Appunti di Analisi di Bilancio (Italian) PDF

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These lecture notes provide an overview of balance sheet analysis and reclassification. They cover concepts from previous courses and include examples and diagrams. The document is aimed at first-semester undergraduate students in an Italian-language course in Business Administration at the University of Trento.

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Laboratorio di Pianificazione Finanziaria Classe del 1° semestre 2024-2025 Corso di laurea in Gestione Aziendale Analisi di bilancio Riclassificazione Docenti Luca Erzegovesi (coordinatore) Graziano Coller Tutor Veronica...

Laboratorio di Pianificazione Finanziaria Classe del 1° semestre 2024-2025 Corso di laurea in Gestione Aziendale Analisi di bilancio Riclassificazione Docenti Luca Erzegovesi (coordinatore) Graziano Coller Tutor Veronica Bosetti Giuliano Stella VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Premessa Riprendiamo concetti già visti in altri corsi ○ Economia e misurazione aziendale ○ Finanza aziendale e strumenti finanziari ○ Contabilità, bilancio e principi contabili A lezione (nelle slides) usiamo schemi ed esempi semplificati ○ servono a chiarire i concetti nell’ottica della pianificazione finanziaria Gli schemi completi sono quelle presenti nei modelli Quantrix che vi verranno forniti quando necessario ○ questi schemi saranno utilizzati operativamente nelle esercitazioni per le prove di valutazione nel lavoro di gruppo gli schemi non sono “statici” vanno adattati di volta in volta ai casi studiati La riclassificazione del bilancio Tutti sappiamo COSA è un bilancio ○ documento che riassume la situazione contabile di un'azienda ○ è riferito ad un certo periodo di tempo (l’esercizio) ○ deriva dalle operazioni di chiusura dei conti (contabilità generale) ○ i documenti principali che lo compongono sono Conto Economico → CE Stato Patrimoniale → SP Queste informazioni possono essere presentate (riclassificate) in molti modi ○ la riclassificazione più nota è quella dettata dal codice civile ○ in questo corso ne utilizzeremo una differente Utilizziamo le stesse informazioni che portano alla formazione degli schemi civilistici: ○ Stato Patrimoniale (SP) ○ Conto Economico (CE) ○ Rendiconto Finanziario (RF) ○ Nota integrativa 2 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Ma le integriamo: ○ Raggruppando le voci economiche e patrimoniali in categorie omogenee ○ Presentando il bilancio in una forma finalizzata ad uno specifico modello di analisi economico-finanziaria ○ Suddividendo, se necessario, alcune voci per ottenere un maggiore grado di dettaglio es. gestione straordinaria non più presente negli schemi civilistici (dal 2016) ma da scorporare per i nostri scopi (se possibile) Perché si riclassifica il bilancio? Per effettuare analisi storiche sulla gestione ○ confronti temporali (l’impresa ieri e oggi) ○ confronti settoriali (l’impresa e i suoi pari) ○ lettura selettiva e critica dei punti di forza e debolezza della gestione aziendale Per effettuare analisi prospettiche della gestione ○ stima della capacità di reddito “normale” dell’azienda ○ parametri per la previsione dei redditi futuri tassi di sviluppo incidenza dei costi incidenza del magazzino ○ Gli strumenti di analisi prospettica (bilanci previsionali e business plan) sono estensioni dell’analisi di bilancio Come riclassificare Il criterio guida nella riclassificazione delle voci di SP e CE è quello funzionale o della pertinenza gestionale ○ ogni valore deve essere attribuito all’area della gestione aziendale alla quale è collegato Un altro criterio applicabile nella riclassificazione dello SP è quello della durata/liquidità/esigibilità 3 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Le aree della gestione aziendale Gestione operativa (o caratteristica) ○ il business caratteristico dell’azienda ciclo di acquisto → trasformazione → vendita attività di supporto (commerciali, amministrative, direzionali) Gestione finanziaria ○ raccolta di fondi da finanziatori ○ investimenti di tesoreria Gestione accessoria ○ investimenti estranei al business caratteristico e relativi costi e ricavi nella pratica, principalmente immobili non strumentali e tutto quello che non riguarda il businnes principale partecipazioni dell'impresa: attività extraoperative Gestione straordinaria ○ effetti economici di eventi eccezionali e non prevedibili, che vogliamo tenere distinti dalla normale operatività ○ gli schemi obbligatori dal 2016 non prevedono più queste voci in conto economico, se possibile noi le gestiamo ugualmente Gestione fiscale ○ calcolo e versamento delle imposte sui redditi e contributi previdenziali Queste 5 aree sono il nostro primo modello di riclassificazione. Gli schemi devono suddividere tutte le informazioni del bilancio all'interno di queste 5 aree. La più importante è la gestione operativa, ovvero tutte le voci che riguardano il businnes principale. La seconda è quella finanziaria, in quanto riguarda tutti i principali investimenti. Gestione accessoria e straordinaria quasi assenti. Gestione accessoria: riguarda investimenti che scindono dall'attività ordinaria. In un mondo perfetto non dovrebbe esserci La gestione fiscale ha il suo peso, in quanto riguarda tutti i rapporti delle imprese con l'erario 4 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI La gestione operativa Comprende le voci economiche e patrimoniali collegate ai cicli di acquisto → trasformazione → vendita di prodotti e servizi (e di tutte le attività di supporto) nello SP → attività e passività operative ○ attività reali correnti (magazzino) ○ attività reali immobilizzate (fabbricati, impianti, macchinari) ○ attività intangibili (brevetti, marchi, avviamento) ○ crediti verso clienti ○ debiti verso fornitori ○ debiti verso personale dipendente (TFR) nel CE → costi e ricavi operativi ○ ricavi per la vendita di prodotti e servizi ○ costi per l’acquisto e consumo di fattori produttivi correnti (materie prime, merci, lavoro, servizi esterni) ○ consumo dei fattori pluriennali (ammortamento di fabbricati, impianti e macchinari) Un caso particolare: il TFR Il Trattamento di Fine Rapporto ○ può essere considerato un debito verso dipendenti, quindi inerente alla gestione operativa, in quanto deriva da un differimento di una quota della retribuzione ○ può essere considerato un debito finanziario a medio/lungo termine, in quanto si rivaluta nel tempo Per semplicità lo si considera un debito della gestione operativa La disciplina dal punto di vista normativo sul TFR è in continua evoluzione. Nel tempo si è evoluto molto. Il TFR crea un costo di competenza (acc.to) e poi crea un f.do TFR. Può essere anche spostata all'esterno (fondo pensione) Ha una duplice funzione: * l'impresa si finanzia grazie al TFR (es. assumo un dipendente che ha 20 anni, finché non va in pensione o non si licenzia rimane all'interno dell'impresa, a disposizione di quest'ultima) * è anche un debito vs i dipendenti (va restituito alla fine del rapporto) Per semplicità la consideriamo un DEBITO DELLA GESTIONE OPERATIVA 5 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI La gestione finanziaria gestione attiva e passiva Procura la liquidità necessaria per finanziare la gestione operativa e mantiene riserve prontamente spendibili È suddivisa in tre sottoaree strutturale: ogni ○ debiti strutturali → raccolta di capitali di debito per il fabbisogno mese l'azienda porta fatture all'incasso, stabile/prevedibile legato agli investimenti attuali quindi ci sono a medio-lungo termine: supera i 12 mesi - numerose operazioni a medio lungo termine (es. mutui) orizzonte temporale lungo di finanziamento che a breve termine (es. anticipi sbf a fronte di fatture da incassare) si sovrappongono, ma non sono a ○ tesoreria → gestione di fabbisogni (o eccedenze) temporanei o imprevisti medio lungo termine, titoli / conti correnti... in quanto hanno una di liquidità durata breve fabbisogni coperti con scoperti di c/c non garantiti eccedenze investite in c/c attivi o in altri investimenti di tesoreria (pronti c/termine, fondi comuni monetari, titoli di Stato) ○ riserve strategiche → parcheggio prolungato di attività liquide per investimenti futuri titoli di Stato grossi investimenti di tesoreria tenuti per periodi non brevi nello SP → attività e passività finanziarie (debiti di finanziamento) ○ attività di tesoreria ○ riserve strategiche di liquidità ○ debiti strutturali a medio/lungo termine mutui ○ debiti strutturali a breve termine ○ debiti di tesoreria nel CE → proventi e oneri finanziari ○ interessi attivi ○ interessi passivi ○ altri proventi e oneri finanziari anticipo salvo a buon fine: finanziamento bancario che richiede la presentazione di un credito di un'impresa nei confronti di un cliente - si vende dei servizi, si emette la fattura e quindi sorge un credito. Ho 100000 euro di credito che incasserò tra poco ma me ne servono 70000 oggi e quindi le banche ti concedono quei soldi perché ha a disposizione la fattura nei confronti di quel cliente e li recupera dopo 6 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI La gestione accessoria Vi rientrano le voci, anche a carattere ricorrente, che non riguardano l’attività operativa nello SP → attività accessorie di solito si tratta di investimenti in immobili extra operativi, ma può capitare che ci siano crediti e ○ immobilizzazioni extra-operative debiti vs determinati soggetti, quindi a quel punto si ○ partecipazioni può parlare di passività accessorie ○ beni utilizzati dalla famiglia dell’imprenditore nel CE → relativi costi e ricavi ○ proventi e oneri della gestione accessoria ○ affitti attivi su immobili ○ utili su partecipazioni ○ canoni di leasing su automezzi ad uso privato possono essere motivate da varie finalità ○ organizzazione in gruppo delle attività di impresa per vantaggi di tipo fiscale o di controllo (partecipazioni) ○ investimenti cassaforte (surplus assets) che però sono esposti a rischio a differenza delle riserve strategiche di liquidità ○ commistione tra patrimonio familiare e aziendale per comodità o per sfruttare vantaggi fiscali La gestione fiscale molto complessa Riguarda ○ la determinazione delle imposte sui redditi, dell’iva e dei contributi previdenziali ○ i versamenti di tali imposte e contributi alle scadenze previste dalla legge ○ i debiti e i crediti verso l’erario e gli enti previdenziali originati dallo sfasamento temporale tra maturazione e versamento delle imposte Spesso assorbe la maggior parte delle energie dedicate alla gestione amministrativa e finanziaria 7 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI La gestione fiscale: criticità In Italia la gestione fiscale è molto complessa: ○ diversi regimi di imposte sui redditi tra imprese individuali e società di persone (IRPEF) società di capitali (IRES) ○ presenza di una imposta sui redditi “spuria” → IRAP imponibile IRAP diverso dal reddito di impresa reddito di impresa + interessi passivi netti + costo del lavoro (?) la recente normativa ha tolto dall’imponibile IRAP il costo del lavoro relativo ai contratti a tempo indeterminato è un’imposta sul reddito della gestione operativa ed in parte un onere applicato al costo del lavoro ○ gestione complessa dell’IVA Lo scadenziario fiscale… per farsi un’idea Proviamo a... Imputare le seguenti voci alla corretta gestione ○ costo del personale gestione operativa se sono un'officina --> gestione operativa, ○ premi di assicurazione incendio per officina se no è una gestione accessoria ○ interessi passivi su mutui gestione finanziaria ○ debiti per TFR da liquidare gestione operativa ○ ammortamento su macchinari gestione operativa ○ il costo di acquisto della palazzina degli uffici dell’azienda gestione operativa ○ il costo di acquisto del terreno agricolo acquistato in vista di una probabile concessione della licenza di edificare a fini abitativi gestione operativa ○ l’ammortamento dello yacht del nipote del proprietario gestione accessoria ○ il costo d’acquisto del parco camion per il trasporto delle merci prodotte gest. op ○ la partecipazione nella società che gestisce la boutique dove lavora la moglie del titolare di una falegnameria gestione acc Facile no? 8 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Riproviamo... Imputare le seguenti voci alla corretta gestione ○ Spese bancarie il costo dei bonifici effettuati gestione operativa le spese di incasso sulla rata del mutuo operativa --> si tratta di servizi che servono all'azienda il costo mensile del c/c operativa ○ Utile/perdita su cambi finanziaria --> altri proventi edile ○ Le voci relative all’impianto fotovoltaico installato dall’azienda edile sul tetto della sede accessoria --> è un'azienda edile Il costo di acquisto e installazione dell’impianto fotovoltaico L’ammortamento dell’impianto fotovoltaico I ricavi dal GSE (conto energia) Il debito residuo del mutuo acceso per finanziare l’acquisto dell’impianto ○ Il costo degli interessi sul mutuo acceso per l’acquisto dello yacht del finanziara --> è lo yacht nella gestione accessoria. IL nipote del proprietario FINANZIAMENTO VA SEMPRE NELLA GESTIONE FINANZIARIA, quindi tutto quello che riguarda la gestione finanziaria. Tutto quello che riguarda la gestione accessoria viene finanziato dal capitale proprio e non da terzi La riclassificazione del CE Per valutare l’azienda dal punto di vista economico ○ capacità di generare reddito è necessario riclassificare il conto economico in modo da evidenziare il ruolo dei costi nel conseguimento dei ricavi ○ i costi esposti in conto economico sono visti come risorse che l’azienda impiega in un certo esercizio per ottenere un certo livello di ricavi (competenza economica) Per questo si osservano le incidenze delle varie voci di costo sul fatturato o sul valore della produzione ○ e come queste variano nel tempo La prima scelta da effettuare è rispetto alla forma di conto economico che meglio rappresenta il ciclo A → T → V dell’impresa 9 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI La riclassificazione del CE Gli schemi di riclassificazione possibili sono due ○ a valore e costo della produzione (previsto dal c.c.) ○ a ricavi e costo del prodotto venduto questo è lo schema preferito per l’analisi finanziaria! Entrambi gli schemi sono in forma scalare ○ ma mettono in evidenza grandezze diverse Le differenze ○ il valore della produzione include oltre ai ricavi: la variazione delle rimanenze di prodotti, semilavorati e finiti gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni quindi ○ se l’impresa è caratterizzata da cicli produttivi molto lunghi ad esempio cicli di durata superiore all’anno impresa edile per la costruzione di un edificio ○ è meglio utilizzare lo schema a valore e costo della produzione 10 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Il CE riclassificato: gestione operativa a ricavi e costo del prodotto venduto Le due forme di conto economico a confronto Schema a valore e costi della produzione Schema a ricavi e costi del prodotto venduto compensar Ricavi di vendita (A) Ricavi di vendita e i costi di + Variazione rimanenze prodotti finiti e semilavorati quei + Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni − Acquisti di materie prime, merci e servizi prodotti + Variazione dei lavori in corso su ordinazione + Variazione rimanenze materie prime e merci non venduti + Contributi pubblici in conto esercizio + Variazione rimanenze prodotti finiti e semilavorati (A) = Valore della produzione + Variazione dei lavori in corso su ordinazione (B) = − Costo della produzione venduta − Acquisti di materie prime, merci e servizi + Variazione rimanenze materie prime e merci (A+B) = Valore aggiunto lordo corrente (B) = − Costo della produzione (C) − Costo del personale (A+B) = Valore aggiunto lordo (A+B+C) = Margine operativo lordo corrente (C) − Costo del personale − Ammortamenti e accantonamenti (A+B+C) = Margine operativo lordo = Reddito operativo corrente + Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni − Ammortamenti e accantonamenti + Contributi pubblici in conto esercizio + Plusvalenze da vendita immobilizzazioni (− minus.) + Plusvalenze da vendita immobilizzazioni (− minus.) + Rivalutazione attività operative (− svalutazioni) + Rivalutazione attività operative (− svalutazioni) (D) = Risultato operativo (D) = Risultato operativo Tra queste due cambia il modo in cui lo vado a rappresentare. Vogliamo mettere in relazione il risultato operativo (1 misura di reddito) con le attività dell'azienda che l'hanno generato ATTENZIONE AI SEGNI → + per i ricavi − per i costi le rimanenze vanno valorizzate al costo di produzione --> le rimanenze sono una rettifica di costi, quindi non c'è un margine. Nello schema previsto dal Codice civile abbiamo tutti valori positivi, nello schema in Solo i ricavi hanno un margine, tutte le altre voci sono rettifiche laboratorio invece dobbiamo rappresentare i ricavi con il + e i costi con -, quindi il totale B 11 è già negativo Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Esempio: produttore di birra (prima parte) Schema a valore e costi della produzione n n+1 Ricavi di vendita €1.000 94,3% €1.000 86,2% - Rim. iniziali di PF e semilavorati -€100 -9,4% -€150 -12,9% + Rim. finali di PF e semilavorati €150 14,2% €300 25,9% + Incr. di imm. per lavori interni €10 0,9% €10 0,9% (A) = Valore della produzione €1.060 100,0% €1.160 100,0% - Acquisti di MP, merci e servizi -€250 -23,6% -€330 -28,4% - Rim. iniziali MP e merci -€70 -6,6% -€90 -7,8% + Rim. finali di MP e merci €90 8,5% €90 7,8% (B) = - Costo della produzione -€230 -21,7% -€330 -28,4% (A+B) = Valore aggiunto lordo €830 78,3% €830 71,6% (C) - - Costo del personale -€350 -33,0% -€350 -30,2% (A+B+C) = Margine operativo lordo €480 45,3% €480 41,4% - Ammortamenti e accantonamenti -€200 -18,9% -€200 -17,2% (D) = Risultato operativo €280 26,4% €280 24,1% I ricavi di vendita sono uguali per i due esercizi considerati Il valore della produzione è aumentato ○ Cosa significa? nell’anno n+1 l’azienda ha prodotto più che nell’anno n + 100 su 1.060 + 9,43% ○ È una cosa positiva? ○ apparentemente si 12 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI L’incidenza del costo della produzione sul valore della produzione è cambiata ○ Come? è aumentata ○ Cosa significa? che il valore di materie prime merci e servizi utilizzate nella produzione è aumentato più che proporzionalmente rispetto all’aumento del valore della produzione ○ Questo significa che è peggiorata l’efficienza del processo produttivo? Il margine operativo lordo è cambiato? ○ dipende... è peggiorato in termini relativi è identico in termini assoluti ○ Cosa significa? che nonostante il maggior valore prodotto ho ottenuto lo stesso risultato ho “lavorato” di più per ottenere lo stesso risultato ○ Ma cosa significa “lavorare”? produrre vendere È una cosa negativa? ○ si Il risultato operativo è cambiato? ○ Stesse considerazioni che per il Margine operativo 13 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Esempio: produttore di birra (seconda parte) Schema a ricavi e costo del venduto n n+1 (A) Ricavi di vendita €1.000 100,0% €1.000 100,0% - Acquisti di MP, merci e servizi -€250 -25,0% -€330 -33,0% - Rim. iniziali MP e merci -€70 -7,0% -€90 -9,0% + Rim. finali di MP e merci €90 9,0% €90 9,0% - Rim. iniziali di PF e semilavorati -€100 -10,0% -€150 -15,0% + Rim. finali di PF e semilavorati €150 15,0% €300 30,0% (B) = - Costo prod. venduta (MP, merci e servizi) -€180 -18,0% -€180 -18,0% (A+B) = Valore aggiunto lordo corrente €820 82,0% €820 82,0% (C) - Costo del personale -€350 -35,0% -€350 -35,0% (A+B+C) = Margine operativo lordo corrente €470 47,0% €470 47,0% - Ammortamenti e accantonamenti -€200 -20,0% -€200 -20,0% = Ris. op. corrente (stima prudenziale) €270 27,0% €270 27,0% + Incr. di imm. per lavori interni €10 1,0% €10 1,0% (D) = Risultato operativo €280 28,0% €280 28,0% Il fatturato non è cambiato tra i due esercizi ○ Cosa significa? che l’azienda ha venduto esattamente la stessa quantità di prodotti (ipotizzando che i prezzi siano rimasti costanti) Il costo della produzione venduta non è cambiato ○ Cosa significa? ○ che il valore di materie prime merci e servizi utilizzati nella produzione dei prodotti destinati alla vendita è esattamente lo stesso È una cosa positiva? ○ si 14 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI ○ significa che l’efficienza del processo produttivo è rimasta la stessa Tuttavia... Vediamo i dati relativi ai costi nel dettaglio ○ Esercizio n consumo di risorse per la produzione − 250 − 70 + 90 = − 230 una parte è stata utilizzata per prodotti non venduti magazzino PF → cresce − 100 + 150 = 50 ○ Esercizio n+1 consumo di risorse per la produzione − 330 − 90 + 90 = − 330 una parte è stata utilizzata per prodotti non venduti magazzino PF → cresce − 150 + 300 = 150 Cosa significa tutto questo? ○ che il maggior valore prodotto deriva esclusivamente dall’aumento delle rimanenze di prodotti finiti È una cosa positiva? ○ no... ○ dove vedo gli effetti di una politica di questo tipo? → non qui! Il margine si genera quando il prodotto viene venduto ○ Il “lavoro” svolto dall’azienda per generare margine si misura con il fatturato ○ I costi (risorse consumate) che hanno portato a quel risultato sono quelli relativi al solo prodotto venduto Infatti... ○ Margine operativo lordo identico ○ Risultato operativo identico ○ In assoluto identico nei due esercizi identico tra le due forme di CE ○ In termini relativi identico nei due esercizi 15 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI diverso tra le due forme di CE ○ nello schema a ricavi e costo del venduto è maggiore! qual’è quello giusto? In conclusione... es. cantieri navali: se noi abbiamo una nave da crocera, la sua costruzione richiede Nell’analisi dei dati di bilancio parecchio tempo, quindi quando io la avvio ho già concluso la ○ il peggioramento delle performance messo in evidenza dallo schema vendite. Quindidi CEè più una non rimanenza ma prodotti che ho a valore e costo della produzione già venduto e sono in maggiore incidenza del costo della produzione magazzino. Non è sempre vero ma se ho cicli di trasformazione riduzione in termini percentuali di mokto lunghi è possibile che valori e costi della produzione margine operativo lordo siano rappresentati megio cicli di trasformazione brevi risultato operativo meglio utilizzare ricavi e costo ○ si spiega con il fatto che: del venduto solo una parte del valore della produzione ha concorso alla realizzazione del margine nel corso usaimo la forma costi e ricavi del prodotto venduto il fatturato! la parte del valore della produzione che è “finita” in magazzino PF non genera alcun margine per l’azienda valore e costo della produzione aumentano in egual misura maggiore è l’incidenza della variazione delle rimanenze di PF sul valore della produzione e maggiore sarà la differenza tra le due forme di conto economico con la forma a valore e costi della produzione che offre una visione “distorta” sulla gestione operativa ○ Nello schema a ricavi e costi del prodotto venduto si corregge questa distorsione Tuttavia... ○ Questo non significa che nell’effettuare analisi di bilancio si debba sempre utilizzare la forma di CE a ricavi e costi del prodotto venduto! ○ Dobbiamo chiederci quali sono le ragioni sottostanti alla variazione del magazzino PF e dei lavori in corso su ordinazione (LCO) si tratta di una maggiore produzione che l’azienda non è riuscita a vendere sul mercato? 16 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI si tratta di una maggiore produzione su commessa? è di fatto già “venduta” ma non ancora fatturata ○ La forma di conto economico va scelta per dare una visione meno distorta possibile della gestione operativa qual’è tra queste la grandezza che rappresenta al meglio l’attività svolta dall’azienda per raggiungere il proprio obiettivo? il fatturato il valore della produzione La gestione operativa nel CE riclassificato Nello schema di conto economico i costi della gestione operativa sono raggruppati per natura (costo del personale, costo materie prime, … ) Altri criteri di raggruppamento possono essere: ○ per variabilità rispetto ai ricavi (costi fissi, costi variabili) ○ per destinazione (costi industriali, costi commerciali, costi amministrativi e generali) ○ per area di risultato (area geografica, prodotto, centro di profitto) È possibile utilizzare una combinazione di criteri ○ lo schema diventa più articolato 17 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Dal risultato operativo al risultato netto La forma è sempre uguale (D) = Risultato operativo + Interessi attivi − Interessi passivi ± Altri proventi e oneri finanziari (E) = Oneri finanziari netti (risultato gestione finanziaria) ± Proventi e oneri della gestione accessoria ± Proventi e oneri della gestione straordinaria (F) = Risultato gestioni accessoria e straordinaria (D+E+F) = Risultato lordo di esercizio − Imposte sui redditi = Risultato netto di esercizio 18 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI SP riclassificato: attività Lo schema deve suddividere le voci all'interno delle aree, poi potremo avere voci di breve, medio e lungo termine e poi possiamo avere delle voci residuali (Altre attività) IMPIEGHI DI RISORSE FINANZIARIE Crediti verso clienti Attività operative correnti Magazzino Altre attività correnti Attività operative Immobilizzazioni operative Immobilizzazioni materiali nette nette Immobilizzazioni immateriali nette Altre attività operative Crediti diversi immobilizzate Crediti fisco-previdenziali Attività fiscali Attività per imposte anticipate Immobilizzazioni extra-operative Attività Crediti vs. controllate e accessorie collegate Partecipazioni Riserve strategiche di liquidità Attività finanziarie Attività di tesoreria Strumenti derivati attivi 19 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI SP riclassificato: passività FONTI DI RISORSE FINANZIARIE Debiti vs. fornitori Passività operative correnti Debiti vs. dipendenti Passività Altre passività operative correnti operative Fondo TFR Passività operative consolidate Altre passività operative consolidate Debiti fisco-previdenziali Passività fiscali Passività per imposte e fondi differite Altri fondi Passività Debiti vs. controllate e accessorie collegate Debiti strutturali a medio-lungo termine Passività Debiti strutturali a breve finanziarie termine Debiti di tesoreria Strumenti derivati passivi Finanziamenti netti vs soci e debiti vs soci − crediti vs soci controllanti Capitale conferito Capitale Utili non distribuiti proprio Riserve da rivalutazione Capitale netto − Azioni proprie e partec. in controllanti Reddito dell’esercizio 20 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI SP riclassificato: particolarità sono subordinati agli altri creditori nel momento in cui l'azienda Crediti verso soci e proprietari dovesse fallire e quindi vanno assimilati nel capitale proprio ○ sono prudenzialmente considerati parti negative del capitale netto in quanto difficilmente incassabili in caso di fallimento dell’impresa Debiti verso soci e proprietari ○ sono assimilati al capitale proprio in quanto subordinati nel rimborso in caso di fallimento si trovano in aziende che fanno parte di Partecipazioni in società controllate e collegate gruppi industriali, quindi vanno collocate nelle attività accessorie ○ sono immobilizzazioni finanziarie, le trattiamo come attività accessorie in quanto non consentono un’analisi trasparente del loro reddito/valore ○ l’analisi dovrebbe usare i bilanci delle partecipate o il bilancio consolidato della società capogruppo se disponibile Crediti/debiti verso società controllate e collegate ○ di natura commerciale → vanno inseriti nella gestione operativa ○ di natura finanziaria → vanno inseriti nella gestione finanziaria, oppure portati a rettifica del capitale proprio ○ possono essere a volte assimilati alle partecipazioni → e quindi inseriti nella gestione accessoria ○ la loro natura ed il loro trattamento dal punto di vista dell’analisi vanno valutati caso per caso Un'azienda che produce quaderni, acquista la carta da un'altra azienda che fa parte dello stesso gruppo. Nel momento in cui acquisto sorge un debito vs una società controllata. In questo caso è un debito commerciale, quindi gestione operativa Diverso è il caso se l'azienda che produce la carta concede un finanziamento, è un debito ma non ha natura commerciale. quindi bisogna capire il tipo di rapporto 21 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Margine di struttura di Primo Livello Se positivo indica solidità patrimoniale perché il capitale netto (fonte di durata indeterminata) è più che adeguato a coprire gli investimenti di natura immobilizzata Margine di Attività struttura di primo livello = Capitale proprio − ( Immobilizzazioni operative nette + gestione accessoria* ) * al netto delle passività della gestione accessoria se presenti Margine di struttura di Secondo Livello Fornisce informazioni analoghe al margine di struttura di primo livello ma considera tutte le fonti di finanziamento durevoli (capitale proprio e debiti consolidati) Se positivo indica una situazione patrimoniale equilibrata capacità dell'impresa di far fronte a finanziamenti di medio/lungo termine. Dovrebbe essere positivo, se no vuol dire che stiamo finanziando delle immobilizzazioni a medio/lungo termine con debiti a breve Margine di Passività Debiti struttura di = secondo livello ( Capitale proprio + operative consolidate + strutturali a m/l ) Attività − ( Immobilizzazioni operative nette + gestione accessoria* ) * al netto delle passività della gestione accessoria se presenti Capitale Circolante Operativo Netto - CCON Rappresenta l’ammontare di risorse finanziarie assorbite dai crediti commerciali e dal magazzino, al netto della parte finanziata dai fornitori e dai dipendenti in attesa di essere pagati Attività Passività CCON = operative − operative correnti correnti 22 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI SE CCON > 0 L’impresa investe risorse per sostenere il normale ciclo a→t→v ○ in altre parole le attività operative correnti (impiego) sono finanziate solo in parte dalle passività operative correnti (fonte) ○ la parte rimanente deve essere reperita altrove Passività operative consolidate (TFR) Passività finanziarie Capitale proprio Si tratta del caso più diffuso ○ attività operative correnti > passività operative correnti ○ crediti clienti + magazzino > debiti fornitori e dipendenti Stato Patrimoniale Passività CCON (escluse passività operative correnti) Attività (escluse attività CP operative correnti) Maggiore è il valore del CCON, maggiori sono le risorse necessarie per finanziarlo ○ se non adeguatamente monitorato e finanziato, può creare problemi di liquidità Spesso viene finanziato da anticipi salvo buon fine ○ passività finanziarie a breve termine direttamente collegati ai crediti clienti 23 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI SE CCON < 0 attività operative correnti < passività operative correnti crediti clienti + magazzino < debiti fornitori e dipendenti l’impresa per finanziare il normale ciclo a→t→v utilizza esclusivamente propri fornitori e propri dipendenti ○ c’è un surplus di fonti di finanziamento (operative correnti) che possono essere utilizzate per coprire altri investimenti (ovvero altre poste dell’attivo) CCON: crediti vs clienti la voce più grande delle attvità debiti vs fornitori la voce più grande delle passività Stato Patrimoniale CCON Attività Passività (escluse attività (escluse passività operative correnti) operative correnti) CP Un CCON negativo non è automaticamente sinonimo di difficoltà economico patrimoniali dell’azienda Occorre verificare le cause di questa situazione ○ fisiologica, ovvero modello di business adottato è normalmente compatibile con questo dato regolare funzionamento ad esempio un negozio che vende al dettaglio e non ha magazzino, se non la merce esposta sugli scaffali ○ patologica, ovvero c’è una crescita incontrollata di debiti di fornitura o verso dipendenti qualcosa che non funziona nel normale funzionamento potrebbe rivelare una difficoltà finanziaria dell’azienda per il supermercato è normale avere un CCON negativo 24 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Attività Operative Nette - AON Rappresentano le risorse nette assorbite dagli investimenti nella gestione operativa Attività Immobilizzazioni AON = + ( operative correnti + operative nette ) Passività Passività − ( operative correnti + operative consolidate ) AON = + Totale attività operative − Totale passività operative SE AON > 0 caso più diffuso attività operative > passività operative ○ crediti clienti + magazzino + immobilizzazioni > debiti fornitori + debiti dipendenti + TFR investimento netto nella gestione operativa ○ deve essere coperto da fonti di altre gestioni se il supermercato è in un locale di proprietà potrebbe (fiscale) avere AON positive. Mentre se sono in affitto potrei finanziaria averle negative capitale proprio questo investimento dà un ritorno economico misurato in CE dal reddito operativo ○ con un rendimento dato dal ROI (che vedremo più avanti) Stato Patrimoniale Passività AON (escluse passività operative) Attività (escluse attività CP operative) 25 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI SE AON < 0 attività operative < passività operative ○ crediti clienti + magazzino + immobilizzazioni < debiti fornitori + debiti dipendenti + TFR parte delle fonti di finanziamento che derivano dalle passività operative, sono disponibili dopo aver coperto tutti gli investimenti in attività operative ○ vengono utilizzate per finanziare altre gestioni fiscale finanziaria accessoria Stato Patrimoniale AON Attività Passività (escluse attività (escluse passività operative) operative) CP non si può parlare di rendimento di questo investimento ○ è una fonte di liquidità (e non un impiego) il ROI non ha significato, occorre modificare l’analisi (come vedremo più avanti) non è un sinonimo di difficoltà economico finanziarie, ma occorre verificare la causa di questo valore ○ fisiologica (il caso del negozio di prima, in cui non si ha l’immobile di proprietà e con arredamento minimale) ○ patologica (come nel CCON, debiti di fornitura e verso dipendenti che crescono senza controllo) 26 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Versioni “estese” di CCON e AON Definiamo le versioni estese di CCON e AON includendo al loro interno attività e passività fiscali aggiunge e toglie le parti fiscali Passività CCON* = CCON + Attività fiscali − fiscali Passività AON* = AON + Attività fiscali − fiscali Passività Immobilizzazioni AON* = CCON* + − operative operative nette consolidate SEGNO DI CCON* e AON* Valgono le stesse considerazioni fatte per CCON e AON con una differenza: la gestione fiscale può dare un contributo ○ positivo → deve essere coperto da fonti di finanziamento es. credito IVA consistente ○ negativo fisiologico passività fiscali > attività fiscali patologico l’impresa non versa IVA o imposte dovute per carenza di liquidità, utilizzando l’erario come “finanziatore” ○ quando arriveranno le cartelle esattoriali, rateizzerà il debito (con gli interessi) 27 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Posizione Finanziaria Netta Posizione Attività Passività finanziaria = − finanziarie finanziarie netta Se positiva indica “liquidità netta” ○ ovvero la disponibilità finanziaria netta Se negativa indica “debito netto” ○ ovvero l’esposizione finanziaria netta nei confronti di soggetti terzi finanziatori Relazione fondamentale tra fonti e impieghi Attività Liquidità Debito Capitale AON* + + gestione = + netta Netto proprio accessoria* netta * al netto delle passività della gestione accessoria se presenti !!! ATTENZIONE !!! ci sono due casi: o c’è debito netto o c’è liquidità netta 28 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Con debito netto totale dare totale avere Attività Debito Capitale AON* + gestione = + Netto proprio CE: reddito patrimoniale accessoria Stato Patrimoniale investimento di reddito della risorse finanziarie Debito netto gestione della gestione AON* DEBN finanziaria - operativa fonte di finanziamento proventi e oneri proventi e oneri gestione Attività gestione Capitale proprio accessoria accessoria CP A questi 4 blocchetti sono AACC collegate sezione di stato fonti di finanziamento tolte alla gestione op patrimoniali reddito lordo o netto La gestione operativa assorbe capitali pari ad AON* In caso di debito netto ○ questi capitali sono raccolti presso i proprietari (capitale proprio) presso i creditori (debito netto) ○ se in azienda esistono attività accessorie, parte del capitale proprio (o del debito) è assorbito da queste e non può finanziare la gestione operativa 29 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Con liquidità netta Attività Liquidità Capitale AON* + + gestione = netta proprio accessoria Stato Patrimoniale AON* Liquidità netta LIQN Capitale proprio CP Attività gestione accessoria AACC La gestione operativa assorbe capitali pari ad AON* In caso di liquidità netta ○ questi capitali sono raccolti esclusivamente presso i proprietari ○ parte del capitale è assorbito dalle attività accessorie (se in azienda esistono) ○ il patrimonio eccedente (la liquidità netta) può essere investito 30 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management VIETATA LA RIPRODUZIONE O LA DISTRIBUZIONE ANCHE PARZIALE - È VIETATO REGISTRARE LE LEZIONI Nota: cosa succede se ho AON* < 0 Con debito netto ○ le attività della gestione accessoria sono finanziate da passività operative, capitale proprio e debiti di finanziamento Stato Patrimoniale AON* Attività gestione accessoria Debito netto AACC DEBN Capitale proprio CP Con liquidità netta ○ Parte delle passività operative sono impiegate per finanziare la liquidità netta e le attività della gestione accessoria Stato Patrimoniale AON* Liquidità netta LIQN Capitale proprio Attività gestione CP accessoria AACC Abbiamo sintetizzato tutte le nostre gestione in poche variabili AON estese 31 Materiale a cura di Graziano Coller Università degli Studi di Trento Luca Erzegovesi Dipartimento di Economia e Management

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