Le Campane Armoniche Tibetane PDF

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Questo documento esplora la scienza delle frequenze e delle vibrazioni, con particolare attenzione alle campane tibetane tubolari e ai diapason terapeutici. Il testo analizza i concetti fondamentali e fornisce diverse curiosità scientifiche relative alle frequenze.

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LE CAMPANE ARMONICHE TIBETANE LE CAMPANE TUBOLARI I DIAPASON TERAPEUTICI Mi sono avvicinato alla scienza delle frequenze e delle vibrazioni nel 2011 come logica conseguenza dell’accettazione che ogni cosa nell’universo ha una sua pulsazione e quindi anche una sua frequen...

LE CAMPANE ARMONICHE TIBETANE LE CAMPANE TUBOLARI I DIAPASON TERAPEUTICI Mi sono avvicinato alla scienza delle frequenze e delle vibrazioni nel 2011 come logica conseguenza dell’accettazione che ogni cosa nell’universo ha una sua pulsazione e quindi anche una sua frequenza. Da oltre 4.000 anni e forse al massimo fino ad un secolo fa, l’uomo aveva ancora una elevata capacità di osservazione della natura che gli consentiva di percepire l’effetto di alcuni fenomeni naturali anche se poi non sapeva come spiegarli “scientificamente”. Le culture orientali del passato sono state indubbiamente quelle più osservatrici della natura e dell’universo producendo nelle varie sfere della conoscenza dei “dogmi” che la cultura occidentale moderna solo da alcuni anni sta prendendo scientificamente in considerazione. La pulsazione e l’energia generata da questo fenomeno danno la vita a tutto ciò che è presente nel nostro pianeta e a tutto ciò che è presente nell’universo. Queste pulsazioni vanno da una frequenza bassissima ad una enormemente alta. Il nostro udito, sentendo i suoni, percepisce solo una parte infinitesimale delle frequenze naturali. Ciò non significa che le frequenze non udibili dall’uomo non esistono. Si può partire dallo Yin e Yang fino ad arrivare al “+” e al “-“ della nostra energia elettrica. La legge fisica è sempre la stessa: due forze contrapposte ma complementari. Complementari perché non potrebbe esistere una forza senza l’altra. Ho cercato di condensare in questa piccola dispensa ciò che fino ad oggi ho appreso solamente affacciandomi nel mondo delle vibrazioni delle campane tibetane, delle campane tubolari e dei diapason terapeutici cercando di osservarne gli effetti sull’uomo e sulla natura. Paolo Wolfsgruber I CONCETTI ASSOLUTI: Nell’universo tutto vibra (o pulsa). L’atomo vibra (pulsa) e forma tutte le cose in forma di aggregazione. Ogni cosa aggregata ha una sua diversa quanto specifica vibrazione (o pulsazione). Alcune tipologie di aggregazione tra atomi sono “attraversabili” dall’uomo altre no. Ad esempio l’aria è attraversabile ma il pavimento no. Solo una piccolissima parte delle vibrazioni produce suoni udibili dall’uomo. L’uomo percepisce suoni con frequenze (vibrazioni) da 16 Hz (Herz) a 20.000 Hz. (o anche detti 20 KHz). D’ora in poi chiameremo suoni solo le frequenze udibili dall’uomo. Queste frequenze, come abbiamo già detto sono solo un’infinitesima parte di tutte le vibrazioni presenti nell’universo. Curiosità: le balene cantano (nel vero senso della parola) emettendo frequenze più basse di 16 Hz. Queste vibrazioni non udibili dall’uomo sono invece udibili nel mare dalle altre balene anche a 400 km di distanza, le quali, di conseguenza si mettono a cantare lo stesso motivo. Incredibilmente ogni anno le balene cambiano il motivo di questa canzone come fosse una nuova canzone entrata nella “hit parade” delle balene. Le balene emettono anche dei suoni più acuti udibili dall’uomo ma non sotto forma di una canzone. ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLE FREQUENZE (o vibrazioni): L'Hertz (simbolo Hz) è l'unità di misura del Sistema Internazionale della frequenza. Prende il nome dal fisico Heinrich Rudolf Hertz che portò importanti contributi alla scienza, nel campo dell'elettromagnetismo. L'hertz è definito come l'inverso del secondo (dopo si capirà meglio il significato di questa definizione), e si indica dimensionalmente come Hz = 1/s, cioè 1 Herz è il valore del ciclo di una frequenza misurata nel tempo di 1 secondo. E’ anche corretto quindi dire che un valore di una frequenza si esprime in cicli al secondo con il simbolo Hz (Hertz). Curiosità: il fisico Herz ha voluto stabilire come base dei suoi studi il tempo di 1 secondo. Cioè studiare e misurare le vibrazioni che avvengono all’interno di un ciclo di 1 secondo. Già 4.000 anni fa il concetto di ciclo era già usato per indicare il tempo in cui ogni fenomeno iniziava e poi finiva (… per poi ricominciare e finire un’altra volta … e così via). Ad esempio la rotazione terrestre ha un ciclo di 24 ore, le stagioni hanno il loro ciclo, i pianeti, il sistema solare e l’universo, se pur diversi, hanno tutti un loro ciclo. Per stare con i piedi per terra si può dire che il nostro cuore ha un battito (frequenza) misurato nel ciclo di un minuto, Abbiamo il ciclo del sonno e della veglia. Quello del respiro e così via. Anche l’abbondanza e la carestia sono un ciclo come la guerra e la pace. Questi cicli, che sembrano apparentemente indipendenti uno dall’altro fanno invece parte e dipendono strettamente uno dall’altro per preservare la vita dell’intero universo. Da molto tempo per questo motivo vengono anche chiamati ritmi vitali. Vediamo qui sotto alcuni esempi di come viene rappresentata bidimensionalmente una frequenza di 1 Hz, 2Hz e 4 Hz. Si noti che più la frequenza aumenta più 1 secondo viene suddiviso. Nota: L’ampiezza dell’onda rappresenta il livello della frequenza o, se preferite, il volume della frequenza. 10/01/2014 Pag. 2 Attenzione: le frequenze o onde sonore, come avete appena visto, vengono disegnate a due dimensioni ma noi sappiamo che la vera forma delle onde sonore è spiroidale e si propaga seguendo una precisa proporzione matematica chiamata rapporto aureo o numero aureo oppure proporzione divina. Indica il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la somma delle due. Questo numero può essere approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due termini successivi della successione numerica del matematico italiano Leonardo Fibonacci (1170-1240). Curiosità: Nel 1223 a Pisa, l'imperatore Federico II di Svevia, fu ben felice di assistere a un singolare torneo tra abachisti e algoritmisti, armati soltanto di carta, penna e pallottoliere. Il test era il seguente: "Quante coppie di conigli si ottengono in un anno (salvo i casi di morte) supponendo che ogni coppia dia alla luce un'altra coppia ogni mese e che le coppie più giovani siano in grado di riprodursi già al secondo mese di vita?". Un pisano, Leonardo Fibonacci vinse la gara. Figlio d'un borghese uso a trafficare nel Mediterraneo, Leonardo visse fin da piccolo nei paesi arabi. Apprese i principi dell'algebra e il “mestiere” del calcolo, dai maestri di Algeri, cui era stato affidato dal padre, esperto computista. Leonardo diede al test una risposta così rapida da far persino sospettare che il torneo fosse truccato. Alla fine del primo mese,infatti, si ha la prima coppia ed una coppia da questa generata; alla fine del secondo mese si aggiunge una terza coppia, ma vi sono due coppie in più, perché anche la seconda coppia ha cominciato a generare, portando il conto a 5 coppie, e così via. Il ragionamento prosegue con la seguente progressione: 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987, 1597, 2584, 4181, 6765, 10946, 17711, 28657, 46368, 75025, 121393... Ogni nuovo numero rappresenta semplicemente la somma dei due che lo precedono. Se si divide un qualsiasi numero della serie di Fibonacci con quello che lo precede si ottiene sempre lo stesso rapporto chiamato aureo: 1,617977528….. Si tratta della prima progressione logica della matematica! Questa serie, oggi nota come "numeri di Fibonacci" presenta alcune proprietà (la più notevole delle quali è che se un qualsiasi numero della serie è elevato al quadrato, questo è uguale al prodotto tra il numero della serie che lo precede e quello che lo segue, aumentato o diminuito di una unità secondo una regola) che permettono di costruire alcuni “trucchi” sconcertanti. Esempio: 21 2 =(13*34)-1= 441 e 89 2 =(55*144)+1= 7921 Più tardi, Leonardo Fibonacci viaggiò in Siria, Egitto, Grecia, conoscendo i massimi matematici musulmani. Da queste esperienze nacque il Liber Abaci, un colossale trattato che dischiuse all'Occidente i misteri delle nove "figure" indiane e del segno allora sconosciuto ai greci e ai latini, "quod arabice zephirum appellantur", che indica un numero vuoto come un soffio di vento: zefito appunto, zefr, o zero. Se applicassimo i numeri di Fibonacci per la costruzione di una spirale, essa avrà una forma perfetta, ad esempio quanto quella delle conchiglie o delle chiocciole che si trovano in natura. Lo stesso vale per la propagazione delle onde sonore o di frequenza. Galileo Galilei (15 aprile 1452 – 2 maggio 1519), uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, riteneva che "il libro della natura è scritto coi caratteri della geometria", confermando che l’armonia del mondo si manifesta nella forma e nel numero. Osservando la natura si scoprono espressioni d’eleganza e d’armonia, nonché una regolarità di strutture tra macrocosmo e microcosmo. In natura, infatti, la figura geometrica più ricorrente è la spirale. Qualche esempio: nel girasole, i semi sono disposti secondo due gruppi di spirali logaritmiche occupando nel modo più efficiente lo spazio circolare al centro del fiore. Il numero delle spirali ,in senso orario 10/01/2014 Pag. 3 e in senso antiorario, dipende dalle dimensioni del fiore ed è correlato alla serie numerica di Fibonacci: 34/21; 55/34 89/55, 144/89 e 233/144. Nelle brattee delle pigne e degli ananas il numero delle spirali è correlato alla serie numerica di Fibonacci. Nelle piante grasse le spine sono spesso disposte secondo delle spirali. Nei venti dei cicloni che in pieno sviluppo convergono verso il centro descrivendo spirali quasi perfette, antiorarie (!) nell’emisfero boreale e orarie (!) in quello australe. Nel DNA, la molecola che racchiude l’informazione genetica di ciascuno di noi ha una struttura a doppia elica, costituita da due spirali che si intrecciano. Nell’universo con i bracci a spirale della Via Lattea e di molte altre galassie. Nella disposizione dei diversi elementi nelle piante la crescita di rami, foglie, semi avviene in modo spiroidale in modo da essere ottimale e meno dispendiosa possibile. Nei falchi, che si avvicinano alla loro preda secondo una spirale logaritmica. Negli insetti, che si avvicinano a una sorgente di luce seguendo una spirale logaritmica. Nell’apparato uditivo umano, la chiocciola o coclea, permette di percepire le vibrazioni prodotte dalle onde sonore in quanto ha la forma a spirale. E così via. L'Uomo vitruviano è un famoso disegno di Leonardo da Vinci, databile al 1490. Celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano, dimostra come esso possa anche essere armoniosamente inscritto nelle due figure "perfette" del cerchio e del quadrato secondo la proporzione aurea. I MULTIPLI DELL’HERTZ E L’INVERSO DEL SECONDO. A questo punto è doveroso esplorare in modo un po’ più pratico il mondo delle frequenze. Essendo 1 Hertz, come visto prima, la dimensione più “lunga” di una frequenza che dura un secondo analizziamo adesso quanto si può moltiplicare la frequenza sempre all’interno di un secondo. Dire che l’Hertz è l’inverso del secondo significa che più alta è la frequenza della vibrazione e più 1 secondo viene diviso per il numero di cicli di questa frequenza. L’uomo è riuscito a creare delle apparecchiature che emettono frequenze con cicli altissimi. Ad esempio il comune cellulare UMTS in 1 secondo è in grado di emettere e/o ricevere 2.200.000.000 Herz. Ecco la descrizione dei multipli dell’Hertz e il relativo simbolo: 1 Herz (simbolo Hz) 1 decahertz (simbolo daHz) = 101 Hz = 10 Hz 1 ettohertz (simbolo hHz) = 102 Hz = 100 Hz 1 kilohertz (simbolo kHz) = 103 Hz = 1 000 Hz 1 megahertz (simbolo MHz) = 106 Hz = 1 000 000 Hz 1 gigahertz (simbolo GHz) = 109 Hz = 1 000 000 000 Hz 1 terahertz (simbolo THz) = 1012 Hz = 1 000 000 000 000 Hz 1 petahertz (simbolo PHz) = 1015 Hz = 1 000 000 000 000 000 Hz 1 exahertz (simbolo EHz) = 1018 Hz = 1 000 000 000 000 000 000 Hz 1 zettahertz (simbolo ZHz) = 1021 Hz = 1 000 000 000 000 000 000 000 Hz 1 yottahertz (simbolo YHz) = 1024 Hz = 1 000 000 000 000 000 000 000 000 Hz Traduciamo nella pratica le frequenze: 1Hz (Hertz): Frequenza delle vibrazioni di un terremoto. Curiosità: Nella prima guerra mondiale veniva posto un cartello di avvertimento per i soldati all’inizio dei ponti di legno. Il cartello diceva: “Vietato marciare sul ponte”. Si era infatti verificato che il passo di marcia dei soldati con la battuta all’unisono di un piede provocava il crollo dei ponti anche molto robusti. Se si analizza il fenomeno si scopre che la cadenza della forte battuta di un piede dei soldati avviene circa ogni 10/01/2014 Pag. 4 secondo (1Hz). Ciò provocava un’onda (o campo magnetico) con una frequenza equiparabile a quella del terremoto. 16 Hz (Hertz): frequenza minima udibile da un bambino, 20 Hz da un adulto. 20.000 Hz (Hertz) oppure 20 KHz (Kilohertz): limite superiore delle frequenze udibili dall'uomo. 261,625 Hz (Hertz): la nota musicale DO centrale nel temperamento equabile. Il temperamento equabile è il sistema musicale per la costruzione della scala musicale fondato sulla suddivisione dell'ottava in intervalli tra di loro uguali 440 Hz (Hertz): è la frequenza della nota LA usata per accordare gli strumenti musicali (Diapason). Elettronica: 44,1; 48; 96 e 192 kHz (Kilohertz): frequenze tipiche di campionamento usate nei CD, DVD e DVD-Audio. 740 kHz (Kilohertz): la velocità di ciclo del primo microprocessore commerciale, l'Intel 4004 (1971). da 1 a 8 MHz (Megahertz): la velocità di ciclo dei primi personal computer (fine anni settanta, inizio anni ottanta). da 2 a 4 GHz (Gigahertz): la velocità di ciclo degli ultimi microprocessori singoli (anni 2000-2012). Elettromagnetismo: 50 o 60 Hz (Hertz): corrente alternata fornita dalle prese elettriche italiane. 400 Hz (Hertz): corrente alternata utilizzata in aviazione, generata e utilizzata sugli aerei. da 88 a 108 MHz (Megahertz): radio in FM. Subito oltre si trovano le VHF e UHF in uso in aeronautica e per la televisione. da 800 a 2200 MHz (Megahertz): telecomunicazioni – GSM 900, UMTS 2100, LTE 800, DCS ed LTE1800 sono le frequenze usate per la trasmissione e ricezione dei segnali nelle SRB ed antenne per la rete di telefonia mobile cellulare. 30 PHz (Petahertz): Raggi X. 1300 YHz (Yottahertz): Raggi gamma - raggi prodotti dal sole e da una reazione nucleare. Volendo rappresentare con un banale esempio la nostra capacità di percepire i suoni con il nostro orecchio (frequenze da 16 Hz a 20.000 Hz) rispetto all’intera gamma di frequenze conosciute si potrebbe dire che l’intera gamma delle frequenze potrebbe essere una pellicola di un film lunga 8 chilometri di cui noi potremmo vedere un solo fotogramma. Curiosità: nel 1934, l’Università della Carolina del Sud sponsorizzò un Comitato di ricerca, composto da medici e patologi, per esaminare 16 malati terminali di cancro condotti presso la clinica del dottor Royal Raymond Rife (16/5/1888 – 5/8/1971) Dopo 90 giorni 14 pazienti su 16 risultarono completamente guariti e dopo altri 130 giorni, a seguito di una modifica introdotta nel trattamento, anche gli ultimi due pazienti guarirono. Il metodo usato da Rife per distruggere i virus consisteva nell’aumentare l’intensità della frequenza irradiata fino al valore della frequenza di risonanza del virus (se supponiamo che il cancro sia un virus- ndr). Comunque è lo stesso principio utilizzato oggi dai medici per disintegrare i calcoli renali, nelle cure radiologiche per combattere i tumori e … dalle cantanti per mandare in frantumi un bicchiere di cristallo quando una nota raggiunge la frequenza di risonanza del bicchiere. E’ da notare che tale frequenza non danneggia i tessuti circostanti se utilizzata correttamente. Purtroppo, nel 1939 la maggior parte dei 44 medici che otto anni prima avevano osannato il dr. Rife negarono persino di averlo mai incontrato. Alcuni incidenti quali la distruzione del suo laboratorio, l’uccisione di alcune persone a lui vicine e la distruzione di tutta la documentazione in loro possesso, convinsero Rife a porre fine alle sue ricerche. Dal 1939, pur di nasconderlo all’opinione pubblica, la stessa esistenza del Dr. Rife è stata messa in discussione. Questa storia ha molti presupposti per essere considerata una “leggenda metropolitana” come quella della triste fine del grande inventore e fisico Nikola Tesla. Per questi fatti non esistono 10/01/2014 Pag. 5 testimonianze attendibili ne prove scientifiche tranne per le invenzioni depositate da Nikola Tesla, una delle quali è la corrente alternata che ancora oggi tutti utilizziamo. Quella che invece è storia certa è che la dottoressa Hulda Clark (18/10/1928 – 3/9/ 2009) ha ideato un dispositivo elettronico chiamato Zapper che emette, a basse tensioni (circa 7-9 volt), frequenze capaci di distruggere microbi, parassiti, muffe, ecc., creati nell’intestino o introdotti con gli alimenti. I parassiti dall’intestino, per mezzo del sangue, vengono trasportati in tutto l’organismo andando ad annidarsi nei punti del corpo dove il “terreno” è per loro più propizio. Questa sorta di “antibiotico elettronico” non ha controindicazioni per l’organismo umano e bastano poche applicazioni per uccidere parassiti, microbi e virus patogeni, dal sangue e dalle cellule degli esseri viventi. Poiché producendo dei “cadaveri” nel corpo possono prodursi dei disturbi, occorre mettere in atto, contemporaneamente, un’adeguata terapia disintossicante. Il limite di questo tipo di terapie è dovuto al fatto che non si può avere vera guarigione se non si modifica il terreno su cui proliferano i germi patogeni. Lo stesso principio, ne sono convinto, vale per il cancro nella medicina moderna: possiamo operare ed estirpare con successo un agglomerato tumorale ma se non si interviene sulla causa che lo ha prodotto non avremo risolto il problema. L’ing. Georges Lakhovsky (1870 – 1942) sosteneva che la vita nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal disequilibrio oscillatorio. Se la cellula è costretta a vibrare ad una frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute naturale. Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze adeguate. Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture. Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. Dal 1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale, ottenendo alcune straordinarie guarigioni di soggetti ritenuti dai medici incurabili. Lakhovsky progettò e costruì un oscillatore a lunghezze d’onde multiple che, emettendo innumerevoli armoniche, era in grado di entrare in risonanza con qualsiasi gruppo di cellule del corpo umano. Con Lakhovsky è nata (o meglio, si è aperta ai fatti) la medicina vibrazionale già percepita dai monaci tibetani ben 4.000 anni prima. 10/01/2014 Pag. 6 COS’É LA RISONANZA? La RISONANZA è il primo dei tre principi fisici fondamentali (il secondo è l’armonia e il terzo è l’intenzione) su cui si basa il massaggio sonoro con le campane tibetane armoniche, con le campane a tubo e con i diapason terapeutici accordati su specifiche frequenze. Vi sarà certamente capitato di sentire il vetro di una finestra vibrare al passaggio di un aereo oppure di sentire il tintinnio delle tazzine da tè quando passa un mezzo pesante molto rumoroso nella strada. Questo fenomeno si chiama RISONANZA o risonanza magnetica dell’atomo (ogni atomo ha una sua frequenza) come poi così fu studiata e definita dal geniale inventore italiano Pier Luigi Ighina (1908-2004). Le frequenze si relazionano tra loro e vibrano all’unisono. Se si capisce questo concetto sentendo il vetro vibrare al passaggio di un aereo (frequenza udibile dall’uomo) si comincia ad intuire che il fenomeno della risonanza si verifica anche per tutte le altre innumerevoli frequenze che noi non udiamo. L’esempio dell’aereo e del vetro della finestra è solo una piccola dimostrazione per capire quanti e quali fenomeni sono incomprensibili per la mente umana se non si possono vedere, udire e … toccare con mano (il famoso San Tommaso!). L’uomo non crede se non vede, se non sente e non tocca con mano. In sostanza, per l’uomo non è reale ciò che per lui non è tangibile. Molte delle intuizioni su alcuni fenomeni della natura avute dagli uomini di “scienza” del passato non saranno mai accettate sino a che non diventeranno tangibili o scientificamente riproducibili. Ma non per questo questi fenomeni non esistono! Quando ci rendiamo conto che non riusciamo a comprendere un fenomeno che avviene in natura lo chiamiamo mistero. A quanti fenomeni misteriosi l’umanità ha assistito nei millenni senza comprenderne il significato? Curiosità: 13,7 miliardi di anni fa, con il Big Bang, nacque l’Universo. Cosa ci fosse prima nessuno lo sa esattamente. Fatto sta che a un certo punto qualcosa di apocalittico accadde: ci fu un’immensa esplosione che sviluppò un enorme calore ed una temperatura di miliardi di gradi. Dopo 376.000 anni la temperatura era scesa a “soli” 3.000 gradi centigradi: ciò consentì la formazione dei primi atomi, elettricamente neutri e con essi, successivamente, la materia che conosciamo. Fu allora che le onde elettromagnetiche ed i fotoni, non più costretti ad interagire unicamente con le cariche elettriche libere del plasma caldo, poterono iniziare anch’essi a propagarsi nello spazio che veniva a crearsi man mano che l’espansione proseguiva. E fu allora che l’Universo emise la sua prima radiazione, la radiazione primordiale, che cominciò a diffondersi nello spazio in ogni direzione. Quindi, se volessimo “ascoltare” il segnale emesso dall’Universo quando esso diventò “visibile”, cioè quando aveva 376.000 anni, dovremmo innanzitutto cercare con un radiotelescopio le tracce di una radiazione elettromagnetica isotropica (cioè rilevabile in qualsiasi direzione dello spazio si punti). Negli anni sessanta, alcuni scienziati, nel corso di rilievi radioastronomici, scoprirono casualmente una radiazione elettromagnetica, rilevabile in ogni direzione di osservazione. Accertato che non si trattasse di una banale interferenza di origine terrestre, come in un primo momento si era ritenuto, si dedusse successivamente che quella era la radiazione cosmica di fondo, che fu appunto chiamata CMBR (cosmic microwave background radiation). A quella frequenza corrisponde una temperatura di emissione di -270,27°C (lo zero assoluto). Si potette così dedurre, come è ormai è accertato, che l’Universo primordiale era percorso anche da onde sonore! Ciò, in prima istanza, potrebbe apparire strano, sapendo che la propagazione del suono non potebbe avvenire nel vuoto. Ma nel periodo immediatamente successivo al Big Bang lo spazio esistente non era prevalentemente vuoto come lo è oggi, anzi, era particolarmente denso: ciò giustifica appunto la tesi che, dopo il Big Bang e per un certo periodo, si siano potute generare e propagare nell’Universo anche onde sonore. E’ inoltre noto a tutti come un contrabbasso, le cui corde e la cui cassa acustica hanno dimensioni più 10/01/2014 Pag. 7 elevate di quelle di un violino, rispetto a questo riproducano suoni più gravi, cioè ad una lunghezza d’onda più grande. Risulta così facile da comprendere come, a causa delle smisurate dimensioni in gioco dell’intero contesto in cui si produssero, le onde acustiche generate in quella fase della formazione dell’Universo avessero frequenze infinitamente basse e quindi una lunghezza d’onda immensa, inimmaginabile, stimabile in diverse migliaia di anni luce! (non in 1 secondo come siamo abituati a calcolare le frequenze in Hertz). Quindi quei suoni non sarebbero stati assolutamente udibili dal solito ipotetico osservatore umano e, per la verità nemmeno da qualsivoglia creatura da noi conosciuta. Allo scopo, John G. Cramer (24/10/1934 professore di fisica all’Università di Washington – USA) prese i valori di temperatura rilevati dalla sonda spaziale WMAP (che, come si sa, rilevavano differenze di concentrazione di materia, cioè compressioni e rarefazioni (pulsazioni assimilabili alla fenomenologia connessa alla propagazione di un’onda acustica) e li elaborò con un software per audio riproduzioni. Dopo alcuni aggiustamenti aumentò le frequenze acustiche rilevate di un fattore di 10 alla 26, per renderle udibili all’orecchio umano. Quel suono era comparabile al suono fondamentale della ciotola tibetana. Ecco un altro mistero. Lo stesso avvenne con la registrazione del “suono” interstellare trasmesso dalla sonda americana Voyager 1 trasmesso da una distanza di 20 miliardi di chilometri dalla terra e dopo ben 36 anni di viaggio. Quel “suono” interstellare aumentato nella sua frequenza con la regola delle ottave (che sarà spiegata più avanti) sino a renderlo udibile è lo stesso suono delle ciotole tibetane. Come avranno fatto i monaci tibetani ben 4.000 anni fa a concepire e costruire le loro ciotole asserendo che esse erano il suono “dell’universo”? Anticamente non veniva probabilmente usata la parola “universo” con lo stesso significato di oggi. L’universo per i monaci tibetani era l’armonia naturale e l’ordine assoluto di tutte le cose visibili e invisibili. 10/01/2014 Pag. 8 COS’É L’ARMONIA? L’armonia è il secondo dei tre principi fisici fondamentali su cui si basa il massaggio sonoro con le campane tibetane armoniche, con le campane a tubo e con i diapason terapeutici accordati su specifiche frequenze. Pitagora, padre del famoso teorema, intuì la validità dell'armonia determinata dal rapporto tra i numeri e le note musicali. Infatti si dovrebbe a lui l'invenzione della prima scala musicale. Avrebbe infatti scoperto proprio lui il fondo numerologico, matematico dell'armonia musicale. Pitagora avrebbe quindi tradotto sperimentalmente la sua intuizione tendendo una corda fra due ponticelli. Ponendo una stanghetta esattamente al centro della corda ricavò l’ottava superiore. Poi ne pose un'altra a 2/3 della lunghezza della corda, stabilendo così l'intervallo di 5a. Sistemando a 3/4 un'altra stanghetta trovò così l'intervallo di 4a. La distanza, in termini di altezza, fra la 4a e la 5a fu per lui molto importante e la chiamò “tono”. Dobbiamo probabilmente proprio Pitagora il concetto di divisione dell'ottava. La scala musicale basata su questi intervalli ebbe una particolare importanza teorica, al di là della pratica musicale: Platone, la descrisse come fondamento numerico dell'anima del mondo. Vibrazione di una corda intera = Suono (o frequenza) fondamentale chiamata ottava. Lunghezza divisa per 2 = Freque nza doppia della fondamentale. (suono di ottava superiore) Lunghezza divisa per 4 = Frequenza quadrupla della fondamentale (suono superiore di 4 ottave)... e così via. I suoni armonici sono relazionati al suono fondamentale. Da notare che lo stesso principio vale per le colonne d'aria che vibrano all'interno di tubi (come negli ottoni) Pitagora, per primo, capì quindi che l'altezza di una nota è proporzionale alla lunghezza della corda che la produce, e che gli intervalli fra le frequenze sonore sono semplici rapporti numerici. Secondo Pitagora, il Sole, la Luna e i pianeti produrrebbero, a causa dei loro movimenti di rotazione e rivoluzione, un suono continuo, impercettibile dall'orecchio umano, e tutti insieme produrrebbero un'armonia. Conseguentemente, la qualità della vita sulla Terra sarebbe influenzata da questi suoni celesti. Nel mondo greco il cosmo era paragonato a una scala musicale, dove i suoni più acuti erano assegnati a Saturno e alle stelle fisse. Il Sole era indispensabile per la realizzazione dell'armonia in quanto, secondo i greci, corrispondeva alla nota centrale. Una campana tibetana armonica, cioè quella costruita nella forma con un preciso rapporto (aureo), quando viene fatta vibrare correttamente può emettere sia il suo suono fondamentale che le ottave superiori rilasciando una gamma di frequenze armoniche che, attraversando il corpo umano, generano per risonanza l’armonia. Il terapeuta è in grado, facendo vibrare la campana appoggiata a varie zone del corpo, di diffondere un ordine armonico naturale che penetra in ogni cellula e molecola del corpo. 10/01/2014 Pag. 9 Il terapeuta esperto è inoltre in grado, grazie al fenomeno della risonanza, di poter identificare se vi siano presenti dei “blocchi” fisici (e/o psichici) nella persona sottoposta al massaggio sonoro a seconda del suono emesso dalla campana armonica. Un “blocco” fisico (non è detto che sia una già una malattia) fa vibrare diversamente la campana. Lo stesso principio di risonanza viene del resto applicato ed elaborato nelle ecografie, nelle risonanze magnetiche, ecc. ecc. Lo scorrimento attraverso il corpo delle vibrazioni armoniche di una campana tibetana genera ordine e armonia creando un beneficio corporeo assoluto e universale. Nel Centro de Terapia de Sonido y Estudios Armonicos di Buenos Aires si studiano da diversi anni gli effetti benefici che si ottengono con applicazioni di armonie sonore anche su gravi malattie. Curiosità: se si riempie una campana tibetana per ¾ della sua capacità con della semplice acqua si possono fare due esperimenti molto suggestivi: Il primo è quello di “battere” sul bordo la campana con l’apposita bacchetta. Si potrà notare visivamente la esatta propagazione delle onde sonore nell’acqua contenuta nella campana. L’acqua, infatti, ”disegnerà” queste onde sonore in modo facilmente visibile su tutta la sua superficie. Con un po’ di prove si riusciranno anche ad identificare le ottave e la perfetta geometria della propagazione delle onde sonore. Se la campana è armonica le onde si disporranno in modo ordinato e armonioso. Molte campane tibetane in commercio, non essendo armoniche, produrranno invece sul pelo dell’acqua onde molto “disordinate”. Il secondo esperimento è ancor più suggestivo. Questa volta invece di battere la campana con la bacchetta la si deve far vibrare come viene insegnato nei corsi base di massaggio sonoro. L’acqua, attraversata dalla frequenza (o suono) fondamentale più la gamma delle sue ottave, comincerà a “bollire” creando incredibilmente migliaia di piccoli “lapilli” d’acqua che ai bordi usciranno anche fuori dalla campana. Vorrei solo farvi notare che Il corpo umano è composto più del 70% da sostanze liquide! 10/01/2014 Pag. 10 COS’É L’INTENZIONE? L’intenzione è il terzo principio sul quale si basa il massaggio sonoro con le campane tibetane armoniche, con le campane a tubo e con i diapason terapeutici accordati su specifiche frequenze. L’intenzione potrebbe essere definita come un fenomeno di pura paranormalità ma non è così (io stesso ho potuto constatarne l’effetto durante una sessione di studi). Sono però necessari molti esercizi per acquisire questa tecnica nel massaggio sonoro. Applicare l’intenzione durante un massaggio sonoro esalta e indirizza gli effetti della vibrazione in uno specifico punto del corpo oppure lungo una precisa linea vitale. L’intenzione, come già detto, si acquisisce con la pratica e si comincia a percepire quando gli esercizi iniziali vengono fatti in gruppo. Ad esempio, quando tutti i partecipanti di un gruppo di studio applicano l’intenzione nell’indirizzare con la mente le vibrazioni delle loro campane armoniche verso un solo soggetto, questo percepisce immediatamente un effetto di totale avvolgimento di onde sonore. Sente fisicamente attorno a se un forte aumento dell’”intensità” di queste frequenze tanto che il paragone espresso dal soggetto, solitamente, è quello di essere stato colpito come da un’onda dell’oceano. L’intenzione è in grado di modificare il tragitto di un’onda sonora! Curiosità: La telecinesi, è quel fenomeno paranormale per cui un essere vivente sarebbe in grado di agire sull'ambiente che lo circonda, manipolando oggetti inanimati, attraverso mezzi fisici invisibili secondo modalità ancora oggi sconosciute alla scienza. La modalità più intuitiva per definire la telecinesi è la capacità di spostare oggetti fisici con il pensiero. Certamente i casi di telecinesi riguardano persone eccezionalmente dotate di poteri mentali energetici fuori dal normale ma il nostro cervello che “lavora” con le frequenze (la prova più lampante è l’elettroencefalogramma) riesce comunque a concentrare e a direzionare campi energetici che agiscono sia all’interno del nostro corpo, sia all’esterno di esso. Vi è mai capitato in mezzo alla gente di “sentire” uno sguardo concentrato su di voi? Oppure una persona che abbia avuto l’intenzione di farvi girare lo sguardo alla sua ricerca? Quante volte la concentrazione focalizzata su qualcosa o su qualcuno produce la variazione di un risultato scontato? Un piccolo esperimento da fare per comprendere meglio cosa si intenda per “intenzione” è quello di mettersi al centro di una stanza e fare un veloce giro panoramico su voi stessi. Alla fine della rotazione sarete in grado di descrivere per sommi capi gli oggetti più voluminosi come un tavolo, una finestra o un divano. A questo punto una persona pronuncerà il nome di un colore e voi rifarete il giro panoramico alla stessa velocità della prima volta. Vi accorgerete che alla fine di questo giro sarete in grado di descrivere esattamente solo i particolari di quel colore anche se piccoli. E solo quelli! Il vostro cervello ha consciamente associato il colore all’intenzione di voler individuare gli oggetti che corrispondevano a quel colore eliminando dalla scansione visiva ciò che poteva interferire sul risultato. La concentrazione del terapeuta deve essere quindi totale e il pensiero deve essere diretto nei punti o nelle linee di trattamento... con intenzione. Quando ciò avviene i risultati di un massaggio sonoro sono decisamente migliori e il soggetto trattato riesce a percepirne la differenza. Per aggiungere una importante informazione all’argomento dei trattamenti sul corpo umano per mezzo di onde (frequenze) mi sembra doveroso ricordare che, a differenza dei trattamenti eseguiti con apparecchiature elettromedicali, le vibrazioni naturali emesse dalle campane armoniche tibetane, dalle campane tubolari e dai diapason terapeutici non possono generare alcun danno diretto ne collaterale. Anzi! 10/01/2014 Pag. 11 LE CAMPANE TUBOLARI Esistono in commercio vari tipi di campane tubolari. Grandi e piccole. Accordate su diverse frequenze che entrano in risonanza con diversi tipi di cellule e molecole del nostro corpo. Escludendo in questa sede il discorso sulle campane tubolari che, con le loro frequenze, generano un ambiente puramente distensivo e rilassante vorrei parlare della campana tubolare a 528 Hz. La campana tubolare “accordata” a 528 Hz è stata costruita grazie all’unione degli studi genetici combinati con gli studi sulle frequenze. La frequenza a 528 Hz viene utilizzata per equilibrare la struttura a doppia elica spiroidale del DNA al fine di preservare e armonizzare tutta l’architettura della sua struttura. Nel DNA l'ordine nella disposizione sequenziale dei nucleotidi costituisce l'informazione genetica, la quale è tradotta con il codice genetico negli amminoacidi corrispondenti. Il DNA, come dicevamo, non a caso è una doppia elica antiparallela, orientata, complementare, spiralizzata e informazionale. Se noi sezionassimo questa “spirale” e volessimo rappresentarla a due dimensioni osserveremmo quanto questa rappresentazione grafica è equiparabile alla rappresentazione grafica di due frequenze uguali, contrapposte ma complementari (vedi il paragrafo precedentemente affrontato sulle frequenze). L’ing. Albert Rabenstein sta studiando da anni gli effetti benefici sull'uomo della frequenza di 528 Hz che, in base ai molti esperimenti da lui compiuti, sembrerebbe anche poter correggere alcuni difetti del codice genetico ereditato. Gli effetti facilmente riscontrabili sulle persone trattate con la frequenza di 528 Hz sono: aumento dell’energia vitale, della lucidità intellettiva e della creatività. I DIAPASON TERAPEUTICI. Noi conosciamo i diapason perché essi vengono usati principalmente per accordare gli strumenti musicali. Come abbiamo visto 440 Hz è la frequenza della nota musicale LA e 261,625 Hz è la frequenza della nota musicale DO centrale. Il diapason terapeutico a 128 Hz, invece, serve per combattere efficacemente e in modo naturale contratture, dolori muscolari e ossei, cioè per la cosiddetta “struttura”. Questa frequenza aiuta ad alleviare i dolori locali, si usa quindi sulle zone di dolore o di contrattura. Il diapason terapeutico a 136,1 Hz, viene utilizzato sui punti di agopuntura, shiatzu, riflessologia, digitopressione; la speciale punta del diapason trasmette la vibrazione in modo meno invasivo dell'ago e meno doloroso della pressione shiatzu. Quindi serve per riequilibrare gli organi interni, che vengono stimolati attraverso i punti riflessi e corrispondenti nei meridiani mappati dalla Medicina Tradizionale Cinese. La punta larga dei diapason terapeutici serve per allargare la zona di vibrazione quando si deve trattare un'area più estesa. La punta più appuntita serve invece per dirigere la vibrazione su un punto molto preciso, e viene usata per esempio in auricoloterapia, dove si fanno trattamenti nei punti riflessi delle orecchie che sono molto piccoli. Curiosità: L'auricoloterapia è una forma di medicina alternativa basata sull'idea che l'orecchio (in particolare il padiglione auricolare) riproduca in piccolo l'intero organismo umano. L'auricoloterapia si diffuse come terapia sistematizzata in Francia nel 1956, ad opera di un medico di base di Lione, Paul Nogier. Nogier indagò nella storia della medicina se vi fosse mai stato qualcuno che avesse utilizzato l'orecchio a fini terapeutici. Ritenne di trovare testimonianze di queste pratiche fin da Ippocrate sino ai giorni nostri (essa risulta presente nelle pratiche di "medicina popolare" dei Paesi lungo il bacino del Mediterraneo, nonché nei paesi africani); fu allora che si mise al lavoro per sperimentare i vari punti dell'orecchio e ritenne di scoprire che in esso sarebbero contenute le rappresentazioni delle innervazioni dei 10/01/2014 Pag. 12 vari organi ed apparati, in modo tale da creare sul padiglione auricolare l'immagine di un feto rovesciato. I diapason 128 - 136,1 Hz vengono “battuti” mediante una speciale bacchetta che ha un'anima in metallo duro e una superficie in gomma morbida, in questo modo il diapason vibra moltissimo e a lungo. I CHAKRA E IL MASSAGGIO SONORO. Chakra, sostantivo derivante dalla scrittura devanāgarī (alfasillabario usato in diverse lingue dell'India quale il sanscrito, hindi, marathi, kashmiri, sindhi, nepalese), è traducibile come "ruota", "disco" o "cerchio". Il Chackra è un concetto proprio delle tradizioni religiose dell'India, inerenti allo yoga e alla medicina ayurvedica traendo origine dalle tradizioni tantriche, sia dell'induismo sia del buddhismo. Nell'accezione più comune è usualmente reso anche con "centro", per indicare quegli elementi del “corpo sottile” nei quali è ritenuta risiedere latente l'energia divina (o vitale). Il massaggio sonoro con le campane armoniche tibetane tiene conto della posizione dei 7 punti Chakra (detti maggiori) proprio nell’intenzione di far arrivare le vibrazioni sonore anche nella sfera energetica di questi punti vitali. Si possono infatti suonare tutte le sette campane che sono di Le immagini sopra riportate rappresentano la posizione dimensioni diverse. Ogni campana ha un punto di risonanza con dei 7 Chackra nel corpo umano. L’immagine di sinistra è uno specifico Chakra. La più grande per il primo punto Chakra (in un dipinto nepalese del XVII secolo. (fonte Wikipedia). basso) e la più piccola per l’ultimo punto (sopra la testa). Ciascun Chakra è direttamente associato a un organo specifico del corpo o una ghiandola endocrina. Il suono delle diverse campane, come dicevo, ha un punto di risonanza con il rispettivo Chakra ma per il massaggio sonoro è comunque sufficiente far vibrare una sola campana con una particolare tecnica per portare armonia e ordine in ogni Chakra. In genere, ogni terapeuta instaura un rapporto di assoluta sintonia con una (o due) delle sette campane e la utilizza per il massaggio sonoro intervallando il massaggio con i suoni emessi dalle altre campane battendole lievemente con le apposite bacchette. Anche se i punti energetici del corpo sono molti, quelli più comunemente conosciuti sono appunto i 7 chakra maggiori, situati lungo l'asse centrale del corpo umano, dalla base della spina dorsale fino a pochi centimetri sopra la testa. Secondo il modello delle discipline orientali ogni Chakra occupa un livello che è direttamente influente sulle varie parti della spina dorsale e quindi del flusso vitale. Un Chakra “bloccato” limita le capacità materiali ed energetiche dell’individuo provocando disturbi e malesseri nei corrispondenti organi e ghiandole. Molte delle antiche discipline orientali del benessere fisico e mentale, oggi largamente praticate anche in occidente (ad esempio lo yoga), si occupano di “lavorare” proprio su questi 7 punti Chakra. Come dicevo nella prefazione di questa breve dispensa, anche se a tutt’oggi non ci sono prove scientifiche e inconfutabili sull’esistenza di questi punti Chakra bisogna accettare senza porsi molte domande il grande frutto dell’attenta osservazione da parte dei popoli che da millenni ci hanno preceduto. Loro non avevano le pillole e i medicinali che abbiamo oggi (spesso anche molto dannosi nei loro effetti collaterali) ma accrescevano la loro cultura “medica” tramandandosi di generazione in generazione ciò che faceva male e ciò che faceva bene. Sia a livello di cibo che di bevanda e sia come modello di vita in rapporto con l’habitat naturale che li circondava. 10/01/2014 Pag. 13 MENS SANA IN CORPORE SANO (ovvero la sanità dell'anima e la salute del corpo). La crescente ricerca del benessere e della salute nella società moderna, cosiddetta occidentale, è la logica conseguenza del crescente malessere e della sempre più precaria salute fisica e psichica delle persone. È oramai, da quasi vent’anni che seguo con estremo interesse il meticoloso lavoro teorico e scientifico del prof. Mario Pianesi, pioniere della Macrobiotica italiana. Grazie ai suoi consigli, infatti, la mia famiglia ha potuto avere grandi giovamenti, soprattutto per quanto riguarda la salute. Come spesso lui stesso ripete, gli esseri umani non dovrebbero mai dimenticare che vivono fondamentalmente grazie all'Ambiente, ed in particolare a tre cose: l’aria (che respiriamo), l’acqua (che beviamo) ed il cibo (che mangiamo). Di una miriade di altre cose, per mantenere la vita, si potrebbe fare tranquillamente a meno. I popoli nativi di tutto il mondo ancora presenti ce lo ricordano. La spirale maledetta (ecco che riparliamo di spirale!) iniziata nel secolo scorso per soddisfare la richiesta di “comodità” nella vita quotidiana si sta allargando ogni giorno nel suo micidiale percorso, minando proprio le tre cose essenziali per garantire la vita sul nostro pianeta: l’aria, l’acqua e il cibo. La società moderna e i suoi mezzi di comunicazione hanno ipnotizzato il genere umano a tal punto da farci pensare di rendere sacrificabile in nome del progresso ogni forma di armonia ed equilibrio della natura. Pianesi, dopo aver risolto da solo un suo grave problema di salute, negli anni ’70 comincia a studiare gli antichi metodi orientali di cura attraverso l’alimentazione, arrivando ad abbracciare, con le sue intuizioni semplici quanto geniali, tutte le scienze legate alla sostenibilità della vita sulla terra. Dallo studio iniziale delle due forze contrapposte ma complementari, che regolano la natura è riuscito a trasporre questo principio, prima con la logica e poi con estenuanti studi, a quasi tutto ciò che ci circonda. La natura è equilibrio. Ma non un equilibrio statico. La natura con le sue diversità “tende” verso l’equilibrio e ciò mette in movimento tutto quanto. Per fare un banale esempio potremmo pensare al caldo e al freddo. Sono due “forze” contrapposte ma complementari, cioè a temperatura costante non esisterebbe ne il caldo e ne il freddo. Esse però tendono ad equilibrarsi verso una temperatura media. Ora si pensi a quanti e quali fenomeni naturali scaturiscono da questa semplice tendenza verso una temperatura media costante che, grazie ad altri innumerevoli fattori naturali, non raggiungerà mai. Mario Pianesi ha dedicato gran parte della sua vita a “scovare” queste forze contrapposte ma complementari nel nostro corpo e a capire come esse interagiscono con le sollecitazioni esterne (ad esempio con aria, acqua e cibo). Solo per farvi vedere la piccola punta dell’enorme iceberg dei suoi studi, si potrebbe parlare dell’acidità e la basicità (o alcalinità) del sangue. Come dice la scienza il nostro sangue ha un pH di circa 7,3 cioè leggermente basico (pH 7 sarebbe neutro). Tutto il genere umano sano ha il sangue di questo valore. Ora pensiamo di ingerire solamente cibi acidi, molto acidi (ad esempio cibi e bevande con abbondanti zuccheri). All’inizio il nostro corpo, con i suoi “sensori”, cercherà di compensare (equilibrare) questo eccesso di acidità che porterebbe il sangue ad avere un’acidità troppo tossica per il nostro organismo. Come? Richiamando i sali minerali (alcalini) presenti nel nostro corpo per abbassare il grado di acidità. Per la legge di sopravvivenza “programmata” nel nostro DNA il nostro corpo continuerebbe a cercare l’equilibrio tra acido e alcalino sino alla… nostra morte. Però prima, demineralizzerà progressivamente il corpo, le ossa perderanno la loro consistenza, i denti si carieranno, i capelli si indeboliranno, il sangue diventerà anemico, la pelle si rovinerà, le unghie si macchieranno di bianco, ci prenderà una debolezza generale, un senso di freddo, infezioni, leucemia (che è una malattia del sangue), eccetera eccetera. Ecco a cosa potrebbe portare un’alimentazione giornaliera costantemente acida. Lo stesso principio può essere applicato con altre “forze” contrapposte che incidono pesantemente sulla nostra salute come ad esempio il rapporto tra sodio e potassio dove il suo rapporto ottimale di 1 a 7 può essere fortemente sbilanciato da cibi come la patata, il peperone e il pomodoro (le solanacee). Oggi, la sperimentazione scientifica delle diete MA-PI di Pianesi ha ottenuto risultati strabilianti sia sul diabete mellito (malattia considerata incurabile dalla medicina moderna) che su altre gravi patologie. Per questo tipo di risultati e per tutti i suoi studi e progetti, Pianesi ha ricevuto ormai decine di riconoscimenti e 10/01/2014 Pag. 14 onorificenze provenienti non solo dal nostro Paese ma anche da altri Paesi del mondo dove i suoi studi vengono oramai sperimentati anche da strutture governative. Come dicevo prima, gli studi di Pianesi non si sono limitati alla scienza dell’alimentazione ma hanno abbracciato in questi ultimi anni tutto ciò che noi chiamiamo ambiente. Ad esempio, dallo studio che va dai semi alle piante e il rapporto con loro “habitat” è riuscito a ripopolare la flora, in zone completamente “tecno-aridificate” a causa di colture chimicamente estremizzate. Come? Semplicemente con la posa di semi e piante armonizzate con l’ambiente. Cioè, grazie alle loro “forze” contrapposte ma complementari hanno re-innescato un florido ciclo vitale dove prima la flora era stata spazzata via dall’uomo e dai suoi errori (addirittura oggi è comparso anche un piccolo laghetto!). Del resto, lo sviluppo sostenibile, ideato e realizzato da Pianesi prevede il recupero dell'ambiente con un'agricoltura naturale (Policoltura MA-PI) che, tra l’altro, rende possibile una sana ed equilibrata alimentazione (le 5 diete MA-PI) donando salute a tutta la popolazione ed ottenendo, in Economia, un effettivo risparmio di energia e, inoltre, migliorando di molto l’efficienza. Pianesi è stato ed è ancora oggi più che mai un acuto osservatore della natura e delle sue manifestazioni come lo erano stati i nostri antenati ma, a differenza di ciò che avveniva in passato, mi sento di affermare con risultati alla mano, che lui ha compreso il “meccanismo” dei principali fenomeni naturali. Un grande ringraziamento a chi mi ha fatto avvicinare in questi ultimi anni all’osservazione della natura e dei suoi fenomeni misteriosi. In particolare ringrazio l’ingegner Albert Rabestein docente del Centro di Terapia di Sonido y Estudios Armónicos di Buenos Aires, il dr. Mario Pianesi pioniere e indiscusso luminare della scienza macrobiotica italiana, Guido Andreoli e Ari Lusenti per avermi fatto conoscere gli strumenti di terapia sonora, Pier Luigi Ighina per aver scoperto l’atomo magnetico, il professor Ernst Hartmann per i suoi studi sui nodi patogeni e… Wikipedia per avermi fatto risparmiare parecchio tempo nelle mie ricerche! 10/01/2014 Pag. 15

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