5. L'età Ellenistica - Alessandro Magno (PDF)
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Il documento fornisce un riassunto di Alessandro Magno e il suo impero. L'età Ellenistica e la guerra contro la Persia. Illustra i dettagli della vita di Alessandro Magno e delle sue conquiste militari, con riferimenti ad importanti avvenimenti storici. Non è un questionario, ma si concentra sui fatti storici rilevanti.
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## 5. L'età Ellenistica venerdì 5 aprile 2019 15:47 ### 24. Alessandro Magno (336-323): * Il primo monarca assoluto di Grecia, in forza del suo potere militare * Regno che andava dalla Grecia al bacino dell'Indo * Grazie a lui si diffonde la cultura ellenica * Aumenta la comunicazione diplomatica...
## 5. L'età Ellenistica venerdì 5 aprile 2019 15:47 ### 24. Alessandro Magno (336-323): * Il primo monarca assoluto di Grecia, in forza del suo potere militare * Regno che andava dalla Grecia al bacino dell'Indo * Grazie a lui si diffonde la cultura ellenica * Aumenta la comunicazione diplomatica e quella tra il sovrano e i suoi sottoposti: uno scambio reciproco - ossia di fedeltà in cambio di concessioni e benefici materiali * Leggenda della convivenza di pothos (lucida razionalità) e daimon (irrazionalità) in Alessandro, che lo avvicinarono alle culture orientali e lo spinsero a fare di se stesso un Dio ### La successione: Alla morte di Filippo II nel 336, Alessandro aveva solo vent'anni ma era già partecipe alla politica e alle guerre intraprese da Filippo. Nella formazione del giovane principe ebbe un ruolo importante il filosofo greco Aristotele, suo precettore, che gli trasmise il sapere e l'amore per la cultura greca. Per salire al potere si sbarazzò fin da subito dei possibili pretendenti uccidendoli tutti, poi ottenne il controllo sul consiglio dell'Anfizionia Delfica e i pieni poteri nella guerra contro la Persia, conferitegli dalla lega Ellenica. Le prime operazioni militari si resero necessarie ai confini della Macedonia. Una rapida campagna condusse Alessandro fin oltre il Danubio e poi a sud in Illiria. Intanto si diffuse la notizia in Grecia della sua morte. Fu sufficiente questa notizia perché la resistenza anti-macedone riprendesse vita, sostenuta anche dai soldi del Gran Re, che voleva impedire un suo intervento in Persia. Le rivolte scoppiarono soprattutto a Tebe e ad Atene. Ma Alessandro non era morto e dopo solo 13 giorni di marcia si presentò sotto le mura di Tebe e nell'ottobre del 335 cadde. Alessandro, molto furbamente, affidò la decisione delle conseguenze ai membri del sinedrio degli Elleni che votarono per la distruzione della città e la divisione del territorio fra le poleis vicine * voleva mettere in chiaro il destino che attendeva i ribelli e infatti le altre rivolte minori si spensero rapidamente in tutta Grecia Ad Atene invece chiese la consegna dei politici a lui ostili, come Demostene, e accettò che fossero processati dai tribunali cittadini. ### La guerra contro la Persia: Perché fare guerra alla Persia? Già con Filippo II i motivi erano: 1. Opportunità di nuove conquiste 2. Campagna punitiva per vendicare la seconda guerra persiana 3. Impresa di Liberazione delle città greche di Asia minore * Alessandro ereditò queste idee, insieme al ruolo di guida della lega ellenica, e ne accentuò con maggior forza gli aspetti propagandistici. I preparativi furono ultimati nella primavera del 334, quando l'esercito passò l'Ellesponto con circa 30.000 fanti e 10.000 cavalieri. La guerra si sarebbe svolta soprattutto sulla terraferma e insieme al re viaggiava la cancelleria regia, composta da storici, geografi, naturalisti e interpreti. La spedizione si aprì con gesti di forte impatto simbolico: 1. Ad Atena, il cui tempio ateniese era stato profanato da Serse, e a Zeus, Alessandro dedicò santuari su entrambi le rive dell'Ellesponto. 2. Secondo la leggenda, prima di sbarcare sulla sponda asiatica dello stretto, Alessandro vi scagliò la sua lancia. Gesto che anticipava le future conquiste. 3. Poi si recò al santuario di Atena a Ilio e offrì sacrifici sulla tomba di Achille. 4. A Gordio spezzò un giogo di un carro, gesto che secondo la profezia gli avrebbe assicurato il dominio sull'Asia. 5. In Egitto visitò il santuario di Zeus Ammone a Siwah dove l'oracolo lo salutò come figlio del Dio. 6. A Persepoli diede fuoco al palazzo reale a compimento della vendetta panellenica - inviava un chiaro messaggio a Greci e a Persiani * tutti volti a conferire alla spedizione il carattere di vendetta sacra ### MACEDONIA * Pella * TRACIA * Atene * Granico * Sardi * Sparta Mileto * Alicarnasso * MAR MEDITERRANEO * MAR NERO * Gordio * FRIGIA CAPPADOCIA * CILICIA * Isso * Biblo * Sidone * Tiro * Alessandria * Gaza * Oasi di Siwa * Menfi * EGITTO * 500 km * Nilo * CAUCASO * MAR CASPIO * LAGO DI ARAL * Percorso di Alessandro * Percorso di Nearco * Principali battaglie * Alessandria Escate * Maracanda * Tigri * Eufrate * Gaugamela MEDIA- * Babilonia * Ecbatana * Opi * Susa * BATTRIANA * Alessandria del Caucaso * Alessandria di Arachosia * Pasargade * PERSIDE * Persepoli * Hormuz * GOLFO PERSICO * GEDROSIA * Tassila * Bucefala Idaspe * Indo * Nicea * REGNO DI PORO * Ifasi ### Il primo scontro con le forze congiunte dei satrapi di Lidia, Frigia e Cappadocia avvenne presso il fiume Granico (1), in Frigia, nel giugno del 334. Ad Alicarnasso l'improvvisa morte dell'abile Memnone (comandante a cui il Gran Re aveva affidato il compito di fermare Alessandro) agevolo i piani di Alessandro e nel novembre del 333 si scontrò con l'esercito nemico a Isso (2), sulle coste della Cilicia. Dario si diede alla fuga decretando la propria sconfitta, ripiegando su Babilonia. Alessandro proseguì verso sud dove trovò la resa dei porti della costa fenicia. Una dura resistenza fu opposta da Tiro (3) che cadde sotto assedio nel 332. Prosegue da lì fino in Egitto dove il satrapo (governatore della provincia) di Menfi accolse Alessandro come un liberatore consegnandogli spontaneamente la regione. Da Faraone fondò Alessandria nel 331. Passati il Tigri e l'Eufrate, Alessandro giunse allo scontro decisivo a Gaugamela (4)) nell'ottobre del 331. La vittoria non segnò la resa di Dario, che riuscì nuovamente a fuggire, ma spianò la strada alla conquista di città, quali Babilonia, Susa e Persepoli (5), dove incendiò il palazzo reale. ### L'organizzazione: Il territorio conquistato è vastissimo, eterogeneo e legato alle tradizioni. Alessandro decide semplicemente di farvi valere il diritto delle armi: ossia i territori da lui conquistati militarmente ora gli appartengono e avrebbero dovuto versare lo stesso tributo pagato al Gran Re (il phoros). Questa tassa permetteva ad A. di mantenere l'esercito e di liberare gli alleati Greci da un contributo. Nella prima fase della conquista Alessandro assegnò l'amministrazione civile e militare delle satrapie (province in cui era divisa la Persia) a ufficiali macedoni. Ma dopo la vittoria di Gaugamela cominciò a servirsi anche di satrapi persiani - a parte che per l'amministrazione finanziaria che ebbe sempre una gestione separata. ### La "liberazione": L'attesa vittoria avrebbe dovuto portare alla libertà le città greche d'Asia - ma quanto erano veramente libere? 1. Alessandro eliminò dalle città i presidi militari persiani ma vi fece installare guarnigioni macedoni per prevenire un ritorno dei persiani 2. Sostituì i governi oligarchici sostenuti dal Gran Re con altri democratici, ma era comunque il Re a stabilire tramite editto lo status delle città = non fu stipulato da un rapporto tra pari 3. Ripristinò l'autonomia e le leggi proprie di ciascuna comunità. Le poleis potevano emettere nuove leggi purché non si traducessero in provvedimenti contrari al proseguimento della guerra 4. Le poleis rimangono parte del territorio che Alessandro aveva occupato, erano quindi soggette alla sua sovranità e per questo non facevano parte della Lega Ellenica ### La ricostruzione del grande impero persiano: Alessandro elaborò un progetto ancora più ambizioso di quello con il quale aveva dato inizio alla spedizione. L'obiettivo era quello di sostituirsi a Dario come legittimo re dell'Asia e non poteva essere realizzato con il Gran Re ancora in fuga. Partì un inseguimento fino in Battriana (6) dove Dario aveva trovato rifugio presso il satrapo Besso. Questi però lo fece uccidere e si proclamò re col nome di Artaserse IV, in quanto anche lui di dinastia achemenide. * le prospettive ideologiche del piano Alessandrino cambiarono nuovamente. Ora la guerra era contro un usurpatore e lo scopo era la vendetta del sovrano legittimo, di cui Alessandro si mostrava erede. Si investì ufficialmente del ruolo recuperando le spoglie di Dario e facendole deporre a Pasargade, nella tomba reale degli achemenidi, con una solenne cerimonia. Nella guerra contro Besso Alessandro dovette mutare l'assetto del suo esercito, organizzarlo in unità più piccole e più agili, e cominciando a reclutare locali, in quanto Besso evitava lo scontro aperto. Contemporaneamente fondò diverse città a suo nome. Besso fuggì ma venne tradito a sua volta dai suoi e consegnato al generale macedone Tolemeo (329),. Nonostante la vittoria gli scontri con le popolazioni locali durarono fino al 327, quando il matrimonio con Rossane, la figlia di Ossiarte, ultimo capo della resistenza, chiuse le ostilità e portò alla pace. ### Il confine orientale: Alessandro, tra i suoi piani, ha anche l'obbiettivo di ricostituire la frontiera naturale dell'impero al bacino dell'indo, stabilita decenni prima da Dario ma poi arretrata nel tempo. Questa possibilità arrivò quando il principe indiano di Tassila chiese aiuto ad Alessandro perché minacciato dal vicino Poro (regno oltre l'Indo). Alessandro varcò l'Indo fino alle sponde dell'affluente Idaspe (7), dove vince e cattura Poro (326), nella sua ultima battaglia in campo aperto. Alessandro lo rese vassallo dell'impero e lì fondò nuove città tra cui Bucefala. Si mosse ancora verso est ma decise di fermarsi. Si rifiuta di spingersi fino il Gange e decide di tornare indietro sia per la stanchezza provata dalle sue truppe che per l'incertezza di ciò che lo avrebbe potuto aspettare. Nella primavera del 324 Alessandro rientrava a Pasargade dopo aver riunito nelle sue mani l'immenso impero che era stato di Ciro il Grande e di Dario, soggiogando le popolazioni rimanenti lungo il percorso e assicurandone i confini. ### L'unificazione: Al ritorno in Perside di Alessandro, alcuni satrapi persiani avevano cominciato a gestire il potere in forma autonoma, approfittando della sua assenza. I responsabili vennero rapidamente puniti ma ciò metteva alla luce il principale problema dell'impero: bisognava creare un sistema politico e amministrativo stabile in grado di garantire l'unità dell'impero. 1. Rafforzamento in senso autoritario del potere del sovrano 2. Fusione delle componenti persiane e greco-macedoni ### La frattura: Alessandro attuò una progressiva assimilazione al modello del monarca orientale che finì per compromettere i rapporti con le nobiltà. Uno dei riti introdotti fu la proskynesis (prostrazione davanti al sovrano) che il mondo greco riservava alle divinità. Alessandro arrivò adirittura ad uccidere di mano sua uno dei compagni di sempre, Clito, accusato di aver pubblicamente censurato i modi troppo orientalizzanti della corte. L'altro cambiamento effettuato da A. fu quello dell'esercito: l'elemento macedone al suo interno diventava sempre di più una minoranza e veniva svuotato dei suoi tradizionali vincoli che legavano il re all'assemblea dell'esercito e ai Compagni. * per Alessandro l'integrazione dell'elemento indigeno a quello macedone nell'esercito costituiva l'unica strada percorribile per garantire la governabilità di un dominio così vasto ed eterogeneo Alessandro voleva segnare la fusione delle due componenti dell'impero come una rinascita: organizza le Nozze di Susa (324) dove prese in moglie una figlia e una nipote di Dario mentre i suoi ufficiali e veterani sposavano donne persiane. = quello che lui vedeva come un preludio per la nascita della nuova classe dirigente fu in realtà il preludio di una nuova frattura: la cerimonia di congedo di alcuni veterani sfociò in rivolta aperta. Alessandro riuscì a calmare le tensioni ma decise di istituire contingenti separati formati da soli elementi persiani, immuni a possibili tensioni. ### In Grecia: La trasformazione di A. in senso autoritario ebbe degli effetti negativi anche in Grecia, soprattutto in seguito al "decreto sugli esuli" - una lettera aperta che nel 324 concedeva il ritorno in patria di tutti gli esuli ad eccezione dei responsabili di delitti di sangue. = esso contravveniva gli accordi della lega di Corinto perché violava l'autonomia delle poleis e rischiava di sconvolgerne gli equilibri politici. A. voleva usare il provvedimento come mezzo per creare si tensioni, ma anche per ottenere sostenitori. Inoltre richiese onori divini per l'amato Efestione, morto nel 324, e per se stesso: un tratto della regalità estraneo alla cultura greca. Ma i Greci si sottoposero comunque e si piegarono al suo potere. ### La morte: Alessandro trascorse gli ultimi mesi della sua vita a Babilonia, dove furono organizzati i preparativi per una sua spedizione di Arabia, che, di fatto, non avvenne, perché il re fu colto dalla