Lezione 18 (L’adattamento dell’ordinamento italiano all’ordinamento dell’Unione) - Slide PDF

Summary

These slides discuss the adaptation of Italian law to the European Union's legal framework. The document examines the constitutional basis for Italian participation in European integration and the related jurisprudence.

Full Transcript

Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 18 L’ADATTAMENTO DELL’ORDINAMENTO ITALIANO AL DIRITTO EUROPEO Inizialmente i rapporti tra l’ordinamento italiano e...

Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 18 L’ADATTAMENTO DELL’ORDINAMENTO ITALIANO AL DIRITTO EUROPEO Inizialmente i rapporti tra l’ordinamento italiano e quello dell’UE erano improntati alla separazione tra i due in quanto si seguiva l’approccio usato nei rapporti internazionali. Con l’avanzamento del processo di integrazione europea, e l’evoluzione verso una direzione sovrannazionale, questo tipo di approccio è risultato superato portando la dottrina a riqualificare il rapporto in termini di integrazione. All’epoca della ratifica dei Trattati istitutivi delle Comunità Europee si pose il problema del fondamento costituzionale dell’adesione italiana. Il trasferimento di funzioni legislative, esecutive e giurisdizionali in favore delle istituzioni comunitarie infatti andava ad incidere su norme a livello costituzionale pertanto ci si chiese se starebbe stato necessario intervenire con legge di rango costituzionale. Avendo però i Trattati istitutivi natura e forma dei trattati internazionali, l’Italia ha dato loro esecuzione attraverso le forme e le procedure normalmente seguite per i trattati internazionali: legge ordinaria di ratifica del Trattato, contenente l’ordine di esecuzione. Più precisamente, l’ordine di esecuzione di ciascun Trattato è stato dato con la medesima legge con cui il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica del Trattato stesso da parte del Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 80 della Costituzione Il fondamento costituzionale della legge ordinaria di ratifica ed esecuzione dei Trattati citata è stato individuato nell’art 11 cost 1 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: L’art 11 Cost « l’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo» → Sebbene questa norma fosse stata concepita in funzione dell’ingresso dell’Italia nell’Organizzazione delle Nazioni Unite, essa ha rappresentato l’unico aggancio costituzionale per la partecipazione italiana all’integrazione europea. L’adattamento dell’ordinamento italiano a quello europeo è stato caratterizzato nel suo percorso complessivo da una serie di pronunce della Corte Costituzionale che sono state fondamentali per sciogliere nodi interpretativi in merito al non facile rapporto. Partendo proprio dalla limitazione della sovranità prevista dall’art 11 cost e ritenuta dalla Corte Costituzionale l’aggancio utile da invocare per la limitazione di competenze introdotte dai Trattati istitutivi. Sent Costa c. Enel → la Corte Costituzionale stabilì che «è consentito stipulare trattati con cui si assumono limitazioni di sovranità ed è consentito darvi esecuzione con legge ordinaria» invocando l’art 11 cost come fondamento costituzionale dell’adesione dell’Italia alle Comunità europee Sent Frontini c. Amministrazione delle finanze → la Corte Costituzionale ha sottolineato che la formulazione dell’art 11 risulta ispirata «a principi programmatici di valore generale di cui la comunità europea e le altre organizzazioni regionali europee costituiscono concreta attuazione» 2 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Il rapporto tra i due ordinamenti trova chiara conferma nella L. cost. 3/2001, di riforma del titolo V della Cost. Nello specifico all’art 117 comma 1 si sancisce che: «la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali» → Va affiancata all’art 11 cost → costituzionalizza il vincolo derivante dal rispetto dagli obblighi europei conseguenti alla partecipazione dell’Italia all’UE. E’ la prima volta che nella Carta Costituzionale trova spazio il riferimento esplicito all’ordinamento UE e ai vincoli che ne derivano. → Il nuovo art 117 ha dato adito a pronunce della Corte costituzionale con le quali si è dichiarata l’illegittimità costituzionale dei provvedimenti legislativi regionali e statali in contrasto con la normativa UE ad efficacia indiretta. 3 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 18 LA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE ITALIANA Ruolo centrale della Corte costituzionale nel processo di integrazione europea. Individuazione nell’art. 11 Cost. del parametro fondante l’appartenenza della Repubblica italiana alle Comunità europee e all’Unione europea. «Cammino comunitario» della Corte costituzionale: dialogo costante – anche se indiretto – con la Corte di giustizia. La piena accettazione del principio del primato da parte della Corte costituzionale italiana è risultata particolarmente difficile, e si è realizzata attraverso avvicinamenti progressivi alle posizioni della Corte di giustizia. Si parla di «cammino comunitario» della Corte costituzionale italiana per indicare l’evoluzione della giurisprudenza costituzionale sull’applicazione dei due principi introdotti dalla Corte di Giustizia (effetti diretti e primato). I - Principio del primato del diritto UE Corte cost., sentenza 14/1964 (Costa/Enel). Corte cost., sentenza 183/1973 (Frontini). Corte cost., sentenza 232/1975 (I.C.I.C.) Corte cost., sentenza 170/1984 (Granital). II – Principio degli effetti diretti delle norme UE Corte cost., sentenza 232/1975. Corte cost., sentenza 170/1984. ❖ Sentenza n. 14 del 1964 (Costa/Enel): criterio cronologico di risoluzione delle antinomie tra diritto interno e diritto europeo. [Risposta della Corte di giustizia: Costa/Enel 1964] ❖ Sentenza n. 183 del 1973 (Frontini): elaborazione della teoria dei «controlimiti». 1 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: [Risposta della Corte di giustizia: giurisprudenza in tema di tutela dei diritti] ❖ Sentenza n. 232 del 1975: criterio gerarchico di risoluzione delle antinomie tra diritto interno e diritto europeo. [Risposta della Corte di giustizia: Simmenthal 1978] ❖ Sentenza n. 170 del 1984 (Granital o La Pergola): criterio della competenza; interpretazione conforme; disapplicazione delle norme nazionali contrastanti con quelle sovranazionali. SENTENZA 14/1964: NEGAZIONE DEL PRIMATO Sentenza 7 marzo 1964 n. 14 (Costa/Enel): la Corte costituzionale afferma che le norme comunitarie sono da porre sullo stesso piano della legge ordinaria, dal momento che i Trattati istitutivi sono stati recepiti con legge ordinaria. Ne consegue che i rapporti tra legge nazionale e norme comunitarie vengono ricondotti nella logica della successione delle leggi nel tempo. Si applica il criterio cronologico di risoluzione delle antinomie. La reazione della Corte di giustizia: Sentenza Costa/Enel del 1964 (analizzata nella lezione precedente): la Corte di giustizia sancisce il primato del diritto comunitario sul diritto nazionale, anche di livello costituzionale, in termini di gerarchia del primo sul secondo. SENTENZA 232/1975 Sentenza 30 ottobre 1975 n. 232: dopo avere accolto il principio del primato, la Corte costituzionale stabilisce che i giudici comuni disapplicano il diritto interno contrastante con quello europeo solo se si tratta di norme nazionali previgenti. Pertanto: i conflitti tra le norme interne previgenti e il diritto UE sopravvenuto vengono risolti dal giudice comune, il quale applica il criterio cronologico e disapplica le norme nazionali; i conflitti determinati da norme interne successive alle norme UE danno luogo ad una questione di legittimità costituzionale della norma interna, di competenza 2 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: della Corte costituzionale, in quanto la violazione dei Trattati determina una violazione indiretta dell’art. 11 Cost. La reazione della Corte di giustizia: Sentenza Simmenthal del 1978: per la Corte di giustizia è sempre compito del giudice comune, e non della Corte costituzionale, risolvere i conflitti tra norme interne e norme europee dotate di diretta applicabilità o di effetto diretto, non rilevando il momento dell’entrata in vigore. SENTENZA 170/1984 (GRANITAL) Sentenza 8 giugno 1984 n. 170: la Corte costituzionale sancisce il principio del «primato con riserva». Le norme europee prevalgono sulle norme del diritto interno di qualunque rango (compreso il livello costituzionale), con il solo limite dei principi fondamentali e dei diritti inviolabili sanciti e tutelati dalla Costituzione italiana (teoria dei «controlimiti»). Questa prevalenza opera come prevalenza nelle materie di competenza dell’Unione europea e NON come prevalenza gerarchica (come invece afferma la Corte di giustizia). In sostanza, però, gli effetti sono analoghi. Si afferma la competenza dei giudici comuni per tutti i conflitti tra norme interne e norme europee direttamente applicabili (o dotate di effetti diretti), a prescindere dal momento dell’entrata in vigore (quando però la norma UE non può essere applicata direttamente dal giudice, per risolvere l’antinomia con la norma interna è necessario l’intervento della Corte costituzionale, che può dichiarare la norma interna incostituzionale per violazione dell’art. 11 Cost.). L’ordinamento europeo e l’ordinamento italiano sono due ordinamenti giuridici autonomi e separati, ognuno dotato di un proprio sistema di fonti (c.d. teoria dualistica). La normativa europea «non entra a far parte del diritto interno, né viene per alcun verso soggetta al regime disposto per le leggi (e gli atti con forza di legge) dello Stato». Non esiste neppure un vero e proprio conflitto tra le fonti interne e quelle europee, perché ognuna è valida ed efficace nel proprio ordinamento. 3 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: I conflitti tra norme che eventualmente sorgano vanno risolti dal giudice italiano applicando il criterio della competenza: il giudice deve accertare se, in base al Trattato, sia competente sulla materia l’ordinamento europeo o quello italiano, e deve, di conseguenza, applicare la norma dell’ordinamento competente. La norma interna, se non competente, non viene né abrogata né dichiarata illegittima, ma semplicemente «non applicata». Essa resta valida ed efficace, applicabile eventualmente in altri casi. 4 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: LEZ 18 I CONTROLIMITI I conflitti tra le norme nazionali e le norme europee sono in linea di massima risolti direttamente dal giudice nazionale, che applica la norma dell’ordinamento «competente»: il giudice comune risolve il conflitto tra norma interna e norma europea in tutti i casi in cui tale conflitto abbia ad oggetto una norma dell’Unione che egli può applicare direttamente, disapplicando contestualmente la norma interna con essa confliggente. La Corte costituzionale esclude in due ipotesi il potere del giudice nazionale di applicare direttamente la norma europea, disapplicando quella interna confliggente. In queste due ipotesi, la Corte trattiene la competenza a pronunciarsi (competenza residua della Corte costituzionale in materia di diritto europeo): in materia di «controlimiti» (in caso di eventuale incompatibilità della normativa europea con i principi fondamentali e i diritti inviolabili sanciti dalla Costituzione, la Corte potrebbe dichiarare incostituzionale la legge di autorizzazione alla ratifica del Trattato istitutivo); sulla legittimità costituzionale delle norme interne che contrastino con disposizioni europee non dotate di effetti diretti (MA sono sempre di più gli atti dell’Unione europea a cui la Corte riconosce effetti diretti: direttive, decisioni, addirittura anche sentenze della Corte di Giustizia, ecc.). 1 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: Inoltre, la Corte costituzionale si pronuncia sulle questioni di legittimità costituzionale delle norme interne contrastanti con quelle europee in tutti i casi in cui pervengano al suo esame in via principale. 2 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: RIPASSO TEST DI AUTOVALUTAZIONE (DIDATTICA INTERATTIVA) Verificate le conoscenze acquisite svolgendo il test a risposta multipla proposto in questa sessione. Tempo previsto: 30 minuti. 1

Use Quizgecko on...
Browser
Browser