Riassunto Psicologia Dell'Educazione PDF
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University of Verona
John W. Santrock
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Summary
Questo documento è un riassunto del primo capitolo di "Psicologia dell'Educazione" di John W. Santrock. Il capitolo esplora il contesto storico della psicologia dell'educazione, descrivendo le idee chiave dei tre pionieri di questo campo: William James, John Dewey e Thorndike. Discute anche diversi approcci all'apprendimento, tra cui quello comportamentista e quello cognitivista, e sottolinea l'importanza dell'insegnamento come arte e scienza.
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Riassunto Psicologia dell'Educazione - John W. Santrock Chiara Albrigi - per esame preappello 22.12.2022 1 - Psicologia dell'educazione; uno strumento per l'insegnamento efficace 1.1 - Contesto storico La psicologia dell'educazione è la branca della psicologia che si occupa dello studio dei...
Riassunto Psicologia dell'Educazione - John W. Santrock Chiara Albrigi - per esame preappello 22.12.2022 1 - Psicologia dell'educazione; uno strumento per l'insegnamento efficace 1.1 - Contesto storico La psicologia dell'educazione è la branca della psicologia che si occupa dello studio dei processi psicologici implicati nell'insegnamento e nell'apprendimento all'interno degli ambienti educativi e formativi. I tre pionieri della psicologia dell'educazione sono - William James: enfatizzò l’importanza di osservare i processi di insegnamento e apprendimento nelle classi. Sosteneva che le lezioni dovessero porsi a un livello appena superiore alle conoscenze e alla comprensione di un bambino - John Dewey: diede vita al primo laboratorio di psicologia nell'università di Chicago. Visione dei bambini come agenti attivi nell'apprendimento, che apprendono anche fuori al mondo della scuola. La scuola deve insegnare non solo contenuti, ma anche a risolvere problemi ragionando. Tutti i bambini hanno il diritto a un’educazione. - Thorndike: si occupa di valutazione e misurazione in ambito psicologico. Sosteneva che il compito della scuola fosse il potenziare le abilità di ragionamento dei bambini e quindi fece studi su insegnamento e apprendimento Vari approcci all'apprendimento nella storia - L'approccio comportamentista - L'approccio di Skinner (processi cognitivi come una scatola oscura non osservabile) mirava a determinare le condizioni migliori per l'apprendimento, impiegando strategie come il rinforzo anche in ambito scolastico - La rivoluzione cognitivista - Bloom enfatizza aspetti cognitivi dell'apprendimento (memoria, pensiero, ragionamento…). Oggi, la psicologia dell’educazione riprende principi sia dall’approccio comportamentista sia dall’approccio cognitivista e si concentra anche su aspetti socioemotivi - La risvolta socio-emotiva - Sottolinea l'importanza degli aspetti socioemotivi nella vita degli studenti, la scuola come contesto sociale e ruolo della cultura nell'apprendimento Insegnare: un'arte e una scienza: le teorie e tecniche dell'educazione sono molto importanti per un insegnante. La psicologia dell'educazione ha lo scopo di fornire conoscenze basate sulla ricerca che si possono applicare in modo efficace quando si insegna. L’insegnamento richiede anche improvvisazione e spontaneità e trae vantaggio anche dall’esperienza accumulata. 1.2 - L'insegnamento Conoscenze e abilità professionali efficace - Competenza sulla disciplina: conoscenze sui contenuti della propria disciplina; non solo fatti termini e concetti, ma anche come organizzare le idee e fare connessioni con altre discipline - Strategie didattiche: due approcci principali ○ Approccio costruttivista: approccio centrato sull'allievo che enfatizza l'importanza della costruzione attiva delle conoscenze e della comprensione da parte degli individui. Rifiuto della concezione della mente come "vaso da riempire". Enfatizza la collaborazione e la costruzione autonoma di conoscenza ○ Approccio dell'istruzione diretta: approccio centrato sul docente, con obiettivi definiti dall'insegnante, un elevato controllo, alte aspettative per il progresso dello studente, massimizzazione del tempo dedicato ai compiti scolastici. Spesso la scelta tra i due dipende dalle circostante e insegnanti efficaci usano Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 1 Spesso la scelta tra i due dipende dalle circostante e insegnanti efficaci usano entrambi (istruzione diretta con DSA) - Abilità di pensiero: gli insegnanti devono guidare gli studenti nello sviluppo di pensiero critico (=pensare in modo riflessivo e costruttivo e valutare le evidenze empiriche - no studio passivo!) - Definizione degli obiettivi (e piani per raggiungerli) e cosa dovrebbero fare gli studenti per massimizzare l'apprendimento - Pratiche didattiche appropriate allo sviluppo - Abilità di gestione della classe: stabilire regole e procedure, organizzare i gruppi, monitorare, cadenzare i ritmi e gestire i comportamenti non appropriati - Abilità motivazionali e emotive: mantenere la motivazione degli studenti con compiti di difficoltà appropriata. Essenziale la competenza emotiva per lavorare sulle emozioni di riuscita (connesse alle attività con un obiettivo) e migliorare abilità comunicative (stile comunicativo assertivo, comunicare le cose in modo chiaro ed efficace, senza prevaricare né essere prevaricati) - Tenere conto delle differenze individuali non solo a parole: a livello di intelligenza, stili di apprendimento, disturbi e disabilità, temperamento. Istruzione differenziata: prendere in considerazione le differenze degli studenti nel piano educativo. Valorizzare background culturali diversi e incoraggiare il contatto interculturale tra studenti. - Valutazione di conoscenze e abilità: prima di iniziare un argomento, monitoraggio in itinere, valutazione dei risultati raggiunti - Abilità tecnologiche: supporta l'apprendimento e le competenze tecnologiche. Preoccupazione sulle ore davanti allo schermo, sull'aumento di multi-tasking e riduzione delle capacità di attenzione - Impegno, motivazione e cura: atteggiamento motivo e entusiasmo, uso di umorismo, sviluppo di interesse, chiarezza e disposizione 1.3 - Perché la ricerca Le informazioni basate sulle esperienze personali non sono sempre del tutto oggettive e è importante spesso possono essere contrastanti: per questo è importante fare affidamento ai dati provenienti dalle ricerche scientifiche. Nella psicologia dello sviluppo si usano tre metodi: descrittivo, correlazionale e sperimentale - Ricerca descrittiva: ha lo scopo di osservare e descrivere il comportamento, non dimostra la causa di un fenomeno ma fornisce solo informazioni - Osservazione: osservazione sistematica dei fenomeni per registrare cosa accade. Può essere svolta in laboratorio (controllata), come osservazione naturalistica (nel mondo reale) o come osservazione partecipante (l'osservatore-ricercatore è coinvolto come partecipante nel contesto) - Interviste e questionari: usate per raccogliere dati su esperienze, opinioni, credenze e sentimenti. Bisogna usare domande concrete, non ambigue e verificare l'autenticità delle risposte (vedi bias di desiderabilità sociale) - Test standardizzati: procedure uniformi per somministrazione e attribuzione dei punteggi. Valutano la prestazione in diversi domini e di confrontarla con altri studenti della stessa età o con il livello scolastico nazionale (es: test su intelligenza, personalità…) - Misure fisiologiche: come fMRI, frequenza cardiaca, tecniche di neuroimaging per indagare gli aspetti fisiologici dell'apprendimento - Studio di caso: esame approfondito su un individuo, utile ma non può essere generalizzato - Studi etnografici: descrizione e interpretazione approfondita del comportamento di un gruppo etnico o culturale che include un coinvolgimento diretto con i partecipanti - Focus group: interviste a persone in gruppo (5-9 p) per ottenere informazioni su un particolare argomento, con presenza di un facilitatore che pone domande aperte - Diari personali - Ricerca correlazionale: descrive la forza nella relazione (o correlazione) fra due eventi o caratteristiche (es: correlazione neg, pos, o nulla - la correlazione non implica causalità) Ricerca sperimentale: permette la determinazione delle cause di un comportamento o Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 2 - Ricerca sperimentale: permette la determinazione delle cause di un comportamento o evento tramite un esperimento, ossia una procedura controllato in cui si manipolano uno o più fattori che si pensa influenzino il comportamento studiato mentre gli altri sono mantenuti costanti ○ VI: fattore manipolato che ha influenza sul variare della VD ○ VD: fattore che viene misurato nella sua variabilità Negli esperimenti manipolare le variabili può comportare la divisione tra un gruppo sperimentale (dove avviene la manipolazione) e uno di controllo. Un principio importante è l'assegnazione random a uno di questi due gruppi dei partecipanti. In tal modo si riduce la probabilità che i risultati dell’esperimento siano dovuti a differenze preesistenti tra i gruppi. Ricerca sulla valutazione dei programmi, ricerca-azione e insegnanti come ricercatori - Ricerca sulla valutazione dei programmi: ricerca che permette di prendere decisioni sull’efficacia di un particolare programma - Ricerca-azione: utilizzata per risolvere problemi specifici di una classe o di una scuola, migliorare l’insegnamento e altre strategie educative, o prendere decisioni per una specifica realtà - Insegnante-come-ricercatore: Si riferisce alla conduzione di studi da parte degli insegnanti per migliorare le pratiche di insegnamento Ricerca quantitativa e qualitativa - Ricerca quantitativa: Comporta svolgere calcoli e raccogliere dati numerici al fine di ottenere informazioni su un particolare tema. - Ricerca qualitativa: Comporta ottenere informazioni usando misure descrittive tramite interviste, studi di caso… ma senza analizzare statisticamente i dati. - Ricerca con metodi misti: mescola disegni di ricerca o metodi diversi. 2 - Sviluppo cognitivo e del linguaggio 2.1 - Panoramica sullo Cos'è lo sviluppo sviluppo dei bambini - Sviluppo: insieme dei cambiamenti biologici, cognitivi e socio-emotivi che inizia al momento del concepimento e continua per tutta la vita. La maggior parte dello sviluppo comporta la crescita, anche se esso può includere il decadimento o la perdita di abilità Processi biologici, cognitivi e socioemotivi - I processi biologici producono cambiamenti nel corpo (es., cervello, altezza, ormoni, ecc.). - I processi cognitivi producono cambiamenti nel pensiero, nell’intelligenza e nel linguaggio (es., capacità mnemoniche, problem solving, ecc.). - I processi socioemotivi producono cambiamenti nei rapporti con gli altri, nelle emozioni e nella personalità. I processi biologici, cognitivi e socioemotivi si intrecciano nello sviluppo, sono studiati dalle neuroscienze cognitive dello sviluppo e le neuroscienze sociali dello sviluppo Periodi di sviluppo 1. Prima infanzia (nascita – 2aa): estrema dipendenza dagli adulti; inizio dello sviluppo del linguaggio, del pensiero simbolico, della coordinazione sensomotoria e dell’apprendimento sociale 2. Seconda infanzia (2-5aa): maggiore autosufficienza; sviluppo di numerose capacità linguistiche, cognitive e sociali 3. Fanciullezza (6-11aa): ingresso a scuola; abilità di lettura, scrittura, matematica e autocontrollo; relazioni sociali extra-familiari. 4. Adolescenza (10/12-18aa): desiderio di indipendenza e di definizione dell’identità; rapidi cambiamenti fisici. Scatto di crescita lungo due anni: cambiamento corporeo (pubertà) - Età adulta emergente (18-25aa): periodo ipotizzato da alcuni studiosi, caratterizzato da sperimentazione, esplorazione (in termini di carriera, identità, stile di vita…) Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 3