05 Gaspa 2024 DCM Disprassia coordinazione motoria PDF

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Università degli Studi di Cagliari

Giorgio Gaspa

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developmental coordination disorder DCD neuropsychology pediatrics

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This document details the topic of developmental coordination disorder (DCD) and explores various aspects of the disorder. It covers the definition of DCD, the difficulties it can cause, and potential underlying factors.

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Corso di Laurea in Logopedia Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione Facoltà di Medicina e chirurgia Università degli Studi di Sassari La Disprassia Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Bambini goffi: disturbi dello s...

Corso di Laurea in Logopedia Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione Facoltà di Medicina e chirurgia Università degli Studi di Sassari La Disprassia Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Bambini goffi: disturbi dello sviluppo prassico Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Dott. Giorgio Gaspa [email protected] La disprassia è un disturbo della coordinazione e del movimento intenzionale finalizzato (azione) che può anche influenzare il modo di apprendere di un bambino a scuola. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Definire correttamente il termine di disprassia in età evolutiva è a tutt’oggi motivo di controversie tra i vari autori in letteratura Dott. Giorgio Gaspa [email protected] sintomo o quadro sindromico?? Da quale tipo di lesione è determinata e in quale struttura del cervello si trova la lesione?? QUALI SONO LE CAUSE SOTTESE ALLA DISPRASSIA E AL DISTURBO DI SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE? E'improbabile che vi sia un'unica causa, piuttosto si tende a ritenere che ve ne siano varie. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] “Tappe” dello sviluppo motorio Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Prassia non sono semplici movimenti sono sistemi coordinati di movimenti in funzione di un’ INTENZIONE e di un RISULTATO (Piaget, 1960) esito di un processo cognitivo che permette di eseguire movimenti volontari dotati di un significato, atti motori privi di senso e sequenze di gesti, definite come combinazioni di azioni PRASSIA ATTO MOTORIO FINALIZZATO ALL’USO DI OGGETTI Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Input e anticipazione RAPPRESENTAZIONE MENTALE dell’attività Conoscenza degli oggetti Conoscenza delle azioni (repertorio motorio) Processazione e programmazione dell’attività Formulazione del programma motorio Sequenza delle azioni Esecuzione e verifica Realizzazione dell’azione Controllo dell’azione e del risultato attraverso informazioni visive, tattili, cinestesiche… “INTERVENTO MOTORIO” sulla realtà esterna con strategie adeguate, economiche, rapide ed efficaci Come si costruisce una prassia Un gesto abituale non deve essere pensato o monitorato, ma si realizza senza controllo cognitivo (attentivo) se il gesto è nuovo il soggetto deve invece selezionare la sequenza degli atti e controllare il loro svolgimento ed eventualmente modificare il piano il progetto d’azione deve cioè essere immaginato e monitorato nell’atto della realizzazione Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Fasi di acquisizione di una prassia Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Preparazione: l’azione viene eseguita molto lentamente, viene esercitato un forte controllo, vengono curate le singole parti dell’azione Composizione: l’azione viene eseguita più velocemente ma vengono commessi errori di esecuzione Proceduralizzazione: l’azione viene svolta fluentemente, in modo routinario, automatizzato PRASSIA S I COMPONENTE S PROGETTUALE T E Pianificare e rappresentare il progetto M A in previsione di un certo risultato Analizzare, integrare e controllare più informazioni A ATTO MOTORIO derivanti da afferenze visive, tattili, cinestesiche, T T Dott. Giorgio Gaspa FINALIZZATO propriocettive E [email protected] Ordinare in senso spazio-temporale ogni fase N ALL’USO DI T dell’atto motorio I OGGETTI Utilizzare strategie flessibili e modificabili V O COMPONENTE E ESECUTIVA S E Settorializzare e dissociare i singoli movimenti; C Integrarli armonicamente in sequenze motorie U continue, regolari, economiche T Adeguare il reclutamento delle UM I V Regolare il tono in relazione allo scopo O FUNZIONI ESECUTIVE ATTENTIVE S complesso sistema di processi cognitivi di controllo volontario I S flessibili T indipendenti ma in interazione E necessari a programmare, mettere in atto e portare a termine M A con successo un comportamento finalizzato ad uno scopo. A T AVVIO ALLERTA T E N ATTENZIONE SELETTIVA T I V ATTENZIONE SOSTENUTA O E S SHIFTING INIBIZIONE E C U MEMORIA DI LAVORO FLESSIBILITA’ T I V PIANIFICAZIONE PROBLEM SOLVING O Dott. Giorgio Gaspa [email protected] 1 3 Basi fisiologiche del gesto: Abbiamo bisogno di un apporto sensoriale di informazioni che provengono dalla periferia somato-sensoriale Abbiamo bisogno di un sistema motorio che sia in grado di mettere in atto i piani motori Abbiamo bisogno di un sistema cognitivo che fornisca la motivazione dell’azione Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Lo stato dell’arte: studi recenti Rapporto funzionale esistente tra: analisi di informazioni (visive e cinestesiche) pianificazione del movimento volontario DISFUNZIONE DI INTEGRAZIONE SENSORIALE CHE CAUSA DEFICIT NELLA PROGRAMMAZIONE MOTORIA Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Il bambino disprassico puo avere muscoli e intelligenza normali, il problema sta nel PONTE tra l’intelletto e i muscoli. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Cosa succede nella vita quotidiana? fatica ad afferrare una palla, ad andare in bicicletta, sull’altalena difficoltà nell’utilizzo delle posate inciampa spesso, urta mobili e sedie, cade sulle scale. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] …e a scuola? tracciare una linea diritta con il gesso, leggere una riga in modo stabile, “salta da una parola all’altra” Identificare figure simili Invertire le sillabe o le parole Copiare dalla lavagna Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Il bambino disprassico: acquisisce strategie povere o stereotipate fatica a trasferire strategie apprese ad altri contesti, ha una ridotta capacità di rappresentarsi l’oggetto su cui agire, fatica a programmare i movimenti e a controllare una sequenza. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] prassia è un movimento volontario intenzionale aprassia significa mancanza di tale movimento, disprassia significa ridotto controllo di tale movimento Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Vari tipi di disprassia: disprassia orale che interessa l’apparato fonatorio (i bambini affetti non riescono da lattanti a succhiare e presentano problemi di alimentazione); la fonazione e l’articolazione del linguaggio è più o meno compromessa, il bambino non riesce a soffiare, a fare le bolle di sapone, a pronunciare correttamente diversi fonemi,ecc; Dott. Giorgio Gaspa [email protected] disprassia dello sguardo: interessa l’apparato visivo il bambino fatica a spostare lo sguardo dalla lavagna al foglio e viceversa, salta da una riga all’altra, salta delle parole. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] disprassia ideomotoria difficoltà a pianificare una sequenza di movimenti coordinati es. il bambino può prima lavarsi e poi tirarsi su le maniche difficoltà a passare dal piano ideativo a quello motorio es. il bambino sa che il naso è in mezzo agli occhi, ma non riesce a disegnarlo correttamente Dott. Giorgio Gaspa [email protected] MOTRICITA’ GLOBALE E SETTORIALE le difficoltà più frequenti MOTRICITÀ GLOBALE Movimento nello spazio Attività con la palla Giochi di movimento e sport Coordinazione Equilibrio Regolazione della forza Dott. Giorgio Gaspa [email protected] MOTRICITÀ SETTORIALE le difficoltà più frequenti Costruzioni Puzzle Aprire/chiudere barattoli, scatole serrature, lucchetti, barattoli, chiusure a scatto… Utilizzo di forbici, colla, temperino, scotch, righello, squadre, compasso… Abilità grafiche Dott. Giorgio Gaspa [email protected] 1 Child Neuropsychiatry Unit, Department of Clinical and Biological Sciences, University of Insubria, Varese (Italy) DEVELOPMENTAL COORDINATION DISORDER (DCD/SDDMF) Dott. Giorgio Gaspa [email protected] DEFINIZIONE DISORDINE NEUROBIOLOGICO COMPLESSO CARATTERIZZATO DA DEFICIT NEUROPSICOLOGICI IN TERMINI DI IMMAGINAZIONE MOTORIA, PIANIFICAZIONE- PROGRAMMAZIONE ED ESECUZIONE DI UN ATTO MOTORIO ⚫ Disturbo del NEUROSVILUPPO (DSM-V) ⚫ Le MANIFESTAZIONI CLINICHE variano in funzione dell’ETÀ ⚫ Inserito per la prima volta nel DSM-III Dott. Giorgio Gaspa [email protected] DSM 5: NEURODEVELOPMENTAL DISORDERS Intellectual Disability (Intellectual Developmental Disorder – ICD-11) Intellectual Developmental Disorder Intellectual or Global Developmental Delay Not Elsewhere Classified Communication Disorders Language Disorder Speech Disorder Social Communication Disorder Autism Spectrum Disorder Autism Spectrum Disorder Attention Deficit/Hyperactivity Disorder Attention Deficit/Hyperactivity Disorder Attention Deficit/Hyperactivity Disorder Not Elsewhere Classified Condizioni caratterizzate da: Specific Learning Disorder Specific Learning Disorder - insorgenza in età evolutiva -(> prescolare) Motor Disorders - spesso in comorbidità Developmental Coordination Disorder Stereotypic Movement Disorder -compromissioni del Tourette's Disorder funzionamento personale, Chronic Motor or Vocal Tic Disorder sociale, scolastico o Provisional Tic Disorder occupazionale. Tic Disorder Not Elsewhere Classified Substance-Induced Tic Disorder Dott. Giorgio Gaspa [email protected] RIDONDANZA TERMINOLOGICA DIFFICOLTÀ PERCETTIVO - MOTORIE ( Domrath ,1968) DEVELOPMENTAL DISPRAXIA (Ayres, 1979) DISFUNZIONE DI INTEGRAZIONE SENSORIALE (Ayres, 1972, 1979) DISFUNZIONE NEUROLOGICA MINORE (MBD) (Touwen, 1993) IMPACCIO MOTORIO (Orton, 1937) (Whiting, Clarke & Morris, 1969). SINDROME DEL BAMBINO GOFFO NVLD (Rourke, 1987) DAMP (Gillberg - Svezia) Dott. Giorgio Gaspa [email protected] DEFINIZIONE DI COORDINAZIONE MOTORIA ⚫ Per alcuni rappresenta il rapporto dinamico tra le membra in movimento, espresso in cinematica del movimento (Bernstein, 1967 ). ⚫ Per altri rappresenta una delle tante abilità motorie che sono alla base delle prestazioni del movimento (Guilford ,1958) I TEST comunemente usati per valutare il DCD tendono a non essere basati su alcuna rigorosa definizione di coordinazione motoria, ma sull’assunzione implicita che il COORDINAMENTO GENERALE e le ABILITÀ MOTORIE GENERALI ESISTONO e POSSONO ESSERE MISURATE. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Classification of motor disorders in children A. Elementary motor disorders: Elementary motor function needs nearly no learning process and not always sensory feedback. These functional aspects and their disorders may be visible from birth: reaching motor milestones (sitting, standing, walking), force (paresis), tone (hypo-hyper, and dystonia), equilibrium and balance (disorders), ataxia, and involuntary movements (chorea, athetosis, tremor, and tics). B. Sensorimotor disorders: These include, for example, absent proximal- distal dissociation, disorder in kinaesthesia, absent precision and rhythmicity, disorder of body schema and gnosopraxis, absent crossing of body midline, bimanual dyscoordianation, and incomplete laterality. C. Problems with programming actions (dyspraxias): Praxis entails acquired concepts for the planning and orgnization/execution of such goal- directed acts as dressing and writing and the use of tools as well as those dealing with own body movements (as in ballet). Developmental dyspraxia is praxis that does not come into being in an optimal way, theoretically without the presence of a sensory disorder, a paresis, or another elementary motor function. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] DSM-V DCD (Developmental Coordination Disorder) Inserito nella categoria “DISORDINI DEL NEURO-SVILUPPO” Sezione “DISTURBI MOTORI” ⚫ A.L’acquisizione e l’esecuzione di abilità motorie coordinate risultano notevolmente inferiori rispetto a quanto atteso per l’età e per l’opportunità che l’individuo ha avuto di apprendere e utilizzare tali abilità. Le difficoltà si manifestano con goffagine, lentezza e imprecisione nel movimento. ⚫ B.Il deficit delle abilità motorie interferisce in modo significativo e persistente con le attività della vita quotidiana ed ha un’ impatto sulla produttività scolastica, sulle attività pre-professionali e professionali, sul tempo libero e sul gioco. ⚫ C.L’esordio dei sintomi avviene nel primo periodo dello sviluppo (clinicamente non viene fatta diagnosi prima dei 5 anni, anche se è bene riconoscerlo il prima possibile). ⚫ D.I deficit delle abilità motorie non sono meglio spiegati da disabilità intellettiva o da deficit visivo e non sono attribuibili ad una condizione neurologica che influenza il movimento. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] ICD-10 SDDMF(Specific Developmental Disorder of Motor Function) ⚫ Disturbo in cui la caratteristica principale è una grave compromissione dello sviluppo della coordinazione motoria che non è spiegabile in termini di disabilità intellettiva generale o di qualsiasi disordine neurologico specifico, congenito o acquisito. ⚫ Nella maggior parte dei casi, tuttavia, un attento esame clinico mostra segni di immaturità dello sviluppo neurologico, quali movimenti coreiformi degli arti, movimenti a specchio e altre caratteristiche motorie associate, nonché segni di compromissione della motricità grossolana e fine. ⚫ La definizione esclude anomalie della mobilità e della deambulazione, mancanza isolata di coordinazione e compromissione motoria secondaria a ritardo mentale o associata ad altri disturbi medici e psicosociali. ⚫ Sottogruppi ICD-10: disfunzione della motricità grossolana F82.0 o fine F82.1 (compresa grafo-motricità), significativi disturbi di scrittura sono classificati in F81.8. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] CPG Clinical Practice Guideline- Diagnostic Criteria for DCD ⚫ I. Le prestazioni motorie sono sostanzialmente al di sotto del livello atteso per età cronologica ed opportunità di acquisizione. Lo scarso rendimento motorio può manifestarsi come scarso equilibrio, goffaggine , tendenza a far cadere oggetti o sbattere contro le cose o ancora, persistente difficoltà nell'acquisizione delle abilità motorie di base. Possono essere segnalati ritardi nelle tappe di sviluppo motorio. ⚫ II. Il disturbo al criterio I interferisce significativamente con le attività di vita quotidiana o con il rendimento scolastico (cura di sé e auto- manutenzione, produttività accademico/scolastica, attività professionali, tempo libero) ⚫ III. La compromissione della coordinazione motoria non è solo spiegabile da ritardo mentale. Il disturbo non può essere spiegato da qualsiasi specifico disturbo neurologico congenito o acquisito o qualsiasi grave problema psicosociale (es: grave deficit attentivo o gravi problemi psicosociali, es: privazione ). Dott. Giorgio Gaspa [email protected] ⚫ Chiarimento del criterio III 1.DCD non deve essere diagnosticato (1) se le prestazioni motorie non possono essere valutate da un test motorio specifico o se, (2) dopo una valutazione globale la disfunzione motoria può essere spiegata con un'altra condizione. Il ruolo dei possibili segni neurologici minori descritti dall’ ICD- 10 necessita di ulteriori valutazioni. 2.DCD e disabilità intellettiva. Fissare un livello di IQ per distinguere tra i bambini con DCD e bambini con problemi di coordinamento a causa di disabilità intellettiva non sembra essere utile. 3.DCD e diagnosi coesistenti. Va considerato che le comorbidità associate al DCD possono interferire con le performance motorie e con i test standardizzati, nonché con le attività della vita quotidiana, rendendo la valutazione motoria dei bambini con DCD alquanto difficile. Dott. Giorgio Gaspa [email protected] EPIDEMIOLOGIA ⚫ Il tasso di prevalenza del DCD varia dal 5 al 20% (in considerazione della variabilità dei criteri diagnostici); la percentuale più frequentemente citata in letteratura è del 5-6 %. ⚫ Il DCD è più comune nei M rispetto alle F con un rapporto M:F che varia dal 2:1 al 7:1 Nonostante il DCD sia relativamente comune è tuttora poco riconosciuto/diagnosticato dagli operatori sanitari. EACD: Recommendations on the definition, diagnosis and intervention of developmental coordination disorder (long and pocket version); Developmental Medicine & Child Neurology 2012, 54: 54–93 Dott. Giorgio Gaspa [email protected] IPOTESI EZIO-PATOGENETICHE ⚫ Fattori GENETICI (es: FOXP2) ⚫ Fattori ACQUISITI precoci: prematurità, basso peso, sofferenza pre-perinatale ⚫ Coinvolgimento dei PROCESSI MATURATIVI A CARICO DEL SNC (disturbo del neurosviluppo) ⚫ Studi di f-RMN: ALTERAZIONI MICROSTRUTTURALI a carico del tratto corticospinale e radiazione talamica posteriore (come per PCI) ⚫ ALTERAZIONI DEL TALAMO E DEI GANGLI DELLA BASE con invio di informazioni scorrette a corteccia prefrontale, parietale e temporoccipitale. ⚫ DISTURBO DI INTEGRAZIONE NEUROSENSORIALE legato a difficoltà di pianificazione delle sequenze di un movimento; non solo un problema meramente esecutivo (Ayres, 1972; Dewey & Kaplan,1994; Dunn et al, 1986) Dott. Giorgio Gaspa [email protected] Prematurità ⚫ Molti dati in letteratura correlano la nascita prematura (sptt

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