Introduzione alla Sociologia - Quiz PDF
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This document provides an introduction to the field of sociology, covering key concepts like the sociological imagination, the role of stereotypes, and different types of social contexts. It also touches on the emergence of sociology as a field of study.
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SOCIOLOGIA RIASSUNTO CAPITOLO 1 Sociologia e connessione tra gli uomini o La sociologia studia come gli uomini nel mondo siano connessi. Immaginazione Sociologica (Charles Wright Mills) o Capacità di riflettere su problemi personali visti come questioni so...
SOCIOLOGIA RIASSUNTO CAPITOLO 1 Sociologia e connessione tra gli uomini o La sociologia studia come gli uomini nel mondo siano connessi. Immaginazione Sociologica (Charles Wright Mills) o Capacità di riflettere su problemi personali visti come questioni sociali. o La nostra esistenza è influenzata da: ▪ Luogo in cui siamo nati. ▪ Tempo in cui siamo nati. ▪ Esperienze fatte nella vita. ▪ Opportunità influenzate da ingiustizie e disuguaglianze. Stereotipi o Definizione: credenze generalmente false o esagerate su membri di un gruppo. o Possono portare a discriminazione attiva: comportamenti, pratiche o politiche che danneggiano, escludono, o svantaggiano le persone sulla base della loro appartenenza a un gruppo sociale. IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICA Tutti possediamo un certo livello di immaginazione sociologica: o Formuliamo ipotesi su persone in contesti sociali (ad esempio genere, età, religione). o Cattivo uso: solo osservazione di persone e generalizzazioni. o Buon uso: capacità di: ▪ Porre domande non scontate. ▪ Fare domande difficili. ▪ Non accettare risposte preconfezionate. Per fare ciò, i sociologi sviluppano: o Teorie sociali: schemi generali che suggeriscono assunti su come funziona il mondo. o Metodi di ricerca: modi per studiare le questioni sociologiche. CONTESTI SOCIALI La sociologia studia come gli individui sono influenzati dalla società e come partecipano alla società. L’influenza della società sugli individui viene definita come contesto sociale. Tipologie di contesti che influenzano la vita di un individuo: 1. Contesto familiare e comunitario o La famiglia: ▪ Forma l'identità etnica e religiosa. ▪ Insegna le norme fondamentali della società. ▪ Insegna come comportarsi al suo interno. o Quartiere e comunità: ▪ Influiscono sul benessere e sulle opportunità. ▪ Ambiente sicuro vs quartiere impoverito: ▪ Impatto positivo: incoraggiamento a studiare, ambizione. ▪ Impatto negativo: rischio di crimini, aumento stress, riduzione del sonno e delle prestazioni scolastiche. ▪ La violenza può essere assorbita e trasmessa attraverso il quartiere. 2. Identità e gruppi o La famiglia e la società impongono identità prima che si sia abbastanza grandi per scegliere. o Crescendo, possiamo cambiare la nostra identità. o Fattori importanti che influenzano la direzione della vita: ▪ Identità e gruppi che frequentiamo. ▪ Opportunità, considerazioni sociali e scelte individuali. 3. Organizzazioni e istituzioni o Le organizzazioni e le istituzioni plasmano le identità disponibili. o Influenzano il nostro modo di valutarle e le ragioni per cui gravitare verso alcune identità e non verso altre. 4. Contesti sociali ed economici o I contesti sociali ed economici cambiano nel tempo (storici). o Influenza del luogo e del periodo in cui nasciamo: ▪ Opportunità a disposizione. ▪ Limitazione degli scopi e delle aspirazioni. ▪ Possibilità di perseguire molteplici obiettivi. 5. Istruzione e occupazione o Istruzione e tipo di occupazione: ▪ Influenza sul futuro dell’individuo. ▪ Le opportunità in termini di carriera e possibilità sociali. LA SOCIOLOGIA COME STUDIO DEI CONTESTI SOCIALI Definizione di Sociologia o Studio dei contesti attraverso cui le vite degli individui prendono forma e il mondo sociale viene creato. NASCITA DELLA SOCIOLOGIA Il termine "sociologia" fu coniato dal filosofo francese Auguste Comte. o Comte riteneva che la sociologia sarebbe diventata una scienza fondamentale. Evoluzione della sociologia: o Col tempo sono emersi diversi modi di studiare il mondo sociale. o I confini tra le discipline scientifico-sociali erano inizialmente indistinti. o Molti sociologi, come Marx, non si definivano tali e non sapevano di esserlo. INTERAZIONE SOCIALE Definizione: il modo in cui le persone agiscono insieme, modificando o alterando il proprio comportamento in risposta alla presenza di altri. Governata da norme e regole fondamentali della società che ci indicano cosa è appropriato fare in una situazione. L'auto-censura è dovuta alla preoccupazione per le conseguenze sociali delle nostre azioni. Le norme, spesso non scritte, si apprendono attraverso interazioni con altre figure sociali importanti. STRUTTURA SOCIALE Definizione: modo in cui le regole e le norme della vita quotidiana diventano modelli durevoli che plasmano e regolano le interazioni sociali. Componenti della struttura sociale: 1. Gerarchie sociali: ▪ Posizioni durevoli che forniscono a individui e gruppi diversi tipi di status. ▪ La posizione influisce su chi siamo e cosa possiamo fare. ▪ Le azioni sono influenzate dalle regole e dal grado di potere associato a ciascun ruolo o posizione (es. studente). 2. Istituzioni: ▪ Modelli durevoli come il matrimonio e la famiglia. ▪ Forniscono le basi per l'esistenza quotidiana e sono difficili da eludere. EMILÈ DURKHEIM Padre della sociologia, fu il primo a occupare la cattedra ufficiale di scienza sociale in Europa nel 1887. SOCIOLOGIA E RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Sociologi senza formazione da sociologi: i primi pensatori sociologici non avevano una formazione in sociologia. Sviluppi principali che stimolarono le scienze sociali: o Industrializzazione e crescita delle città. o La sociologia divenne importante per comprendere i cambiamenti rapidi e le difficoltà che le scienze naturali e biologiche non riuscivano a spiegare. LE “SORELLE” DELLA SOCIOLOGIA La sociologia si differenziò dalle altre scienze sociali per i seguenti motivi: 1. Concetti e teorie più ampi. 2. Le spiegazioni sulla relazione tra mondo esterno e comportamenti individuali sono più generali. 3. Differenti unità di analisi. 4. Si concentra su come le diverse parti della società si colleghino e influenzino reciprocamente. Industrializzazione: crescita delle fabbriche e produzione di beni su larga scala. Urbanizzazione: crescita delle città, diffusione del lavoro in fabbrica, flussi migratori. LIBERTÀ NELLA RICERCA SOCIOLOGICA I sociologi hanno ampia libertà nell'analizzare ciò che desiderano e nella loro ricerca, lavorando anche in ambiti diversi dalle altre scienze sociali. RIASSUNTO CAPITOLO 2 TEORIE SOCIALI Le teorie sociali sono concezioni sistematiche del rapporto tra individuo e società. La sociologia include molte teorie e tradizioni teoriche spesso in competizione tra loro. TRE TEMI COMUNI IN TUTTE LE TEORIE SOCIALI 1. Come agisce l'individuo nel contesto sociale? 2. Come cambiano le società e in che modo avviene il cambiamento? 3. Cosa tiene unite le società? KARL MARX (1818-1883) Principio fondamentale: il modo in cui gli esseri umani producono ciò di cui hanno bisogno per vivere costituisce la base di ogni società. Il sistema economico e le relazioni che esso crea tra individui e gruppi definiscono il funzionamento della società. Classi sociali e surplus economico Le società producono più beni di quanto necessario (surplus). Il surplus è distribuito in modo disuguale, portando alla lotta di classe tra chi possiede i mezzi di produzione (borghesia) e chi non li possiede (proletariato). Le classi sociali sono formate da gruppi che condividono interessi economici simili basati sulla loro relazione con i mezzi di produzione. Manifesta Contraddizione nella Storia Marx definisce tre modi di produzione che caratterizzano la società: 1. Schiavismo: società fondate sulla schiavitù. 2. Feudalesimo: economia agricola, con i contadini come mezzi di produzione. 3. Capitalismo: economia basata sul libero mercato e proprietà dei mezzi di produzione da parte degli industriali. Conflitto sociale e alienazione Al centro del capitalismo, Marx osserva il conflitto tra borghesia e proletariato. Alienazione: con l'industrializzazione, l'operaio è separato dal prodotto del suo lavoro e trattato come una merce. CONCETTI ECONOMICI DI MARX 1. Forze di produzione: capacità produttiva e tecnologica in un dato momento. 2. Rapporti sociali di produzione: relazioni tra gruppi all'interno di un sistema economico. Alienazione nel lavoro Il lavoro diventa esterno all'operaio, che perde il controllo sul prodotto del suo lavoro. Il lavoratore è separato da ciò che produce, lavorando solo per sopravvivere, senza affermarsi come individuo libero. TEORIA DELLA LOTTA DI CLASSE La società capitalista si polarizzerà tra una piccola borghesia e una massa sempre più ampia di proletariato. Il proletariato, preso coscienza della propria condizione, darà vita a una rivoluzione per abolire il capitalismo, creando una società socialista. MATERIALISMO STORICO E DETERMINISMO La storia è determinata da fattori materiali (le macchine) e seguirà un processo determinato che porterà alla rivolta del proletariato e all'abolizione della proprietà privata. EMILE DURKHEIM (1852-1917) Sociologo che cercò di comprendere i cambiamenti sociali. Le regole del metodo sociologico: Oggetto di studio della sociologia = fatti sociali, ovvero le regolarità e le regole della vita quotidiana che esistono indipendentemente dalla nostra capacità di controllo. o I fatti sociali sono: ▪ Fatti: Regole e costumi che esistono nel mondo e devono essere rispettati. ▪ Sociali: Prodotti dell'agire umano che persistono nel tempo. Socializzazione: Processo tramite il quale impariamo a comportarci in società, influenzato dalle norme sociali. Il suicidio: o Studio sui fattori sociali che influenzano il suicidio (es. credenze, religione, luogo). o Differenze tra nord e sud Europa, protestanti più inclini al suicidio rispetto ai cattolici a causa della maggiore libertà interpretativa nelle società protestanti. Cosa tiene unite le società? o Religione e concetto di sacro: Oggetti, luoghi e simboli separati dalla vita quotidiana che suscitano venerazione (es. bandiera nazionale). o La religione è vista come un vincolo sociale che unisce le persone e le rinforza, anche in forme civili (es. fede nella nazione). Solidarietà sociale: o Solidarietà meccanica: Prevalente nelle società primitive, con poca divisione del lavoro e vincoli di solidarietà derivanti da attività simili. o Solidarietà organica: Prevalente nelle società moderne, con complessa divisione del lavoro e interdipendenza tra persone, dove la libertà individuale è maggiore. MAX WEBER (1864-1920) Sociologia interpretativa: La motivazione dietro il comportamento umano è centrale. Per Weber è necessario capire come gli individui interpretano il mondo, non solo analizzare il contesto sociale. Azione sociale: Weber distingue 4 tipi ideali di azione sociale: o Agire razionale rispetto allo scopo: Orientato al raggiungimento di un obiettivo (es. laurearsi per trovare lavoro). o Agire razionale rispetto al valore: Motivato da principi a cui si crede, senza preoccuparsi delle conseguenze (es. fare un sacrificio per un amico). o Agire determinato affettivamente: Guidato da emozioni (es. femminicidio, paura di sanzioni). o Agire tradizionale: Motivato dal rispetto delle tradizioni (es. festeggiare Natale in famiglia). o Le azioni possono combinare più tipi di agire sociale. L'opera protestante e lo spirito del capitalismo: o Il protestantesimo favorisce lo sviluppo dell'economia capitalista, con l'idea che il duro lavoro e il successo economico siano segni di benevolenza divina. o Il capitalismo si è sviluppato prima e più rapidamente nelle aree influenzate dal protestantesimo. Eterogenesi dei fini: Fenomeni sociali imprevisti, come il capitalismo e la secolarizzazione, derivano dal protestantesimo. WEBER e il potere Definizione di potere: Capacità di raggiungere obiettivi anche in presenza di ostacoli. Autorità: Capacità di far conformare le persone a determinate regole, con l'obbedienza che deriva dalla legittimità attribuita al potere. Tre tipi di legittimità del potere: o Tradizionale: Derivante dalla tradizione (es. monarchie medievali). o Carismatico: Derivante dalle qualità eccezionali del leader. o Legale-razionale: Derivante da regole esplicite (es. burocrazia moderna). GRUPPI DI STATUS Gruppi di status (o ceti): Gruppi di persone con caratteristiche identiche, che possono generare conflitti. Chiusura sociale: Processo in cui i gruppi cercano di sopraffare gli altri e chiudere l'accesso alle opportunità. Questo può diventare legge (es. segregazione razziale). GEORG SIMMEL (1858-1918) La sua teoria sociale si differenzia da quella di Weber. Fondamentale l'intersezione di cerchie sociali sovrapposte in cui ogni individuo si trova. Le società si fondano su tali cerchie sociali. Importante passaggio: dalla comunità alla società moderna, determinata dalla moltiplicazione delle cerchie sociali a cui si può appartenere. A inizio ‘900 gli individui godono di maggiore libertà e possono scegliere amici e conoscenze, creando reti di relazioni. Concetto di distanza sociale: descrive la distanza tra membri di un gruppo o tra gruppi. Straniero: colui che fa parte di un gruppo ma non è accettato pienamente. Posizione scomoda. La maggiore libertà genera conflitti tra i valori e le norme delle cerchie sociali, aumentando la distanza sociale. W.E.B. DU BOIS (1868-1963) Origine etnica: precluso dalla possibilità di ottenere una posizione accademica adeguata. Interesse principale: razza e disuguaglianze nella società americana. Teorie dominanti sostenevano differenze biologiche tra bianchi e neri (razza, intelligenza, comportamenti). Du Bois si opponeva a questa visione, sottolineando che la disuguaglianza non ha fondamento biologico, ma è frutto della società. Teoria del razzismo: il razzismo è la causa dell'ineguaglianza tra bianchi e neri. Le anime del popolo nero: analisi degli stereotipi sui neri, visti come pigri, poco intelligenti, inclini al crimine, ma in realtà frutto della loro posizione sociale. Mancanza di istruzione e opportunità professionali causano la povertà e l'alto tasso di criminalità. Doppia coscienza: gli afroamericani vivono con due identità in conflitto, una da neri e una da americani, consapevoli del giudizio negativo dei bianchi. Analisi della politica americana e del ruolo degli afroamericani del Sud dopo la guerra di Secessione, dimostrando che i governi neri non erano corrotti, ma ostacolati dalla violenza e opposizione dei bianchi. NUOVE DIREZIONI NELLA TEORIA SOCIALE (1937-1965) Anni 30: teorici sociali iniziano a seguire direzioni nuove e inaspettate. Teoria struttural-funzionalista (Parsons): o Fondamentale l’organizzazione degli elementi sociali in relazione ai bisogni. o Le società prevedono una religione per fornire un codice morale condiviso. o Gli individui, i gruppi, e le istituzioni sono influenzati dalle strutture del sistema sociale. o Le norme, i valori e le istituzioni persistono nella società perché sono efficaci nel mantenere l’ordine sociale. o Evoluzione sociale: cambiamento sociale attraverso dinamiche simili alla selezione naturale in biologia. o Le caratteristiche disfunzionali vengono sostituite da quelle vantaggiose. TEORIA DEL CONFLITTO: CRITICA A PARSON Fondatori: ispirata da Marx e Weber. Dahrendorf: riteneva che i conflitti economici fossero fondamentali nella vita sociale. La teoria del conflitto emerge negli anni '60 come risposta alla teoria funzionalista, che non spiegava adeguatamente la disuguaglianza sociale. Critica alla teoria funzionalista di Parsons: il conflitto è un elemento centrale della vita sociale e non va ignorato. La teoria funzionalista tendeva a giustificare la disuguaglianza, mentre la teoria del conflitto mette in evidenza come la distribuzione disuguale di benessere e potere non sia naturale, ma un prodotto di gruppi con potere che proteggono i propri privilegi. L’INTERAZIONISMO SIMBOLICO Focalizzazione sull'interazione sociale e il ruolo simbolico nelle interazioni quotidiane Analisi delle interazioni quotidiane come mangiare insieme per comprendere la società e le identità individuali Si concentra sulla dimensione micro-sociale e sul comportamento umano nelle interazioni quotidiane Mead divide l'identità in due componenti: o ME: dimensione oggettiva, interpretata dagli altri o IO: dimensione soggettiva, consapevolezza che interpreta come gli altri ci vedono e come agire Blumer distingue tre tipi di oggetti interpretabili: o Oggetti fisici (es. un albero) o Oggetti sociali (es. persone) o Oggetti astratti (es. idee) Goffman e la visione "drammaturgica": la vita sociale come teatro, le persone interpretano ruoli e seguono sceneggiature. o Gestione dell'impressione: comportamento strategico per comunicare una determinata idea di sé LA TEORIA SOCIALE DOPO GLI ANNI '60 Gli anni '60: movimenti per i diritti civili, femminismo, ambientalismo e movimenti studenteschi Le teorie sociali tradizionali vengono accantonate, emerge una nuova generazione di teorie IL REVIVAL MARXISTA Nuova generazione di teorici marxisti aggiornano il marxismo Neo-marxismo: perfezionamento delle idee di Marx per sviluppare una teoria dello stato capitalista Benefici come sussidi e servizi sanitari hanno migliorato la vita, ma i neo-marxisti vedono la crisi come potenziale causa di una rivoluzione socialista Erik Olin Wright: classi sociali non solo in base al capitale economico, ma anche a titoli, lauree e posizioni apicali Wallerstein: prevede la globalizzazione e la circolazione transnazionale di beni e servizi LA TEORIA SOCIALE FEMMINISTA Emersa negli anni '70 come alternativa al marxismo Simone de Beauvoir: analizza la patriarcalità e come la società faccia sembrare le donne inferiori agli uomini o Distinzione tra sesso e genere: il genere è una costruzione sociale Approcci teorici: - Punto di vista delle donne per analizzare le disuguaglianze di genere - Psicoanalisi come base per spiegare le differenze di genere - Intersezionalità: studio delle disuguaglianze di genere insieme a razza e classe MICHEL FOUCAULT E LA QUESTIONE DEL POTERE Il potere è onnipresente e si manifesta in forme visibili e nascoste Disciplina: processo di autodisciplina e di disciplina sociale "Sorvegliare e punire": descrive la società come una "società della disciplina" Il potere non proviene solo dall'alto, ma tutti ci disciplinano a vicenda PIERRE BOURDIEU: UN NUOVO APPROCCIO ALLA DISUGUAGLIANZA Analizza le azioni quotidiane (pratiche) Habitus: disposizioni che influenzano il comportamento Capitale culturale: non solo capitale economico, ma anche culturale, sociale e simbolico Le disuguaglianze si riflettono anche nei conflitti per il capitale culturale e sociale LA SOCIOLOGIA ANALITICA Teorie a medio raggio: focalizzate su specifiche ipotesi di ricerca tra struttura sociale e agire individuale Individualismo strutturale: la società si basa su azioni individuali, ma queste sono condizionate dalla struttura sociale Robert Merton: concetti come la profezia che si autoavvera e conseguenze inattese dell’azione sociale James Coleman: analisi dei comportamenti individuali per spiegare fenomeni sociali macro o "Barca di Coleman": relazione tra strutture sociali (macro) e comportamenti individuali (micro) o Reti sociali: le connessioni tra individui sono fondamentali per comprendere fenomeni come la diffusione delle idee o delle malattie RIASSUNTO CAPITOLO QUATTRO - IL Sè SOCIALE 1. Il concetto del sé (self): o Il sé rappresenta il senso dell'identità e della posizione sociale, che emerge e si riformula attraverso l'interazione con gli altri. o Le altre persone, anche senza esprimerlo esplicitamente, ci dicono cosa siamo, e noi interpretiamo le loro valutazioni come rappresentative del nostro essere. Questo processo inizia con i genitori o altri caregiver che reagiscono ai nostri primi balbettii e movimenti incerti. o Il sé è così importante che, quando non si sviluppa correttamente, anche il corpo ne risente, come mostrato dall’esperimento sugli orfanotrofi di Renee Spills (1945). o Ci conosciamo attraverso lo “specchio” degli altri. L'espressione “sé riflesso” (looking- glass self) è stata coniata dal sociologo Charles Horton Cooley nel 1902, per evidenziare quanto i nostri giudizi dipendano dal modo in cui gli altri ci vedono. In altre parole, ci vediamo come gli altri ci vedono. 2. Assumere il ruolo dell'altro: o Per comprendere come saremo giudicati, assumiamo il "ruolo dell'altro", ossia cerchiamo di prevedere come gli altri percepiranno le nostre azioni. Questo ci aiuta a conformarci alle loro aspettative. o Gli altri, a loro volta, orientano il proprio comportamento sulla base delle reazioni che si aspettano da noi. 3. Altri significativi: o I sociologi, come George Herbert Mead, usano il termine “altro significativo” per riferirsi a persone che ci sono abbastanza vicine da motivare il nostro comportamento. o Quando valutiamo le nostre azioni, ci riferiamo a persone che, in virtù delle loro posizioni sociali e preferenze, hanno un impatto importante sulla nostra autostima. o I sociologi parlano di gruppi di riferimento, che sono collettività che influenzano il nostro comportamento. All'interno di un gruppo, ci sono individui che possono diventare modelli di ruolo, ossia persone che esercitano una grande influenza sul nostro comportamento, che imitiamo nei modi di vestirsi, muoversi e vivere. o L'espressione “altro generalizzato” si riferisce al controllo sociale esercitato tramite intese implicite su ciò che è considerato appropriato in un dato tempo e luogo. 4. La socializzazione e la comprensione delle norme: o La socializzazione è il processo con cui impariamo le aspettative e le norme del nostro gruppo e i vari ruoli che assumiamo nel corso della vita. È attraverso la socializzazione che comprendiamo come comportarci nella società in generale e in particolari contesti sociali. 5. La vita come palcoscenico (Erving Goffman): o La vita è come un palcoscenico, e noi siamo sempre in scena, recitando il nostro sé sotto gli occhi degli altri. o Abbiamo bisogno di approvazione per confermare il nostro ruolo e la nostra identità. o I ruoli che ricopriamo vengono confermati dagli altri quando ci conformiamo alle loro aspettative. o Gli oggetti che portiamo con noi ogni giorno (ad esempio, vestiti, accessori) sono una forma di comunicazione che riflette come vogliamo presentare noi stessi agli altri. 6. Il significato e il contesto: o Ogni parola ha un significato che dipende dal contesto in cui viene utilizzata. Non esiste un significato universale e statico per le parole; esse vengono comprese in base alla situazione e alle persone coinvolte. o La risposta a una domanda, ad esempio, può essere più o meno appropriata a seconda di chi pone la domanda e della situazione in cui essa avviene. 7. Precisione conversazionale: o L’etnometodologo Emanuel Scheglof ha studiato come anche i silenzi brevissimi nelle conversazioni siano importanti fonti di informazioni. o Quando chiediamo a qualcuno di uscire con noi, una risposta "sì" arriva immediatamente, mentre un "no" potrebbe arrivare con un ritardo, rivelando molto sullo stato emotivo e sul contesto della risposta. o La conversazione è caratterizzata da un’alternanza di turni, perché una conversazione simultanea è difficile da mantenere. Quando una persona interrompe, l'altro parlante spesso si adegua rapidamente, un processo che sociologi chiamano "riparazione", per salvaguardare l'interazione. o Sono emersi alcuni pattern, come ad esempio il fatto che gli uomini tendono ad interrompere più le donne rispetto al contrario, evidenziando come la conversazione non sia sempre democratica. Chi perde il proprio turno conversazionale ha meno opportunità di esprimere il proprio punto di vista e ha una minore capacità di influenzare la realtà sociale. 8. Le emozioni nell’interazione sociale: o Le emozioni non sono incontrollabili, come spesso si pensa, ma possono essere gestite intenzionalmente, poiché sono prestazioni finalizzate a scopi specifici. Le manifestazioni emotive variano a seconda del contesto. o Per esempio, il pianto in situazioni come i funerali è regolato da norme sociali che stabiliscono quale sia il comportamento emotivo appropriato. In ambiti come lo sport, esprimere emozioni inappropriate, come l'aggressività, può comportare sanzioni. o Il sociologo Randall Collins ha osservato che nei conflitti e nelle lotte, le emozioni sono comunicate tramite segnali e contro-segnali. Le minacce e i gesti sono parte di una “catena di rituali dell'interazione”, in cui la violenza viene evitata grazie a segnali che tutte le parti possono comprendere. o L’etnografo Jack Katz ha notato che, a differenza di altre conversazioni dove vige il turno di parola, nella risata tutti possono iniziare contemporaneamente. Le emozioni, quindi, sono un processo sociale che coinvolge anche l'interazione con il pubblico, come nei contesti di un concerto o di una messa. 9. Autopresentazione nell’età digitale: o Anche nei social media, cerchiamo di gestire le interazioni come se fossimo in presenza. Le piattaforme online sono utilizzate per organizzare incontri faccia a faccia, poiché la compresenza consente di trasmettere informazioni non verbali. o Le conversazioni su piattaforme digitali come e-mail, SMS, Twitter e Facebook, sebbene velocizzino la comunicazione, non sempre riescono a trasmettere chiaramente il messaggio. Ciò può portare a fraintendimenti. o Per evitare fraintendimenti, gli utenti dei social media usano segnali come l'uso di lettere maiuscole, virgolette o emoticon per chiarire come vogliono che le loro parole siano interpretate. o Su Facebook, per esempio, la presentazione di sé è continuamente modificata in base alle risposte degli altri, e la gestione del proprio profilo diventa una forma di comunicazione interattiva che si adatta alle reazioni sociali. INTERAZIONE IN PUBBLICO 1. Disattenzione civile: o Non sempre è scortese ignorare qualcuno. Ad esempio, se incontriamo un amico, è scortese non salutarlo, ma iniziare a parlare con sconosciuti per caso potrebbe essere scortese. o La pratica della disattenzione civile ci permette di ignorarci reciprocamente, fino a un certo punto, pur notando la presenza dell'altro. o In luoghi affollati, come il cinema, la disattenzione civile è fondamentale per la vita sociale. Per esempio, se ci sono posti liberi, è appropriato non sedersi accanto a uno sconosciuto. 2. Riparazione di prestazioni pubbliche: o Le prestazioni in pubblico non sono sempre perfette, ma possiamo riparare a un errore. Un esempio comune è l’uso della parola “Ops!” quando si commette un errore. o La capacità di dire “ops” (o altre espressioni) al momento giusto, con il volume e l'intonazione corretti, è una tecnica sociale per uscire da una situazione imbarazzante. 3. Comportamenti poco amichevoli: o Esistono anche casi in cui le persone non distolgono lo sguardo intenzionalmente, come nel caso dei bulli. o Le persone segnalano il desiderio di non voler conversare attraverso pause e mancate risposte, che sono chiamati "gesti di disaffiliazione". 4. Vandalismo interazionale: o Il vandalismo interazionale descrive il comportamento di una persona che ignora i segnali di un altro, volti a chiudere la conversazione, costringendo quest’ultimo ad essere scortese. 5. Status e Ruolo: o Status è una categoria sociale distintiva generata dalle interazioni con gli altri e associata a un insieme di comportamenti e ruoli che gli altri si aspettano. o Ogni status è associato a ruoli e comportamenti che devono essere rispettati. Il rispetto di uno dei ruoli può entrare in conflitto con il rispetto di un altro ruolo, creando il conflitto di ruolo (ad esempio, dover partecipare a un compleanno come figlio, ma aiutare un amico con il trasloco come amico nello stesso giorno). 6. Etichettamento: o I sociologi si occupano di come alcuni comportamenti vengano etichettati come devianti. Secondo la teoria dell’etichettamento, l'esistenza dei "devianti" è il risultato di un'etichetta che viene assegnata da un altro individuo o gruppo. o Una volta che una persona è etichettata come deviante, il suo comportamento può cambiare per adattarsi a quella etichetta, un fenomeno noto come profezia che si autoavvera. o Il sociologo Thomas Scheff ha studiato questo processo negli ospedali psichiatrici, dove il personale spinge i pazienti ad accettare la loro etichetta di "matti". o David Rosenhan ha condotto uno studio mostrando che, anche quando le persone non avevano sintomi, venivano comunque etichettate come malati mentali, mettendo in luce i pericoli dell’etichettamento. 7. Uso delle regole: o Siamo circondati da organizzazioni con regole che dobbiamo rispettare. Ogni individuo interpreta e agisce secondo le aspettative legate al proprio status e ai ruoli all’interno di queste organizzazioni. o Esistono regole informali che coesistono con quelle formali, spesso usate per giustificare comportamenti che, pur infrangendo regole ufficiali, rispettano un'altra regola sociale. o Conoscere le regole non basta per essere competenti socialmente; ciò che conta è saper reagire in base al contesto e alle aspettative sociali degli altri. o Garfinkel definisce i "giudici inetti" coloro che non riescono a interpretare correttamente il contesto sociale, comportandosi rigidamente secondo le regole senza considerare le situazioni specifiche. 8. Esperimenti sul conformismo: o Gli esperimenti sul conformismo, come quelli di Solomon Asch, mostrano come le persone si conformano alla pressione sociale in gruppi. Un risultato significativo è che la presenza di un alleato può ridurre l'effetto della pressione sociale. o Le critiche agli esperimenti sollevano dubbi su quanto i partecipanti credessero realmente che il gruppo avesse ragione, o se si limitassero a rispondere erroneamente per compiacere il gruppo. o In situazioni di forte pressione sociale, come nell’esperimento di Milgram, le persone possono compiere atti estremi, come infliggere scosse elettriche dolorose a persone innocenti, mostrando quanto la pressione sociale possa influenzare il comportamento umano. o L’esperimento di Milgram dimostra che anche quando la persona “vittima” manifesta dolore e chiede di fermarsi, molte persone continuano a somministrare scosse elettriche, con una percentuale superiore al 60%. 9. Etnocentrismo: o Gli individui agiscono in modo da soddisfare le aspettative del loro gruppo di riferimento, il che può entrare in conflitto con altri gruppi. Non riconoscere questa dinamica è alla base dell’etnocentrismo, ovvero l’incapacità di comprendere, accettare o relazionarsi con modelli di comportamento e credenze differenti dai propri. o RIASSUNTO CAPITOLO CINQUE: DEFINIRE LA STRUTTURA SOCIALE Concetto di Struttura Sociale La struttura sociale descrive le regole e le norme quotidiane che regolano le interazioni sociali. Le strutture sociali forniscono modelli regolari e duraturi su cui possiamo fare affidamento, garantendo ordine sociale. Esempio: attraversare la strada al semaforo verde senza preoccupazione, grazie alla prevedibilità delle regole sociali. L’assenza di struttura è percepita come caos; le strutture rendono possibili le attività sociali, come le riunioni ben organizzate che necessitano di regole. Le strutture sociali tendono a durare nel tempo, persino quando altri fattori cambiano, garantendo regolarità nella vita sociale. Componenti Fondamentali della Struttura Sociale 1. Ruoli e Gerarchie Sociali 2. Norme e Istituzioni Ruoli Definizione: I ruoli sono le aspettative e le regole associate a diverse posizioni sociali (status). Ogni ruolo ha doveri e aspettative sociali specifici. I ruoli possono essere ascritti (es. “figlio”) o ottenuti tramite azioni intenzionali (es. “genitore” o “medico”). Ogni individuo svolge multipli ruoli durante la giornata (es. genitore, automobilista). L’assunzione di un ruolo cambia il comportamento individuale. Gerarchie Sociali Definizione: Le gerarchie sociali sono posizioni sociali durevoli che determinano il potere e lo status degli individui. Alcune gerarchie sono più rilevanti di altre e dipendono dal possesso di risorse o attributi (es. titoli di studio, ricchezza). Le gerarchie generano tensioni e conflitti tra gruppi dominanti e subordinati, che possono sfociare in violenza (es. lotte di classe, conflitti razziali). Esempio di gerarchia di genere: Nonostante i progressi, persistono difficoltà per le donne nell'accedere a posizioni dirigenziali (metafora del “soffitto di cristallo”). Potere e Privilegio nelle Gerarchie Sociali Potere: Capacità di influenzare il comportamento degli altri. Privilegio: Diritto di avere accesso speciale a risorse o opportunità. I gruppi dominanti monopolizzano opportunità e ricompense, mantenendo il proprio status attraverso il potere. I gruppi subordinati hanno status inferiore e opportunità limitate, mantenendo la loro posizione tramite discriminazione. Discriminazione: Pratica comune in cui i gruppi dominanti limitano le possibilità per i gruppi subordinati, anche quando l’uguaglianza formale è raggiunta. Conclusioni Le strutture sociali sono essenziali per il funzionamento della società, offrendo stabilità e regolarità. La comprensione dei ruoli, delle gerarchie e delle dinamiche di potere e privilegio è cruciale per analizzare le disuguaglianze sociali e i conflitti tra gruppi. Il cambiamento sociale avviene spesso tramite movimenti sociali che sfidano le gerarchie e combattono le disuguaglianze. DIMENSIONE DEL GRUPPO E GERARCHIE SOCIALI Relazioni tra Gruppi e Competizione Le dimensioni dei gruppi influenzano le relazioni e la competizione per posizioni o opportunità. I cambiamenti nelle dimensioni dei gruppi portano a un aumento della competizione e dei conflitti. Immigrazione: I cambiamenti nella popolazione (a causa dell’immigrazione) possono portare a percezioni di minaccia da parte dei gruppi nativi, che cercano di escludere gli immigrati usando stereotipi e discriminazione attiva. Esempio storico: Grande Migrazione in America (1910-1960) ha visto un aumento dell'immigrazione e la crescita di conflitti tra i gruppi nativi e gli immigrati. Tendenze Economiche a Lungo Periodo (XIX-XX secolo) 1. Rivoluzione Industriale o Periodo: Fine Ottocento - Inizio Novecento (Stati Uniti e Europa). o Cambiamento principale: declino del ruolo centrale dell'agricoltura e crescita dell'industria. o Creazione di nuove opportunità per i nativi e per gli immigrati. o Urbanizzazione: crescente espansione delle città. o Tecnologie agricole hanno ridotto la necessità di lavoratori nell'agricoltura. 2. Declino dell'Industria Manifatturiera (anni ’70 del Novecento) o Decadenza delle occupazioni industriali a causa dei progressi tecnologici e della produzione in paesi con salari più bassi. o Fenomeno che ha colpito anche l'Italia e altri paesi. 3. Aumento dei Lavori nei Servizi o Settore dei servizi: crescita delle occupazioni con un alto contenuto conoscitivo e di concetto. o Lavori precari: aumento dei lavori di servizio, manutenzione, portineria, fast food, con basse retribuzioni e scarse opportunità di crescita. o I migranti spesso ricoprono questi impieghi, mentre i "nativi" li rifiutano. o Fuga di cervelli: eccesso di giovani qualificati in Italia e difficoltà nel settore avanzato. Impatto dei Mutamenti Economici Nuove opportunità di lavoro: Aumento dei lavori nel settore dei servizi, ma molte persone che lavoravano nell'industria non riescono a riconvertirsi a questi nuovi lavori che richiedono abilità diverse. Le nuove competenze richieste dai lavori nel settore dei servizi favoriscono chi ha una laurea, svantaggiando chi ha solo un diploma di scuola secondaria. La Seconda Dimensione della Struttura Sociale: Le Norme Sociali Norme Sociali: Regole non scritte che regolano il comportamento in situazioni sociali quotidiane, influenzando le interazioni. Esempi: saluti, strette di mano, distanza tra interlocutori. Le norme sono meno formali rispetto alle regole e non sono sempre esplicitamente scritte, ma sono conosciute implicitamente. Le norme sono ambigue rispetto alle regole formali e leggi. Sebbene le norme non siano sempre scritte, la loro violazione può portare a conseguenze sociali (es. essere considerati "strani" o anormali). Le norme e le regole hanno un ruolo fondamentale nel mantenere il controllo sociale e l'ordine. Le norme cambiano lentamente, attraverso un processo collettivo sociale. ISTITUZIONI E FORMAZIONE DELLA VITA SOCIALE Istituzionalizzazione e Formazione delle Istituzioni Norme e regole diventano significative quando sono incorporate in una istituzione sociale. Le istituzioni emergono quando gruppi iniziano a formare ciò che i singoli già rispettavano informalmente (norme, regole o pratiche comuni). Processo di istituzionalizzazione: Complesso e lungo, creato per garantire che le cose siano fatte in un certo modo e per mantenere continuità nel tempo. Esempi di Istituzionalizzazione 1. Educazione o Inizialmente i genitori educavano i figli. o Le scuole cominciano come gruppi per favorire l'apprendimento collettivo. o Le prime scuole sono fondate da ordini religiosi. o Le famiglie altolocate vedono la scuola come mezzo per insegnare arti e conoscenze della classe superiore. o XX secolo: Istruzione di massa. 2. Religione o Istituzionalizzazione della religione in forme organizzate per rispondere a bisogni collettivi. 3. Principali Istituzioni o Famiglia, scuola, politica, economia, etc. Flessibilità delle Istituzioni Le istituzioni sono creazioni umane e possono essere riformate o reinventate nel tempo. Esempio: cambiamento nella concezione del matrimonio tra coppie omosessuali. Disuguaglianza nelle istituzioni: Le disuguaglianze all'interno delle istituzioni sono fonte costante di conflitto (es. disuguaglianza di genere nella scuola). Istituzioni come Grandi Organizzazioni e Governi Grandi organizzazioni formali: Reti sociali, enti governativi, unite da uno scopo comune, sono cruciali nel contesto istituzionale. Istituzioni governative: Hanno un ruolo cruciale nel determinare la struttura sociale complessiva. Il governo è definito come stato. Il governo ha enormi poteri e può attuare politiche per determinare la ricchezza e contrastare la povertà. Welfare state: Stato che cerca di massimizzare il benessere sociale tramite le tasse imposte sui cittadini. Il Contesto dell'Interazione Sociale Le strutture sociali influenzano le vite quotidiane in vari modi. Socializzazione: Processo continuo che ci educa a comportarci in modo appropriato nella società e in particolari ambienti sociali. o Inizia in famiglia e prosegue in altri contesti (scuola, lavoro, sport). o La socializzazione è un processo senza fine che continua mentre assumiamo nuovi ruoli. o La mente umana è capace di apprendere e ricordare complicate regole e norme. Il Concetto di HABITUS (Pierre Bourdieu) Habitus: Insieme di schemi cognitivi e disposizioni che derivano dai processi di socializzazione. L’habitus diventa una “seconda natura” che guida le nostre pratiche quotidiane senza necessità di riflessione (es. fare il nodo alle scarpe). Ogni individuo sviluppa il proprio habitus a partire dai vari processi di socializzazione. Differenze di habitus tra classi sociali e famiglie (povere, medie, ricche) influenzano il comportamento. Le differenze di habitus sono rilevanti quando si cerca di passare da una posizione sociale all'altra. L’habitus diventa particolarmente radicato e difficile da modificare con l’età adulta. Struttura Sociale e Interazione Sociale Le interazioni quotidiane sono influenzate da norme e regole sociali. Le strutture sociali (ruoli, norme, istituzioni) influenzano il comportamento individuale. Cambiamento sociale: Può avvenire per cause naturali (terremoti) o azioni umane (movimenti sociali, guerre, partiti politici, banche, modi di vestire). Struttura Sociale e Libero Arbitrio Individuale Le strutture sociali influenzano il comportamento, ma non lo determinano completamente. Le persone hanno la capacità di fare scelte e possono influenzare la società. o Esempi: movimenti per i diritti civili, rivoluzioni. o In situazioni simili, le persone si comportano diversamente (es. qualcuno aiuta chi grida aiuto, un altro no). Libertà di scelta: Non siamo completamente controllati dalle strutture sociali. Dibattito tra scienziati sociali: riguarda l'influenza delle strutture sociali sulle persone e la capacità delle persone di fare scelte libere. o Margaret Thatcher: credeva che la società non esistesse e che ognuno fosse completamente responsabile della propria vita. o Sociologi: ritengono che le strutture sociali pongano dei limiti alle scelte individuali, ma non controllino completamente le persone. Questione centrale: bilanciare l'influenza delle strutture sociali con la libertà di scelta individuale. Teorie Sociologiche sul Libero Arbitrio e Strutture Sociali 1. Strutturalismo (Karl Marx) o Le strutture sociali determinano gran parte del comportamento. o La posizione economica influisce sul modo di pensare e agire. o Poca agentività: Le persone hanno poca capacità di scelta a causa delle strutture in cui si trovano. 2. Critiche allo Strutturalismo o Altri fattori come razza e genere possono influenzare il comportamento in modo più significativo della classe economica (esempio di W.E.B. DuBois). 3. Equilibrio tra Strutture e Libertà Individuale o I sociologi cercano di bilanciare l'influenza delle strutture sociali con la libertà di azione degli individui. o Le strutture danno ordine alla società, ma le persone mantengono libertà di scelta, spiegando così sia la stabilità che il cambiamento sociale. LA RESISTENZA DELLE STRUTTURE SOCIALI Elementi distintivi delle strutture sociali: Le strutture sociali sono caratterizzate dalla loro resistenza e persistenza nel tempo. Perché le strutture sociali sono così resistenti? La path dependence spiega questo fenomeno. PATH DEPENDENCE (Dipendenza dal percorso) Definizione: Si riferisce alle modalità in cui i risultati del passato influenzano gli attori e le organizzazioni nel presente, rendendo alcune scelte logiche e altre illogiche. Ad esempio, l'uso della tastiera QWERTY che è rimasta invariata nonostante le possibili alternative. Caratteristiche: È difficile cambiare i percorsi una volta intrapresi. Ciò che è successo in passato definisce i limiti delle possibilità future. Fasi della path dependence: 1. Disorganizzazione: Elementi della struttura sociale possono subire processi di interazione disorganizzata. 2. Restringimento: Si verifica la "giuntura critica", un evento che porta a un punto in cui sempre più persone adottano un comportamento comune. 3. Path dependence: I cambiamenti diventano saldamente radicati e difficili da rimuovere. IN CHE MODO LE STRUTTURE SOCIALI PERSISTONO Motivi della persistenza delle strutture sociali: 1. Individui come agenti sociali: Obbedendo alle gerarchie senza sfidarle, contribuiamo silenziosamente a mantenerle come realtà. 2. Politica: Quando una struttura sociale viene istituita, nascono gruppi di interesse che promuovono gli interessi di un gruppo o di un’impresa. Questi gruppi cercano di proteggere ed estendere le disposizioni sociali esistenti se vantaggiose. 3. Sostegno pubblico: Le strutture sociali resistono grazie al sostegno pubblico, spesso per paura delle conseguenze del cambiamento. Le persone sono più a loro agio con mondi conosciuti e tendono a preferire il miglioramento rispetto al cambiamento radicale. ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DELLA STRUTTURA SOCIALE Positivi: o Rende il comportamento altrui prevedibile. o Riduce l'incertezza rispetto al futuro. o Riduce la necessità di riflessività (ad esempio, incontro con un poliziotto: posso prevedere le sue reazioni). o Consente una specializzazione elevata dell’attività umana ed efficienza (ad esempio, il panettiere è specializzato nel fare il pane, il meccanico nella riparazione delle auto). Negativi: o Limita la libertà e l'innovazione. o Può limitare il cambiamento sociale e la richiesta di maggiori diritti sociali e libertà civili. o Rende difficile l’adattamento ai grandi mutamenti (es. riscaldamento globale). RIASSUNTO CAPITOLO SETTE: LE TRE DIMENSIONI DEL POTERE Definizione di Potere: Il potere è la capacità di ottenere un risultato, di realizzare cambiamenti o di impedire che questi avvengano, con effetti significativi sulla vita delle persone. o Potere collettivo: finalizzato a obiettivi condivisi. o Potere positivo: al servizio degli interessi di altri. Le tre dimensioni del potere: 1. Prima dimensione: Quando in un conflitto una parte prevale su altre parti. 2. Seconda dimensione: Quando chi detiene il potere previene o neutralizza le sfide alla sua autorità. 3. Terza dimensione: Quando i detentori del potere convincono gli altri ad accettare la situazione come normale. VISIONE UNIDIMENSIONALE DEL POTERE Descrizione: Il potere si manifesta in conflitti, che possono essere interpersonali o tra organizzazioni. o Potere legittimo: es. canone d'affitto del proprietario. o Potere illegittimo: es. bullismo o rapina. Uso della forza: Quando la minaccia di violenza fallisce, si ricorre all'uso della forza, che spesso indica debolezza. o In questa visione, la classe dominante o élite del potere è capace di ottenere ciò che desidera. Pluralismo vs. élite del potere: Robert Dahl ha sostenuto che il pluralismo, ovvero la competizione di gruppi, riflette le preferenze della maggior parte dei cittadini. o I critici sostengono che il pluralismo ignori la natura complessa del potere, applicabile solo dove esistono confini evidenti. VISIONE BIDIMENSIONALE DEL POTERE Definizione della seconda dimensione: Il potere è il controllo sulla definizione dell'agenda (agenda setting), ovvero decidere quali problemi vengono discussi e quali vengono evitati. o Prevenzione dei conflitti prima che possano sorgere. Esempi di controllo dell’agenda: o Media: Quando i media concentrano l'attenzione su un tema, influenzano la politica. o Individui passivi: Quando le persone, pur desiderando cambiamenti, scelgono di non agire per paura di non essere in grado di cambiare nulla. VISIONE TRIDIMENSIONALE DEL POTERE Comportamento consapevole e inconsapevole: Le persone possono sottomettersi al potere, talvolta volontariamente. o Il potere della ricchezza, del privilegio e dello status spesso agisce senza bisogno di azioni esplicite. Impedire il conflitto: Il potere è più efficace quando impedisce che sorgano conflitti, convincendo i subordinati che le azioni del potere sono nell’interesse di tutti. o Uso del potere ingannevole: Persone che sostengono politiche contro i propri interessi per paura, pregiudizi o informazioni limitate. Obbedienza e fedeltà: Il potere consiste nel riuscire a ottenere dipendenza, fedeltà e obbedienza dagli altri. IN CHE MODO UNO STATO DISTRIBUISCE IL POTERE ALL'INTERNO DELLA SOCIETÀ Le istituzioni del potere: Il potere è espresso attraverso le istituzioni politiche formali, che costituiscono lo stato. Che cos'è lo stato? Il termine stato si riferisce a tutte le istituzioni politiche formali di una società. o Adam Smith descrive lo stato come un sistema economico governato dal mercato, ma questo è fuorviante: lo stato regola l’economia e fornisce condizioni paritarie. PERCHÉ GLI STATI SONO IMPORTANTI NELLA DISTRIBUZIONE DEL POTERE? Importanza delle politiche statali: Le politiche statali influenzano come vengono distribuite risorse e ricchezze, supportando vari gruppi sociali. Ruolo dello stato: 1. Fissa o modifica le regole del gioco per la competizione per il potere. 2. Allocazione delle risorse attraverso il welfare state. 3. Definisce chi deve sostenere la spesa pubblica (politiche fiscali). 4. Decide su questioni cruciali come la guerra e la legalità della pena di morte. PROMUOVERE GLI INTERESSI DEI POTENTI Teoria dello stato basata sulla sicurezza di impresa: Lo stato è incentivato a garantire la sicurezza delle grandi imprese per promuovere la crescita economica. Influenza dei gruppi di potere: Le grandi imprese hanno più risorse per influenzare la politica rispetto ai gruppi che rappresentano le classi lavoratrici o medie. Orientamento politico dei governi: o Governi liberali e conservatori favoriscono le forze di mercato e gli interessi delle imprese. o Governi socialdemocratici tendono a favorire le classi lavoratrici. CHE RELAZIONE C'È TRA CLASSE E POLITICA? o Posizione socioeconomica e scelte elettorali: Le scelte elettorali sono influenzate dalla classe sociale degli elettori, fenomeno noto come voto di classe. Classi, interessi e competizione elettorale: o Le classi sociali sono gruppi di persone in posizioni socioeconomiche simili. o Le classi sociali competono per accedere al potere politico e promuovere i propri interessi legittimi. IL VOTO DI CLASSE NEI PAESI OCCIDENTALI Studi sul voto di classe: Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’70, è stato riscontrato che la classe sociale influisce sulle scelte elettorali. o Con l’avvento della società post-industriale, alcuni studiosi ritengono che le disuguaglianze socioeconomiche siano diminuite, indebolendo la relazione tra classe e scelte elettorali. o Altri studiosi sostengono che la relazione sia ancora visibile, come dimostra l'indice di Alford. Evoluzione del voto di classe in Italia: 1. La classe operaia favoriva i partiti socialisti, mentre la classe media e superiore i partiti liberali e conservatori. 2. Il voto di classe ha perso importanza ma ha mantenuto alcuni caratteri tradizionali. 3. L’intensità del voto di classe è diminuita e ora è moderato. LA TEORIA INTERAZIONISTA cap 8 Interazionismo simbolico: o Si concentra sugli individui e su come attribuiscono significato alle proprie azioni e intenzioni. o George Herbert Mead, fondatore del movimento, definiva l'interazionismo come un modo di comprendere il mondo attraverso l'interazione. o La socializzazione è un processo continuo che dura tutta la vita e il "Sé" si trasforma con l'interazione sociale. o Un evento ha un significato che dipende dal contesto sociale e dall'interpretazione degli individui coinvolti. Temi principali dell'interazionismo: o La società è simbolica, e il significato dei simboli viene compreso attraverso l'interpretazione. o Le società sono in continuo cambiamento. o Si concentra sulle esperienze condivise degli individui, non su azioni individuali o su una società astratta. o Gli interazionisti non privilegiano le teorie generali, ma la "grounded theory", che emerge dalla situazione specifica. o Metodi etnografici (osservazione partecipante, introspezione simpatetica) sono utilizzati per comprendere meglio le motivazioni individuali. Teoria pragmatista della conoscenza: o Il pragmatismo, che sostiene che la verità è una costruzione utile, è alla base dell'interazionismo. o Secondo William James, Dewey e Pierce, la verità emerge dalla valutazione del significato, non come realtà oggettiva. o Thomas suggerisce che la realtà di una situazione dipende dalla definizione che gli agenti coinvolti ne danno. o Dewey, con la sua visione dell'educazione "bambino-centrica", affermava che l'educazione deve sviluppare la capacità di risolvere problemi attraverso esperienze concrete. Il Sé nell'interazione sociale: o Mead sviluppa una teoria del Sé in continua evoluzione. o Il Sé è diviso in due componenti: ▪ IO: il sé soggettivo, spontaneo, creativo. ▪ ME: il sé oggettivo, che interagisce con gli altri. o Lo sviluppo del Sé avviene in tre fasi: 1. Pre-gioco: imitazione, senza consapevolezza del significato. 2. Gioco: riconoscimento del ruolo dell'altro significativo. 3. Partecipare al gioco: riconoscimento del ruolo dell'altro generalizzato, sviluppando un Sé più complesso. o La socializzazione è un processo in cui l'individuo impara a riconoscere i ruoli dell'altro significativo e dell'altro generalizzato. o Cooley sviluppa l'idea del Sé come "IO riflesso", che si costruisce attraverso l'interazione sociale e la percezione di come gli altri ci vedono. o L'IO è fluido e sociale, non innato, e si sviluppa attraverso il flusso delle interazioni. Teoria drammaturgica di Goffman: o Goffman amplia la teoria del Sé di Mead, concentrandosi sulla presentazione del Sé agli altri. o Descrive la società come un teatro dove ognuno interpreta ruoli in vari contesti (lavoro, famiglia, ecc.). o Ogni "performance" deve essere credibile agli occhi del pubblico, con rituali di contrattazione basati su aspettative comuni (role expectation). o L'attore sociale agisce strategicamente, cercando di controllare le impressioni che gli altri hanno di lui. Teoria dell'etichettamento: o Fu sviluppata da Howard Becker e si basa sul processo in cui gli altri impongono un'identità all'individuo, che spesso interiorizza questa etichetta. o L'etichettamento può avere conseguenze negative, come la profezia che si autoavvera, dove l'individuo agisce secondo l'etichetta ricevuta. o Un insegnante che etichetta un alunno in modo negativo può influenzare negativamente il suo comportamento, e gli studenti etichettati possono ritirarsi in sottoculture di ribelli. o Le etichette istituzionalizzate sono difficili da superare, e l'etichettato può finire per conformarsi a esse. ETNOMETODOLOGIA cap 9 1. Definizione: L'etnometodologia è una teoria sociologica che si concentra sul "senso comune" e come gli individui costruiscono la realtà attraverso le loro esperienze quotidiane. È emersa negli anni '60 e si basa sulla fenomenologia, studiando come le persone attribuiscono significato al mondo. 2. Fondamenti filosofici: o Fenomenologia: Si concentra sul modo in cui gli individui esperiscono il mondo, attribuiscono un senso ad esso e interagiscono con esso. o Costruttivismo Sociale: La realtà è una costruzione sociale, il prodotto della percezione umana, non qualcosa di oggettivo o dato. 3. Principale concetto: Costruzione sociale della realtà: La realtà è creata attraverso le esperienze e le interazioni degli individui, che interpretano e attribuiscono significato agli eventi. 4. Origini e sviluppi: o Garfinkel: Pubblicò "Studi in Etnometodologia", che ha radicato la disciplina nell'interazionismo. L'etnometodologia indaga come le azioni quotidiane e le interazioni producono e riproducono il mondo sociale. o Metodo documentario: Esplorato attraverso esperimenti che mostrano come gli individui creano significato anche quando le informazioni sono incomplete o casuali (esempio: esperimento del "psicologo"). 5. Concetti principali: o Indicità o Contestualità Situazionale: Le parole e i significati nelle conversazioni dipendono dal contesto. o Tre momenti nel processo di costruzione della realtà: ▪ Esternalizzazione: Gli individui danno un senso al mondo tramite esperienze passate e agiscono per sostenere la realtà creata. ▪ Oggettivazione: Attribuzione di un ordine alla realtà, come se essa esistesse oggettivamente. ▪ Interiorizzazione: La realtà oggettivata influenza le azioni future degli individui. 6. Individuo come produttore e prodotto della realtà sociale: Gli individui non solo producono la realtà, ma ne sono anche influenzati, poiché la realtà sociale è fragile e costruita attraverso le interazioni quotidiane. 7. Soggettivismo e individualismo: L'etnometodologia si concentra sul modo in cui ciascun individuo costruisce e interpreta il proprio mondo sociale. Non presuppone un ordine sociale esistente ma analizza come l'individuo costruisce tale ordine. 8. Membro e ruolo sociale: Un membro della società è definito dal suo ruolo all'interno di un'organizzazione. Ogni individuo influenza il funzionamento dell'organizzazione e contribuisce alla regolamentazione sociale. 9. Critica agli scienziati sociali: Gli etnometodologi criticano l'assunzione che esistano fenomeni sociali oggettivi. La sociologia dovrebbe analizzare i processi interpretativi che danno vita alle strutture sociali, non limitarsi a commentarle. 10. Fragilità dell'ordine sociale: L'ordine sociale non è fisso ma costruito tramite interazioni e spesso frutto di fraintendimenti. Garfinkel ha condotto esperimenti di "rottura" per mostrare la fragilità di questo ordine. 11. Strategie legittimanti: Gli individui sviluppano strategie (come razionalizzazioni) per legittimare le proprie azioni in un mondo complesso, fatto di richieste morali e aspettative sociali contrastanti. 12. Analisi conversazionale: Studio dei scambi comunicativi ordinari, basati sul senso comune e lo "stock di conoscenza" condiviso tra i partecipanti. La conversazione non è mai casuale, ma segue regole e strategie sociali. Turno conversazionale: Ogni conversazione è negoziata tramite aperture e chiusure strategiche. Analisi delle relazioni di potere: L'analisi conversazionale può rivelare dinamiche di potere, come nel caso di giornalisti e politici che manipolano il linguaggio per influenzare il pubblico. Capitolo 9: La Globalizzazione Definizione della Globalizzazione Processo di intensificazione dell'interdipendenza planetaria. Caratterizzato da: 1. Crescita degli attori transnazionali (non solo economici). 2. Creazione di istituzioni sovranazionali. 3. Formazione dell'immaginario sociale globale come riferimento per azione e pensiero. Origini del Termine Introdotto nelle scienze sociali dagli economisti per descrivere l'aumento degli scambi internazionali a partire dagli anni '70. Successivamente adottato in altre discipline, evidenziando la sua multidimensionalità. Visione della Globalizzazione Spesso vista come processo di omogeneizzazione planetaria guidata dal capitalismo e dalle tecnologie di comunicazione. La globalizzazione è studiata come un processo non lineare, caratterizzato da sviluppi e contraddizioni. Modernità, Modernizzazione e Globalizzazione 1. Definizione di Modernità: o Concetto che contrappone il presente al passato percepito come superato. o La sociologia ha contribuito alla formazione del concetto di "moderno" contrapposto al "premoderno" (rurale, agricolo, ecc.). 2. Teoria della Modernizzazione (Parsons e la visione evoluzionistica): o Transizione dalla società agricola a quella industriale. o Trasformazioni tipiche: ▪ Agricoltura di mercato sostituisce quella di sussistenza. ▪ Urbanizzazione e spostamento dalla campagna alla città. ▪ Sostituzione dell'artigianato con l'industria meccanizzata. ▪ Perdita di influenza delle religioni tradizionali a favore della razionalità scientifica. ▪ Emergere della famiglia nucleare e della libertà individuale. ▪ Istruzione universale grazie a istituzioni pubbliche. 3. Critiche alla Teoria della Modernizzazione: o La teoria è basata su un modello lineare e universale di sviluppo. o Non ha tenuto conto delle specificità culturali, escludendo il contributo delle società non occidentali. o L’industrializzazione non ha portato a una "de-tradizionalizzazione" universale. o Teorie alternative: ▪ Modernità multiple (Eisenstadt): concetto di modernità come pluralità di sviluppi culturali e civiltà. Limiti della Modernizzazione e Critica Postcoloniale 1. Teorie della Dipendenza (Wallerstein e la teoria dei sistemi-mondo): o Il divario tra paesi sviluppati e sottosviluppati non è dovuto solo a differenze temporali, ma alle dinamiche di sfruttamento economico tra paesi centrali e periferici. o Imperi-mondo: paesi dominanti sfruttano le risorse economiche delle zone periferiche. 2. Critica Postcoloniale: o La modernità europea è stata costruita in relazione con il resto del mondo attraverso il colonialismo e l'imperialismo. o Il colonialismo è parte integrante della storia della modernità, non una sua deviazione. o La teoria sociologica ha universalizzato lo sguardo dei dominanti, escludendo le voci delle minoranze e dei paesi non occidentali. Postmodernità e Tardomoderna 1. Postmodernità: o Definita da Lyotard come la fine delle "grandi narrazioni" (progresso, giustizia universale, emancipazione). o L'epoca contemporanea è caratterizzata dall’imprevedibilità, con un’identità che non si basa più su appartenenze tradizionali o narrazioni universali. 2. Tardomoderna (Bauman, Giddens, Beck): o Periodo di incertezza esistenziale, in cui i legami tradizionali si sono indeboliti, lasciando gli individui a dover costruire la propria biografia senza l'aiuto delle strutture tradizionali. o Bauman: La "liquidità" dei legami sociali e delle istituzioni rende difficile affrontare i problemi sociali collettivamente. 3. Modernità Liquida (Bauman): o Le strutture rigide della modernità (modelli sociali, legami collettivi) sono "liquefatte", lasciando gli individui a fronteggiare l'incertezza. 4. Società Postindustriale (Bell): o Transizione da una società industriale a una postindustriale, centrata sull’offerta di servizi e l'elaborazione delle informazioni. o Contraddizione tra la struttura sociale postindustriale e una cultura consumistica individualista. 5. Critica alla Sociologia Postmoderna: o Alcuni teorici vedono la contemporaneità come tardomoderna, caratterizzata da continuità con la modernità e con contraddizioni irrisolte, piuttosto che da un radicale cambiamento postmoderno Il capitalismo globale 1. Integrazione economica mondiale o A partire dagli anni '70 si inizia a parlare di "capitalismo globale" per indicare l'integrazione di aree prima escluse in un'economia mondiale. o Si supera il modello di accumulazione fordista, tipico delle società nazionali del Novecento, in favore di un modello flessibile e transnazionale. 2. Imprese multinazionali e transnazionali o Le imprese operano in molteplici sedi globali, in un sistema che difficilita la regolamentazione nazionale. o Gli stati cercano di attrarre imprese, ma la regolamentazione diventa complessa anche a causa di istituzioni sovranazionali. 3. Tecnologie e trasporti o La globalizzazione della produzione è favorita dallo sviluppo dei trasporti e delle tecnologie dell'informazione (ICT). o L'integrazione dei mercati finanziari è un ulteriore fattore chiave, con la deregolamentazione a partire dagli anni '80. 4. Finanziarizzazione dell'economia o La crisi del 2008 ha messo in luce l'importanza della finanziarizzazione, ossia l'aumento dei profitti tramite canali finanziari piuttosto che dalla produzione di beni. 5. Critiche alla globalizzazione neoliberista o Aumento delle disuguaglianze sociali, precarizzazione del lavoro e necessità di flessibilità professionale, anche per posizioni elevate. o Crescente disuguaglianza sia interna ai paesi sviluppati, sia a livello globale, con lavoratori dei paesi poveri che producono beni per consumatori ricchi. Globalizzazione come ridefinizione della vita sociale 1. Processo storico e sovranazionalità o La globalizzazione ridefinisce le dimensioni economiche, politiche e culturali, superando i confini nazionali e portando a una "deterritorializzazione" della vita sociale. o Le dinamiche globali influenzano e organizzano le società in forme plurime, non più confinabili ai soli stati nazionali. 2. Comprimere spazio-tempo o La riduzione dei tempi di viaggio e delle comunicazioni ha creato una condizione di "simultaneità globale" in cui eventi accadono contemporaneamente ovunque. o La modernizzazione e l'unificazione del tempo hanno separato il contesto sociale dai luoghi fisici di interazione. 3. Relazioni in assenza o Le tecnologie permettono relazioni sociali a distanza, creando una "reticolarità" delle connessioni globali. o I flussi globali sono rappresentati da: ▪ Etnorami: mobilità di gruppi di persone, come migranti e turisti. ▪ Tecnorami: flussi tecnologici e informatici. ▪ Finanziorami: circolazione di beni e capitali. ▪ Mediorami: diffusione globale di contenuti tramite i media. ▪ Ideorami: ideologie e narrazioni politiche. 4. Resistenza ai flussi o I flussi globali si scontrano con barriere, come dogane e muri fisici, che limitano la circolazione di beni e persone. La condizione globale e cosmopolitismo 1. Espansione globale o La globalizzazione è espressa dalla crescente interconnessione economica e dai mezzi di comunicazione, che espandono la vita sociale a livello planetario. o Il cosmopolitismo teoricamente promuove un riconoscimento del destino comune umano, indipendente dalle differenze etniche, religiose e nazionali. 2. Modernizzazione riflessiva o La modernità porta a una riflessione continua sui suoi effetti collaterali, come la crescente disuguaglianza e l'inquinamento. 3. Città globali o Le città con importanza nell'economia globale, spesso caratterizzate da migrazioni internazionali, sono centri nevralgici di potere economico. Critiche alla globalizzazione 1. Aspetti economici o Critiche al potere delle grandi imprese e ai costi sociali e ambientali di un modello di sviluppo insostenibile. 2. Uniformità dei consumi o L'omogeneizzazione dei consumi viene vista come strumento di egemonia occidentale, in particolare nel capitalismo. 3. Alternativa socialista o La globalizzazione socialista proposta da alcuni analisti suggerisce che le contraddizioni della globalizzazione porteranno alla sua implosione, con l'affermarsi di movimenti ambientalisti e altri gruppi di attivisti. Globalizzazione culturale 1. Supercultura o La globalizzazione favorisce una deculturalizzazione, con la possibilità per gli individui di scegliere la propria identità culturale. o Le risorse culturali, però, non sono accessibili a tutti, e l'appartenenza culturale è influenzata da posizione sociale, generando esclusioni. 2. Relazioni di potere nella cultura globale o I flussi culturali globali sono influenzati dalle disuguaglianze di potere, e le diverse culture sono in competizione per mantenere o rovesciare posizioni dominanti. o La tesi dello "scontro delle culture" afferma che il contatto tra culture diverse porta a conflitti crescenti. 3. Occidentalizzazione e imperialismo culturale o La diffusione di modelli culturali occidentali, come il consumismo, è vista come una forma di imperialismo culturale, esemplificato dalla globalizzazione dei marchi come McDonald's. 4. Glocalizzazione o Il concetto di glocalizzazione descrive come il globale si adatti al locale, e viceversa, mostrando una dinamica di adattamento e resistenza. 5. Ibridazione culturale o In alcuni paesi, come in America Latina, la globalizzazione porta a una fusione tra modernità e tradizione, dando vita a "culture mélange" che rompono le distinzioni culturali tradizionali. Eventi globali recenti 1. Terrorismo e conflitti o L'attentato del 2001 alle Torri Gemelle ha portato a guerre asimmetriche e conflitti religiosi globali. 2. Crisi finanziaria del 2008 o La recessione globale ha messo in discussione i benefici della globalizzazione economica. 3. Pandemia del 2020 o La diffusione del COVID-19 ha messo in luce l'interconnessione globale e le sfide della globalizzazione in tempo di crisi. Conclusioni La sociologia contemporanea affronta il mondo globale cercando di superare il modernocentrismo. La sfida è integrare diverse prospettive culturali, politiche ed economiche per comprendere la complessità delle società moderne e globalizzate. La globalizzazione non è un processo lineare: è caratterizzato da accelerazioni, battute d'arresto e sfide imprevedibili. Le sue implicazioni sociali, politiche ed economiche sono in continua evoluzione, aperte a esiti imprevedibili.