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Il medioevo Lezione 2 I caratteri economico-sociali, politici e religiosi altomedievali.pptx

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Il medioevo Lezione 2 I caratteri economico-sociali, politici e religiosi altomedievali Dal punto di vista economico-sociale la prima fase dell’alto medioevo è caratterizzata da: Rapido declino urbano: le antiche città romane ben organizzate, servite da strade lastricate, acquedotti, sistemi fogna...

Il medioevo Lezione 2 I caratteri economico-sociali, politici e religiosi altomedievali Dal punto di vista economico-sociale la prima fase dell’alto medioevo è caratterizzata da: Rapido declino urbano: le antiche città romane ben organizzate, servite da strade lastricate, acquedotti, sistemi fognari, terme, teatri, biblioteche e mercati, svuotandosi della popolazione per le guerre, i saccheggi e le epidemie, vanno in rovina e vengono abbandonate Fuga nelle campagne: tenuto conto del notevole calo demografico, la popolazione residua tende a rifugiarsi in villaggi agricoli, dove sopravvive con una economia di sussistenza. La natura riprende il sopravvento: paludi, boschi, vegetazione spontanea molto fitta: ciò provoca l’isolamento dei villaggi che diventano autosufficienti. Crisi della cultura: le istituzioni culturali del mondo antico, scuole (le scuole filosofiche di Atene, dopo 800 anni di vita furono chiuse dall’imperatore d’Oriente Giustiniano nel 529 perché considerate pagane e anticristiane), teatri, biblioteche, botteghe di scultori e pittori, vennero abbandonate. Durante l’impero romano l’alfabetizzazione era elevata, durante il medioevo prevalse l'analfabetismo. A ciò si aggiunge l’opera di distruzione premeditata delle statue delle divinità o presunte tali da parte del fanatismo cristiano, e la stessa distruzione delle biblioteca e la dispersione della letteratura, che passa sotto il controllo della chiesa. Blocco economico: La difficoltà dei collegamenti tra i centri agricoli, le scorrerie dei barbari e la loro dominazione (i longobardi ad esempio sono fondamentalmente dei guerrieri incolti, dei capi militari e poco di più) e soprattutto l’avvento dell’Islam nel medio oriente e Africa In particolare è stato notato che con l’Islam si spezza in due l’unità del Mediterraneo, cioè delle sponde opposte del Mediterraneo, che l’impero romano aveva di fatto unificato. Ciò determinerà la nascita di una nuova realtà politica e culturale, Il Sacro romano impero di Carlo Magno nell’ 800 (ottocento non 1800!!) di fatto un impero con base in Germania, e alla fine la nascita dell’Europa come entità storico-politica. Dal punto di vista economico si affermerà il Sistema curtense Organizzazione giuridico-economica delle corti medievali. Nel mondo feudale la corte era una grande organizzazione economica pressoché chiusa, in cui il ciclo della produzione e dello scambio si compiva tutto all'interno. Vi si distinguevano il dominio (pars dominica), tenuto dal proprietario in coltivazione diretta, e il massaricio (pars massaricia), suddiviso tra coloni per la coltivazione, in cambio di canoni e prestazioni. La corte era anche un'unità amministrativa, che aveva immunità tributaria e giurisdizionale; doveva cioè tributi solo al signore e la giustizia era esercitata dal preposto alla corte sui dipendenti, con divieto d'ingresso dei giudici pubblici sulle terre immuni. Cosa significa “feudale”, “feudo” e “feudatario” Se mai avete sentito i termini “vassalli, valvassori, valvassini”, dimenticateli! Lo stesso se qualcuno vi ha detto che la società medievale era divisa in modo piramidale come nell’immagine (Dovete approfondire leggendo la scheda allegata nella classroom oppure a questo LINK) Il sistema feudale si afferma a partire da Carlo Magno quindi dal IX secolo, tuttavia come si legge nella scheda molte interpretazioni scolastiche di una volta sono oggi messe in discussione. Schiavi o servi? : il mondo antico utilizzava un grande numero di schiavi, tuttavia nel corso del tempo la condizione degli schiavi migliorò sensibilmente, e durante il medioevo pur permanendo in certe condizioni una situazione di schiavitù, sarebbe più corretto parlare di Servi della gleba, cioè contadini non liberi sotto l’autorità di un feudatario o signore. In realtà la maggior parte dei contadini erano uomini considerati “servi” ma di fatto liberi. Liberi di accettare un lavoro o un contratto, ma ovviamente si trattava sempre di operai dipendenti da un signore o da un monastero o da un vescovo o da una parrocchia. Feudalesimo: si intende un fenomeno di natura politica e amministrativa con importanti ricadute economico-sociali. Il feudatario è un cavaliere, un uomo d’armi che ha servito in guerra un importante signore, o un re, o l’imperatore franco-germanico (Carlo Magno o i suoi discendenti), e per i suoi meriti riceve un territorio da amministrare, gestire economicamente, difendere con le armi. La relazione tra signore e vassallo (il feudatario) è un rapporto di fiducia del primo verso il secondo, e di dedizione e difesa del secondo per il primo. Alla base non c’è un contratto in senso moderno, ma il principio dell’onore proprio del cavaliere. All’interno del feudo si troveranno villaggi di contadini, castelli, fortezze, a volte anche città, sulle quali il feudatario esercita la giustizia. Il ruolo delle autorità civili e religiose: tutto il medioevo è permeato di religiosità in un modo pervasivo e particolare. Alcune caratteristiche: l’idea dell’imminente fine del mondo e ritorno di Gesù con giudizio universale e fine dei tempi produce in molti ambienti l’idea della vanità e inutilità delle cose terrene. Da questo atteggiamento proviene l’esperienza del monachesimo. La civiltà pagana antica greco romana occidentale non conosceva qualcosa di simile al monachesimo, al contrario dell’oriente (anche estremo oriente se si pensa all’India e al misticismo indù e buddista). Col cristianesimo nasce una forma di monachesimo originale, che ha al centro il monastero. Celebre l’ordine benedettino (fondato da Benedetto da Norcia a Montecassino nel 529), in cui uomini che vogliono sfuggire al mondo, giudicato come in preda al male e alla dissoluzione (sono gli ultimi tempi prima del giudizio), si rinchiudono nella preghiera e nella meditazione, frammezzata dal lavoro per sostentarsi, dalla lettura, studio, e ricopiatura dei codici delle opere antiche (amanuensi) I monasteri presto diventeranno vere e propri centri economici, circondati da terreni ceduti da benefattori in testamenti o da ricchi possidenti che donano tutti per entrare nel monastero in povertà. I monasteri quindi, guidati da un abate, stipulano contratti con i contadini, con gli artigiani, diventando spesso molto ricchi. I monasteri si arricchiranno di biblioteche, diventando depositari della cultura e permettendo alla letteratura classica latina di arrivare sino a noi. Prima delle istituzioni degli studium e delle universitas, dopo il 1000, i monasteri sono gli unici veri centri di cultura (son poche le eccezioni, come la scuola palatina, cioè di palazzo, presso la corte di Carlo Magno (che per inciso però, come la stragrande maggioranza dei re e cavalieri feudali, era completamente analfabeta). Ai monasteri si deve anche la conservazione della musica, ovviamente solo nella versione religiosa, per cui attraverso la teoria musicale è possibile capire che tipo di scale musicali usassero in età greco-romana Importante fu il papa Gregorio Magno (da cui il termine canto gregoriano) e il monaco Guido d’Arezzo che è quello che ha inventato il nome delle note che ancora oggi usiamo (ut re mi fa sol la si) Su Guido d’Arezzo qua Esempio di codice con notazione musicale Qui un canto gregoriano con partitura

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medieval history feudal system economic and social structures
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