Dinamica Del Movimento Articolare PDF

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Università di Ferrara

Prof.ssa Arianna Gonelli

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anatomia movimento articolare fisiologia anatomia umana

Summary

These notes detail the dynamics of joint movement, covering linear movements (like gliding), angular movements (like flexion/extension), circumduction, and rotation. The document also introduces special movements like eversion/inversion and dorsi/plantar flexion.

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Arti, Lezione 73, 07/05/2021 Prof.ssa Arianna Gonelli **[DINAMICA DEL MOVIMENTO ARTICOLARE]** Questa lezione esula leggermente dal canovaccio previsto nell'ambito della descrizione dell'arto superiore ed inferiore. Prima di procedere alla descrizione della muscolatura dell'arto inferiore, è neces...

Arti, Lezione 73, 07/05/2021 Prof.ssa Arianna Gonelli **[DINAMICA DEL MOVIMENTO ARTICOLARE]** Questa lezione esula leggermente dal canovaccio previsto nell'ambito della descrizione dell'arto superiore ed inferiore. Prima di procedere alla descrizione della muscolatura dell'arto inferiore, è necessario consolidare i concetti relativi alla dinamica del movimento: sia per l'arto superiore sia per l'inferiore, quando sono state trattate le articolazioni, è stata usata una terminologia precisa per indicare i movimenti consentite da queste. Nell'ambito della dinamica del movimento, il movimento articolare può essere rappresentato in modo semplice, utilizzando come modello una matita posta perpendicolarmente su una superficie piana. La matita con la punta rivolta verso il basso rappresenta il tratto osseo, mentre il foglio rappresenta la superficie articolare. Possiamo avere **movimenti lineari**, ad esempio lo scivolamento: è un movimento definito lineare poiché la matita resta sempre in verticale, ma la punta si allontana dal punto di origine, muovendosi lungo gli assi. Possiamo avere movimenti caratterizzati da un cambio di angolazione: \- movimento prettamente **angolare**: la punta resta nello stesso punto, ma cambia l'angolo che l'asta della matita forma con il piano; \- **circumduzione:** la punta resta nello stesso punto, l'asta è inclinata e va a descrivere un angolo giro completo. Possiamo infine avere la **rotazione**, in cui la punta rimane nella sua posizione iniziale, l'angolo tra l'asta ed il piano rimane invariato, ma l'asta ruota intorno al suo asse longitudinale; la rotazione può essere oraria o antioraria. Lo schema in figura 8-2 richiama ai concetti base della dinamica del movimento, mentre di seguito viene illustrata come questa venga trasposta ai movimenti reali del corpo. Tutti i movimenti che vengono descritti vengono attuati partendo dalla posizione anatomica di partenza. ![](media/image2.png)**Movimenti angolari** A questa categoria appartengono: - **Abduzione e adduzione:** Con abduzione si intende il movimento di allontanamento dall'asse longitudinale mediano del corpo lungo il piano frontale. Con il termine adduzione si intende il movimento opposto. - **Flessione ed estensione:** La flessione è un movimento che si svolge sul piano antero-posteriore: riduce l'angolo tra gli elementi ossei che si articolano tra di loro, facendo avvicinare le loro superfici ventrali. Ad esempio: a livello cervicale, per avvicinare la testa al torace, si flettono le articolazioni intervertebrali del collo; quando invece ci si piega per toccare con le mani le dita dei piedi, si flettono tutte le articolazioni intervertebrali. L'estensione avviene sul medesimo piano della flessione, ma l'angolo tra gli elementi ossei viene aumentato; ha quindi la funzione di riportare l'arto in posizione anatomica. Ci possono essere però casi di **iperestensione,** ovvero un movimento che causa l'estensione di un arto oltre i suoi limiti normali, e potrebbe provocare un danno articolare. - **Circumduzione:** ![](media/image4.png)Si tratta di un movimento angolare per il quale l'esempio più semplice è rappresentato dal movimento ipotetico del braccio nell'atto di disegnare un cerchio sulla lavagna. **Rotazione:** ![](media/image6.jpeg)La rotazione della testa può avvenire verso destra e verso sinistra, attorno all'articolazione atlo-assiale. Allo stesso modo, analizzando i movimenti degli arti, se la superficie anteriore dell'arto ruota verso l'interno, ovvero verso la superficie ventrale del corpo, si ha una rotazione interna o **mediale (intrarotazione);** se invece ruota verso l'esterno si ha una rotazione esterna o **laterale (extrarotazione)**. Sempre nell'ambito delle rotazioni abbiamo **pronazione e supinazione.** Sono rotazione che avvengono a livello dell'articolazione radio-ulna, la quale consente la rotazione della porzione distale del radio intorno all'ulna, partendo sempre dalla posizione anatomica. Quando si muove il polso e la mano ed il palmo è rivolto all'indietro si ha pronazione; il movimento opposto è la supinazione. **Movimenti speciali** 1. Movimenti consentiti dalle articolazioni inter-tarsiali: eversione ed inversione. L'eversione è il movimento di rotazione della pianta del piede verso l'esterno; l'inversione è la rotazione verso l'interno. 2. A livello dell'articolazione della caviglia si ha la dorsiflessione (flessione dorsale) e la flessione plantare. La dorsiflessione innalza la porzione distale delle dita e del piede; la flessione plantare innalza la porzione prossimale del piede. 3. Protrusione (protrazione) è il movimento di un segmento corporeo in avanti; la retrusione (retrazione) è l'esatto opposto. Si usano come esempi la mandibola e le clavicole (quando vengono incrociate le braccia). 4. Movimento di opposizione del pollice, che lo pone in contatto con il palmo della mano oppure con qualsiasi altro dito. La flessione del quinto osso metacarpale aiuta e coadiuva questo movimento. 5. I movimenti di elevazione e abbassamento si verificano quando si ha un segmento che si muove in direzione superiore o inferiore (ad esempio apertura e chiusura della mandibola). **Articolazione della spalla** ![](media/image8.png)Nel momento in cui un intero muscolo o una porzione di questo si contrae porta con sé l'inserzione in una direzione specifica: la direzione della forza applicata si chiama **linea d'azione.** Il movimento che risulta da tutte le articolazioni associate dipende dal rapporto tra la linea d'azione e la struttura anatomica dell'articolazione, che determina gli assi del movimento. Nell'immagine a fianco, sono riportati i muscoli della spalla in visione laterale, i quali vanno ad inserirsi sull'omero, ma per poter indicare le linee di azione interne che determinano i movimenti, l'omero è stato omesso dalla figura. Per analogia, la cavità glenoidea è considerata il punto del foglio dove viene appoggiata la punta della matita. I muscoli, la cui linea d'azione attraversa la faccia anteriore dell'articolazione della spalla, sono dei **flessori;** viceversa, i muscoli, la cui linea d'azione attraversa la faccia posteriore, sono degli **estensori.** I muscoli, la cui linea d'azione attraversa la faccia superiore dell'articolazione della spalla, sono muscoli **abduttori;** i muscoli, la cui linea d'azione attraversa la faccia inferiore, sono **adduttori.** ![](media/image10.png)Per quanto riguarda la rotazione, i muscoli, la cui linea d'azione attraversa la faccia anteriore dell'articolazione della spalla, conducono ad una **rotazione mediale**; i muscoli, la cui linea d'azione attraversa la faccia posteriore, determinano una **rotazione laterale.** Nell'immagine di fianco, le linee d'azione indicate dalle frecce aiutano a comprendere i movimenti che si vanno ad attribuire ad ogni muscolo: - Muscolo deltoide intero abduzione della spalla; - Parte scapolare del muscolo deltoide estensione e rotazione laterale; - Parte mediale del muscolo deltoide flessione e rotazione mediale; - Muscolo bicipite brachiale flessione; - Muscolo tricipite brachiale estensione e adduzione; **Articolazione del gomito** ![](media/image12.png)La determinazione della sede in cui un muscolo va ad inserirsi rispetto all'asse dell'articolazione, indica le funzioni che quel muscolo riesce ad esplicare nell'articolazione in esame. L'azione primaria di un muscolo che va ad inserirsi in maniera prossima all'articolazione, determina la produzione di un movimento a quel livello: è il caso dei muscoli cosiddetti dinamici, ovvero i flessori e gli estensori; ad esempio, il bicipite ed il tricipite brachiale, con la loro azione producono movimento e torsione (muscoli spurt). Quando invece il muscolo si inserisce lontano rispetto all'articolazione, esso la stabilizza avvicinando le estremità articolari e produce un movimento (muscolo shunt): un esempio è il muscolo brachioradiale. **Articolazione dell'anca** Così come l'articolazione della spalla, anche questa è un'articolazione sinoviale multiassiale che consente diversi tipi di movimenti: flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione laterale e mediale. In base alla struttura dell'articolazione e alla posizione in cui si inserisce il muscolo sulla struttura scheletrica, si possono determinare i muscoli responsabili di ogni movimento: - Muscolo ileopsoas flessione; - ![](media/image14.png)Muscolo medio gluteo e piccolo gluteo abduzione; - Muscolo otturatore esterno rotazione laterale; - Muscolo tensore della fascia lata rotazione mediale; - Muscolo adduttore lungo e grande adduttore adduzione; - Muscoli posteriori della coscia estensione e rotazione laterale.

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