Domande Sviluppo PDF
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Questo documento presenta domande su argomenti di sviluppo, tra cui domande di tipo test a risposta multipla su tappe di sviluppo, psicologia dello sviluppo, e fasi di sviluppo del bambino.
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CAPITOLO 1 1. Uno zigote è - la cellula risultante dalla fecondazione di un ovulo - una piccola massa di cellule - un primo abbozzo di ghiandola sessuale 2. Si assomigliano non più dei fratelli di età diversa - i gemelli monozigotici - i gemelli dizigotici - i gemelli dizigo...
CAPITOLO 1 1. Uno zigote è - la cellula risultante dalla fecondazione di un ovulo - una piccola massa di cellule - un primo abbozzo di ghiandola sessuale 2. Si assomigliano non più dei fratelli di età diversa - i gemelli monozigotici - i gemelli dizigotici - i gemelli dizigotici 3. Si definisce embrionale il periodo che va: - dal terzo mese di gestazione alla nascita - dalla fecondazione alla nascita - dalla seconda all’ottava settimana di gestazione 4. Due delle seguenti affermazioni sul periodo embrionale sono corrette, mentre una è errata: indicare quale - nella prima fase si differenziano tre strati di cellule - il cuore inizia già a funzionare - la forma dell’embrione non è ancora simile a quella umana 5. Si definisce fetale il periodo che va - dal terzo mese di gestazione alla nascita - dalla seconda all’ottava settimana di gestazione - dalla fecondazione alla nascita 6. Nel periodo fetale - si differenziano gli organi sessuali, prima solo rudimentali - inizia a funzionare il sistema nervoso - inizia a funzionare la placenta 7. Il periodo della gestazione in cui possono originarsi i più gravi difetti congeniti è compreso tra - la seconda e l’ottava settimana - il terzo e il sesto mese - il concepimento e la prima settimana 8. Il sistema nervoso ha origine: - dall’endoderma - dall’ectoderma - dal mesoderma 9. Le aree del cervello che vanno incontro allo sviluppo più prolungato sono quelle preposte: - al linguaggio - alle funzioni esecutive - alla motricità fine 10. Le funzioni esecutive sono quelle preposte: - a sovrintendere attività rivolte a uno scopo - a eseguire movimenti fini come disegno e scrittura - a eseguire attività decise in precedenza 11. Il controllo inibitorio è - una conseguenza non patologica della timidezza - la capacità di tenere a freno un’azione dettata da un impulso - un disturbo che si osserva in bambini iperprotetti 12. La formazione di nuove sinapsi - continua per tutta la vita - è quasi conclusa nel periodo prenatale - prosegue per qualche anno dopo la nascita 13. I meccanismi alla base dei cambiamenti "in attesa di esperienza" sono proliferazione - delle sinapsi e migrazione - delle sinapsi e potatura - delle sinapsi e mielinizzazione 14. Il sangue inizia a circolare anche attraverso i polmoni - dopo il taglio del cordone ombelicale - nel periodo fetale quando i polmoni sono sufficientemente sviluppati - appena il bambino esce dal grembo materno 15. Quale di queste scale valuta le condizioni neurologiche del neonato? - Marquis - Brazelton - Apgar 16. Solo uno dei seguenti elementi fa parte degli indici vitali nella valutazione del neonato: - suoni linguistici emessi - sforzo cardiaco - tono muscolare 17. Nel neonato e nell’infante il sonno, la veglia e il pianto sono - riflessi - stati neuro comportamentali - comportamenti appresi 18. Il sonno REM dei bambini ha la stessa durata di quello degli adulti - dai 2-3 anni - dal termine del primo anno - dai 5-6 anni 19. Durante il sonno i ricordi recenti vengono: - mantenuti com’erano prima di addormentarsi - indeboliti - consolidati 20. Il sonno del neonato si distingue da quello dell’adulto - sia per il ritmo che per la qualità - solo per la qualità - solo per il ritmo 21. Il pianto del neonato è un segnale cui reagiscono empaticamente - le madri e le donne con esperienza materna - esclusivamente le madri - sia le madri che gran parte degli adulti 22. La situazione in cui il neonato è in grado di apprendere maggiormente è - la veglia attiva - la veglia inattiva - il pianto 23. La fioritura di ricerche psicologiche su bambini piccolissimi è stata favorita - dal maggiore interesse per il benessere dei bambini - dai ritmi di sviluppo accelerati dei bambini di oggi - dalle innovazioni metodologiche e dalla diffusione degli asili nido 24. L’espressione “neonato competente” viene usata - per sottolineare che alla nascita il bambino ha già molte capacità specializzate - per differenziare le abilità del neonato rispetto a quelle del feto - per distinguere i “bambini prodigio” rispetto ai bambini qualsiasi 25. Carol Dweck propone di identificare i bisogni basilari in base a - l'importanza della loro soddisfazione per il benessere a breve e lungo termine - la loro presenza già alla nascita o nei primi mesi di vita - entrambi i punti precedenti 26. Le stereotipie ritmiche (dondolarsi, scalciare) sono - segni di patologia in ogni fase dello sviluppo - segni di patologia nel primo anno ma non nei periodi successivi - normali nel primo anno e segni di patologia se persistono anche dopo 27. Il rooting - si manifesta solo quando il neonato è sazio - non si manifesta facilmente se il neonato è sazio - si manifesta sempre 28. I riflessi neonatali (o arcaici) - spariscono completamente durante i primi mesi di vita - spariscono parzialmente durante i primi giorni di vita - permangono tutta la vita 29. Con la tecnica del condizionamento operante è possibile - riprodurre un modello (per esempio movimenti, atteggiamenti ecc) - creare una nuova associazione da apprendere - consolidare comportamenti spontanei 30. I neonati sono in grado di apprendere - mediante condizionamenti classico ma non operante - con nessun tipo di condizionamento - mediante condizionamento sia classico che operante 31. I neonati sono recettivi al condizionamento classico soprattutto se l’associazione da apprendere è - legata alla nutrizione - legata a reazioni difensive - svincolata dalla nutrizione 32. Nel neonato, il riflesso del rooting può costituire una base per l’apprendimento attraverso - abituazione - condizionamento operante - condizionamento classico 33. La tesi di Meltzoff e Moore che gli infanti sanno imitare movimenti del volto già a poche settimane di vita è - ampiamente confermata e accettata - completamente confermata - controversa 34. Quale studioso ha suggerito l’uso dell’osservazione per le ricerche sulla percezione del neonato? - Baldwin - Binet - Gibson 35. Per lo studio della percezione dei neonati si possono usare - solo le tecniche psicofisiologiche - solo le tecniche comportamentali - sia le tecniche psicofisiologiche che quelle comportamentali 36. Le capacità percettive alla nascita sono - simili a quelle adulte - inferiori a quelle adulte - più simili a quelle dei primati che a quelle degli adulti 37. Secondo gli empiristi - la percezione è fin dall’inizio organizzata ma in modo diverso dagli adulti - gli stimoli provocano all’inizio, nel neonato, delle sensazioni non collegate in una totalità - la percezione alla nascita è già identica a quella degli adulti 38. L’apparato percettivo meno sviluppato alla nascita è quello - uditivo - visivo - tattile 39. Due delle seguenti caratteristiche della percezione visiva sono già presenti nel neonato, mentre una non lo è: quale? - l’acuità visiva - l’individuazione spontanea dei contorni degli oggetti - la preferenza per il volto umano 40. La capacità di integrare informazioni provenienti da organi di senso diversi - compare durante il primo anno di vita - è già presente alla nascita - compare nel primo mese di vita 41. Nella prima infanzia, lo sviluppo delle abilità motorie - va di pari passo con quello delle capacità percettive - è molto più rapido di quello delle capacità percettive - è notevolmente più lento di quello delle capacità percettive 42. Nello sviluppo della prensione il riflesso di “grasping esterocettivo” consiste nella - richiusura automatica delle ultime quattro dita su un oggetto - prensione radio-palmare con pinza inferiore - prensione digito-digitale con pinza superiore tra pollice e indice 43. Quale progressione viene illustrata dal fatto che un infante riesce prima a controllare i movimenti delle braccia e poi quelli delle gambe? - prossimo-distale - dall’indifferenziato allo specifico - cefalo-caudale 44. Lo sviluppo motorio è determinato - geneticamente - da intenzioni molteplici e dinamiche tra diversi fattori - dall’ambiente CAPITOLO 2 1. Jean Piaget è vissuto: - dal 1896 al 1981 - dal 1876 al 1945 - dal 1945 al 2001 2. La teoria di Piaget ha dominato nella psicologia dello sviluppo all’incirca - dal 1960 al 1980 - dal 1960 ai giorni nostri - dal 1940 al 1960 3. Nella teoria di Piaget la conoscenza - deriva dalla percezione - deriva dalle azioni - ha una forte componente innata 4. Secondo Piaget - ogni stadio organizza in un modo più complesso le abilità presenti nel precedente - gli stadi si susseguono in una sequenza dettata dalla maturazione cerebrale - tra uno stadio e l’altro ci sono differenze più quantitative che qualitative 5. Secondo Piaget, organizzazione e adattamento sono - invarianti funzionali - strutture che si modificano stadialmente - strutture invarianti 6. Il termine “assimilazione” usato da Piaget indica - l’azione con cui l’ambiente costringe l’organismo a modificare le azioni ad esso indirizzate - l’azione reciproca tra organismo e ambiente - l’azione dell’organismo sull’ambiente 7. L’accomodamento riguarda - le relazioni tra un organismo e l’ambiente - l’azione dell’organismo sull’ambiente - una modificazione dell’organismo (o di una sua azione esterna o interiore) in funzione dell’ambiente 8. Secondo Piaget, le categorie fondamentali che organizzano la percezione della realtà (oggetto, spazio, tempo, causa) - sono innate - sono del tutto assenti nel primo mese di vita - si formano gradualmente nei primi sei anni di vita 9. Secondo Piaget, nel primo mese di vita i bambini - distinguono già se stessi dal mondo esterno - distinguono se stessi dalla figura di attaccamento - non distinguono se stessi dal mondo esterno 10. Due di queste affermazioni sull'egocentrismo integrale (o assoluto) corrispondono a quanto afferma Piaget, mentre una è errata, indicare quale: - è presente nei primi mesi di vita e diminuisce durante il periodo sensomotorio - consiste nel non comprendere che ciò che si vede o si ode è originato da oggetti esterni - consiste nel non differenziare il proprio punto di vista da quello degli altri 11. Lo studio piagetiano delle operazioni formali coincide con gli anni - della scuola dell’infanzia - della scuola elementare - della scuola media e oltre 12. Nel periodo dai 7 agli 11 anni circa il bambino è in grado di compiere operazioni mentali - su materiali concreti - di vario tipo - su dati astratti 13. Piaget definisce senso-motorio il periodo che va - dalla nascita ai 18 mesi - dalla nascita ai 24 mesi - dai 18 ai 24 mesi 14. Secondo Piaget, in quale stadio viene completamente raggiunta la permanenza dell'oggetto? - al termine dello stadio preoperatorio (2-7 anni) - nel VI stadio del periodo senso motorio (18-24 mesi) - durante lo stadio operatorio completo (7-11 anni) 15. Le reazioni circolari secondarie compaiono - nel II stadio del periodo sensomotorio - nel III stadio del periodo sensomotorio - nel V stadio del periodo sensomotorio 16. Secondo Piaget il periodo senso motorio - è costituito da un unico stadio - è articolato in 3 stadi - è articolato in 6 stadi 17. La coordinazione degli schemi secondari e la loro applicazione a situazioni nuove avviene - tra i 4 e gli 8 mesi - tra i 12 e i 18 mesi - tra gli 8 e i 12 mesi 18. Secondo Piaget, la funzione simbolica emerge - nello stadio finale del periodo senso-motorio - negli stadi intermedi del periodo senso-motorio - nel primo stadio del periodo senso-motorio 19. Secondo Piaget, durante il periodo senso-motorio, l'infante - forma nuovi schemi d’azione - coordina tra loro gli schemi d’azione che possiede - fa entrambe le cose sopra descritte 20. I procedimenti che permettono all'infante di produrre degli effetti visivi o sonori chiamano in causa - le reazioni circolari secondarie - le reazioni circolari primarie - gli schemi riflessi 21. Secondo Piaget, un comportamento di un infante può essere ritenuto intenzionale solo se - l’infante manifesta interesse per quello che fa (ad esempio con uno sguardo concentrato) - l’atto comprende almeno due schemi d’azione, di cui uno è il mezzo e l’altro il fine - l’infante accompagna con dei suoi l’azione che sta facendo 22. Nel IV stadio del periodo sensomotorio (8-12 mesi) i bambini possono risolvere un semplice problema (ad esempio, avvicinare un oggetto con un piede per poi afferrarlo): - anche se devono scoprire l’azione appropriata - solo se qualcuno gli fa prima vedere come si fa - solo se ciò richiede delle azioni che già padroneggiano 23. Giovanna a 10 mesi sta giocando con un sonaglio e la mamma lo copre con un pezzo di stoffa. Giovanna alza la stoffa e riprende il sonaglio. Dopo diverse ripetizioni di questo gioco, la mamma mette il sonaglio in una scatola: Giovanna, anche se ha visto, lo cerca di nuovo sotto il pezzo di stoffa. Questo comportamento illustra, per Piaget - un errore A-non-B - l’egocentrismo integrale degli infanti - la permanenza dell’oggetto 24. Secondo Piaget, la scoperta di mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva avviene durante - il secondo stadio senso-motorio (1-4 mesi) - il quinto stadio senso-motorio (12-18 mesi) - l’inizio dello stadio preoperatorio (verso i 2 anni) 25. Secondo Piaget, gli schemi d'azione che si formano nel III stadio del periodo senso motorio sono - schemi riflessi - schemi secondari - reazioni circolari 26. La palla di Marco, 20 mesi, rotola velocemente sotto una poltrona. Marco la cerca direttamente dietro la poltrona, senza piegarsi davanti a essa per guardare sotto. Questo comportamento indica due delle capacità sotto elencate. Qual è la capacità che il comportamento di Marco non indica? - rappresentazione mentale di spostamenti invisibili - permanenza dell’oggetto - soluzione di problemi mediante combinazione mentale 27. Piaget considera il gioco come un'attività in cui - l’assimilazione prevale sull’accomodamento - l’accomodamento prevale sull’assimilazione - l’assimilazione e l’accomodamento sono in equilibrio 28. Secondo Piaget, la principale funzione dell'imitazione nella prima infanzia è - produrre soluzioni in cui l’assimilazione e accomodamento sono in equilibrio - arricchire il patrimonio di schemi, tramite esempi “preconfezionati” - assicurare il consolidamento degli schemi che il bambino scopre 29. Mirca, 24 mesi, vede la cuginetta fare a pezzetti un foglio di carta e imboccare una bambola con i pezzetti. Sul momento si limita a guardare, ma il giorno dopo fa la stessa cosa. Questo è un esempio di - identificazione con la cuginetta - memoria implicita - imitazione differita 30. Secondo Piaget, i giochi di finzione che compaiono dopo i 18 mesi testimoniano - l’abbandono dei giochi di esercizio - la presenza della funzione simbolica - la capacità di imitazione differita 31. Il modo in cui Piaget descrive lo sviluppo nei primi due anni di vita è stato criticato perché le ricerche recenti dimostrano che - molte abilità e conoscenze appaiono più precocemente di quanto Piaget sosteneva - tutte le abilità di cui piaget ha descritto lo sviluppo sono in realtà innate - molte abilità appaiono più tardivamente di quanto Piaget sosteneva 32. Secondo il nativismo dello stato finale, le nozioni che formano il cardine del pensiero umano sono innate - già nella loro versione adulta - in una versione molto più primitiva - in una versione quasi definitiva 33. Le ricerche più recenti mostrano che la comprensione delle false credenze compare - a 3 anni o dopo - intorno ai 3 mesi - a 15 mesi o addirittura prima 34. L'attenzione sostenuta è la quantità di tempo - per cui i bambini riescono a concentrarsi su un compito - per cui l’attenzione del bambino è sostenuta dall’adulto - che i bambini dedicano alle caratteristiche superficiali di un oggetto 35. Alla nascita il bambino - non ha in memoria alcuna esperienza - ha già in memoria delle esperienze visive - ha già in memoria delle esperienze uditive 36. Quali elementi principali costituiscono il modello della memoria proposto da Atkinson e Shiffrin? - magazzino sensoriale, magazzino a breve termine, magazzino a lungo termine - registro sensoriale, magazzino a breve termine, magazzino a lungo termine - registro sensoriale, memoria esplicita, memoria implicita 37. Nel modello di Atkinson e Shiffrin, il magazzino a breve termine (MBT) è una sorta di stazione di transito in cui le informazioni sono - associate ai vari organi di senso - mantenute per alcune frazioni di secondo - mantenute per qualche decina di secondi 38. Nel modello di Atkinson e Shiffrin, i registri sensoriali mantengono le informazioni - per alcune frazioni di secondo - a tempo indefinito - per pochi secondi 39. Nelle successive elaborazioni del modello di Atkinson e Shiffrin, la nozione di MBT è stata sostituita con quella di - esecutivo centrale - buffer episodico - memoria di lavoro 40. L'imitazione differita può essere considerata un indicatore - della memoria di rievocazione - di comportamenti spontanei del bambino - della memoria a lungo termine 41. Secondo gli psicologi dello sviluppo contemporanei, la capacità di categorizzare - è presente già a 3 mesi - compare a 9 mesi - compare a 12 mesi 42. La capacità di rappresentarsi categorie generali (come "animale") compare - verso i 3 anni - tra i 6 e i 7 anni - tra i 9 e i 12 mesi 43. Secondo Robbie Case, nel sottostadio 1 del periodo senso motorio, due "strutture di controllo esecutivo" possono essere coordinate dal bambino - anche se è necessario spostare l’attenzione da un aspetto all’altro della situazione - solo se basta prestare attenzione a un unico aspetto della situazione - solo se i vari aspetti della situazione sono dello stesso tipo CAPITOLO 3 1.La comunicazione verbale implica due gruppi di competenze: - linguistiche e comunicative - cognitive e sociali - recettive e produttive 2.Le più piccole unità di una lingua sono: - le parole - i fonemi - le frasi 3.Nella controversia "natura-cultura" a proposito dello sviluppo del linguaggio, uno studioso che ha fermamente sostenuto il ruolo dell'apprendimento è: - Skinner - Chomsky - Vygotskij 4. Secondo N. Chomsky e i suoi seguaci, il linguaggio viene acquisito grazie a: - abilità cognitive e percettive più generali - Meccanismi che presiedono all’apprendimento associativo - Meccanismi innati, a esso specifici 5. Secondo Chomsky le diverse lingue esistenti: - Condividono principi universali - Si basano sugli stessi parametri - Non hanno niente in comune, a meno che non siano dello stesso ceppo (come italiano e francese) 6. L'idea che il linguaggio si basi su meccanismi innati a esso specifici è sostenuta da: - Chomsky - Vygotskij - Piaget 7. Secondo l'approccio costruttivista, l'acquisizione del linguaggio si basa: - su forme di condizionamento operante messe in atto dagli adulti - sulle stesse abilità percettive, cognitive e sociali con cui apprendiamo le altre conoscenze - su meccanismi innati, specifici all’ambito linguistico, e processi maturativi 8. Nel primo mese di vita i neonati riescono a emettere: - suoni riflessi e vegetativi - suoni linguistici - vocali 9. Il tratto vocale: - è già maturo alla nascita - si modifica per dimensione e forma nel primo anno di vita - si modifica nel primo anno di vita ma solo per dimensione 10. Nello sviluppo fonologico compaiono, in sequenza: - suoni vegetativi, vocalizzazioni non di pianto, lallazione - vocalizzazioni non di pianto, suoni vegetativi, lallazione - lallazione, vocalizzazioni non di pianto, suoni vegetativi 11. Il periodo prelinguistico inizia con: - i suoni vegetativi - vocalizzazioni non di pianto - la lallazione 12. I bambini di solito cominciano a produrre le prime sequenze di sillabe (lallazione): - Verso i 3 mesi - Verso i 7 mesi - Verso i 10 mesi 13. La lallazione variata comincia: - verso i 2 mesi - verso i 10-12 mesi - verso i 7 mesi 14. La lallazione canonica - È un tentativo dell’infante di riprodurre, semplificandolo, il linguaggio che sente parlare intorno a sé - È assente nei bambini sordi - Ha una base innata ed è simile in tutto il mondo 15. La lallazione variata: - è diversa a seconda della lingua parlata nell’ambiente dell’infante - contiene più p meno la stessa gamma di suoni in tutti gli infanti - compare solo in alcuni bambini 16. Tra le seguenti spiegazioni degli errori fonologici dei bambini piccoli, due sono corrette, mentre una è sbagliata: quale? - I bambini non sanno ancora coordinate i movimenti di lingua, corde, vocali, labbra - Se la parola è lunga, la memoria di lavoro dei bambini può non essere sufficiente per analizzare e riprodurre la sequenza di suoni - i bambini non distinguono ancora bene le parole 17. I suoni e i gesti del bambino nei primi mesi sono - Comunicazioni intenzionali - Comunicazioni preintenzionali - Pseudodialoghi 18. Il coinvolgimento di un oggetto negli scambi con un'altra persona segna una tappa importante dello sviluppo, quale? - L’interazione diadica e l’intersoggettività primaria - La condivisione di argomenti - L’interazione triadica e l’intersoggettività secondaria 19. All'inizio del secondo anno di vita, i bambini spesso usano una singola parola al posto di un'intera frase; tale tipo di espressione viene definita: - protoparola - olofrase - pseudodialogo 20. Il "baby talk" o "motherese" (alla lettera "madrese") è il linguaggio usato per rivolgersi agli infanti: - solo dalle madri - dagli adulti in generale - dagli adulti e anche dai bambini 21. Il "baby talk" o "motherese" (alla lettera "madrese") è caratterizzato da: - pronuncia più chiara, pause brevi e riferimenti al passato - pronuncia più chiara, pause brevi e domande frequenti - pronuncia più chiara, poche domande e vocabolario molto ampio 22. Giovanna, 12 mesi, vuole un pupazzo che si trova sopra il tavolo. Guarda la mamma e indica il pupazzo. A quale atto linguistico corrisponde questa comunicazione? - Richiesta - Domanda - Dichiarazione 23. Le prime forme di comunicazione intenzionale compaiono verso circa: - 8 mesi - 12 mesi - 18 mesi 24. Nelle prime forme di comunicazione intenzionale i bambini: - usano singole per far capire cosa vogliono - rispondono con un sorriso ai segnali dell’altra persona - usano vocalizzi, sguardi e gesti per attirare l’attenzione della persona con cui intendono comunicare 25. Agli inizi della comunicazione linguistica i bambini usano: - al massimo due parole - una sola parola - semplici nuclei frasali 26. Secondo Jerome Bruner, nello sviluppo del linguaggio, gli adulti: - offrono un indispensabile sistema di supporto - sono utili ma non indispensabili - non hanno alcun ruolo, perché il linguaggio ha basi innate 27. Le protoparole sono: - le parole usate dalle mamme come esempi da imitare - sequenze di suoni che non corrispondono ad alcuna parola del linguaggio - le parole usate dai bambini nel linguaggio olofrastico 28. Secondo alcune ricerche sullo sviluppo del lessico tra 8 e 18 mesi: - c’è correlazione positiva tra il numero di parole comprese a una data età e il numero di parole prodotte a un’età successiva - c’è correlazione positiva tra il numero di parole comprese e il numero di parole prodotte a una data età - non c’è correlazione tra il numero di parole comprese a una data età e il numero di parole prodotte a un’età successiva 29. Dopo la fase del lessico emergente, l'acquisizione del lessico avviene: - molto gradualmente - con un brusco incremento - più lentamente 30. Per "esplosione del vocabolario" s'intende: - la rapida acquisizione di nuove parole che inizia verso i 18 mesi - la capacità del bambino di apprendere velocemente parole nuove all’ingresso a scuola - la dimenticanza traumatica e improvvisa di parole in precedenza note 31. Le prime parole usate dai bambini: - si riferiscono a categorie di oggetti - fanno parte integrante delle azioni in corso - si riferiscono a oggetti o situazioni non presenti 32. Nello sviluppo del lessico: - comprensione e produzione vanno di pari passo - la produzione precede la comprensione - la comprensione precede la produzione 33. La sottoestensione (ad es. dire "cane" solo per riferirsi al cane del nonno e a quello del vicino): - ha la stessa frequenza della sovraestensione - è meno frequente della sovraestensione - è più frequente della sovraestensione 34. Nello sviluppo del lessico l'uso di un termine come "cane" per indicare altri quadrupedi è: - un esempio tipico di sovraestensione - un esempio di vincolo tassonomico - un caso particolare di sottoestensione 35. Quale dei seguenti comportamenti esemplifica il dare una "definizione ostensiva" di un termine? - Dare una definizione in termini chiari e semplici - Indicare qualcosa pronunciandone il nome - Offrire un sinonimo del termine da definire 36. Verso i 18 mesi i bambini iniziano a pronunciare: - due o tre parole di seguito - parole complete, ma una sola per volta - vere e proprie frasi 37. Anna, 30 mesi,chiede alla mamma il nome di una piantina nel prato: "Tarassaco", dice la mamma. "No, ente eone (Dente di Leone)" obietta la bambina, ricordandosi di un libro illustrato sulle piante visto settimane prima (NB: entrambi i nomi sono corretti). - Anna ha applicato il vincolo dell’esclusione reciproca - Anna ha applicato una sottoestensione - Anna manifesta lo spirito di opposizione tipico della sua età 38. Due delle seguenti affermazioni circa le proprietà del linguaggio telegrafico sono corrette, mentre una è errata: quale? - È formato da espressioni di 2-3 parole - Omette articoli, preposizioni, congiunzioni - Di solito inizia verso i 30 mesi 39. Il linguaggio telegrafico si caratterizza per la presenza di: - due o tre parole legate da relazioni semantiche - due o tre parole legate da relazioni sintattiche - da una sola parola al posto di un’intera frase 40. La maggior parte dei bambini sa ripetere senza errori una frase pronunciata da un adulto: - verso i 24 mesi - verso i 42 mesi - verso i 50 mesi 41. Il tempo dei verbi che compare per ultimo nel linguaggio dei bambini è: - il passato prossimo - l’imperfetto - il futuro 42. Nello sviluppo morfosintattico, quando i bambini cominciano a collegare una proposizione all'altra, compaiono prima: - i nuclei frasali - le subordinate argomentali esplicite - le subordinate argomentali implicite 43. L'espressione "voio fare la pipì" contiene: - una argomentale implicita - una argomentale esplicita - nessun tipo di argomentale 44. Secondo i nativisti, nello sviluppo linguistico: - le abilità cognitive e sociali non sono determinanti - le interazioni con gli adulti fin dalla nascita favoriscono l’acquisizione del linguaggio - solo le abilità cognitive sono fondamentali per l’acquisizione del linguaggio 45. Secondo Piaget, quali dei seguenti tipi di linguaggio usa bambino per scambiare il proprio pensiero con gli altri? - Linguaggio socializzato - Linguaggio simbolico - Linguaggio egocentrico 46. Secondo Piaget, il linguaggio egocentrico comprende: - ecolalie e monologhi - preghiere - l’informazione adattata 47. Secondo Vygotskij, il linguaggio egocentrico: - è una manifestazione dell’egocentrismo intellettuale - influisce sul comportamento dei bambini e svolge importanti funzioni - diminuisce quando i bambini incontrano una difficoltà 48. Di ritorno dallo zoo, la mamma chiede al suo bambini di 3 anni: "Dove siamo stati?"..."Cosa abbiamo visto?"...."Ti ricordi delle scimmie?"..... "Cosa facevano?" Il suo stile è: - ripetitivo - elaborativo - dichiarativo 49. Studi recenti mostrano che l'amnesia infantile dipende: - dalla rimozione degli eventi che precedono e accompagnano il superamento del complesso edipico - dal fatto che i ricordi nei primi anni di vita sono codificati in forma preverbale - da traumi avvenuti nei primi anni di vita CAPITOLO 4 1. la prima distinzione proposta da W. James nello sviluppo del sé riguardava: - il sé ecologico e il sé stesso - il sé esistenziale e il sé categorico - l’Io e il Me 2. Secondo W. James l’autostima deriva: - dalla considerazione che percepiamo negli altri - dal rapporto tra le nostre realizzazioni e le nostre aspirazioni - dal fatto di eccellere rispetto agli altri in almeno un ambito 3. L’autostima genuina, individuata dalla Harter, è basata: - sull'approvazione degli altri - sul riconoscimento dei propri punti di forza e debolezza e l’accettazione dei propri limiti - sul focalizzarsi sulle proprie qualità migliori 4. Secondo l’interazionismo simbolico la rappresentazione che una persona ha di sé deriva da: - La percezione dei propri pensieri, preferenze, e di ciò che riesce o non riesce a fare - Le comunicazioni verbali delle altre persone - Le comunicazioni verbali e non verbali delle altre persone 5. il riconoscimento della propria immagine allo specchio (indizio della coscienza di sé) compare: - verso i 18 mesi - dopo i 24 mesi - prima dei dodici mesi 6. Il Sé presimbolico è sede di esperienze affini a quelle attribuite: - da William James al Me - da Jean Piaget al neonato nella fase dell’egocentrismo integrale - dal William James all’Io 7. La maggioranza degli studiosi ritiene che il Sé presimbolico sia: - una base necessaria per il successivo emergere della coscienza di Sé - una manifestazione inadeguata e incompleta di coscienza di Sé - una forma innata di coscienza di Sé, presente già alla nascita 8. L’istanza psicologica che ci consente di integrare le nostre esperienze nei primi mesi di vita è: - il sé categorico - il sé presimbolico - il sé corporeo 9. Il primo indizio della consapevolezza di Sé è costituito dal riconoscimento: - del proprio aspetto fisico - del proprio nome - della figura materna 10. Un primo indizio della consapevolezza di sé è dato: - dal fatto che un bambino dica voglia - dal fatto che un bambino riconosca la propria immagine allo specchio - dal fatto che un bambino dica io 11. Il bisogno di controllo, che compare a 18 mesi, deriva dalla combinazione di due bisogni basilari, che sono: - la prevedibilità e l’accettazione - la prevedibilità e la competenza - l’accettazione e la competenza 12. il primo bisogno psicologico che compare nei bambini è: - fiducia - controllo - autostima 13. Nel primo anno di vita i bambini: - mostrano solo stati di eccitazione - non mostrano alcuna emozione - manifestano già alcune emozioni 14. Secondo la teoria differenziale, le emozioni fondamentali: - sono presenti solo negli esseri umani e derivano da una combinazione di emozioni primarie - sono presenti solo negli esseri umani e hanno come base la coscienza di Sé - compaiono nei bambini già nel primo anno di vita e sono presenti anche nelle scimmie antropomorfe 15. Le emozioni che esistono già nel primo anno di vita e sono presenti anche in animali a noi simili (come le scimmie antropomorfe) sono denominate: - Emozioni fondamentali - emozioni sociali - emozioni funzionali 16. Quale teorie dello sviluppo emotivo si fonda sulla distinzione tra emozioni fondamentali ed emozioni complesse? - la teoria differenziale - l’approccio neo-piagetiano - la teoria della differenziazione 17. Quale teoria afferma che ciascuna emozione fondamentali è presente in forma rudimentale nei primi mesi di vita? - differenziale - della differenziazione - funzionale od organizzazionale 18. La teoria della differenziazione sostiene che: - le emozioni fondamentali sono già presenti alla nascita o poco dopo - i neonati provano solo una generica eccitazione - le prime emozioni sono quelle sociali, che differenziano sé dagli altri 19. La teoria differenziale sostiene che: - le emozioni fondamentali sono già presenti alla nascita o poco dopo - le emozioni vere e proprie si formano grazie a un processo di differenziazione - le prime emozioni sono quelle sociali, che differenziano sé dagli altri 20. Il sorriso sociale compare: - verso i 6 mesi - tra il secondo e il terzo mese - nel primo mese di vita 21. Una delle seguenti liste include solo emozioni fondamentali. Indicare quale: - paura, rabbia, imbarazzo - paura, interesse, rabbia - gioia, paura, invidia 22. le emozioni influiscono: - solo sui comportamenti - solo sui processi cognitivi e sulle persone che le osservano - sia sui comportamenti che sui processi cognitivi 23. L’angoscia da separazione è: - un’emozione molto rara nei bambini sotto i 12 mesi - una manifestazione emotiva tipica degli infanti dopo 7-8 mesi - una forma di paura patologica, che insorge nei bambini maltrattati 24. Nel primo anno di vita i bambini mostrano: - emozioni sia fondamentali sia complesse - solo generici stati di malessere o benessere - solo emozioni fondamentali 25. Le cosiddette emozioni autocoscienti “esposte” sono: - imbarazzo, empatia, invidia - imbarazzo, orgoglio e senso di colpa - imbarazzo, empatia e senso di colpa 26. Le cosiddette emozioni autocoscienti valutative sono: - imbarazzo, orgoglio e senso di colpa - empatia, senso di colpa e invidia - orgoglio, senso di colpa e vergogna 27. Michael Lewis ha definito “emozioni esposte” imbarazzo, invidia e empatia perché: - quando le si prova è difficile nasconderle - per provarle occorre rivolgere l’attenzione su se stessi - sono emozioni che vengono condivise con altri 28. Emozioni quali la vergogna o il senso di colpa sono suscitate: - dalla valutazione delle proprie azioni - dall’attuazione di alcune azioni - dalle punizioni subite 29. Intense emozioni spiacevoli nel primo anno di vita: - temprano i bambini e ne rafforzano il carattere - suscitano un malessere transitorio - possono avere effetti negativi a lungo termine 30. Durante il primo anno di vita, la regolazione emotiva: - è presente in tutti i bambini che non subiscono maltrattamenti - viene esercitata soprattutto dai genitori - è del tutto assente 31. La capacità di autoregolazione delle emozioni: - migliora già nel primo anno di vita in parallelo con il controllo attivo sugli stimoli - inizia solo nel secondo anno di vita in parallelo con l'acquisizione del linguaggio - è una capacità avanzata, del tutto assente prima dei 6-7 anni 32. I bambini reagiscono in modo differenziato alle espressioni di gioia, rabbia, paura della madre già: - 10 mesi - 10 settimane - 18 mesi 33. Verso i 12 mesi, mediante il riferimento sociale, le emozioni degli altri: - aiutano il bambino a regolarsi in situazioni incerte - aiutano il bambino a calmarsi - permettono al bambino di riflettere su se stessi 34. La forma più primitiva di condivisione di stati emotivi negli infanti è: - la simpatia - l’empatia - il contagio emotivo 35. Quali meccanismi determinano risposte empatiche alla condizione altrui? - contagio, condizionamento operante, associazione tra ciò che succede all’altro ed esperienza personale dolorosa - contagio, condizionamento classico, immaginare di essere nei panni di un’altra persona - Osservazione diretta, abituazione, condizionamento classico od operante 36. Per temperamento s’intende: - l’insieme delle caratteristiche individuali che formano il nocciolo emotivo, motivazionale e attentivo della personalità - la personalità del bambino ai suoi esordi - l’insieme delle abilità, abitudini, valori e conoscenze sociali che formano il nocciolo della personalità 37. Per lo studio del temperamento è quasi indispensabile rivolgersi ai genitori come fonti di conoscenza sul bambino, ma come qualsiasi altro metodo di ricerca anche interviste o questionari per i genitori sono esposti a rischi di errore. Secondo Rothbart e Bates, uno dei maggiori rischi è: - la menzogna indotta dal desiderio di fare bella figura - lo scarso impegno nel rispondere alle domande - l’attribuzione al temperamento del bambino di comportamenti che in realtà sono indotti dal genitore 38. Secondo Thomas e Chess, i tre profili temperamentali più comuni sono quelli dei bambini: - piacevoli, spiacevoli, variabili - ritmici, ritrosi, adattabili - facili, difficili, lenti a scaldarsi 39. Il concetto di compatibilità (goodness of fit) proposto da Chess e Thomas implica che: - tra il temperamento del bambino e i comportamenti genitoriali ci sia una complessa catena di feedback reciproci - siano i comportamenti dei genitori a determinare se il temperamento del bambino è accettabile - per natura, il comportamento del bambino tenda a piacere sempre ai suoi genitori 40. Il concetto di effortful control (controllo volontario) è stato introdotto da: - Chess e Thomas - Mary Rothbart - Zentner e Bates 41. Secondo Mary Rothbart, le dimensioni costitutive del temperamento sono: - livello di attività, reattività agli stimoli, effortful control - emozionalità positiva, emozionalità negativa, effortful control - intensità di reazione, livello di attività, reattività agli stimoli 42. Ashvalom Caspi ha suggerito che, in base all’analisi di vari processi di sviluppo: - tra il temperamento iniziale e la personalità, non è possibile ipotizzare alcun nesso - il temperamento iniziale e la personalità sostanzialmente coincidono - la personalità si struttura in forme congruenti con il temperamento iniziale 43. Kochanska ha trovato che i bambini ansiosi sono sensibili ai rimproveri anche delicati e apprendono con facilità le regole proposte dalle madri. Questo è un esempio di: - come il temperamento influisce sui processi di apprendimento - come il temperamento influisce sulla percezione dell'ambiente à - nessuno dei due CAPITOLO 5 1. Secondo la teoria dell'apprendimento sociale, il bisogno del bambino di avere la madre vicino a sé deriva - dalla consapevolezza che è la madre a fornire il cibo - da una pulsione primaria che garantisce la sopravvivenza - da una pulsione secondaria, frutto dell’associazione tra presenza della madre e soddisfazione di pulsioni primarie 2.Le ricerche di Harry Harlow avevano come oggetto le reazioni alla mancanza della madre - di bambini in orfanotrofio - di piccoli macachi rhesus - sia di bambini orfani che di piccoli macachi 3.Le ricerche di Harry Harlow riguardavano - la capacità di problem solving - la deprivazione di cure materne - lo studio dell’attaccamento 4.L'espressione "teoria dell'amore interessato" è stata formulata da - john Bowlby per denominare la propria teoria - John Bowlby per denominare la teoria psicoanalitica e quella dell’apprendimento sociale - da psicoanalisti e teorici dell’apprendimento per denominare la loro teoria 5.Gli studi effettuati da Bowlby riguardano - la dipendenza dalla madre - il legame di attaccamento - il narcisismo primario 6.Secondo molti studiosi, la prima relazione d'attaccamento influenza la personalità in modo - limitato e temporaneo - pervasivo e duraturo - pervasivo ma temporaneo 7.Un vero e proprio attaccamento alla madre compare - fin dalla nascita - verso gli 8 mesi - nei primi 3 mesi 8.L'ansia da separazione è una manifestazione - dell’attaccamento vero e proprio - dell’attaccamento in formazione - dell’attaccamento disorganizzato 9.Nella prospettiva della teoria dell'attaccamento, pianto, sorriso e lallazione sono - componenti di avvicinamento - comportamenti di segnalazione - espressioni emotive 10.Le rappresentazioni mentali di sé, della figura di attaccamento e della relazione con essa sono denominate da Bowlby - modelli operativi interni - comportamenti di attaccamento - funzioni simboliche 11.La relazione emotivamente significativa tra il bambino e la figura materna è precisamente denominata da Bowlby - legame di attaccamento - comportamento di attaccamento - sistema dell’attaccamento 12.Per legame di attaccamento si intende - una relazione emotivamente significativa tra il bambino e la figura materna - un comportamento di ricerca della vicinanza con la figura materna - una forma di amore interessato verso la figura materna 13.Mary Ainsworth ha condotto delle ricerche riguardanti - la valutazione dei tipi di attaccamento - l’interazione madre bambino - sia l’interazione mamma bimbo che la valutazione di tipi di attaccamento 14.Con la procedura denominata "Strange Situation" s'intende esaminare - la comunicazione verbale madre-bimbo - la reazione del bambino alla presenza, all’allontanamento e al ritorno della madre - il comportamento della madre in situazioni di allontanamento dal bambino 15.Il fatto che, durante la Strange Situation, l'esplorazione dell'ambiente assorba a tal punto il bambino da fargli ignorare la madre e i suoi spostamenti è considerato indice di - attaccamento insicuro-evitante - attaccamento insicuro resistente - attaccamento sicuro 16.Quale comportamento al rientro della madre caratterizza l'attaccamento "insicuro-resistente" nella Strange Situation? - evitamento del contatto - alternanza tra momenti di rabbia e ricerca del contatto - azioni ed espressioni incoerenti 17.Mary Ainsworth è nota soprattutto per le sue ricerche riguardanti - gli stili di interazione genitori-figli in famiglia - la valutazione empirica dei tipi di attaccamento - la deprivazione di cure materne nei primati 18.Per determinare i diversi tipi di attaccamento Mary Ainsworth ha messo a punto - una procedura di osservazione sistematica denominata strange situation - un protocollo di intervista alle madri e ad altri familiari - il CBQ, child behaviour questionnaire 19. L'attaccamento disorganizzato si caratterizza - per la tendenza a ignorare la madre quando rientra dopo un allontamento - per l’alternanza tra ricerca di contatto e comportamenti rabbiosi - per la presenza di comportamenti bizzarri e incoerenti 20.Le ricerche di Ainsworth e colleghi indicavano una correlazione tra comportamento materno e tipo di attaccamento dei bambini (a un anno di età) - elevata 0.85 - media 0.50 - debole 0.25 21.La stabilità dell'attaccamento - è influenzata dal seso del babino - varia a seconda dell’età in cui l'attaccamento è stato misurato la prima volta e della distanza tra le due misurazioni - è minore se l’intervallo tra le due misurazioni è inferiore ai due anni 22.Alan Sroufe ha riscontrato che, nella scuola materna, i bambini con attaccamento ambivalente si dimostravano - impulsivi - bisognosi di attenzioni - ostili e poco socievoli 23.Un attaccamento sicuro al padre - va a scapito della sicurezza dell’attaccamento alla madre - può formarsi solo nella fanciulezza - va di pari passo con un attaccamento sicuro alla madre 24.Il bambino può sviluppare una relazione di attaccamento - con la madre o con il padre, ma non con entrambi - sia con la madre che con il padre - solo con la madre 25.Secondo Michael Lamb, nell'attaccamento alla madre e al padre - esiste una gerarchia,perché molti piccoli tendono a rivolgersi alla madre nei momenti critici - esiste una gerarchia, perché molti piccoli preferiscono la madre in qualunque situazione - non esiste una gerarchia, poiché padre e madre sono figure di riferimento altrettanto solide per molti piccoli 26.A tutte le età, se si tratta di giocare con uno dei genitori, molti bambini - preferiscono il padre - preferiscono la madre - non hanno preferenze tra i due 27.I bambini possono stabilire relazioni di attaccamento sicuro con educatrici di nido - se le educatrici non cambiano troppo spesso - se le educatrici non sono troppo numerose - se i bambini hanno già un attaccamento sicuro con la madre 28.Alcune ricerche documentano i seguenti effetti della frequenza all'asilo nido - miglioramenti nello sviluppo linguistico e cognitivo in bambini provenienti da ambienti deprivati - aumento dello stress in bambini con scarse competenze sociali - sia l’una che l’altra cosa 29.Il lavoro materno può influire negativamente sullo sviluppo cognitivo del bambino - mai - solo se la madre lavora a tempo pieno durante il primo anno di vita - soprattutto nel corso del secondo e terzo anno di vita 30.frequentare un nido di buona qualità - intacca comunque lo sviluppo linguistico e cognitivo dei bambini che provengono da ambienti deprivati - aiuta a compensare la svantaggio culturale dei bambini che provengono da ambienti deprivati - è comunque, per tutti i bambini, una scelta di ripiego, giustificabile quando la madre lavora 31.Il bambino inizia a coordinare le proprie azioni con quelle di un coetaneo per collaborare a uno scopo comune - verso la fine del primo anno - verso i 18 mesi - dai 14 mesi in poi 32.Per un infante, interagire con un coetaneo familiare è - altrettanto facile che interagire con un adulto, dato che la familiarità facilita gli scambi - più difficile che interagire con un adulto, dato che manca la facilitazione generalmente offerta dall’adulto - più facile che interagire con un adulto, data la maggiore somiglianza 33.Le abilità cognitive e sociali per interagire con i coetanei - crescono rapidamente nel secondo anno di vita - sono presenti fin dal primo anno di vita - si manifestano lentamente solo a partire dalla media fanciulleza 34.Nei primi sei mesi di vita, i comportamenti che il lattante mette in atto verso i coetanei sono simili - alle reazioni negative verso adulti sconosciuti - ai comportamenti di attaccamento verso la madre - ai comportamenti di esplorazione di oggetti inanimati 35. Le prime preferenze reciproche stabili tra bambini si osservano - dal secondo anno di vita - dai 3 anni - dai 6 anni 36. Tra i bambini che frequentano il nido, giochi organizzati come costruire insieme delle torri si osservano - già intorno ai 12 mesi - verso i 2-3 anni - in nessun caso, sono ancora troppo piccoli CAPITOLO 6 1.La "prima fanciullezza" è il periodo compreso tra - 2-6 anni - 6-8 anni - 0-3 anni 2.Viene spesso definita "età prescolare" o "età del gioco" la fase dello sviluppo in cui i bambini possono - frequentare il nido - frequentare la scuola dell’infanzia - essere inseriti nel primo anno di scuola primaria 3.Per Piaget la prima fanciullezza coincide con - il periodo senso-motorio - la reversibilità del pensiero - il periodo preoperatorio 4.Il "colloquio clinico" (utilizzato da Piaget per studiare lo sviluppo cognitivo) prevede - una conversazione tra adulto e bambino, in cui gli argomenti possono variare - la formulazione esatta di domande uguali per tutti i bambini - una serie di argomenti da toccare con tutti bambini ma non la formulazione esatta delle domande 5.Il metodo piagetiano in cui i bambini vengono interrogati e osservati mentre risolvono problemi (logici, spazio-temporali, aritmetici) relativi a materiali concreti si chiama - osservazione semi-strutturata - metodo critico - metodo clinico 6.Nella prima fanciullezza il gioco simbolico diviene - più decentrato e più decontestualizzato - più decentrato e meno decontestualizzato - meno decentrato e più decontestualizzato 7.Nel secondo stadio dello sviluppo del gioco simbolico (schemi auto-simbolici) - si può osservare un uso ritualizzato di azioni quotidiane fuori dal contesto abituale - il bambino manifesta consapevolezza circa la finzione - il bambino applica ad altri schemi simbolici che conosce 8.I bambini iniziano a controllare visivamente i segni che tracciano su un foglio dall'età di - un anno - due anni - tre anni 9.Gli scarabocchi dei bambini di due anni sono - tentativi falliti di rappresentare qualcosa - motivati dal gusto di lasciare un segno sulla carta - un modo di giocare con la matita 10.il disegno della figura umana - può essere usato come test per valutare abilità indipendenti della cultura - viene fatto spontaneamente solo dai bambini occidentali - risente dell’ambiente da cui provengono i bambini 11.La prima raffigurazione della figura umana è detta - figura convenzionale - figura canonica - omino testone 12.Per "omino testone" s'intende - il punto di arrivo della rappresentazione della figura umana, con una testa ricca di dettagli - una raffigurazione primitiva della figura umana composta da testa e arti - un gioco sociodrammatico in cui i bambini a turno fingono di essere un personaggio intelligente 13.Secondo Piaget, i bambini in età prescolare ragionano sulla base di - pregiudizi o stereotipi - preconcetti o infraconcetti - operazioni di classificazione o seriazione 14. Secondo Piaget, i "preconcetti" dei bambini tra i 2 e i 4 anni differiscono dai concetti veri e propri perché - sono privi di organizzazione gerarchica e/o non denotano delle classi - sono espressione di un’intelligenza puramente pratica, senso-motoria - sono manifestazioni di intolleranza e immaturità sociale 15. La soluzione dei compiti di classificazione moltiplicativa richiede di - confrontare una classe di oggetti con un’altra, in essa esclusa - identificare, tra un insieme di oggetti eterogenei, quello che può essere collocato dell’intersezione tra due file di oggetti - classificare una serie di moltiplicazioni 16. Per compiere correttamente un'operazione di seriazione additiva (ad esempio, per riordinare bastoncini di diversa lunghezza) è necessario effettuare - un confronto per volta - un unico confronto globale - confronti multipli 17.Con il termine "irreversibilità" Piaget fa riferimento a - l’impossibilità di annullare, invertire o compensare un certo risultato - la capacità di annullare invertire o compensare un certo risultato - la possibilità di fare confronti comprendendo l’equivalenza maggiore/minore 18.Quale delle seguenti affermazioni descrive correttamente quello che si fa in un compito piagetiano di conservazione? - vengono mostrate due palline di plastilina uguali e poi una viene schiacciata - viene mostrata una pallina di plastilina e poi viene schiacciata - vengono mostrate una pallina di plastilina e una salsiccia di plastilina dello stello volume 19.Secondo Piaget, l'egocentrismo intellettuale è - la tendenza del bambino a rendere il proprio punto di vista come assoluto - la tendenza dell’adolescente a ragionare in modo assolutistico - la tendenza dell’infante a non differenziare tra sé e la realtà esterna 20.Per animismo Piaget intende - la tendenza a considerare oggetti inanimati come il prodotto dell’attività umana - la tendenza a considerare i corpi come vivi e dotati di intenzioni - attribuire agli oggetti fisici alcuni caratteri utili alla vita umana 21.secondo Piaget, la concezione della realtà dei bambini è - fondamentalmente la stessa degli adulti anche se meno articolata - radicalmente diversa dagli adulti, perchè manca la distinzione tra mondo esterno e mondo estero - la stessa degli adulti, a parte le nozioni biologiche: le piante non sono incluse nella categoria degli esseri viventi 22.Marco, 6 anni, sostiene che il fiume che attraversa il suo paese è stato scavato tanto tempo fa dagli uomini. Secondo Piaget, il suo pensiero è - artificalista e precausale - artificalista ma non precausale - precausale ma non artificialista 23.Le conclusioni di Piaget sui limiti del pensiero preoperatorio - non sono state più sottoposte a verifica da altri studiosi - sono accettate anche dagli studiosi contemporanei - sono state oggetto di diverse obiezioni 24.Secondo gli studiosi che hanno criticato Piaget, le prestazioni inadeguate dei bambini di età prescolare nei compiti piagetiani possono dipendere - dalla difficoltà nel focalizzare l’attenzione - dalla mancanza di conoscenze scolastiche - esclusivamente da una mancanza di competenza 25.Secondo Susan Carey, i bambini alla nascita - possiedono già alcune teorie rudimentali - non possiedono alcuna teoria - possiedono alcune teorie già formate 26.Le generalizzazioni empiriche si differenziano dalle teorie perché - sono costituite da formulazioni di tipo generale - si basano su processi dominio-specifici - si riferiscono a entità e processi visibili 27.Secondo alcuni studiosi,la teoria della mente dei bambini di 2 anni ha come fulcro la nozione di - credenza - desiderio - volontà 28.I bambini risolvono compiti verbali sulle false credenze - solo a partire dai 4 anni di età - a partire dai 15 mesi - verso i 2 anni di vita 29.A Mario, 4 anni, viene mostrata una scenetta con due bambine, Sally e Anna. Mentre Anna non vede, Sally sposta un oggetto dal solito luogo (A) a un nuovo luogo (B). Mario sostiene che Anna continuerà a cercare l'oggetto in A. Questa risposta dimostra - comprensione che esistono false credenze - insufficiente sviluppo della teoria della mente - egocentrismo intellettuale 30.Secondo Alison Gopnick e Andrew Meltzoff, la consapevolezza di essere simili alle altre persone - è presente alla nascita - si sviluppa gradualmente nei primi due anni di vita - non è presente fino ai 4-5 anni 31. I bambini usano con una certa frequenza termini come "pensare", "credere", "sapere" verso - i 2 anni - i 3 anni - i 6 anni 32. L'affermazione "quando piango qualcuno si avvicina" corrisponde a - una enunciazione teorica - uno script - una generalizzazione empirica 33.Una teoria ingenua dà origine a un'altra teoria, con un campo di applicazione più vasto, quando - l’accumularsi di dati (generalizzazioni empiriche) che la toeria non riesce a spiegare spinge a revisionarla - vengono acquisiti nuovi dati che consentono di rifinirla e arricchirla di dettagli - i bambini vanno a scuola e acquisiscono nuove conoscenze 34.Una spiegazione dei comportamenti ricorrenti di una persona in termini di disposizioni durevoli (ad es. ostinato, intelligente, obbediente) fa parte di - uno script - una psicologia ingenua - una generalizzazione empirica 35.La credenza che un animale (ad es. un gatto) possa essere trasformato in un altro (ad es. un cane) cambiandone l'aspetto con un intervento chirurgico è presente - solo a 3-4 anni - in età prescolare - anche in età scolare 36.La nozione di essere vivente è presente nei bambini verso - 3-4 anni - 5-6 anni - 7-8 anni 37.Il primo nucleo della biologia ingenua è la nozione di qualcosa che - cresce spontaneamente - si nutre - nasce e muore 38.Lo sviluppo della biologia ingenua avviene grazie - esclusivamente conoscenze dominio-specifiche - esclusivamente a processi generali per dominio - sia a conoscenze dominio-specifiche che a processi generali per dominio 39.In base alle ricerche di Corriveau e Harris sulla fiducia epistemica, i bambini di 4-5 anni - credono sempre a chi gode della loro fiducia interpersonale, qualsiasi cosa dicano - pongono attenzione all’accuratezza delle informazioni, più che alla fiducia interpersonale nella fonte - per accettare un'informazione devono riporre sia fiducia epistemica che fiducia interpersonale nella fonte CAPITOLO 7 1. La maggior parte dei bambini è in grado di riferirsi a se stessi con i pronomi io, me, mio e descrivere alcune delle proprie caratteristiche - verso i due anni e mezzo - solo nella media fanciullezza - dopo i quattro anni 2. Secondo Harter, quando parlano di sé, i bambini tra i 3 e i 6 anni solitamente - esprimono le proprie emozioni ma non le proprie idee - descrivono le proprie preferenze o abilità anche in termini astratti - enfatizzano le proprie caratteristiche positive e tralasciano quelle negative 3. La visione di sé irrealisticamente positiva che caratterizza la prima fanciullezza dipende - dal fatto che i bambini tendono a valutare le proprie prestazioni confrontandole con quelle passate - dal fatto che i bambini valutano le proprie prestazioni confrontandole con quelle degli altri - esclusivamente dal fatto che gli altri significativi sostengono il bambino 4. Per "teoria incrementale" Carol Dweck intende una teoria ingenua dell'intelligenza e delle altre caratteristiche personali secondo cui esse - sono scarsamente migliorabili - tendono a migliorare con la crescita - possono cambiare notevolmente con l’esercizio e l’impegno 5. La vergogna è un tipo di emozione - autocosciente in quanto richiede di dirigere l’attenzione su di sè - provata in quanto porta a cercare di nascondersi - fondamentale in quanto esiste già nel primo anno di vita 6. Secondo Michael Lewis, la vergogna favorisce il comportamento morale - più del senso di colpa - meno del senso di colpa - tanto quanto il senso di colpa 7. Secondo gli studi più recenti, il senso di colpa predisposizionale - va prevenuto perché pregiudica una sana autostima - va mitigato perché ci spinge a cercare o ad accettare punizioni eccessive - è necessario per lo sviluppo di una condotta socialmente responsabile 8. Secondo gli studi più recenti, la vergogna differisce dal senso di colpa perché - implica una valutazione negativa della cattiva azione compiuta e non di se stessi - favorisce lo sviluppo morale quando l’individuo la prova con particolare intensità - implica una valutazione globale negativa di se stessi, e non solo della cattiva azione compiuta 9. Differenze individuali nel provare vergogna rispetto a senso di colpa in conseguenza di una malefatta sono state osservare all'età di - 2 anni e mezzo - 4 anni e mezzo - 7 anni e mezzo 10. Se un bambino si accorge (o semplicemente crede) che i genitori gli preferiscono un fratellino, questo lo predispone a provare - senso di colpa - vergogna - invidia 11. Il senso di colpa predisposizionale è caratterizzato dalla tendenza a - provare sensi di colpa in circostanze specifiche e appropriate - provare sensi di colpa anche per eventi di cui non si è responsabili - attribuire agli altri delle colpe indipendentemente dalle circostanze 12. Il senso di colpa cronico è caratterizzato dalla tendenza - ad agire in modo da sentirsi colpevoli - a provare sensi di colpa anche per esiti di cui non si è responsabili - a provare sensi di colpa forti e appropriati 13. Nello sviluppo della conoscenza emotiva, studiata con il test TEC di Pons e Harris, le conoscenze più tardive sono quelle riguardanti - il ruolo della morale e le differenze tra emozioni provate e manifeste - la regolazione emotiva e le emozioni miste - l'influenza dei ricordi e il ruolo delle credenze 14. Secondo Pons, Harris, de Posnais, la comprensione delle emozioni si sviluppa nei seguenti periodi - esterno, interno, interiorizzato - esterno, mentale, riflessivo - esterno, interiorizzato, interno 15. In un item del TEC (test di riconoscimento delle emozioni) si chiede quale emozione prova un bambino, disegnato sorridente, mentre viene deriso. Lo scopo è esaminare - la conoscenza delle situazioni che provocano certe emozioni - la distinzione tra emozione provata e quella manifestata - la denominazione delle emozioni 16. La maggior parte dei bambini italiani denomina correttamente le espressioni delle principali emozioni fondamentali - a 6 anni - a 4 anni - a 8 anni 17. In un item del TEC (test di riconoscimento delle emozioni) si chiede che emozione prova un bambino, disegnato sorridente, mentre viene deriso. Lo scopo è esaminare - la conoscenza delle situazioni che provocano certe emozioni - la distinzione tra emozione provata e quella manifestata - la denominazione delle emozioni 18. Le regole di esibizione delle emozioni stabiliscono quali sono - i comportamenti che i bambini devono saper inibire a ciascuna età - i modelli che gli adulti devono presentare ai bambini in una data situazione - gli stati d’animo da manifestare in una data situazione e verso date persone 19. I bambini sono in grado di simulare, a scopo di inganno, l'espressione di un'emozione che non provano - verso i 3-4 anni - verso i 6-7 anni - verso gli 8-9 anni 20. Tra i mezzi di regolazione emotiva di cui dispongono i bambini dai 3 ai 6 anni troviamo - l’ampliamento degli input, la richiesta esplicita di conforto, il gioco - la restrizione degli input, la richiesta esplicita di conforto, il gioco - la restrizione degli input, la richiesta implicita di conforto, l’imitazione 21. Secondo Piaget, una delle funzioni emotive del gioco simbolico è - compensare la realtà con la fantasia - l’imitazione di ruoli adulti - l’adattamento intelligente alla realtà 22. Quali dei seguenti studiosi si è occupato in modo particolare dell'empatia? - Martin Hoffman - Renè Spitz - Erik Erikson 23. L'idea che la moralità umana derivi da tendenze innate - è stata sostituita da Locke - è stata sostituita da Kant e Hume - non ha avuto alcun sostegno nel pensiero filosofico 24. Secondo diversi studiosi la simpatia (o sofferenza simpatetica) per la sofferenza altrui ci spinge a - confortare chi soffre - stare alla larga da chi soffre - attivare meccanismi di disimpegno morale 25. Quando una persona che invidiamo soffre per un fallimento può sorgere in noi - sofferenza simpatetica - indifferenza - gioia maligna 26. La gioia maligna (schadenfreude) è un'emozione che si prova quando - si ottiene ciò che si desidera mediante un inganno - un nostro amico ha successo mediante un inganno - si osserva (o si viene a conoscere) il fallimento o la sofferenza di un’altra persona 27. L'età più bassa in cui le ricerche hanno finora rilevato la presenza di gioia maligna è di - 2-3 anni - 4-5 anni - 8-9 anni 28. I bambini tra uno e tre anni provano sofferenza empatica - più facilmente se sono stati loro a provocare la sofferenza dell’altra persona - più facilmente se sono semplici spettatori - con la stessa probabilità nei due casi 29. Rispetto al senso di colpa per la trasgressione, il senso di colpa anticipatorio compare - prima - contemporaneamente - dopo 30. E' probabile che un bambino di 18 mesi vedendo un altro bambino piangere - gli tocchi una spalla per confortarlo - pianga o dia segni di sofferenza - rimanga indifferente 31. E' probabile che un infante di 9 mesi vedendo un altro bambino piangere - gli tocchi una spalla per confortarlo - pianga o dia segni di sofferenza - rimanga indifferente 32. Hoffman definisce la sofferenza simpatetica come - essere dispiaciuti per qualcuno - sofferenza per la sofferenza di un’altra persona che ci è simpatica - nessuna delle due 33. Secondo Hoffman, la sofferenza simpatetica implica - il contagio emotivo - mettersi nei panni di un’altra persona - la comprensione che la propria sofferenza deriva da quella di un’altra persona 34. Secondo Hoffman, il senso di colpa compare - spontaneamente, una volta che si sono sviluppate le capacità che ne sono il prerequisito - grazie agli interventi disciplinari degli adulti - grazie all’esempio degli adulti 35. Dopo aver spinto giù dall'altalena un altro bambino facendolo cadere, Gianni dice tra sé e sé: "Se l'è voluta, doveva cedermi il posto quando gliel'ho chiesto". Ciò corrisponde a - spostamento della responsabilità - giustificazione morale - attribuzione del torto alla vittima 36. Di quale tipo di comportamento sono indici, secondo Bandura, il "confronto vantaggioso" e l'"etichettamento eufemistico"? - il pregiudizio sociale - il disimpegno morale - la truffa commerciale 37. Quali dei seguenti comportamenti sono indicati da Bandura come meccanismi di disimpegno morale? - la giustificazione morale, il confronto vantaggioso, l’etichettamento eufemistico - lo spostamento della responsabilità, la disobbedienza, la diffusione della responsabilità - la disumanizzazione della vittima, il differimento della gratificazione, l’attribuzione del torto alla vittima 38. Un intervento disciplinare basato sull'induzione ha l'effetto di - indurre l’obbedienza basata sulla paura - suscitare ansia nei bambini per le conseguenze delle proprie azioni - suscitare dispiacere empatico 39. Secondo una ricerca di Nancy Eisenberg, la tendenza a provare sofferenza simpatetica - cresce con l’aumentare dell’emotività - diminuisce con l’aumentare dell’emotività - cresce con l’aumentare dell’emotività solo in chi sa regolare le proprie emozioni 40. Secondo Grazina Kochanska, ai fini della formazione del Sé morale - l’obbedienza convinta non ha alcuna importanza se non si traduce in obbedienza situazionale - l’obbedienza situazionale e coinvolta sono altrettanto utili - l’obbedienza convinta favorisce una maggiore ricchezza di attributi morali 41. La disobbedienza si sviluppa con la seguente sequenza: - sfida, rifiuto semplice, negoziazione - rifiuto semplice, sfida, negoziazione - rifiuto semplice, negoziazione, sfida 42. L'obbedienza convinta - è tenuta viva dalla madre, che deve controllare il bambino perché porti a termine l’azione richiesta - si accompagna a un attaccamento sicuro, che induce il bambino ad accettare volentieri le richieste della madre - implica la reale convinzione del bambino su ciò che la madre gli chiede di fare 43. Per Piaget, la giustizia retributiva - è relativa al rapporto tra colpa e punizione - riguarda l’uguaglianza tra le persone nella spartizione dei compiti - riguarda la disuguaglianza tra le persone nella spartizione dei compiti 44. Per Piaget, la reciprocità di fatto - consiste nel ricambiare quello che si è ricevuto - corrisponde alla regola di trattare gli altri come vorremmo essere trattati - è il cardine della morale autonoma 45. Piaget identifica due forme di moralità, che compaiono in successione nel corso dello sviluppo: - eteronoma e autonoma - retributiva e distributiva - autonomia immorale e autonomia morale 46. Secondo Piaget, il sentimento che i bambini hanno verso i genitori è - rispetto unilaterale - rispetto reciproco - rispetto tout court 47. Secondo l'approccio dei domìni, le regole morali - sono diverse in culture diverse (relativismo culturale) - sono universali - hanno una base innata 48. Secondo l'approccio dei domini, i bambini iniziano a distinguere tra regole morali e regole convenzionali - a 3-4 anni - a 5-6 anni - a 8-9 anni 49. L'età più bassa in cui è stata osservata una preferenza per chi aiuta qualcuno, rispetto a chi lo ostacola, è - 5 anni - 2 anni - 6 mesi 50. Secondo gli psicologi evoluzionistici, la reciprocità diretta con i coetanei compare nei bambini - verso i 36 mesi - verso i 5 anni - verso i 7 anni CAPITOLO 8: 1. L’aspetto più evidente dello sviluppo sociale nella prima fanciullezza è: - l’ampliamento dello spazio di vita del bambino - la stabilità dello spazio di vita del bambino - la riduzione dello spazio di vita del bambino 2. La teoria dei sistemi ecologici è stata sviluppata da: - Urie Bronfenbrenner - Kurt Lewin - William James 3. L’esosistema è costituito dall’interconnessione: - tra due o più microsistemi a cui il soggetto partecipa - tra il mesosistema e le istituzioni politiche ed economiche - tra due o più contesti sociali, almeno uno dei quali è esterno all’azione diretta del soggetto 4. La teoria dei sistemi ecologici permette di comprendere: - i diversi aspetti dell’ambiente che influenzano lo sviluppo umano - l’adattamento dell’individuo a diversi aspetti dell’ambiente - gli equilibri tra persona, ambiente e comportamento 5. Il mesositemo può essere definito come: - un sistema di interconnessione tra individuo e società - un sistema di interazioni tra unità interpersonali minime - un sistema di microsistemi 6. Secondo Bronfenbrenner, l’ambiente psicologico è: - una nicchia evolutiva - dato dall’interazione tra la persona e condizioni esterne - l’insieme dei fattori fisici e sociali esterni all’individuo 7. La genetica del comportamento sostiene che le influenze ambientali: - sono sostanzialmente irrilevanti - vanno distinte in “condivise” e “non condivise” - vanno distinte in “rilevanti” e “irrilevanti” 8. La genetica del comportamento studia in quale modo eredità e ambiente concorrono a determinare: - somiglianze e differenze tra individui - specifici comportamenti nel corso della vita - somiglianze tra comportamenti, ma non differenze 9. Il branching off è il processo per cui: - i gemelli monozigoti hanno un’identità confusa - il bambino a un certo punto smette di imitare il genitore - i fratelli si sforzano di assumere modi di vivere diversi l’uno dall’altro 10. La nascita di un secondo figlio: - non modifica la struttura familiare - delinea un nuovo sottosistema nel gruppo famiglia - potenzia l’unità familiare 11. Il turbamento per la nascita di un fratellino viene superato meglio dai primogeniti: - che hanno reazioni moderate - i cui genitori proibiscono severamente capricci e dispetti - che vengono sostenuti adeguatamente dai genitori nel processo di riadattamento 12. La relazione fraterna è spesso caratterizzata da: - conflittualità insolubili - coinvolgimento ambivalente - amore incondizionato 13. Una ricerca condotta in Cina sugli effetti della “politica del figlio unico” ha dimostrato che i cosiddetti “piccoli imperatori”: - non differivano affatto dai coetanei con fratelli - erano superiori ai coetanei con fratelli per altruismo e fiducia - erano inferiori ai coetanei con fratelli per altruismo e fiducia 14. Secondo molte ricerche, la dimensione che più caratterizza l’immagine del nonno è quella: - affiliativa - educativa - affettiva 15. La relazione con i nonni è: - universalmente riconosciuta come importante - considerata più importante nei paesi mediterranei che nel Nord Europa - ormai considerata obsoleta sia nei paesi mediterranei che nel Nord Europa 16. La relazione con i nonni è particolarmente saliente: - nel primo anno di vita - durante l’età prescolare - dopo la pubertà 17. Il “piccolo gruppo” è anche definito: - gruppo faccia a faccia - gruppo circoscritto - coalizione 18. Una delle caratteristiche distintive dei gruppi rispetto alle aggregazioni casuali è: - la presenza di norme di comportamento - la maggiore numerosità - la minore numerosità 19. In quale tipo di relazioni possiamo distinguere strutture gerarchiche, affiliative e altruistiche?: - le relazioni amicali diadiche - le relazioni madre-bambino - le relazioni di gruppo tra bambini 20. Le relazioni di gruppo tra bambini vengono di solito osservate: - nel gioco libero - nelle attività scolastiche - in famiglia 21. Nella scuola dell’infanzia si instaurano: - relazioni epidermiche con singoli compagni - relazioni di gruppo transitorie e superficiali - autentiche relazioni di gruppo 22. Le gerarchie di dominanza entro i gruppi di bambini: - hanno effetti pericolosi e vanno contrastate - contribuiscono a regolare i comportamenti aggressivi - sono fenomeni transitori con effetti irrilevanti 23. I bambini di 4-5 anni: - non sono in grado di distinguere tra amicizia e altri rapporti - differenziano i rapporti di amicizia da quelli tra semplici conoscenti - differenziano l’amicizia dai rapporti di gruppo, ma non dalle conoscenze superficiali 24. Per i bambini di età prescolare: - l’amicizia è considerata tale solo se durevole - la permanenza nel tempo non è un requisito indispensabile dell’amicizia - non esistono vere e proprie amicizie, un compagno vale l’altro 25. La presenza di un compagno immaginario in età prescolare: - può concorrere alla competenza emotiva - può causare disturbi cognitivi - è sempre indice di difficoltà relazionali 26. Per “oggetto transizionale” Winnicott intende: - un oggetto che costituisce una specie di sostituto della figura materna - un giocattolo stimolante, che aiuta a crescere - un oggetto utile a definire l’identità di genere 27. Il tipo di gioco in cui i bambini svolgono attività simili e s’interessano al carattere comune dell’azione, ma senza che la partecipazione di ciascuno sia essenziale, è definito da Parten: - gioco parallelo - gioco cooperativo - gioco associativo 28. Dalle ricerche antropologiche effettuate sul gioco è emerso che: - il gioco è incoraggiato in qualunque società - ci sono società in cui il gioco non è incoraggiato - ci sono società in cui il gioco non esiste affatto 29. Una delle attività che favoriscono le relazioni sociali nella scuola dell’infanzia è: - il gioco sociodrammatico - il gioco parallelo - il gioco di esercizio 30. Si definisce cooperativo un gioco organizzato in cui i partecipanti: - usano oggetti dello stesso tipo - svolgono attività uguali o molto simili - rivestono ruoli diversi e complementari 31. Secondo molti studiosi, il gioco è: - un insieme di azioni con importanti funzioni psicologiche - una disposizione psicologica applicabile alle azioni più diverse - una classe di azioni particolarmente divertenti 32. Secondo Burghardt, uno dei criteri per considerare giocosa un’azione del bambino è che l’azione: - non sia del tutto funzionale al contesto in cui appare - sia ripetuta piuttosto rigidamente - si manifesti in presenza di disagio acuto o cronico 33. Piaget considera il gioco come un’attività in cui: - l’assimilazione prevale sull’accomodamento - assimilazione e accomodamento sono in equilibrio - l’accomodamento prevale sull’assimilazione 34. Secondo molti studiosi il gioco favorisce lo sviluppo di: - funzioni emotive e cognitive - funzioni esclusivamente emotive - funzioni emotive e sociali, ma non cognitive 35. Un’abilità che si sviluppa grazie al gioco sociodrammatico: - pianificare in anticipo le proprie azioni - passare consapevolmente da realtà a finzione durante il gioco - dirigere le attività degli altri bambini 36. Le differenze tra maschi e femmine nel gioco: - si manifestano solo nella preferenza dei maschi per la lotta - riguardano anche i temi dei giochi di fantasia - esisteva un tempo ma sono praticamente scomparse dopo l’avvento della televisione 37. La tipizzazione sessuale inizia: - nella prima infanzia - nella media fanciullezza - con la pubertà 38. Secondo Aletha Huston, la tipizzazione di genere si manifesta: - da quattro punti di vista: cognitivo, identitario, motivazionale e comportamentale - da tre punti di vista: emotivo, cognitivo e sociale - da due punti di vista: psicologico e biologico 39. Nello studio sul comportamento sessuale di bambini e bambine emerge che, nella maggioranza dei casi, l’incidenza di comportamenti sessuali è: - maggiore a casa che all’asilo - maggiore all’asilo che a casa - la stessa a casa e all’asilo 40. Tra i comportamenti sessuali osservati da genitori di bambini e bambine fra i 3 e i 6 anni, il più frequente per entrambi i sessi è: - il tentativo di contatto con il corpo di adulti - la masturbazione - l'esibizionismo/voyeurismo 41. La differenza tra i sessi in varie abilità sono di entità: - notevole ma emergono solo nei valori medi - modesta ed emergono solo nei valori medi - notevole ed emergono in ogni individuo 42. L’importanza di figure affettivamente salienti come modelli di comportamenti appropriati al genere è stata sostenuta: - esclusivamente da Freud e da altri psicoanalisti - anche dai teorici dell’apprendimento sociale - né da Freud né dai teorici dell’apprendimento sociale 43. Secondo i comportamentisti, l’adesione al ruolo maschile o femminile viene rinforzato: - premiando i comportamenti adeguati - ignorando o disapprovando i comportamenti inadeguati - in entrambi i modi sopra descritti 44. Secondo la teoria dello schema sessuale, i bambini organizzano in schemi le differenze tra comportamenti maschili e femminili: - spontaneamente e molto precocemente - spontaneamente ma solo nella media fanciullezza - a nessuna età se non vengono espressamente istituiti 45. In quale ordine, secondo Kohlberg, si manifestano i processi che conducono alla costanza del genere?: - identità o denominazione - stabilità - permanenza di genere - stabilità - identità o denominazione - permanenza di genere - permanenza - stabilità - identità o denominazione di genere 46. Secondo Freud, i bambini e le bambine di età prescolare concepiscono le differenze tra i sessi: - come “somiglianza al padre” o ”somiglianza alla madre” - come “complesso di Edipo” o ”complesso di Elettra” - come “possesso del pene” o ”mancanza del pene” 47. La sindrome di Turner è un’alterazione cromosomica che determina spesso: - nelle femmine una personalità “ultra-femminile” - nei maschi una personalità poco mascolina - nel feto una sindrome adreno genitale 48. La sindrome di Klinefelter è un’alterazione cromosomica che può determinare nei maschi: - insoddisfazione per la propria identità di genere - accentuazione delle stereotipie di genere - una personalità “ultra-femminile” 49. Quale delle seguenti prospettive teoriche spiega le differenze di genere con l’investimento parentale, ossia il diverso “costo” della riproduzione per maschi e femmine?: - la sociobiologia - la psicologia femminista - la teoria dello schema sessuale 50. La prevalente attribuzione della cura dei bimbi piccoli alle donne: - è universale culturale - diminuisce nelle culture tecnologicamente avanzate, ma si riscontra ancora oggi in tutte le culture pre-tecnologiche (ad es. quelle presenti in Africa) - è la più comune, ma con qualche eccezione, anche in culture pre-tecnologiche CAPITOLO 9: 1. Secondo Piaget, il limite del pensiero dei bambini in età scolare è che: - non sono in grado di utilizzare le operazioni mentali - utilizzano le operazioni mentali solo di fronte a materiali concreti - sanno effettuare solo operazioni mentali molto semplici 2. Secondo Piaget, nel periodo operatorio concreto viene superato: - l’egocentrismo intellettuale - l’egocentrismo integrale - l’egocentrismo adolescenziale 3. Secondo Piaget, nel periodo operatorio concreto il pensiero diventa: - irreversibile - reversibile - formale 4. Secondo Piaget le operazioni concrete possono essere distinte in: - classificazioni e seriazioni - induttive e ipotetico-deduttive - logico-aritmetiche e spazio-temporali 5. Secondo Piaget, le operazioni logico-aritmetiche e spazio-temporali emergono durante lo stadio: - operatorio concreto - preoperatorio - operatorio formale 6. Le operazioni di classificazione e seriazione sono operazioni: - spazio-temporali - logico-aritmetiche - alla seconda potenza 7. Secondo Piaget, le operazioni di partizione consentono di: - ripartire tra più persone dei compiti o delle risorse (ad es. cibo o soldi) - rappresentarsi un oggetto (ad es. un foglio) come suddivisione in pezzi sempre più piccoli, che possono essere separati e poi di nuovo riavvicinati - immaginare che una classe (ad es. quella dei cani) si possa suddividere in classi più piccole (ad es. bassotti, alani…) che possono di nuovo essere riunite 8. Secondo Piaget, le operazioni logico-aritmetiche e quelle spazio-temporali: - si sviluppano contemporaneamente e vengono padroneggiare entro la fine del periodo operatorio concreto - non si sviluppano contemporaneamente, ma vengono padroneggiate entro la fine del periodo operatorio concreto - si sviluppano contemporaneamente, ma solo le prime vengono padroneggiate entro la fine del periodo operatorio concreto 9. Secondo Piaget, le operazioni logiche di classificazione e seriazione riguardano: - relazioni spazio-temporali tra oggetti - somiglianze e differenze tra oggetti distinti - combinazioni tra proposizioni 10. Secondo Piaget le prime proprietà spaziali che i bambini rappresentano nel disegno sono quelle: - topologiche - euclidee - proiettive 11. Nel compito "delle tre montagne" i bambini si rendono conto che a cambiamenti nella posizione dell'osservatore corrispondono cambiamenti nei rapporti tra le tre montagne: - a partire dai 2 anni, con la comparsa della funzione simbolica - a partire dagli 11-12 anni, con il raggiungimento del pensiero ipotetico-deduttivo - a partire dai 7-8 anni, quando si formano le operazioni spazio-temporali 12. Secondo Piaget, quale di queste spiegazioni delle relazioni di età tra la nonna e la mamma potrebbe essere data da un bambino di 4 anni e mezzo? - hanno la stessa età perchè sono alte uguali - la nonna è più vecchia perchè è nata prima - la mamma è più giovane perchè è nata dopo 13. Secondo Piaget, quale di queste spiegazioni delle relazioni di età tra sé e il fratello maggiore potrebbe essere data da un bambino di 8 anni? - se mangerò molto diventerà alto e potrò superare mio fratello per età - mio fratello è nato prima e sarà sempre maggiore di me - mio fratello sarà sempre maggiore di me perchè non vuole essere il secondo 14. Secondo le ricerche di Piaget, la nozione di conservazione acquisita per prima è quella di: - sostanza - numero - area 15. Nella prova piagetiana di conservazione della sostanza, i bambini di 7-8 anni affermano che una pallina di plastilina schiacciata fino ad assumere la forma di una salsiccia: - ha più quantità di prima perchè è diventata più lunga - ha meno quantità di prima perchè è diventata più sottile - mantiene la stessa quantità perchè è più lunga ma anche più sottile 16. Per "décalage", Piaget intende: - lo sfasamento temporale nell’applicazione dello stesso tipo di operazioni concrete a contenuti diversi - un ritardo nello sviluppo delle operazioni di classificazione rispetto a quelle di seriazione - il diverso ritmo di sviluppo di ciascun bambino 17. L'approccio HIP ha messo in luce che nelle abilità cognitive tra 6 e 11 anni gioca un ruolo importante: - la capacità della memoria di lavoro - la reversibilità del pensiero - la competenza senso-motoria 18. Per memoria di lavoro s'intende: - la conservazione momentanea di informazioni provenienti dagli organi di senso o attivate dalla memoria a lungo termine - la conservazione momentanea di informazioni provenienti dagli organi di senso o attivate dalla memoria a lungo termine, ma anche l’elaborazione di queste informazioni - solo l’elaborazione delle informazioni provenienti dagli organi di senso 19. Secondo gli studiosi della memoria, la reiterazione, l'organizzazione e l'elaborazione sono strategie per: - recuperare le informazioni - immagazzinare le informazioni - alterare le informazioni 20. Secondo uno studio longitudinale di Carol Peterson e collaboratori, a distanza di pochi giorni da un evento traumatico loro accaduto (come una frattura o una ferita), i bambini di 2 anni: - non ricordano alcun elemento costitutivo dell’evento - ricordano l80% degli elementi costitutivi dell’evento - ricordano circa la metà degli elementi costitutivi dell’evento 21. Metacognizione (e termini analoghi come metamemoria, meta-attenzione) si riferiscono a: - la conoscenza delle attività cognitive (mnestiche, attentive) - le attività di controllo messe in atto nell’esecuzione di compiti cognitivi (di memoria, ecc.) - entrambi 22. Esperimenti sulla rievocazione di liste di figure hanno mostrato che, nei bambini sotto i 9 anni, il numero di figure rievocate ("span di memoria immediata") è: - inferiore a quello degli adulti, ma essi si aspettano che sia simile - pari a quello degli adulti, ed essi lo prevedono correttamente - pari a quello degli adulti, ma essi si aspettano sia più basso 23. Studi sulla metamemoria hanno dimostrato che i bambini di età prescolare: - sopravvalutano la propria memoria, e non riescono a liberarsi da questo errore - inizialmente sottovalutano la propria memoria, ma con l’esperienza iniziano a valutarla più correttamente - inizialmente sopravvalutano la propria memoria, ma imparano a valutarla meglio se possono confrontare le proprie previsioni con le prestazioni effettive 24. Tra conoscenza metacognitiva e prestazione: - c’è un’elevata correlazione positiva - c’è una correlazione positiva ma non elevata - c’è un’elevata correlazione negativa 25. Secondo Robbie Case, i bambini sono in grado di contare oggetti in ordine sparso: - tra i 2 e i 3 anni - tra i 3 anni e mezzo e i 5 anni - tra i 5 e i 7 anni 26. Secondo Robbie Case, indicare prima un oggetto e poi un altro dicendo "uno, due" corrisponde a: - una coordinazione unifocale - una coordinazione bifocale - lo stadio interrelazionale 27. Secondo Robbie Case, per i bambini contare oggetti in ordine sparso è: - la componente più facile della capacità di contare, poiché richiede solo coordinazioni unifocali - un’attività cognitiva complessa che richiede coordinazioni elaborate - un’attività di difficoltà intermedia, accessibile mediante coordinazioni bifocali 28. La flessibilità cognitiva consiste nel: - guardare le cose da punti di vista diversi - cambiare, quando opportuno, il modo in cui esegue un compito applicando procedimenti diversi - entrambi 29. Raggruppare dei cartoncini con delle immagini prima secondo un criterio (ad es.il colore) e poi secondo un altro (ad es. la forma) è un compito che misura: - il controllo inibitorio - la flessibilità cognitiva - la memoria di lavoro 30. La partecipazione di insegnanti o educatori ai giochi sociodrammatici per aiutare i bambini a pianificarli e condurli: - inibisce la creatività dei bambini - potenzia le funzioni esecutive - favorisce l’obbedienza ma non ha effetti sui processi cognitivi 31. Un test per misurare l'intelligenza dei bambini è: - la scala WISC-R - il test QI - la Strange Situation 32. Il test go-no-go consente di misurare: - la flessibilità cognitiva - il controllo inibitorio - la capacità di pianificazione 33. La scala WISC-R creata da Wechsler serve a misurare: - l’intelligenza - la performance - il linguaggio 34. Il miglioramento con l'età nelle prove di memoria immediata deriva da: - maturazione del sistema nervoso - acquisizione di maggiori abilità e conoscenze grazie all’esperienza - entrambi i fattori 35. Nello sviluppo delle strategie mnemoniche, il livello "carenza di produzione" è caratterizzato da: - possesso della strategia o di sue componenti ma mancato uso spontaneo - assenza della strategia o di sue componenti - presenza della strategia ma uso poco efficace 36. In fatto di reiterazione, Mario è al livello denominato "strategia non disponibile". Se gli diciamo di ripetere i nomi degli stimoli da ricordare: - mario segue l’istruzione, ma ciò non migliora il ricordo - mario non segue l’istruzione - mario segue l’istruzione e ciò migliora il ricordo 37. Secondo molte ricerche, la convinzione di aver assistito personalmente a un evento di cui hanno solo sentito parlare: - si forma facilmente nei bambini in età prescolare - si forma in caso molto rari nei bambini in età prescolare - si forma, indipendentemente dall’età, solo in bambini molto suggestionabili 38. Nei casi di sospetto abuso sessuale, l'uso di bambole con dettagli anatomici nei colloqui con bambini sotto i 7 anni: - li aiuta a indicare correttamente se e in quali parti del corpo sono stati toccati - rischia di indurre risposte non veritiere nei bambini - è una procedura di cui non si è ancora investigata l'efficacia CAPITOLO 10: 1. L'ingresso alla scuola elementare incide: - su tutti gli aspetti dello sviluppo - sullo sviluppo cognitivo - sullo sviluppo sociale 2. L'ingresso a scuola favorisce un'immagine di sé: - più positiva - più realistica - più negativa 3. L'approccio stadiale di Luquet, con il passaggio attraverso varie forme di "realismo", riguarda lo sviluppo: - del disegno - del linguaggio - dell’intelligenza 4. Secondo Luquet, nel disegno infantile si passa: - dal realismo mancato, al realismo fortuito, al realismo intellettuale - dal realismo intellettuale, al realismo fortuito, al realismo mancato - dal realismo fortuito, al realismo mancato, al realismo intellettuale 5. Secondo gli studiosi del disegno, le "figure canoniche" sono centrate: - sull'osservatore - sull’oggetto - sia sull’oggetto che sull’osservatore 6. Secondo alcuni studiosi, lo sviluppo artistico segue: - una progressione verso un talento sempre maggiore - un regresso inevitabile dalla prima fanciullezza in poi - una curva ad U dal diffuso talento dei bambini al talento maturi di alcuni adolescenti e giovani 7. Per un bambino che entra nella scuola primaria, saper disegnare ordinatamente è: - una manifestazione di creatività - un prerequisito per imparare più facilmente a scrivere - un fattore di distrazione dai compiti scolastici importanti 8. I bambini di 10 anni credono che, disegnando, le caratteristiche interiori di una persona: - si possano raffigurare direttamente - non si possano raffigurare in alcun modo - si possano raffigurare metaforicamente 9. Alla richiesta di scrivere parole o numeri, i bambini di età prescolare: - si rifiutano perchè preferiscono disegnare - utilizzano segni differenziati allineati da sinistra a destra - eseguono solo scarabocchi 10. Un bambino, invitato a rappresentare con carta e matita "quanti sono" tre mattoncini posti su un tavolo scrive "1 2 3". Si tratta di una notazione: - mista - basata sulla corrispondenza biunivoca - idiosincratica 11. Secondo la maggioranza degli studiosi, il processo di elaborazione delle informazioni necessario per leggere segue: - il sistema articolatorio oppure il sistema semantico - il lessico visivo di input oppure la conversione grafema-fonema - la via fonologica prelessicale oppure la via visiva semantica 12. Secondo Utah Frith, nell'apprendimento della lettura, si susseguono le seguenti strategie: - prelessicale, lessicale, semantica - idiosincratica, pittografica, convenzionale - logografica, alfabetica, ortografica, lessicale 13. "Accesso lessicale" vuol dire: - capacità di trovare una parola in un dizionario - riconoscimento del significato di una parola scritta - capacità di leggere una parola anche senza conoscerne il significato 14. Un grafema è: - l’unità minima di un sistema di scrittura (in italiano, una lettera come “b” o “t”) - una singola parola scritta (in italiano, ad esempio, “albero”) - una specie di scarabocchio, con cui un bambino che non sa ancora scrivere cerca di rappresentare una parola 15. La strategia logografica per identificare le parole consiste nel: - riconoscere immediatamente la parola, come fa chi padroneggia la lettura - basarsi sulla forma complessiva (ad es. riconoscere “mamma” perchè ha molte gambette) - leggere uno dopo l’altro i grafemi che compongono una parola 16. La via fonologica prelessicale per accedere al significato delle parole richiede di: - riconoscere automaticamente la parola - leggere le parole con il pensiero anziché a voce - leggere e pronunciare le parole lettera per lettera 17. La conversione grafema-fonema consiste nel collegare: - una parola scritta con la sua pronuncia - le singole lettere con i suoni corrispondenti - una parola scritta con il suo significato 18. Le prime concezioni astronomiche dei bambini derivano: - dalla loro percezione, più informazioni verbali e immagini della terra - esclusivamente dalla loro percezione - dalla loro percezione, interpretata alla luce di alcune teorie cornice 19. Secondo Stella Vosniadou, i "modelli sintetici della terra" derivano: - da una sintesi tra ciò che i bambini percepiscono e le informazioni corrette che ricevono - da informazioni corrette interpretate nel quadro di teorie cornice errate - da una sintesi personale tra informazioni visive (foto, video della terra o del sistema solare) e informazioni verbali 20. Le ricerche sulle concezioni astronomiche infantili condotte da Stella Vosniadou hanno dimostrato che, a 6 anni, la rappresentazione prevalente della terra è quella di: - una sfera cava - una superficie piatta - una sfera 21. La presa di coscienza delle proprie concezioni da parte degli alunni è favorita: - dalla libertà di esprimere ciò che pensano e dalle discussione in classe tra coetanei - dall’interazione diretta con l'insegnante e dalle attività strutturate (interrogazioni, compiti ecc.) - dallo studio autonomo (soprattutto a casa) e dall’aiuto della famiglia 22. Una teoria economica distinta dalla psicologia comincia a formarsi: - in età prescolare - agli inizi della scuola primaria - agli inizi della scuola secondaria 23. I bambini di età prescolare: - non distinguono i politici da altri personaggi importanti - hanno l’idea di un ruolo politico caratterizzato dal comando - riconoscono alcune figure politiche 24. Secondo Lewin, il clima della classe che maggiormente richiede la sorveglianza diretta dell'adulto è quello: - democratico - permissivo - autoritario 25. Secondo Lewin, il clima della classe che maggiormente permette di evitare dispute e litigi è quello: - permissivo - democratico - autoritario 26. Per "effetto Pigmalione" s'intende: - la tendenza dell’adulto a credere a ciò che dice l’insegnante - il fatto che il rendimento dell’alunno determina il giudizio dell’insegnante - il fatto che il giudizio dell’insegnante può influenzare il rendimento dell’alunno 27. Nelle loro spiegazioni ingenue del funzionamento intellettivo, i bambini di età prescolare: - non differenziano tra capacità, sforzo e riuscita - differenziano tra sforzo e risultato, ma pensano che vadano sempre di pari passo - differenziano sforzo e abilità, e considerano più intelligente chi raggiunge il miglior risultato con meni sforzo 28. Secondo Susan Harter la distinzione tra Sé reale e Sé ideale compare verso i: - 5/6 anni - 7/8 anni - 12/13 anni 29. Quali comportamenti dei genitori ostacolano nei bambini la formazione di un'autost