Lezione 2 (L’Unione europea) PDF
Document Details
Uploaded by FamedAbstractArt
e-Campus
Tags
Summary
This document is a lecture that covers the history of the European Union. It highlights the Union's unique structure as a partnership amongst European countries and the evolution of its governing documents. It provides valuable insights into the origins and development of this significant global entity.
Full Transcript
Corso di Laurea: GIURISPRUDENZA DM270/04 Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 2 Titolo: L’UNIONE EUROPEA LEZIONE 2_1 L’UNIONE EUROP...
Corso di Laurea: GIURISPRUDENZA DM270/04 Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 2 Titolo: L’UNIONE EUROPEA LEZIONE 2_1 L’UNIONE EUROPEA L’Unione europea (UE) è definita come «un partenariato economico e politico, unico nel suo genere, tra 27 Paesi che coprono buona parte del continente» (www.europa.eu). E’ una organizzazione del tutto peculiare, sia per il modo in cui è sorta e per il processo di sviluppo che ha avuto, sia per il fatto che essa è al tempo stesso una «unione di Stati» e una «unione di popoli». L’Unione europea è nata nel 1993 con l’entrata in vigore del Trattato sull’Unione europea (firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992). Essa però è il frutto di un processo iniziato nel 1951 con l’istituzione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) e durato oltre 40 anni. I sei Paesi che diedero vita nel 1951 alla CECA (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) firmarono anche, nel 1957, i Trattati di Roma che hanno istituito la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM o CEEA). L’obiettivo iniziale delle Comunità europee era quello di promuovere la cooperazione economica tra i Paesi aderenti, di ridurre il rischio di conflitti tra gli stessi e di garantire la pace. Ricordiamo infatti che i contrasti tra i Paesi europei (in particolare tra Francia e Germania) erano stati all’origine delle due guerre mondiali. Per tali ragioni, gli Stati membri delle Comunità europee (che negli anni sono progressivamente aumentati, passando da 6 ai 27 attuali) hanno deciso di delegare alcuni poteri e competenze ad istituzioni comuni create dagli stessi Stati membri attraverso veri e propri Trattati. Il processo di integrazione europea iniziato negli anni ’50 (con l’istituzione della CECA, della CEE e dell’EURATOM) ha conosciuto diverse fasi, che hanno portato, nel 1993, alla nascita dell’Unione europea, la quale si è aggiunta alle tre Comunità preesistenti. Con il Trattato di Maastricht del 1992, inoltre, la Comunità economica europea ha perso l’aggettivo “economica” ed è divenuta “Comunità europea”. Da ultimo, il Trattato di Lisbona del 2007, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, ha profondamente innovato l’ordinamento dell’Unione europea, dando vita ad un unico soggetto dotato di personalità giuridica internazionale (l’Unione europea appunto) che «sostituisce e succede alla Comunità europea». 1 Corso di Laurea: GIURISPRUDENZA DM270/04 Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 2 Titolo: L’UNIONE EUROPEA LA NATURA DELL’UNIONE EUROPEA L’Unione europea non è uno Stato: anche se si tratta di un ente dotato di personalità giuridica autonoma, non è un vero e proprio Stato europeo di tipo federale. Non è nemmeno una semplice organizzazione internazionale, pur molto avanzata rispetto alle altre. L’Unione europea è una realtà originale e dinamica, un’«organizzazione sovranazionale». Le organizzazioni sovranazionali sono unioni tra più Stati che si distinguono dalle organizzazioni internazionali in quanto creano vincoli particolarmente stretti di integrazione tra i Paesi aderenti e sono dotate di organi legittimati a produrre norme e provvedimenti che “entrano direttamente” nel diritto interno degli Stati membri, senza bisogno di essere recepiti da questi ultimi. In favore dell’Unione, gli Stati membri hanno trasferito settori della propria sovranità. Gli atti adottati dalle istituzioni dell’Unione europea possono produrre effetti giuridici non solo nei confronti degli Stati membri, ma anche dei loro cittadini (che sono anche cittadini dell’UE). Pertanto, l’Unione europea risulta essere titolare di una sua sovranità; tale sovranità, tuttavia, non è piena, ma è una sovranità parziale e derivata (poiché appunto limitata alle materie previste dai Trattati e frutto di una decisione degli Stati membri). L’ADESIONE DELL’ITALIA ALLE COMUNITÀ EUROPEE L’Italia è stata tra i sei Paesi fondatori delle Comunità europee. Aderendo alle Comunità europee, l’Italia ha accettato le condizioni di appartenenza fissate dai Trattati istitutivi (tra cui la diretta applicabilità di alcune norme europee nell’ordinamento interno e la prevalenza del diritto europeo su quello nazionale). Ha quindi accettato un’importante limitazione, anche se parziale, della propria sovranità nazionale. L’adesione alle Comunità europee, che ha comportato tale limitazione di sovranità, è avvenuta attraverso leggi ordinarie: in particolare, attraverso le leggi di ratifica del Trattato di Roma del 1957 e di tutti i Trattati successivi, leggi contenenti il c.d. ordine di esecuzione. Ci si è chiesti se le leggi di esecuzione dei Trattati (quindi fonti di rango primario) potessero bastare a disporre una tale cessione di sovranità. In quasi tutti gli Stati europei, infatti, si era ritenuta necessaria una riforma costituzionale, mentre l’adesione italiana è avvenuta a Costituzione invariata. 2 Corso di Laurea: GIURISPRUDENZA DM270/04 Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 2 Titolo: L’UNIONE EUROPEA LIMITAZIONI DI SOVRANITÀ IN FAVORE DELL’UE: ART. 11 COST. Lo Stato italiano ha fatto leva sull’art. 11 della Costituzione, che prevede che «L’Italia ripudia la guerra […]; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni». L’art. 11 Cost. era stato pensato dai Costituenti per consentire all’Italia di partecipare all’Organizzazione delle Nazioni Unite. Tuttavia, la Corte costituzionale italiana ha letto nell’art. 11 Cost. anche un’autorizzazione a «cedere» parte della sovranità nazionale per aderire, «in condizioni di parità con gli altri Stati», alle Comunità europee. LA NOVITÀ INTRODOTTA CON LA RIFORMA DEL TITOLO V: ART. 117 COST. e ART. 120 COST. Successivamente, con la riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione, avvenuta con legge costituzionale n. 3 del 2001, il nuovo art. 117, comma 1, della Costituzione ha reso esplicita la sottoposizione della legislazione statale e regionale ai vincoli derivanti dall’ordinamento europeo. L’art. 117, comma 1, Cost. prevede infatti che «La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali». Pertanto: ❖ L’art. 11 Cost. autorizza le limitazioni della sovranità nazionale ❖ L’art. 117, comma 1, Cost. riconosce quelle limitazioni, offrendo una «giustificazione costituzionale» alle conseguenze derivanti dalle limitazioni di sovranità a favore dell’ordinamento europeo. L’adattamento del nostro ordinamento al diritto dell’Unione europea, quindi, non è solo un obbligo previsto dai Trattati, ma anche (per effetto degli artt. 11, 117 e 120 Cost.) un’esigenza costituzionale. 3 Corso di Laurea: GIURISPRUDENZA DM 270/04 Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 2 Titolo: L’UNIONE EUROPEA LEZ 2_2 - LA NATURA DELL’UNIONE EUROPEA L’Unione europea NON è uno Stato: anche se il Trattato di Lisbona ha ricondotto l’intero processo di integrazione ad un ente unitario (l’UE) dotato di personalità giuridica autonoma, non si è formato un vero e proprio Stato europeo di tipo federale. ❖ Gli Stati membri hanno mantenuto la loro statualità individuale e la loro sovranità e l’Unione non si è sostituita a questi. ❖ L’Unione non ha il potere di definire autonomamente le proprie competenze (in base al principio d’attribuzione, essa «agisce esclusivamente nei limiti delle competenze che le sono attribuite dai trattati e per realizzare gli obiettivi da questi stabiliti»); essa non gode quindi della «competenza della competenza» (Kompetenz Kompetenz). ❖ È necessario un consenso unanime degli Stati membri per modificare i Trattati: se l’Unione europea fosse uno Stato federale, i trattati sarebbero la sua Costituzione, modificabile secondo procedure che richiedono maggioranze elevate, ma non l’unanimità, come invece è richiesto per i trattati internazionali conclusi da Stati sovrani. L’Unione europea NON è una semplice organizzazione internazionale, pur molto avanzata rispetto alle altre. L’Unione europea è una realtà originale e dinamica, soggetta ad un continuo processo di trasformazione e rafforzamento dagli esiti non prevedibili: è un’organizzazione sovranazionale in favore della quale gli Stati membri hanno trasferito settori della propria sovranità, e che pertanto risulta essere titolare di una sua sovranità, ma di una sovranità parziale e derivata (poiché appunto limitata alle materie previste dai Trattati e frutto di una decisione degli Stati membri). 1 Corso di Laurea: GIURISPRUDENZA DM 270/04 Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 2 Titolo: L’UNIONE EUROPEA DIRITTO COMUNITARIO E DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Con l’entrata in vigore, il 1° dicembre 2009, del Trattato di Lisbona, l’Unione europea si è dotata di personalità giuridica e ha acquisito le competenze precedentemente conferite alla Comunità europea. Il «diritto comunitario», pertanto, è divenuto il «diritto dell’Unione europea». Anche se oggi l’espressione «diritto comunitario» non è più corretta, si ritiene possa essere ancora utilizzata: con riferimento alla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE anteriore all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (che spesso fa riferimento appunto al «diritto comunitario»); in virtù del fatto che la Costituzione italiana, al primo comma dell’art. 117, prevede che «La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali». UNIONE EUROPEA ≠ CONSIGLIO D’EUROPA Il Consiglio d’Europa è un organismo internazionale distinto dall’Unione europea, costituito nel 1949 allo scopo principale di «attuare un’unione più stretta fra i Membri per tutelare e promuovere gli ideali e i principi che sono loro comune patrimonio e per favorire il loro progresso economico e sociale». Obiettivo principale: cooperazione giuridica in tema di tutela dei diritti umani e di promozione della democrazia (che ha prodotto, tra l’altro, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali - CEDU - del 1950). Tutti gli Stati membri dell’Unione europea fanno parte anche del Consiglio d’Europa, il quale tuttavia conta anche altri membri (oggi i Paesi membri sono in tutto 46). L’organismo ha sede ufficiale a Strasburgo. CORTE DI LUSSEMBURGO ≠ CORTE DI STRASBURGO La Corte di Giustizia dell’Unione europea è l’organo giurisdizionale dell’Unione europea e ha sede a Lussemburgo. La Corte europea dei diritti dell’uomo è l’organo giurisdizionale che assicura il rispetto della CEDU e ha sede a Strasburgo. 2 Corso di Laurea: GIURISPRUDENZA DM 270/04 Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 2 Titolo: L’UNIONE EUROPEA LA CITTADINANZA EUROPEA Tappa simbolica della costruzione della identità europea è stata l’istituzione col Trattato di Maastricht della cittadinanza dell’Unione europea, che «si aggiunge alla cittadinanza nazionale e non la sostituisce». Presupposto della cittadinanza dell’Unione è la cittadinanza di uno Stato membro. Diritti spettanti grazie alla cittadinanza UE: ❖ diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri dell’Unione europea; ❖ tutela da parte delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro qualora lo Stato di nazionalità non sia rappresentato nello Stato terzo; ❖ diritto di petizione al Parlamento europeo; ❖ diritto di rivolgersi al mediatore europeo; ❖ diritto di elettorato attivo e passivo alle elezioni comunali nello Stato membro in cui il cittadino dell’Unione risiede, nonché alle elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro di residenza. 3 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: RIPASSO TEST DI AUTOVALUTAZIONE (DIDATTICA INTERATTIVA) Verificate le conoscenze acquisite svolgendo il test a risposta multipla proposto in questa sessione. Tempo previsto: 30 minuti. 1