Dispense Esercitazioni Italiano per la Comunicazione PDF
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Università degli Studi di Milano
Alessandra Allegrini
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Le dispense di Alessandra Allegrini forniscono un'introduzione ai giornali, studiando l'evoluzione storica del mezzo e l'adattamento del linguaggio alla tecnologia. Analizza la produzione giornalistica e le abitudini di lettura attuali, con dati Istat sull'utilizzo del quotidiano cartaceo e digitale. Include esempi come un articolo del Corriere della Sera sul disastro del Vajont.
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Alessandra Allegrini Introduzione ai giornali Lo studio dell’evoluzione storica di un media come il giornale è u le per comprendere c...
Alessandra Allegrini Introduzione ai giornali Lo studio dell’evoluzione storica di un media come il giornale è u le per comprendere come a rontare i cambiamen linguis ci della nostra epoca, poiché tu cambiamen tecnologici dei media hanno portato con sé la necessità per il linguaggio di ada arsi alla tecnologia del suo mezzo. Per questo sin dalla sua nascita, iI giornale è stato l’orizzonte dove si sono deposita i cambiamen e le novità della lingua. La produzione giornalis ca (ar coli, cronache, reportage) ene in vita la memoria di alcuni fa storici. Ad esempio l’incipit dell’ar colo di Dino Buzza per il Corriere della Sera sul disastro del Vajont del 9 o obre 1963: “Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d’acqua e l’acqua è caduta sulla tovaglia. Solo che il bicchiere era alto cen naia di metri e il sasso era grande come una montagna e so o, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi.” (Dino Buzza , Corriere della sera - 1963) Nei giornali generalis convivono tan diversi argomen (poli ca, cronaca, sport, cultura, tempo libero), ciascun ar colo ha un proprio linguaggio speci co e un pubblico di riferimento. Gli ar coli vengono ordina secondo una gerarchia di importanza. Le abitudini di le ura del giornale oggi: L’abitudine alla le ura dei quo diani in Italia nel 2021 con nua a diminuire: -5,1% rispe o al 2020. Da più di 6 anni il 27,7% della popolazione legge un quo diano almeno una volta a se mana. La le ura dei giornali è preroga va degli adul : - 11-14 anni = 8% un giornale alla se mana - 20-24 anni= 18,9% un giornale alla se mana - 35-44 anni= 27% le ori quo diani - 65-74 anni= 38,4% le ori quo diani (Rapporto ISTAT sulla Cultura e il tempo libero, 2022 su da 2021 -> h ps://www.istat.it/storage/ASI/2022/ capitoli/C10.pdf) Di usione dei quo diani cartaceo + digitale - Marzo 2023: - 🏆 Corriere della sera: 250 mila - La gazze a dello sport: 166 mila - La repubblica: 153 mila - Il sole 24 ore: 132 mila Gli uten unici al giorno - Luglio 2023 (ovvero IP, l’utente si conta una volta sola, anche se entra più volte): - 🏆 La repubblica: 3.02 milioni - Corriere della sera: 2.9 milioni - La gazze a dello sport: 1.9 milioni - Il sole 24 ore: 390 mila L’uso di internet e social per leggere no zie: A gennaio 2023 - nel mondo l’86% della popolazione usa internet - nel mondo il 75.5% della popolazione usa a vamente i social. In media risulta che le persone usino 1h e 22minu della loro giornata per leggere informazioni sul giornale (online o sico) e che proprio il fa o di cercare informazioni e di essere aggiorna con no zie ed even siano le prime due mo vazioni per cui gli italiani usano internet. In Italia il 74.5% della popolazione usa i social media, e il primo mo vo per cui vengono u lizza è per leggere no zie. ff tt ti tt tt fi ti ti ti ti ti tt tt ti tt ti tt ti ti ti ti ti ti ti ti ti tti tt tti ti ti tt tti ti ti fi ti tti ti ti ti ti ti ti ti ti tt ti tt ti tti ti ti tt tti ti ti ff ti tt ti ti ti Alessandra Allegrini Il caso Repubblica: In Italia il primo sito di informazione nel ranking generico italiano basato sul tra co uten è il giornale “la Repubblica”. Fino al 2021, l’unico della categoria “news e media” nelle prime 10 posizioni nella classi ca dei si più consulta in Italia. Il tempo di visita della pagina è in media di 17 minu , 3 pagine per visita (circa 5 minu per pagina). Le no zie sul web: Il passaggio delle no zie contenute nel giornale cartaceo a quello online sul web necessita di una “traduzione” del linguaggio. Questo perché c’è un’incompa bilità della lingua dovuto al cambiamento del pubblico dal cartaceo all’online —> cartaceo = adul /anziani ; digitale = giovani/adul. Da qui l’urgenza per l’autore di sapere chi è e com’è il suo pubblico. In base a questo poi scegliere il linguaggio più ada o da u lizzare. Inoltre cambiano le cara eris che del mezzo di comunicazione. Difa oltre ad ada are il contenuto in sé, l’autore deve adeguare la sua predisposizione nella pagina secondo le “regole” del mezzo di comunicazione (cosa predilige e cosa no). Si tra a di un’esperienza di le ura del tu o diversa. Per questo è fondamentale e e uare un revisione del linguaggio, dell’impaginazione e dell’alles mento del testo. Anche perché leggere da un iPhone è molto diverso da leggere su un computer ma sopra uto da un cartaceo, quindi l’ada amento non avviene soltanto dal cartaceo al digitale ma anche nelle diverse tecnologie digitali. Le redazioni giornalis che sul loro sito web pubblicano sia un versione ada ata del contenuto per il digitale ma anche una versione pdf del cartaceo del giorno. Le no zie sui social: I giornali hanno canali social dove promuovono, condividono le no zie tra ate sul loro giornale, introducendole e lasciando il link di collegamento al loro sito web. A di erenza dei giornali che hanno dovuto conver re il cartaceo al digitale, alcuni giornali sono “na vi” del web e dei social, come “Will-ita”. Un esempio di come possono essere conver in modo originale i giornali cartacei sui social, è il caso di Kelsey Russels una ragazza americana (kelscruss) che sul suo canale TikTok posta video in cui realizza una rassegna stampa della testate di giornale americane del giorno. Si rivolge ai giovanissimi, facendo un o mo lavoro per rendere meno estranea la versione cartacea dei giornali ai suoi coetanei. L’obbie vo per il giornale sul web —> è quello di rendersi riconoscibile e di farsi cliccare dal suo pubblico di riferimento. Questo obbie vo è stato portato allo stremo con la tendenza, ora in calo, del “clickbait”. Si tra a del fenomeno per cui i giornali hanno iniziato a fornire toli incomple /non veri eri, dando un’enfasi estrema ed esagerata ai toni, soltanto per essere acca van e a rare il click dei le ori. La gara a “chi pubblica per primo”: A causa dell’imminenza del digitale e della necessità di fornire al le ore le no zie live, i giornalis sono costre a scrivere in qualche frazione di minuto le no zie, avvenute a distanza di secondi a volte o addiri ura mentre sono ancora in corso. Questo perché il web e i social media richiedono la rapidità, quasi la contemporaneità dell’uscita degli ar coli sulle no zie, le persone vogliono essere sempre aggiornate. Questo ha varie conseguenze: in primo luogo comprome e la possibilità di dedicare del tempo alla fase “ar gianale” e “di laboratorio” della scri ura di un testo comunica vo. In passato questo problema non esisteva: il giornale nei tempi più moderni usciva una volta al giorno, massimo due. Di erenze testo giornale cartaceo vs digitale - Mul medialità del testo -> elemen di distrazione: nel digitale il testo non è lineare, oltre ai link ipertestuali ci sono elemen non testuali come pubblicità, immagini/video che possono essere elemen di distrazione per il le ore. Per questo l’autore deve essere abbastanza bravo a catalizzare l’a enzione del le ore e fargli leggere tu o il testo. Inoltre per evitare che il le ore possa perdere il senso del testo, ogni paragrafo deve essere auto-concluso. ti ti tt ff ti ff ti tt ti ti tt tti tti tti ti ti tt ti tt tt ti ti tt ti ti tt tt ti tt tti ti ti ti ti ti ti ti ti tti tt ti ti tt ti ti tti tt tt ti tt tt ti ffi ti ff tt tt tt ti ti ti tt ti fi ti tt tt tti ti Alessandra Allegrini - Limi spazio-tempo: il cartaceo aveva il limite dello spazio molto rido o per scrivere l’ar colo, il digitale ha tu o lo spazio del mondo ma non ha il tempo. - Velocità di le ura: nel digitale il le ore dedica poco tempo alla le ura del testo e facilmente non nisce di leggerlo. Dunque anche per tra enere la sua a enzione è una corsa contro il tempo. - Acquisto consapevole: Il le ore che acquista il cartaceo va sicamente a comprarlo, per la volontà di leggerlo. Il le ore sul web invece fa una scelta solo in parte consapevole, perché nella maggior parte dei casi il le ore viene portato alla le ura tramite a delle “side door” = altri si /pagine, altri ar coli del sito, dai social network, dal motore di ricerca ecc. Dunque spesso si arriva al sito del giornale e alla le ura di un ar colo per conseguenza di azioni in parte guidate dagli algoritmi dei vari so ware. - Sfogliare vs scorrere - Possibilità di aggiornare/correggere no zia sul web Gli e e del passaggio cartaceo —> digitale DIMINUISCONO AUMENTANO Lettori Utenti e contatti Tempo di lettura Tempo di navigazione Lettura “lineare” Distrazione e possibilità di “andare oltre” Carta (2D) Multimedialità (4D) Spazio definito (da una gabbia tipografica) Spazio illimitato (del web) Scelta consapevole Esperienza “personalizzata” La visione nel futuro del giornale - la le era di Dino Buzza Siamo nel 1966, in un età di grandi cambiamen per il giornalismo, in quegli anni Buzza è uno dei più importan giornalis di cronaca in Italia. In quel periodo come dire ore al Corriere della Sera vi era Ferdinando Chiarelli, il quale chiese un consiglio a Buzza , su come secondo lui avrebbero potuto invogliare i le ori ad acquistare anche l’edizione di mezzogiorno del giornale. Cos’è l’edizione del mezzogiorno? —> Al tempo esistevano due edizioni del giornale e uscivano in due momen diversi della giornata: una la ma na presto e l’altra a mezzogiorno. In modo tale si potevano far circolare le no zie arrivate dopo la mezzano e (orario in cui si manda in stampa il giornale). Questo giornale nasce per la necessità del pubblico di rimanere aggiorna sempre il più possibile. Buzza nella le era di risposta a Chiarelli, scrive anche un discorso sull’orizzonte futuro del giornalismo. Ad oggi riconosciamo quanto Buzza fosse un visionario ma al tempo purtroppo le sue idee non vennero ascoltate e nulla cambiò. Buzza spiega: “È riconosciuto da tu che, nel campo della cultura, si va verso una civiltà sempre più visiva. Si leggerà sempre meno, si guarderà sempre di più. Il giornale di domani, parlo si intende del giornale popolare come in fondo sono quelli della sera, sarà prevalentemente fotogra co. Su questo non ho il minimo dubbio. Bravo sarà chi ado erà questo sistema per primo. Se non lo ado eremo noi, che per così dire giochiamo sul velluto disponendo del “Corriere ti ff tt ti ti ti tti ti tt ti ti tt tt tt ti ti tti fi tt tt tt ti tt tt tt ti tt tti tt tt ti ti fi ti tt tt tt ti ft tt ti ti ti tt fi Alessandra Allegrini della Sera” che soddisfa esaurientemente ogni genere di le ori, lo ado erà prima qualcun altro; e noi saremo costre a seguirlo”. (D. Buzza , Il giornale segreto) Anni dopo nascerà la Repubblica, che si imposterà proprio su questo genere di giornale, mostrandosi molto all’avanguardia, per ironia della sorte, creando molta concorrenza al Corriere della Sera. La corsa contro il tempo vs il Long Form In alcuni giornali, la maggioranza ormai, i giornalis fanno una sorta di corsa campestre in cui vince il più rapido a scrivere l’ar colo. Queste testate voglio che l’ar colo su un fa o sia pronto entro qualche minuto dall’avvenimento, a volte addiri ura mentre l’avvenimento è ancora in corso. A di erenza di ques giornali, ci sono alcune redazioni che fanno il “giornalismo lento”, che vogliono andare controcorrente e non supportare questa corsa voluta dal pubblico e dal media. Infa si dedicano alla scri ura con calma, prediligendo ar coli lunghi, con approfondimen sul contenuto e cura nella forma. Per ora sono ancora voci isolate nel panorama giornalis co, ma ecco alcuni esempi: - “The correspondant” (olandese) - “Internazionale” (cartaceo italiano) - “Essenziale” (aperto dall’Internazionale, rimasto solo più in versione web) - “Valigia blu” - “Post” (nato online con il formato dello “spiegato bene”) Un esempio isolato di esperimento “antenato” è l’ar colo “Snowfall” del New York Times di 11 anni fa: al tempo molto innova vo per la sua mul medialità, poco di successo però perché al tempo risultava un proge o insostenibile a livello di cos di realizzazione, inoltre la pesantezza del le comportava una grande lentezza nel caricamento dell’ar colo. Google e la sezione news È fondamentale per una testata giornalis ca riuscire ad essere fra le prime proposte nella sezione news di Google per una ques one di visibilità, siccome perme e di raggiungere un numero di le ori più ampio. Per rientrare in questo sistema di le ura da parte del motore di ricerca è necessario che la testata sia a liata ad un programma in seguito a candidatura ed ammissione. L’obbie vo primario è quello di riuscire a rientrare nelle prime posizioni nella classi ca/gerarchia di ordine delle no zie so o la sezione news di Google, perché sono quelle niscono anche nella sezione generale, dove l’opportunità di visibilità aumenta esponenzialmente. La gerarchia delle posizioni ene conto di mol elemen riassun nella SEO ovvero l’o mizzazione di un testo rispe o al motore di ricerca. Il motore di ricerca controlla e considera mol fa ori tra cui: - l’uso misurato e corre o delle parole chiave - la corre ezza argomenta va - lo s le - il layout del sito - l’impaginazione dei contenu mediali Gli autori hanno quindi la possibilità di o mizzare l’accessibilità al proprio testo. Per questa responsabilità diventano quindi promotori del proprio ar colo in base a quanto sono in grado di ascoltare e rispe are le regole del mezzo a raverso cui si comunica. Di centrale importanza è sicuramente il tolo che dev’essere il più possibile descri vo, in modo da far capire sia al motore di ricerca sia al le ore di cosa tra a l’ar colo (e quindi nel caso del primo capire a chi proporlo). Dunque è disfunzionale l’u lizzo di doppi sensi e giochi di parole. Strumen di supporto agli autori - Google Trends: “Google Trends” è un portale che perme e di fare “ricerche sulle ricerche” degli uten di Google. Propone una classi ca in cui appaiono in ordine di tendenza le ricerche degli uten Google. ffi ti tt ff tt tti tt ti ti ti fi tt tti tt tt ti ti ti ti tt ti ti ti tt ti ti ti ti tt tt tt ti ti tti ti ti ti ti tt ti ti tt tt ti ti ti ti tt ti ti fi tt ti tt fi fi tti ti tt tti tti ti tt Alessandra Allegrini Grazie a questa pia aforma le testate possono tenere conto degli interessi degli uten per de nire ad esempio la gerarchia dei propri ar coli nella fase di composizione del giornale. Può anche essere usato come strumento per capire quale taglio dare al proprio ar colo: cosa incuriosisce il le ore su questa no zia? Un esempio è il caso dell’uomo che ha camminato a piedi da Como alle Marche: leggendo su Google Trends, risultava che la domanda più comune degli uten fosse “quanto dista Como dalle Marche?”, questa informazione è molto u le all’autore per sapere che risposte cercano i le ori negli ar coli sulle no zie. Google Trends può anche aiutare a trovare la parola chiave giusta per il proprio ar colo, sopra uto nei casi in cui il sogge o di cui si parla ha vari modi per essere chiamato. Dunque l’autore si deve chiedere: “qual’è il più comune?” ; “quale delle opzioni perme erà all’ar colo di raggiungere più le ori che e e uano una ricerca sulla no zia?”. Un esempio è il caso del coronavirus / covid / covid-19: inizialmente era di uso comune la parola coronavirus, in seguito è stata sorpassata dal termine covid perché è risultato il preferito dal pubblico e dai giornalis. Ad esempio perché essendo più breve occupava meno spazio sui giornali, in più stava meglio nei toli e negli hashtag. Un esempio eclatante di testata che sfru a a pieno questo strumento è la Repubblica che una volta alla se mana fa uscire una rubrica in cui risponde alle domande più frequen del momento su Google. (Oltre a Google anche “Answer the Republic” perme e di accedere a ques da di ricerca) È importante non lasciarsi comandare da ques strumen , ma farne un uso consapevole, cri co, esclusivamente consultazionale, ovvero sfru andoli per comunicare al meglio con i nostri le ori. Dunque ogni strumento “online” va sempre abbinato con delle abilità “o ine” picamente umane e sensibili che guidino il processo di realizzazione di un testo comunica vo. ti tt tti ti tt tt ti tt ti ff tt ti tt tt ti tt ti ti ti ti ffl tt ti ti ti ti ti ti ti tt ti tt tt ti fi ti ti Alessandra Allegrini L’intelligenza ar ciale “The Guardian”: la provocazione e il manifesto sull’AI Nel 2019 la testata “The Guardian” pubblica il primo ar colo scri o interamente da un robot, grazie al sistema “gpt3”. L’intento della testata era di provocare con questo esperimento. Tre anni dopo però, nel 2022, arriva l’intelligenza ar ciale non più come esperimento ma come realtà. Dall’avvento dell’IA si è aperto un grande diba to sul suo uso a livello giornalis co. Il “The Guardian” ha voluto poi condividere una sorta di manifesto sull’uso corre o dell’AI secondo la testata. I pun principali del manifesto: - Uso a bene cio del le ore: il giornalista ha sempre l’obbie vo di fare il bene della comunicazione, dunque se u lizzare l’AI perme e di avere un ar colo di qualità più alta, allora è lecito. - Supervisione umana: controllo da parte del giornalista di ciò che produce l’AI (Un esempio di conseguenza della mancata supervisione umana al lavoro dell’AI è il caso di mol si crea per business che forniscono informazioni errate che possono diventare pericolose) - Uso a bene cio della missione del giornale e del personale nei lavori tecnici - Uso con il rispe o per il diri o d’autore La s da de “Il Foglio”: In merito a questo diba to su Chat Gbt, il giornale “Il Foglio” ha aperto una s da ai le ori: per un mese, ha nascosto ogni giorno un testo scri o dall’intelligenza ar ciale (IA) tra le sue pagine. I le ori che sono riusci a individuare tu gli ar coli scri con questa tecnologia sono sta premia , ogni se mana, con un abbonamento in regalo e una bo glia di champagne: ogni ne se mana venivano estra due vincitori. L’obie vo di questa inizia va è quello di sensibilizzare i le ori sulle nuove tecnologie e sull’importanza di mantenere un equilibrio tra l’uomo e la macchina nella scri ura delle no zie. Secondo questa testata infa l’AI può essere uno strumento di supporto all’autore, ma non può sos tuirlo come gura professionale. Altri elemen emersi dal diba to: - L’AI come “assistente digitale”: dev’essere uno strumento di supporto, non deve sos tuire il giornalista - L’AI manca di fantasia - L’AI non può leggere i doppi sensi o i sensi so ntesi - L’AI non crea niente da sé, impara dall’uomo In seguito all’avvento dell’AI, Google ha creato la propria intelligenza ar ciale chiamata “Genesis”. fi ti ti tti fi fi ti ti tt tti tt tti ti tt tti tt ti tti ti tt fi tti tti tti ti ti fi ti ti tt fi tt fi tti tt tti ti ti fi ti ti fi ti fi ti ti tt tt tti tti tt ti ti tti ti Alessandra Allegrini Il giornalese Di che cosa parliamo quando parliamo di lingua del giornali? Quanto pesa sull’evoluzione dell’italiano scri o? A fronte della varietà di pubblici e di testate, è possibile de nire un unico sistema linguis co (stru ure, dizionario, registro) da associare all’ambito giornalis co? Il problema è ogge o di ri essione n dagli albori della stampa italiana e ha interessato diverse voci di professionis dell’informazione e studiosi. A fronte della spinta del giornale verso il pubblico la ques one della lingua si lega a quella dell’evoluzione dell’italiano in generale. Che cos’è il giornalese Di fronte all’impossibilità di individuare in modo univoco e chiaro le cara eris che della lingua dei giornali, ne è stata proposta negli anni una de nizione “in nega vo”, che me e in luce gli aspe peggiori e più comuni. A tale de nizione è dato il nome di “giornalese”. «La scri ura giornalis ca tende ad avvicinarsi al parlato, subendone la pressione nelle stru ure sinta che e testuali; a nge a piene mani ai lessici specialis ci e, nello stesso tempo, si serve di espressioni colloquiali; tende inoltre a cristallizzarsi in stereo pi, ma al tempo stesso è ricca di usi crea vi. Per questa eterogeneità, o per questo mime smo, alcuni studiosi sollevano il dubbio che si possa parlare di linguaggio giornalis co, inteso come uso speciale della lingua; tu avia, viene coniata l’espressione giornalese, ad indicare in nega vo una scri ura che oscillando fra enfasi e gergo giornalis co, viene meno ai suoi doveri di chiarezza e quindi di informazione nei confron del le ore». (F. Ga a, Giornalismo) Il valore della lingua dei giornali Il giornalese vive di grandi contraddizioni. Non si può dire però che il giornalismo abbia soltanto danneggiato l’italiano, come dice nelle righe so o Beccaria, il giornalismo ha anche una funzione mediatrice e uni cante grazie ai suoi tenta vi di raggiungere tu. «Uno dei mezzi che, a par re dall'O ocento, più hanno contribuito a che l'italiano si di ondesse tra borghesia e ce medi, è stato certamente il giornale. Ha avuto una funzione mediatrice e uni cante. Ha o erto esempi di italiano diverso da quello le erario, che era ada o sopra u o a valorizzare i registri gravi e solenni. Il giornale ha spinto gli italiani verso forme più semplici, disinvolte e colloquiali. Cara eris ca rilevante del linguaggio del giornale è appunto il collocarsi a metà strada, bilanciando le due opposte tendenze della lingua, in equilibrio tra le pressioni innova ve del parlato e le pressioni tradizionalis che dello scri o. La scelta di un registro di media formalità ha permesso di me ere in conta o due livelli che per tradizione erano sta per secoli molto distan , con scarso travaso». (G.L. Beccaria, Per difesa e per amore. La lingua italiana oggi) Fast journalism Pubblicare ar coli quasi istantanei rispe o agli avvenimento comporta l’u lizzo di un linguaggio scia o. Questo perché gli ar coli vengono scri in poco tempo e quindi non perme ono il dovuto lavoro di laboratorio e “ar gianato” sul testo. Il linguaggio viene portato allo stremo dalle sempli cazioni, le frasi fa e, gli stereo pi, gli inglesismi ecc. e porta con sé la conseguenza dell’omologazione della lingua. Anche l’uso di un linguaggio troppo o di parole chiave, con l’obbie vo di far premiare il proprio ar colo dal motore di ricerca aumentandone la visibilità, rischia di creare tes “robot” che sono soltanto agglomera di parole chiave, che non sanno comunicare con sguardo cri co o con sensibilità. Google dopo il boom di queste tendenze aveva dichiarato che non avrebbe supportato un a eggiamento simile e avrebbe premiato la scri ura di qualità. tt tt tt ff tti fi tt tt tt ti ti ti ti ti ti ti ti fi tt ti ti ti tti fl tt ti ti ti tt fi fi tt tt fi tti tt tt ti tt ti tt tti ti ti ti ti fi ti ti tti tt tt tt ti tt tt ti ti ti ti ti tt tt tt tti ti fi ti ff fi tt tt ti tt tt ti tt Alessandra Allegrini Le conseguenze del digitale sulla lingua + rischi NECESSITA’ LINGUA RISCHI RAPIDITÀ / ISTANTANEITÀ SCIATTERIA + INFO ERRATE PUBBLICO POTENZIALMENTE ILLIMITATO OMOLOGAZIONE DELLA LINGUA (a chi è indirizzato il messaggio?) ADATTARSI AL MEZZO (SEO, call to ac on...) LINGUA “ROBOTICA” E ALLO SPAZIO. CONVIVENZA CON ALTRI LINGUAGGI DISPERSIONE DEL DISCORSO (immagine, video...) ATTIRARE L’ATTENZIONE (clickbait) ECCESSIVA ENFASI MANTENERE L’ATTENZIONE “PARLANDO” LA APPIATTIMENTO LINGUA LINGUA DEL LETTORE CANONI LINGUISTICI DEI CANALI DI ACCESSO IMPOVERIMENTO LINGUISTICO SOCIAL (la ne della home page?) E. De Amicis sulla lingua dei giornali “Non si fa alcuna dis nzione tra il linguaggio poe co e il linguaggio famigliare. Ci sono ancora dei giornalis che scrivono: Questo possibile non fora – oppure – il tale che di questo incarico onorato mi ha. Lo scriver poi vezzosamente precipitossi invece di si precipitò è cosa comunissima. [sulla tentazione dei modi diale ali]: Costoro (i giornalis ) parlano un linguaggio talmente variegato e strano, che non spe a più d’occuparsene alla cri ca, ma alla medicina. [sulla sintassi rapida]: Uno s le spezze ato, asma co e ridicolissimo».” (E. De Amicis, La lingua dei giornali, 1877) Le parole della pandemia: Covid, Distanziamento sociale/social distancing, Paziente zero, DAD, [Lockdown] Neologismi 2024: autosorveglianza, pu niano, bro, supercella, armocromia I neologismi sono parole che derivano dal parlato (prese da altre lingue o da ambi speci ci) che trovano la loro prima a estazione scri a u ciale entrando a far parte del vocabolario, grazie alla loro di usione. I giornali raccolgono e di ondono parole provenien da ambi diversi, novità. Il giornalista sente di avere la responsabilità di fornire ai le ori un modello della lingua che rispecchi il parlato del tempo, presentando anche i neologismi man mano che si sviluppano. Zanichelli e le parole a rischio di es nzione Usare il linguaggio dei le ori però può portare l’appia mento linguis co, che contribuisce all’impoverimento della lingua. A proposito di questo rischio, il dizionario Zanichelli in ogni sua edizione annuale segnala le parole a rischio di es nzione. Perdere della parole in una lingua comporta la perdita della verità linguis ca e si tende così all’appia mento della lingua. Le parole da salvare nel 2023: obsoleto, ingente, alchimia, bizzarro, intrepido, nababbo, ruspante, salamelecco ti tti ti fi tt tt ti ti ff tt ti tt tt ffi tt ti ti tt ti ti ti ti ti ti tti ti ti ti