Appunti su Ottaviano e la Nascita dell'Impero Romano - DOC-20250210-WA0000..pdf

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storia romana imperatore romano Ottaviano Storia

Summary

Questi appunti riassumono le vicende politiche di Ottaviano e la sua ascesa al potere, concentrandosi principalmente sulla sua rivalità con Marco Antonio, culminata nella battaglia di Azio. L'autore fornisce un'analisi dei fatti principali e delle decisioni chiave che determinarono la creazione dell'Impero Romano.

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Dopo la morte di Cesare… 1)​ Marco Antonio, collaboratore stretto e luogotenente in Gallia di Cesare, e Gaio Ottavio, pronipote adottato come figlio nel testamento di Cesare, si contendono l’eredità del defunto dittatore. a)​ Marco antonio era console e già a capo di un eserc...

Dopo la morte di Cesare… 1)​ Marco Antonio, collaboratore stretto e luogotenente in Gallia di Cesare, e Gaio Ottavio, pronipote adottato come figlio nel testamento di Cesare, si contendono l’eredità del defunto dittatore. a)​ Marco antonio era console e già a capo di un esercito. b)​ Gaio Ottavio, sbarca a Brindisi poco dopo le idi di Marzo e nel cammino verso Roma inizia a radunare un esercito di ex legionari di Cesare illegalmente. (Per tradizione deve anche cambiarsi il nome in “Gaio Giulio Cesare Ottaviano) 2)​ Ottaviano per arrivare al potere sta al gioco di Cicerone, un vecchio statista che pensava di poter sfruttare il giovane per eliminare Marco Antonio. Grazie a lui Ottaviano diventa pretore e grazie a questo legalizza il suo esercito. 3)​ Alla scadenza del suo consolato, Antonio chiede il governo della Gallia Cisalpina, inizialmente assegnata a Decimo Bruto, uno degli assassini di Cesare. Dato il rifiuto di Bruto nel cedere il comando di questa, Antonio cerca di prendersela con la forza. Bruto trova rifugio tra le mura di Modena. Il senato manda in soccorso di Bruto delle truppe insieme ai soldati di Ottaviano e nel 43 a.C. Ottaviano prevale. Nel corso delle operazioni rimangono uccisi entrambi i consoli (molto probabilmente a causa di Ottaviano). 4)​ Sempre in quell’anno Ottaviano prova a diventare console, prima mandando dei soldati a chiederlo, poi passando alle maniere forti dato il rifiuto del senato e compiendo la marcia su Roma (19 Agosto). Riesce nel suo intento poiché il giorno seguente il popolo lo elegge console. (A soli 20 anni) 5)​ Ottaviano cerca l’alleanza con Antonio perché in quel momento gli era più conveniente. Inoltre si allea anche con un potente ex Cesariano, Marco Emilio Lepido e i tre si uniscono in un triumvirato che a differenza del primo era una magistratura quinquennale legalizzata. Il nuovo triumvirato… 6)​ Il primo obiettivo del triumvirato è quello di liquidare gli oppositori di Cesare. Bruto, Cassio e i loro partigiani si rifugiano in Grecia dove iniziano ad arruolare un consistente esercito. 7)​ Il secondo consiste nel rendere note le liste di proscrizione che colpivano circa 300 senatori e 2000 cavalieri. (Tra le vittime ci fu anche Cicerone, scelto come vittima da Antonio senza l’opposizione di Ottaviano) 8)​ Tornando al primo obbiettivo, nel 42 a.C. si verificò lo scontro con i cesaricidi che avvenne a Filippi, in Macedonia e che si concluse con la vittoria dei triumviri. I fedeli a Bruto e Cassio morirono quasi tutti mentre questi due si suicidarono. Una pattuglia però scelse di proseguire la battaglia sotto il comando di Sesto Pompeo (figlio di Gneo Pompeo), che aveva una sorta di dominio in Sicilia dove attaccava e saccheggiava le navi che trasportavano cibo in Italia. 9)​ Dopo aver neutralizzato i seguaci di Bruto e Cassio, tornò alla luce la rivalità tra Antonio e Ottaviano. In primis a causa dell’assegnazione alle terre ai veterani che sfociò in una guerra alimentata da Fulvia e Lucio Antonio, moglie e fratello del triumviro. La guerra finì nel 40 a.C. a Perugia con un bagno di sangue. Nello stesso anno a Brindisi, durante un vertice, i 3 triumviri si spartirono le terre dell’impero, Ottaviano l’Italia e l’occidente, Antonio l’oriente e Lepido, ritenuto il più debole, l’Africa. Nel 39 a.C. si trovò un accordo con sesto Pompeo, cedendogli la prima provincia romana, la Sicilia. 10)​ Durante il decennio aperto con il vertice di Brindisi, si respirava forte tensione a Roma, in vista di uno scontro che sembrava sempre più probabile. Inizialmente Ottaviano usò l’arma della propaganda contro Antonio, che intanto, era impegnato un una grande campagna contro i pirati. Durante questo decennio, Antonio si legherà sempre di più con Cleopatra, la regina d’Egitto, che ricoprirà un ruolo importante durante la battaglia tra i due triumviri. 11)​Alla fine del primo quinquennio del secondo triumvirato, questo fu prorogato di altri cinque anni, fino al 33 a.C., dopo questa data il rapporto tra i due era ormai irreparabilmente compromesso, fino alla battaglia tanto attesa nel 31 a.C. a largo di Azio. Antonio poteva contare sul supporto militare di Cleopatra, è proprio grazie a questo supporto esterno che Ottaviano fece passare la guerra come una guerra regolare e non come guerra civile. Lo scontro fu vinto da Ottaviano, Antonio e Cleopatra si rifugiarono in Egitto, dove poi si suicidarono, secondo la leggenda morsi da un serpente velenoso. A questo punto l’Egitto entrò a far parte dell’Impero Romano e Ottaviano poté entrare a Roma da vincitore e da unico padrone dell’intero impero. Ottaviano MOOOLTO forte… 12)​ La morte di Antonio rese Ottaviano padrone di Roma. Con la vecchia aristocrazia decimata e la popolazione stremata dalle guerre civili, agì con cautela. Nel 29 a.C. chiuse simbolicamente le porte del tempio di Giano, segnalando la pace nell’impero e rassicurando il popolo. Questo periodo, pur non privo di conflitti, è noto come “Pax Augustea”. 13)​Ottaviano scelse di costruire la sua posizione di dominio assicurandosi cariche e privilegi. Nel 23 a.C. gli viene attribuita la tribunicia potestas, ossia dei poteri spettanti ai tribuni della plebe. Lui però, al contrario degli altri tribuni che rimanevano in carica un anno, rimase in carica a vita. Per assicurarsi invece il potere religioso aspettò la morte del pontefice massimo Lepido per prendere il suo posto e la ottenne nel 12 a.C. Ottaviano era inoltre principe del senato, ossia parlava per primo nei dibattiti. Fu anche console per molti anni ma rinunciò alla carica nel 23 a.C. 14)​Ottaviano consolidò il suo dominio accumulando cariche e privilegi. Nel 23 a.C. ottenne la tribunicia potestas (Tribuno della plebe), mantenendola a vita, diversamente dai tribuni ordinari. Per il potere religioso, attese la morte del pontefice massimo Lepido, assumendo il titolo nel 12 a.C. Era anche principe del senato, parlando per primo nei dibattiti. Fu console per anni, ma vi rinunciò nel 23 a.C. 15)​Ottaviano si fa assegnare molti titoli come “Augusto”, attribuitogli nel 27 a.C. (significato=venerabile-protetto dagli dei), e “padre della patria”. 16)​Ottaviano aveva creato una specie di impero senza imperatore. Non si era mai proclamato tale ma tutti i poteri (già esistenti) erano accentrati nelle sue mani. La figura che ne uscì fuori era una specie di principe (princeps), ossia un individuo che occupava un posto eminente ma non escludeva gli altri, che non godeva da solo. Ottaviano infatti afferma di star ricostruendo l’antica res publica romana. 17)​Le province romane si dividevano in senatorie e imperiali. Le senatorie, spesso le più antiche e pacificate, erano smilitarizzate e amministrate da ex magistrati (proconsoli). Le imperiali, che richiedevano truppe stabili, erano governate da funzionari scelti dal principe. L’Egitto, invece, divenne proprietà privata del principe, con accesso esclusivo. I tributi delle province senatorie confluivano nell’erario (cassa dello Stato), mentre quelli delle imperiali nel fisco, sotto il diretto controllo del principe. 18)​Ottaviano godeva inoltre del proconsolato maius et infinitum, riconosciutogli già nel 27 a.C. e consentiva la supervisione su tutti i territori e gli permetteva di intervenire anche nelle province senatorie. Il lascito di Augusto: 1.​ Augusto aveva fatto di tutto per fingere che il senato avesse ancora potere, e per questo non aveva mai annunciato esplicitamente un successore 2.​ Augusto adotta i suoi nipoti per farli continuare il suo ruolo, ma muoiono tutti prima di lui, e lui è costretto ad adottare Tiberio Claudio Nerone, nato dalla sua terza moglie, poco stimato dall’imperatore 3.​ Facendo ciò diede inizio alla dinastia giulio-claudia, discendente da Augusto, la gens iulia e da tiberio, la gens claudia 4.​ Il senato si accorge che i principi sono destinati a rimanere la forma di governo dello stato 5.​ Per tutta la dinastia giulio-claudia i poteri del principe restano gli stessi a.​ Diritto di supervisionare tutte le province b.​ Diritto di far parte del consolato c.​ Indicare persone di fiducia per la suprema magistratura d.​ Il titolo di padre della patria In questo modo agli occhi dei senatori l’imperatore diventava un magistrato con dei poteri particolari, invece di sembrare un vero e proprio imperatore 6.​ I prossimi principi si divideranno in due categorie: a.​ Quelli che si comporteranno come Augusto, facendo credere ai senatori di avere potere b.​ Quelli che cercheranno di prendere tutto il potere senza farsi troppi scrupoli 7.​ A quest’ ultimi vennero attribuiti comportamenti folli o gesti crudeli dagli storici dell’epoca, ma queste dichiarazioni potrebbero essere falsate, visto che gli storici a quel tempo erano i senatori, ovviamente contrari ad esplicitare la monarchia assoluta Tiberio: 1.​ Nato dalla terza moglie di Augusto 2.​ Il suo accesso al potere si concluse senza problemi grazie ad Augusto, che gli aveva spianato il terreno concedendogli i poteri nel tempo, adottandolo e facendolo sposare con sua figlia Giulia 3.​ Buona amministrazione interna a.​ Poche spese pubbliche b.​ riduzione della corruzione 4.​ Nessuna campagna con scopi espansionistici. Punta a rafforzare i confini, aiutato dal nipote, Germanico, che va contro i germani e combatte in oriente 5.​ Germanico, adottato da Tiberio per volere di Augusto per farlo diventare suo successore muore avvelenato nel 19 d.C. 6.​ La moglie di Germanico accusa Tiberio, che si vendica mandando la famiglia in esilio, della quale si salva solo Gaio Cesare, chiamato Caligola 7.​ Tiberio nomina Druso, suo figlio, suo successore (non ancora imperatore), ma al senato non piace perchè poco valoroso (non studia ne combatte) 8.​ Nel 23 d.C. Druso viene ucciso dal capo delle guardie, Seiano 9.​ Tiberio, per ragioni sconosciute, si ritira a Capri lasciando il potere nelle mani di Seiano, che sfrutta la posizione di vantaggio per avere più potere, arrivando a pensare di uccidere Tiberio per salire sul trono 10.​Tiberio, spaventato dalle possibili nuove congiure vive una vita ritirata 11.​Chiama sia Gemello che Caligola a governare 12.​Tiberio muore nel 37 d.C. Caligola: 1.​ Gemello viene ucciso, così Caligola prese il potere 2.​ Nei primi 7 mesi da speranza al popolo e viene addirittura paragonato ad augusto: a.​ Imperatore moderato b.​ Collabora con il senato 3.​ Caligola si ammala e va in coma 4.​ Quando si sveglia ha problemi psichici​ a.​ Vive segregato per paura delle congiure i.​ Fa esiliare le sue due sorelle e uccidere suo cognato che avevano creato la congiura dei tre pugnali b.​ Diventa crudele (secondo la storiografia, quindi poco affidabile) 5.​ Cerca di ottenere il culto della sua persona, facendo imporre un cerimoniale che imponeva di inchinarsi davanti a lui e pretendendo un santuario in suo onore che fece costruire a Gerusalemme, cosa che la società ebraica non piacque 6.​ Cerca di ottenere il consenso del popolo attraverso l’organizzazione di spettacoli e giochi costosi, che però svuotarono i fondi romani, obbligandolo a confiscare patrimoni privati o di imporre nuovi tributi 7.​ Una congiura dei pretoriani sostenuta anche da senatori e cavalieri liquidò Caligola e i cavalieri scelsero Claudio (fratello di Caligola) a comandare Claudio: 1.​ Claudio, uno studioso e storico, salì al trono all'età di circa 50 anni. La sua mancanza di esperienza politica iniziale lo rese un candidato accettabile per il Senato. 2.​ Claudio si rivelò un abile amministratore e politico, sorprendendo tutti con la sua saggezza e visione. 3.​ Nel 43 d.C., Claudio conquistò la Britannia centro-meridionale, realizzando un progetto iniziato dal suo predecessore. 4.​ Claudio, originario di Lione, promosse la romanizzazione della Gallia con l'insediamento di veterani, l'estensione della cittadinanza e l'integrazione delle classi dirigenti galliche nel Senato. 5.​ Claudio governò con attenzione le finanze dello stato, ma allo stesso tempo investì in opere pubbliche come il porto di Ostia e nuovi acquedotti. 6.​ Claudio rafforzò la burocrazia di corte, impiegando cavalieri e liberti per garantire la sua lealtà. 7.​ Gli storici antichi ritraggono Claudio come un sovrano debole, manipolato dalle sue mogli, Messalina e Agrippina. 8.​ Agrippina convinse Claudio ad adottare Nerone, figlio del suo primo matrimonio, come erede al trono, nonostante Claudio avesse già un figlio, Britannico. 9.​ Agrippina fece avvelenare Claudio nel 54 d.C. per favorire l'ascesa al trono di Nerone e successivamente eliminò Britannico, suo rivale. Nerone: 1.​ Ascesa al Trono: Nerone, appena diciassettenne, sale al potere nel 54 d.C. 2.​ Influenze Iniziali: Nerone è guidato da Afranio Burro, prefetto del pretorio, Seneca, suo precettore, e sua madre Agrippina, che aveva orchestrato la sua ascesa. 3.​ Il "Quinquennio Felice": Tra il 54 e il 59 d.C., Nerone mostra rispetto per il Senato, grazie all'influenza di Seneca. 4.​ L'Autoritarismo di Nerone: Nerone diventa insofferente al controllo e inizia a governare in modo più autoritario. 5.​ Morte di Agrippina: Nerone fa uccidere sua madre Agrippina, che cercava di influenzare le sue decisioni. 6.​ Caduta di Seneca: Nerone costringe Seneca all'esilio e alla morte, accusandolo di essere coinvolto in una congiura contro di lui. 7.​ Popolarità con la Plebe: Nerone conquista la plebe romana con spettacoli sontuosi e giochi pubblici, a cui partecipa personalmente. 8.​ L'Incendio di Roma: Nel 64 d.C., un devastante incendio colpisce Roma. Le voci accusano Nerone di averlo appiccato, ma lui accusa i cristiani. 9.​ La Domus Aurea: Nerone utilizza lo spazio liberato dall'incendio per costruire la Domus Aurea, un sontuoso palazzo che aumenta la sua arroganza e la sua distanza dal Senato. 10.​Crisi Finanziaria: Le spese per la ricostruzione dopo l'incendio di Roma e per il favore della plebe portano Nerone a una grave crisi finanziaria. 11.​Successi in Politica Estera: Nerone ottiene successi sul confine orientale e reprime un'insurrezione in Giudea, comandata dal futuro imperatore Vespasiano. 12.​Rivolte nell'Impero: Negli ultimi anni del suo regno, la repressione di Nerone provoca rivolte in tutto l'impero, con i legionari romani stessi che si ribellano. 13.​La Ribellione di Galba: Le truppe spagnole, guidate da Servio Sulpicio Galba, si ribellano e lo proclamano imperatore. 14.​La Fine di Nerone: Il Senato tratta con Galba, mentre Nerone viene dichiarato nemico pubblico e abbandonato dai pretoriani. Nerone si suicida nel 68 d.C. Gesu’ e tutti i cristi cristiani 1)​ Il cristianesimo è una religione che venne fondata nella regione della Palestina. La Palestina è un territorio conquistato dai romani nel 63 a.C., inizialmente venne governata da sovrani locali scelti da Roma, tra cui ricordiamo Erode, con l’arrivo di Augusto la regione venne rinominata in “provincia di Giudea” e venne messo a capo Ponzio Pilato. Questo cambio al potere portò delle fratture all’interno della popolazione ebraica: una parte era a favore del governo di Pilato, un’altra era totalmente contraria, tanto da organizzare dei movimenti di opposizione come gli Zeloti. 2)​ Gli oppositori confidavano la propria fede nell’arrivo di un messia, un guerriero che gli avrebbe liberati dal loro “male”. Fu visto nella figura del messia Gesù, nato tra il 6 e il 4 a.C. Durante la sua vita Gesù portò ai suoi seguaci ebrei la parola di Dio, la quale portava l’uomo a cambiare il concetto di forza: da ora in poi la forza di un uomo non era più la sua forza fisica, ma la sua forza morale ed etica. 3)​ Gesù ed i suoi seguaci tennero una posizione prudente nei confronti di Roma, infatti quest'ultima permetteva ad ogni cittadino romano di praticare la propria religione, l’importante era non contraddire la parola di Giove, Giunone e Minerva, oltre ovviamente a non contraddire la parola dell’imperatore. 4)​ Gesù continuò a portare la parola di Dio in tutta la provincia, fino al punto che venne mal vista dal governo provinciale. In un periodo compreso tra il 26 e il 36 a.C., Gesù venne condannato e giustiziato alla croce da Ponzio Pilato. 5)​ Nel 40 a.C. il lavoro iniziato da Gesù venne continuato da Paolo. Paolo ebbe l’idea di ampliare la parola di Dio, non solo agli ebrei, ma a tutti, rendendolo universale. Da qui Paolo iniziò a viaggiare per tutto l'impero in modo tale da attirare più seguaci possibili, fino a quando venne giustiziato a Roma durante la metà degli anni 60. 6)​ Secondo il credo di Paolo, Gesù risorse dai morti dato che non era un profeta come gli altri, ma era il figlio di Dio e che loro erano il popolo eletto per il regno di Dio. Proprio perché Paolo riteneva loro il popolo eletto che ampliò la religione a tutti, perché riteneva che la salvezza fosse un bene comune, indipendentemente dall’etnia, ciò rese il messaggio cristiano universalistico. 7)​ Dal punto di vista politico, il messaggio cristiano rispettava tutte le autorità perché provenienti da Dio. Il messaggio di Dio era rivolto anche a donne e schiavi ma non ne metteva in dubbio la loro sottomissione. 8)​ Il cristianesimo conobbe una diffusione rapidissima grazie all’assenza di requisiti. E’ grazie a questa diffusione che si andarono a formare comunità molto coese, le quali si riunivano per celebrare riti come il battesimo o la frazione del pane, in ricordo dell’ultima cena, ma tennero anche una rete di solidarietà nei confronti dei poveri, degli orfani e dei malati.

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