Appunti sugli Artropodi PDF
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Questi appunti descrivono il phylum degli artropodi, che include gli insetti. Sono inclusi la metameria, l'esoscheletro, e la classificazione, così come diversi aspetti della loro anatomia e fisiologia.
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1.5 GLI ANIMALI FITOFAGI GLI ARTROPODI Il phylum degli artropodi comprende più del 75% delle specie animali che vivono sulla Terra. Il loro nome significa “arti articolati” del greco àrthron (articolazione), e podòi (piedi, arti). Il phylum comprende quattro subphyla: Crustacea, tra cui i più rap...
1.5 GLI ANIMALI FITOFAGI GLI ARTROPODI Il phylum degli artropodi comprende più del 75% delle specie animali che vivono sulla Terra. Il loro nome significa “arti articolati” del greco àrthron (articolazione), e podòi (piedi, arti). Il phylum comprende quattro subphyla: Crustacea, tra cui i più rappresentativi sono i crostacei, come gamberi, aragoste e granchi. Chelicerata, tra cui i più rappresentativi sono gli aracnidi, come ragni e scorpioni. Myriapoda, tra cui i più rappresentativi sono i centopiedi e i millepiedi. Hexapoda, tra cui i più rappresentativi sono gli insetti. L’organizzazione del corpo degli artropodi La metameria Il corpo degli artropodi ha un’organizzazione metamerica, cioè è suddiviso in segmenti, detti appunto metameri. L’esoscheletro Il corpo di tutti gli artropodi è rivestito da un robusto esoscheletro, cioè da uno scheletro esterno, che è formato da una sostanza chiamata chitina. Questo esoscheletro è lo strato più esterno del tegumento, rivestimento rigido e impermeabile che svolge diverse funzioni: o sostiene e protegge tutti gli organi interni; o costituisce la struttura portante alla quale si attaccano i muscoli; o consente all’insetto tutti i movimenti fisiologici oltre che il suo spostamento nello spazio attraverso opportune articolazioni elastiche; o riveste l’intero corpo dell’insetto. La chitina è un polisaccaride azotato, la cui struttura di base è quella del glucosio, le cui molecole si susseguono in modo ripetitivo a formare una lunga catena. La sua struttura è simile a quella dell’acido ialuronico e della cellulosa e tale analogia ha fatto scaturire l’ipotesi che essa possa derivare da un composto precursore di un comune batterio ancestrale che si sarebbe poi evoluto distribuendosi nei mammiferi (acido ialuronico nei tessuti connettivi), nelle piante (cellulosa nelle pareti cellulari), negli artropodi e nei funghi (chitina nei rivestimenti esterni). Le appendici specializzate Tutti gli artropodi sono dotati di diverse appendici specializzate, che possono assumere le forme più diverse grazie alle capacità plastiche della chitina. La presenza delle appendici specializzate ha comportato la differenziazione della muscolatura: differenti muscoli posti a cavallo delle giunture, grazie alla loro contrazione, consentono i movimenti. Funzione delle Posizionamento Esempi appendici Cattura del cibo capo mandibole, chele Percezione degli capo antenne stimoli Movimento torace zampe, ali Riproduzione addome ovopositori GLI INSETTI Gli insetti, di cui si conoscono circa 950 000 specie, costituiscono la classe degli artropodi più multiforme e ricca di specie. Le caratteristiche fondamentali che hanno determinato il successo evolutivo negli insetti sono le seguenti: o la comparsa delle ali; o la diversificazione degli apparati boccali; o la comparsa della metamorfosi. Classificazione degli insetti Gruppi Tappe evolutive Gruppi Tipo di metamorfosi sistematici ametabolia: non subiscono assenza di ali trasformazioni durante il loro ATTERIGOTI sviluppo comparsa di ali non articolate: le ali non possono essere Paleotteri ripiegate contro il eterometabolia: gli stadi corpo giovanili sono simili a quelli comparsa di ali adulti (metamorfosi articolate: le ali, a incompleta) riposo, possono Neotteri PTERIGOTI essere ripiegate contro il corpo olometabolia: gli stadi comparsa Endopterig giovanili differiscono da quelli dell’olometabolia oti adulti (metamorfosi completa) Struttura degli insetti (4 pagine) Il corpo degli insetti, come abbiamo visto, è suddiviso in tre parti ben distinte (il nome “insetti” deriva dal latino insectum, che significa “tagliato, diviso”): il capo, il torace e l ’addome. Capo A Il capo, che deriva dalla fusione dei primi sei metameri, è formato da una capsula più o meno rigida che presenta due aperture: l’apertura boccale, in posizione anteriore, e il foro occipitale, in posizione posteriore, che mette in comunicazione la cavità del capo con quella del torace ed è articolato al primo segmento toracico mediante una membrana o collo. Sul capo si trovano un paio di antenne ①, due-tre ocelli ② - ③, due occhi composti ④ e l’apparato boccale⑤; la forma, le dimensioni e la posizione degli organi sopra citati possono essere differenti a seconda dei diversi gruppi di insetti, costituiscono dei caratteri utili ai fini del loro riconoscimento. Torace B Il torace è costituito da tre metameri fusi tra loro, sul quale sono inseriti tre paia di zampe, che possono essere più o meno modificate a seconda dell’ambiente e delle necessità (possono essere adattate a nuotare, a saltare, a scavare...) e, negli insetti volatori, una o due paia di ali. I tre metameri toracici, procedendo in direzione caudale, si chiamano: protorace ⑥, mesotorace ⑦ e metatorace ⑧. Ciascuno di questi segmenti è un anello nel quale possiamo riconoscere: o un’area dorsale sclerificata (irrobustita dall’accumulo di chitina nell’esoscheletro) detta noto o tergo; o un’area ventrale sclerificata detta sterno; o due parti laterali membranose dette pleure. La regione toracica è quella che porta le appendici che permettono il movimento degli insetti nell’ambiente in cui vivono, cioè le zampe e le ali. Zampe ⑨ Gli insetti posseggono 6 zampe, un paio per ciascun segmento toracico, inserite tra la pleura e lo sterno, e questa è una delle caratteristiche che li differenzia dagli altri artropodi. Per questo motivo vengono detti anche esapodi. Le zampe, a seconda di dove sono inserite, prendono il nome di: o protoraciche; o mesotoraciche; o metatoraciche. Le parti che costituiscono una zampa sono, a partire dall’alto: A anca B trocantere C femore D tibia E tarso F pretarso Ali ⑩ La presenza delle ali distingue la classe degli insetti dalle altre classi degli artropodi; esse costituiscono organi caratteristici dello stato adulto degli pterigoti (insetti provvisti di ali), ma sono assenti nei loro stadi giovanili e negli ordini di insetti meno evoluti (atterigoti). Addome C L’addome è la terza regione morfologica del corpo degli insetti ed è costituita da 10-11 metameri privi di zampe, detti uriti. Questi nelle diverse specie di insetti possono comunque andare incontro a riduzioni di numero e modificazioni di varia natura. Ciascun urite presenta: o un’area dorsale sclerificata detta urotergo; o un’area ventrale sclerificata detta urosterno; o due aree laterali, quasi sempre di origine membranosa, dette pleuriti, dove sboccano gli stigmi o aperture respiratorie. Il collegamento tra l’addome e il torace avviene in due modi diversi; si distinguono: o l’addome peduncolato; o l’addome sessile. FUNZIONE DEGLI INSETTI Protezione e sostegno Gli insetti devono il loro successo evolutivo sicuramente anche alla presenza dell’esoscheletro, rivestimento esterno più o meno rigido che caratterizza tutti gli artropodi. L’esoscheletro, detto anche cuticola, riveste esternamente il corpo degli insetti, come quello degli altri artropodi ed è formato, come abbiamo detto, da chitina, una sostanza secreta dall’epidermide, che costituisce un singolo strato di cellule sotto la cuticola. La cuticola e l ’epidermide formano insieme il tegumento. L’esoscheletro negli insetti è composto da due strati: - La procuticola, uno strato spesso con funzione di supporto; - L’epicuticola, inestensibile, strato ancora più sottile, che ricopre la procuticola con funzione protettiva. Movimento Il movimento negli insetti, come negli altri animali, è reso possibile dalla presenza di un sistema muscolare che comprende un elevato numero di muscoli: in alcune specie sono presenti oltre 4 000 muscoli, ben otto volte quelli posseduti dall’uomo. Negli insetti i muscoli sono quasi tutti di tipo striato. Come in tutti gli altri animali, anche negli insetti i muscoli, in base alla loro posizione e/o alla loro funzione, si distinguono in: - scheletrici, che consentono i movimenti degli insetti e sono attaccati all’esoscheletro, sono formati da fibre muscolari striate; - viscerali, associati agli organi interni, come quelli del sistema digerente, solo alcuni di essi sono formati da fibre muscolari lisce. Nutrizione La nutrizione degli insetti viene assicurata dalla presenza dal sistema digerente. Il processo complesso della nutrizione si svolge in due momenti: o l’assunzione del cibo, che viene effettuata dall’apparato boccale; o la digestione del cibo, che avviene nel canale digerente. L’apparato boccale A è costituito dall’insieme dei gnatiti, organi deputati all’ingestione del cibo; Apparato boccale masticatore Questo apparato è formato da: o labbro superiore; o due mandibole; o due mascelle; o labbro inferiore. Apparato boccale masticatore- lambente Esso è costituito da: o labbro superiore; o mandibole; o il complesso maxillo-labiale. Apparato boccale pungente- succhiante E’ così costituito: o labbro superiore; o mandibole e mascelle; o prefaringe; o labbro inferiore. Apparato boccale succhiante E’ costituito da: o labbro superiore; o mandibole; o mascelle; o labbro inferiore. Apparato boccale lambente- succhiante E’ costituito da: o labbro superiore; o mandibole; o mascelle; o labbro inferiore. Il canale digerente è un tubo che parte dall'apertura boccale e termina in quella anale ed è formato da tre parti: o l’intestino anteriore B, detto anche stomodeo, e comprende, nell’ordine: la faringe, l’esofago, il ventriglio; o l’intestino medio C, detto anche mesentero; o l’intestino posteriore D, detto anche proctodeo, è distinto in due parti: la parte anteriore, che comprende l’ileo e il colon, di forma affusolata; il retto, che ha una forma di sacco dilatato e termina con l’apertura anale. Le ghiandole annesse al sistema digerente hanno la funzione di secernere enzimi digestivi. Procedendo dall’apparato boccale all’apertura anale, si trovano: o le ghiandole salivari E (in arancione); o le ghiandole delle cellule dell’ultimo tratto del mesentero. Respirazione Il sistema respiratorio degli insetti è costituito da una rete molto fitta di tubicini detti trachee che comunicano con l’esterno attraverso delle aperture chiamate stigmi. Questo particolare sistema respiratorio, scoperto da Malpighi nel 1669 nel baco da seta, è in grado di convogliare l ’ossigeno (O2) dall’esterno verso i tessuti e di eliminare all’esterno il biossido di carbonio (CO2) prodotto dal metabolismo cellulare. Trasporto dei materiali Il trasporto delle sostanze all’interno del corpo degli insetti viene assicurato dalla presenza del sistema circolatorio, che negli insetti è un sistema aperto, così chiamato perché non è formato da vasi chiusi come nel caso dei vertebrati. Sul lato superiore degli insetti è presente un lungo vaso dorsale, chiamato cuore A, organo pulsante che dall’addome si prolunga verso il capo formando l’aorta B; esso è composto da camere successive suddivise da strozzature. La circolazione avviene all’interno di una cavità interna, chiamata emocele, che è suddivisa da due diaframmi fibromuscolari (dia1 e dia2), in tre parti: o seno perineurale C, corrispondente alla cavità cefalica; o seno pericardico D, corrispondente alla cavità toracica; o seno periviscerale E, corrispondente alla cavità addominale. Eliminazione delle sostanze di rifiuto L’eliminazione delle sostanze di rifiuto dal corpo degli insetti viene svolta dal sistema escretore. I principali organi del sistema escretore sono i tubi malpighiani A, a fondo cieco, che fluttuano liberamente nell’emolinfa all’interno del seno periviscerale. La loro funzione è analoga a quella dei reni nei vertebrati. Il loro numero e il loro sviluppo variano a seconda delle specie e a volte anche nei due sessi della stessa specie. Essi sboccano nel canale digerente, all’altezza dell’estremità dell’intestino posteriore. Riproduzio ne Quasi tutte le specie di insetti presentano sessi separati. Il sistema riproduttore degli insetti si trova nell’addome, in posizione centrale, al di sopra della catena ganglionare ventrale. Gli insetti si riproducono comunemente per anfigonìa, cioè attraverso l’accoppiamento tra individui di sessi diversi, in seguito alla quale si verifica la fecondazione del gamete femminile (oocita) da parte del gamete maschile (spermatozoo). Gli organi del sistema riproduttore maschile sono: o due testicoli, organi pari; o i vasi deferenti, organi pari; o il canale eiaculatore, organo impari; o i genitali esterni, costituiti dall’organo copulatore. Gli organi del sistema riproduttore femminile sono: o due ovari, organi pari; o gli ovidotti laterali, organi pari; o l’ovidotto comune, organo impari; o la spermateca; o le ghiandole accessorie; o i genitali esterni, costituiti dall’ovopositore. Esistono negli insetti due tipi di ovodepositori: o l’ovodepositore morfologico (grilli, cavallette); o l’ovodepositore di sostituzione (Coleotteri, Lepidotteri e Ditteri). Coordinamento delle funzioni Il coordinamento di tutte le funzioni vitali viene effettuato negli insetti da due strutture fondamentali: o il sistema nervoso e gli organi di senso, a esso annessi, che consentono agli insetti di percepire stimoli ambientali di diversa natura (luminosi, chimici, termici, meccanici); o il sistema secretore, costituito dall’insieme delle ghiandole. Sistema nervoso Il sistema nervoso degli insetti, deputato alla trasmissione di stimoli bioelettrici, è composto da tre sottosistemi, che svolgono funzioni diverse ma profondamente coordinate tra loro. o Il sistema nervoso centrale che è formato da masse di neuroni chiamate gangli; procedendo dal capo verso l ’addome possiamo trovare:il cerebro, lo gnatocerebro, la catena gangliare. o Il sistema nervoso periferico, costituito dall’insieme dei nervi, che vengono raggruppati in due tipologie: sensoriali, motori. o Il sistema nervoso viscerale è costituito dall’insieme dei nervi che raggiungono gli organi interni: cuore, organi del sistema respiratorio e del sistema digerente; esso svolge le funzioni neurovegetative. I neuroni sono le unità strutturali e funzionali del sistema nervoso, sono cellule specializzate per la trasmissione degli impulsi nervosi; comunicano tra loro tramite sinapsi. Un neurone è costituito da un corpo cellulare coperto da centinaia di brevi e ramificate estensioni, chiamate dendriti, che ricevono informazioni da altri neuroni, e una lunga estensione, chiamata assone (o neurite), che trasmette il messaggio ricevuto a un altro neurone o verso le cellule di destinazione. Percezione degli stimoli luminosi Gli organi di senso che consentono agli insetti di percepire gli stimoli luminosi vengono chiamati fotorecettori, che sono di due tipi: o Le strutture semplici sono gli ocelli, che consentono agli insetti solamente di percepire le differenze di intensità della luce, ma non le immagini. o Gli occhi composti, disposti in posizione laterale, sono più grandi e più complessi degli ocelli: sono costituiti da più unità ottiche autonome e coordinate tra loro, chiamate ommatidi. La visione negli insetti avviene in modo differente secondo il loro stile di vita. o visione per apposizione, tipica degli insetti diurni; o visione per sovrapposizione, tipica degli insetti notturni; o visione per scansione, tipica degli insetti che volano usano la vista per la ricerca del cibo e del partner. Percezione degli altri stimoli ambientali Gli organi di senso che consentono agli insetti di percepire gli stimoli chimici vengono chiamati chemiorecettori. I più importanti sono: o le antenne, che percepiscono gli stimoli olfattivi; o i palpi labiali e i alpi mascellari, che percepiscono gli stimoli gustativi. Altri organi di senso, chiamati meccanorecettori, sono in grado di percepire altri stimoli: o il tegumento e le antenne, che percepiscono gli stimoli tattili; o gli organi timpanali, che percepiscono gli stimoli sonori, generalmente ultrasuoni: sono posizionati in diverse parti del corpo a seconda della specie; nei grilli si trovano per esempio sulle tibie anteriori, in molte farfalle sul torace; Le antenne sono appendici del capo presenti in tutti gli insetti (vedi fig. xx); sono generalmente inserite sulla fronte, a partire da alloggiamenti chiamati toruli. Le antenne sono costituite da diverse parti chiamate antennomeri. il numero, la forma e le dimensioni degli antennomeri è molto variabile in base alla specie e spesso anche in base al sesso. Le antenne hanno una funzione prevalentemente sensoriale, essendo dotate di diversi recettori. Sistema secretore L’insieme delle ghiandole, che secernono sostanze di vario tipo, costituisce il sistema secretore, che negli insetti è particolarmente sviluppato. Nel corpo degli insetti sono presenti due tipi di ghiandole: o le ghiandole endocrine, che secernono il loro contenuto all’interno del corpo; o le ghiandole esocrine, che secernono il loro contenuto all’esterno del corpo. I feromoni I meccanismi di comunicazione degli insetti con gli individui della stessa specie avvengono in buona parte attraverso l’emissione di sostanze chimiche, generalmente volatili, nell’aria. Queste sostanze vengono chiamate feromoni, e possono essere percepite, per mezzo dei chemiorecettori, anche a grandi distanze dal luogo di emissione. I feromoni si distinguono comunemente in base alle funzioni svolte: o feromoni di aggregazione; o feromoni di dispersione; o feromoni di aggressione; o feromoni di tracciamento; o feromoni sessuali. SVILUPPO POST-EMBRIONALE Nella maggior parte delle specie animali la differenza tra individui giovani e individui adulti riguarda soprattutto le loro dimensioni. Gli insetti, invece, passando dallo stadio giovanile a quello adulto subiscono spesso radicali trasformazioni. Questo processo viene chiamato metamorfosi. Ci sono due tipi di metamorfosi, quella completa e quella incompleta. Metamorfosi completa Circa l’88% di tutti gli insetti subisce una metamorfosi completa che si compie in quattro fasi. o uova: costituiscono il primo stadio della metamorfosi completa; o larva: dalle uova che si schiudono nascono delle larve, che sono molto diverse dall’aspetto degli insetti adulti; o pupa: le larve costituiscono intorno a sé dei bozzoli, chiamati pupe; o adulto: al termine della fase precedente, dalla pupa fuoriesce l’insetto adulto, dotato di tre paia di zampe e generalmente due paia di ali. Metamorfosi incompleta Circa il 12% di tutti gli insetti subisce una metamorfosi incompleta che si compie in tre fasi. o uova: costituiscono il primo stadio della metamorfosi incompleta; o ninfa: dalle uova che si schiudono nascono delle ninfe, che nell’aspetto assomigliano a piccoli adulti, anche se di solito non hanno le ali. o adulto: gli insetti non compiono più mute quando raggiungono la loro dimensione adulta. Il controllo ormonale dello sviluppo post- embrionale Lo sviluppo post-embrionale degli insetti è controllato da due ormoni principali. La neotenina, chiamata anche ormone giovanile, viene prodotta dai corpi allati, ghiandole endocrine che si trovano dietro il cerebro. La neotenina viene rilasciata durante ogni trasformazione, ma la sua quantità diminuisce ogni volta. L’ecdisone, chiamato anche ormone della muta, viene prodotto dalla ghiandola protoracica, collocata all’inizio del torace e presente solo negli stadi giovanili: la sua secrezione determina l’inizio di una nuova trasformazione. Questo ormone viene secreto in seguito a uno stimolo dell’ormone cerebrale rilasciato dai corpi cardiaci, ghiandole situate tra il cerebro e i corpi allati. VITA DI RELAZIONE Gli insetti sono in costante relazione con altri individui della stessa specie, nonché con altri di specie diverse utilizzando una ampia e diversificata serie di azioni: o emissione di sostanze chimiche operata dalle ghiandole esocrine; o emissione di luce; o emissione di suoni; o fenomeni di mimetismo. Emissione di luce Molti insetti emettono luce grazie alla presenza di veri e propri organi luminosi o grazie all’attività di batteri fosforescenti che vivono in simbiosi con essi. L’emissione di luce è dovuta alla luciferina, una sostanza che reagisce in presenza di O2 e di H2O trasformandosi in ossiluciferina (che genera l’energia luminosa) grazie all’azione catalitica svolta da un enzima contenuto nell’emolinfa, la luciferasi. Emissione di suoni Molte specie di insetti emettono suoni di varia frequenza, molti dei quali, come gli infrasuoni e gli ultrasuoni, non sono percepibili dall’orecchio umano. L’emissione di suoni può svolgere diverse funzioni: comunicazione tra individui della stessa specie che formano aggregazioni, attrazione individui di sesso opposto, come segnale di allarme. L’emissione di suoni può avvenire in diversi modi: o per mezzo di movimenti correlati all’attività dell’insetto, come nel caso del ronzio delle ali durante il volo; o a causa dello sfregamento di una parte del corpo contro un’altra; o grazie al passaggio di gas o liquidi attraverso orifizi naturali; o per mezzo di colpi contro superfici dure. Fenomeni di mimetismo Colori e/o forme particolari, ma anche imitazione di comportamenti, consentono a molte specie di insetti di confondersi con l’ambiente circostante; in altri casi permettono a insetti innocui di imitare insetti dotati di armi di difesa, per confondere i predatori. Questo complesso di fenomeni viene chiamato mimetismo. Si distinguono due tipi di mimetismo: o il mimetismo criptico, quando l’insetto tende a confondersi con l ’ambiente, assumendo le colorazioni e le forme di foglie, rami, corteccia ecc.; o il mimetismo fanerico, considerato il vero e proprio mimetismo, quando una specie assume la forma, i colori e/o lo stesso comportamento di un’altra. ALTRI ANIMALI FITOFAGI Nematodi I nematodi, vermi cilindrici non metamerici che appartengono al phylum dei nematelminti, sono diffusi in ogni ambiente del nostro pianeta e sono specializzati nella vita parassitaria non solo a carico delle piante, ma anche degli animali, annoverando tra i loro ospiti pesci, animali domestici e anche l’uomo. Il corpo dei nematodi ha una forma cilindrica ed è dotato di una cavità interna, detta pseudoceloma e svolge la funzione di idroscheletro. La cuticola esterna ha una funzione di rivestimento e protegge l ’animale dalla disidratazione. Gli organi interni fluttuano nello pseudoceloma. I nematodi si nutrono a spese delle radici delle piante; provocano ferite con il loro stiletto causando un danno diretto per la lesione e per la saliva tossica, aprono la via a infezioni batteriche e fungine, inoltre molti di essi possono essere vettori di virosi. Essi possiedono una elevata resistenza alle condizioni ambientali avverse, superando senza difficoltà periodi di freddo intenso, aridità e anche l’assenza di piante ospiti. Non sono in grado di compiere grandi spostamenti, ma compensano le ridotte capacità motorie con una elevatissima capacità riproduttiva. Acari Gli acari appartengono al phylum degli artropodi e alla classe degli aracnidi dei quali costituiscono una sottoclasse. In base al comportamento alimentare si distinguono: o acari fitofagi, che attaccano le piante; o acari delle derrate alimentari, che si nutrono di prodotti alimentari; o acari zoofagi, che attaccano gli animali; o acari detritivori, che si trovano nel terreno e si nutrono di detriti. Il corpo degli acari può essere diviso in due parti: o il cefalotorace, in posizione anteriore, nel quale sono presenti le appendici boccali, gli organi fotorecettori e le zampe; o l’addome, in posizione posteriore, privo di arti. Gli acari parassiti degli animali presentano sulle estremità delle vere e proprie appendici con cui artigliano la preda, mentre in quelli predatori, che hanno vita autonoma, queste appendici hanno una funzione olfattiva e vengono utilizzate per identificare la presenza di cibo. Gli acari delle piante sono dei parassiti fitofagi che si insediano nella pagina superiore delle foglie di molte piante orticole, da frutto e ornamentali. L’apparato boccale negli acari fitofagi è costituito da stiletti che pungono i tessuti vegetali per succhiarne la linfa, causando un deperimento generale, a volte consistente, a causa della continua sottrazione di linfa. Chiocciole e limacce Alcune chiocciole e diverse limacce (chiocciole senza guscio), appartenenti al phylum dei molluschi e alla classe dei gasteropodi, si nutrono di un’ampia gamma di piante, sia spontanee che coltivate, ma anche di materiale vegetale in decomposizione. Le colture erbacee sono le più soggette agli attacchi di chiocciole e limacce, in quanto generalmente presentano tessuti più teneri, ma anche alcune piante da frutto possono subire danni. DOMANDE: Cosa si intende per metameria? Quali sono gli aspetti generali degli insetti? Descrivi la struttura degli insetti. Come è fatto l’apparato boccale degli insetti? Come vengono eliminate le sostanze di rifiuto? Descrivi l’apparato riproduttore degli insetti. Da cosa è composto il sistema nervoso degli insetti? Che funzione hanno le antenne? Cosa sono i feromoni e a cosa servono?