Lezione 19 (L’adattamento del diritto italiano al diritto derivato) PDF
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This document, likely a university lecture slide on legal adaptation between Italian and European laws, details the adjustments made over time. With an emphasis on legal reforms like the 2012 law, this could be important for understanding legal processes in the European Union for Italian students.
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Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 19 L’ADATTAMENTO DEL DIRITTO ITALIANO AL DIRITTO DERIVATO Come abbiamo detto in precedenza l’ordin...
Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 19 L’ADATTAMENTO DEL DIRITTO ITALIANO AL DIRITTO DERIVATO Come abbiamo detto in precedenza l’ordinamento europeo non è un sistema chiuso ed autosufficiente ma necessita della propria integrazione all’interno degli ordinamenti degli Stati membri per trovare realizzazione piena. Art 4 comma 3 TUE sancisce il principio di leale collaborazione in forza del quale gli Stati devono adoperarsi con ogni mezzo per favorire l’esecuzione degli obblighi derivanti dai Trattati. Ciò si sostanzia di due ordini di doveri: ✓ Impone l’adozione di tutte le misure (di carattere generale o particolare) finalizzate all’attuazione delle norme UE ✓ Impone l’astensione dai comportamenti che compromettono la realizzazione degli obiettivi dell’UE. Con riguardo all’attuazione del diritto derivato dell’Unione europea, le maggiori difficoltà si sono avute con le direttive, richiedendo ciascuna di esse un’attività di attuazione che il legislatore nazionale è tenuto ad effettuare entro un termine perentorio. In Italia, inizialmente si ricorreva allo strumento della delega legislativa al Governo ai sensi dell’art. 76 Cost.: il Parlamento delegava al Governo il compito di emanare decreti legislativi di attuazione degli atti delle istituzioni europee. Tale strumento, però, comportava problemi di ordine giuridico e di ordine pratico (tempi troppo lunghi). Per anni l’Italia ha detenuto il record negativo nell’attuazione delle direttive europee. Per ovviare a questa situazione, a partire dal 1989 si sono susseguiti una serie di interventi legislativi volti a razionalizzare le procedure di adeguamento dell’ordinamento italiano al diritto europeo. 1 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: I TENTATIVI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI ADEGUAMENTO ❖ Legge n. 86/1989 (c.d. legge «La Pergola»): ha istituito la «legge comunitaria» annuale. ❖ Legge n. 11/2005: «Norme generali sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari». ❖ Legge n. 234/2012: complessiva riforma delle «Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea». Istituzione di due distinti strumenti legislativi, che sostituiscono la legge comunitaria: il disegno di legge di delegazione europea e il disegno di legge europea, che il Governo ogni anno presenta alle Camere entro il mese di febbraio. LA LEGGE «LA PERGOLA» DEL 1989 La legge n. 86/1989 ha introdotto per la prima volta un meccanismo legislativo annuale, la c.d. «legge comunitaria». In base a questo meccanismo, ogni anno il Parlamento approva una o più leggi, contenenti provvedimenti volti a rendere conforme l’ordinamento nazionale a tutti gli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea. La legge «La Pergola» è stata successivamente sostituita dalla legge n. 11 del 2005, a sua volta poi abrogata dalla legge n. 234 del 2012 («Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea»). LA LEGGE N. 234/2012 Mentre la legge del 1989 e quella del 2005 prevedevano l’adozione di un unico strumento legislativo annuale (la «legge comunitaria»), la legge n. 234 del 2012 contempla oggi due distinti provvedimenti: la «legge di delegazione europea» e la «legge europea». 2 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: L’art. 29 della legge 234/2012 stabilisce che il disegno di legge di delegazione europea deve essere presentato dal Governo alle Camere entro il 28 febbraio di ogni anno. Nessun termine è invece fissato per il disegno di legge europea. LA LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA La legge di delegazione europea utilizza due modalità per rendere l’ordinamento italiano conforme agli obblighi europei: la delega legislativa al Governo ai sensi dell’art. 76 Cost. (quindi, la legge di delegazione europea può avere il contenuto di una legge delega); l’autorizzazione al Governo ad attuare le direttive in via regolamentare, per le direttive che riguardano materie di cui all’art. 117, comma 2, Cost. (cioè materie di competenza esclusiva statale), anche se si tratta di «materie già disciplinate con legge, ma non riservate alla legge» (in questo caso, si avrà la delegificazione delle materie interessate). LA LEGGE EUROPEA La legge europea dà attuazione diretta agli obblighi europei attraverso l’abrogazione o la modifica di disposizioni statali vigenti. Il metodo dell’attuazione diretta può essere seguito in quattro casi: per abrogare o modificare disposizioni statali vigenti in contrasto con gli obblighi europei; per abrogare o modificare disposizioni statali vigenti oggetto di procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia o oggetto di sentenze della Corte di giustizia; per dare attuazione o per assicurare l’applicazione di atti dell’Unione europea; per dare esecuzione ai trattati internazionali conclusi nel quadro delle relazioni esterne dell’Unione europea. 3 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: L’ATTUAZIONE DEL DIRITTO EUROPEO A PARTE DELLE REGIONI La legge n. 234 del 2012 si occupa anche della attuazione del diritto dell’Unione da parte delle Regioni. L’art. 117, comma 5, Cost. prevede che «Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell’Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza». In attuazione di tale norma, l’art. 30 della legge 234/2012 prevede che le Regioni, nelle materie di loro competenza, possono dare immediata attuazione alle direttive, senza dover attendere un preventivo intervento da parte dello Stato. 4 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 19 FASE ASCENDENTE E DISCENDENTE FASE ASCENDENTE La riorganizzazione del processo di recepimento avvenuta tramite la legge 234/2012, ha cercato di fornire una risposta alla necessità di garantire l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’UE (FASE DISCENDENTE) e di garantire maggior partecipazione del Parlamento Italiano alla definizione della politica UE e al processo di formazione degli atti (FASE ASCENDENTE). Il rafforzamento del ruolo partecipativo del Parlamento italiano al processo decisionale dell’UE viene assicurato, in base al capo II della legge 234/2012, attraverso: Informativa del Governo alle Camere in vista delle riunioni del consiglio europeo e del consiglio, sulle iniziative di politica estera, difesa comune e accordi finanziari Trasmissione del Governo alle Camere di atti e progetti accompagnati da nota illustrativa della valutazione del Governo Trasmissione alle Camere delle relazioni e delle note informative su procedure di contenzioso e precontenzioso La partecipazione delle Camere alla verifica del rispetto del principio di sussidiarietà nell’attività legislativa dell’UE Il Governo deve inoltre presentare al Parlamento italiano: ❖ Entro il 31 dicembre una relazione annuale sugli orientamenti e le priorità del Governo in merito agli sviluppi del processo di integrazione europeo, sugli orientamenti su atti e progetti, le strategie di comunicazione in relazione all’attività dell’UE ❖ Entro il 28 febbraio una relazione annuale sugli sviluppi del processo di integrazione, sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo UE, sull’attuazione in Italia delle politiche economiche, sociali e territoriali 1 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: ❖ Ogni trimestre una relazione sull’andamento dei flussi finanziari tra Italia e UE La riserva di esame → il Governo può apporre tale riserva in sede di consiglio dei ministri dell’Europa a seguito di opportuna richiesta del Parlamento Ai fini di garantire la più ampia partecipazione alla definizione della posizione italiana su iniziative dell’UE, il Governo può coinvolgere altresì le parti sociali e le categorie produttive. FASE DISCENDENTE La legge 234/2012 mira anche a garantire la tempestiva attuazione di direttive e altri obblighi derivanti dal diritto dell’UE da parte di Stato, Regioni e province autonome Per raggiungere questo fine il Governo, come abbiamo visto, si serve di due strumenti legislativi: 1. LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA da presentare entro il 28 febbraio di ogni anno, contenente le disposizioni di delega utili al recepimento delle direttive 2. LEGGE EUROPEA da presentare ugualmente al Parlamento contenente altre disposizioni (NB non ha una scadenza come avviene per la delegazione) LA LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA La legge di delegazione europea contiene: Disposizioni per il conferimento al Governo di delega legislativa rivolta all’attuazione di direttive e decisioni quadro Disposizioni di delega per modificare o abrogare norme interne e conformarsi ai pareri della Commissione Disposizioni di delega per recepire in via regolamentare le direttive Disposizioni di delega per la disciplina sanzionatoria di violazione di atti dell’Unione 2 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Disposizioni di delega per l’attuare eventuali disposizioni non direttamente applicabili contenute nei regolamenti europei Disposizioni che individuano principi secondo i quali Regioni e Province autonome esercitano la loro competenza per recepire atti dell’UE Disposizioni che conferiscono delega al governo per l’emanazione di decreti legislativi recanti norme sanzioni penali Delega legislativa per l’adozione di disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi. LA LEGGE EUROPEA La legge europea contiene: Disposizioni per abrogare o modificare disposizioni statali vigenti oggetto di procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia o oggetto di sentenze della Corte di giustizia; Disposizioni per dare attuazione o per assicurare l’applicazione di atti dell’Unione europea; Disposizioni per dare esecuzione ai trattati internazionali conclusi nel quadro delle relazioni esterne dell’Unione europea. 3 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 19 IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER GLI AFFARI EUROPEI Il legislatore per far fronte alla necessità di coordinamento dei molteplici soggetti coinvolti nel processo di formazione e attuazione del diritto dell’Unione, ha istituito un apposito comitato, il Comitato interministeriale per gli Affari Europei (CIAE). Opera presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Svolge una funzione di coordinamento delle linee politiche del Governo nel processo di formazione della posizione italiana, nella fase di predisposizione degli atti dell’UE. Sulla base delle linee generali, delle direttive e degli indirizzi del CIAE il Dipartimento Politiche Europee predispone la posizione unitaria da rappresentare in sede europea. È presieduto dal Presidente del Consiglio (o su sua delega dal Ministro degli affari europei) e vi partecipano il Ministro degli esteri, il Ministro dell’economia e finanze, altri ministri che hanno competenza per materie oggetto di provvedimenti all’ordine del giorno. Nel corso del suo operato è assistito da un CTV – comitato tecnico di valutazione che prepara le riunioni del CIAE, raccoglie le istanze provenienti dalle varie amministrazioni e definisce la sintesi della posizione raggiunta in sede di comitato interministeriale, verifica le esecuzioni delle decisioni assunte nel comitato. Qualora le materie oggetto di ordine del giorno interessino le Regioni o gli enti territoriali, alle riunioni sono chiamati a partecipare anche il Presidente della 1 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Conferenza delle regioni, il Presidente di ANCI (associazione dei comuni) e il Presidente di UPI (unione province italiane). In particolare, nell’ambito delle proprie funzioni può: Apporre in sede di Consiglio dei ministri dell’UE una riserva di esame parlamentare Trattare aspetti delle politiche dell’UE di interesse regionale e territoriale Pronunciarsi su misure urgenti per l’adeguamento degli obblighi derivanti dall’ordinamento dell’unione Adottare linee guida per il coordinamento delle amministrazioni dello stato in vista dell’approvazione di disegni di legge europea e di delegazione ➔ ESEMPIO: le linee guida per la definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sono state approvate dal CIAE e rimesse alle Camere. 2