Sesto Appello ISU 13/12/2021 PDF
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University of Udine
2021
ISU
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This is a past paper for ISU, from December 13, 2021. It includes questions on histology and anatomy, focusing on cells, tissues, and the human body.
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SESTO APPELLO ISU 13/12/2021 1. Caratteristiche e localizzazione dell’Epitelio pluriseriato Ogni cellula, con il suo lato basale, è in contatto con la lamina basale e l’apice può presentare specializzazioni apicali come chinociglia (trachea) e stereociglia (epididimo). I nuclei delle cellu...
SESTO APPELLO ISU 13/12/2021 1. Caratteristiche e localizzazione dell’Epitelio pluriseriato Ogni cellula, con il suo lato basale, è in contatto con la lamina basale e l’apice può presentare specializzazioni apicali come chinociglia (trachea) e stereociglia (epididimo). I nuclei delle cellule sono localizzati a diverse altezze. Localizzato nel dotto deferente, trachea e epididimo (vie respiratorie e spermatiche). 2. Che cos’è la citocrinia e quali tipi cellulari la operano I melanociti (cellule che derivano dal neuroectoderma) cedono i vacuoli di melanina ai cheratinociti sfruttando le estroflessioni citoplasmatiche per il passaggio di tali organelli dal citoplasma del melanocita a quello del cheratinocita. Principalmente alle cellule dello strato germinativo ma anche agli strati superiori a seconda dell’attività dei melanociti, es. abbronzatura (lamina basale è specializzazione glicocalice) 3. Vagina: a. classificazione dell’epitelio di rivestimento: tessuto epiteliale di rivestimento pavimentoso composto (pseudocheratinizzato) b. da che cosa si riconosce: dall’interdigitazione tra creste epiteliali e papille connettivali (e dagli strati differenti che si vedono), le cellule procedendo verso gli strati superficiali si appiattiscono e di conseguenza i nuclei risultano schiacciati. c. che peculiarità presenta l’epitelio nella vagina: Pseudocheratinizzato e di diverso spessore in base ai momenti funzionali (fase proliferativa e desquamativa a seconda della stimolazione ormonale). d. derivazione embrionale: 2/3 mesodermica e 1/3 endodermica con imene e. che stimolazione riceve: Estrogeni proliferativa e Progesterone desquamativa (NB: LH stimola teca interna e di conseguenza le cellule para-luteiniche e stimola cellule della granulosa e di conseguenza le cellule luteiniche) 4. Fibrillina: a. che cos’è: proteina che costituisce le microfibrille (filamenti sottili di 10 nm di calibro) che costituiscono l’impalcatura per la deposizione della matrice amorfa di elastina. Se vi sono soltanto microfibrille di fibrillina la struttura sovramolecolare prende il nome di fibra ossitalanica (o oxytalan). b. localizzazione: Tessuti connettivo di sostegno cartilagineo elastico, TCPD elastico, Derma, Tonaca media delle arterie di medio calibro con le lamine elastiche interna ed esterna mentre nelle arterie di grande calibro si trova anche tra le fibrocellule muscolari lisce. 5. Ossitocina: a. che cos’è: Ormone Peptidico di 9 aa. b. chi la produce (classificazione istologica): neuroni secernenti ipotalamici del Nucleo Paraventricolare – tessuto nervoso; viene secreto a livello di neuroipofisi. c. dove di collocano le cellule che la producono: Nucleo Paraventricolare d. in seguito a cosa viene rilasciata: Impulso nervoso e. cenni sull’effetto: Causa la contrazione delle fibrocellule muscolari lisce del miometrio favorendo l’espulsione del feto. 6. Renina: a. che cos’è: Enzima proteolitico b. chi la produce (classificazione istologica): cellule iuxtaglomerulari, fibrocellule muscolari lisce differenziate in senso secernente c. dove di collocano le cellule che la producono: tonaca media dell’arteriola afferente d. in seguito a cosa viene rilasciata: Stimolazione paracrina da parte delle cellule della macula densa (sono chemiocettori) del tubulo contorto distale e. cenni sull’effetto: conversione angiotensinogeno in angiotensina I. L’aumento di angiotensina induce aumento produzione di aldosterone (da parte della zona glomerulare della corticale del surrene): è coinvolta nella regolazione dell’equilibrio idrico-salino e della volemia. 7. Fibromodulina: a. che cos’è: Piccolo proteoglicano costituito da un core proteico e 1 GAG che è il cheratansolfato (NB il dermatansolfato è il condritinsolfato B) b. localizzazione: Componente organica della sostanza fondamentale della matrice extracellulare del tessuto connettivo propriamente detto e di sostegno cartilagineo c. funzione: lega le fibrille collagene tra loro al fine di formare la fibra collagene: il core proteico lega la fibrilla collagena mentre il GAG si lega ad un GAG di un altro proteoglicano. 8. Acido ialuronico: a. che cos’è: è un glicosamminoglicano b. struttura: Catena polisaccaridica formata dai dimeri ripetuti di D-glucoronato (acido gluconico) e N-acetilglucosammina legati con Legami O-Glicosidici. È un acido mucopolisaccaridico: polisaccaride formato da coppie di zuccheri che si ripetono costituendo lunghe catene. All’interno del dimero almeno uno zucchero è di natura acida così da essere ricco di cariche negative e quindi richiamare acqua (e idratare la matrice). c. localizzazione: Componente organica della sostanza fondamentale della matrice extracellulare del tessuto connettivo propriamente detto di tipo mucoso e di sostegno cartilagineo + lamina splendes (nella zona superficiale della cartilagine articolare). d. funzione: Forma il core dei grossi aggregati di proteoglicani: ad esso si legano tramite link protein i grandi PG (aggregan e versican) con la funzione di richiamare H2O e Ca2+ 9. Condronectina: a. che cos’è: Glicoproteina specifica b. localizzazione: Componente organica della sostanza fondamentale della matrice extracellulare del tessuto connettivo disostegno cartilagineo c. funzione: si associa alla membrana dei condrociti e media la loro connessione con le fibrille collagene di tipo II. 10. Osteoclasta: a. cos’è: è un elemento cellulare sinciziale del tessuto connettivo pd di sostegno osseo che deriva dalla linea macrofagica-monocitaria (simile alla cellula gigante da corpo estraneo). b. Struttura: è una cellula polinucleata e polarizzata che presenta al polo in rapporto con la matrice ossea invaginazioni di membrana che aumentano la superficie di contatto a livello delle quali vi sono pompe protoniche che secernono H+ (necessari per decalcificare la matrice). Delimitano tale microambiente acido tramite podosomi (espansioni citoplasmatiche) con integrine alfaV-beta3. Al loro interno sono presenti molti lisosomi contenenti catepsina k (enzimi ad azione collageno-litica) per la digestione della componente collagenica e molti mitocondri. La porzione di matrice ossea da essi degradata prende il nome di lacuna di Howship. c. Qual è la funzione degli osteoclasti, in quali momenti della vita e in quali processi sono necessari: Digestione della matrice ossea calcificata, rimodellamento osseo (maggiore attività osteoblasti) alla nascita e dopo una frattura (a livello di callo osseo) mentre il rimaneggiamento osseo (attività equivalente di osteoclasti e osteoblasti) è presente per tutta la vita. 11. Distroglicani: a. cosa sono: Proteine del Costamero (= gruppo di molecole che si ripetono periodicamente lungo la fibra muscolare). b. struttura: Distroglicano – alfa è una proteina estrinseca di membrana che lega la laminina 2; Distroglicano – beta è una proteina intrinseca di membrana che lega la distrofina. c. Funzione: Permette l’interazione tra citoscheletro, sarcolemma e matrice extracellulare al fine di ottenere contrazione simultanea della fibra muscolare striata scheletrica. 12. Dendriti neuritizzati: a. cosa sono: espansione citoplasmatica dei neuroni pseudounipolare e bipolare di senso con struttura simile a quella di un neurite. b. Localizzazione: vanno a costituire la componente sensitiva dei nervi cranici e spinali. Il corpo dei neuroni pseudounipolari sono localizzati a livello dei gangli spinali e dei nuclei dei nervi cranici mentre quello dei neuroni bipolari a livello di ganglio dello Scarpa e del Corti. c. Struttura: Non presenta organelli ad eccezione di pochi mitocondri, non presenta vescicole di neurotrasmettitore, presenta neurotubuli polarizzati con polarità positiva verso il soma e polarità negativa verso la periferia vi sono inoltre microfilamenti actinici (NB i neurofilamenti sono filamenti intermedi con 3 subunità) ed è mielinizzato. Proprio per quest’ultimo fattore la conduzione del segnale è saltatoria e quindi più veloce. 13. Parete dello stomaco descrivere i 5 strati: 1. Tessuto di rivestimento 2. Epitelio batiprismatico semplice secernente muco 3. Le cellule sono molto alte (40 micrometri) e sono ricche di RER, Golgi e vacuoli contenenti muco. 4. PAS+ per evidenziare il muco (che apparirà fucsia) mentre sarà pallido con Tricromica di Azan 5. Tonaca propria della mucosa 6. Tessuto connettivo propriamente detto 7. Tale tessuto (o solo l’epitelio di rivestimento?) si invagina nelle fossette gastriche. 8. Nel suo spessore troviamo le ghiandole gastriche propriamente dette. 9. Tessuto ghiandolare tubulare semplice o ramificate (in piloro e cardias) 10. Muscolaris mucosae 11. Tessuto muscolare liscio 12. Vi sono 3 strati: due circolari (uno interno e l’altro esterno) e uno longitudinale. 13. Tonaca mucosa 14. Tonaca sottomucosa 15. Tessuto connettivo propriamente detto 16. È lasso in particolare a livello di cardias 17. Si 18. Plesso sottomucoso di Meissner, tessuto nervoso 19. Muscolaris externa 20. Tessuto muscolare liscio 21. Le fibrocell. Muscolari lisce sono disposte su 3 strati: circolare, longitudinale e obliquo. 14. Fibre mieliniche e amieliniche, pregangliari e postgangliari: 1. Istologicamente neuroni multipolari a neurite lungo, funzionalmente neuroni di moto. 2. Acetilcolina le fibre parasimpatiche, noradrenalina le ortosimpatiche. 3. Si tratta dei neuriti dei neuroni il cui pirenoforo si trova a livello del ganglio viscerale parasimpatico e raggiungono l’organo bersaglio posto in periferia (sfruttando la tonaca avventizia dei vasi). 4. Non mielinizzato. 5. Le fibre pregangliari sono neuriti di neuroni il cui pirenoforo è posizionato nel corno anteriore del midollo spinale. 6. Mielinizzato. 15. Linea Z: a. composizione: è formata da alfa- actinina e decorrono perpendicolarmente a questa i filamenti intermedi di desmina (si ricordi che in registro con la linea Z è presente il costamero) b. localizzazione: all’estremità di ciascun sarcomero, tra due emibande I (isotrope) c. aspetto: A Zig Zag d. funzione: Permette di legare 1 miofilamento sottile di un sarcomero con altri 4 miofilamenti sottili del sarcomero adiacente mentre la desmina permette l’interazione tra miofibrilla e sarcolemma e. omologo nel muscolare liscio: Placche dense sub-sarcolemmale e intracitoplasmatica, costituite da alfa-actinina e desmina 16. Cartilagine articolare: a. classificazione completa: tessuto connettivo di sostegno cartilagineo ialino b. caratteristiche peculiari: assenza del pericondrio per minimizzare il coeff. di attrito e facilitare il suo ruolo biotribologico (=scorrimento tra le superfici articolari), rapporto diretto con il liquido sinoviale (ruolo trofico e respiratorio), forma appiattita con lo spessore tra 2 e 5 mm. c. breve descrizione degli strati: - Zona Tangenziale (10 % - 20 %): vi è la presenza di condrociti appiattiti tangenti alla superficie complanari con l’orientamento delle fibrille collagene. Si riconosce inoltre una lamina splendens a rivestire questa zona (lubricina e acido ialuronico) con funzione protettiva. – Zona Intermedia (40 % - 60 %): iniziale orientamento perpendicolare e non uniforme delle lacune condrocitarie (che risultano rotondeggianti con gruppi isogeni) e fibrille collagene. – Zona Profonda (30 %): Lacune condrocitarie sono impilate a formare colonne parallele tra loro e perpendicolari, come le fibrille collagene, alla superficie. A separare questa zona dalla seguente c’è il confine denominato tidemark (sottile strato di natura glicoproteica) che impedisce la calcificazione della zona profonda (ha funzione di protezione contro gli agenti procalcifici). -Zona calcificata: svolge il ruolo di ancoraggio della cartilagine all’osso subcondrale sottostante: le lacune condrocitarie sono piccole con condrociti a ridotta attività metabolica e la matrice presenta cristalli di idrossiapatite. 17. Fronte endocrino dell’epatocita a. cos’è: Lato dell’epatocita rivolto verso il capillare sinusoidale b. funzioni: 1: Produzione di pre-ormoni (angiotensinogeno) e ormoni (eritropoietina), di proteine plasmatiche (albumina) e lipoproteine (VLDL, LDL, HDL). 2 Metabolismo glucidi, protidi, lipidi. 3 Detossificazione e tolleranza ai farmaci. 4 Stoccaggio di trigliceridi e glicogeno. c. specializzazioni e con cosa interagisce: Tra le cellule endoteliali e gli epatociti si individua lo spazio del Disse. A questo livello gli epatociti presentano come specializzazione apicale i microvilli. A questo livello vi sono le cellule di Ito, il TCPD di tipo reticolare (stroma) e le cellule endoteliali dei capillari sinusoidali tra cui sono intercalate le cellule di Von Kupffer. 18. Foglietto viscerale della capsula di Bowman: a. classificazione istologica: Tessuto epiteliale di rivestimento con cellule definite podociti b. descrizione: I podociti presentano espansioni citoplasmatiche definite piedi, i quali a loro volta presentano i pedicelli che si interdigitano reciprocamente e costituiscono le fessure di filtrazione. Queste ultime sono una delle componenti della barriera di filtrazione glomerulare, chiuse ulteriormente dai diaframmi (NB invece la membrana di filtrazione ha lamina rara esterna ossia la lamina lucida delle cellule endoteliali, lamina densa e lamina rara interna ossia lamina lucida dei podociti) 19. Giunzione neuromuscolare: 1. Bottone terminale 2. Sinapsi neuromuscolare 3. Membrana presinaptica 4. Chimico 5. Vescicole contenenti neuromediatore 6. Neuromediatore 7. Acetilcolina 8. Sodio (Na+) 9. Calcio (Ca++) 10. L’attivazione della chinasi calcio dipendente che fosforila la sinapsina la quale permette il rilascio delle vescicole dai microfilamenti di actina, poi ci sarà la fusione delle vescicole grazie alla sinaptotagmina che fa fondere la vescicola grazie alla SNARE. 11. sarcolemma 12. Il bottone sinaptico è accolto da una invaginazione del sarcolemma della fibra muscolare striata scheletrica. A questo livello l’interazione è diretta (si registra l’assenza di endomisio e l’interruzione della guaina mielinica ad opera delle cell. di Schwann). È presente una serie di invaginazioni di ordine gerarchico inferiore in cui sono accolti i rettori nicotinici per l’acetilcolina. L’integrina alfa7-beta1 è particolarmente rappresentata anche a livello della sinapsi neuro-muscolare. 20. Granulociti eosinofili: a. Classificazione istologica: cellula migrante appartenente al tessuto connettivo circolante, il sangue. b. che ruolo svolgono: sono in grado di fuoriuscire dal torrente circolatorio e invadere il tcpd (sono cellule migranti) dove hanno funzione di fagocitare i complessi antigene anticorpo. Subentrano in caso di allergie e infezioni parassitarie. c. caratteristiche strutturali (sarebbe ciò che si vede al MO): Presentano un nucleo polilobato in genere trilobato e numerosi granuli di cui la maggioranza è acidofila. d. caratteristiche ultrastrutturali: Hanno pochi mitocondri e le proteine interne ai granuli possono precipitare dando origine ai cristalloidi (formando barre longitudinali). Queste ultime li fanno differenziare dai basofili. e. Percentuale: 2 – 3 % 21. Cos’è una sierosa, strati e localizzazione: Doppio strato di epitelio e connettivo che delimita cavità non in comunicazione con l’esterno. Presenta una stratificazione data da mesotelio (epitelio di rivestimento pavimentoso semplice) e tonaca sottosierosa (TCPD). Pericardio sieroso, Peritoneo viscerale e parietale, pleura viscerale e parietale e tunica vaginale dei testicoli. 22. Adipociti Beige: Trattasi di componente cellulare residente del TCPD e tcpd adiposo. Svolgono un ruolo di riserva funzionale e di termogenesi grazie alla termogenina (enzima che disaccoppia la fosforilazione ossidativa). Sono pauciloculari ossia presentano poche gocce lipidiche al loro interno. Si transdifferenziano grazie a fattori ormonali come irisina che è rilasciata con l’attività fisica intensa, temperature basse (circa 15 gradi), dieta e agenti farmacologici beta3-agonisti. L’irisina aumenta il browning del BAT, quindi il transdifferenziamento degli adipociti bianchi in beige. 23. Miofilamento spesso (non sono sicuro, ma penso ci fosse): a. composizione: l’asse è formato da molte molecole di miosina associate fra loro grazie a legami che si instaurano tra aa idrofobici a livello della porzione filamentosa (meromiosina leggera) della molecola. Ha doppia polarità: circa metà delle molecole di miosina orientano la propria testa in direzione di una linea Z, mentre l’altra metà verso la linea Z opposta. Le teste di miosina sono distanziate l’una da quella adiacente da 14 nm, mentre la distanza tra una miosina e la successiva sullo stesso asse è di 40 nm. b. localizzazione: costituisce la banda A. c. aspetto: è lungo 1,5 um e ha un calibro di 15 nm, è circondato da 6 miofilamenti sottili. d. funzione: permette la contrazione e quindi l’accorciamento del sarcomero grazie all’attività dei ponti trasversali. Le teste di miosina si legano ai miofilamenti sottili di actina e causano il loro scivolamento verso l’interno permettendo l’accorciamento del sarcomero. VETRINI Tipo di preparato: Sezione Istologica Colorazione: Ematossilina - Eosina Microscopio: MO Classificazione del tessuto: Tessuto epiteliale ghiandolare di tipo esocrino tubulo-alveolare composto a secrezione mista prevalentemente sierosa. Ghiandola sottomandibolare. Peculiarità (strutture osservabili): Adenomeri a secrezione completamente sierosa (rilasciano prolina, alfa-amilasi e lisozima) e adenomeri a secrezione mista (10%) la cui componente sierosa (alveolare) abbraccia quella mucosa (tubulare) andando a costituire una struttura denominata semiluna del Giannuzzi. Si notano (rosa chiaro) epitelio isoprismatico semplice dei dotti escretori. Lo stroma di TCPD reticolare e i setti connettivali di tessuto connetivo pd fibroso. Tipo di preparato: Sezione istologica Colorazione: Ematossilina-Eosina Microscopio: MO Classificazione del tessuto: Tessuto epiteliale di rivestimento batiprismatico semplice. Intestino Crasso. Peculiarità (strutture osservabili): Si notano le ghiandole tubulari semplici che non hanno attività secretiva propria (enterociti, cellule mucipare caliciformi, cellule staminali, cellule dell’apparato enterocromaffine), tonaca propria della mucosa (TCPD) in cui si rileva un’infiltrazione leucocitaria, Muscularis mucosae, tonaca sottomucosa con presenza di vasi (si notano i globuli rossi all’interno di essi). Tipo di preparato: Sezione Istologica Colorazione: Ematossilina – Eosina Microscopio: MO Classificazione del tessuto: Tessuto muscolare striato cardiaco Peculiarità (strutture osservabili): Organizzato sarcomericamente, si riconosce perché i nuclei, singoli, sono tondeggianti e centrali, si nota inoltre la presenza di vasi all’interno del TCPD. Si vedono i dischi intercalari tra un cardiomiocita e l’altro. Tipo di preparato: Sezione ultrafine Colorazione: contrasto con acetato di uranile e citrato di piombo Microscopio: TEM Classificazione del tessuto: Cardiomiocita Peculiarità (strutture osservabili): C è il connettivo con Proteoglicani quindi nella colorazione si usano anche le ftalocianine altrimenti non vedremmo i proteoglicani che formerebbero i granuli della matrice, L è lamina basale, ML è miofilamenti spessi e sottili, M è mitocondri, RS è reticolo sarcoplasmatico con diadi, la freccia rossa indica il tubulo trasverso a livello della linea Z, V sono vacuoli di Peptide Natiuretico Atriale, la parte scura piccolina dispersa ovunque sono ribosomi, S è il sarcolemma, I è inizio dei tubuli trasversi Tipo di preparato: Sezione Ultrafine Colorazione: comntrasto con Sali di metalli pesanti, acetato di uranile e citrato di piombo Microscopio: TEM Classificazione del tessuto: sezione trasversale di ciglia (chinociglia) in cui si osserva la struttura dell’assonema costituito da 9 coppie di microtubuli alla periferia (uno completo e l’altro incompleto) e 1 coppia di microtubuli completi centrale. Le possiamo trovare come specializzazione apicale a livello di vie respiratorie (epitelio batiprismatico pluriseriato cigliato), a livello della coda degli spermatozoi e nelle tube uterine (epitelio batiprismatico semplice cigliato). Tipo di preparato: sezione istologica Colorazione: Impregnazione argentica Microscopio: MO Classificazione del tessuto: Tessuto Nervoso Peculiarità (strutture osservabili): Freccia viola pirenoforo della cellula del Purkinje mentre freccia gialla dendriti a spalliera EMBRIOLOGIA Tipo di preparato: Sezione istologica Colorazione: Ematossilina-Eosina Microscopio: MO Classificazione del tessuto: Tessuto epiteliale ghiandolare endocrino. Tubulo seminifero contorto. Peculiarità (strutture osservabili): Spermatogoni sulla base, Spermatociti di I ordine quelli con nucleo eucromatidico e spiralizzato, Spermatociti di II ordine, Spermatidi e spermatozoi nel lume. I nuclei interni più grandi sono cellule del sertoli con tight junctions. Esternamente tra gli apici ci sono cellule del Leydig. Nel compito c’era da aggiungere tutti i nomi che si vedono a sx. Completamento di questo tipo (molto a grandi linee): Le cellule che formano la struttura sagittale mediana derivano dal seguente strato germinativo ectoderma, il quale durante lo sviluppo, si specializza diventando neuroectoderma che darà origine alla struttura sagittale mediana detta tubo neurale. Le cellule che circoscrivono la cavità vengono definite cellule ependimali. Lateralmente sono presenti delle strutture definite somiti, i quali sono formati a sua volta da 2 componenti: dermatomo che contribuirà a formare parte dell’epidermide e derma e sclerotomo le cui cellule migreranno medialmente a formare il corpo vertebrale a partire dalla notocorda. La terza componente della struttura è il miotomo, il quale migrando andrà a dare origine a miotubi che formeranno i muscoli. Domande aperte 1. completamento su rene 1. blastema 2. intermedio 3. hansa di Henle 4. tubuli prossimali 5. tubuli distali 6. Wolff 7. mesonefrico 8. ureterica 9. pelvi renale 10. uretere 11. retro-peritonealità primaria 12. risposta alla domanda multipla: A 2. completamento su gonade maschile (richieste tutte le strutture vestigiali) 1. Residui vestigiali nel maschio: i. idatide sessile o del Morgagni deriva dal dotto di Muller ii. idatide peduncolata deriva dal dotto di Wolff iii. utricolo prostatico iv. paradidimo v. condotto aberrante di Haller vi. condotto aberrante della rete testis 3. l’uraco collega: prima cloaca con allantoide poi cloaca con seno urogenitale poi cloaca con seno urinario. 4. completamento sui villi 1. alla 3a settimana 2. vasculogenesi 3. nella genesi dei primi vasi a partire da mesenchima, che grazie a FGF si differenziano in emoangioblasti che formano gli isolotti di Wolff, i quali grazie ad ANG-1 diventeranno eritrociti primitivi e grazie a VEGF diventeranno cellule endoteliali primitive. 4. alla 9a settimana 5. braching angiogenesis 6. nella genesi di nuove ramificazioni a partire da vasi sanguigni preesistenti 7. alla 25a settimana 8. non braching angiogenesis 9. nella maturazione di ramificazioni preesistenti di vasi sanguigni 10. terminali 5. completamento su vescicole encefaliche 1. terza 2. quarta 3. tubo neurale 4. mielencefalo 5. metencefalo 6. mesencefalo 7. diencefalo 8. vescicole telencefaliche 9. forami di Mohro 10. idrocefalo 6. Ipoblasto 1. Compare durante la seconda settimana 2. Dalla prima ondata proliferativa dell’ipoblasto, che avviene al 9° giorno, deriva la membrana di Heuser, una membrana che riveste internamente il sacco vitellino che verrà definito primario. 3. Dalla seconda ondata proliferativa che avverrà al 14° giorno si avrà una sostituzione della membrana di Heuser, da parte di queste cellule si avrà la formazione di una cisti esocelomatica con la formazione del sacco vitellino secondario. 7. mesoderma extraembrionale 1. deriva da una proliferazione dell’epiblasto. 2. dalla prima ondata al 9° giorno originerà l’epitelio amniotico o amnioblasti. Dalla seconda proliferazione, al 14° giorno originerà il mesoderma extraembrionale che rivestirà internamente il citotrofoblasto. 3. in seguito si differenzierà in somatopleura extraembrionale quello in contatto con il citotrofoblasto mentre quello che rivestirà il sacco vitellino prenderà il nome di splancnopleura extraembrionale, la terza struttura che originerà sarà l’abbozzo del peduncolo embrionale. 8. reazione pseudodeciduale è una reazione che consiste nell’arricchimento di proteine, glicogeno, lipidi da parte dei fibroblasti del tessuto connettivo propriamente detto della tonaca propria della mucosa dell’utero. Questa reazione sarà fondamentale in caso di impianto della blastocisti. Avviene in fase secretiva dal 15° al 25° giorno sotto l’influenza dell’ormone progesterone. 9. cosa accade nel ciclo dell’utero al miometrio (sia corpo e fondo, che cervice uterina) 1. FASE PROLIFERATIVA. È la prima fase ed avviene sotto l’influenza degli estrogeni. In questa fase il miometrio di corpo e fondo dell’utero aumenta di tono per favorire la risalita degli spermatozoi. Invece il miometrio della cervice uterina perde il tono muscolare per permettere l’entrata degli spermatozoi nella cavità uterina. 2. FASE SECRETIVA. È la seconda fase ed avviene sotto l’influenza dell’ormone progesterone il miometrio di corpo e fondo dell’utero perde il tono per permettere l’annidamento della blastocisti mentre il miometrio della cervice uterina aumenta il tono per permettere la netta separazione fra cavità uterina e canale vaginale. 10. impedimento primario della polispermia: consiste in un’onda di depolarizzazione che si propaga lungo tutta la membrana plasmatica dell’ovocita e causa la modificazione conformazionale delle integrine le quali non saranno più complementari alle fertiline degli spermatozoi. Questo fenomeno avviene in seguito all’entrata di uno spermatozoo all’interno dell’ovocita in modo tale che un secondo non possa più entrare. 11. da quali tasche branchiali deriva il timo 12. Omologo piccole labbra: uretra peninea 13. completamento sul funicolo ombelicale 1. 50-60 cm 2. 2 arterie ombelicali una 1 vena ombelicale 3.connettivo propriamente detto mucoso 4.gelatina del Wharton 5.epitelio amniotico 6.2 arterie vitelline 2 vene vitelline, allantoide, dotto vitellino, vena allantoidea di destra 7. somatopleura e splancnopleura extraembrionale 14. come viene definito il foglietto di un organo di intraperitonealità secondaria: somatopleura intraembrionale 15. 1. testicolo: spermatogoni A dark, A pail, B, spermatociti di primo ordine, spermatociti di secondo ordine, spermatidi, spermatozoi. 2. ovaia: ovociti bloccati nella diplotene della profase della meiosi I 16. come si chiama il processo che porta alla formazione dei cromosomi dicromatidici: duplicazione. Avviene nella fase del ciclo cellulare: fase S. 17. qual è la parte più voluminosa dell’epididimo: la testa, liscia e arrotondata, è la parte più voluminosa dell’epididimo. 18. Omozigoti dicoriali diamniotici 19. 1. coagulazione/cristallizzazione 2. vescichetta seminale 3. enzimatico 4. prostata 5. acido 6. cervice uterina 7. pliche palmate 8. basico 20. 21. 1. prostatica 2. membranosa 3. peninea 4. Cowper 5. bulbouretrali 6. Littrè 7. Bartolino 8. lubrificare gli organi genitali