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Università degli Studi di Padova
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Questo documento tratta le reazioni avverse a farmaci in ambito pediatrico, evidenziando le sfide della farmacovigilanza in questa fascia d'età. Discute i rischi correlati all'esposizione a lungo termine e all'utilizzo off-label di farmaci, oltre agli errori farmaceutici. Vengono illustrati concetti chiave come la farmacocinetica e i parametri che la influenzano nei bambini.
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Le reazioni avverse in ambito pediatrico La farmacovigilanza nell’ambito della popolazione pediatrica richiede delle accortezze speciali: la carenza di studi clinici in questa fascia di età porta spesso a prescrizioni off-label, al di fuori cioè delle indicazioni terapeutiche ufficiali, determinando...
Le reazioni avverse in ambito pediatrico La farmacovigilanza nell’ambito della popolazione pediatrica richiede delle accortezze speciali: la carenza di studi clinici in questa fascia di età porta spesso a prescrizioni off-label, al di fuori cioè delle indicazioni terapeutiche ufficiali, determinando un sostanziale incremento della frequenza di reazioni avverse (ADR, Adverse Drug Reaction). Si identificano come pazienti pediatrici gli individui compresi nella fascia d’età da 0 a 18 anni. Tale categoria rientra nelle cosiddette special population, ovvero categorie di pazienti potenzialmente più fragili per via delle loro caratteristiche. I pazienti pediatrici sono infatti caratterizzati da cambiamenti nella fisiologia durante la crescita, da diversi parametri farmacodinamici e farmacocinetici rispetto agli adulti, da immaturità di alcuni sistemi di organi, da cambiamenti nella massa corporea e nella composizione e da maggiore sensibilità agli eccipienti farmacologicamente attivi. Tutto ciò fa sì che i pazienti pediatrici abbiano reazioni differenti rispetto agli adulti Ogni farmaco per ottenere l’Autorizzazione all’immissione in commercio deve essere sottoposto a studi approfonditi, inclusi test preclinici e sperimentazioni cliniche al fine di garantirne sicurezza, efficacia e qualità. Spesso però la popolazione pediatrica non rientra in tali studi. Ciò che ne consegue è una limitata disponibilità di farmaci adatti ai più piccoli a cui vengono pertanto somministrati medicinali rivolti a pazienti adulti. La farmacovigilanza in pediatria risulta pertanto un valido aiuto per il miglioramento del profilo di sicurezza di un farmaco. A gennaio 2007 è entrato in vigore il Regolamento (EC) 1901/2006 sui medicinali per uso pediatrico. A novembre 2018 sono entrate in vigore le GVP (Guideline on Good Pharmacovigilance Practises) relative alla pediatria (GVP – Product – or population – Specific Consideration IV: Paediatric Population). Rischio di eventi avversi in pazienti pediatrici Il rischio di eventi avversi può potenzialmente aumentare in alcuni casi specifici. Esposizione a lungo termine. La somministrazione di un determinato farmaco per un periodo troppo esteso può comportare effetti sul bambino. Per esempio può interferire sullo sviluppo di organi, sulla crescita scheletrica, sulla maturazione sessuale e sullo sviluppo neurocomportamentale. Tali effetti possono diventare evidenti, visibili o identificabili solo dopo diversi anni, addirittura anche solo in età adulta. È pertanto necessario eseguire follow-up a lungo termine per osservare gli effetti in più fasi dello sviluppo. Utilizzo off label. La somministrazione di un farmaco non specifico per questa fascia d’età può esporre il paziente ad ulteriori rischi di eventi avversi o di inefficacia del trattamento. È pertanto necessario ampliare la gamma di farmaci ad uso pediatrico. Errore farmaceutico. Un ulteriore potenziale rischio può avvenire in seguito a un fallimento involontario nel processo di trattamento farmacologico. Può verificarsi al momento della prescrizione, conservazione, erogazione, preparazione o somministrazione di un medicinale. A causa della disponibilità limitata di farmaci con indicazione pediatrica o forma farmaceutica appropriata, i bambini possono essere trattati a dosaggi dedotti da pazienti adulti o con forme farmaceutiche inadeguate. Insufficienza di safety data. Gli studi clinici pediatrici sono limitati a un campione non sufficientemente elevato e per di più relativo a un periodo di tempo limitato. Ciò che ne consegue è una scarsa conoscenza dei reali rischi e pertanto una mancanza di consapevolezza nella somministrazione. Erroneità o mancanza di presentazione clinica di ADR (Adverse Drug Reaction). La segnalazione della reazione avversa potrebbe essere incompleta, non specifica o mal interpretata. In alcuni casi addirittura la reazione potrebbe addirittura non venire riscontrata, e di conseguenza non segnalata. Questo accade in casi in cui si verificano sintomi abbastanza comuni nei bambini come vomito, diarrea, sonnolenza o pianto. Tali reazioni potrebbero essere sottostimate. Nella tabella seguente vengono sintetizzate le caratteristiche biologiche che alterano, spesso significativamente, la farmacocinetica. Caratteristiche fisiologiche Effetti Assorbimento Ridotta biodisponibilità delle sostanze debolmente acide pH gastrico Aumentata biodisponibilità delle sostanze debolmente basiche Motilità gastrointestinale Ritardato assorbimento Assorbimento percutaneo Aumentata biodisponibilità Assorbimento intramuscolare Variabile (ignoto) Distribuzione Fluidi corporei Maggior volume di distribuzione per sostanze idrosolubili Legame con proteine plasmatiche Aumento della frazione libera nel plasma Metabolismo Enzimi di fase I (citocromi CYP- Ridotta clearance epatica 450) Ridotta clearance epatica. La glucuronizzazione raggiunge livelli Enzimi di fase II (UGT) adulti dopo i 3 anni di età Eliminazione Ridotta clearance renale. Il filtrato glomerulare (VFG) raggiunge Escrezione renale livelli adulti dopo i 2 anni di età VFG: velocità di filtrazione glomerulare; UGT: UDP-glucuronosiltransferasi. In linea generale, il farmaco maggiormente segnalato è l’antinfiammatorio ibuprofene, probabilmente per il fatto che si tratta di uno dei farmaci più prescritti in assoluto. Segue un farmaco usato nelle sindromi da raffreddamento, la difenidramina, quindi l’anti-tussivo non oppioide destrometorfano. In aumento le segnalazioni nei confronti della codeina, un oppioide utilizzato anch’esso per l’effetto anti-tussigeno. Cenni storici sulla Farmacovigilanza 1848 – Cloroformio La storia della farmacovigilanza ha origini nel 1848, quando in Gran Bretagna si verificarono una serie di decessi sospetti durante operazioni in cui veniva somministrato ai pazienti il cloroformio come anestetico. Il cloroformio venne utilizzato come anestetizzante a partire dal 1847. L’anno seguente una ragazza di soli 15 anni morì in seguito alla sua assunzione. Questo tragico evento suscitò preoccupazione spingendo il Lancet Journal a istituire una commissione e a sollecitare i medici inglesi a segnalare casi simili. Si aprì dunque un dibattito sulla sicurezza delle procedure anestetiche e in seguito a varie segnalazioni, il farmaco cessò di essere utilizzato come anestetico nel 1976. Questo episodio rappresentò il primo passo verso l’istituzione di procedure di sicurezza farmacologica. 1937 – Sulfanilamide Un altro punto di svolta avvenne negli Stati Uniti nel 1937, quando 107 persone, tra cui 76 neonati, persero la vita a causa di una nuova formulazione liquida della Sulfanilamide contenente come diluente il solvente il Dietilglicole, causa delle reazioni fatali. Attualmente, questo componente è noto per la sua elevata tossicità ed è utilizzato come liquido antigelo nei motori delle vetture. Questa tragedia evidenziò l’importanza di garantire la sicurezza non solo del principio attivo, ma anche degli eccipienti che compongono il farmaco. 1961 – Talidomide L’evento decisivo per la nascita della farmacovigilanza si verificò nel 1961 quando l’uso della Talidomide in gravidanza causò un aumento del 20% di malformazioni congenite nei neonati. Il farmaco venne sperimentato per due anni su 300 pazienti, senza rilevare particolari effetti collaterali. Considerato dunque sicuro venne commercializzato a partire dal 1957 in oltre 50 Paesi. La Talidomide veniva utilizzata soprattutto come sedativo, antiemetico ed ipnotico nelle donne in gravidanza. La sua somministrazione causò una grave anomalia nello sviluppo del feto: i neonati avevano gravi deformità degli arti, soprattutto quelli superiori, come l’assenza (amelia) o la riduzione delle ossa (focomelia). Circa 10.000/20.0000 bambini subirono uno sviluppo incompleto. Nel 1961, segnalazioni su possibili correlazioni tra Talidomide e malformazioni congenite furono pubblicate sulla rivista scientifica Lancet. La svolta avvenne con la lettera del Dottor William Griffith McBride nel dicembre dello stesso anno, in cui suggeriva una connessione tra le malformazioni congenite e l’assunzione del farmaco e rendendo pubblici i primi casi di anormalità fetale legate alla Talidomide. Questa può considerarsi come l’inizio delle segnalazioni spontanee. Si consolidò dunque l’ipotesi della correlazione tra le malformazioni e l’assunzione del farmaco, che venne ritirato dal commercio. Questo evento nella storia della farmacovigilanza segnò il passaggio da attività occasionale a processo sistematico, organizzato e regolamentato. Nel 1962, successivamente all’incidente legato alla Talidomide, negli Stati Uniti furono introdotti gli emendamenti Harris-Kefauver, i quali prescrissero la necessità di condurre studi preclinici obbligatori. Solo dopo la valutazione dei risultati di tali studi era consentito avviare la fase di sperimentazione clinica sull’uomo. Inoltre, l’autorizzazione alla commercializzazione dipendeva dai dati ottenuti nelle tre fasi della sperimentazione clinica. Dopo la commercializzazione i farmaci erano sottoposti a sorveglianza post- marketing. Nel Regno Unito, nel 1964, fu introdotta la Yellow Card, il primo modulo di segnalazione di reazioni avverse da parte dei medici. L’OMS, nel 1968, promosse il Programme on International Drug Monitoring (PIDM), un programma di monitoraggio internazionale dei farmaci volto a centralizzare i dati mondiali sulle reazioni avverse. Vennero inizialmente coinvolti 10 Stati: Australia, Canada, Cecoslovacchia, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Nuova Zelanda, Svezia, Regno Unito, Usa (l’Italia aderì nel 1975). Il programma risultò fin da subito efficace: l’anno seguente emerse che il Cliochinolo, un farmaco anitimicotico, causava neurite ottica retrobulbare nei Paesi asiatici rivelando una suscettibilità etnica ai farmaci e ai loro effetti avversi. Inoltre, nel 1971 emerse che il Dietilstilbestrolo, un estrogeno di origine sintetica, che veniva somministrato a partire dagli anni ’40 a donne incinte per prevenire aborti spontanei e per alleviare le nausee, causava tumori genitali nelle figlie delle donne esposte a tale sostanza durante la gravidanza. Per la farmacovigilanza significava apprendere che gli effetti avversi dei farmaci possono verificarsi a distanza di anni o addirittura nella generazione seguente. In quello stesso anno 1971, l’OMS creò il database mondiale delle segnalazioni localizzato a Uppsala, in Svezia. Nel 1973, la Francia inaugurò i primi sei centri di sorveglianza ospedaliera, dove fu formalmente adottato il termine farmacovigilanza. Nel 1995, venne fondata l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). Nel 2001 fu implementata Eudravigilance la banca dati europea per la gestione delle segnalazioni. In Italia, nel 2001 venne creata la Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) per raccogliere le segnalazioni di reazioni avverse a livello nazionale e nel 2003 nasce l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Inoltre, dal 2006, le aziende sanitarie italiane sono obbligate a designare una persona qualificata come responsabile dell’attività di farmacovigilanza (QPPV). Con l’istituzione del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC), nel 2012, il sistema di farmacovigilanza europeo è stato ulteriormente rafforzato, definendo chiaramente ruoli e responsabilità. Il PRAC è incaricato della valutazione e del monitoraggio della sicurezza dei medicinali per uso umano, fornendo raccomandazioni ai comitati competenti. L’evoluzione della farmacovigilanza è stata resa possibile soprattutto grazie al miglioramento sia della quantità che della qualità delle segnalazioni spontanee, coinvolgendo attivamente professionisti e pazienti. Inoltre, sono state condotte attività mirate a perfezionare i metodi di ricerca del segnale e a migliorare la comunicazione con gli operatori sanitari. I sistemi di farmacovigilanza in tutto il mondo stanno subendo cambiamenti significativi in linea con il progresso tecnologico, come il passaggio alle ICH E2B (R3), il recente formato di trasmissione delle schede di segnalazione in formato elettronico – Individual Case Safety Report (ICSR). Un aiuto imprescindibile per tutti gli operatori coinvolti nei processi di farmacovigilanza consiste nel dotarsi di un safety database sviluppato in conformità ai requisiti regolatori più recenti. Normativa italiana ed europea sulla Farmacovigilanza La normativa europea in materia di farmacovigilanza è stata modificata con l’adozione del Regolamento UE 1235/2010, diventato applicativo dal luglio 2012, della Direttiva 2010/84/UE e del Regolamento di Esecuzione (UE) 520/2012. La Direttiva 2010/84/UE è stata recepita con il Decreto del Ministero della Salute 30 aprile 2015 I cambiamenti introdotti con la nuova normativa sono: La nuova definizione di (ADR) reazione avversa al farmaco, intesa oggi come “effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale”; pertanto, sono incluse tutte le reazioni avverse, sia quelle derivanti dall’uso conforme alle indicazioni contenute nell’AIC (Autorizzazione Immissione in Commercio), sia quelle derivanti da errore terapeutico, abuso, misuso o uso improprio, uso off label (non conforme alle indicazioni contenute nell’AIC), sovradosaggio, nonché le reazioni avverse associate ad esposizione al medicinale per motivi professionali. L'estensione del concetto di reazione avversa ha lo scopo di generare un incremento delle segnalazioni, a cui corrisponde una maggiore attività di monitoraggio e quindi una maggiore sicurezza in tema di medicinali. L’introduzione di personale competente e adeguatamente qualificato responsabile della Farmacovigilanza. Un maggiore coinvolgimento nella Farmacovigilanza da parte dei cittadini e degli operatori sanitari. A tal scopo è stata prevista una nuova modalità di invio delle schede di segnalazione di sospette reazioni avverse che possono essere compilate e consegnate oltre che in formato cartaceo al responsabile della Farmacovigilanza della struttura sanitaria di appartenenza, anche per via elettronica, attraverso il portale dell’AIFA. La divulgazione delle informazioni importanti sui problemi di Farmacovigilanza attinenti all’uso dei medicinali: l’AIFA pubblica sul proprio portale: i rapporti di valutazione sui medicinali autorizzati, unitamente ad una loro sintesi; i riassunti delle caratteristiche del prodotto ed i fogli illustrativi; i riassunti dei piani di gestione del rischio; l’elenco dei medicinali sottoposti a monitoraggio addizionale di cui all’articolo 23 del Regolamento n.726/2004; le informazioni sulle diverse modalità per la segnalazione di sospette reazioni avverse da parte degli operatori sanitari e dei pazienti, compresi i moduli per l’inserimento dei dati via web. L’obbligo di “monitoraggio addizionale” per i farmaci per i quali servirà monitorare con particolare attenzione la sicurezza, che vengono inseriti dall’EMA in un elenco definito di “monitoraggio addizionale” che riguarderà: medicinali autorizzati nell’UE che contengono una nuova sostanza attiva la quale non era contenuta in nessun medicinale autorizzato prima del 1/01/2011; medicinali biologici autorizzati dopo il 1/01/2011; medicinali sottoposti ad autorizzazione condizionata; medicinali autorizzati in circostanze particolari; medicinali per i quali è richiesto un PASS (Post Authorisation Safety Studies); medicinali individuati dal PRAC (Pharmacovigilance and Risk Assessment Committed). Tali farmaci restano in elenco per 5 anni o fino alla cessazione delle condizioni per cui sono stati messi in commercio in modo condizionato. Tutti i farmaci inseriti in questo elenco vengono contrassegnati, a partire dall’autunno 2013, da un simbolo nero (triangolo capovolto), apposto nei foglietti illustrativi e negli stampati interni delle confezioni. La possibilità di imporre ulteriori studi sulla sicurezza e/o sull’efficacia del farmaco, rispettivamente PASS (Post Authorisation Safety Studies) e/o “studi post autorizzazione di efficacia” (PAES) ai titolari di AIC, al momento della concessione della stessa o successivamente. L’istituzione all’interno dell’EMA del Comitato di valutazione dei rischi per la Farmacovigilanza - PRAC, composto da membri nominati dagli Stati membri e dalla Commissione e che si occupa di tutto ciò che riguarda la sicurezza dei medicinali. Il PRAC copre tutti gli aspetti della gestione dei rischi derivanti dall’utilizzo dei medicinali per uso umano, anche per quanto riguarda l’individuazione, la valutazione, la riduzione e la comunicazione relativa al rischio di reazioni avverse. Il sistema di segnalazione ADR Italiano Come segnalare una reazione avversa Le segnalazioni di sospette reazioni avverse (ADR, Adverse Drug Reaction in inglese) da farmaci e da vaccini consentono di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso dei medicinali così da renderli più sicuri, a beneficio di tutti i pazienti. La normativa europea sulla farmacovigilanza richiede a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini di segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa (grave e non grave, nota e non nota). Una sospetta reazione avversa può essere segnalata secondo una delle seguenti modalità: compilando la scheda di segnalazione e inviandola via e-mail al Responsabile di farmacovigilanza1 della propria struttura di appartenenza, oppure al Titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC2) del medicinale che si sospetta abbia causato la reazione avversa. direttamente on-line sul sito AIFA Per le sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’assunzione di integratori alimentari, prodotti erboristici, preparazioni magistrali (per esempio a base di cannabis per uso medico), medicinali omeopatici (non registrati come medicinali) e altri prodotti di origine naturale, la segnalazione può essere effettuata attraverso il sistema online di fitovigilanza VigiErbe (www.vigierbe.it). Il DM 30 aprile 2015 introduce una tempistica precisa per la segnalazione delle sospette reazioni avverse. Il segnalatore deve trasmettere la scheda entro 48 ore. Nel caso nel caso di farmaci di origine biologica (vaccini inclusi) il tempo si riduce a 36 ore. Rete Nazionale di Farmacovigilanza ed EudraVigilance Esiste una Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) che è un sistema per il monitoraggio della sicurezza dei medicinali in Italia che permette la raccolta, gestione e analisi delle segnalazioni di sospette ADR a farmaci e vaccini e realizza al contempo un network tra tutti gli utenti (AIFA, RLFV Responsabile Locale FarmacoVigilanza, CRFV Centro Regionale FarmacoVigilanza, aziende farmaceutiche). Questi enti devono inviare le segnalazioni alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) entro 7 giorni dal ricevimento. Tutte le segnalazioni di sospette reazioni avverse raccolte nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) sono regolarmente inviate a Eudravigilance (entro 15 giorni per le segnalazioni gravi ed entro 90 giorni per quelle non gravi). Eudravigilance è la banca dati europea per la gestione e l’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai medicinali che sono autorizzati, o che sono oggetto di studio attraverso trial clinici Il monitoraggio dei dati raccolti nel database Eudravigilance sarà effettuato dall’Agenzia Europea dei Medicinali in cooperazione con gli Stati Membri, mentre il monitoraggio dei dati originati a livello nazionale sarà effettuato dallo Stato Membro coinvolto. Da Eudravigilance tutte le segnalazioni sono poi trasmesse anche al database mondiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Vigibase, quindi sostanzialmente dopo poco tempo 1 In ogni Regione esiste un Centro Regionale di Farmacovigilanza e anche in ogni ULSS: si trovano nominativi e contatti sul sito dell’AIFA 2 Per essere commercializzato in Italia un medicinale deve aver ottenuto il rilascio dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) da parte dell’AIFA o della Commissione Europea. L’AIC viene rilasciata a seguito di una valutazione scientifica dei requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia del medicinale. da quando la segnalazione è stata effettuata essa diventa disponibile per tutte le autorità regolatorie internazionali competenti in materia di farmacovigilanza. N.B. Le aziende titolari di AIC (autorizzazione all’immissione in commercio) non sono più tenute a inviare le segnalazioni di sospette ADR ai Responsabili locali di farmacovigilanza (RLFV) delle strutture sanitarie di appartenenza dei segnalatori o direttamente alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF), ma devono trasmetterle direttamente ad EudraVigilance che, attraverso la funzione di “re-routing” le inoltra alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF). La scheda di segnalazione italiana: criteri per la compilazione Una sospetta reazione avversa può essere segnalata compilando il form di segnalazione online sulla piattaforma dedicata dell’Agenzia Italiana del Farmaco https://servizionline.aifa.gov.it/schedasegnalazioni/#/ Sono disponibili due formati di segnalazione, in base alla tipologia del segnalatore: per operatore sanitario per cittadino/paziente Le schede di segnalazione online per operatore sanitario/cittadino sono strutturate in 7 sezioni principali. Le segnalazioni di sospetta reazione avversa che devono essere inserite in Rete Nazionale di Farmacovigilanza sono quelle valide, cioè quelle che presentano i quattro requisiti minimi: - un segnalatore identificabile - un paziente identificabile - una o più reazioni avverse - uno o più medicinali sospetti Per reazione avversa si intende un “Effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale”. Ne consegue che tra gli effetti nocivi e non voluti conseguenti all’uso di un medicinale rientrano non solo le sospette reazioni avverse che si manifestano nel contesto delle indicazioni d’uso autorizzate di un farmaco o vaccino all’atto dell’immissione in commercio, ma possono essere oggetto di segnalazione anche tutte le sospette reazioni avverse derivanti da: uso dei medicinali al di fuori delle condizioni autorizzazione (off-label), abuso, misuso, overdose, errore terapeutico, esposizione professionale. 1) SEZIONE INFORMAZIONI SUL PAZIENTE Nella sezione del paziente vanno inseriti: le iniziali del nome e del cognome, il sesso, la data di nascita, l’età al momento della reazione, l’eventuale stato di gravidanza, nel campo libero riportare in breve la descrizione della storia clinica del paziente. Nel caso in cui le condizioni cliniche siano precedenti è richiesto di specificare le date di inizio e fine. 2) SEZIONE INFORMAZIONI SULLE SOSPETTE REAZIONI AVVERSE Nella sezione della sospetta reazione avversa vanno inseriti: le date di inizio e fine ADR se note, la descrizione dell’ADR nel campo libero, la gravità (grave o non grave; se grave indicando il criterio di gravità: morte, pericolo di vita, ricovero, ecc.) ed esito (nel menu a tendina scegliere tra: non disponibile, risoluzione completa, miglioramento, non risolto, risolto con postumi, decesso). Possono essere aggiunte più di una ADR cliccando su Aggiungi reazione avversa. Vine chiesto anche se il paziente ha effettuato degli esami di laboratorio e/o strumentali per le reazioni avverse. 3) SEZIONE SUI FARMACI ASSUNTI CHE POSSONO AVER CAUSATO LA REAZIONE Vanno inseriti: nome (o parte del nome) del farmaco, sospetto (se disponibile nome del medicinale oppure il principio attivo), lotto se vaccino o farmaco biologico, data di inizio e fine assunzione, la via di assunzione, il dosaggio e la frequenza di assunzione, la motivazione dell’assunzione, le azioni intraprese (scegliendo dal menu a tendina tra: non noto, farmaco sospeso, dosaggio ridotto, dosaggio aumentato, dosaggio non modificato, non applicabile). Viene chiesto se la reazione: - deriva da un errore (sbaglio di farmaco, di dose, di via di somministrazione) - deriva da un uso eccessivo del farmaco: intenzionale (abuso) o accidentale (sovradosaggio) - da un’esposizione al farmaco dovuta a motivi professionali In caso di vaccini si devono specificare specificare anche il numero di dose, l’ora e il sito di somministrazione. 4) SEZIONE ALTRI FARMACI E PRODOTTI Si devono indicare: - eventuali altri farmaci assunti contemporaneamente eventuali altri prodotti a base di piante officinali, integratori alimentari, ecc. assunti contemporaneamente 5) SEZIONE DESCRIZIONE DEL CASO E ALTRE INFORMAZIONI In questa sezione è possibile inserire una breve descrizione del caso, eventuali stati particolari (come ad es. l’allattamento), farmaci utilizzati per curare la reazione avversa o qualsiasi ulteriore informazione rilevante. 6) SEZIONE INFORMAZIONI SUL MEDICO CURANTE Si chiede se il medico curante è stato informato di questa reazione avversa? In caso affermativo viene chiesto, se possibile, di indicare le informazioni relative al medico curante: 7) SEZIONE INFORMAZIONI SUL COMPILATORE DELLA SCHEDA Vengono chiesti i dati di chi compila la scheda tra cui Nome, Cognome, mail, Regione di appartenenza e Azienda Sanitaria locale.