Alimenti Vegetali per l'Alimentazione Animale PDF

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Questo documento fornisce una panoramica su diversi tipi di alimenti vegetali utilizzati nell'alimentazione animale, inclusi foraggi, fieno e insilati. Vengono descritte le principali caratteristiche di questi alimenti e i metodi di conservazione.

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ALIMENTI DI ORIGINE VEGETALE in alimentazione animale Luciana Rossi ALIMENTI PER GLI ANIMALI DI ORIGINE ANIMALE DI ORIGINE VEGETALE Classificazione degli alimenti per l’alimentazione animale Alimenti fibrosi (solo di origin...

ALIMENTI DI ORIGINE VEGETALE in alimentazione animale Luciana Rossi ALIMENTI PER GLI ANIMALI DI ORIGINE ANIMALE DI ORIGINE VEGETALE Classificazione degli alimenti per l’alimentazione animale Alimenti fibrosi (solo di origine vegetale) FRESCHI: verdi Diverso contenuto di acqua CONSERVATI: fieno, insilati Alimenti concentrati (energia, proteine) * Differenza principale: Gli alimenti concentrati hanno un maggiore contenuto di energia Foraggi Sono piante coltivate e/o utilizzate per l’alimentazione degli erbivori (devono essere presenti nella dieta) Possono essere presenti anche dei semi se sono raccolti insieme alla parte vegetativa (esempio trinciato di mais) Caratteristiche dei foraggi ✓ Specie BOTANICA: piante diverse hanno diversa composizione chimica (valore nutritive) LEGUMINOSE: erba medica, Ricche di proteine con trifoglio, lupinella, veccia…. fibra meno degradabile GRAMINACEE: mais, frumento, riso, orzo, segale, Ricche di carboidrati loietto, avena… con fibra più degradabile Caratteristiche dei foraggi LEGUMINOSE: struttura ad albero con una maggiore quantità di stelo (con l’invecchiamento accumula lignina) GRAMINACEE: stelo centrale che termina con una Spiga. Dallo stelo si dipartono foglie più grandi delle leguminose. Caratteristiche dei foraggi CARATTERISTICHE DEL TERRENO E DEL CLIMA (variazione nelle diverse aree geografiche; es. selenio STADIO VEGETATIVO (meglio pianta giovane) PRATICHE COLTURALI (irrigazione, concimazione …) FORME DI UTILIZZO: il foraggio verde è più nutritivo Foraggio verde Pianta al naturale AL PASCOLO (scelgono le specie più appetibili) PORTATO IN STALLA DOPO IL TAGLIO (rimescolato) Valore nutritivo e appetibilità superiore rispetto al fieno e all’insilato (della stessa specie) ma non è conservabile (stagionalità). Inevitabile perdita di principi nutritivi con il processo di conservazione Bovini (+++ latte) Cavalli Conigli Possibile anche nel suino (scrofe) Foraggio verde ha almeno 80% di acqua: Maggiore volume Fieno La trasformazione di foraggio verde in fieno è un metodo che permette la conservazione. Perdite che abbassano il valore nutritivo (-20-30%) Diminuisce l’acqua (da 80% al 20%) Aumenta la sostanza secca (da 20% a 80%) Metodi per ottenere il fieno AD UN TEMPO A DUE TEMPI Taglio Taglio Essiccato in campo Balle Essiccato in campo Fienile Essiccatoi Massimo 7 giorni per garantire Fieno Migliore ma costoso qualità (condizioni metereologiche) Essiccatoi a balle o a fieno sfuso Perdite del processo di Fienagione Respirazione cellulare (consumo carboidrati della pianta) Meccaniche (foglioline, erba medica) Fermentazioni (facilitate dalla presenza di acqua; rischio di autocombustione). Qualità del fieno Raccolta a inizio fioritura (più grandi sono maggiore è la resa del terreno ma minore il valore nutritivo) Colore (più verde possibile) Fieni polifiti con 85-90% di leguminose e graminacee Odore (gradevole per gli animali; no di catrame o vecchio) Tracce di muffa Sabbia o terra (contaminazioni, insabbiamento rumine, irritazione Ge) Insilato L’insilamento è un metodo di conservazione dei foraggi (ma non solo) che garantisce minori perdite del valore nutritivo rispetto alla fienagione. Più ricco di acqua rispetto al fieno. ERBA-SILO (subito dopo il taglio viene insilata) FIENO-SILO (dopo essicamento in campo) FORAGGIO VIENE TRINCIATO (1), BEN COMPRESSO (2: TRINCEE O SILOS ORIZZONTALI), OBIETTIVO FINALE: AMBIENTE ANAEROBIO (3) CONSUMO DI OSSIGENO (respirazione cellulare), FERMENTAZIONE ACETICA (breve) POI FERMENTAZIONE LATTICA (pH3,5) Foraggi che si conservano facilmente attraverso l’insilamento MAIS (PIANTA INTERA O GRANELLA) ORZO (raccolto prima della formazione ariste) SEGALE LOIESSA PRATO POLIFITA ERBA MEDICA Foraggio verde Loietto italico o Loiessa (Lolium multiflorum Lam.) Famiglia: Poaceae o Gramineae o Graminaceae Specie: Lolium multiflorum Lam. Produce un ottimo foraggio con elevate caratteristiche nutrizionali e, soprattutto, molto appetibile da parte degli animali Loiessa (Lolium multiflorum Lam.) Graminacea di maggior impiego FACILE IMPIANTO E SVILUPPO RAPIDO Specie annua o biennale (40- 100cm) Foglie larghe con orecchiette e ligule pronunciate Infiorescenza: Spighette aristate Loiessa - CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI ERBA VERDE INSILATO FIENO SS 16.5 % SS 29.7 % SS 86% PG 1.73 % PG 4.78 % PG 9.3% FG 3.39% LG 1.12 % LG 1.9 % CENERI FG 8.5% FG 25.9 % 1.66% CENERI CENERI 8.1% 2.85% FIENO POLIFITA Erba medica (Medicago sativa L.) Famiglia: Leguminosae Specie: Medicago sativa L. Infruttescenza con legumi spiralati Erba medica - CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI ERBA VERDE INSILATO FIENO SS 16.2 % SS 40 % SS 83-85% PG 3.34 % PG 8.24 % PG 14.8-17.45 % FG 4.44% FG 11.68 % FG 29 % CENERI CENERI CENERI 7.9% 1.89% 4.68% CONTIENE SAPONINE: ATTENZIONE AL FORAGGIO BAGNATO!!!! Zea mays: pianta erbacea annuale Mais L'infiorescenza femminile, che porta le cariossidi (frutto a maturazione), si chiama correttamente SPADICE O SPIGA (ma viene più spesso impropriamente chiamata "pannocchia”), la PANNOCCHIA propriamente detta è l'infiorescenza maschile posta sulla cima del fusto (stocco) della pianta (impropriamente "spiga" per il suo aspetto). Le cariossidi sono fissate al tutolo e il tutolo è fissato alla pianta. UTILIZZO IN NUTRIZIONE ANIMALE 1) Insilato di mais (SILOMAIS) foraggio 2) Pastone di mais Concentrati 3) Granella intera→ farina o fiocchi SILOMAIS È il mais intero (pianta completa), raccolto a uno stadio di maturazione cerosa e trinciato finemente. Comprende fusto, foglie, e INFIORESCENZE. Caratteristiche: Composizione: È ricco di fibra e amido, con un contenuto energetico bilanciato per ruminanti. Preparazione: Dopo la trinciatura, viene compattato in silos o trincee per la fermentazione anaerobica. Utilizzo: Ideale per bovini da latte e da carne, grazie al buon apporto energetico e alla digeribilità per i ruminanti. INSILATO DI PIANTA INTERA R2 R3 R4 R5 R6 Mais raccolto 40-45 gg dopo la fioritura (maturazione cerosa R4) con biomassa al 35-40% di s.s. e granella al 50-60% di s.s., ridotta lignificazione della fibra e dentatura ben pronunciata. Taglio delle piante a 20-30 cm dal terreno (per evitare rischi di contaminzazione con terra). SILOMAIS INSILATO IN TRINCEA TRINCIATURA UTILIZZO DI TUTTE LE PARTI DELLA PIANTA Silomais Foraggio da pianta intera Raccogliere quando il mais contiene il 30 - 34% di S.S. per garantire il miglior equilibrio fra produzione di energia e qualità del prodotto Caratteristiche analitiche di tre insilati tipici Fibra 21-22 % Silomais Ins. Loetto Ins. Medica s.s. 33-35 20 40 PG, %s.s. 8.5 8.5 22 N-NH3, %PG 6 7 9 Ac acetico, %s.s. 0.5 2.2 1.5 Ac. Lattico, %s.s. 4.8 7.4 4.4 pH 3.8 3.9 4.75 Dell’Orto, 1996 Silomais Composizione chimica media (% tal quale) Sostanza secca (s.s.) 33,00 Lipidi grezzi (EE) 1,0 Proteina grezza (PG) 2,54 Ceneri 1,56 RDP 1,85 (73%PG) Ca 0,07 RUP 0,69 (27%PG) P 0,08 Fibra grezza (FG) 6,70 Mg 0,04 NDF 14,90 K 0,31 ADF 8,50 S 0,04 ADL 1,20 Na 0,003 Amido 10,00 UFL (kg tal quale) 0,28 Zuccheri 0,99 RDP= proteina degradabile RUP= proteina non degradabile UTILIZZO IN NUTRIZIONE ANIMALE ALIMENTO CHE APPORTA ENERGIA E FIBRA (INSILATI) Vasto impiego in alimentazione animale (bovini e suini) ATTENZIONE AI FATTORI ANITNUTRIZIONALI : contaminazione da MICOTOSSINE ( aflatossina B1, DON; ocratossine, zearalenone…) Classificazione degli alimenti per l’alimentazione animale CONCENTRATI (energia) ENERGETICI (GRANELLE) BY-PRODUCTS (FARINA DI ESTRAZIONE) DI ORIGINE ANIMALE Mais Il mais (Zea mays L) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle graminacee. Provenienza: Messico centrale in tempi preistorici circa 10.000 anni fa. Coltivato sia nelle regioni tropicali sia in quelle temperate (ciclo primavera-estate). Lo stelo (culmo o stocco) formato da nodi e internodi (da 8 a 21), è robusto, di altezza da 1 a 3 m (pieno di materiale spugnoso). Le foglie sono alterne e opposte (variabile a seconda della precocità dell’ibrido): 10-12 nei tipi precoci, 20-22 in quelli più tardivi. L’apparato radicale assicura un solido ancoraggio al terreno, è di tipo fascicolato-espanso ed è completato da alcune radici avventizie epigee che, sviluppandosi dai primi 2-3 nodi fuori terra, hanno la funzione di evitare eventuali allettamenti della pianta. Mais Il mais (Zea mays L) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle graminacee. La pianta di mais è monoica: i fiori, unisessuati, sono raccolti in infiorescenze distinte. -L’infiorescenza maschile, posta all’apice dello stelo, è una pannocchia (comunemente detta pennacchio) ed è in grado di produrre da 8 a 25 milioni di granuli di polline per pianta. -L’infiorescenza femminile, posta in uno dei nodi mediali dello stelo, è uno spadice o spiga (comunemente, ma erroneamente, detta pannocchia); alla fioritura i primi stili (sete) emessi (uno per ogni ovario) sono quelli basali Mais Le spighette femminili sono inserite sul rachide, detto tutolo. La pannocchia è avvolta da foglie modificate, chiamate brattee. Il frutto è una cariosside di forma, dimensioni e indentata (a), indurata (b), saccarata (c) colori variabili a seconda della varietà. Quando la cariosside ha raggiunto la maturità fisiologica, lo strato di cellule basali di conduzione, di origine endospermica, necrotizza dando luogo allo strato nero. Endosperma costituisce 75-80% del seme e contiene prevalentemente amido (>60%) e proteine (albumine, globuline e prolamina). La prolamina era chiamata in passato Zeina è la più importante frazione proteica. Mais vitrei: >4,5% prolamina (si consiglia macinazione) PG: sotto 8% (è diminuito) USO ZOOTECNICO DEL MAIS PARTI DELLA PIANTA ALIMENTI PER L’ALIMENTAZIONE ANIMALE PIANTA INTERA INSILATO SPIGA PASTONE INTEGRALE GRANELLA UMIDA PASTONE DI GRANELLA GRANELLA ESSICCATA FARINA SOTTOPRODOTTI PANELLO DI GERME, GLUTINE, SEMOLA GLUTINATA, DISTILLERS, MAIS SCREENINGS Pastone di mais PASTONE DI GRANELLA : raccolto con mietitrebbie dotate di testa spannocchiatrice, macinato con un mulino speciale, insilato, destinato ai suini, (nutrizionalmente più simile alla granella di mais) PASTONE INTEGRALE comprende granella + tutolo raccolto con trincia, insilato, destinato ai bovini (anche da latte) L'insilamento può avvenire nelle stesse trincee del trinciato, lo scopo di questa tecnica è l'eliminazione dei costi d'essicazione della granella di mais, di cui ne è un sostituto. Farina di mais Mais granella Spezzato Fiocchi Farinetta Peso specifico: 73-78 kg/hl Amido minimo 60% Caratteristiche: maturo e secco, non avere odore di muffa, essere brillante e non presentare macchie. -Umidità massima: 14% -Massimo contenuto chicchi spezzati: 5% -Massima contenuto chicchi alterati o di altri cereali : 2% Giallo e friabile (può Prodotti variabili PANELLO essere pellettato) Proteina minima: 17,5% DI GERME Ceneri massimo 6,5% DI MAIS Residuo dell’estrazione dell’olio da PURO GERME DI MAIS 3. Separazione 5.SPREMITURA: 1.Macerazione meccanica del OLIO E PANELLO per 30h a germe (galleggia) (se si utilizzano solventi si temperature >50°C ha la farina di estrazione) 2.Endosperma, crusca, germe 4.Essiccamento vengono separate tramite idrocicloni vibrovagli Controlli qualitativi PESO SPECIFICO DELLA GRANELLA 70-78 Kg/Hl -Più pesanti le varietà a grani piccoli, cristallini e ben secchi -Più leggeri quelli a grani grossi o mal maturati Buon prodotto (merceologico): maturo e secco, non avere odore di muffa o di chiuso, brillante e non presentare macchie. AFLATOSSINE, DEOSSIVALENOLO (DON), OCRATOSSINE, ZEARALENONE ETC…) CONTRATTO NAZIONALE: MASSIMO 14% DI UMIDITA’, MASSIMO 5% CHICCHI SPEZZATI, ALTRI CEREALI (MASSIMO 2%, IMPURITA’ NULLE, PH 5,7-5,9) Caratteristiche chimico nutritive farina di mais Caratteristica % (tal quale) Sostanza secca 86.40 PG 8.10 Grassi grezzi 3.70 Fibra grezza 2.20 Ceneri 1.20 Amido 64.10 INRA, 2004 NDF 10,40 ADF 2,60 ADL 0,50 EM (Kcal/kg) 3390 Orzo ORZO Dopo il mais, l’orzo è il cereale più utilizzato nell’alimentazione del bovino e del suino Gli orzi esastici sono quelli Gli orzi distici sono che portano sulla spiga 6 file di quelli che portano chicchi. sulla spiga solo 2 file Gli orzi tetrastici portano 4 file. di chicchi e che danno chicchi più uniformi e più grandi di dimensione. Parametro Intero Tostato Schiacciato decorticato analitico fioccato s.s. (%) 86.70 94.30 91 88 PG (%) 10.10 11,00 11,28 12,20 EE (%) 1,80 2,00 2,00 2 FG (%) 4,60 4,90 - 1 CENERI (%) 2,20 2,40 2,63 1,80 AMIDO 52,20 59,80 INRA, 2004 NRC, 2001 Peso dell’orzo e qualità della materia prima 1 ettolitro di ORZO: 60-72 Kg LEGGERO PESANTE 60-64 kg MEDIO 68-72 kg 64-68 kg TENORE ALTA FERMENTESCIBILITA’ AMIDO Circa 50% ENERGIA!! Contratto Nazionale n.104: -umidità : 14% (standard) -Impurità utilizzabili (chichi non conformi o dialtri cereal): 2% (max) -Impurità nulle (sabbia, sassi, pule, insetti): 1% (max) SOIA (Glycine max L.) Ordine: Leguminosae Famiglia: Papilionaceae SOIA (Glycine max L.) Pianta erbacea annuale Foglie trifogliate (unifogliate il primo paio). Fiori, riuniti in gruppi di 2-5 a formare delle infiorescenze, dette racemi, di colore bianco o viola, sono caratterizzati da fecondazione autogama. Frutti sono baccelli, appiattiti, penduli, contenenti 3-4 semi tondeggianti di colore giallo/bruno Soia Fattori antinutrizionali -Inibitori della tripsina -Lectine -saponine -glicosidi isoflavonici (gozzigeni e rachitonici) -ureasi (diagnositica trattamenti termico) Farina di estrazione e panello di soia Il seme essicato (12-18% di grassi) viene usato come materia prima per l'estrazione dell'olio. -panello (estrazione a pressione) -farina di estrazione (estrazione a solvente). Sono universalmente considerati come la più diffusa e completa fonte di proteine vegetali e, quindi, sono largamente utilizzati in zootecnia. Essicamento: seme di soja integrale crudo contiene delle sostanze antinutrizionali termolabili (fattori enzimatici). Farina di estrazione di soia Aminoacidi f.e. 44% f.e. 48% Parametro f.e. 44% f.e. 48% analitico Lisina (%) 2,66 2,78 s.s. (%) 87,60 87.80 metionina 0,62 0,64 PG (%) 43.30 45.30 (%) EE (%) 1,70 1.90 Met+cistina 1,27 1,31 (%) FG (%) 6.10 6.00 Triptofano 0,56 0,59 CENERI (%) 6.50 6.40 (%) treonina (%) 1,70 1,77 isoleucina 1,99 2,09 valina 2,08 2,18 leucina 3,19 3,34 Perchè la soia ha un elevato contenuto proteico? Batteri azotofissatori http://www.raiscuola.rai.it/articoli/il-ciclo-dell-azoto/7803/default.aspx Batteri azotofissatori Batteri apparteneti al genere Rhizobium (16 specie) (greco “rhiza” = radice, “bios” = vita) Sono batteri Traggono chemioautotrofi che energia da vivono nei noduli delle sostanze radici delle leguminose. inorganiche Microrganismi azotofissatori simbionti -Leguminose e Rhizobium leguminosarum I batteri del genere Rhizobium si insediano nelle radici dell'ospite, nei tipici noduli radicali di leguminose ( soia, pisello, fagioli, trifoglio, erba medica). Batteri azotofissatori Sono batteri diazotrofi: utilizzano l’azoto atmosferico e lo trasformano (nitrogenasi) in sostanze azotate biologicamente più utili (ammoniaca/ammonio). La zona interna dei noduli è rossa per la presenza di leghemoglobina: lega l’ossigeno per la respirazione e limita l’ossigeno a livelli che non inattivano la nitrogenasi (enzima che fissa l’azoto e trasforma N2 in NH3). I batteri azotofissatori riescono ad utilizzare l’azoto atmosferico La fissazione dell'azoto atmosferico o azotofissazione L’azoto è il gas maggiormente Le piante non riescono ad presente nell’atmosfera (N2) utilizzare l’azoto atmosferico Nitrogenasi: Inibita da ossigeno (noduli radicali senza ossigeno) 16 ATP per ogni 2NH3 La reazione di azotofissazione può essere descritta come segue: N2 + 8H+ + 8e- + 16 ATP → 2NH3 + H2 + 16ADP + 16 Pi Rapporto simbiotico tra genere Rhizobium e leguminose a rapido accrescimento I Rhizobium forniscono alla pianta una forma di azoto assimilabile (ammoniaca o ammonio). Cedono alla pianta il 90% dell’azoto fissato e secerne alcuni aa nel terreno. La pianta fornisce i carboidrati (energia), proteine e minerali Rapporto simbiotico tra genere Rhizobium e leguminose a rapido accrescimento All'interno delle cellule vegetali i Rhizobium subiscono mutamenti di forma e dimensione (X30 volte), differenziano la struttura azoto-fissatrice, si avvalgono di una membrana plasmatica di origine vegetale e si trasformano in batteroidi iniziando il rapporto simbiotico che comporta un controllo da parte della pianta nella loro riproduzione. 1)Le piante secernono flavonoidi. I batteri producono una proteina NodD che a sua volta induce la sintesi del fattore Nod (di nodulazione) che ha un’azione hormone-like nella pianta (stimola la risposta dell’apparato radicale). 2)Le cellule radicali iniziano a dividersi e i peli radicali si accrescono formando una sorta di canale in cui il Rhizobium penetra e si replica velocemente grazie al nutrimento fornito dalla pianta. Ramificazione del canale e formazione del nodulo. 3) Alla concentrazione critica (15000-20000 batteri per cellula infettata) la pianta inibisce la formazione di nuovi noduli e la riproduzione batterica inducendo la fase di trasformazione somatica dei batteri in batteroidi: aumentano di volume, si ricoprono della membrana plasmatica vegetale, si formano organi per azoto-fissazione, non si duplicano più (inibizione del Nod). 4)I batterioidi fissano l’azoto attraverso un complesso multi-enzimatico che scinde il triplo legame e che consente alla nitrogenasi di catalizzare la formazione NH3 e/o NH4 (leghemoglobina regola la concentrazione di ossigeno) La Leghemoglobina è una molecola simbiontica Il gruppo EME è sintetizzato dal batterioide La parte globinica è prodotta dalla cellula vegetale. Rapporto mutualistico: entrambi concorrono per la formazione della leghemoglobina (essenziale per la nitrogenasi). Valutazione del nodulo simbiontico È costituito da cellule ingrossate del batteroide azotofissatore e dall'accumulo di amiloplasti tra le cellule meristematiche (totipotenti) della radice. La sezione del nodulo permette di capire se c’è attività azoto- fissatrice o no. -aree o macchie di colore rosato sono indice della presenza del complesso leghemoglobina: avviene la fissazione dell'azoto -nodulo appare completamente bianco o verde: non avviene la fissazione ma che comunque sono presenti i batteroidi (errata comunicazione molecolare-biologica tra batteroide e pianta ha di fatto bloccato il rapporto di simbiosi mutualistica) -nodulo appare di colore grigio o marrone: non avviene la fissazione dell'azoto ma che anche i batteroidi sono morti e che è in corso un processo di degradazione. Fertilita’ del suolo Microrganismi azotofissatori simbionti -Leguminose e Rhizobium leguminosarum Caratteristici tessuti vascolari che si sviluppano proprio all'interno dei noduli radicali. Quando la pianta muore (e con essa anche i batteri simbionti), le grandi quantità di composti azotati che si sono accumulate dentro tali microrganismi vengono rilasciate nel terreno che, perciò, riceve un apporto di azoto supplementare e certamente di gran lunga superiore a quello che può essere ottenuto dalla semplice degradazione dei soli tessuti vegetali morti. Microrganismi azotofissatori simbionti -Leguminose e Rhizobium leguminosarum ATTENZIONE: La fissazione dell'azoto si compie in modo efficiente soltanto finché è possibile la fotosintesi da parte delle piante ospiti. Qualora questa venga impedita per lungo tempo i microrganismi presenti nei noduli radicali possono addirittura trasformarsi in agenti patogeni ed invadere i tessuti dell'ospite fino a provocarne la morte La simbiosi non è un contratto vincolante Colonie batteriche meno produttive possono indurre la pianta a ridurre il flusso di nutrienti e risorse verso i batteri (soffocamento e deterioramento dei noduli). Piante con popolazioni miste di batterioidi possono selezionare quelle più efficienti. La simbiosi efficiente migliora la fertilità del terreno agricolo In agricoltura è uso introdurre le leguminose nella rotazione delle colture per arricchire il suolo di azoto, proprio sfruttando a nostro vantaggio la simbiosi coi rizobatteri che massimizza il beneficio in termini di fertilità. La fertilizzazione dei campi per la massimizzazione delle rese delle cultivar moderne ha in parte alterato i meccanismi usati dalle piante per inibire i Rhizobatteri poco produttivi (riduzione dei benefici dell’alternanza) Maggiore proliferazione e Crescente necessità di inoculare i colonizzazione dei suoli da parte suoli agrari con ceppi selezionati per dei ceppi batterici meno efficaci avere ancora un beneficio, in termini di fertilità, dalla coltivazione delle leguminose. Cotone (Gossypium spp.) Ordine: Columniferae Famiglia: Malvaceae Dicotiledone non leguminosa Cotone (Gossypium spp.) Pianta arbustiva ( può arrivare anche a 3 m) Foglie sono palmate con 3-7 lobi ovati o lanceolate Fiori di solito gialli, in genere con una macchia porpora basale Frutti sono portati da infiorescenze simpodiali, inseriti su peduncoli lunghi fino a 6 cm→ possono contenere fino a 17 semi che portano fibre di colore bianche o marroni, lunghe fino a 2,5 cm. Cotone- CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI Alimento ad alto contenuto proteico e lipidico COTONE, SEMI SS 90 % PG 21.17 % LG 17.30 % FG 22 % 20 20 20 CENERI 3.9% Cotone - UTILIZZO IN NUTRIZIONE ANIMALE FONTE PROTEICA FONTE LIPIDICA Fonte di fibra altamente digeribile ATTENZIONE AI FATTORI ANITNUTRIZIONALI (GOSSIPOLO, tossico per i monogastrici) Gossipolo E’ un prodotto (aldeide polifenolica) di difesa della pianta di cotone per resistere ai parassiti. I semi di cotone possono venire impiegati nei mangimi. Il GOSSIPOLO SI TROVA Contenuto massimo in NELL’ELENCO DELLE mg/kg (ppm) di mangime al SOSTANZE tasso di umidità del 12 % INDESIDERABILI DEI Reg. 32/2002 MANGIMI Gossipolo Il GRUPPO CONTAM dell’EFSA è stato chiamato a valutare i rischi per la salute animale legati alla presenza di gossipolo libero. per la salute dell’uomo in seguito al consumo di prodotti animali con residui di gossipolo Parere scientifico 2008 EFSA: gli animali monogastrici (suini e conigli) sono i più sensibili mentre i ruminanti sono i più tolleranti. Le importazioni di semi di cotone sono diminuite e le quantità usate nei mangimi sono ridotte. Trattamento a calore (UE) riduce il contenuto. Le concentrazioni massime ammesse dalla normativa non dovrebbero provocare effetti avversi. https://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/908 Fonti di grassi LINO (Linum usitatissimum) Ordine: Malpighiales Famiglia: Linaceae LINO, SEMI integrali SS 90% LG 32.7% PG 22.60% 50 e il 60% degli acidi grassi totali, sono una fonte alimentare di omega-3 (acido linolenico) fondamentale per gli animali GIRASOLE (Helianthus annuus) Ordine: Asterales Famiglia: Asteraceae GIRASOLE SEMI SUNFLOWER, SEEDS SS 90% LG 32.7% PG 22.60% Acido linoleico (omega 6), l’impiego nell’alimentazione dei ruminanti di panelli o semi integrali di girasole può favorire l’aumento della concentrazione dei coniugati dell’acido linoleico (CLA), di cui l’acido linoleico è precursore. Fonte di vitamina E Soia (Brassica napus) Colza (Brassica napus) SS 92.36% SS 90% PG 37.56% LG 45.1% LG 20.18 % PG 24.7% Olio di soia Olio di cocco Grezzo: colore giallo arancio e Sostanza grassa ricavata dalla COPRA torbido. (polpa essiccata) di Cocus nucifera. Molto insaturo ma stabile Solido a temperatura di 20°C ma si perché ha un elevato contenuto fonde rapidamente a 24°C di vitamina E. Olio di colza Olio di girasole Giallo chiaro. Estratto da semi di Helianthus annuus Preferire oli estratti da varietà a basso tenore di ACIDO ERUCICO Giallo chiaro e limpido. (con basso acido linolenico facilmente soggetto a Molto ricco di tocoferoli (vitamina E irrancidimento). fino a 625 mg/kg) Olio di mais Giallo dorato o arancione (se proviene dai germi essiccati a temperatura troppo elevata). Si ricava dal germe di mais. Coprodotti ad elevato valore nutrizionale SOIA SOIA INTEGRALE FARINA DI ESTRAZIONE GIRASOLE SEMI GIRASOLE SUNFLOWER, SEEDS FARINA DI ESTRAZIONE SS 90% PG 24-34% LG 1.8-2.9% LINO, SEMI LINO, FARINA DI ESTRAZIONE LINSEED LINSEED MEAL SS 90% PG 34.5% LG 1.7% COLZA, FARINA DI COCCO, PANELLO ESTRAZIONE COTONE, SEMI SS 90% SS 90% SS 90% PG 21.4% PG 34.4% PG 19.8% LG 2.6% LG 2.5% LG 19.9% DOMANDE?

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