Benessere e Sviluppo Tecnologico PDF

Summary

Documento di presentazione su benessere e sviluppo tecnologico nel mondo del lavoro. L'analisi riguarda le nuove rivoluzioni industriali, i cambiamenti nelle organizzazioni, e la gestione dei dipendenti. Contenuti approfonditi su technostress, zoom fatigue e altri temi collegati a problematiche del mondo del lavoro.

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Psicologia del lavoro – canale A Chiara Ghislieri e Monica Molino Università degli Studi di Torino Dipartimento di Psicologia AA 2024/2025 Benessere e sviluppo tecnologico Monica Molino SIAMO IN UNA NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE...

Psicologia del lavoro – canale A Chiara Ghislieri e Monica Molino Università degli Studi di Torino Dipartimento di Psicologia AA 2024/2025 Benessere e sviluppo tecnologico Monica Molino SIAMO IN UNA NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 4 CAMBIAMENTI PER LE ORGANIZZAZIONI 8 CAMBIAMENTI PER LE ORGANIZZAZIONI 9 CAMBIAMENTI PER LE ORGANIZZAZIONI Il 40% delle aziende dell'odierna lista Fortune Global 500 (classifica annuale delle prime 500 società al mondo) non esisterà più tra 10 anni. 10 …E PER IL MERCATO DEL LAVORO App Developer Social Media Manager User Experience Designers Influencers Lavori che non esistevano fino a Airbnb host c.ca 15 anni fa Drone Operator Data scientist Genetic counsellor 11 …E PER IL MERCATO DEL LAVORO Gli studenti oggi devono essere formati anche per professioni che ancora non esistono. Nell’educazione e nella formazione c’è un elevato rischio di obsolescenza delle conoscenze e delle competenze (per gli studenti che iniziano una laurea tecnica di quattro anni, la metà di ciò che imparano nel primo anno sarà superata entro il terzo). Il Dipartimento del Lavoro degli USA stima che mediamente uno studente di oggi avrà cambiato 10-14 lavori entro i 38 anni. 12 LAVORI A RISCHIO AUTOMAZIONE Secondo l’OCSE skills Outlook 2019, il 13,8% dei lavoratori italiani sono in occupazioni ad alto rischio di automazione e avrebbero bisogno di una formazione moderata (fino a 1 anno) per passare a occupazioni più sicure, con basso o medio rischio di automazione (contro il 10,9% dell’OCSE). Mentre un altro 4,2% avrebbe bisogno di un percorso di formazione intensa (fino a 3 anni) per contrastare il rischio di espulsione dal mercato del lavoro. Si tratta di circa quattro milioni di lavoratori. 13 LAVORI A RISCHIO AUTOMAZIONE Rischi di automazione delle occupazioni: una stima per l’Italia (2021). Mariasole Bannò, dell’Università di Brescia, Sandro Trento ed Emilia Filippi dell’Università di Trento Stato e Mercato, il Mulino. https://pressroom.unitn.it/comunicato-stampa/lavoro-quando-le-macchine-fanno-concorrenza-alle-persone 14 LAVORI A RISCHIO AUTOMAZIONE Automation risk by job type, % 15 Tra scienziati ed esperti troviamo anche posizioni più ottimistiche: Il progresso è inevitabile; Le nuove tecnologie creano nuovi posti di lavoro; Diminuzione di attività ripetitive e monotone a favore di lavori intellettuali; Meno fatica fisica; Più qualità, efficienza e tempo; Più sicurezza sul lavoro. (Kaplan, 2015) 17 VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’USO DELLE ICT AL LAVORO VANTAGGI Accesso a un’ampia varietà di conoscenze e informazioni; Più autonomia; Più possibilità di apprendimento; Inclusione sociale; Riduzione delle distanze spaziali e temporali. Ma anche CONSEGUENZE NEGATIVE soprattutto sul piano della salute delle persone. 19 GENERAZIONE ALWAYS-ON Le tecnologie permettono di Perdita dei confini lavorare anytime e (tempo, spazi, anywhere ambiti di vita, …) Aspettative di Lavoro oltre l’orario riposte immediate non regolato 21 TELEPRESSURE 35% dei lavoratori controlla il telefono entro 5 minuti dal risveglio al mattino. 34% utilizza il telefono durante la notte, dopo essere andato a letto. 85% legge i messaggi di posta elettronica provenienti da richieste legate al lavoro in meno di due minuti dalla ricezione del messaggio. 7 su 10 controllano e-mail o messaggi anche in vacanza fino ad 80 volte al giorno. 60% ha affermato che il proprio superiore gerarchico si aspetta che rimangano raggiungibili in caso di necessità; il 55% delle persone si sente in dovere di rispondere a tali e-mail o messaggi anche quando è cosciente che il datore di lavoro non lo richiederebbe affatto. … la telepressure rappresenta un irresistibile desiderio o impulso a rispondere immediatamente a tutti i messaggi provenienti dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, coma si farebbe nella comunicazione sincrona. 23 ASPETTATIVE DI RISPOSTA IMMEDIATA L’83% dei manager dichiara di contattare i propri collaboratori dopo il normale orario di lavoro. Il 29% afferma di aspettarsi di ricevere una risposta in poche ore o meno. (Challenger et al., 2017; studio su 150 manager) Queste aspettative, che siano reali o immaginate, causano più problemi, quali burnout o conflitto lavoro-vita privata, di quanto non faccia il tempo effettivamente richiesto per leggere e rispondere alla mail. 24 L’USO DELLE EMAIL Email di lavoro non urgenti mandate al di fuori dell’orario lavorativo (la sera, nel weekend) risultano più urgenti per chi le riceve rispetto a chi le invia. Questa discrepanza di percezione porta chi le invia a sotto-stimare lo stress che può generare in chi le riceve. Chi manda le email può ridurre questo effetto esplicitando le proprie aspettative sui tempi di reazione. 25 L’USO DELLE EMAIL 26 UNA SPIRALE NEGATIVA Pensate ad esempio a una situazione in cui il leader pone un quesito durante il fine settimana e la maggior parte dei membri del team risponde alla richiesta. Il lunedì mattina, la persona che ha preferito non rispondere né visualizzare la mail nel fine settimana, scopre che il responsabile ha preso una decisione importante dopo aver esaminato le proposte di solo coloro che hanno risposto. Che effetti può avere sulla persona, sul team e sull’organizzazione? La persona imparerà che, per essere considerata nel processo decisionale di quel gruppo, dovrà necessariamente rispondere durante i fine settimana. Questa pressione intensifica la reattività delle persone, nonché la necessità di essere costantemente vigili alle future richieste di messaggi elettronici, supportando la cultura always-on. 27 EFFETTI INTENSIFICATI DAL LAVORO AGILE 28 LAVORARE DA REMOTO, PRIMA E DOPO LA PANDEMIA, TRA VANTAGGI E SVANTAGGI PROTEZIONE IN RIDUZIONE SPAZI CASO DI TEMPI DELLA CONTROLLO INADEGUATI EMERGENZE CITTÀ MANCANZA DI ECCESSO DI CONCILIAZIONE EFFICACIA COMPETENZE LAVORO RIDUZIONE SOVRAPPOSIZIO ISOLAMENTO/ INCLUSIONE IMPATTO NE SPAZI/TEMPI AMBIENTALE E RUOLI ESCLUSIONE 30 LAVORARE DA REMOTO, PRIMA E DOPO LA PANDEMIA, TRA VANTAGGI E SVANTAGGI 31 DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE Il diritto che le organizzazioni dovrebbero garantire ai dipendenti di staccare dalle tecnologie utilizzate per scopi lavorativi e quindi dal lavoro tra una giornata di lavoro e la successiva. Il diritto alla disconnessione è una misura importante nell’ottica di promuovere il benessere dei singoli e dell’organizzazione, anche sul fronte della sua efficacia ed efficienza. Sappiamo dalla letteratura scientifica in merito che “staccare” dal lavoro è indispensabile per mantenere un buon livello di benessere. 32 DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE In Italia la legge non ha ancora introdotto misure specifiche per regolare e garantire il diritto alla disconnessione. Unica eccezione è rappresentata dalla legge che regola il lavoro agile (Legge del 6 maggio 2021, n. 61): datore di lavoro e impiegato devono definire dei periodi di riposo e misure necessarie a garantire la disconnessione dalle tecnologie. «è riconosciuto al lavoratore che svolge l’attività in modalità agile il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati. L’esercizio del diritto alla disconnessione, necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore, non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi». Ma come? 33 DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE Ma come? Rischio di limitare l’autonomia, il controllo e il perimetro di responsabilità e aumentare il senso di frustrazione. Il compito di organizzare il lavoro e la vita quotidiana è lasciato sempre più spesso alle singole persone e deve essere negoziato con colleghi, coniugi, familiari, amici. 34 PIONIERI DEL DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE Il Parlamento europeo ha appoggiato a novembre 2021 una risoluzione che chiedeva alla Commissione europea di redigere una legge a livello europeo che proteggesse i lavoratori che desideravano "disconnettersi". In Francia la Loi Travail (2016) ha introdotto il diritto alla disconnessione (aziende con più di 50 dipendenti). Diritto a non essere raggiunti per questioni lavorative per un lasso di tempo definito. Promozione di formazione e azioni di consapevolezza rispetto ad un uso prudente delle tecnologie. In Belgio nel 2022 introdotta una legge che permette ai lavoratori del pubblico di rendersi non raggiungibili dopo l’orario di lavoro, salvo casi eccezionali. Il Portogallo ha approvato una legge secondo la quale i datori di lavoro con più di 10 dipendenti possono essere soggetti a multe se inviano messaggi, telefonate o e-mail ai lavoratori che non sono in servizio. 35 DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE In un’indagine su 206 aziende che hanno fatto smart working durante la Pandemia: 119 aziende (58%) non hanno adottato modalità di disconnessione, 60 aziende (29%) le hanno previste, 27 (13%) non hanno risposto. Modalità adottate N Regole interne 23 Utilizzare il normale orario lavorativo 13 Sessioni formative 11 Scollegamento automatico o messaggi promemoria 11 Stabilire orari di disconnessione 8 Ribadire l’importanza 8 Attività di disconnessione 2 36 EFFETTI NEGATIVI DELL’IPER-CONNESSIONE AL LAVORO Essere connessi al lavoro attraverso le tecnologie, oltre l’orario di lavoro (Technology Assisted Supplemental Work): limita le attività di recupero necessarie per il benessere aumenta il rischio di malessere e problemi di salute accresce il conflitto tra lavoro e resto della vita produce effetti negativi sull’equilibrio tra lavoro e famiglia può ridurre il coinvolgimento e la partecipazione alla vita sociale e politica (informarsi, interagire, comprendere, scegliere) può contribuire a generare forme di dipendenza dal lavoro può accrescere la conflittualità organizzativa. 37 TECHNOSTRESS E ZOOM FATIGUE 38 TECHNOSTRESS Termine introdotto nel 1984 da Craig Broad. Stato psicologico negativo associato all’uso (e all’abuso) delle nuove ICT, o anche alla minaccia di un loro uso futuro (Salanova, Llorens, & Cifre, 2013). Questa esperienza è legata a sentimenti di: Ansia Fatica mentale Scetticismo Inefficacia (Salanova et al., 2007). 39 TECHNOSTRESS Il technostress è una conseguenza di: Multitasking Essere costantemente connessi Sovraccarico di informazioni Interruzioni e frammentazione del lavoro Frequenti aggiornamenti dei sistemi Difficoltà a tenere sempre aggiornate le competenze Problemi tecnici Insicurezza lavorativa generata dall’uso delle tecnologie. 40 SINTOMI DEL TECHNOSTRESS mal di testa (44,5%) alterazioni comportamentali calo di concentrazione (35,4%) (7,1%) alterazione dell’umore (33,8%) attacchi di panico (2,6%) tensioni neuromuscolari (28,5%) depressione (2,1%) stanchezza cronica (23,3%) insonnia (22,9%) ansia (20,4%) disturbi all’apparato gastrointestinale (15,8%) dermatiti dovute a stress (6,9%) (Netdipendenza Onlus) 41 CONSEGUENZE DEL TECHNOSTRESS Altre conseguenze per la persona: Conflitto lavoro-famiglia/vita privata Techno addiction, Internet addiction Work addiction. Conseguenze per l’organizzazione - riduzione di: Produttività Qualità della performance lavorativa Soddisfazione lavorativa Commitment organizzativo Intenzione di utilizzo delle ICT Aumento dell’intenzione di turnover. 42 TECHNO-STRESSOR TECHNO-OVERLOAD percezione di dover lavorare di più e più velocemente a causa delle tecnologie TECHNO-INVASION TECHNO-COMPLEXITY percezione che le percezione di sentirsi tecnologie usate per scopi inadeguati o non lavorativi invadano la vita abbastanza capaci nell’uso privata delle tecnologie TECHNO-INSECURITY TECHNO-UNCERTAINTY paura di poter perdere il percezione di sentirsi sotto proprio lavoro perché non pressione a causa dei si riesce a stare al passo costanti cambiamenti con i cambiamenti tecnologici e conseguenti tecnologici aggiornamenti (Tarafdar et al., 2007) 43 D2. Pensando al tuo lavoro, ti chiediamo di esprimere il tuo grado di accordo con le seguenti affermazioni (1 = totalmente in disaccordo, 2 = in disaccordo, 3 = né in disaccordo, né d’accordo, 4 = d’accordo, 5 = totalmente d’accordo): TECHNOSTRESS Né in disaccordo, CREATORS né d’ accordo Totalmente in In disaccordo d’ accordo Totalmente QUESTIONNAIRE disaccordo D'accordo https://www.mdpi.com/2071-1050/12/15/5911 Sono costretto/a dalle tecnologie a lavorare molto più d2.1      velocemente Sono costretto/a dalle tecnologie a fare più lavoro di quello che d2.2      riesco a gestire TECHNO-OVERLOAD Sono costretto/a dalle tecnologie a lavorare con scadenze molto d2.3      strette Sono costretto/a a cambiare le mie abitudini lavorative per d2.4      adattarmi alle tecnologie Trascorro meno tempo con la mia famiglia a causa delle nuove d2.5      tecnologie Devo rimanere in contatto con il mio lavoro anche durante le TECHNO-INVASION d2.6      vacanze, le serate e i weekend a causa della tecnologia Sento che la mia vita personale è stata invasa da queste d2.7      tecnologie Non ne so abbastanza di tecnologia per gestire il mio lavoro in d2.8      modo soddisfacente Ho bisogno di molto tempo per comprendere e utilizzare nuove d2.9      tecnologie TECHNO-COMPLEXITY Non trovo abbastanza tempo per studiare e aggiornare le mie d2.10      capacità tecnologiche Trovo spesso troppo complesso per me capire e usare le nuove d2.11      tecnologie 44 ZOOM FATIGUE 45 ZOOM FATIGUE Sensazione di esaurimento generate dalla partecipazione a video conference (Fauville et al., 2021). DIMENSIONI DELLA FATICA: 1. Fatica generale, fisica e mentale (sentirsi stanchi, difficoltà di concentrazione) 2. Minore motivazione 3. Attività ridotta 4. Fatica visiva 5. Fatica vocale 6. Fatica emotiva 7. Fatica sociale 46 ZOOM FATIGUE ZOOM FATIGUE CAUSE DELLA ZOOM FATIGUE: Sensazione di essere costantemente fissati che provoca attivazione fisiologica. Sforzo maggiore per inviare e cogliere segnali di comportamento non verbale per supportare la comprensione. Problemi tecnologici e di connessione che generano ulteriore carico cognitivo e sforzi per farsi comprendere (ad esempio annuire ripetutamente). Vedere la propria immagine (come allo specchio) attiva una costante auto- valutazione. Limitate possibilità di movimento (che rappresenta una componente importante dei processi di apprendimento e creativi). 48 SUPPORTI ORGANIZZATIVI Job design che tenga conto dei rischi Partecipazione e coinvolgimento delle persone Formazione Informazione Gestione per obiettivi (management by objectives) Flessibilità, controllo e autonomia Paradosso dell’autonomia: Si lavora di più, sempre e ovunque Convinzione di dover essere sempre reperibili e disponibili (always-on) Aumenta l’invasione del lavoro nella vita privata. 49 INTERVENTI PER PROMUOVERE IL BENESSERE E PREVENIRE LO STRESS 52 BENESSERE COME LEVA DI GESTIONE 1. Aumentare la consapevolezza su technostress, zoom fatigue, workaholism, recovery. 2. Formazione per i/le responsabili. 3. Favorire le pratiche di distacco e recovery. 4. Formare ad un uso responsabile della tecnologia (uso delle email, uso delle notifiche, disconnessione). 5. Limitare la cultura always-on. 6. Proposte aziendali per favorire il distacco, il rilassamento, l’attivazione e il controllo (ad es. mindfullnes, contatto con la natura). 7. Analisi e sviluppo organizzativo. 8. Wellness e welfare organizzativo. 53 UN’ORA AL GIORNO… 54 UN’ORA AL GIORNO… 55 JD-R MONITOR Schaufeli & Taris, 2014 56

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