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NicerComet

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Università di Bologna

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Italian Government Political Science Governance Italian Politics

Summary

Questo documento presenta una spiegazione di base su come funziona l'esecutivo italiano. Descrive gli organi del governo e il loro ruolo, le relazioni tra il governo e il parlamento e discute diversi metodi di controllo del governo tramite il parlamento. I vari metodi inclusi nell'argomento sono l'interrogazione e l'interpellanza. Il documento include anche la struttura dei ministeri e la definizione del "decreto legge".

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IL GOVERNO CAP. 6 DUE COMPONENTI DEL GOVERNO Alle regole prodotte dal parlamento è sottoposto il potere esecutivo, cioè il potere che indirizza la politica del paese e gestisce le soluzioni governative. Questo ci dice che il governo ha due componenti: - Una componente politica, ovvero la capac...

IL GOVERNO CAP. 6 DUE COMPONENTI DEL GOVERNO Alle regole prodotte dal parlamento è sottoposto il potere esecutivo, cioè il potere che indirizza la politica del paese e gestisce le soluzioni governative. Questo ci dice che il governo ha due componenti: - Una componente politica, ovvero la capacità di definire le priorità. - Una componente amministrativa di costruzione delle scelte Ma che limiti ha il potere esecutivo? Innanzitutto, ha il limite della costituzione, poi il limite delle leggi. 3 ORGANI - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Presidente del consiglio dei ministri. Non è il capo, ma è il primo fra i suoi pari. È quello che coordina e tiene le fila dell'attività del governo. Inoltre, il presidente del consiglio sceglie i ministri. Presiede un consiglio, ovvero un organo collegiale fatto da ministri. 3 ORGANI - CONSIGLIO DEI MINISTRI Consiglio dei ministri che sceglie, vota e decide a maggioranza. Al suo interno partecipano i sottosegretari, che sono dei viceministri (solo 6...?). Sul numero dei sottosegretari si gioca molta politica perché i ministri e i ministeri sono sempre dello stesso numero, ma i viceministri sono un contentino (se ne danno di più se i ministri sono pochi). I viceministri non votano. Un'altra presenza è quella dei commissari, le personalità incaricate di occuparsi delle emergenze (non votano). 3 ORGANI - MINISTRI Ministri. Il numero dei ministri è dato. A questo proposito, la costituzione all'articolo 95 dice: "la legge determina numero, funzioni e struttura dei ministeri". Nella prima parte della nostra storia repubblicana i governi (quasi sempre fondato dalla democrazia cristiana) dovevano allearsi con altri partiti per arrivare al 51%. I ministeri erano materia di negoziazione, di trattativa; quindi, in questa scena politica difficilmente si limitava il numero dei ministeri, ma anzi li si inventava. Dunque, per i primi 50 anni quella legge non è stata attuata, poi venne attuata negli anni 90 con il decreto 300. Il decreto 300 del 99 dice quanti sono i ministeri, di cosa si occupano e quali sono le loro funzioni e che struttura hanno. ORGANIZZAZIONE Es: ministero degli interni. Nella sua struttura vediamo nella componente politica il ministro e i sottosegretari; la parte amministrativa è divisa in più comparti: sicurezza interna, immigrazione, anagrafe e elezioni. È come se ci fossero tante stanze separate: tutti questi capi rispondono al ministro. Ci sono poi due eccezioni nella struttura: il ministero degli esteri e il ministero della difesa e il ministero della cultura. Qui c'è un capo di tutte le attività, ovvero il segretario generale. ---> (gli unici a votare sono i ministri e il presidente del consiglio) ORGANIZZAZIONE - LE AGENZIE Un altro aspetto interessante di questa riforma riguarda le agenzie. Le agenzie sono strutture tecniche- scientifiche collegate agli indirizzi politici del ministero. Es: agenzia del farmaco che ha di volta in volta autorizzato i vaccini. Si è ritenuto necessario dare loro delle strutture diverse da quelle amministrative. Inoltre, i ministeri hanno una struttura centrale, il ministero, e delle strutture periferiche. Es: nel caso del ministro degli interni ci sono dei prefetti. Questo è un modello di struttura che si chiama decentramento (dal ministero sposto fuori dal centro). Altri esempi sono le sovraintendenze, i questori, i prefetti. I ministeri spesso hanno una struttura centrale e una struttura sul territorio. ORGANIZZAZIONE - PORTAFOGLIO Ci sono certi ministeri che hanno il portafoglio e certi che non ce l'hanno. I ministeri con portafoglio hanno tutti delle strutture da mantenere e delle politiche da svolgere; quindi, hanno bisogno di uno stanziamento di bilancio dallo stato. Questi ministeri realizzano cose nella società e si chiamano ministeri di azione. I ministeri senza portafoglio, invece, si chiamano ministeri di relazione e qui ci sono delle iniziative, non hanno strutture da mantenere. Non gli spetta uno stanziamento di bilancio dello stato. ORGANIZZAZIONE - STORIA 1 Il decreto 300 del ‘99 prevedeva 12 ministeri, ma poi in ragione dei bisogni andarono dai 12 ai 16. Quest'anno la Meloni farà un decreto e dirà di quanti ministeri ha bisogno. Ogni governo li ridisegna secondo le proprie intenzioni e visione delle cose. La Meloni ha in mente un programma e va dal presidente della repubblica per indicare la lista dei ministeri. Qui il presidente della repubblica può anche rifiutarsi. Avviene una sorta di legittimizzazione formale: i ministri e il presidente del consiglio dei ministri nelle mani del presidente della repubblica votano fedeltà alla costituzione. ORGANIZZAZIONE - STORIA 2 Poi c'è un passaggio sostanziale: la Meloni andrà prima davanti ad una camera e poi all'altra a presentare il suo programma. Alla fine della presentazione del programma, la camera voterà una mozione di fiducia. Qui si verifica che la maggioranza dei parlamenti è a favore del governo. Questo vincolo della fiducia è ciò che tiene in piedi il governo, è la fiducia della maggioranza del parlamento che tiene in piedi il governo. Quel rapporto di fiducia non è necessario nei sistemi presidenziali, come quello degli Stati Uniti. LA FIDUCIA La fiducia non è data per sempre (es: ciò che è successo col governo Draghi). I partiti che tengono su un governo possono anche smettere. In Italia la sfiducia, le crisi, la fuoriuscita del partito sono sempre extraparlamentari, non c'è un voto. Il governo pone la questione di fiducia = il governo, quando c'è un po' di indecisione e di malcontento da parte di alcuni parlamentari su una legge o un provvedimento da approvare, pone la questione di fiducia, ovvero dice ai parlamentari che se non la si approva lei si dimette. Lego la mia sopravvivenza all'approvazione di questa norma. È un modo per il governo di sbrigarsi, ma costituzionalmente è un po' una violenza perché non dà la possibilità di decidere. La mozione è un atto con cui si approva la fiducia. Il parlamento è l'organo che tiene su il governo, ma al di là della fiducia il governo risponde al parlamento di ciò che fa. Nel governo c'è solo la maggioranza, mentre nel parlamento c'è sia maggioranza che opposizione. I MODI IN CUI IL PARLAMENTO CONTROLLA IL GOVERNO - Interrogazione: con l'interrogazione il parlamento chiede al governo "cosa ne sai di...? Informaci". Si può rispondere anche solo verbalmente. Settimanalmente c'è un incontro e i membri del governo rispondono alle domande. Questo succede anche al comune, alla regione: l'esecutivo risponde sempre all'assemblea. - Interpellanza: avviene in forma scritta e la domanda è "cosa intendi fare?", è più impegnativo. Dopo io devo dichiarare se sono soddisfatto o no. Se non sono soddisfatto posso trasformare l'interpellanza in mozione. - Mozione: la sua caratteristica principale è che si vota, viene votata dal parlamento. Se la maggioranza dei parlamentari non è soddisfatto si perde la fiducia e cade il governo. Il parlamento può farsi portatore anche di altre mozioni. Si può provare ad approvare una mozione di sfiducia nei confronti di un ministro. FUNZIONE LEGISLATIVA Il governo ha un importante ruolo nella funzione legislativa. Il governo è uno dei cinque che può proporre una legge ed è anche quello che ha più probabilità di vincere grazie alla maggioranza. Una legge che viene spesso proposta dal governo è la legge di bilancio. Poi ci sono gli atti del governo a cui viene data la forza della legge. Questi atti sono di due tipi: FUNZIONE LEGISLATIVA - DECRETO-LEGGE Il decreto-legge è l'unica misura che la nostra costituzione prevede per le emergenze. È una norma che si approva in caso di necessità e urgenza (che deve essere valutata dal parlamento). Es: covid, alluvione, improvviso rialzo dei prezzi, terremoto. Non abbiamo tutto quel tempo per approvare la legge, quindi il consiglio dei ministri si riunisce, approva le risorse e le misure necessarie (anche di spesa), il decreto va in gazzetta ufficiale subito ed entra in vigore il giorno dopo. I tempi sono decisamente più rapidi. Il parlamento ha poi 60 giorni per trasformare quel decreto in una legge vera e propria e generalmente lo aggiusta. Se non lo trasformano, invece, lo bocciano. Se il decreto-legge non viene approvato deve sparire qualunque effetto abbia creato, si ritorna a come se non fosse stato approvato. Però non sempre si riesce a tornare alla situazione iniziale. Per anni del decreto-legge si è abusato e il parlamento aveva il vizio di dare una proroga di altri 60 giorni. FUNZIONE LEGISLATIVA - DECRETO LEGISLATIVO Il decreto legislativo. Prima interviene il parlamento e poi il governo. Il parlamento delega il governo ad approvare un decreto legislativo. Infatti, il decreto legislativo si chiama anche decreto delegato. Approva una legge in cui si dice di cosa ti occupi, quali sono i principi a cui ti deve attenere, spendendo quanto e in quanto tempo. Poi il governo approva una norma dettagliata a proposito. Il parlamento dà delega al governo nelle materie più tecniche. Ma è anche vero che il governo ha bisogno di appoggiare la propria azione con delle norme che vanno nella direzione in cui gli serve. FUNZIONE LEGISLATIVA - REGOLAMENTI Regolamenti. Il regolamento è tipico dell'esecutivo, del governo. I regolamenti del governo sono l'attuazione delle leggi. Possono essere di un solo ministro o di un intero governo. (es: dpcm che specificava quando mettere la mascherina, dove...). i regolamenti sono approvati e cambiati dal governo. C'è una certa tendenza a usare lo strumento regolamentare.

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