Anatomia dei Tessuti Connettivi PDF

Summary

Questo documento fornisce una panoramica sul tessuto connettivo, includendo la sua struttura, le sue funzioni e i suoi tipi. Si descrivono i tre componenti principali: matrice, fibre e cellule, e come essi interagiscono per svolgere il ruolo fondamentale di supporto e protezione del corpo. Vengono anche presentate le varie forme di tessuto connettivo.

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1. Lamina rara o lucida, è formata da proteine che prendono il nome di proteoglicani e da collagene di IV tipo. I collageni vengono prodotti da cellule che appartengono alla famiglia del fibroblasti. 2. Lamina densa, è la parte interna, costituita da glicosaminoglicani e collagene di...

1. Lamina rara o lucida, è formata da proteine che prendono il nome di proteoglicani e da collagene di IV tipo. I collageni vengono prodotti da cellule che appartengono alla famiglia del fibroblasti. 2. Lamina densa, è la parte interna, costituita da glicosaminoglicani e collagene di IV tipo. 3. Lamina reticolare, formata da collagene di III tipo. In sintesi quindi, la membrana basale è di collagene. Nel momento in cui diviene ruvida vuol dire che l’epitelio sta perdendo collagene e comincia a rarefarsi; Precedentemente si rarefanno i due strati esterni e piano piano l’epitelio di conseguenza si affloscia. La membrana basale si trova tra l’epitelio e il connettivo sottostante. Si trova intorno a tutte le strutture, circonda: le fibre muscolari, gli adipociti e le cellule di Schwann. Funzioni: Supporta, almeno il primo strato del tessuto, e favorisce l’adesione tra cellule Permette la diffusione di nutrienti e scarti Garantisce il filtraggio delle macromolecole, per esempio nel rene nello specifico a livello del: glomerulo renale, che all’interno ha la capsula di Bowman dove il sangue viene filtrato e ultra-filtrato nella membrana basale in quanto è super-selettività nel far passare: acqua, alcuni elettroliti, niente zuccheri e niente grandi proteine. Nel caso in cui, lo zucchero passa attraverso la membrana basale della capsula di Bowman, si parla di diabete (dal greco, passo attraverso). Il diabete/iperglicemia, è una patologia che prevede livelli di glucosio elevatissimi, a causa di un alterazione della membrana basale che consente di essere attraversata. Zona di differenziamento e polarizzazione delle cellule. Tessuto connettivo Ha una funzione trofomeccanica, ovvero, dà: forma, sostegno e movimento. L’origine dei connettivi: è data dal mesoderma, strato intermedio dei tre foglietti embrionali, nello specifico dal mesenchima, esso è il connettivo embrionale che origina dal distacco delle cellule del mesoderma. È formato da cellule mesenchimali pluripotenti ad alto tasso mitotico. Dà origine: - Al sangue (mesenchima detto angioblasto) - Tutti i connettivi (lasso, denso/compatto, mucoso, ecc..) - Il cuore e il sistema circolatorio - Lo sclerotomo dal quale originano le vertebre (mesenchima scheletrogeno) - Il tessuto osseo - Il tessuto cartilagineo Funzioni: Supportano dal punto di vista morfologico-strutturale e metabolico per altri tessuti ed organi. Esempio: l’epitelio non è vascolarizzato, il nutrimento è dato per diffusione dalla membrana basale che è un connettivo. Rivestimento degli organi garantito dall’avventizia, membrana sottile connettivale che riveste gli organi interni. Esempio: il fegato è rivestito dalla capsula di glissoniana. I vasi delle arterie e delle vene sono rivestite da una pellicola sottilissima che prende il nome di avventizia vascolare. Il connettivo è anelastico. Supporto per cute e tendini. Impalcatura dello scheletro. Riserva adiposa. Difesa immunitaria. Riparazione tissutale. I tessuti connettivi sono formati da: Sostanza fondamentale amorfa, è una sostanza intracellulare interposta tra gli elementi cellulari fatta da una matrice organica. È un gel composto da: - Acqua - Glicosaminoglicani, (GAG), sono una catena polisaccaridi lineare composta da ripetizioni di disaccaride come: acido ialuronico e i glicosaminoglicani solforati. - Proteoglicani, si legano all’acido ialuronico e sono responsabili dello stato di gelificato della matrice. - Glicoproteine strutturali, sono catene proteiche legate a polisaccaridi ramificate sono distinte in: fibrillari e non filamentose. Le fibrillari, controllano disposizione ed orientamento del collagene ed il legame cellula-matrice. Le non filamentose, sono: la lamina (componente della membrana basale), la condronectina (cartilagine) e osteonectina (osso). In sintesi, è formato da tutte quelle proteine responsabili della formazione del glicolicocalice (membrana cellulare esterna). Cellule, producono la sostanza fondamentale. E sono: - I fibroblasti, producono materiale intracellulare. Sono cellule fisse, non si muovono. Nonostante ciò, sono metabolicamente molto attive, formano: collagene, collagenasi ed elastina (proteina presente in quasi tutti i tessuti, nel vecchietto non c’è ma nel giovane sì). Di conseguenza, sono obbligatoriamente ricche di Golgi, mitocondri e reticolo endoplasmatico. Si presentano affusolati con ampi processi citoplasmatici e un grosso nucleo centrale con nucleolo (possono essere anche molteplici = poliploidia). Inoltre, i fibroblasti possono dividersi in due tipologie: 1. Fibroblasti attivi, sono quelli che contengono reticolo endoplasmatico, Golgi e grande nucleo associato al collagene in quanto lo stanno producendo. 2. Fibroblasti a riposo, chiamati fibrociti. Sono piccoli e lavorano di meno = citochinesi. La mitosi è molto rara e possono differenziarsi in adipociti e condrociti ed in condizione patologiche anche in osteociti. - Mastociti/osinofili, (allergia) è una cellula connettivale che contiene l’istamina ed eparina. L’istamina è un vasodilatatore (fa avere una maggiore sensibilità) mentre l’eparina un anticoagulante (entra in ballo con i processi emorragici). L’antistaminico, quando si è allergici, agisce bloccando o limitando la secrezione istaminica da parte dei mastociti. Essi, sono localizzati: nel derma (l’epidermide, strato di cellule piatte cheratinizzato, sotto presenta la membrana basale e al di sotto di essa si trova l’ispessimento del connettivo: il derma), nell’avventizia che riveste lo stomaco, intorno ai vasi e nel rivestimento esterno delle vie respiratorie. - Macrofagi, fanno parte della linea polimorfonucleata del sangue. Sono cellule grossolane di forma tondo ovale e hanno un nucleo scuro periferico. Sono sia fissi che mobili, fanno parte della linea bianca del sangue ovvero, appartengono ai leucociti. Le loro funzioni sono: fagocitare i residui e degradarli attraverso i lisosomi (prodotti dal Golgi), fornire proteine del complemento (il complemento è un elemento essenziale del sistema immunitario) e aumentano la risposta immunitaria. Derivano dai monociti che sono cellule del sangue. - Cellule del plasma, sono cellule migranti (si muovono). Discendono dai linfociti B i quali fanno parte dei globuli bianchi. I linfociti B, prendono il nome dalla B di borsa di Fabrizio, una struttura degli uccelli (Fabrizio era uno dei più grandi anatomici del cinquecento). Invece, i linfociti T prendono il nome dal timo, ghiandola situata nel retro sternale. Le cellule del plasma hanno le seguenti funzioni: acquisiscono risposte immunitarie, forniscono anticorpi circolanti e producono le immunoglobine. Sono distribuite nel connettivo lasso e nei tessuti linfoidi (milza). - Adipociti, responsabili dell’accumulo e metabolismo dei grassi. - Condrociti, cellule della cartilagine. - Osteoblasti, osteoclasti, osteociti, cellule dell’osso. - Cellule ematiche. Fibre, sono di diverso tipo e sono localizzate nella sostanza fondamentale amorfa. Il fondamento di queste fibre è il fibroblasto, esso produce collagene ed elastina. Le fibre si dividono in: 1. Fibre collagene, ne esistono 20 diversi tipi, quelli che si incontrano più frequentemente nei connettivi sono: - Collagene di tipo 1, fornisce forza elastica ed è il 90% del collagene totale, lo troviamo nel derma, nei legamenti e nell’osso. - Collagene di tipo 3, nella lamina reticolare, è il primo collagene secreto durante la cicatrizzazione. - Collagene di tipo 4, localizzato nella membrana basale. Le tipologie di collagene variano per la conformazione della molecola. Queste fibre al microscopio elettronico, presentano una bandeggiatura regolare rappresentata dalle fibrille collagene che andranno poi a formare le fibre collagene. Hanno le seguenti funzioni: rendere la fibra resistente alla trazione (questo è il motivo per cui vengono le rughe: nel momento in cui c’è poco collagene e si esercita trazione e non si ha resistenza, il derma e lo strato connettivo sottocutaneo denso cedono), e dare flessibilità, non elasticità, si piegano e non si spezzano. 2. Fibre elastiche, contengono elastina. Sono sottilissime. La loro funzione è: conferire elasticità. è organizzata in fibre che formano dei fogli discontinui. sono localizzate: - Nelle corde vocali - Nelle arterie, in particolare nell’aorta (arteria principale del corpo umano). Esse hanno una proprietà elastica che ad ogni sistole e diastole cardiaca riescono a trasmettere l’onda sfigmica mantenendo la stessa pressione media. Il tutto è garantito dall’elasticità della parete arteriosa, tonaca media, che mantiene sempre lo stesso tipo di pressione ovunque. Le arterie presentano una tonaca intima, una media e una avventizia. - Nei bronchi e polmoni. Il fumo, consuma l’elastina che si trova all’interno delle pareti dei bronchioli terminali ossia quelli che portano alle diramazioni distali ovvero agli alveoli polmonari fatti da pneumociti di tipo 1 e 2 (produce surfattante, che dà forma all’alveolo). Consumando elastina, la parete comincia ad essere ‘flaccida’. - Nell’epidermide - In alcuni tipi di cartilagine. Esempio: menischi, localizzati nelle articolazioni del ginocchio e nell’articolazione temporo mandibolare. 3. Fibre reticolari, servono a dare supporto alla rete capillare, ai nervi e alle fibre muscolari. Esse danno la forma e la posizione; quindi danno il trofismo. Presenti nella lamina reticolare della membrana basale. Inoltre, formano le avventizie ovvero formano le capsule di rivestimento degli organi. Queste fibre, sono fatte da collagene di tipo 3 rivestito di glicoproteine. Sostanza fondamentale amorfa + fibre = matrice extracellulare. Quest’ultima resiste a compressione e stiramento. Il connettivo rappresenta una continuazione con il tessuto epiteliale, muscolare, nervoso e con altri componenti del tessuto connettivo stesso. Il connettivo, dopo che si è formato nel mesoderma, subisce delle evoluzioni fino a diventare maturo; Dopodiché, si differenzia in due tipologie: 1. Connettivo propriamente detto: Presenta una suddivisione istologica che va a localizzare le tipologie di connettivo, in vari settori. Si divide in: Lasso, ha molta sostanza fondamentale e poche fibre. Lo troviamo: - Nel tessuto sottocutaneo - Nell’impalcatura degli organi, ogni singolo organo ha una propria impalcatura fibrosa che si chiama stroma, addensansodi forma i setti. L’organo che lo contiene può essere parenchimatoso duro o duro elastico ma a volte si può trovare anche negli organi cavi. Ha la funzione di far mantenere la forma all’organo. - Guaina dei vasi, ovvero il rivestimento dei vasi. I vasi sono coperti da 3 tonache: l’avventizzia, fatta di fibre e connettivo lasso (funzione: porta ai vasi innervazione e irrorazione), la media fatta di fibre elastiche, fa mantenere la forma ed infine l’intima, ovvero, endotelio monostratificato. - Lamina propria delle mucose. La funzione: risposta immunitaria rappresentata da cellule di sostegno e macrofagi. Denso irregolare, ha un aspetto disordinato con più fibre molto compatte, meno cellule e nuclei dei fibroblasti invisibili. Lo troviamo: - Nel derma, strato localizzato sotto l’epidermide. - Nel periosto, membrana fatta da connettivo denso irregolare che conduce all’osso il nutrimento (nervi, arterie). È una membrana estremamente adesa all’osso. - Nelle capsule degli organi, genera la capsula dell’organo , è diverso dallo stroma. La funzione: protezione e resistenza Denso regolare (fibroso, elastico), le fibre sono parallele e compatte. Lo troviamo in quelle strutture che hanno una funzione di movimento: - Tendini, struttura fatta di connettivo regolare che connette un a capo osseo a un ventre muscolare. - Legamenti, connette due capi ossei, non ci sono muscoli. Esempio: i legamenti crociati, legamenti intra articolari. - Aponeurosi, connette un muscolo piatto ad un capo osseo o ad un altro muscolo piatto —> tendine piatto. Funzione: fornisce movimento ed aree di trazione. Reticolare, fatto da collagene di tipo 3, fibre reticolari sparse in connettivo lasso. Lo troviamo: - Negli organi linfoidi, in quanto forma il loro stroma che è morbido. La funzione: delicata impalcatura di supporto (stroma). Adiposo, è un tessuto connettivo specializzato. La componente cellulare prevale rispetto alla sostanza fondamentale in quanto è fatto di adipociti. Questo tessuto si divide in: 1. Tessuto adiposo bianco, è uniloculare. Rappresenta il 20% del peso corporeo dell’uomo e il 25% della donna. Sono cellule adipose. Funzione: assorbe, sintetizza, accumula e mobilizza i lipidi neutri. È un carburante cellulare, ammortizzatore (esempio: il rene ha intorno l’atmosfera adiposa perirenale, esso li protegge, gli fa avere una riserva di grasso e nutrimento) e isolante. Lo troviamo: - Nel sottocutaneo - Perirenale, intorno ai reni - Ossa lunghe dell’adulto. Le quali, all’interno non hanno più midollo osseo rosso che crea le cellule del sangue come nei bambini. Negli adulti le ossa lunghe contengono midollo osseo giallo; il l’osso lo troviamo nelle ossa piatte 2. Tessuto adiposo bruno, è multiloculare, molto specializzato ed è presente in piccole quantità nell’adulto. È di color rosso/bruno. Presenta molte vescicole e mitocondri. Funzione: produrre calore in neonati ed animali in letargo (tipico degli orsi). In aggiunta dissipa energia. Lo troviamo: - Mediastino - Cavo ascellare 2. Connettivo specializzato - Connettivo di sostegno (osseo e cartilagineo) - Connettivo liquido (sangue e linfa). Tessuto connettivo di sostegno Tessuto cartilagineo È molto elastico, in grado di sopportare peso, dotato di rigidità e flessibilità. È composto da: - Sostanza fondamentale, prodotta dalle cellule: proteoglicani e GAGs. - Cellule, sono i condrociti, condroblasti che secernono matrice e fibre. - Fibre, formate da collagene ed lastina. La vascolarizzazione della cartilagine è avascolare, avviene per diffusione attraverso l’epitelio e la membrana basale. Lo troviamo un po’ dappertutto. La cartilagine può essere: Ialina, si forma nella V settimana originando dal mesenchima, differenziandosi dal mesoderma, le cui cellule prendono il nome di condroblasti una volta acquisiti organuli citoplasmatici d sintetizzato collagene di tipo 2. Questo tipo di cartilagine è il più diffuso, ha un aspetto traslucido che permette il passaggio di metaboliti che nutrono i condrociti: resiste alla compressione. È rivestita dal pericondrio (tessuto connettivo fibroso compatto contenente vasi). Lo troviamo nelle superfici articolari, cartilagini costali e anelli tracheali. La trachea è la porzione prossimale delle vie respiratorie che parte con la laringe continua con la trachea e successivamente con la biforcazione bronchiale. Questa cartilagine è fatta di: - Condroblasti, sono cellule in proliferazione attiva (tanto Golgi, RER, ribosomi…). - Condrociti, sono cellule quiescenti (fase di riposo). Si attivano quando servono più condroblasti. - Condroclasti, si attivano per riassorbire l’eccesso di matrice prodotta dal condroblasto quindi equilibria. Sono dei sincizi (cellula polinucleata data dalla fusione di più cellule) Queste tre cellule hanno funzione diverse all’interno dello stesso tessuto. La differenza tra il tessuto cartilagineo e osso è a livello chimico in quanto il tessuto osseo ha il calcio e cristalli di idrossiapatite. Fibrosa, è una via di mezzo tra la cartilagine ialina (in comune matrice collagenica) ed il tessuto connettivo denso (ha in comune il collagene di tipo 1). Presenta poche cellule sparse tra le fibre collagene. Non è rivestita da pericondrio. Costituisce: - I dischi intervertebrali, sono dischi cartilaginei con un nucleo corposo gelatinoso che permette di instaurare un’articolazione vertebro-vertebrale. - I menischi, disco di cartilagine fibrosa che si interpone tra due corpi articolari a livello dell’articolazione del ginocchio. Sono due: uno mediale e uno laterale. - La sinfisi pubica. - Le zone di inserzione tra tendine ed osso. Elastica, è di color giallastro, a molte fibre elastiche ed è opaca. Le fibre di struttura sono simili al connettivo denso elastico, sono ramificate in più direzioni e non aggregate in fasci ma molto dense da rendere non visibile la sostanza amorfa sottostante. È rivestita da pericondrio. La troviamo: - Il padiglione auricolare, assieme al condotto uditivo esterno forma l’orecchio esterno. - La tuba uditiva, questo condotto uditivo è un buco dentro l’osso temporale chiamato anche: meato acustico esterno. Esso è rivestito da cartilagine elastica che forma il condotto uditivo propriamente detto. - L’epiglottide, cartilagine di tipo elastico ricoperta di mucosa situata alla radice della lingua. La sua funzione è quella di impedire che il cibo masticato e la saliva vadano nelle vie aeree. Tessuto osseo Sono cellule contenute all’interno di cavità scavate nella sostanza intracellulare mineralizzata. È formato anche esso da cellule e sostanza intracellulare che è costituita da glicoproteine e collagene. La componente minerale è fatta di cristalli di idrossiapatite. È formato quindi da: Cellule di tre tipi: 1. Osteoblasti, sono cellule immature che producono la sostanza minerale, quindi in cristalli che poi si trasformano in osteociti. 2. Osteociti, sono inseriti in lacune di sostanza intracellulare 3. Osteoclasti, sono cellule multinucleate coinvolte nel riassorbimento osseo durante i processi di rimodellamento; Come nella formazione del callo osseo (quando si frattura un osso e viene ingessato si viene a creare questo callo che sistema l’osso). Il rimodellamento del callo osseo è dato dall’osteoblasta. Matrice extracellulare, fatta prevalentemente da collagene, proteoglicani e idrossiapatite. - Idrossiapatite, è la principale costituente minerale del tessuto osseo e dei denti. Il 99% del calcio presente nell’organismo umano è immagazzinato nel tessuto osseo sottoforma di idrossiapatite. Sono dei prismi a forma di esagono sottile, di colore sono gialli pallidi e possono essere prodotti e riassorbiti nelle ossa tramite osteoclasti. Un tessuto osseo si definisce maturo quando è costituito da lamelle disposte in strati successivi che si organizzano come: - Osso compatto, le lamelle sono una appaiata all’altra, strettamente addossate. Risulta più stabile. - Osso spugnoso, l’appaiamento prevede un distanziamento tra una cellula e l’altra ovvero tra una lamella e l’altra a formare un trabecolato. Risulta più leggero ed elastico. Le lamelle, poste con una direzione specifica, delimitano una cavità che prende il nome di: Canale di Havers. All’interno di questo canale sono contenuti i vasi sanguiferi per nutrire l’osso. Il nutrimento vascolare arriva all’osso tramite il periostio (connettivo reticolare); Conduce i vasi, entrano dentro l’osso, percorrendo il tessuto osseo attraverso dei microcanali chiamati: canali di Havers che costituiscono il condotto per i vasi. L’insieme dei canali di Havers prende il nome di osteone (unità morfo-funzionale istologica del tessuto osseo). Essi prevedono delle connessioni tra un canale e l’altro tramite i canali di Volkmann. Quindi, i canali di Havers e Volkmann sono scavati all’interno del tessuto osseo, contengono vasi e sono circondati da delle lamelle che in base a come si posizionano possono formare un osso spugnoso o compatto. Le ossa presentano 2 parti: 1. Diafisi, è il corpo dell’osso, la parte centrale. Le pareti di questa zona sono compatte e spesse, sono costituite da osteoni che prevedono lamelle strettamente appaiate (osso compatto). 2. Epifasi, sono 2, una prossimale (superiore) ed una distale (inferiore), corrispondono alle estremità dell’osso. All’interno, presenta un sistema reticolare di lamelle ossee con degli spazi di distanziamento (osso spugnoso). Le ossa sono scavate, all’interno contengono delle cavità che contengono il midollo rosso o giallo. Classificazione delle ossa: - Ossa lunghe, prevedono una predominanza del cosiddetto diametro longitudinale rispetto a quello trasversale. Sono rappresentate da un corpo centrale, la diafisi che normalmente ha una porzione prismatica e da due estremità che prendono il nome di epifisi e sono localizzate agli estremi dell’osso. Epifisi prossimale, la superiore e distale, l’inferiore. Esempi: omero, femore, tibia, radio, ulna, ossa delle falangi. - Ossa piatte, le troviamo soprattutto nelle ossa della volta cranica, sono formate da 2 strati, uno interno ed uno esterno: i tavolati. Essi racchiudono un sistema trabecolare fatto di osso spugnoso che prende il nome di diploe (strato di tessuto osseo spugnoso posto tra i due tavolati delle ossa craniche). Tra l’osso spugnoso e il diploe c’è il midollo osseo rosso, che produce le cellule del sangue. Il midollo rosso nei bambini si trova nelle ossa lunghe dopodiché dai 17-19 anni il midollo osseo rosso si sviluppa nelle ossa piatte. Esempi: le ossa della volta cranica, sterno, coste, ossa iliache, scapole. - Ossa brevi, presentano dei diametri equivalenti. Sono fatte internamente da tessuto spugnoso esternamente da una lamina di tessuto compatto. Esempio: le ossa del carpo, sono 8: scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme, trapezio, trapezoide, capitato e uncinato. - Ossa irregolari, nell’insieme hanno sia i componenti all’osso spugnoso che compatto, componenti dell’osso breve e del lungo. Esempio: vertebra. La vertebra è composta da un corpo vertebrale (osso spugnoso), dai processi trasversi, articolari superiori e inferiori (osso compatto), dalle lamine e dal processo spinoso. - Ossa sesamoidi, simile all’osso breve, spugnoso dentro e compatto fuori. Non si articola con nessun altro osso, è contenuto di solito all’interno di un tendine. Esempio: la rotula, contenuta nel tendine del quadricipite. Altro esempio sono le due ossa alla base del metatarso, in prossimità dell’articolazione tra metatarso e prima falange (alluce). Permette lo scivolamento del tendine. - Ossa pneumatiche, sono fatte prevalentemente da tavolato di tessuto compatto all’esterno e con tessuto spugnoso all’interno, presentano delle cavità ben delimitate che comunicano con l’esterno. Normalmente le ossa pneumatiche comunicano con altre ossa pneumatiche finché non comunicano con l’esterno. Esempi: ossa dei seni paranasali ovvero: osso frontale, osso etmoide, sfenoide, mascellare, zigomatiche. Sono tutti cavità che contengono l’aria e sono rivestite da una membrana mucosa che secerne muco. Nel momento in cui le cavità si infiammano la mucosa si infiamma ed essa secerne muco che si raccoglie dentro le cavità che cominciano a diventare tese e viene la sinusite. La sinusite è l’infiammazione dei seni paranasali. - Osso ioide, è un osso particolare. È sotteso da membrane, legamenti e muscoli. Classificato come un osso breve non articolato con altre ossa. È tenuta in posizione dai muscoli sopra ioidei e sotto ioidei. Ha una forma a ferro di cavallo ed è localizzato vicino al margine inferiore della mandibola. Tessuto connettivo liquido Il sangue Il sangue, è un connettivo formato da: Fluido, ovvero il plasma, costituito da una soluzione acquosa contenente sali inorganici e proteine come albumine, globuline e fibrinogeno. Trasporta glucosio, lipidi, ormoni, ossigeno, CO2 e prodotti metabolici prevalentemente cataboliti. Cellule, sono 3: 1. Globuli rossi/eritrociti, sono cellule anucleate (senza nucleo solo nei mammiferi, in altri animali sono nucleati) piccolissime che vivono 120 giorni dopodiché muoiono nella milza (90%) e nel fegato (10%) con un processo chiamato: emocateresi. Sono prodotte a livello del midollo osseo rosso tramite emopoiesi (processo di formazione) da una cellula mieloide: eritroblasto basofilo. Presentano una forma di lente biconcava, quindi con due cavità. Sono molto plastici e deformabili in quanto devono riuscire a passare all’interno di capillari nanometrici sub-microscopici. Contiene emoglobina (trasferitore d’ossigeno) per questo motivo la funzione del globulo rosso è di portare nutrimento ovvero, ossigeno, ai tessuti. Trasportano l’ossigeno dai polmoni ai tessuti e una parte della CO2 dai tessuti alle vie respiratorie. Il processo di scambio, cessione di CO2 e acquisizione dell’ossigeno sull’emoglobina, avviene negli alveoli polmonari e prende il nome di: ematosi. L’emoglobina, inoltre, dà al globulo il colore rosso e la sua saturazione indica il rapporto percentuale tra il numero medio di molecole di ossigeno legate all’emoglobina e il massimo numero di molecole di ossigeno che si potrebbe legare. Durante la differenziazione (= crescita della cellula), la cellula espelle il nucleo e i mitocondri rimanendo una cellula priva di organuli. Il differenziamento è regolato dall’eritropoietina, una sostanza proteica, prodotta dai reni nella parte corticale tramite i fibroblasti. I globuli rossi li troviamo nelle arterie, nelle vene e nelle cavità cardiache. 2. Globuli bianchi, sono cellule mature che viaggiano sia nei vasi sanguigni che nei vasi linfatici. Derivano dall’emocitoblasto, (progenitore midollare) è una cellula multipotente midollare. Si distinguono in: Granulociti, garantiscono la cosiddetta “immunità innata”, quella che un organismo ha di base. Si distinguono in: - Granulociti polimorfonucleati basofili, sono coinvolti nelle reazioni allergiche - Granulociti polimorfonucleati neutrofili, hanno un nucleo multilobato e sono coinvolti nelle infezioni. - Granulociti polimorfonucleati eosinofili, hanno un nucleo bilobato e sono coinvolti nelle allergiche e contro le infestazioni parassitarie. Basofilo, neutrofilo, ed eosinofilo sono tutte colorazioni istologiche che daranno in risposta i rispettivi granulociti. Agranulociti, non hanno granuli e sono di 2 tipi: - Linfociti, garantiscono l’immunità acquisita, ovvero, quella che un organismo acquisisce quando si espone ad un antigene grazie alla memoria cellulare immagazzinata dai linfociti. Si distinguono in: ~ Linfociti B: attivano i linfociti e rilasciano Ab (anticorpi) ~ Linfociti T - Monociti, garantiscono immunità innata e daranno più origine ai macrofagi. - Natural killer, uccidono virus e cellule 3. Piastrine, sono frammenti cellulari. Il progenitore è: il megacariocita midollare che si frammenta subendo una suddivisione nucleare: cariochinesi che dà origini ai frammenti cellulari che andranno a circolare nel sangue con un numero medio intorno ai 300000 per mm cubo. In caso di aumento di numero di piastrine, si ha: piastrinosi/trombosi; La possiamo avere in situazioni oncologiche. Le piastrine vengono degradate nella milza. Questi frammenti cellulari sono responsabili della formazione del tappo piastrinico. Per individuare le cellule del sangue, si effettua un prelievo di sangue venoso e si studia l’emocromo. Quest’esame è una conta completa del numero e la forma delle cellule nel sangue. Si vede la quantità e il numero degli elementi corpuscolati e la percentuale di essi rispetto al volume sanguigno. Questi sono i valori standard dei globuli bianchi (GB), globuli rossi (GR) ed emoglobina nei decilitri (Hb). Possono esserci poi dei parametri patologici come l’anemia e la poliglobulia. La linfa La linfa è un liquido ultrafiltrato plasmatico con pH basico circolante nei vasi linfatici che intorno presenta delle cellule mioepiteliali. Questo liquido è raccolto dall’interstizio (spazio tra una cellula e l’altra) per capillarità. Normalmente è di color bianco-giallastro, tende più al bianco se carico di grassi, lipidi e molto spesso la linfa lo è. I vasi linfatici che drenano l’intestino contengono una linfa che prende il nome di: chilo, i vasi di conseguenza vengono chiamati: vasi chiliferi. Il movimento della linfa è unidirezionale, in quanto, nei vasi sono presenti delle valvole (come nelle vene, le valvole a nido di rondine), la spinta deriva dalla trasmissione della pompa muscolare e dalle contrazioni della muscolatura liscia. La linfa dai vasi linfatici va ai linfonodi (organi linfoidi: timo e milza), dove l’antigene circolante si contatta con il linfocita T, localizzato nel linfonodo stesso. I linfonodi, sono localizzati in varie regioni per drenare le varie parti del corpo. Edema = passaggio della linfa negli spazi intracellulari,ossia, al di fuori dei vasi linfatici, questo succede per cause infiammatorie o infettive. Cisterna = punto in cui convoglia tutta la linfa degli arti inferiori, dell’addome e della pelle. Tessuto muscolare Si divide in 3 grosse componenti: 1. Scheletrico, si inserisce sullo scheletro osseo. È un muscolo striato, in quanto a livello microscopico istologico presenta delle striature trasversali. È un muscolo volontario, la contrazione è regolata da attività celebrale volontaria (sistema nervoso centrale periferico, il muscolo riceve un’innervazione volontaria a partire dai centri corticali e sopra s’ali della corteccia celebrale). Rappresenta la maggior parte della massa muscolare. 2. Cardiaco, istologicamente appare striato, con bande un po’ più ampie e larghe che si contraggono ritmicamente grazie allo stimolo dato dal miocardio specifico. È un muscolo involontario e si chiama miocardio, le cellule muscolari cardiache sono chiamate miocardiociti. Il miocardio si suddivide in: - Miocardio specifico/tessuto di conduzione: sostituisce nel cuore l’attività diretta del sistema nervoso per indurre la contrazione del miocardio comune. - Miocardio comune/di lavoro: provvede all’effettiva attività contrattile del cuore. 3. Liscio, istologicamente, non presenta striature quindi è un muscolo liscio. È involontario e riveste i visceri, l’intestino, i bronchi e i vasi. Le cellule mioepiteliali, sono quelle microcellule muscolari lisce che circondano i dotti di ghiandole involontarie; Si aprono continuamente sotto stimolo indotto che può essere chimico, elettrico, meccanico e neurosensoriale.

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