Soft Skill: Strategie e Tecniche per il Successo Professionale PDF

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Questo documento presenta una panoramica sulle soft skills e le loro implicazioni nel mondo del lavoro. Sono considerate competenze trasversali importanti per il successo professionale e la gestione efficace delle sfide.

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SOFT SKILL: DEFINIZIONE Sono le competenze trasversali e comportamentali che riguardano la capacità di relazionarsi con gli altri, di gestire le proprie emozioni e di risolvere problemi in modo creativo. Differiscono dalle hard skill (competenze tecniche). Legate a come si interagisce con le per...

SOFT SKILL: DEFINIZIONE Sono le competenze trasversali e comportamentali che riguardano la capacità di relazionarsi con gli altri, di gestire le proprie emozioni e di risolvere problemi in modo creativo. Differiscono dalle hard skill (competenze tecniche). Legate a come si interagisce con le persone, si risolvono i problemi, si sviluppano le idee, si gestiscono il proprio tempo e le proprie responsabilità. Le soft skill sono importanti per il successo professionale e personale poiché consentono alle persone di lavorare bene con gli altri, di adattarsi ai cambiamenti e di affrontare le sfide in modo efficace. SOFT SKILL: DEFINIZIONE Le soft skill sono vere e proprie risorse intangibili, di grande peso e valore quando un’impresa compete sul mercato, perché direttamente legate alla talent acquisition e alla talent retention. Le soft skill sono importanti per il successo professionale e personale poiché consentono alle persone di lavorare bene con gli altri, di adattarsi ai cambiamenti e di affrontare le sfide in modo efficace. SOFT SKILL SOFT SKILL: LE PRINCIPALI Ci sono sei macrocategorie di soft skill che vengono considerate essenziali dai datori di lavoro. 1. La comunicazione. Saper parlare in modo chiaro (con colleghi, manager, soci, clienti, fornitori.), saper ascoltare, persuadere, interagire in modo fruttuoso, mostrare empatia, negoziare, presentare in pubblico, interpretare il linguaggio non verbale, scrivere bene o saper fare lo storytelling. 1. Il pensiero critico. Le aziende cercano persone capaci di analizzare le situazioni, interpretarle e prendere decisioni sulla base dei dati a disposizione. La creatività, la propensione artistica, la capacità di osservazione, la curiosità e il desiderio di imparare sempre, la flessibilità, l’adattabilità, l’innovatività rientrano in questa categoria. Sono apprezzate le persone piene di risorse, che non si spaventano di fronte ai cambiamenti e sanno ideare soluzioni nuove ai problemi (“think outside the box”). SOFT SKILL: LE PRINCIPALI 3. La leadership. Serve a tutti, non solo ai manager, perché le aziende vogliono persone che sanno lavorare in autonomia e coordinarsi coi colleghi. In questa categoria rientrano soft skill come la capacità di risolvere conflitti interpersonali o dare stimolo o aiuto ai colleghi in difficoltà, prendere decisioni, delegare quando necessario. Per chi poi ha una posizione manageriale occorre sapere gestire i team e le riunioni, motivare le persone, fare attività di mentoring e coaching. Bisogna sapere curare e trattenere i talenti. 4. L’atteggiamento positivo. La buona educazione, la capacità di collaborare, l’entusiasmo, il buon umore, la pazienza, il rispetto, l’energia sono sempre apprezzate. SOFT SKILL: LE PRINCIPALI 5. capacità di lavorare in team. Compare praticamente in ogni annuncio di lavoro: le aziende cercano talenti in grado di collaborare con gli altri. In questa soft skill rientrano qualità come sapere accettare commenti e critiche, interfacciarsi con i clienti, affrontare situazioni difficili o stressanti. Occorre possedere intelligenza emotiva, essere aperti a ambienti di lavoro multiculturali, saper interagire con chi è diversamente abile o ha semplicemente un cattivo carattere. Networking, team building e resistenza allo stress sono parte di questa categoria. 6. etica del lavoro. O, semplicemente, la professionalità. Le organizzazioni cercano persone che lavorano rispettando gli altri e le scadenze, con capacità di organizzazione e orientamento all’obiettivo, che sanno gestire il proprio tempo e essere multitasking se occorre, affidabili e puntuali. SOFT SKILL: 2023 Secondo Hays, la multinazionale nell’ambito delle Risorse Umane presente in 33 Paesi, sono le seguenti: Skill comunicative e interpersonali. Con la diffusione del lavoro ibrido, dimostrare di essere capaci di adattare le proprie capacità di comunicazione a questo nuovo modo di lavorare diventa sempre più importante. Capacità di accogliere il cambiamento. La trasformazione del mondo del lavoro è ancora in atto. Le aziende sono alla ricerca di persone in grado di accogliere il cambiamento con entusiasmo e senza paura, capaci di adattarsi rapidamente a nuovi processi e modalità lavorative. Flessibilità e adattabilità. Sono essenziali in questi tempi caratterizzati da profondi e repentini cambiamenti, dal punto di vista organizzativo, culturale e tecnologico. Gestione delle persone. La capacità di gestire le persone all’interno di un gruppo di lavoro più o meno articolato, oggi anche da remoto, è una skill “must-have” per ogni leader. Problem-solving. Mai come in questi ultimi la capacità di problem-solving è stata fondamentale per affrontare le sfide e guardare al futuro. Questa soft skill è imprescindibile per le organizzazioni. “ Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. (M. Proust) “ 9 La performance lavorativa la performance lavorativa è il risultato della motivazione e delle competenze, tra cui la capacità di problem solving e di decision making, possedute dall’individuo. I fattori che ostacolano la risoluzione dei problemi 1. LE EURISTICHE 1. BIAS COGNITIVI 1. MECCANIZZAZIONE DEL PENSIERO 1. FISSITA’ FUNZIONALE LE EURISTICHE Le euristiche sono strategie che permettono di prendere decisioni e risolvere problemi senza esplorare tutte le alternative possibili. Il numero delle alternative da esaminare viene limitato a quelle che sembrano avere maggiori probabilità di successo. Non vi è certezza di giungere alla soluzione nè di arrivarci per la via ottimale; ci si accontenta di soluzioni che appaiono sufficienti. Per questo possono essere causa di errori di ragionamento e produrre prestazioni non sempre accurate. LE EURISTICHE Dovete comprare un melone per la cena di questa sera. Lo volete maturo al punto giusto. Avete davanti a voi sul banco del fruttivendolo una decina di meloni. Quale melone prendete? → una procedura sicura è comprare tutti i meloni e assaggiarne uno a uno avete risolto il problema ma ad un alto prezzo → comprate un solo melone, scegliendo: il più profumato il più giallo quello che “suona” meglio … avete applicato delle euristiche BIAS COGNITIVI Cosa si intende per bias cognitivi? I bias cognitivi sono costrutti derivanti da percezioni errate, da cui si inferiscono giudizi, pregiudizi e ideologie. Si tratta, il più delle volte di errori cognitivi che impattano nella vita di tutti i giorni, non solo su decisioni e comportamenti, ma anche sui processi di pensiero. BIAS COGNITIVI Tra i bias più diffusi: 1. bias di conferma l’atto di riferirsi alle sole prospettive che alimentano i nostri punti di vista preesistenti. 1. bias di gruppo ci induce a sopravvalutare le capacità ed il valore del nostro gruppo, a considerare i successi del nostro gruppo come risultato delle qualità dello stesso, BIAS COGNITIVI 3. bias di ancoraggio O trappola della relatività, è un bias per il quale nel prendere una decisione tendiamo a confrontare solo un insieme limitato di elementi: l’errore è quello di ancorarsi, cioè fissarsi su un valore che viene poi usato, arbitrariamente, in modo comparativo. Dan Ariely, un economista comportamentale, fa l’esempio con l’acquisto di una barretta di cioccolato: la prima, non di marca, costa 1 penny al pezzo, l’altra invece di marca costa 15 centesimi. Vista la presunta migliore qualità del cioccolato della barretta di marca, questa si configura come un’ occasione, infatti la maggior parte dei consumatori scelse di acquistare proprio la seconda barretta. In un secondo esperimento, vennero usate le stesse due barrette di cioccolato, ma scontate entrambe di 1 centesimo: cioè la prima barretta era gratis e la seconda costava 14 centesimi. L’offerta continuava ad essere vantaggiosa per la barretta di marca, ma nonostante questo la maggior parte dei compratori scelse la barretta non di marca. MECCANIZZAZIONE DEL PENSIERO MECCANIZZAZIONE DEL PENSIERO nella ricerca del percorso che permetta di raggiungere il punto di arrivo, ciò che fa dapprima scartare i percorsi all’indietro è la meccanizzazione del pensiero. MECCANIZZAZIONE DEL PENSIERO Consiste nella tendenza a ripetere la medesima strategia già attuata con successo nel passato, anche se la situazione attualmente permette l’applicazione di una strategia diversa e maggiormente economica. MECCANIZZAZIONE DEL PENSIERO FISSITA’ FUNZIONALE E’ l’incapacità di vedere oggetti con funzioni nuove rispetto a quelle già conosciute o comunque l’incapacità di andare oltre gli schemi predefiniti, cioè l’incapacità di “rompere” un set mentale. a volte la soluzione di un problema richiede che gli elementi vengano utilizzati in modo insolito. Quando si supera una situazione di fissità funzionale, avviene il ricentramento: l’oggetto assume una nuova funzione. FISSITA’ FUNZIONALE FISSITA’ FUNZIONALE molte persone non riescono a trovare la soluzione perchè assumono di non poter uscire dal quadrato delimitato dai 9 punti. (fissità funzionale) PROBLEM SOLVING INSIEME DI TUTTI I METODI E TECNICHE DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI E DELLE RELATIVE STRATEGIE DA METTERE IN ATTO. PROCESSO INTESO A DETERMINARE LA NATURA E LE CAUSE DI UN DIVARIO TRA PERFORMANCE DESIDERATE E QUELLA EFFETTIVA. 24 IDENTIFICARE IL PROBLEMA situazione che non funziona, non porta ai risultati attesi situazione che vogliamo migliorare Il problema può essere: - programmato - non programmato 25 FASI DEL PROBLEM SOLVING 1. PROBLEM FINDING: definizione accurata del problema 2. PROBLEM SETTING: ricerca delle informazioni e dati quantitativi e qualitativi che descrivono il problema 3. PROBLEM ANALYSIS: ricerca delle cause 4. BRAINSTORM SOLUTION 5. DECISION MAKING: valuta e dà priorità alle diverse soluzioni, decidi, crea un piano di azione. monitora i risultati 26 Tecniche di Analisi del Problema I 5 perché Analisi SWOT Diagramma dell'Albero dei Problemi Analisi GAP Metodo SCAMPER I 5 PERCHE’ Una metodologia appartenente all’ambito del problem solving utilizzata per esplorare le relazioni causa-effetto riconducibili a un determinato problema, con l’obiettivo di individuarne la causa radice. I vantaggi che derivano dall’applicazione di questo strumento sono numerosi: Definire i sintomi e le cause del problema, senza equivoci; Capire perché un’attività/processo non raggiunge i target di eccellenza; Evidenziare che il problema non deve essere ricercato nelle persone, ma nei processi. I 5 PERCHE’ e’ un metodo semplice, che consiste nel ripetere la domanda “Perché?”, per almeno 5 volte. Quando non si riuscirà più a proseguire nella catena di domande, significa che la causa radice è stata individuata. RICORDA!!! deve essere svolto da persone con esperienza pratica. Il rischio è che invece di indagare sui perchè si ricerchi il “chi”. non è un processo di risoluzione del problema (ma della sua identificazione. I 5 PERCHE’ PROBLEMA: La clientela non è soddisfatta poiché i prodotti acquistati non sono conformi alle richieste. Primo perché: perché i prodotti non conformi alle richieste? Risposta: perché il reparto produttivo ha costruito dei prodotti basandosi su una specifica diversa da quella dei clienti; Secondo perché: come mai è stata usata una specifica diversa da quella dei clienti? Risposta: perché, nella fretta, il commerciale ha convocato direttamente il Responsabile della Produzione e gli ha dato le specifiche di un altro cliente; Terzo perché: perché il Commerciale ha convocato direttamente il Responsabile della Produzione e non ha seguito, invece, la procedura? Risposta: perché la procedura richiede l’autorizzazione del Direttore Commerciale, ma si blocca quando lui è fuori ufficio; Quarto perché: perché il modulo richiede l’approvazione specifica del Direttore Commerciale? Risposta: perché il Direttore Commerciale ha bisogno di essere sempre aggiornato sulle vendite per redigere un report preciso da inviare alla Direzione. Trovata la causa scatenante, il problema può essere risolto ideando un altro sistema che mantenga il Direttore Commerciale aggiornato sulle vendite effettuate. IL METODO S.C.A.M.P.E.R. Consiste in una serie di domande e azioni che aiutano a sviluppare il pensiero creativo e a vedere tutto da una prospettiva diversa. 7 modalità differenti di ripensare un prodotto/servizio, partendo dal presupposto che, tutto ciò che esiste, non è altro che una versione diversa e nuova di ciò che già esisteva. IL METODO S.C.A.M.P.E.R. 1. Substitute: Sostituire qualche dettaglio o caratteristica. Posso cambiare il materiale del packaging? Renderlo più rigido o più morbido? Cambiare il colore? Sostituirne le dimensioni? IL METODO S.C.A.M.P.E.R. 2. Combine: Combinare più caratteristiche insieme. Si possono combinare più funzioni insieme? Posso far sì che il packaging del mio prodotto possa essere utilizzato anche in altro modo? Può soddisfare più bisogni contemporaneamente? IL METODO S.C.A.M.P.E.R. 3. Adapt: Adattare il prodotto/servizio a diversi tipi di utilizzo. C’è qualche altro prodotto che ha un packaging particolare, dal quale prendere spunto, per riadattarlo al mio? Quali idee, ispirazioni prese in prestito da altri prodotti, possiamo adattare al nostro packaging? IL METODO S.C.A.M.P.E.R. 4. Modify: Modificare alcune caratteristiche. Cosa posso ingrandire, ridurre, esagerare, enfatizzare, cambiare del mio packaging? IL METODO S.C.A.M.P.E.R. 5. Put to other use: Pensare ad un’altra modalità d’uso. Il mio packaging potrebbe essere utilizzato in un contesto diverso rispetto a quello che ho sempre considerato? Potrebbe avere un altro tipo di utilizzo una volta che il consumatore ha usufruito del prodotto al suo interno? IL METODO S.C.A.M.P.E.R. 6. Eliminate: Eliminare parti del prodotto/servizio. Cosa potrei eliminare del mio packaging? Quali parti potrebbe essere superflue o scomode? Come posso semplificarlo? Posso divederlo in più parti? IL METODO S.C.A.M.P.E.R. 7. Reverse: Invertire il funzionamento del prodotto/servizio. Posso capovolgerlo e farlo diventare altro? Posso far sì che invertendo la confezione cambi il funzionamento? CASO: M9 PROBLEMA: LOCATION AFFLUENZA

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