Le Modifiche ai Trattati PDF
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This document provides an overview of the modifications to the European Union treaties. It discusses key events and changes in the structure and objectives of the EU. The document analyzes different treaties and their influence on European integration, such as the Single European Act, the Maastricht Treaty, and others.
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Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: Titolo: LE MODIFICHE DEI TRATTATI LEZ 10 LE MODIFICHE DEI TRATTATI Gli Stati me...
Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: Titolo: LE MODIFICHE DEI TRATTATI LEZ 10 LE MODIFICHE DEI TRATTATI Gli Stati membri delle Comunità europee, all’indomani della crisi degli anni 70 e a causa del rallentamento del processo di integrazione comunitaria, avvertono sempre di più il bisogno di dare nuova linfa alla cooperazione europea, estendendola a settori nuovi. I Trattati di Roma sono stati pertanto oggetto di modifiche non solo dovute all’adesione di nuovi stati membri ma altresì a ragioni di carattere più generale che hanno inciso sull’assetto politico istituzionale della CEE. In 5 momenti si è intervenuti sui Trattati istitutivi: 1) Atto Unico Europeo (AUE) introduce quattro nuovi settori di intervento comunitario: ricerca scientifica e tecnologica; ambiente; ambiente di lavoro; politica regionale 2) Trattato di Maastricht (TUE) ne aggiunge altri sette: cooperazione allo sviluppo; protezione dei consumatori; reti transeuropee; sanità pubblica; industria; cultura; unione economica e monetaria 3) Trattato di Amsterdam riconduce alla competenza comunitaria il settore dei visti, diritto d’asilo, immigrazione e circolazione dei cittadini di Paesi terzi; occupazione e cooperazione doganale 4) Trattato di Nizza aggiunge alle competenze comunitarie la cooperazione economica e finanziaria con Paesi terzi 5) Trattato di Lisbona attribuisce alla competenza dell’UE: politica spaziale; energia; turismo; protezione civile; cooperazione amministrativa. L’ATTO UNICO EUROPEO Per dare impulso allo slancio dell’integrazione la Commissione presentò nel 1985 il Libro bianco per il completamento del mercato interno, un programma rivolto alla proposizione di 1 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: Titolo: LE MODIFICHE DEI TRATTATI azioni concrete per raggiungere lo scopo dell’integrazione dei mercati, rendendo il mercato unico e dinamico, eliminando frontiere fisiche, fiscali e tecniche. Le soluzioni proposte nel Libro bianco costituirono la base della Conferenza intergovernativa del Lussemburgo dedicata alle strategie di rilancio delle Comunità Europee, i cui lavori terminarono con l’adozione dell’AUE. Nel 1986 è stato firmato l’Atto Unico europeo, il quale associava alle tre Comunità la «Cooperazione politica europea» e fissava l’obiettivo del «mercato unico interno» senza frontiere entro dicembre 1992. Con un Unico atto: ➔ Da un lato, si l’ampliamento delle competenze comunitarie su quattro nuovi settori di intervento: ricerca scientifica e tecnologica; ambiente; ambiente di lavoro; politica regionale; ➔ Dall’altro, si dispone la cooperazione in materia di politica estera Gli obiettivi fissati: entro la fine del 1992 il «mercato interno» senza frontiere interne nel quale è assicurata la libera circolazione di merci, persone, capitali e servizi maggior coesione economica maggior coesione sociale nuove norme per la tutela dell’ambiente e della ricerca scientifica e tecnologica potenziamento dei poteri del Parlamento (per porlo al centro del sistema comunitario) Dal 1° gennaio 1993 cadono tra Paesi della Comunità Europea gli ostacoli burocratici e tariffari alla libera circolazione di beni e servizi e si raggiunge l’obiettivo del mercato interno europeo. 2 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: Titolo: LE MODIFICHE DEI TRATTATI IL TRATTATO DI MAASTRICHT E IL PASSAGGIO DALLA “COMUNITA’ “ALL’”UNIONE EUROPEA” Col successivo passo, quello del trattato di Maastricht si proseguirà verso il più ambizioso traguardo della unione monetaria ed economica. Il Trattato sull’Unione Europea (TUE), firmato a Maastricht nel 1992, istituisce l’Unione europea, avente una struttura organizzativa peculiare, a «tre pilastri». Esso inoltre sostituisce la denominazione Comunità economica europea con Comunità europea (CE), la quale diventa il primo dei tre «pilastri» dell’Unione europea. Creazione di una Unione europea con finalità politiche generali. Pone le basi della moneta unica e dell’Unione monetaria. Tre pilastri: comunitario (CECA, CE, Euratom); Politica Estera e Sicurezza Comune (PESC); Giustizia e Affari Interni (GAI). Introduzione della cittadinanza europea. Principio di sussidiarietà. Ampliamento delle competenze dell’Unione. Ruolo più incisivo del Parlamento europeo Obiettivi economici e sociali: Promozione del progresso economico e sociale e di un elevato livello di occupazione Realizzazione di uno sviluppo equilibrato e sostenibile Rafforzamento della coesione economica e sociale Instaurazione di un’unione economica e monetaria Obiettivi politici: Affermazione dell’identità dell’Unione sulla scena internazionale Rafforzamento della tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini degli Stati membri (con l’istituzione della cittadinanza europea) Sviluppo di una stretta cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni 3 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 10 Titolo: IL TRATTATO DI MAASTRICHT LEZ 10 IL TRATTATO DI MAASTRICHT Il 1° novembre 1993 è entrato in vigore il Trattato sull’Unione Europea (TUE), sottoscritto dai Paesi membri delle Comunità europee a Maastricht il 7 febbraio 1992, che ha istituito l’Unione Europea e ha sostituito la denominazione «Comunità economica europea» con «Comunità europea» (CE). Dall’unione economica si passa a quella «politica» Il Trattato di Maastricht ha posto le basi della moneta unica (l’euro, entrato in circolazione nel 2002) Ha introdotto il principio di sussidiarietà Ha introdotto la cittadinanza europea Ha dato vita ad una struttura organizzativa peculiare, a «tre pilastri». L’Unione europea è paragonata ad un tempio greco con un frontone sorretto da tre pilastri, che rappresentano diversi settori di competenza dell’Unione europea caratterizzati da diversi sistemi decisionali. 1 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 10 Titolo: IL TRATTATO DI MAASTRICHT La struttura a tempio è frutto del compromesso raggiunto al momento della firma del trattato tra gli Stati che avrebbero voluto l’inserimento di tre pilastri in un testo unitario, e chi invece avrebbe voluto salvaguardare il potere decisionale degli stati membri nei settori della politica estera, interna e giustizia. Risultato = una struttura con ruoli differenziati a seconda del pilastro nel quale avrebbe operato La differenza consisteva nel fatto che nel primo pilastro si sarebbe applicato il cd metodo comunitario, espressione di sovranazionalità, con poteri di iniziativa della Commissione e la codecisione del Consiglio e del Parlamento Europeo, e conseguente marginalizzazione del ruolo dei singoli governi nazionali. Invece nel secondo e terzo la collaborazione sarebbe stata di carattere intergovernativo, con potere decisionale degli Stati membri e limitati poteri di Commissione e Parlamento Europeo. Il Trattato sull’Unione europea ha reso più complessa la struttura comunitaria, dal momento che alle tre Comunità già esistenti, che sono confluite nel c.d. «primo pilastro», sono stati aggiunti due ulteriori «pilastri» aventi ad oggetto materie nelle quali gli Stati membri hanno deciso di seguire una direzione comune. PRIMO PILASTRO: cooperazione comunitaria (secondo il metodo comunitario) ▪ CECA (estinta dal 2002); ▪ CEE/CE; ▪ Euratom/CEEA SECONDO PILASTRO (Politica Estera e Sicurezza Comune, PESC) TERZO PILASTRO (Giustizia e Affari Interni, GAI): cooperazione secondo il metodo intergovernativo. I tre pilastri, benché distinti, sono funzionalmente legati tra loro, contribuiscono tutti allo sviluppo dell’Unione europea e hanno un quadro istituzionale unico (stesse istituzioni che operano secondo procedure e modalità d’azione diverse). IL PRIMO PILASTRO Costituito dalle tre Comunità già esistenti Missione: garantire il buon funzionamento del mercato unico, dello sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale. La Comunità perseguiva questi obiettivi mediante l'introduzione del mercato comune e attuando la politica economica e la politica monetaria unica. 2 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: 10 Titolo: IL TRATTATO DI MAASTRICHT Metodo comunitario: politiche soggette al potere di iniziativa e decisionale degli organi comunitari; disposizioni della sfera economico sociale contenute nei trattati istitutivi delle Comunità europee Principio maggioritario. Grande importanza della Commissione. Ruolo sempre più importante del Parlamento europeo. IL SECONDO PILASTRO (PESC) Politica Estera e Sicurezza Comune: tutte le questioni concernenti la sicurezza dell’Unione europea, compresa la definizione progressiva di una politica di difesa comune. Obiettivi: difesa dei valori comuni, degli interessi fondamentali e della indipendenza dell’Unione; rafforzamento della sicurezza dell’UE e degli Stati membri; mantenimento della pace e rafforzamento della sicurezza internazionale; sviluppo e consolidamento della democrazia e dello stato di diritto; rispetto dei diritti dell’uomo. Metodo intergovernativo. Principio dell’unanimità (con alcune eccezioni). Organo centrale: Consiglio dei Ministri. IL SECONDO PILASTRO (PESC) Ruolo della Commissione meno incisivo rispetto al Primo pilastro. Ruolo del Parlamento europeo estremamente ridotto (funzioni consultive). Nessun ruolo della Corte di Giustizia. Il Trattato di Amsterdam introduce la figura dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune. IL TERZO PILASTRO (GAI) Giustizia e Affari Interni: disciplina comune in materia di asilo, immigrazione, controllo delle frontiere esterne, lotta alla criminalità internazionale, cooperazione di polizia, cooperazione giudiziaria in materia civile e penale, cooperazione doganale. Obiettivi: garantire un livello elevato di sicurezza in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, mediante la realizzazione di un’azione comune tra gli Stati membri nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria e la prevenzione e repressione del razzismo e della xenofobia. Metodo intergovernativo. Principio dell’unanimità. Organo centrale: Consiglio dei Ministri. Ruolo della Commissione meno incisivo rispetto al Primo pilastro. Ruolo del Parlamento europeo estremamente ridotto. Nessun ruolo della Corte di Giustizia 3 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: Titolo: IL TRATTATO DI AMSTERDAM E IL TRATTATO DI NIZZA LEZ 10 IL TRATTATO DI AMSTERDAM E IL TRATTATO DI NIZZA TRATTATO DI AMSTERDAM Entrato in vigore nel 1999 Obiettivo: promuovere i necessari adattamenti ai trattati in vista dell’allargamento degli stati membri e all’introduzione della moneta unica Le novità introdotte: Nell’ambito del primo pilastro: ✓ Ambito politico: nuovo Titolo dedicato questione occupazionale ✓ Assetto istituzionale: Parlamento Europeo diventa vero co-legislatore unitamente al Consiglio; il Presidente della Commissione assume un ruolo più incisivo nell’operato dell’organo; snellimento delle procedure decisionali (con votazione a maggioranza qualifica del Consiglio estesa ad ulteriori settori) Nell’ambito del Terzo Pilastro ✓ Ridenominazione: Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale ✓ Trasferimento nel primo pilastro delle seguenti materie: Visti, Asili, Immigrazione, Cooperazione doganale, cooperazione giudiziaria in materia civile su libera circolazione delle persone (in precedenza intergovernative ora comunitarie) Cooperazione rafforzata = introduce la facoltà per alcuni Stati membri, subordinatamente a certe condizioni, di fare ricorso alle istituzioni comuni al fine di organizzare una cooperazione rafforzata tra loro. TRATTATO DI NIZZA Entrato in vigore nel 2003 Obiettivo: fornire nuovo assetto istituzionale alla Comunità funzionale all’allargamento dell’Unione agli stati dell’Europa orientale, dotato di procedure più semplici ed efficaci Le novità introdotte consistono: Nella nuova ripartizione del numero dei rappresentanti degli Stati nelle istituzioni e negli organi comunitari 1 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: Titolo: IL TRATTATO DI AMSTERDAM E IL TRATTATO DI NIZZA Nell’ampliamento dei poteri dei Presidenti della Commissione europea Nella riduzione dei casi di deliberazione all’unanimità del Consiglio Nelle modifiche all’ordinamento giudiziario Nell’introduzione delle procedure di preavviso in caso di violazione dei diritti fondamentali da parte di uno stato membro Nello snellimento delle procedure di cooperazione rafforzata L’EUROPA A PIÙ VELOCITÀ La progressiva riconduzione al metodo comunitario delle forme di cooperazione che in passato avevano carattere intergovernativo ha come conseguenza una certa «contaminazione» del metodo comunitario stesso. Nel TCE vengono inserite previsioni che ricordano il metodo intergovernativo. Ad esempio, si ricorre sempre più frequentemente a forme di cooperazione differenziata, cioè applicabile ad un numero ristretto di Stati membri: fenomeno dell’«Europa a più velocità» o «Europa a geometria variabile». La cooperazione differenziata nasce per evitare che l’opposizione di un numero molto limitato di Stati membri possa bloccare l’estensione della competenza comunitaria a nuovi settori (cosa che richiede la revisione dei Trattati istitutivi e quindi l’accordo di tutti gli Stati membri). LA COOPERAZIONE RAFFORZATA Il Trattato di Amsterdam crea l’istituto di applicazione generale della cooperazione rafforzata, al fine di permettere l’adozione di iniziative di integrazione limitate ad alcuni Stati membri. In origine la cooperazione rafforzata è ammessa solo nel primo e nel terzo pilastro. Il Trattato di Nizza estende la cooperazione rafforzata anche alla PESC. Il Trattato di Lisbona moltiplica gli esempi di ricorso alla cooperazione rafforzata. Il più rilevante è costituito dal Protocollo n. 30 sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che consente al Regno Unito e alla Polonia di accettare il carattere vincolante della Carta con alcune riserve. 2 Corso di Laurea: Insegnamento: DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Numero lezione: Titolo: IL TRATTATO DI AMSTERDAM E IL TRATTATO DI NIZZA L’ACCORDO DI SCHENGEN Un esempio di «Europa a più velocità», che si realizza però in ambito NON comunitario, è l’Accordo di Schengen: Accordo relativo all’eliminazione graduale dei controlli fisici sulle persone alle frontiere firmato a Schengen il 14 giugno 1985 da cinque Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi). Successivamente numerosi altri Stati membri (nonché Stati terzi) hanno aderito all’Accordo di Schengen. Con il Trattato di Amsterdam e poi di Maastricht, il sistema Schengen è stato integrato nel sistema dell’Unione europea, ma sotto forma di cooperazione rafforzata, in quanto alcuni Paesi UE hanno deciso di non aderire. Stati membri che hanno deciso di non aderire all’area Schengen (in base a una clausola di opting-out): Regno Unito, Irlanda. Questi possono tuttavia notificare l’intenzione di aderire in tutto o in parte (opting-in). L’UNIONE ECONOMICA E MONETARIA Altro esempio di integrazione differenziata è dato dall’Unione economica e monetaria (UEM), che ha portato all’adozione dell’euro quale unica moneta avente corso legale. Non tutti gli Stati vi partecipano: ▪ alcuni a causa del mancato rispetto dei parametri previsti (ma essi sono destinati a confluire nella «zona euro» non appena i parametri ne permetteranno l’ingresso); ▪ alcuni perché hanno scelto di non aderire pur rispettando i parametri (Regno Unito, Danimarca, Svezia). LO SPAZIO DI LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA Settore di competenza dell’Unione europea che in precedenza rientrava nel Terzo pilastro (GAI). In questo settore sono previste apposite clausole a favore del Regno Unito, dell’Irlanda e della Danimarca, che consentono a questi Stati di non essere vincolati dalle decisioni delle istituzioni europee, salvo loro diversa volontà. 3 Corso di Laurea: Insegnamento: Numero lezione: Titolo: RIPASSO TEST DI AUTOVALUTAZIONE (DIDATTICA INTERATTIVA) Verificate le conoscenze acquisite svolgendo il test a risposta multipla proposto in questa sessione. Tempo previsto: 30 minuti. 1