Percorsi di Specializzazione per il Sostegno agli alunni con Disabilità PDF

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Università di Macerata

Jacopo Pruccoli

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neuropsichiatria infantile disabilità psicopatologia pediatria

Summary

Questo documento fornisce una visione completa dei percorsi di specializzazione in neuropsichiatria infantile, illustrando a fondo l'impatto della disabilità e le patologie associate quali disturbi di ansia, dell'umore, alimentari e dello spettro autistico. Approfondisce anche tematiche legate all'età evolutiva e alle patologie neurologiche, concentrandosi sull'importanza del sostegno scolastico e professionale, fornendo una guida essenziale per professionisti e studenti.

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Here is the transcription of the provided text into a structured markdown format, including descriptions of images or tables. # Università degli Studi di Macerata ## Percorsi di Specializzazione per il Sostegno agli alunni e alle alunne con Disabilità ### Neuropsichiatria Infantile - Lezione I #### Neuropsichiatria infantile Dott. Jacopo Pruccoli Medico Chirurgo Neuropsichiatra Infantile – AUSL Romagna Università di Macerata - Professore a contratto 1 ## Aree di interesse NPI - Disturbi del Neurosviluppo (Spettro Autistico, ADHD, disturbi della comunicazione, DSA, Disabilità Intellettiva) - Psicopatologia dello sviluppo (Disturbi d'Ansia, dell'Umore, Alimentari, di Personalità) - Neurologia Pediatrica (epilessia, malattie neuromuscolari, paralisi cerebrali infantili) ## Salute e malattia - In neuropsichiatria infantile, la salute mentale è un concetto ampio - La salute comprende non solo l'assenza di disturbi psichiatrici, ma anche il benessere emotivo, cognitivo e sociale - I sintomi possono essere comportamenti disadattivi, difficoltà di apprendimento o di relazione - È importante considerare il significato attribuito dal contesto in cui si manifestano i sintomi. ## Stigma in salute mentale dell'età evolutiva - Dimensioni - Contesti - Bersagli - Image contains a 3D cube with axes labeled context, targets, and dimensions of stigma. ## Approfondimento: «tipologie» di diagnosi - **Eziopatogenetica**: studio delle cause di una malattia e della sua evoluzione: ci sono patologie come le sindromi genetiche in cui la diagnosi eziopatogenetica è chiara, molti altri disturbi del neuro-sviluppo hanno fattori causali molteplici - **Nosografica**: classificazione-etichetta diagnostica in funzione dei sintomi-segni della condizione presentata, che corrispondono ai criteri d'inclusione, cioè caratteristiche necessarie per appartenere a una certa condizione. - **Funzionale**: deriva dalla combinazione di elementi clinici e psicosociali con le caratteristiche funzionali dell'individuo a livello cognitivo, affettivo-relazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, e personale-sociale. ## Determinare l'impatto sul funzionamento in ciascuna area - Grado di compromissione rispetto al funzionamento nelle diverse aree - Profili diversi anche per stessa diagnosi nosografica - Soggetta a modificabilità evolutiva ## Università degli Studi di Macerata ### Percorsi di Specializzazione per il Sostegno agli alunni e alle alunne con Disabilità #### Neuropsichiatria Infantile ##### Psicopatologia dello Sviluppo Dott. Jacopo Pruccoli Medico Chirurgo Neuropsichiatra Infantile – AUSL Romagna Università di Macerata - Professore a contratto 1 ## Condizioni di interesse NPI ### Disturbi del neurosviluppo: - Disturbo dello Spettro Autistico - Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) - DSA - Disturbi del linguaggio - Disabilità Intellettiva ### Psicopatologie dello sviluppo: - Disturbi dell'umore - Disturbi d'ansia, OCD - Uso di sostanze - PTSD - Disturbi di personalità - Psicosi - Disturbi alimentari - Disturbi comportamento ### Patologie neurologiche dell'età evolutiva: - Epilessia - Paralisi Cerebrali Infantili - Disturbi del movimento - Malattie Neuromuscolari ## TABLE 4.2 Helpless/Fearful of Attachment: Attachment-Related Behaviors of Mothers of Disorganized-Approach (D-Secure) Infants During Reunions 1. Delayed responsiveness or ignored cues, usually followed by compliance to infant's continued demands (e.g., greets or hugs infant only after persistent bids by the infant). 2. Withdrawal or distancing (e.g., fails to greet, interacts from a distance, stands at a distance, circles around the infant, holds infant facing out). 3. Cursory responsiveness (e.g., gives quick hug then moves away; "hot potato" quality to treatment of infant). 4. Directs infant away from self to toys; uses toys to soothe. 5. Hesitation or tension at moments of heightened attachment, such as greetings or contact seeking by the infant (e.g., parent hesitates, freezes, passes by infant, backs away, teases infant, or voice quavers, cracks, stutters). 6. Little physical contact between mother and infant unless infant demands. 7. Vacating parental role (e.g., little sense of authority, little collaboration of mother with baby's initiative, little parental direction or protection). 8. May seem subtly fearful, submissive, or placating with regard to infant (e.g., high frightened voice when greeting; hesitation, then compliance with infant's cues). 9. May show little overt negative affect or intrusiveness; not ominous or threatening. 10. Positive behaviors not often seen among fearful mothers (e.g., unsolicited warmth or affection expressed toward child that does not have delayed, hesitant, forced, or strained feel such as overbright smile, high strained voice; sustained sharing of positive affect and interest in play that feels fluid, spontaneous; taking responsibility for initiating and guiding the interaction with the child in an appropriate parental manner when enters room, even if interaction is not carefully attuned to infant's signals). 11. Negative behaviors not usually seen among fearful mothers (e.g., persistently seeking affection or attention from child; persistent self-referential behavior; looming into infant's space; sustained intrusive, controlling behavior toward child) ## Università di Macerata ### Neuropsichiatria infantile #### Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione Dott. Jacopo Pruccoli Medico Chirurgo Neuropsichiatra Infantile – AUSL Romagna Università di Macerata - Professore a contratto 1 ## Definizione I Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione sono patologie complesse caratterizzate da: - Disfunzionale comportamento alimentare - Eccessiva preoccupazione per il peso - Alterara percezione dell'immagine corporea Tali aspetti inoltre sono spesso correlati a bassi livelli di autostima. Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?area=Salute%20d onna&id=4470&menu=patologie#:~:text=1%20Disturbi%20della%20Nutrizione%20e,a Iterata%20percezione%20dell'immagine%20corporea. ## Quali Disturbi - Anoressia Nervosa - Bulimia Nervosa - Disturbo Da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder) - Disturbo Evitante/Restrittivo Dell'Assunzione Di Cibo - Pica, Disturbo Da Ruminazione - Altri Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 5° edizione ## Anoressia Nervosa - Restrizione dell'apporto energetico: Assunzione di cibo significativamente limitata rispetto al fabbisogno energetico, che porta a un peso corporeo significativamente basso per l'età, il sesso, la traiettoria evolutiva e la salute fisica. - Paura intensa di ingrassare o comportamenti persistenti che interferiscono con l'aumento di peso: La persona mostra un'intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassa, anche se sottopeso, oppure adotta comportamenti che interferiscono con l'aumento di peso. - Alterazione dell'esperienza del proprio peso o forma corporea: Influenza eccessiva del peso e della forma corporea sull'autovalutazione o mancato riconoscimento della gravità del proprio sottopeso. ## Bulimia Nervosa - Ricorrenti abbuffate: mangiare, in un periodo di tempo circoscritto, una quantità di cibo che è s. maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe; sensazione di perdita di controllo (ad esempio, sentirsi incapaci di smettere di mangiare o di controllare cosa e quanto si sta mangiando). - Comportamenti compensatori per prevenire l'aumento di peso: vomito autoindotto, l'uso di lassativi, diuretici o altri, il digiuno o l'eccessivo esercizio fisico. - Le abbuffate e i comportamenti compensatori si verificano, in media, almeno una volta alla settimana per tre mesi. - Autostima influenzata dal peso corporeo e dalla forma fisica ## Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder) - Episodi ricorrenti di abbuffate, caratterizzati da: - Consumo di una quantità di cibo significativamente maggiore rispetto a quanto mangerebbe la maggior parte delle persone in un periodo di tempo simile. - Sensazione di perdita di controllo durante l'episodio (es. incapacità di smettere di mangiare). - Gli episodi sono accompagnati da almeno tre dei seguenti: ## Un commento È comune che le persone affette da DNA provino ambiguità o ambivalenza nei confronti del proprio disturbo. Da un lato, possono riconoscere l'impatto negativo che questo ha sulla loro vita e desiderare di guarire. Dall'altro, possono provare un senso di benessere o di controllo nel loro disturbo che rende difficile lasciarlo andare. Questa ambiguità può rendere la guarigione un processo complesso e impegnativo; con i giusti supporti e giusto trattamenti è possibile superare il problema. ### Miti da sfatare 1. I DNA sono solo un problema femminile: In realtà, i DNA possono colpire sia uomini che donne, anche se la prevalenza è maggiore tra le donne. 2. I DNA sono solo una questione di controllo del cibo: Molti fattori possono contribuire allo sviluppo dei DNA, tra cui l'ansia, la depressione, la pressione sociale e la bassa autostima. 3. Solo le persone magre possono avere DNA: In realtà, le persone con DNA possono avere una vasta gamma di forme corporee e dimensioni. 4. I DNA possono essere curati facilmente: La cura dei DNA può richiedere tempo significativo e impegno costante da parte del paziente e dei professionisti. 5. I DNA sono una scelta: I DNA sono patologie serie che richiedono supporto e trattamento professionale. Non sono una scelta/decisione volontaria. ### Errori da non fare (1) 1. Fare supposizioni: Evitare di dare per scontato di sapere cosa sta passando la persona o di cosa ha bisogno. I DNA sono complessi e possono manifestarsi in modi diversi per ogni individuo; è importante avvicinarsi a ogni persona con mente aperta e senza preconcetti. 2. Concentrarsi solo sul peso: I DNA non riguardano solo il peso, e il peso di una persona potrebbe non riflettere accuratamente la gravità del suo disturbo. Invece di concentrarsi solo sul peso, è importante affrontare i problemi psicologici ed emotivi sottostanti che contribuiscono al disturbo. 3. Criticare o sminuire: Criticare o sminuire qualcuno per le sue abitudini alimentari o per il suo peso può essere estremamente dannoso ed esacerbare il disturbo. È importante offrire sostegno, incoraggiando a cercare un aiuto professionale. ## Errori da non fare (2) 4. Fare pressione o costringere qualcuno a mangiare: Fare pressione o costringere qualcuno con un DNA a mangiare può essere controproducente e può causare ulteriore ansia e stress. Offrite invece incoraggiamento e sostegno e prendete in considerazione la possibilità di chiedere il parere di un professionista. 5. Disconoscere la gravità del disturbo: I DNA sono malattie mentali gravi che richiedono un trattamento professionale. Disconoscere la gravità del disturbo o suggerire che la persona possa semplicemente "uscirne" non è utile e può isolarla ulteriormente. Offrite invece empatia e sostegno e incoraggiate la persona a cercare un aiuto professionale. 6. Colpevolizzare (la paziente o la famiglia). ## Consigli pratici (1) 1. Ascoltare con empatia e senza giudicare: Le persone con DNA spesso si vergognano e vengono stigmatizzate. È importante fornire uno spazio non giudicante in cui possano parlare apertamente e onestamente delle proprie esperienze. 2. Informarsi: Comprendere la complessità dei DNA e i trattamenti disponibili può aiutare a fornire un sostegno più efficace. 3. Incoraggiare l'aiuto di un professionista: I DNA sono malattie mentali gravi che richiedono un trattamento professionale. Incoraggiate la persona a chiedere aiuto a un professionista sanitario qualificato. ## Consigli pratici (2) 1. Concentrarsi sulle emozioni, non solo sui comportamenti: I DNA sono spesso radicati in problemi emotivi e psicologici. È importante affrontare i problemi emotivi sottostanti e non concentrarsi solo sui comportamenti della persona in relazione al cibo. 2. Evitare di fare commenti sul cibo o sul peso: I commenti sul cibo o sul peso possono essere scatenanti per una persona con un DNA. Evitate di fare commenti su ciò che mangiano o sul loro aspetto. 3. Offrire sostegno: Fate sapere alla persona che siete lì per lei e offrite il vostro sostegno in ogni modo possibile. Questo può includere l'incoraggiamento, l'ascolto e l'aiuto nella ricerca di risorse professionali. ## Università degli Studi di Macerata ### Percorsi di Specializzazione per il Sostegno agli alunni e alle alunne con Disabilità #### Neuropsichiatria Infantile ##### Disturbi d'ansia, Disturbo Ossessivo Compulsivo Dott. Jacopo Pruccoli Medico Chirurgo Neuropsichiatra Infantile – AUSL Romagna Università di Macerata - Professore a contratto 1 ## Ansia fisiologica e patologica - Da differenziare rispetto a funzione adattiva dell'ansia in situazioni di stress, imprevisti, situazioni spiacevoli - Funzione fondamentale adattiva (allerta le capacita anticipatorie e attiva la riorganizzazione dei processi psico-affettivi) - Migliora le performance in quanto facilita attenzione e concentrazione - Quando diventa pervasiva risulta paralizzante i processi mentali e compromette il funzionamento adattivo della persona - Accomunati da stato di importante preoccupazione e angoscia che incide sulle normali capacità di funzionamento del bambino e che risulta sproporzionata rispetto alle circostanze del momento ## Disturbo d'Ansia Sociale (fobia sociale) (F40.10) - A. Paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l'individuo è esposto al possibile esame degli altri. Gli esempi comprendono interazioni sociali (per es., avere una conversazione, incontrare persone sconosciute), essere osservati (per es., mentre si mangia o si beve) ed eseguire una prestazione di fronte ad altri (per es., fare un discorso). Nota: Nei bambini, l'ansia deve manifestarsi in contesti in cui vi sono coetanei e non solo nell'interazione con gli adulti. - B. L'individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi di ansia che saranno valutati negativamente (cioè saranno umilianti o imbarazzanti, porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per altri). ## Mutismo selettivo (F94,0) - A. Costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche in cui ci si aspetta che si parli (per es., a scuola), nonostante si sia in grado di parlare in altre situazioni - B. La condizione interferisce con i risultati scolastici o lavorativi o con la comunicazione sociale. - C. La durata della condizione è di almeno 1 mese (non limitato al primo mese di scuola). - D. L'incapacità di parlare non è dovuta al fatto che non si conosce, o non si è a proprio agio con, il tipo di linguaggio richiesto dalla situazione sociale. ## Fobia Specifica (F40,2) - A. Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un'iniezione, vedere il sangue). Nota: Nei bambini, la paura o l'ansia possono essere espresse da pianto, scoppi di collera, immobilizzazione (freezing) o aggrappamento (clinging) - B. La situazione o l'oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia. - C. La situazione o l'oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura o ansia intense. - D. La paura o l'ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall'oggetto o dalla situazione - E. La paura, l'ansia o l'evitamento sono persistenti e durano per 6+ mesi. ### Disturbo di Panico (F41.0) A. Ricorrenti attacchi di panico inaspettati. Un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano 4+ dei seguenti sintomi. Nota: La comparsa improvvisa può verificarsi a partire da uno stato di quiete oppure da uno stato ansioso. - 1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia. - 2. Sudorazione. - 3. Tremori fini o a grandi scosse. - 4. Dispnea o sensazione di soffocamento - 5. Sensazione di asfissia, - 6. Dolore o fastidio al petto - 7. Nausea o disturbi addominali. ## Disturbo di Panico (F41.0) - 8. Sensazioni di vertigine, di instabilità, di testa leggera o di svenimento. - 9. Brividi o vampate di calore. - 10. Parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio). - 11. Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi). - 12. Paura di perdere il controllo o di impazzire - 13. Paura di morire. Nota: Possono essere osservati sintomi specifici per cultura (per es, tinnito, dolore al collo, cefalea, urla o pianto incontrollato). ### Agorafobia (F40.0) A. Paura o ansia marcate relative a due (o più) delle seguenti 5 situazioni: 1. Utilizzo dei trasporti pubblici (per es., automobili, bus, treni, navi, aerei). 2. Trovarsi in spazi aperti (per es., parcheggi, mercati, ponti). 3. Trovarsi in spazi chiusi (per es., negozi, teatri, cinema). 4. Stare in fila oppure tra la folla. 5. Essere fuori casa da soli. B. L'individuo terme o evita queste situazioni a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire oppure che potrebbe non essere disponibile soccorso nell'eventualità che si sviluppino sintomi simili al panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti (per es, negli anziani paura di cadere, paura dell'incontinenza). ### Disturbo d'Ansia Generalizzata (F41,1) - A. Ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per la maggior parte del giorni per almeno 5 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche). - B. L'individuo ha difficoltà nel controllare la preoccupazione. - C. L'ansia e la preoccupazione sono associate a 3+ dei sei seguenti sintomi (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi). Nota: Nei bambini è richiesto solo un item. ## Disturbo Ossessivo-Compulsivo (F42) A. Presenza di ossessioni, compulsioni, o entrambi. Le ossessioni sono definite da 1) e 2): 1. Pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi e indesiderati e che causano ansia o disagio marcati 2. Il soggetto tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè mettendo in atto una compulsione). B. Le ossessioni o compulsioni fanno consumare 1+ ore al giorno. ## Disturbo Ossessivo-Compulsivo (F42) Le compulsioni sono definite da 1) e 2): 1. Comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che il soggetto si sente obbligato a mettere in atto in risposta a un'ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente. 2. I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre l'ansia o il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; tuttavia, questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, o sono chiaramente eccessivi. Nota: bambini piccoli possono non essere in grado di articolare le ragioni di comportamenti o azioni mentali. ## Università degli Studi di Macerata ### Percorsi di Specializzazione per il Sostegno agli alunni e alle alunne con Disabilità #### Neuropsichiatria Infantile ##### Disturbi Dirompenti, del Controllo degli impulsi e della Condotta Dott. Jacopo Pruccoli Medico Chirurgo Neuropsichiatra Infantile – AUSL Romagna Università di Macerata - Professore a contratto 1 ## Disturbi Dirompenti, del Controllo degli impulsi e della Condotta - Comportano problemi di autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti. - Comportamenti che violano i diritti degli altri (per esempio, aggressione, distruzione di proprietà) e/o che portano l'individuo in un significativo conflitto con le norme sociali o l'autorità. - Disturbo oppositivo provocatorio, disturbo esplosivo intermittente, disturbo della condotta, disturbo antisociale di personalità, piromania, cleptomania. ## Disturbi Dirompenti, del Controllo degli impulsi e della Condotta - Problemi di regolazione emotiva e comportamentale - Più comuni nei maschi - Esordio nell'infanzia o adolescenza - Stretto rapporto evolutivo tra i disturbi: maggior parte dei disturbi della condotta ha in precedenza avuto sintomi che soddisfano diagnosi di Disturbo oppositivo provocatorio - Comorbidità con disturbi d'ansia e depressivi - Spettro esternalizzante: disinibizione ed emozionalità negativa. ## Affettività negativa e disinibizione - Affettività negativa: alti ed intensi livelli di emozioni negative: ansia, depressione, colpa/vergogna, rabbia; manifestazioni comportamentali (autolesionismo) e interpersonali (dipendenza) - Disinibizione: ricerca di gratificazione immediata, con comportamento impulsivo, guidato da pensieri ed emozioni correnti e stimoli esterni; scarsa considerazione di esperienze passate o conseguenze future. ### Disturbo Oppositivo Provocatorio (F91.3) Pattern di - umore collerico/irritabile, - comportamento polemico/provocatorio. - Almeno 4 dei seguenti (significativamente più frequenti che nei coetanei) negli ultimi 6 mesi ### Disturbo Oppositivo Provocatorio 1. Umore collerico/irritabile - a) Va spesso in collera - b) Permaloso e facilmente contrariato. - c) Adirato e risentito 2. Vendicativo - a) Dispettoso e vendicativo 3. Comportamento ostile provocatorio - a) Litiga con adulti - b) Sfida o rifiuta attivamente di seguire le indicazioni - c) Irrita volutamente gli altri - d) Accusa altri per propri errori/cattivo comportamento ### Disturbo della Condotta (F91) - Pattern di comportamento ripetitivo e persistente in cui diritti fondamentali degli altri e le regole della società vengono violate. - Presenza di almeno 3 dei 15 criteri nei 12 mesi. - Almeno 1 criterio negli ultimi 6 mesi - Può essere preceduto da ADHD - Può evolvere in un disturbo antisociale di personalità ### Disturbo della Condotta - Domini: - Aggressioni a persone o animali - Distruzione di proprietà - Frode o furto - Gravi violazioni di regole - Il funzionamento sociale, scolastico e lavorativo è gravemente compromesso. ### Disturbo della Condotta Specificare se: Con Emozioni Prosociali Limitate: anafettivi - Mancanza di Rimorso e Senso di Colpa - Calloso/anemozionale - mancanza di empatia - Indifferenza rispetto ai risultati - Affettività superficiale o anaffettività ### DOP - Disturbo della Condotta Nel disturbo oppositivo-provocatorio, l'aggressività è espressa verbalmente e non giunge alle gravi aggressioni fisiche del disturbo della condotta Nel disturbo della condotta l'aggressività è agita, con aggressioni a persone, animali e cose. ### Image description The image is a diagram showing the relationship between different disorders across childhood, adolescence, and young adulthood. The disorders are: Childhood - Anxiety - Oppositional Defiant Disorder - ADHD Adolescence - Mood Disorders - Conduct Disorder Young Adult - Substance Use Dis - Antisocial Personality Disorder Arrows shows the relationships between the developmental stages. [Loeber et al. 2000] ## Università degli Studi di Macerata ### Percorsi di Specializzazione per il Sostegno agli alunni e alle alunne con Disabilità della Scuola Secondaria #### Neuropsichiatria Infantile ##### Epilessia, Paralisi Cerebrali Infantili Dott. Jacopo Pruccoli Medico Chirurgo, Neuropsichiatra Infantile Università di Macerata 1 ## Programma - Epilessia - Paralisi Cerebrali Infantili ## Classificazione crisi epilettiche - Crisi epilettiche focali: iniziano in una zona specifica del cervello e possono diffondersi ad altre aree. I sintomi variano a seconda dell'area del cervello coinvolta, ma possono includere movimenti incontrollati di una parte del corpo, sensazioni strane o allucinazioni, perdita di coscienza parziale e difficoltà di linguaggio. ## Classificazione crisi epilettiche - Crisi epilettiche generalizzate: coinvolgono entrambi gli emisferi cerebrali dal principio e provocano un'attivazione sincronizzata di tutto il cervello. - Crisi tonico-cloniche: con una fase tonica, in cui il corpo si irrigidisce, seguita da una fase clonica, in cui si verificano contrazioni muscolari violente e movimenti ritmici. - Crisi miocloniche: con contrazioni muscolari rapide e involontarie. - Crisi cloniche: con contrazioni muscolari ritmiche e ripetitive. - Crisi assenza: con una breve perdita di coscienza e possono essere associate a movimenti involontari. ## Ricadute neuropsicologiche - L'epilessia nei bambini di solito non comporta disabilità neuropsicologiche significative, ma può causare disabilità intellettiva o deficit selettivi in presenza di intelligenza normale. - Alcune funzioni cognitive come memoria, attenzione e funzioni esecutive sono maggiormente compromesse rispetto ad altre. - L'attenzione è fondamentale per la costruzione di funzioni cognitive complesse, l'apprendimento e la qualità della vita futura. - La compromissione delle capacità mnestiche può essere un potenziale ostacolo ai processi di apprendimento, soprattutto in alcune forme di epilessia con crisi focali. ## Ricadute neuropsichiatriche - II 35-50% dei bambini con epilessia presenta disturbi neuropsichiatrici, tra cui il deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) che colpisce il 30% dei bambini epilettici. - Il rischio di una diagnosi di ADHD è da 2,5 a 5,5 volte maggiore rispetto ai bambini sani, sia nei maschi che nelle femmine. - II disturbo dello spettro dell'autismo è anche molto frequente nell'epilessia, con una prevalenza stimata del 6,3% e fino al 40% per alcune forme più gravi. - Diagnosi di ansia o depressione sono comuni, osservabili nel 15-36% per l'ansia e nell'8-35% per la depressione. ## Ricadute neuropsichiatriche - La risposta psicologica al ripetersi delle crisi epilettiche può contribuire all'insorgenza di sintomi ansiosi e depressivi, soprattutto in fase adolescenziale. - La presenza di difficoltà e/o disturbi cognitivi e neuropsichiatrici può precedere l'insorgenza delle crisi epilettiche. - Esistono diverse forme di epilessia, ma a scopo esemplificativo si possono raggruppare in "epilessie non complicate", "epilessie complicate" e "encefalopatie epilettiche". - In alcune forme di epilessia, l'attività epilettica stessa può contribuire in modo significativo alla compromissione sul piano cognitivo e comportamentale. ## Gravi epilessie - Frequente disabilità intellettiva, con difficoltà a più livelli: memoria, funzioni esecutive, linguaggio; - ADHD, che se grave e associato a condotte aggressive inficia apprendimento e compromette adattamento al contesto classe; - Difficoltà sul piano linguistico espressivo e recettivo e comunicativo che, se gravi, possono essere compensate da gesti o altre misure compensative come la comunicazione per immagini; - Necessità di rapporto 1:1 con figura educativa specializzata. - Legge 104/92 ## Definizione - La paralisi cerebrale infantile (PCI) è definita come un gruppo di disturbi permanenti dello sviluppo del movimento e della postura, che causano una limitazione delle attività, attribuibili ad un danno permanente (non progressivo) che si è verificato nell'encefalo nel corso dello sviluppo cerebrale del feto, del neonato o del lattante. I disturbi motori della PCI sono spesso accompagnati da disturbi sensitivi, sensoriali, percettivi, cognitivi, comunicativi, comportamentali, da epilessia e da problemi muscoloscheletrici secondari (Rosenbaum et al., 2006) ## Definizione - La PCI è dunque una condizione dovuta ad alterazioni del sistema nervoso centrale per cause pre-, peri- o post-natali, prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo, estremamente eterogenea in termini di eziologia, tipo e gravità del disturbo stesso (Bax et al., 2005; Mutch et al., 1992; Bax 1964) ## Definizione * Forme spastiche (70-75%): diplegia, tetraplegia, emiplegia, doppia emiplegia. Danno piramidale. * Forme discinetiche (10-15%): movimenti involontari, incontrollati, ricorrenti e predominanza di pattern di riflessi primitivi. Forma coreoatetosica e distonica. Danno extrapiramidale. * Forme atassiche (5-10%): disturbo della coordinazione (tremori, dismetria, adiadococinesia) e dell'equilibrio (atassia) con ipotonia, disorganizzazione posturale di origine cerebellare. ## Disturbi associati - Disabilità intellettiva (30-60%) - Epilessia (71% tetraparesi, poi emiplegia e diplegia) - Disturbi del linguaggio - Strabismo, ipovisione - Ipoacusia - Problemi respiratori - Deficit di coordinazione dei muscoli implicati nella deglutizione (difficoltà di alimentazione) - Altro (lussazione delle anche, fragilità ossea, ecc..) ## Schema corporeo * La compromissione dello Schema Corporeo nelle PCI può avere un impatto sulle capacità motorie e cognitive. * Lo schema corporeo si struttura sin dalla nascita, ma nei bambini affetti da PCI, la parte plegica viene vissuta come ipofunzionale. I bambini con PCI possono avere percezione alterata del proprio corpo, che rende complicato lo sviluppo e la permanenza delle posture corrette, della gestualità e dell'orientamento spaziale. * Ciò può causare difficoltà nella gestione dello spazio e nell'effettuare gesti quotidiani come vestirsi, mangiare, bere. ## A scuola - Legge 104/92. X TUTTI CASI NO SOLO GRAVI - Misure dispensative e strumenti compensativi - Strumenti tecnologici (ausili hardware e software e programmi didattici) - Favorire autonomia, sviluppo adattivo e sociale ## Università di Macerata ### Percorsi di Specializzazione per il Sostegno agli alunni e alle alunne con Disabilità #### Neuropsichiatria Infantile ##### Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) Dott. Jacopo Pruccoli Medico Chirurgo Neuropsichiatra Infantile – AUSL Romagna Professore a Contratto - Università di Macerata 1 ## Caratteristiche essenziali - Un persistente pattern di inattenzione (1) e/o iperattività-impulsività (2) che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo, come caratterizzato da (1) e/o (2): - Inattenzione (1) - Iperattività (2) - Impulsività (2) - Si associa: deficit funzioni esecutive: pianificazione, organizzazione e priorità ## Criteri diagnostici - B. Diversi sintomi di inattenzione o iperattività-impulsività erano presenti prima dei 12 anni. - C. Diversi sintomi di inattenzione o iperattività-impulsività sono presenti in due o più contesti (ad esempio, a casa, a scuola o sul lavoro; con amici o parenti; in altre attività). - D. C'è chiara evidenza che i sintomi interferiscano o riducano la qualità del funzionamento sociale, accademico o occupazionale. ### The image is a bar chart comparing self-esteem and social function outcomes for individuals with untreated and treated ADHD, compared with non-ADHD individuals. ### The image is a graph about the relationship between social cognition perfomance and being a control or having ADHD. ## Rifiuto Peer Rejection and Perceived Quality of Relations With Schoolmates Among Children With ADHD Paweł Grygiel 1, Grzegorz Humenny 1, Sławomir Rębisz 2, Elżbieta Bajcar 3, Piotr Świtaj 4 Affiliations + expand PMID: 25526905 DOI: 10.1177/1087054714563791 Abstract Objective: The main aim of the current study was to investigate the links between ADHD diagnosis and the objective and subjective dimensions of social relationships among children from primary schools. Method: We used the data from 36 regular classrooms, consisting of 718 students, with each containing at least one child with an established clinical diagnosis of ADHD (38 children). Results: For children with ADHD, the level of the

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