ENRICO GRECO, PHD I Coniugi Arnolfini, Jan van Eyck, 1434 82x60 cm (su tavola) 6 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Leonardo da Vinci, Dama con l'ermellino (1488-1490), Museo Czartoryski, Cracovia 7 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Vincent van Gogh, Campo di grano con volo di corvi (1890), Museo Van Gogh, Amsterdam 8 ENRICO GRECO, PHD Les Demoiselles d'Avignon, Pablo Picasso, 1907 9 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Composition VII, Wassily Kandinsky, 1913 10 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Pitture ad olio Il processo di essiccamento degli olî è il risultato di reazioni a catena di tipo radicalico influenzato da diversi fattori, quali la disponibilità di ossigeno, presenza di luce, presenza di ioni metallici nei pigmenti, trattamenti termici preliminari e lo spessore del film. L’olio di lino steso in un film sottile assorbe lentamente l’ossigeno fino al 20-30% del suo peso, impegnandolo in una reazione ossidativa. Lo stadio iniziale consiste nell’estrazione di un atomo di idrogeno da un gruppo metilenico per dare un radicale stabile per via delle possibili strutture di risonanza. 11 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Pitture ad olio L’olio di lino steso in un film sottile assorbe lentamente l’ossigeno fino al 20-30% del suo peso, impegnandolo in una reazione ossidativa. Lo stadio iniziale consiste nell’estrazione di un atomo di idrogeno da un gruppo metilenico per dare un radicale stabile per via delle possibili strutture di risonanza: Fase I 12 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Pitture ad olio Nell’arco di 2-3 giorni per reazione con l’ossigeno si formano idroperossidi (O—O—H) e perossidi (O—O—), che determinano la propagazione della catena radicalica. Questo provoca un notevole aumento della viscosità e un cambiamento dell’indice di rifrazione: Fase II 13 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Pitture ad olio I gruppi perossidici innescano il secondo stadio di essiccamento, la vera polimerizzazione, che porta la formazione di legami tra i gliceridi costituendo una struttura macromolecolare reticolata chiamata linossina: Fase III 14 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Pitture ad olio Cu, Co, Pb, Mn, Fe, possono agire da catalizzatori nella velocità di essiccamento, ma un processo completo può richiedere anche 80-100 anni. Riassumendo, durante l’essicamento avvengono contemporaneamente processi di polimerizzazione e reazioni di scissione dei legami e frammentazione delle catene degli acidi grassi in frammenti più piccoli. Di questi uno dei frammenti resterà legato alla molecola del gliceride, mentre l’altro resterà un acido libero funzionalizzato. 15 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Il glicole miscele di esteri, alcoli, acidi saturi con catena da 14 a 30 etilenico (nome IUPAC 1, atomi di carbonio. 2-etandiolo) è il più semplice dei dioli. Una cera si differenzia dai grassi perché è un estere del glicole etilenico con due acidi grassi, mentre i grassi sono esteri della glicerina con tre acidi grassi. A temperatura ambiente si presenta come liquido trasparente miscibile all’acqua, di aspetto sciropposo e sapore dolciastro. 16 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Le loro caratteristiche apolari e la loro estrema malleabilità le rendono un materiale molto usato per molte attività umane. Le cere hanno una funzione strutturale ed impediscono la perdita di acqua per traspirazione. 17 ENRICO GRECO, PHD 1 MATERIALI PITTORICI Le Cere Con cera si indica una sostanza che: o è malleabile a temperatura ambiente; o ha un punto di fusione di circa 40-80 °C cere > grassi > oli o ha una viscosità relativamente bassa quando fusa; o è insolubile in acqua; o è idrofoba. 1 8 18 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Con cera si indica una sostanza che: o è malleabile a temperatura ambiente; o ha un punto di fusione di circa 40-80 °C cere > grassi > oli o ha una viscosità relativamente bassa quando fusa; o è insolubile in acqua; o è idrofoba. 1 9 19 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Con cera si indica una sostanza che: o è malleabile a temperatura ambiente; o ha un punto di fusione di circa 40-80 °C cere > grassi > oli o ha una viscosità relativamente bassa quando fusa; o è insolubile in acqua; o è idrofoba. 2 0 20 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Con cera si indica una sostanza che: o è malleabile a temperatura ambiente; o ha un punto di fusione di circa 40-80 °C cere > grassi > oli o ha una viscosità relativamente bassa quando fusa; o è insolubile in acqua; o è idrofoba. 2 1 21 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI DORATURA  Doratura a guazzo La doratura a guazzo chiamata anche doratura a bolo, consiste nell’applicare foglie d’oro su uno strato di argilla rossa (bolo). Il bolo fornisce una superficie flessibile che consente di lucidare l’oro con un brunitore d’agata ottenendo così un effetto brillante e molto liscio. Il bolo dà riflessi rossi all’oro dovuto alla trasparenza di questo ultimo. Firenze – Giotto, Madonna di Ognisanti  Doratura a missione (1310 ca) – 335x229 cm È una doratura più semplice che consiste Tempera e olio su tavola nell’applicare la foglia d’oro su molti tipi di superficie non porosa trattata con un mezzo adesivo (missione) a base d’acqua oppure colle, cere ed olî. 22 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Con cera si indica una sostanza che: o è malleabile a temperatura ambiente; o ha un punto di fusione di circa 40-80 °C cere > grassi > oli o ha una viscosità relativamente bassa quando fusa; o è insolubile in acqua; o è idrofoba. 2 3 23 ENRICO GRECO, PHD PROPRIETÀ DEI MATERIALI PITTORICI  Il punto di fusione di una sostanza è il valore di temperatura e pressione a cui coesistono la fase solida e la fase liquida in equilibrio termodinamico, cioè senza che vi sia transizione fra le due fasi.  La viscosità è la proprietà della materia per la quale le particelle di un corpo (tipicamente di un fluido) incontrano resistenza nello scorrere le une rispetto alle altre. È la grandezza fisica che indica la resistenza di un fluido allo scorrimento.  Si definisce fluidità la grandezza reciproca della viscosità.  Per idrofobicità (dal greco hydor, acqua, e phobos, paura) si intende la proprietà fisica di specie chimiche (ad esempio molecole) di essere respinte dall'acqua.  Si utilizza il termine idrofobicità in senso ampio per indicare la proprietà di materiali di non assorbire e non trattenere acqua al loro interno o sulla loro superficie. 24 ENRICO GRECO, PHD PROPRIETÀ DEI MATERIALI PITTORICI Malleabilità Proprietà di un materiale di poter essere deformato permanentemente senza subire né modifiche strutturali e di resistenza meccanica né fratture; part., la proprietà dei metalli di poter essere ridotti in fogli sottili. La malleabilità è una proprietà tecnologica della materia che indica la capacità di un corpo o di un materiale (in particolare di un metallo) di essere facilmente deformabile e riducibile in strati laminiformi sottili (ovvero la sua capacità di essere sottoposto a laminazione senza che le proprietà meccaniche del materiale ne risentano). Il termine deriva dal latino "malleum", che vuol dire martello. Il metallo più malleabile è l'oro da cui per esempio si possono ottenere lamine semitrasparenti color giallo, seguito dal palladio e dall'alluminio. 25 ENRICO GRECO, PHD PROPRIETÀ DEI MATERIALI PITTORICI Malleabilità  Proprietà di un materiale di deformarsi facilmente sotto l'azione di urti o pressioni adeguate senza screpolarsi o fratturarsi e senza compromissione delle sue caratteristiche meccaniche.  Un materiale malleabile è riducibile in lamine, anche molto sottili (spessore sino all'ordine del µm).  Presentano grande malleabilità i metalli, tra cui principalmente l'oro, il platino, l'argento, il rame. 26 ENRICO GRECO, PHD PROPRIETÀ DEI MATERIALI PITTORICI SOSTANZA Tm (°C) AZOTO -210 PUNTO DI FUSIONE ETERE -116 MERCURIO -39  Il punto di fusione di una sostanza ACQUA 0 è definito come il valore di PARAFFINA 54 temperatura e pressione a cui coesistono le fasi solida e liquida NAFTALINA 80 in equilibrio termodinamico, cioè ZOLFO 182 senza che vi sia transizione fra le STAGNO 232 due fasi. PIOMBO 327 ZINCO 427  Per definizione, il ghiaccio alla ORO 1065 pressione di 1 atm fonde a 0 °C. RAME 1083 SILICIO 1410 TUNGSTENO 3410 27 ENRICO GRECO, PHD PROPRIETÀ DEI MATERIALI PITTORICI DUTTILITÀ  Proprietà fisica della materia che indica la capacità di un corpo di deformarsi plasticamente sotto carico prima di giungere a rottura, cioè la capacità di sopportare deformazioni plastiche. Tipi di rottura di una barretta metallica sottoposta a trazione:  La duttilità può essere anche definita come la capacità di un (a) Rottura fragile materiale ad essere ridotto in fili sottili. (b) Rottura duttile (c) Rottura altamente duttile 28 ENRICO GRECO, PHD PROPRIETÀ DEI MATERIALI PITTORICI DUTTILITÀ Pieter de Pannemaker su cartone di Bernard Van Orley (1491-1541), Salita al Calvario, 1518-20, arazzo in lana, seta e fili d’oro e d’argento, Bruxelles, Belgio. Palacio Real de La Granja e San Ildefonso, Segovia, Spagna. 29 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI COMPOSITI PARAMENTI FILIGRANA 30 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Ca(OH)2  Tecnica ad Encausto I pigmenti venivano mescolati con colla di bue, cera punica (ovvero cera vergine fatta bollire in acqua di mare) e calce spenta, per sgrassare la colla. La tempera così ottenuta è densa, eventualmente da diluire con acqua. Una volta asciutta la tempera, sopra si spalmava la cera punica sciolta con un po' d'olio. Si scaldava quindi il supporto o con un braciere o con il cauterio, per far penetrare la cera fino al supporto. Infine, si passava alla lucidatura con un panno tiepido. La tecnica a encausto in uso presso gli antichi popoli del Mediterraneo era eseguita sulle pareti, su pietra o su legno, con pigmenti colorati sciolti nella cera e fissati con il calore. 31 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE  Tecnica ad Encausto Da papiri del 1300 BCE gli Egiziani ricorrevano all’encausto al fine di conservare i ritratti dei loro defunti. I Romani facevano largo uso di questa tecnica, come testimoniano diverse domus pompeiane, dove ritroviamo opere encausticate con cera applicata in superfice per proteggere il dipinto eseguito sulla parete. Conoscenza e impiego dell’encausto scomparve con il cessare della civiltà classica (sappiamo che Leonardo tentò di realizzare con questa tecnica la Battaglia di Anghiari, che distrusse non essendo riuscito a dosare il calore). Ciò che affascina nelle opere ad encausto è la loro lucentezza, determinata dal velo traslucido di cera che avvolge il colore. I colori ad encausto non si scuriscono né si screpolano. 32 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Parigi – Pieter Paul Rubens, Reinterpretazione della parte centrale de La Battaglia di Anghiari di Leonardo (1603 ca) 33 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Muro decorato a encausto da Solunto (I secolo BCE) - Museo archeologico regionale di Palermo 34 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE Sulle tecniche e sui colori usati nella pittura parietale romana ci danno preziose informazioni Vitruvio e, soprattutto, Plinio. Quest’ultimo compie una interessante suddivisione tra i colori, dividendoli in due categorie: colores floridi e colores austeri. I colores floridi sono quelli che noi chiameremmo colori forti e i colores austeri colori a corpo. Data la loro preziosità, i colores floridi dovevano essere forniti dal committente e, secondo Plinio, erano i seguenti: minium (3PbO · PbO2 - ossido misto di piombo), armenium, cinnabaris (HgS – solfuro di mercurio), chrysocolla, indicum e pupussirum. Di questi, il minio e il cinabro erano adoperati per ottenere il famoso rosso pompeiano. 35 ENRICO GRECO, PHD TECNICHE DI PITTURE I colores austeri venivano suddivisi in due ulteriori categorie: quelli che si trovano in natura e quelli che si ottengono con una speciale preparazione. Si trovano in natura: sinopis (terra rossa), rubrica (ocra bruciata), paraetonium (bianco, carbonato di calce), melinum (terra bianca), eretria, auripigmentum (giallo). Altre varietà di bianco erano la cerussa (biacca) e la selinusia. Vitruvio e Plinio parlano anche dei vari strati di intonaco, ma non spiegano i segreti della pittura romana. In realtà, benché i dipinti pompeiani si sogliano chiamare affreschi, la tecnica di esecuzione resta ad oggi ignota. Pare che i colori siano stati applicati sul muro già asciutto, perché non si trovano tracce delle “giornate”. Inoltre, gli azzurri e i verdi di cui ci parla Plinio non potevano venire applicati sul muro bagnato. 36 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Le cere posso essere di origine animale vegetale minerale Cera d’api, Paraffina, Cera cinese, Cera carnauba, Cera montana, Lanolina, Cera candelilla Ceresina Cera spermaceti 37 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Le cere posso essere di origine animale vegetale minerale Cera d’api, Paraffina, Cera cinese, Cera carnauba, Cera montana, Lanolina, Cera candelilla Ceresina Cera spermaceti 38 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cere animali cera d’api – secreta dalle api, è ► duttile, ► malleabile, ► impermeabile, ► insolubile in acqua, ► solubile in cloroformio e in etere, ► stabile nel tempo. La cera d'api viene usata sin dall'antichità; ne sono state rinvenute tracce nei dipinti della grotta di Lascaux (circa 20.000 BCE) e nelle mummie Egizie (3000 BCE), costituiva uno dei materiali realizzativi dei ritratti delle mummie di Fayum (con la tecnica dell'encausto). 39 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cera d’api Gli Egizi la utilizzavano anche nella costruzione delle navi. Nel Medioevo era considerata di valore sufficiente per diventare una forma di valuta. Più recentemente ha trovato uso come materiale modellante, come componente della cera sigillante e dei cosmetici. 40 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cera d’api idrocarburi 14%, monoesteri 35%, diesteri 14%, triesteri 3%, idrossi monoesteri 4%, idrossi poliesteri 8%, esteri acidi 1%, poliesteri acidi 2%, acidi liberi 12%, alcoli liberi 1%, altro 6%. Ha un alto punto di fusione, compreso tra 62°C e 64°C. Non raggiunge l'ebollizione, ma si riscalda fino ad infiammarsi a circa 120°C. A temperatura superiore agli 85 °C si scolora. La densità a 15 °C varia tra 0,958 e 0,970 g/cm³. 41 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cere animali cera cinese – secreta da Coccus Ceriferus, bianca, dura, fragile con consistenza cristallina, insolubile in acqua, poco solubile in etere, solubile in solventi aromatici. Viene adoperata come agente pulente-lucidante e nella preparazione di colle spermaceti – estratta dalla testa della balena bianca, non più commercializzabile, liquida a temperatura corporea, è stata utilizzata nella lavorazione della pelle. 42 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cere animali lanolina – secreta dalla pelle degli ovini si accumula nella lana con funzione protettiva, colore giallastro, consistenza morbida, ha la caratteristica di assorbire una quantità d’acqua doppia del suo peso dando un’emulsione consistente di aspetto omogeneo. ► Densità (g/cm3, in c.s.) 0,932-0,945 (15 °C) ► Solubilità in acqua insolubile ► Temperatura di fusione 36-42 °C ► Temperatura di ebollizione decompone 43 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Le cere posso essere di origine animale vegetale minerale Cera d’api, Paraffina, Cera cinese, Cera carnauba, Cera montana, Lanolina, Cera candelilla Ceresina Cera spermaceti 44 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cere vegetali cera carnauba La cera carnauba è ricavata dalle foglie della palma Copernica Cerifera (albero della vita, Nord Brasile) durante la stagione arida, quando sono ancora chiuse e avvolte da un sottile strato di cera. È usata nei restauri e nella pittura a encausto e come agente lucidante nell’industria alimentare (in alcuni tipi di caramelle, es. M&M's e Tic Tac), nell'industria cosmetica come ingrediente di creme e rossetti, nell'industria farmaceutica nel rivestimento di pastiglie e capsule. Insolubile in acqua, solubile in solventi organici quali cloroformio ed etere etilico. 45 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cere vegetali cera candelilla La cera candelilla viene estratta dalla Euforbia Cerifera in Messico, punto di fusione particolarmente alto, stabile all’aria. Colore da giallo fino al bruno, lucida, dura, resistente, fragile, appiccicosa. Insolubile in acqua, e solubile in molti solventi organici quali acetone, cloroformio e benzene. Usata essenzialmente in miscela con altre cere per aumentarne la durezza, quale agente di lucidante o additivo alimentare. Trova applicazione nell’industria cosmetica. Viene usata come legante nel chewing gum, e nelle vernici. 46 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Cere Le cere posso essere di origine animale vegetale minerale Cera d’api, Paraffina, Cera cinese, Cera carnauba, Cera montana, Lanolina, Cera candelilla Ceresina Cera spermaceti 47 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cere minerali La paraffina è una miscela di idrocarburi solidi e si presenta come una cera bianca traslucida, inodore e leggermente untuosa al tatto. Ottenuta principalmente dalla distillazione del petrolio. Grazie alla sua insolubilità in acqua ed alla sua resistenza agli agenti chimici, è ottima quale additivo nella formulazione di encaustici per legno. La paraffina è utilizzata anche come scivolante da applicarsi fra supporti a rischio di attrito. Perfetta per la fabbricazione di candele, è usata anche per rinforzare oggetti come osso, avorio, gesso, legno, quando sono in condizioni di fragilità. La cera di lignite o cera Montana è ottenuta dalla lignite per estrazione a caldo con solventi misto. La cera greggia ha aspetto amorfo di colore grigio scuro/nero, ma per raffinazione diventa bianca/giallo pallido con una struttura più cristallina. Si polverizza con facilità e genera una pellicola brillante e resistente. Si scioglie in benzene e toluene o più difficilmente in alcool ed etere. 48 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Cere minerali Ozocerite o ceresina è una cera minerale. Le uniche fonti commerciali rilevanti sono in Galizia (Polonia), a Boryslaw ad una profondità di 200 e 225 metri. I depositi di ozocerite vengano originati in modo molto simile a quello delle vene minerali, in quanto la lenta evaporazione ed ossidazione del petrolio ha dato origine alla deposizione della sua paraffina nelle fessure e nei crepacci precedentemente occupati dal liquido. In natura, l'ozocerite varia da una soffice cera ad una massa nera dura come il gesso. È solubile nell'etere, nel petrolio, nella benzina. Ha un colore variabile dal giallo al marrone scuro, e frequentemente sembra verde a causa del dicroismo. 49 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Resine Le resine naturali sono sostanze polimeriche, formate da composti terpenici e fenolici, essudate da piante o secrete da insetti. Le resine sono conosciute fin dall'antichità ed hanno sempre trovato un vasto impiego soprattutto per le loro proprietà filmogene, adesive ed idrorepellenti. Da sole, o più spesso in mescolanza con altre sostanze, compaiono in numerosi antichi ricettari a formare prodotti utilizzati come film protettivi, trasparenti e isolanti o come miscele adesive, soluzioni consolidanti, o per preparare stucchi. Ancora oggi, pur essendo in gran parte sostituite dai polimeri di sintesi, le resine naturali continuano a trovare numerose ed importanti utilizzazioni nel restauro. 50 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Resine  Le resine delle conifere sono caratterizzate da consistenza semisolida e odore aromatico; diviene solida all'aria per l'evaporazione delle molecole a più basso peso molecolare (quindi volatili).  Un olio essenziale è liquido perché non contiene terpeni ad alto peso molecolare. vegetali animali ☐ oleoresine ☐ gommalacca ☐ balsami ☐ resine ☐ resine fossili 51 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Resine  Le resine delle conifere sono caratterizzate da consistenza semisolida e odore aromatico; diviene solida all'aria per l'evaporazione delle molecole a più basso peso molecolare (quindi volatili).  Un olio essenziale è liquido perché non contiene terpeni ad alto peso molecolare. vegetali animali ☐ oleoresine ☐ gommalacca ☐ balsami ☐ resine ☐ resine fossili 52 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Oleoresine e balsami si tratta di essudati resinosi di alberi viventi, a consistenza morbida e appiccicosa a causa di un elevato contenuto di olî essenziali allo stato liquido. Le oleoresine sono costituite da resine ed oli essenziali. Nei balsami sono presenti anche alcoli, esteri e qualche acido aromatico. trementina o essenza di trementina ottenuta dalla distillazione di resine di pino balsamo copaive balsamo del Canada 53 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Limonene Composto della classe dei terpeni, contenuto in molti olî essenziali, sia sotto le forme otticamente attive sia nella forma racemica (dipentene). Liquido incolore, insolubile in acqua, solubile in alcol ed etere, dall’odore dell’essenza di limone, si ottiene per lo più per distillazione frazionata dell’olio di pino, di limone e d’arancio. Si usa in profumeria e nell’industria delle vernici. 54 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Resine vegetali – essudati resinosi di diverse specie arboree mastice - derivante dal Pistacia Lentiscus, isola di Chios, usata come componente di balsami di mummificazione, come adesivo, sigillante, e vernice per opere su tela e tavole. drammar – essudato di alberi delle Diptero Carpacee (Indonesia, India) introdotta in Europa nel 1829 per la sua caratteristica chiarezza, durata e scarsa tendenza all’ingiallimento, utilizzata come vernice a spirito. sandracca - Spagna e nord Africa, particolarmente adatta come base di vernici ad olio che formano rapidamente film sottili e compatti. 55 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Resine vegetali – essudati resinosi di diverse specie arboree benzoino – dall’omonima pianta, (da non confondere con l’omonimo α- idrossichetone legato a due gruppi fenili), rappresenta una resina giallo scura caratterizzata dall'odore di vaniglia per la presenza di vanillina all'1%. Utilizzata a partire dal XVI secolo, tuttora in maniera occasionale come plastificante per vernici ad alcool. sangue di drago - resina essudata dai frutti di una famiglia di palme delle Indie Orientali, di colore russo bruno trasparente, solubile in alcool e benzene e conosciuta fin dall'antichità. In passato veniva utilizzata come pigmento per le miniature e per dare sfumature rosse a miscele resinose come ad esempio per le vernici dei violini; attualmente viene utilizzata come additivo di lacche e mordenti per il legno. 56 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Resine fossili ambra - dal greco antico ἤλεκτρον, (elektron), resina fossile costituita da carbonio, idrogeno e ossigeno che si è formata da 45 milioni a 10 milioni di anni fa. Consistenza estremamente dura. Colore variabile: giallo chiaro, giallo scuro tendente al rosso o al bruno, raramente azzurro e verde; alcune varietà, specialmente quelle siciliane e quelle della Repubblica Dominicana, presentano fluorescenza per cui il colore, che è giallo a luce trasmessa, appare azzurro o verde per riflessione. Fornisce una vernice scura a lento essiccamento, poco adatta all’uso pittorico. 57 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Carskoe Selo – Palazzo di Caterina, residenza estiva degli zar a San Pietroburgo Camera d’ambra (1701-1709) 58 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Resine fossili copàle - resina prodotta da diverse piante arboree delle Cesalpinioidee delle regioni tropicali. Alcune si trovano allo stato sub-fossile a poca profondità nel suolo. Si presenta in masse con la superficie raggrinzita, di colore tra giallo chiaro e bruno rossiccio, fragili, a frattura concoide. Poco solubili nei solventi usuali, per renderle solubili si riscaldano per alcune ore a circa 300 °C da sole o con olio di lino. Principale costituente, specialmente le varietà fossili, di vernici, lacche e smalti di qualità pregiata resistenti agli agenti atmosferici. 59 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI Le Resine  Le resine delle conifere sono caratterizzate da consistenza semisolida e odore aromatico; diviene solida all'aria per l'evaporazione delle molecole a più basso peso molecolare (quindi volatili).  Un olio essenziale è liquido perché non contiene terpeni ad alto peso molecolare. vegetali animali ☐ oleoresine ☐ gommalacca ☐ balsami ☐ resine ☐ resine fossili 60 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Gommalacca La gommalacca è un polimero naturale ed ha una composizione chimica simile a quella dei polimeri sintetici, è considerata una plastica naturale. Può essere modellata a caldo, per cui è classificata come termoplastica. Resina di origine animale, è secreta da un piccolo insetto dell'ordine degli emitteri Kerria lacca, presente nelle foreste di Assam e Thailandia. È raccolta dalla corteccia degli alberi su cui lo deposita per ottenere una salda presa. Una volta purificata, la sostanza prende la forma di pallottoline o scaglie di colore giallo/bruno. Le scaglie di gommalacca si sciolgono in alcool con gradazione uguale o maggiore di 94° 61 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Gommalacca In origine la raccolta e lavorazione della gommalacca non era per la resina, bensì per la sostanza colorante che dà alla resina il suo caratteristico colore. L'uso come tintura è ricordato per la prima volta da Claudius Aelianus (170 - 235 CE ca) nel suo Sulla Natura degli Animali. La tintura veniva estratta dallo stick lac durante il primo lavaggio, che è anche la prima lavorazione necessaria all'estrazione della resina. La tintura rimase una mercanzia di valore fino a metà ottocento, quando il chimico inglese Perkins sintetizzò la prima anilina, il primo colorante artificiale della storia (nero inferno). 62 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI  Processi di invecchiamento dei film ottenuti con materiali resinosi Le vernici perdono elasticità, si scuriscono e si crettano per meccanismi di degradazione quali: ► ossidazione ► polimerizzazione derivanti sia alla perdita di idratazione che dall’esposizione al calore e alla luce (radiazioni luminose). 63 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI craquelure ► Non appena il dipinto è terminato, sia per azione degli agenti ambientali sia per una propria intrinseca instabilità, indifferentemente dalla tecnica utilizzata, inizia a deteriorarsi. ► Fenomeni fisici, chimici e biologici alterano in vario modo la materia di cui è composta l'opera, causando delle trazioni meccaniche che sono a loro volta responsabili di gran parte dei danni riscontrabili sul supporto, sulla preparazione ed anche sul film pittorico. 64 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI 65 ENRICO GRECO, PHD MATERIALI PITTORICI 66 ENRICO GRECO, PHD

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