DIPMED 2024-25 SLIDE SS MEDICINA PDF

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These slides provide an introduction to human sciences and narratively-based medicine. The topics covered include diagnosis, the future of prognoses, and emotional intelligence. References to various authors and publications are included.

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DIPMED Scienze Umane e della Salute Modulo di Didattica generale e speciale 2 CFU - 24 ORE INTRODUZIONE ALLE SCIENZE UMANE E ALLA MEDICINA BASATA SULLA NARRAZIONE di Maria Anna...

DIPMED Scienze Umane e della Salute Modulo di Didattica generale e speciale 2 CFU - 24 ORE INTRODUZIONE ALLE SCIENZE UMANE E ALLA MEDICINA BASATA SULLA NARRAZIONE di Maria Annarumma [email protected] https://docenti.unisa.it/020320/home Testo di riferimento Lingiardi V., Diagnosi e destino, Einaudi, Torino 2018. Per ulteriori approfondimenti Spinsanti S., La medicina salvata dalla conversazione, Il pensiero Scientifico, Roma 2018. Rugarli C., Medici a metà, Raffaello Cortina Editore, Milano 2017. Diagnosi e tormento Diagnosi e difese Diagnosi e psiche Si pensa che la diagnosi sia il risultato di un processo conoscitivo compiuto da chi la formula. Lo è, ma è anche un momento decisivo della conoscenza di sé. Nasce e si sviluppa sempre da un incontro. La diagnosi si sviluppa sempre da un incontro È più importante sapere quale paziente ha un malattia piuttosto che quale malattia ha il paziente [OSLER] Classificazioni e Manuali diagnostici International Classification of Diseases (ICD-10 ultima versione 2019) Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati. L’ICD-10 è stata prodotta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed è stata adottata da oltre 100 Stati membri dell’OMS (rappresentanti il 60% della popolazione mondiale). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5 ultima versione 2012) Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Il DSM-5 è uno strumento tassonomico e diagnostico pubblicato dall'American Psychiatric Association – APA ed è un utile strumento per chi lavora nel settore psicologico oppure in quello psichiatrico. International classification of functioning, disability and health (ICF ultima versione 2021) Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute sviluppata dall’OMS che raccomanda l’uso congiunto di ICD per codificare le condizioni di salute e di ICF per descrivere il funzionamento della persona secondo una prospettiva bio-psico-sociale. ICF-CY (versione bambini e adolescenti) Ci sono due futuri, il futuro del desiderio e il futuro del destino, e la ragione non ha mai imparato a separarli (John Desmond Bernal 1929) Conoscere attraverso il tempo Passato dell’anamnesi Presente della diagnosi Futuro della prognosi Ultra-futuro della prognosi ULTRAFUTURO DELLA PROGNOSI L'ultrafuturo della prognosi e la mappatura genetica prefigurano un'era in cui la medicina sarà sempre più predittiva, preventiva e personalizzata, trasformando radicalmente la gestione della salute. Previsioni estremamente accurate: Grazie ai progressi nell'intelligenza artificiale e nell'elaborazione dei dati, sarà possibile prevedere con maggiore precisione lo sviluppo di malattie e condizioni future basate sulla combinazione di informazioni genetiche e fattori ambientali. Prevenzione personalizzata: La medicina preventiva diventerà sempre più mirata e personalizzata, con strategie di prevenzione costruite su misura per ogni individuo, in base al rischio genetico e alla suscettibilità a determinate patologie. Prognosi immediata: Test rapidi e accessibili per l'analisi genetica e il sequenziamento del DNA permetteranno diagnosi e prognosi istantanee, aiutando a definire percorsi di cura precoci e mirati. ULTRAFUTURO DELLA PROGNOSI E LA MAPPATURA GENETICA Sequenziamento completo del genoma: La mappatura genetica completa del genoma di un individuo consentirà di identificare ogni specifica mutazione o variazione genetica associata a malattie. Si tratta di un passo avanti rispetto ai test genetici odierni, che spesso analizzano solo una parte limitata del DNA. Medicina di precisione: La mappatura genetica contribuirà a sviluppare trattamenti terapeutici altamente specifici per ogni persona, garantendo la massima efficacia con minori effetti collaterali. Correzione genetica: Tecnologie come la CRISPR e altre forme di editing genetico potrebbero permettere la correzione delle anomalie genetiche prima che si manifestino i sintomi della malattia, prevenendo patologie ereditarie o malattie congenite. La CRISPR (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) è una tecnologia rivoluzionaria di editing genetico che permette di modificare il DNA con precisione, velocità. È stata scoperta come parte di un sistema di difesa batterico contro i virus, ma è stata adattata dagli scienziati per "tagliare e incollare" porzioni di DNA nei geni di qualunque organismo. DIAGNOSI E TORMENTO «Capii che avevo un nemico dentro di me: un alieno, che ha invaso il mio corpo per distruggerlo. Ora abbiamo un rapporto di guerra: lui vuole ammazzarmi, io voglio ammazzare lui». (Oriana Fallaci) “Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso.” Tiziano Terzani Diagnosi e difese Livelli di maturità e immaturità e Meccanismi psicologici che si innescano quando arriva una diagnosi Alto livello: Accettazione Ristrutturazione cognitiva Altruismo Umorismo Spiritualità e ricerca del significato Basso livello: Help reject complaing Acting out Help-rejecting complaining Help-rejecting complaining è un termine utilizzato in psicologia per descrivere un comportamento in cui una persona si lamenta dei suoi problemi e apparentemente chiede aiuto, ma respinge costantemente qualsiasi soluzione o consiglio offerto. Questo comportamento può creare frustrazione nelle persone che cercano di aiutare e mantenere la persona in uno stato di insoddisfazione. Ecco alcuni esempi di help-rejecting complaining: 1. Esempio di problemi di salute 1. Persona A: "Mi sento stanco tutto il tempo, non riesco mai a riposare bene." 2. Persona B: "Hai provato a parlare con un medico? Potrebbero aiutarti a capire cosa c'è che non va." 3. Persona A: "Sì, ma tanto non mi diranno nulla di nuovo. Ho già provato tutto, niente funziona." 2. Esempio di lavoro 1. Persona A: "Mi sento bloccato al lavoro, non ottengo mai nessuna promozione." 2. Persona B: "Hai pensato a cercare un corso per sviluppare nuove competenze o parlare con il tuo capo?" 3. Persona A: "Sì, ma tanto non servirebbe a niente, loro non mi notano neanche." 3. Esempio di relazioni 1. Persona A: "Sembra che nessuno dei miei amici capisca mai quello che passo." 2. Persona B: "Perché non provi a parlare apertamente con loro di come ti senti?" 3. Persona A: "Non capirebbero, è inutile. Ho già provato e non è cambiato nulla." Il help-rejecting complaining può essere un modo per esprimere sentimenti di frustrazione o disperazione, ma il rifiuto delle soluzioni proposte potrebbe indicare una resistenza al cambiamento o un modo per evitare la responsabilità di prendere azioni concrete. Può essere legato a sentimenti di insicurezza, mancanza di fiducia nel potere di cambiare la propria situazione, o una forma di ricerca di attenzione e compassione. Help-rejecting complaining Ecco alcuni esempi di help-rejecting complaining legati a problemi di salute: 1. Mal di schiena cronico 1. Persona A: "Il mal di schiena mi sta uccidendo, non riesco a fare niente senza provare dolore." 2. Persona B: "Hai provato a fare fisioterapia? Potrebbe aiutarti." 3. Persona A: "Sì, l'ho fatta, ma non ha funzionato. Tanto nessuno riesce a capire il mio dolore." 2. Insonnia 1. Persona A: "Non riesco mai a dormire, mi sento sempre esausto." 2. Persona B: "Hai provato a migliorare la tua igiene del sonno, come evitare dispositivi elettronici prima di dormire?" 3. Persona A: "Ho già provato di tutto, ma non serve a niente. Il mio problema è diverso." 3. Allergie 1. Persona A: "Sono sempre congestionato, non riesco a respirare bene a causa delle mie allergie." 2. Persona B: "Hai considerato di provare un trattamento allergologico o un filtro per l’aria a casa?" 3. Persona A: "Sì, ma non funzionerà. Le mie allergie sono troppo gravi." 4. Depressione 1. Persona A: "Mi sento sempre triste e demotivato, non riesco a fare nulla." 2. Persona B: "Forse potresti parlare con uno psicologo o uno psichiatra, potrebbero aiutarti." 3. Persona A: "No, tanto non capirebbero davvero. Ho già parlato con qualcuno in passato, e non è servito." 5. Mal di testa frequente 1. Persona A: "Ho sempre mal di testa, è insopportabile." 2. Persona B: "Hai provato a tenere un diario per capire cosa potrebbe scatenarli o a consultare uno specialista?" 3. Persona A: "Non servirà. Ho già provato tutto e nessuno è riuscito a darmi una risposta." In questi esempi, Persona A esprime un problema di salute e sembra cercare comprensione o soluzioni, ma poi rifiuta qualsiasi consiglio o suggerimento, scoraggiando chi cerca di aiutarla e mantenendo la percezione che il problema sia insolubile. Acting out L’acting out è una modalità comportamentale attraverso cui una persona esprime impulsi o emozioni negative in modo impulsivo e spesso distruttivo, invece di affrontarli verbalmente o in modo riflessivo. 1. Ansia da prestazione e abuso di alcol Un paziente che soffre di ansia da prestazione prima di una prestazione pubblica decide di bere eccessivamente la sera prima, arrivando il giorno dopo impreparato e incapace di partecipare. Invece di affrontare direttamente l'ansia e magari cercare aiuto, agisce impulsivamente danneggiando se stesso. 2. Diabete e alimentazione incontrollata Una persona con diabete di tipo 2, stanca delle restrizioni alimentari, reagisce mangiando dolci e cibi proibiti in grandi quantità. Questo comportamento può essere una manifestazione di frustrazione per la malattia, un modo impulsivo di "ribellarsi" ai limiti imposti per la propria salute. 3. Depressione e comportamenti di rischio Una persona che soffre di depressione e si sente emotivamente distaccata decide di mettere in atto comportamenti ad alto rischio, come guidare a velocità eccessiva o abusare di sostanze. Invece di esprimere verbalmente il proprio disagio o cercare supporto, la persona esprime il suo malessere attraverso azioni autolesioniste. 4. Dolore cronico e aggressività verso i familiari Un paziente con dolore cronico accumula frustrazione per il disagio costante e finisce per sfogarsi con rabbia e aggressività sui familiari, che cercano di aiutarlo. In questo caso, l’impulsività nel comportamento aggressivo rappresenta una forma di acting out della sofferenza, anziché trovare modi per esprimere il disagio in modo comunicativo. 5. Problemi di gestione della rabbia e disturbi psicosomatici Una persona che tende a somatizzare la rabbia e lo stress con dolori allo stomaco o mal di testa improvvisi potrebbe, durante una crisi emotiva, iniziare a urlare o a rompere oggetti in casa. Invece di affrontare verbalmente il proprio stress, sfoga l'emozione con azioni impulsive e fisicamente distruttive. In tutti questi esempi, il paziente esprime il proprio malessere o disagio attraverso comportamenti impulsivi e autodistruttivi, senza cercare attivamente un modo costruttivo per elaborare le proprie emozioni. Acting out L’acting out è una modalità comportamentale attraverso cui una persona esprime impulsi o emozioni negative in modo impulsivo e spesso distruttivo, invece di affrontarli verbalmente o in modo riflessivo. 1. Ansia da prestazione e abuso di alcol Un paziente che soffre di ansia da prestazione prima di una prestazione pubblica decide di bere eccessivamente la sera prima, arrivando il giorno dopo impreparato e incapace di partecipare. Invece di affrontare direttamente l'ansia e magari cercare aiuto, agisce impulsivamente danneggiando se stesso. 2. Diabete e alimentazione incontrollata Una persona con diabete di tipo 2, stanca delle restrizioni alimentari, reagisce mangiando dolci e cibi proibiti in grandi quantità. Questo comportamento può essere una manifestazione di frustrazione per la malattia, un modo impulsivo di "ribellarsi" ai limiti imposti per la propria salute. 3. Depressione e comportamenti di rischio Una persona che soffre di depressione e si sente emotivamente distaccata decide di mettere in atto comportamenti ad alto rischio, come guidare a velocità eccessiva o abusare di sostanze. Invece di esprimere verbalmente il proprio disagio o cercare supporto, la persona esprime il suo malessere attraverso azioni autolesioniste. 4. Dolore cronico e aggressività verso i familiari Un paziente con dolore cronico accumula frustrazione per il disagio costante e finisce per sfogarsi con rabbia e aggressività sui familiari, che cercano di aiutarlo. In questo caso, l’impulsività nel comportamento aggressivo rappresenta una forma di acting out della sofferenza, anziché trovare modi per esprimere il disagio in modo comunicativo. 5. Problemi di gestione della rabbia e disturbi psicosomatici Una persona che tende a somatizzare la rabbia e lo stress con dolori allo stomaco o mal di testa improvvisi potrebbe, durante una crisi emotiva, iniziare a urlare o a rompere oggetti in casa. Invece di affrontare verbalmente il proprio stress, sfoga l'emozione con azioni impulsive e fisicamente distruttive. In tutti questi esempi, il paziente esprime il proprio malessere o disagio attraverso comportamenti impulsivi e autodistruttivi, senza cercare attivamente un modo costruttivo per elaborare le proprie emozioni. Ipocondria L'ipocondria è considerata un disturbo d'ansia e può influenzare notevolmente la qualità della vita di chi ne soffre. L'ipocondria può manifestarsi in diverse forme: Nevrotica Borderline Psicotica Ipocondria Nevrotica Borderline Psicotica L'ipocondriaco è una persona che ha una preoccupazione eccessiva riguardo alla propria salute, temendo costantemente di avere malattie gravi o incurabili, anche in assenza di sintomi evidenti o nonostante rassicurazioni mediche. IPOCONDRIACO NEVROTICO: si preoccupa ma il disagio non esiste IPOCONDRIACO BORDERLINE: non controlla la preoccupazione IPOCONDIRACO PSICOTICO: ha deliri e allucinazioni In una prospettiva ideale appare necessaria una professionalità medica composita in cui le diverse competenze psico-pedagogiche, socio-sanitarie e assistenziali-riabilitative si integrino in una sintesi dinamica. In tale prospettiva il medico si trasforma in 1. promotore di interventi di cura diversificati e calibrati sulle necessità ed aspettative dei soggetti che diventano attori consapevoli del cambiamento. Occorre una attenta analisi-valutazione del contesto problematico del paziente al fine di riunire l’unità psico-fisica. 2. facilitatore di azioni trasformative co-costruite facilitando un buon clima di relazione all’interno del quale fare emergere e maturare processi di autoconoscenza, di percezione positiva del sé e di autorealizzazione. Soltanto se il medico diviene competente nella comunicazione interpersonale e nella relazione di cura può aspirare ad una professionalità di ampio respiro interdisciplinare. Conosci te stesso e diventa ciò che sei Attività conoscere la relazione, il nostro grado di empatia, la nostra capacità di favorire la socializzazione, la condivisione e l’inclusione. Il disegno a due mani Come ti sei sentito/a a condividere questa esperienza? Preferisci guidare o essere guidato/a? Ti sei adattata/o ai movimenti e alle scelte del partner? Quali sensazioni hai provato/a nel lasciare che l’altro influenzasse il risultato? La didattica “arte” e “scienza” dell’insegnamento e dell’apprendimento Prof.ssa Maria Annarumma Scienze umane: filosofia, pedagogia, didattica, psicologia … Scienze sociali: antropologia, sociologia, economia politica, geopolitica … Prof.ssa Maria Annarumma La didattica: didassi e matesi Le declinazioni dei processi didattici tra educazione, formazione e istruzione L’educazione non è mai neutrale. (Freire) Contesti Formali Contesti Informali Contesti Non Formali Prof.ssa Maria Annarumma Verità, bontà e bellezza sebbene questi concetti stiano cambiando più velocemente di quanto abbiano mai fatto sinora, essi sono, e rimarranno, pietre angolari della società. 1. discriminare tra ciò che è vero e ciò che è falso, 2. tra ciò che è arte e ciò che non lo è. 3. tra ciò che è bene e ciò che è male,. processi didattici Le declinazioni dei tra educazione, formazione e istruzione La Formazione è quell'insieme di attività che preparano una persona a svolgere un'attività, una professione o molto più semplicemente a vivere. Le declinazioni dei processi didattici tra educazione, formazione e istruzione L’istruzione è un’attività che avviene attraverso l’insegnamento ed ha l’obiettivo di preparare ad accogliere una disciplina affinché il sapere si trasformi in abilità e competenza. Prof.ssa Maria Annarumma «Le esperienze estetiche ci allontanano dall’ovvio e, insieme, rendono visibili e allargano, trasformandole in crepe, le sottili linee di frattura che attraversano le nostre convenzionali rappresentazioni del reale». Bodei Remo, Le forme del bello, (2017). Prof.ssa Maria Annarumma Prof.ssa Maria Annarumma Le dinamiche della conoscenza nell’esplorazione olistica degli universi culturali: mondi possibili e narrazione Siamo passati dalla conoscenza aristotelica alla conoscenza dei mondi possibili di Bruner in cui si sottolinea l’importanza della narrazione come co-costruzione della realtà, come condivisione dell’ordinarietà ma ancora di più della straordinarietà. Prof.ssa Maria Annarumma Mondi possibili e narrazione Il valore salvifico e mortifero delle parole ed il suo ruolo nel segnare il destino… Prof.ssa Maria Annarumma MENTE CORPO MONDO Howard Gardner sostiene che «tutto ciò che avviene nella mente sia prodotto dal cervello […] da un cervello situato in un corpo umano che si sviluppa in un ambiente umano in perenne cambiamento […]. Il cervello non si trova in un vuoto. È in un corpo che, a sua volta, vive in una cultura. Il cervello può svilupparsi in un’enorme varietà di culture ma una volta che lo sviluppo neurale sia incominciato (e cioè dopo poco il concepimento), la cultura in cui gli accade di vivere diventa una determinante decisiva della sua struttura e della sua organizzazione». Homo Sapiens Homo Faber Homo Ludens Homo Technologicus Homo Sapiens Digitalis Prof.ssa Maria Annarumma Prof.ssa Maria Annarumma emozioni (emotion) sentimenti (feeling) stati d'animo (mood) disposizione (disposition) Prof.ssa Maria Annarumma COME APPRENDE IL NOSTRO CERVELLO TRA EMOZIONE E RAGIONE L’errore di Cartesio e la teoria dei marcatori somatici Cartesio giudicava le emozioni un epifenomeno, un sottoprodotto dell’intelletto che l’uomo doveva essere in grado di controllare per non diventarne schiavo. L'errore di Cartesio: Emozione, ragione e cervello umano è un libro del neuroscienziata Antonio Damasio 1994. Damasio considera un errore di Cartesio l'aver ritenuto separati corpo e mente, che si riflette nel suo enunciato "cogito ergo sum"; questi presupposti filosofici, secondo Damasio non validi, sono purtroppo ancora riscontrabili sia nell'insegnamento sia nella pratica medica odierna. Prof.ssa Maria Annarumma COME APPRENDE IL NOSTRO CERVELLO TRA EMOZIONE E RAGIONE L’errore di Cartesio e la teoria dei marcatori somatici La ragione potrebbe non funzionare correttamente senza le emozioni, senza lo stretto collegamento con il corpo, che offre costantemente le informazioni con cui il cervello costruisce le immagini e da cui si origina il pensiero. COME APPRENDE IL NOSTRO CERVELLO TRA EMOZIONE E RAGIONE L’errore di Cartesio e la teoria dei marcatori somatici Che cosa sono i marcatori somatici? I marcatori somatici sono segnali corporei (somatici) che si attivano in risposta a situazioni specifiche e aiutano il cervello a prendere decisioni. Si basano su esperienze passate, in cui emozioni positive o negative associate a determinate scelte/situazioni sono state "registrate" dal corpo e dalla mente. Somatici: perché legati alle reazioni corporee, come il battito cardiaco, la sudorazione o la tensione muscolare. Marcatori: poiché segnalano, in modo intuitivo e spesso inconscio, se una decisione potenziale è vantaggiosa o dannosa. Phineas Gage NEURONI SPECCHIO G. RIZZOLATTI, M. JACOBONI Prof.ssa Maria Annarumma NEURONI SPECCHIO G. RIZZOLATTI, M. JACOBONI I neuroni specchio sono una classe di neuroni motori che si attivano involontariamente sia quando un individuo esegue un'azione sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto. Questa classe di neuroni è stata individuata nei primati, in alcuni uccelli e nell'uomo. Nell'uomo, oltre ad essere localizzati in aree motorie e premotorie, si trova anche nell'area di Broca e nella corteccia parietale inferiore. http://www.neuroland.net/specchi-nel-cervello-un-libro-aggiornato-sui-neuroni-specchio/ Ramachandran ha scritto un saggio sulla loro importanza nello studio dell'imitazione e del linguaggio affermando che «I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato per la biologia». La teoria degli specchi infranti è un'ipotesi proposta per spiegare alcune caratteristiche dell'autismo, collegandole a un possibile malfunzionamento del sistema dei neuroni specchio. Secondo questa teoria nei soggetti con autismo, il sistema dei neuroni specchio non funziona correttamente o è meno attivo. Questo deficit può spiegare difficoltà tipiche dell'autismo, come: 1. L'incapacità di imitare comportamenti o gesti. 2. La difficoltà a comprendere le emozioni altrui. 3. La mancanza di empatia. L’espressione "specchi infranti" allude alla disfunzione di questi neuroni, che inibisce la capacità di riflettere e comprendere le azioni e le emozioni degli altri come se fossero proprie. Prof.ssa Maria Annarumma CONOSCERE LE EMOZIONI Le emozioni hanno origine nel sistema limbico dove troviamo anche la ghiandola dell’AMIGDALA che regola le emozioni, in particolare paura e aggressività, ed è fondamentale per il riconoscimento delle emozioni negli altri. Prof.ssa Maria Annarumma CONOSCERE LE EMOZIONI In generale, l’amigdala collega il sistema limbico con l’ipotalamo, e con diversi centri sensitivi, ed è coinvolta: nell’elaborazione delle decisioni e della risposta comportamentale a stimoli ed emozioni (eccitazione sessuale, rabbia, paura) nell’immagazzinamento e nel recupero della memoria a lungo termine, soprattutto della memoria emozionale (cioè quella associata agli eventi che generano emozioni, con particolare riguardo alla paura); nella comparazione degli stimoli ricevuti in esperienze passate; nell’elaborazione degli stimoli olfattivi; nella regolazione del ritmo cardiaco, della muscolatura scheletrica e del sistema gastrointestinale. Prof.ssa Maria Annarumma WARM COGNITION La Warm Cognition è un approccio relativamente recente, nato dalle ultime ricerche delle neuroscienze, che si riconosce l’importanza delle emozioni durante il processo didattico. La Warm Cognition in medicina si riferisce ai processi decisionali e cognitivi che sono influenzati da emozioni, valori personali e relazioni sociali. Questo concetto si contrappone a quello di "cold cognition", che riguarda i processi razionali e analitici, privi di coinvolgimento emotivo. WARM COGNITION IN MEDICINA Significato e applicazioni 1. Decision-Making in Medicina: In contesti medici, il giudizio clinico e le decisioni di cura sono spesso guidati da un mix di fattori razionali (cold cognition) ed emotivi (warm cognition). Ad esempio, un medico potrebbe considerare non solo i dati clinici di un paziente, ma anche le emozioni del paziente, i valori familiari e le dinamiche sociali nel decidere il miglior trattamento. 2. Relazione Medico-Paziente: Le emozioni giocano un ruolo cruciale nel costruire fiducia e comprensione tra medico e paziente. Una comunicazione empatica, che riconosce i bisogni emotivi del paziente, migliora l'aderenza al trattamento e i risultati complessivi. 3. Educazione Medica: Gli studenti di medicina sono incoraggiati a sviluppare competenze emotive insieme a quelle analitiche, per comprendere meglio il contesto umano delle cure mediche. Questo approccio prepara i futuri medici a rispondere efficacemente sia alle esigenze cliniche che a quelle personali dei pazienti. 4. Psicologia della Salute: Il concetto è spesso utilizzato per comprendere come le emozioni e i fattori sociali influenzino la percezione della malattia, l'aderenza alle cure e il benessere generale del paziente. Esempio pratico: Un paziente anziano con una malattia cronica potrebbe rifiutare un intervento chirurgico tecnicamente raccomandato. In questo caso, il medico utilizza la warm cognition per esplorare le paure del paziente, le sue priorità di vita e le aspettative, combinando i dati clinici con l'empatia per trovare una soluzione condivisa. Implicazioni: La warm cognition sottolinea l'importanza dell'integrazione tra ragione ed emozioni nel processo decisionale medico, promuovendo un approccio più umano e olistico alla cura del paziente. Prof.ssa Maria Annarumma EMOZIONI PER IMPARARE: WARM COGNITION Prof.ssa Maria Annarumma Charles Darwin The Expression of the emotions in Man and Animals (1872) Paul Ekman Giù la maschera. Come riconoscere le emozioni dall'espressione del viso (2007) Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste. (2008) Prof.ssa Maria Annarumma LE EMOZIONI UNIVERSALI DI PAUL EKMAN Prof.ssa Maria Annarumma LE EMOZIONI UNIVERSALI DI PAUL EKMAN Le emozioni primarie sono geneticamente innate e sono riscontrabili in tutte le popolazioni, sono radicate nella biologia umana, indipendentemente da cultura, lingua o ambiente ed è per questo che sono definite universali. 1. rabbia, generata dalla frustrazione che si può manifestare attraverso l’aggressività; 2. paura, emozione dominata dall’istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa; 3. tristezza, si origina a seguito di una perdita o da uno scopo non raggiunto; 4. gioia, stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri …; 5. sorpresa, si origina da un evento inaspettato, seguito da paura o gioia; 6. disgusto, risposta repulsiva nei confronti di qualcosa o qualcuno; Prof.ssa Maria Annarumma LE EMOZIONI UNIVERSALI DI PAUL EKMAN Prof.ssa Maria Annarumma LE EMOZIONI SECONDARIE Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che originano dalla combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con l’interazione sociale. Eccone alcune: – invidia, stato emozionale in cui un soggetto sente un forte desiderio di avere ciò che l’altro possiede; – vergogna, reazione emotiva che si prova in conseguenza alla trasgressione di regole sociali; – ansia, reazione emotiva dovuta al prefigurarsi di un pericolo ipotetico, futuro e distante; – gelosia, stato emotivo che deriva dalla paura di perdere qualcosa che appartiene al soggetto o qualcuno al quale si è emotivamente legati; – perdono, sostituzione delle emozioni negative che seguono un’offesa percepita (es. rabbia, paura) con delle emozioni positive (es. empatia, compassione); – rimorso, stato di pena o turbamento psicologico sperimentato da chi ritiene di aver tenuto comportamenti o azioni contrari al proprio codice morale; – delusione, stato d’animo di tristezza provocato dalla constatazione che le aspettative, le speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà. Prof.ssa Maria Annarumma La ruota delle emozioni di Robert Plutchik Plutchik nel 1980 ha sviluppato un modello chiamato ruota delle emozioni composto da coppie di emozioni primarie, che mescolandosi tra loro possono produrre un’infinita varietà di esperienze emozionali. https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-1-4757-1987-1_1 Prof.ssa Maria Annarumma Le 5 caratteristiche dell’intelligenza emozionale: 1. Consapevolezza di sé (saper riconoscere i propri stati emotivi) 2. Autocontrollo (capacità di gestire le emozioni) 3. Motivazione (strategie e attività funzionali all’obiettivo) 4. Empatia (cognitiva e motiva) 5. Abilità sociale (mediazione e gestione delle relazioni) Prof.ssa Maria Annarumma Emozioni, colori e i suoi significati I colori non hanno una significatività universale, univoca, ed inoltre il significato simbolico dei colori dipende molto dalla tradizione e dall’ambiente culturale e sociale particolare in cui si vive. Possiamo distinguere colori caldi (rosso, giallo, arancione), colori freddi (verde, blu, viola). - I caldi sono indicativi dell’attività, dell’eccitazione, ed ispirano serenità, gioia di vivere; - i freddi suscitano ed esprimono passività, calma, inerzia, tristezza e malinconia. Prof.ssa Maria Annarumma IL TEST DEI COLORI Il test dei colori inventato da Max Lüscher (1949) si basa sull'assunto che la preferenza mostrata verso ciascuna tinta e le reazioni che questa provoca nel soggetto cambiano a seconda degli individui e dei momenti, pertanto il test viene utilizzato come strumento diagnostico dello stato psicofisico del soggetto. Lüscher esplora l’effetto psicologico dei colori sottolineando come «la sensazione delle note cromatiche viene percepita con grande precisione, in modo del tutto simile a quelle musicali. Come ogni mezza nota produce un effetto percettibilmente ben definito, allo stesso modo anche ogni colore suscita una sensazione ben definita» (Lüscher, 1997, p. 9). Il test di base contiene otto colori 4 colori base (rosso, giallo, verde e blu) 4 colori ausiliari (viola, marrone, grigio e nero). Test di Lüscher https://psycho-tests.com/test/lusher-color Prof.ssa Maria Annarumma Il metodo R.U.L.E.R. nasce da ricerche sull’intelligenza emotiva condotte dall’Health Emotion and Behaviour Laboratory della Yale University. L’idea di base è far sì che i bambini espandano il vocabolario delle loro parole della sfera emotiva attraverso la riflessione personale, la creatività, la narrazione e la conversazione. Il metodo Ruler può essere facilmente introdotto all’interno del normale programma scolastico dalla scuola dell’infanzia in poi. Il metodo Ruler integra l’alfabetizzazione emotiva nel curriculum standard scolastico, offrendo opportunità di apprendimento agli studenti ma anche al dirigente scolastico, agli insegnanti, allo staff scolastico e alle famiglie. Il metodo Ruler insegna cinque abilità emozionali: 1. Recognizing emotions: riconoscere le emozioni nelle espressioni nel proprio corpo; 2. Understand emotions: comprendere le cause e le conseguenze delle emozioni; 3. Labeling emotions: classificare l’intera gamma delle emozioni utilizzando un vocabolario ricco; 4. Expressing emotions: esprimere le emozioni in maniera appropriata nei vari contesti; 5. Regulating emotions: gestire e regolare le emozioni efficacemente per avere relazioni sane e raggiungere gli obiettivi (Nathanson, Rivers, Flynn, Brackett, 2016). Prof.ssa Maria Annarumma Metodo R.U.L.E.R. I quattro principali strumenti sono: 1. The Charter (Contratto dell’intelligenza Emotiva) per costruire un clima positivo in classe; 2. Mood Meter (Diagramma delle emozioni) per sviluppare la consapevolezza delle emozioni proprie e altrui; 3. Meta-Moment (Meta-momento) per aiutare a gestire emozioni difficili come rabbia e ansia; 4. Blueprint (Questionario) per favorisce l’empatia e l’abilità di risoluzione di conflitti. Una dimensione di «unicità» basata sulla prospettiva inclusiva L’approccio Centrato sulla Persona (Carl Rogers) si basa sull’ascoltarsi di più e sulla comunicazione adeguata: capacità educabili che migliorano il contatto con se stessi e con gli altri e sostengono la crescita nei soggetti e nei gruppi. I principi alla base di questo approccio sono:  L’accettazione incondizionata  La congruenza  L’empatia En pathos e neuroscienze L’empatia deriva dal greco, en-pathos “sentire dentro”, e consiste nel riconoscere le emozioni degli altri come se fossero proprie, calandosi nella realtà altrui per comprenderne punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni e “pathos”. Per Gallese, uno degli scienziati italiani scopritori dei neuroni specchio, sostiene che alla base dell’empatia ci sarebbe un processo di ‘simulazione incarnata’, vale a dire un meccanismo di natura essenzialmente motoria, molto antico dal punto di vista dell’evoluzione umana, caratterizzato da neuroni che agirebbero immediatamente prima di ogni elaborazione più propriamente cognitiva. Tipologie di risposte empatiche Le tipologie di risposte empatiche sono disposte secondo un continuum evolutivo e il cui grado di differenziazione è dato dalla diversa combinazione di fattori emotivi e di processi di mediazione cognitiva sempre più raffinata (di Bonino, Lo Coco, Tani). Il primo stadio è rappresentato dal contagio emotivo, al secondo stadio si colloca l’empatia per condivisione e parallela, al terzo stadio si trova l’empatia matura in cui la sapiente e consapevole mediazione cognitiva rende possibile, allo stesso tempo, la condivisione e la differenziazione dallo stato emotivo dell’altro. Mettiamo alla prova la nostra empatia https://www.psicologionline.net/test-psicologici- psicologia/test-empatia-emozioni Alcuni esempi di risposte empatiche Le tipologie di risposte empatiche possono variare a seconda del contesto e delle esigenze della persona con cui si sta interagendo. Tuttavia, generalmente possiamo identificare alcune categorie di risposte empatiche: 1. Conferma dei sentimenti: Questo tipo di risposta implica riconoscere e confermare i sentimenti dell'altra persona senza giudizio o critiche. Ad esempio, potresti dire: "Posso capire perché ti senti così" o "Sembri molto frustrato da questa situazione". 2. Riflessione dei sentimenti: In questo caso, si cerca di esprimere con parole diverse i sentimenti che la persona sta manifestando. Ad esempio, se qualcuno dice "Sono molto triste per quello che è successo", tu potresti rispondere con "Mi sembra che tu stia attraversando un momento difficile". 3. Validazione delle esperienze: Questo tipo di risposta implica riconoscere e accettare le esperienze e le emozioni dell'altra persona come valide e legittime. Ad esempio, potresti dire: "È normale sentirsi così in una situazione del genere" o "Le tue emozioni sono importanti e valide". 4. Espressione di empatia: Questo tipo di risposta coinvolge l'espressione diretta della propria empatia e compassione nei confronti dell'altra persona. Ad esempio, potresti dire: "Mi dispiace molto per quello che stai passando" o "Sono qui per te, se hai bisogno di parlare". L'empatia è un'abilità che si sviluppa con la pratica e l'attenzione verso gli altri, e può contribuire a migliorare la qualità delle relazioni interpersonali. da en pathos ad ex topos L’exotopia mantiene tutta la carica positiva dell’empatia e si attiva quando, dopo aver cercato di mettersi nei panni dell’altra persona, si capisce che non ci appartengono e non si adattano a ciò che siamo. Grazie a quei panni così diversi si comprende che entrambi gli “stili d’abbigliamento” hanno pari diritto di esistere nella loro diversità. “Per «exotopia» si intende una tensione dialogica in cui l’empatia gioca un ruolo transitorio [...], dominata invece dal continuo ricostituire l’altro come portatore di una prospettiva autonoma, altrettanto sensata della nostra e non riducibile alla nostra” (Sclavi, p.172). EMPOWERMENT DA POWER OVER A POWER WITH Per empowerment si intende un processo dell'azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenze, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare la qualità di vita. (Zimmerman M.A., 2000) RESILIENZA La resilienza è “la capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzato o addirittura trasformato” e le strategie di coping rappresentano il supporto adattativo e operativo che consente al soggetto di gestire, ridurre o tollerare lo stress e il conflitto. COPING E STRATEGIE Il concetto di coping presuppone un soggetto attivo in grado di trovare strategie emotive, cognitive e comportamentali attraverso le quali affrontare situazioni che provocano stress. Le strategie che mirano a ridurre lo stress vengono definite come "adattive", mentre quelle che, invece, tendono ad aumentarlo vengono definite "disadattive" o di "non coping". Il circo della farfalla https://www.youtube.com/watch?v=Rc90_IO5g4E Il circo della farfalla Concludiamo con un aforisma di Nietzsche che mi accompagna nelle fasi più importanti della vita e che vi offro come una consegna beneaugurante per tutti i traguardi personali e professionali a cui ambirete. Più dura è la lotta più glorioso è il trionfo … I greci ritenevano che la creatività fosse la manifestazione di un Dio interiore. Umberto Galimberti «La creatività è un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni istintive biologiche non scaricate, perciò i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi aperti» (Freud) Il gioco è per Winnicott sempre un'esperienza creativa e la capacità di giocare in maniera creativa permette al soggetto di esprimere l'intero potenziale della propria personalità. Winnicott sostiene che “è nel giocare e soltanto mentre gioca che l'individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità. Ed è solo nell'essere creativo che l'individuo scopre il sé” (D.W. Winnicott, 1971, pag. 66) «La creatività è un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni istintive biologiche non scaricate, perciò i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi aperti» (Freud) Il gioco è per Winnicott sempre un'esperienza creativa e la capacità di giocare in maniera creativa permette al soggetto di esprimere l'intero potenziale della propria personalità. Winnicott sostiene che “è nel giocare e soltanto mentre gioca che l'individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità. Ed è solo nell'essere creativo che l'individuo scopre il sé” (D.W. Winnicott, 1971, pag. 66) La creatività è l’aspetto centrale del processo di crescita ed è connesso a tutti i processi artistici e ludici. SUGGERIMENTI PER INCENTIVARE LO SVILUPPO DEL PENSIERO CREATIVO MIHÁLY CSÍKSZENTMIHÁLYI Sorprendere e sorprendersi – possibilmente ogni giorno, siamo invitati a riscoprire la capacità di fare sorprese agli altri e trovare qualcosa che possa sorprendere noi stessi. Approfondire e appassionarsi – se scopriamo l’interesse per qualcosa, dovremmo perseguirlo e cercare di approfondire l’argomento. Inoltre, dovremmo dedicare più tempo a fare ciò che è in linea con le nostre aspirazioni e meno a quello che non amiamo. Impegnarsi e cercare sfide – se intraprendiamo un progetto, dovremmo cercare di portarlo avanti nel miglior modo possibile: è importante fare bene le cose e avere sempre nuovi stimoli. Rilassarsi – dedicare il giusto tempo al rilassamento e alla riflessione. Aprire la mente – cercare di considerare uno stesso problema dal maggior numero possibile di punti di vista.  In Cinque chiavi per il futuro Gardner descrive le intelligenze utili per la scena globale. «La persona dotata di queste "intelligenze", come io le chiamo, o mentalità, sarà bene attrezzata per affrontare quello che si aspetta, e anche quello che è impossibile prevedere; la persona priva di queste intelligenze sarà in balia di forze che non potrà né prevedere né tantomeno controllare». 1. L’intelligenza disciplinare. Chi non ha al suo arco almeno una disciplina è inevitabilmente destinato a ballare la musica di altri. 2. L’intelligenza sintetica accoglie le informazioni da diversi fonti, le comprende e le valuta obiettivamente, le combina in modi che abbiano un senso sia per l’autore delle sintesi sia per altri. Appoggiandosi alla disciplina e alla sintesi si determina l’intelligenza creativa 3. l’intelligenza creativa propone nuove idee, pone interrogativi inconsueti, inventa nuovi modi di pensare, fornisce risposte inaspettate. 4. L’intelligenza rispettosa è quella che accoglie con benevolenza le diversità che esistono tra i singoli individui e tra le comunità umane, le varie culture, si sforza di capire i “diversi” e di operare efficacemente con loro. 5. L’intelligenza etica riflette sulla natura dell’operare del singolo e sui bisogni e le aspirazioni della società in cui vive. Questa intelligenza è in grado concepire che i cittadini possono operare altruisticamente per migliorare il destino di tutti. Io ho l’obbligo - dice Gardner – di cercare di comprendere gli altri sul loro terreno, tale atteggiamento non significa che io debba rinunciare alle mie convinzioni, e neppure che accetti o giustifichi tutto quello che mi viene proposto. Una persona può assumere un atteggiamento etico nel cercare di capire quale sia il suo ruolo in quanto lavoratore, o in quanto cittadino di una regione, di uno stato, dell’intero pianeta. Che cosa fare per contribuire a realizzarlo? Ogni lettore dovrebbe essere in grado, se non di rispondere, almeno di porsi queste domande in rapporto alla posizione che occupa come lavoratore o come cittadino. Gli individui che non hanno al proprio attivo una formazione in una o più discipline non saranno capaci di affermarsi in nessuna posizione impegnativa, e saranno relegati a compiti più banali; coloro che non svilupperanno la capacità di sintesi saranno travolti dalla mole delle informazioni e non sapranno compiere scelte sensate nella sfera privata e professionale; coloro che, invece, non avranno sviluppato le capacità creative saranno sostituiti dai computer e allontaneranno quelli che sono dotati di creatività; inoltre, coloro che non apprezzeranno il rispetto non saranno degni del rispetto altrui, e avveleneranno il luogo di lavoro e gli spazi comuni; infine, coloro che non riconosceranno nell’etica un principio vitale genereranno un mondo deserto di lavoratori etici e di cittadini responsabili: nessuno di noi vorrà vivere in quel desolato pianeta. Cfr., Gardner H., Cinque chiavi per il futuro, op. cit. p. 28. LA SCUOLA UCCIDE LA CREATIVITÀ? https://www.youtube.com/watch?v=K3uXSYQWAwA

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