Neuropsichiatria infantile PDF
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This educational document provides important information, including definitions and insights into infant neuropsychiatry, development, early childhood assessment tools, and potential developmental challenges, factors related to growth, including growth disorders and problems in the growth process.
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Neuropsichiatria infantile Sviluppo psicomotorio Lo sviluppo psicomotorio consiste nell'insieme delle acquisizioni del bambino dalla nascita all'età scolare e comprende: - Sviluppo percettivo - Sviluppo motorio - Sviluppo cognitivo Plasticità neuro...
Neuropsichiatria infantile Sviluppo psicomotorio Lo sviluppo psicomotorio consiste nell'insieme delle acquisizioni del bambino dalla nascita all'età scolare e comprende: - Sviluppo percettivo - Sviluppo motorio - Sviluppo cognitivo Plasticità neuronale = Il cervello del neonato è molto plastico e questo lo rende modificabile, capacità di riorganizzarsi e ristrutturarsi continuamente in funzione delle mutevoli condizioni ambientali. Meccanismi che entrano in gioco a seguito di danni celebrali e sono alla base della riorganizzazione della funzione della sede originaria: spostamento di una data funzione in una nuova area cerebrale. È alla base dei processi di apprendimento e è maggiormente espressa in età evolutiva. Teoria dei sistemi dinamici = integrazione dei fattori intrinseci (fattori esterni) del SNC con caratteristiche biomeccaniche ed ambiateli che determinano la grande variabilità nei tempi e nei modi in cui il bambino raggiunge le fasi di sviluppo. Lo sviluppo psicomotorio è un processo maturativo che nei primi anni di vita consente al bambino di acquisire competenze e abilità posturali, motorie, cognitive e relazionali. È un progredire continuo dipendente dalla maturazione del SNC con tempi e modalità variabili in ogni bambino. Classicamente l'età evolutiva viene distinta in: 1. Periodo neonatale, primi 15 gg di vita 2. Prima infanzia, 16esimo giorno fino ai 2 anni 3. Seconda infanzia, 2-6 anni 4. Terza infanzia, 6-12 anni 5. Pubertà, 12-17 anni 6. Adolescenza L'esame dello sviluppo psicomotorio consiste nell'osservazione del comportamento spontaneo e dell'interazione del bambino con il mondo circostante. Ci sono diverse modalità di osservazione: - Motricità spontanea - Esame neurologico classico - Valutazione degli aspetti percettivi-sensoriali - Valutazione del comportamento interattivo - Test di sviluppo Per un esame corretto bisogna conoscere: - Età gestazionale, tempo trascorso dall'inizio dell'ultima mestruazione della donna (di solito conteggiato in settimane). Ogni neonato viene classificato come: prematuro (34 settimane di gestazione), tardo pretermine (da 34 a 37 settimane), pretermine (37-38 settimane), a termine (39-40 settimane), post-termine (da 42 settimane in poi). Nel caso di un neonato prematuro è importate riferirsi alla sua età corretta e non quella anagrafica fino ai 2 anni del bambino - Età corretta, età effettiva del neonato alla nascita. - Peso alla nascita. - Misura e forma della circonferenza cranica. Quando si parla della crescita di un bimbo prematuro, soprattutto se nato prima della 32 settimana di gestazione è importante riferirsi alla sua età corretta e non a quella anagrafica. Bisogna sottrarre dall’età calcolata a partire dal giorno della nascita le settimane che il bambino avrebbe dovuto trascorrere nel grembo materno per arrivare al termine della gravidanza (ovvero 40 settimane). Questa correzione è necessaria all’incirca fino al 2 compleanno, non solo valutare la crescita in peso e altezza, ma anche lo sviluppo psicomotorio, ed è importante che i genitori ne tengano conto per non rischiare di nutrire aspettative inadeguate. Un esempio: un bimbo che è nato due mesi prime del termine, a 5 mesi di età anagrafica, non farà le stesse cose di un coetaneo nato a termine, ma raggiungerà i traguardi propri della sua età “corretta”, ovvero di un bimbo di tre mesi. Ogni neonato viene classificato alla nascita come: - Piccolo per l'età gestazionale - Adeguato per l'età gestazionale - Grande per l'età gestazionale Ritardi di crescita Ritardo della crescita simmetrica deriva solitamente da un problema fetale che comincia all'inizio della gestazione, spesso durante il primo trimestre. Quando la causa comincia relativamente presto in gestazione, tutto il corpo ne è interessato, con conseguente riduzione del numero di cellule di ogni tipo. Le cause frequenti sono le cause genetiche o le infezioni congenite nel primo trimestre. Ritardo della crescita asimmetrica deriva solitamente da problemi placentari o materni che di solito si manifestano nel tardo secondo o terzo trimestre di gravidanza. Quando la causa inizia tarsi in gestazione, organi e tessuti non sono ugualmente colpiti, con conseguente ritardo della crescita asimmetrica. Le cause frequenti sono: l'insufficienza placentare da malattia materna che coinvolge i piccoli vasi sanguigni, insufficienza placentare, involuzione placentare, malnutrizione materna. I neonati a termine piccoli per l’età gestazionale non prestano le complicanze relative all’immaturità d’organo che hanno i neonati prematuri di peso simile. Sono, tuttavia, a rischio di: - Asfissia perinatale, aspirazione di meconio, ipoglicemia, ipotermia, neonati il cui peso è > al 90 percentile per l’età di gestazione sono classificati come grandi per l’età gestazionale. La macrosomia corrisponde a un peso alla nascita > 4000 g di un bambino a termine. Questo è dovuto da: - Il diabete mellito è la causa principale di bambini grandi per l'età gestazionale. - I neonati di madri diabetiche possono avere complicanze metaboliche subito dopo il parto, tra cui l'ipoglicemia, ipocalcemia e la policitemia. Complicanze del parto Per le grandi dimensioni del neonato, il parto per via vaginale può essere difficoltoso e occasionalmente può verificarsi un trauma alla nascita in particolare comprendenti: distocia di spalla, frattura della clavicola o degli arti e asfissia perinatale. Generale Movements Rappresentano l’osservazione della motricità spontanea del neonato e consistono in movimento globali spontanei che coinvolgono tutto il corpo della durata variale da pochi secondi a diversi minuti. Sono caratterizzati da variabilità delle sequenze con braccia gambe tronco e collo e vengono interessati dal movimento. Crescendo e decrescendo in intensità forza e velocità. Complessità nelle sequenze di estensione e flessione di gambe e braccia, rotazioni sovrapposte e cambi di direzione, movimenti fluidi e eleganti. General movements tipo writhing (tipo “fil di ferro”) - Movimenti globali spontanei caratterizzati da: ampiezza piccola o moderata, velocità piccola o moderata. - Tipicamente questi movimenti sono ellittici, nella forma questa componente crea l'impressione del carattere tipo “fil di ferro”. - Iniziano nel periodo fetale e durano fino ai 2 mesi circa. - Hanno una sequenza variabile ed in genere interessano tutte le parti del corpo. - Occasionali movimenti più rapidi. General moviments tipo Fidgety Si osservano da 6-9 settimane fino ai 4 mesi di vita. Sono circolari, di piccola ampiezza e velocità moderata. Interessano il capo, il tronco e gli arti in tutte le direzioni, di accelerazione variabile. Sono quasi continui nel bambino sveglio, tranne che durante i periodi di attenzione focalizzata. Patter patologici Sono distinti in: - Repertorio povero: la sequenza a forma di 8 è rispettata ma i movimenti sono scarsi e poco frequenti. - Caotici: non è rispettata la sequenza e il bambino si muove in modo caotico. - Crampiforme-sincronizzato: il bambino si apre e si chiude come una valvola. - Fidgety anomalo in ampiezza, velocità e rapidità esagerate o possono essere assenti. Valutazione neurologica del neonato 1. Valutazione sonno, stato di allerta, pianto. 2. Valutazione sensoriale: soglia alla stimolazione luminosa, acustica e nocicettiva. 3. Inseguimento visivo. 4. Valutazione del tono passivo o del tono attivo. 5. Valutazione dei riflessi. 6. Valutazione dei nervi cranici. Valutazione dei riflessi arcaici - Riflesso della suzione: scompare ai 4 mesi di vita, viene evocato stimolando le labbra del neonato o introducendo un dito in bocca. - Riflesso di prensione palmare e plantare: il riflesso di prensione scompare verso il secondo-terzo mese; il riflesso plantare scompare al nono-decimo mese di vita. - Riflesso di raddrizzamento: compare a 28 settimane di età gestazionale e si attenua ai due-quattro mesi. - Riflesso di marcia automatica: il neonato stimola i movimenti di cammino se tenuto in posizione eretta, inclinato in avanti o se le piante toccano delicatamente una superficie piana, scompare a sei mesi. - Riflesso di Moro: in posizione supina un suono improvviso determina una abduzione ed estensione delle braccia, scompare a sei mesi. - Riflesso tonico asimmetrico del collo: può essere presente fino ai sei-sette anni. Sintesi acquisizioni 0-3 anni - Controllo del capo. - Ruota il capo verso la sorgente sonora. - Segue con gli occhi il movimento. - Prensione medio-palmare. - Suoni gutturali. - Inizia a sorridere. - Molti dei riflessi arcaici presenti. Sintesi acquisizioni 3-6 mesi - Posizione seduca con appoggio. - Afferra oggetti. - Passa gli oggetti in mano. - Porta gli oggetti alla bocca. - Sorride. - Segue con lo sguardo. - Progressiva scomparsa di alcuni riflessi arcaici. Sintesi acquisizioni 6-9 mesi - Posizione seduta senza appoggio. - Si arrampica in piedi. - Sta in piedi senza sostegno. - Gattona. - Risponde con versetti modulati se chiamato per nome. - Inizia la lallazione. - Continua ad afferrare gli oggetti e li porta alla bocca per esplorarli Verso l'età 7-8 mesi si istaura un rapporto integrato fra riconoscimento percettivo e reazione emotiva. Emblematica dello sviluppo di questo periodo è la comparsa dell'ansia da separazione. Sintesi acquisizioni 9-12 mesi - Sta in piedi senza appoggio. - Cammina con sostegno. - Afferra gli oggetti con la pinza pollice-indice. - Lancia gli oggetti volontariamente. - lo Limita l'uso degli oggetti. - Saluta con la mano. - Dice una o più parole di proposito Sintesi acquisizioni 9-12 mesi - Cammina da solo. - Corre spedito. - Inizia a salire e scendere le scale. - Indica con l'indice (pointing richiesto). - Progressivo sviluppo del linguaggio con verbalizzazione dei desideri. - Bacia ed abbraccia - Controllo sfinterico. - Alterna i passi per salire o scendere le scale. - Sta su un piede. - Modulazione delle emozioni. Sviluppo delle emozioni Nel primo e nel secondo mese di vita il neonato manifesta le emozioni negative e positive essenzialmente per comunicare i propri bisogni e non per stabilire un contatto con le figure di accudimento. In una seconda fase, che inizia introno al terzo mese, caratterizzata da più evidenti processi percettivo-affettivi, il bambino comincia a rivolgere la sua attenzione verso le persone e gli oggetti: emergono emozioni derivanti da eventi inattesi (sorpresa) o reazioni ad ostacoli (collera). A partire dai nove mesi, con lo sviluppo dei processi cognitivo-affettivi, il bambino acquisisce una maggiore consapevolezza di sé e dell'ambiente che lo circonda e manifesta timidezza, vergogna e paura, che lo aiutano a crescere. Dal secondo anno di vita i bambini imparano a mostrare ciò che provano, in accordo alle regole sociali: diventano perciò capaci di esagerare, minimizzare, nascondere o simulare le manifestazioni emotive. Sviluppo del linguaggio Il linguaggio è una funzione complessa che si realizza nel tempo attraverso una serie di acquisizioni: fase prelinguistica e linguistica. I disturbi del linguaggio possono essere espressivi e comprensivi, vanno valutati nel contesto cognitivo e bisogna valutare l'udito Sviluppo cognitivo Sviluppo del senso delle percezioni Udito: presente nel neonato. Gusto: presente nel neonato. Olfatto: molto sviluppato nel neonato. Tatto: organo più sviluppato nel neonato. Sviluppo della vista Il neonato è in grado di vedere anche se percepisce le immagini non nitide, in bianco e nero a 30cm di distanza, in particolare le labbra perché si muovono. Nei mesi successivi inizia a percepire i colori, a vedere in modo più nitido, a seguire con gli occhi e con lo sguardo un oggetto in movimento. Percezione dolorifica 0-3 mesi Mana apparentemente la comprensione del dolore. La memoria degli eventi dolorosi è possibile ma non dimostrata. Le risposte al dolore sono dominate percettivamente. Percezione dolorifica 3-6 mesi Presenza di rabbia e tristezza nella risposta al dolore. Percezione dolorifica 6-18 mesi Paura delle situazioni dolorose, espressione del dolore tramite parole. Il bambino è capace di localizzare alcuni tipi di dolore. Percezione dolorifica fino ai 6 anni Struttura prelogica del pensiero: pensiero concreto ed egocentrico, differenzia i gradi di intensità del dolore, mette in atto strategie di evitamento delle situazioni dolorose. Percezione dolorifica dai 7 ai 10 anni Pensiero operativo concreto: distingue tra sé ed ambiente, strategie di coping poco elaborate, capace di spiegare perché è presente il dolore ed il valore dello stesso. Percezione dolorifica dagli 11 anni in poi Pensiero formale: capacità di pensiero astratto ed introspezione, aumenta l'uso ed il repertorio di strategie mentali e cognitive di coping. Sviluppo della socialità Fattori che influiscono sullo sviluppo Potenziale genetico, peso alla nascita, durata dell'allattamento al seno, classe sociale, intelligenza materna, scolarità materna, qualità dell'ambiente affettivo, fumo in gravidanza, adeguata nutrizione, handicap sensoriali. Valutazione neurologica del bambino nei primi anni di vita Aspetti cognitivi-relazionali - Collaborazione/interazione nella esecuzione delle prove. - Tono dell'umore/comportamento. - Adattamento all'ambiente. - Curiosità/esplorazione dell'ambiente. - Tipo di gioco. - Gesto grafico Valutazione neurologica per i deficit intellettivi Scala Griffiths Scla Brunet-Lezine È costituita da 160 item, a loro volta suddivisi in gruppi di 10 corrispondenti a ogni età. Dei 10 item ne fanno parte 6 da somministrare al bambino e 4 ai genitori. I 10 item riguardano le 4 aree comportamentali: controllo posturale e motricità, linguaggio, relazioni sociali e personali, coordinazione oculo-manuale e comportamento di fronte agli oggetti. WPPSI È uno strumento clinico somministrato singolarmente per misurare le abilità cognitive dei bambini. Offre punteggi composti che rappresentano il funzionamento intellettivo in domini cognitivi specifici e un punteggio composito relativo all'abilità intellettiva Wisc-R Test di Raven Il test delle matrici di Raven è stato ideato per misurare l’intelligenza fluida, ossia la capacità di pensare logicamente avendo come finalità la soluzione di problemi nuovi, indipendentemente dalle conoscenze acquisite. Possiamo considerarla come l'abilità specifica che occorre per analizzare le situazioni, identificare gli schemi e le relazioni che intercorrono fra i suoi elementi usano il ragionamento logico. È stato ideato e pubblicato dallo psicologo inglese Raven nel 1938 ed è strutturato secondo tre livelli di difficoltà: 1. Matrice colorate (CMP), utilizzate per valutare l'intelligenza dei bambini dai 4 ai 9/10 anni e di persone disabili dal punto di vista psichico. Si tratta di una “forma ridotta” rispetto a quella standard: quasi tutti gli elementi presenti nelle matrici sono colorati, per essere maggiormente evidenti, ad eccezione degli ultimi elementi riprodotti con inchiostro nero su sfondo bianco. 2. Matrici standard (SMP o PM38), utilizzate solitamente per gli adulti e per gli adolescenti. Le PM38 sono composte da 5 serie ognuna suddivisa in 12 elementi scritti con inchiostro nero su sfondo bianco. Per risolvere il test è richiesta una buona abilità cognitiva. 3. Matrici avanzate (APM o PM47), ideate per cogliere i livelli di eccellenza. Le PM47 sono composte da due serie e 48 elementi, la prima contiene 12 elementi, la seconda 36 Leiter-r La Leiter International Performance Scale-Revised è un test a somministrazione individuale realizzato per la valutazione delle funzioni cognitive di bambini e adolescenti. È stata sviluppata con l'obiettivo specifico di costruire una misura delle abilità cognitive valida e affidabile orientata ai gruppi speciali. Per gruppo speciale si intende qualsiasi persona tra i 2 e i 20 anni che, per ragioni documentate, non può essere accuratamente valutata con un test cognitivo tradizionale e verbale. Richiede unicamente risposte non verbali e limita al massimo le richieste verbali da parte dell'esaminatore. Disabilità intellettiva Il ritardo mentale o disabilità intellettiva è un disturbo che esordisce in età evolutiva e comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici. Ci sono tre criteri diagnostici: a. Deficit delle funzioni intellettive come ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e dell'esperienza, confermato sia da una valutazione clinica, sia da test di intelligenza individualizzati, standardizzati. b. Deficit del funzionamento adattivo che porta al mancato raggiungimento degli standard di sviluppo socioculturali di autonomia e di responsabilità sociale. Senza un supporto costante, i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana. Fa riferimento all'efficacia con cui i soggetti fanno fronte alle esigenze più comuni della vita quotidiana come: essere in grado di partecipare alla vita sociale, saper comunicare, vivere in modo indipendente. Il funzionamento adattivo verrà verificato in base all'età, al contesto familiare, al contesto educativo. Vengono valutati tre ambiti: 1) Concettuale/educativo (memoria, linguaggio, lettura, scrittura, ragionamento matematico); 2) Ambito sociale (pensieri, sentimenti, esperienze, empatia); 3) Ambito pratico (svago, autocontrollo del comportamento, gestione del denaro). c. Esordio del deficit intellettivi e adattivi durante il periodo di sviluppo. Diagnosi: criterio clinico + confermato da valutazione clinica e test standardizzato. Deficit intellettivo Almeno uno di questi 2 ambiti è compromesso da rendere necessaria una forma di sostegno affinché la persona riesca a funzionare in maniera adeguata in uno o più contesti della vita. Si valuta tramite: - Valutazione critica - Valutazione delle capacità scolastiche - Misurazioni standardizzate mediante questionari somministrati a persone attendibili Gravità della disabilità intellettiva Il criterio classificativo più utilizzato è quello psicometrico in cui i soggetti vengono raggruppati in base al grado di compromissione dell'intelligenza e si calcola un QI. In base ai valori dei QI si calcolano quattro livelli: 1. Lieve 50/55-70 2. Medio 35/40-50/55 3. Grave 20/25-35/40 4. Gravissimo Ipotono o ipertono Non sono mai spontanei ma sempre evocati talora se non dal pianto da una reazione di rabbia intensa, capriccio, uno spavento, un dolore Esordio: 1 e 3 anni Interessano circa il 5% dei bambini Diagnosi differenziale con le crisi epilettiche - Tics /Stereotipie - Sincopi È una perdita di coscienza transitoria ad insorgenza rapida, da ipo-perfusione cerebrale globale, di breve durata e a risoluzione spontanea Vasovagale con ipotensione ortostatica> ipoafflusso cerebrale Cardiogena da alterazione del ritmo cardiaco> ipoaflusso cerebrale Sono precedute da sintomi premonitori: offuscamento della vista, vertigini, senso di mancamento, a cui fa seguito la perdita di contatto con ipotonia e caduta Durata pochi secondi Ripresa spontanea senza confusione post-episodio Non sono comuni nel bambino piccolo Raramente le sincopi possono avere un ‘carattere convulsivo’ Sonno Il sonno costituisce una fase attiva e fisiologica dell'uomo, importante per mantenere uno stato di buona salute, sia sotto l'aspetto fisico che psichico Per quanto riguarda i bambini, le ore di sonno sono massime durante il periodo neonatale, potendo arrivare fino a 18-20 ore, mentre vanno a decrescere nelle età successive: - i bambini di 1 anno dormono all'incirca 14 ore al giorno - dai 2 ai 4 anni, 12-14 ore - dai 5 ai 10, 11-12 ore - dai 10 anni in poi circa 10 ore 2 fasi: sonno NREM e sonno REM: - Sonno NREM: 4 fasi: I, II, III e IV - Sonno REM: fase dei sogni dura minuti alla fine di ciascuna fase NREM, la % di sonno REM è più elevata nei bambini rispetto agli adulti; alla nascita il sonno REM è circa il 50% del sonno totale e nei neonati prematuri SONNO NON-REM Primo stadio attività di basso Disturbi del sonno: - Il disturbo da movimenti periodici degli arti è caratterizzato da ripetute (abitualmente ogni 20–40 secondi) contrazioni degli arti inferiori o superiori durante il sonno, frammentano il sonno notturno e provocano eccessiva sonnolenza diurna. - La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo sensitivo-motorio caratterizzato da un'irresistibile urgenza di muovere le gambe, le braccia o meno comunemente altre parti del corpo, solitamente accompagnato da parestesie - Bruxismo: Atto involontario, e spesso non avvertito, di stringere e digrignare i denti durante il sonno Si può presentare in varie forme, più o meno lievi. Gli episodi di bruxismo possono ripetersi più volte durante la notte Il bruxismo può causare lo sfregamento e la conseguente usura delle due arcate dentali, mettendo in pericolo la naturale fisiologia della dentatura Cause psicologiche + fisiologiche - Crampi notturni: Contrazioni muscolari che causano dolore sostenuto che si verificano in sonno Causa sconosciuta (crampi idiopatici) Cause secondario: alcuni farmaci e malattie a volte possono causare crampi alle gambe Un dolore da crampo in genere dura pochi minuti, in alcuni casi dura pochi secondi, ma in alcuni casi dura fino a 10 minuti - Sonniloquio Consiste nel parlare nel sonno Possono essere singole parole o frasi in cui si può comprendere il contesto Non c’è memoria dell’evento Diagnosi differenziale con le crisi epilettiche Si verificano nel sonno NREM - Pavor notturno: Manifestazioni di angoscia durante sonno L'attacco di pavor nocturnus avviene durante il sonno, in maniera improvvisa e inaspettata. Nella prima metà della notte, il bambino si solleva dal letto. Piange ed urla in maniera esagerata e non sembra reagire ad alcun richiamo dei genitori. Di solito ha gli occhi sbarrati ma non vede chi ha di fronte. Altre volte, può restare con gli occhi chiusi. Se si tenta di "consolarlo", invece di calmarsi reagisce con maggior terrore Spesso, il bambino presenta sudorazione eccessiva, tachicardia, polipnea e rigidità muscolare durante tutta la durata dell'attacco che può durare da pochi minuti a 30 minuti Dopo la crisi, il bambino si rilassa e riprende a dormire, non ricorda al risveglio Si verifica nella fase III e IV del sonno NREM Differenza con INCUBI (compaiono in fase REM e determinano risveglio) Raro e di scarso significato, se frequente considerare psicoterapia o farmaci - Sonnambulismo: Il sonnambulismo è un disturbo del sonno caratterizzato da attività motorie semplici o complesse, spesso finalizzate, di tipo automatico e coperti da amnesia Classificati tra le parasonnie NREM Si verifica nell’infanzia più spesso in età scolare Forma più comune alzarsi dal letto, camminare nella stanza o uscire dalla stanza Compiono azioni complesse No memoria dell’accaduto Simile ma meno drammatico del pavor - Risvegli confusionali Il paziente durante un risveglio notturno ha una strana e confusa reazione, non riesce ad orientarsi e non sa cosa sta facendo. Ci troviamo di fronte ad una persona che parla lentamente, ha un pensiero confuso, amnesia e non è in grado di rispondere chiaramente a domande o specifiche richieste. Il soggetto ha la parvenza di essere sveglio, ma in realtà non lo è Disturbi del comportamento Disturbi del controllo degli impulsi e della condotta in età evolutiva → Problematiche comportamentali che si verificano in più contesti di vita (famiglia, scuola, contesto sociale) per periodi prolungati e che interferiscono in modo significativo con l’adattamento e il funzionamento globale del bambino e dell’adolescente. DSM 5 TR: Disturbo da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta: - Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP): pattern persistente di umore arrabbiato/irritabile, comportamenti polemici/sfidanti o vendicativi che durano almeno 6 mesi, periodo nel quale sono stati presenti almeno quattro sintomi tra quelli presenti nelle seguenti categorie e che sono stati osservati durante l’interazione con almeno un individuo che non è un fratello. Umore arrabbiato/depresso (si arrabbia, è suscettibile o facilmente irritato dagli altri, è arrabbiato e rancoroso) Comportamenti polemici/provocatori (litica con le persone che rivestono ruoli di autorità o con gli adulti, sfida attivamente o rifiuta di rispettare le richieste o le regole degli adulti, irrita deliberatamente gli altri, accusa gli altri per i propri errori e per il proprio cattivo comportamento) Condotte vendicative (assume atteggiamenti vendicativi o dispettosi) - Disturbo della Condotta (DC): pattern di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età vengono violate, come manifestato dalla presenza di tre o più dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti, con almeno un criterio negli ultimi 6 mesi Aggressione a persone o animali (fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri, spesso da inizio a colluttazioni fisiche, è stato fisicamente crudele con le persone e/o animali) Distruzione della proprietà (ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare danni) Frode o furto Gravi violazioni di regole - Disturbo esplosivo intermittente - Disturbo antisociale di personalità, Piromania, Cleptomania - Disturbi da comportamento dirompente, controllo degli impulsi e della condotta con altra specificazione Irritabilità - Stato psicobiologico o condizione emotiva che si caratterizza per una serie di emozioni/sensazioni che variano per intensità, dalla moderata irritazione, al fastidio, al furore e alla rabbia intensa con concomitante attivazione comportamentale e del sistema nervoso autonomo - Maggiore tendenza a arrabbiarsi e/o a mettere in atto condotte aggressive rispetto a quanto accade ai bambini/adolescenti di stessa età e rispetto a ciò che ci si aspetta per il livello di sviluppo - In bambino prescolare continuum tra stato fisiologico, segnale di disagio e possibile segnale psicopatologia - Molto comune in disturbi psicopatologici/ disturbi del neurosviluppo/ disabilità intellettiva - Irritabilità cronica: stato basale che contraddistingue quel bambino/adolescente e che spesso è indipendente da stimoli ambientali - Irritabilità episodica: cambiamento dello stato basale del bambino/adolescente che reagisce ad uno stimolo per lui/lei scarsamente tollerabile Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione Pica → persistente ingestione di una o più sostanze non nutritive e non alimentari, inappropriata rispetto allo sviluppo dell’individuo Disturbo di ruminazione → rigurgito di cibo talora rimasticato, deglutito o sputato, non attribuibile ad una condizione gastrointestinale associata o ad altra condizione medica Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo → persistente incapacità di assumere un apporto nutrizionale/energetico adeguato per: appartenente mancanza d’interesse per il cibo, avversione per alcune caratteristiche sensoriali del cibo, preoccupazione per le conseguenze avversive del mangiare. Con almeno una conseguenza tra: perdita di peso o crescita inadeguata, carenza nutrizionale, dipendenza da nutrizione enterale o da supplementazione orale, marcata interferenza con funzionamento psico-sociale. Bulimia nervosa → ricorrenti episodi di abbuffate e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge eating) → ricorrenti episodi di abbuffate con almeno tre caratteristiche tra: mangiare più rapidamente del solito, mangiare fino ad una spiacevole sensazione di ripienezza, mangiare grandi quantità di cibo senza essere affamanti, mangiare da soli per l’imbarazzo per la quantità ingerita Disturbo da condotta di eliminazione → in persona non sottopeso, ricorrenti condotte di eliminazione per influenzare la forma e il peso corporeo Sindrome di alimentazione notturna → ricorrenti episodi di alimentazione notturna non meglio spiegata da influenza esterna o norme sociali. L’alimentazione notturna causa disagio e/o compromissione del funzionamento Ortoressia → disturbo alimentare in cui sono presenti rigide regole dietetiche autoimposte, finalizzate alla promozione della salute con impatto tuttavia negativo Anoressia nervosa → determinazione a perdere peso, mancato incremento di peso,