Le cause di malattia - Carmela De Marco PDF
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2024
Carmela De Marco
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Queste lezioni di patologia generale, tenute da Carmela De Marco nell'anno accademico 2024/25, esplorano le diverse cause di malattia, suddividendole in agenti fisici, chimici, biologici e alimentari. Il documento analizza in dettaglio i traumi meccanici, le alterazioni della pressione atmosferica e le variazioni di temperatura, inclusi i danni da temperature estreme e i meccanismi di regolazione del corpo, usando il testo come supporto.
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PATOLOGIA GENERALE Le cause di malattia Carmela De Marco a.a. 2024/25 17/10/24 LA RISPOSTA CELLULARE A STIMOLI DANNOSI 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA...
PATOLOGIA GENERALE Le cause di malattia Carmela De Marco a.a. 2024/25 17/10/24 LA RISPOSTA CELLULARE A STIMOLI DANNOSI 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA TIPO DI CAUSA ESEMPI Fisica Temperature estreme, radiazioni, elettricità Chimica Fumo di tabacco, alcool, droghe, inquinanti ambientali Biologica Virus, batteri, protozoi, prioni Alimentare Malnutrizione, carenze vitaminiche 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici - FORZE MECCANICHE - ALTERAZIONI DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA - VARIAZIONI DELLA TEMPERATURA - ELETTRICITÀ - RADIAZIONI 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici TRAUMI MECCANICI L’entità della lesione dipende da: - Forza trasmessa (massa* accelerazione) - Area della superficie corporea interessata - Tipo di tessuto interessato PRINCIPALI TIPI DI TRAUMI - Traumi dei tessuti cutanei (escoriazione o contusione) - Traumi penetranti (Ferite) - Traumi chiusi con interessamento dei tessuti e organi profondi - Traumi dell’apparato muscolo-scheletrico (frattura, distorsione, stiramento) 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 TRAUMI MECCANICI: la frattura Può essere: ü Semplice ü Comminuta ü Scomposta ü Esposta 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici ALTERAZIONI DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA Atmosfera: 78% Azoto + 21% Ossigeno + 1% Anidride Carbonica Pressione atmosferica (a livello del mare)= 760 mm Hg (=1 atmosfera) Ipobaropatie Si sviluppano in ambienti/luoghi con ridotta pressione atmosferica Ipossia ipossica: stato di sofferenza legato ad una ridotta cessione di Ossigeno (O2) ai tessuti. Alcalosi respiratoria transitoria: può conseguire all’aumento degli atti respiratori che aumentano l’allotanamento di CO2. Acclimatamento: meccanismi di compensazione attivati dall’organismo (iperventilazione, tachicardia e stimolazione della produzione di eritrociti). 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici ALTERAZIONI DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA IPERBAROPATIE Sono scatenate da un’aumentata pressione barometrica Ipossiemia: progressivo riduzione dei livelli ematici di O2 dovuta alla distribuzione ai tessuti senza possibilità di sostituzione con respirazione. Ipercapnia: progressivo accumulo di CO2, che induce segnali di contrazione al diaframma. Legge di Boyle: a temperatura costante, il volume di un gas si modifica in maniera inversamente proporzionale alla pressione a cui è sottoposto. Legge di Henry: a temperatura costante, la solubilità di un gas è direttamente proporzionale alla pressione a cui è sottoposto. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ALTERAZIONI DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA MALATTIA DA DECOMPRESSIONE Embolia gassosa dei subacquei: scatenata dal passaggio repentino dell’Azoto solubilizzatosi nel sangue (Legge di Henry) Prevenzione: lenta emersione dai fondali Sintomatologia: dipende dal distretto corporeo interessato. Più lieve nel caso di cute e articolazioni, rischiosa per la sopravvivenza nel caso di polmoni e cervello. Terapia: trattamento in camera iperbarica 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici LA TEMPERATURA CORPOREA 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA Neuroni ipotalamici in grado di integrare i messaggi provenienti dalla periferia (cute e organi interni) con quelli che sono in grado di percepire direttamente (temperatura del sangue) Neuroni “W”: avvertono le variazioni positive e negative della Temperatura Neuroni “w”: innescano la risposta termodispersiva Neuroni “c”: innescano la risposta termoconservativa Neuroni “i”: integrano I diversi segnali 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA L’organismo umano è capace di regolare in maniera molto precisa la temperatura corporea, nonostante variazioni ambientali, mediante il processo di termogenesi e termodispersione. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici ALTERAZIONI DELLA TEMPERATURA CORPOREA Le alterazioni della temperatura corporea si dividono in: Ø Alterazioni della regolazione (patologie della termoregolazione, febbre) Ø Alterazioni in presenza di un sistema regolatorio funzionante ü ipotermie ü ipertermie 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 IPOTERMIE CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici Ipotermia o assideramento: abbassamento della temperatura corporea sotto i 35°C Raffreddamento: si instaura quando l’organismo è esposto a temperature esterne inferiori ai 12°C Congelamento: si instaura quando la temperatura esterna scende sotto a -0,5°C 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici IPOTERMIA La gravità varia a seconda dell'intensità del freddo e della durata di esposizione. Interessa prevalentemente le estremità del corpo (mani, piedi, orecchie, naso) perché di solito sono meno riparate. Nel congelamento di 1° grado la zona colpita: impallidisce per vasocostrizione riflessa Arrossamento per paralisi vasi e stasi ematica (iperemia passiva) Innesco di una risposta infiammatoria e formazione di edema Cianosi per difetto di ossigenazione dei tessuti. Continuando l'esposizione al freddo aumento dell'edema con formazione di bolle (dette anche flittene) tra il derma e l'epidermide (congelamento di 2° grado) Necrosi tissutale (congelamento di 3° grado) 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 IPERTERMIA Per ipertermia si intende l’aumento al di sopra di 37°C della temperatura corporea F La permanenza dell'organismo per un periodo di tempo prolungato ad una temperatura ambientale elevata causa la comparsa di manifestazioni patologiche molto gravi e talora mortali: colpo di sole o insolazione colpo di calore tropicale colpo di calore comune COLPO DI SOLE È causato dall'esposizione ai raggi solari a capo scoperto Sintomatologia: cefalea ed alterazioni psichiche non di rado culmina in esito mortale. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 IPERTERMIA: colpo di calore Colpisce i soggetti esposti a temperatura ambientale elevata, (>40°C), associata ad un alto grado di umidità. E’ aggravato da sforzi muscolari. Sintomatologia: innalzamento della temperatura corporea fino a oltre 42°C convulsioni perdita della coscienza coma ed eventuale morte Patogenesi: alterazione dell'equilibrio idrico-salino dovuto alla stimolazione massimale della sudorazione, peraltro inefficace a causa dell'elevata umidità ambientale che non ne consente l'evaporazione ipovolemia (riduzione della massa di sangue circolante) causa la caduta della pressione sanguigna ed aumento della viscosità del sangue (ispissatio sanguinis) Il colpo di calore comune si verifica in locali chiusi e poco ventilati ad elevata concentrazione di vapore acqueo (lavanderie, locali con caldaie) ed ha generalmente un decorso molto meno grave 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 DANNI DA TEMPERATURE ESTREME Danno dipende da: Temperatura della sorgente Tempo di contatto Superficie interessata “REGOLA DEL 9” 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 DANNI DA TEMPERATURE ESTREME USTIONE: trasferimento di energia termica da una sorgente di calore Possono essere: I grado: lesioni superficiali confinate all’epidermide II grado: lesioni estese a tutto il derma III grado: lesioni che interessano tutti gli strati cutanei IV grado: lesioni profonde di fasce muscolari e ossa COMPLICANZE USTIONI: - Infezioni - Disidratazione - Shock 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 L’IMPORTANZA DELLA PELLE Ø La pelle è una barriera chimica che regola il contenuto d'acqua del corpo inibendo il flusso dei liquidi verso l’interno e verso l’esterno. Ø Protegge gli organi del corpo da traumi fisici. Ø La pelle interagisce con il mondo esterno e informa il sistema nervoso centrale di pressione e cambiamenti termici mediante meccanocettori e termorecettori. Ø Lo strato corneo funge da difesa contro gli agenti patogeni. Le proteine antimicrobiche sono prodotte dalle cellule nello strato basale, mentre le cellule di Langerhans nello strato spinoso possiedono proprietà di presentazione dell'antigene. Es. Il chitosano e l'argento sono materiali che possiedono proprietà antibatteriche. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 I SOSTITUTI BIOLOGICI DELLA PELLE Trapianto autologo: si coltivano in laboratorio cellule della pelle del paziente. Si espandono in fogli che possono essere posizionati sopra la ferita/ustione. Possono essere utilizzati come sostituti permanenti della pelle. Trapianto iso-genico: si utilizzano cellule di un paziente con lo stesso corredo gentico (gemello). Allotrapianto: innesti cutanei ottenuti da cadaveri. Xeno-trapianto: prevede l’utilizzo di innesti cutanei ottenuti da animali, talvolta utilizzati dopo l'introduzione di alcune modifiche in laboratorio. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 LA PELLE BIOINGEGNERIZZATA Le pelli bioingegnerizzate rappresentano una naturale evoluzione della prima generazione di pelli artificiali per il trattamento delle ferite. Sono disponibili molti sostituti cutanei commerciali per la riparazione e la rigenerazione della pelle. I sostituti cutanei possono essere classificati come acellulari (ad esempio, AlloDerm® e Integra®) e innesti cellulari. I sostituti cellulari della pelle possono essere ulteriormente classificati in base allo strato cutaneo di cui sono composti: (a) epidermico (CellSpray, MySkin); (b) dermico (Hyalograft 3D, Dermagraft®); (c) composito epidermico-dermico (PermaDerm™, Apligraf®). 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 LA PELLE ARTIFICIALE Le pelli artificiali utilizzano componenti elettronici per imitare la funzionalità di pelle. Ad esempio: - componenti piezoresistivi o capacitativi vengono utilizzati per replicare la risposta dei meccanorecettori; - i sensori di temperatura sostituiscono i termorecettori nella pelle. Per conferire flessibilità alla pelle artificiale, substrati morbidi come le gomme siliconiche soddisfano i requisiti meccanici della pelle. E’ POSSIBILE RE-INTRODURRE NELLA PELLE FUNZIONALITÀ PERSE OPPURE INTRODURNE DELLE NUOVE. IMPLEMENTAZIONE DELLA PELLE (Augmenting the skin) Le pelli artificiali possono addirittura superare le prestazioni della pelle normale 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 Le pelli artificiali possono rilevare sollecitazioni minori e richiedono tempi di risposta più brevi per il rilevamento della pressione e della temperatura. La pelle può essere implementata con l'aggiunta di un strato esterno sopra l'epidermide. La missina, ad esempio, si con uno strato protettivo viscido per sfuggire ai predatori. “Seconda pelle” sotto forma di un rinforzo meccanico, un dispositivo elastico, con meccanica simile proprietà alla pelle umana giovane. Es. ernia adiposa della palpebra inferiore (borse) Le pelli fotoniche o optoelettroniche La pelle artificiale come forniscono reattività e interattività, come la pelle del camaleonte che cambia dispositivo del futuro. colore per adattarsi all'ambiente circostante. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 I SOSTITUTI CUTANEI nel trattamento delle ustioni: Evitano che l’area si asciughi Riducono la perdita di proteine e cellule dal sangue Riducono il rischio d’infezioni e funge da barriera Favoriscono la guarigione fornendo una guida strutturale alla rigenerazione del tessuto sottostante Forniscono cellule, matrice extracellulare e fattori di crescita che contribuiscono ai processi rigenerativi. Pelli artificiali possono contenere 3 componenti fondamentali: Cellule cutanee Un’impalcatura tridimensionale (nota come scaffold) cui le cellule possono migrare, costituita. Fattori di crescita. LIMITAZIONI ATTUALI: Mancanza di ghiandole sebacee, sudoripare, follicoli piliferi, nervi periferici, pori, cellule del sistema immunitario Non sono disponibili cellule non-immunogeniche se non i fibroblasti neonatali Tempi lunghi nel caso in cui si coltivino cellule autologhe Processi di produzione, distribuzione e stoccaggio complessi e costosi 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ELETTRICITA’ CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici Corrente elettrica: flusso di cariche elettriche attraverso materiali che ne consentono il trasporto. Corrente elettrica continua: caratterizzata da un flusso di cariche elettriche con intensità e direzione costanti (es. pila, batteria, defibrillatore). Corrente elettrica alternata: flusso di cariche che va incontro a periodiche variazioni di verso e intensità (alternanza) responsabili di inversioni di polarità con una stabilita frequenza. L’unità di misura di questa frequenza è lo Hertz (Hz) che corrisponde ad un ciclo/sec. Parametri determinanti la pericolosità della corrente sono: - Voltaggio (unità di misura Volt, simbolo V) - Intensità (unità di misura Ampere, simbolo A) 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 La resistenza (R) misura la capacità di un corpo di opporsi al passaggio di corrente elettrica R=DV/I L’intensità di corrente (I) è la quantità di corrente che nell’unità di tempo attraversa un conduttore e risulta proporzionale al Voltaggio ed inversamente proporzionale alla resistenza I=V/R Il corpo umano offre una resistenza variabile al passaggio di corrente elettrica in base al contenuto d’acqua dei tessuti. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ELETTRICITA’: effetti Effetto termico (effetto Joule): la quantità (Q) di calore prodotto è direttamente proporzionale alla Resistenza (R), al quadrato dell’Intensità (I2) ed al tempo (t) Q=RI2 x t Effetto elettrochimico: è determinato dalla composizione del nostro corpo costituito da acqua ed elettroliti. Ioni negativi (anioni) come Cl- (cloruro) e SO4- (solfuro), vengono richiamati al polo positivo (catodo) e reagendo con l’acqua (H2O) innescano la produzione di acidi, come HCL (Acido cloridrico) e H2SO4 (acido solforico), responsabili delle lesioni da acido caratterizzate da inaridimento dei tessuti (necrosi secca o coagulativa). Ioni positivi (cationi), come Na+ (sodio) e K+ (potassio), vengono richiamati al polo negativo (anodo), dove in presenza di acqua (H2O) danno luogo alla formazione di NaOH (idrossido di Sodio) e KOH (idrossido di Potassio), responsabili di lesioni dall’aspetto umido (necrosi colliquativa). Effetto biologico: stimolazione esasperata di funzioni fisiologiche. Danni alla muscolatura scheletrica, cardiaca ed al sistema nervoso 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 FOLGORAZIONE: esposizione a correnti ad alta tensione (>50.000 Volt) 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 RADIAZIONI CAUSE DI MALATTIA: agenti fisici RADIAZIONE: energia che viaggia ad alta velocità sotto forma di onde (radiazione Elettro-Magnetica , REM) o particelle (radiazioni corpuscolate). IONIZZAZIONE: espulsione dall’orbita di un elettrone RADIAZIONI NON-IONIZZANTI: hanno energia < 10eV non sufficiente ad espellere l’elettrone, possono muovere gli atomi in una molecola (raggi UV, IF, visibile) RADIAZIONI IONIZZANTI: hanno energia > 10eV possono rimuovere gli elettroni dalle molecole (raggi g, X e corpuscolate). 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 POTERE DI PENETRAZIONE DELLE RADIAZIONI Il potere di penetrazione è: -direttamente proporzionale alla frequenza; -inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda. Quando una radiazione attraversa un tessuto biologico si ha una cessione di energia che può essere espressa con il concetto di Linear Energy Transfer (LET). Il trasferimento di energia è tanto maggiore quanto minore il tragitto percorso. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 RADIAZIONI IONIZZANTI: effetti patologici Gli effetti patologici sono legati alla quantità di energia assorbita dalle cellule o dall’intero organismo. I tessuti mostrano una diversa radiosensibilità in base al loro potenziale replicativo. Effetti molecolari Diretti: DNA (mutazioni, traslocazioni) e proteine (denaturazione e perdita di funzione) Indiretti: produzione di specie reattive dell’Ossigeno (ROS). Effetti cellulari: morte cellulare, blocco della replicazione, alterazioni non letali. Effetti a livello tissutale Effetti immediati: sindrome acuta da irradiazione Effetti tardivi: cancerogeni e non-cancerogeni 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 RADIAZIONI IONIZZANTI: danno acuto dopo esposizione a dosi elevate 17/10/24 Rad (Radiation Adsorbed Dose): dose di radiazione assorbita da 1Carmela gr di De tessuto Marco a.a. 2024/25 RADIAZIONI IONIZZANTI: effetti tardivi Tessuti più esposti: cute, polmoni, intestino, cuore. Il danno principale è a carico di arterie e arteriole 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 RADIAZIONI NON IONIZZANTI Le radiazioni non –ionizzanti sono definite anche eccitanti. Eccitazione molecolare: le molecole eccitate assorbono energia e passano ad uno stato energetico instabile. RADIAZIONI ECCITANTI: UV, Infrarossi e radiazioni luminose. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 RADIAZIONI NON IONIZZANTI: raggi UV UVC: più pericolose ma trattenute dall’ozono (sotto i 280 nm) UVB e UVA: responsabili di foto-invecchiamento e mutazioni; vengono assorbite dagli strati esterni della cute. Meccanismi protettivi innescati dall’organismo: 1) assorbimento da parte di cheratina e melanina; 2) iperpigmentazione cutanea; 3) aumento della produzione di cheratina. Effetti benefici: produzione di VitD3; effetto sterilizzante. Effetti dannosi: eritemi, edemi, ipercheratosi, tumori maligni ed alterazioni oculari. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti CHIMICI DEFINIZIONI Veleno: sostanza naturale o sintetica capace di indurre danno se introdotta nell’organismo. Concetto quantitativo dipendente dal dosaggio Paracelso (XVI secolo): «…tutte le sostanze sono veleni, il dosaggio distingue veleno dalla cura…» Xenobiotici: sostanze chimiche con struttura chimica diversa da quelle presenti nel nostro organismo, prive di potere nutrizionale. La maggior parte è rappresentata da molecole liposolubili che, per essere escreti dall’organismo necessitano di essere trasformati in idrosolubili. Dose minima letale: dose necessaria per indurre la morte dell’organismo Sintesi letale: l’organismo può modificare delle sostanze trasformandole in composti tossici (Es. Metanolo) 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 VIE DI ESPOSIZIONE E MECCANISMI DI DIFESA NEI CONFRONTI DEGLI AGENTI CHIMICI 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 METABOLISMO DEGLI XENOBIOTICI Metanolo Acido Formico 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 Danno da farmaci: es. Paracetamolo Il metabolismo del Paracetamolo genera un intermedio reattivo che può risultare tossico se in elevate quantità (es. assunzione contemporanea di Alcol) N-acetil-p- benzochinoneimina Legame a proteine epatiche Deplezione di con conseguente danno alle Glutatione (GSH) membrane cellulari Si impoverisce la riserva di GSH necessaria per l’escrezione dei metaboliti secondari 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti CHIMICI L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce droga qualsiasi sostanza capace di modificare la psicologia o attività mentale dell’essere umano. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 AGENTI CHIMICI: droghe COCAINA ü Estratta dalle foglie di coca come sostanza idrosolubile ü Può essere assunta disciolta in acqua, sniffata o iniettata sottocute o via endovena ü La forma cristallizzata (crack) viene riscaldata per inalarne i vapori ü Effetti: da euforia, allegria, sensazione di benessere, aumento di sicurezza e fiducia nelle proprie possibilità, molta voglia di parlare, di muoversi e camminare 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 La cocaina ha un’origine antichissima. E’ stata riscontrata, insieme alla nicotina, in mummie egiziane risalenti a più di 3000 anni fa. In Europa si diffuse ampiamente nel XIX secolo e vi erano in commercio numerose bevande a base di cocaina, quali il Vin Mariani o la French Coca Wine. Anno decisivo per la diffusione della cocaina fu il 1884 quando Freud pubblicò il libro “Uber Coca”. 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 SINAPSI Neurone pre-sinaptico trasmette il segnale Neurone post-sinaptico riceve il segnale La sinapsi è la regione attraverso la quale un impulso nervoso si trasmette da una cellula ad un’altra 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 EFFETTI TOSSICI DELLA COCAINA Effetti fisici (broncospasmi e iperventilazione, costrizione vascolare, aritmie cardiache e collasso cardiocircolatorio, gastriti, nausea, vomito e inappetenza, mal di testa ecc.) e psicologici (allucinazioni visive, paranoie, euforia). 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 AGENTI CHIMICI: alcol etilico Alcol etilico: nutriente ad alto valore energetico, capace di fornire all’ossidazione 7kcal/g. Grado alcolico: esprime la quantità in ml di alcol etilico (12°o 12%) in 100 ml di bevanda. Per ottenere il contenuto di alcol in peso occorre moltiplicare il volume per 0,8 (peso specifico dell’alcol). ASSORBIMENTO L’alcol viene assorbito dal tubo gastroenterico velocemente anche se in percentuali diverse lungo i diversi tratti dello stesso. L’assorbimento è influenzato da alcuni fattori: Dose totale di alcol Concentrazione alcolica nelle bevande Tempo impiegato per l’ingestione Presenza o assenza di cibo Relazione temporale tra assunzione di cibo e alcol Tipo di cibo Funzionalità e peso del fegato 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CURVA ALCOLEMICA 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ALCOL-Metabolismo Sistemi enzimatici implicati nell’ossidazione dell’Etanolo: - Alcol deidrogenasi, ADH (80%) - Catalasi (5%) - CYP2E1 (10-15%, solo a livelli elevati di alcolemia) 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ALCOL-Distribuzione Una volta assorbito l’etanolo passa nel torrente circolatorio e viene trasportato a tutti i distretti corporei in proporzione al loro contenuto in acqua. Organi altamente irrorati come cervello, fegato e reni raggiungono rapidamente un equilibrio con la concentrazione ematica. L’alcol può raggiungere facilmente la circolazione fetale vista la permeabilità della placenta a questa sostanza Limite legale del tasso alcolemico alla guida: 0.5 gr/L 1 unità alcolica (12 grammi) 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 QUANTITA’ ALCOLEMIA EFFETTI 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ALCOL-Effetti EFFETTI PROTETTIVI Ø Moderate assunzioni hanno azione protettiva contro malattie cardiovascolari: aumentano le HDL la cui presenza si associa a riduzione del rischio di infarto Ø Attività anti-ossidante EFFETTI DANNOSI Ø Gastrite: edema, emorragie diffuse, ridotta secrezione acida Ø Ulcera duodenale Ø Steatosi epatica: condizione reversibile dovuta all’alterato metabolismo lipidico Ø Cirrosi epatica presenta nel 20-30% dei forti bevitori, caratterizzata da fibrosi e alterazione dell’architettura epatica. Ø Insufficienza pancreatica: pancreatite acuta e cronica Ø Aumentata incidenza di carcinomi del cavo orale, dell’esofago e dello stomaco 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ALCOL-Sindrome alcolica fetale Ø Effetto teratogeno diretto Ø I danni variano in funzione del periodo gestazionale: Durante il periodo embrionale, ed i primi tre mesi di gravidanza aumenta frequenza aborti spontanei Durante il periodo fetale (14-15 settimana di amenorrea) sviluppo di embriofetopatia di diversa gravità Ø Deficit mentale Ø Microcefalia e malformazioni cardiache Ø Dismorfismo facciale Ø I neonati presentano scarsa coordinazione motoria, deficit cognitivi e turbe del comportamento 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 ALCOL-Mortalità L’abuso di alcol aumenta la mortalità per: ü Psicosi alcolica ü Cirrosi epatica ü Tumori della bocca, faringe, laringe, esofago, fegato ü Omicidi ü Suicidi ü Incidenti stradali ü Infortuni sul lavoro o domestici ü Violenza domestica 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 CAUSE DI MALATTIA: agenti CHIMICI - Veleni - Xenobiotici - INQUINANTI AMBIENTALI - Droghe, alcool 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 17/10/24 Carmela De Marco a.a. 2024/25 INQUINANTI AMBIENTALI: PIOMBO ü Può contaminare aria, cibo ed acqua ü Assorbimento di >50% nei bambini,