Vademecum Operativo Decreto Ministeriale 269/2010

Questo articolo definisce l'ambito di applicazione della legge, specificando le attività e i servizi a cui si applica, come la vigilanza privata, l'investigazione privata e l'informazione commerciale.

Questo articolo descrive i requisiti che devono essere soddisfatti dagli istituti di vigilanza privata per operare. Questi requisiti includono aspetti organizzativi come la struttura legale, i requisiti finanziari e la formazione professionale del personale.

Questo articolo definisce i requisiti e la qualità dei servizi di vigilanza privata. Questi requisiti includono aspetti come la professionalità, l'imparzialità, il rispetto dei diritti umani e la sicurezza.

Questo articolo definisce i requisiti e la qualità dei servizi che gli istituti di investigazione privata e di informazioni commerciali devono soddisfare. Questi requisiti includono aspetti come la professionalità, la riservatezza, l'etica e il rispetto della legge.

Questo articolo definisce i requisiti professionali e formativi delle guardie particolari giurate. I requisiti comprendono un livello minimo di istruzione, un corso di formazione specifico e un superamento di un esame.

Il decreto del Ministro dell'Interno determina i requisiti minimi professionali e di formazione che le guardie particolari giurate devono possedere.

Il Ministro dell'Interno, con un decreto, stabilisce i requisiti minimi per diventare guardia giurata.

Le regioni vengono consultate durante il processo di definizione dei requisiti minimi per le guardie giurate.

Il decreto del Ministro dell'Interno viene adottato seguendo le modalità indicate nel regolamento per l'esecuzione del testo unico.

La riforma regolamentare mira a migliorare la qualità dei servizi delle guardie giurate.

Il servizio di informazione economica alle imprese raccoglie dati e notizie sul sistema economico nel rispetto della normativa in materia di segreto aziendale e industriale. Tali dati e notizie possono provenire da pubblici registri, atti o documenti accessibili a tutti.

L'obiettivo del servizio di informazione economica è quello di ridurre il rischio legato al credito, garantendo la trasparenza del mercato e contribuendo allo sviluppo del sistema imprenditoriale.

Le informazioni economiche vengono raccolte nel rispetto delle leggi sul segreto aziendale e industriale, e provengono da fonti pubbliche e accessibili a tutti.

Il servizio di informazione economica si concentra sulla raccolta e analisi di dati economici per supportare le decisioni aziendali. Non svolge attività di tipo investigativo.

Le imprese di informazione economica e quelle di investigazione differiscono per organizzazione interna e tipo di servizio offerto.

La sicurezza del sistema economico richiede sia informazioni economiche che indagini investigative, ma questi due ambiti sono distinti e complementari.

Le imprese di informazione economica forniscono analisi e previsioni sul sistema economico, aiutando le aziende a gestire i rischi e a prendere decisioni strategiche.

Il servizio di informazione economica è un servizio di valore per le aziende che operano in un mercato globale e dinamico.

Il decreto specifica che i collaboratori segnalati ai sensi dell'art.259 del Regolamento d'esecuzione TULPS possono svolgere attività di osservazione, ripresa video/fotografica e sopralluogo.

Il decreto sottolinea che i collaboratori segnalati ai sensi dell'art. 259 TULPS svolgono compiti investigativi elementari, come supporto materiale, per aiutare il titolare dell'autorizzazione a completare l'indagine.

Il decreto afferma che i collaboratori segnalati non possono partecipare a indagini difensive.

Il decreto fa riferimento alla circolare del 23 ottobre 1996, nr. 559/C.14426.10089.D(1) e alla circolare del 2 maggio 1997, nr. 559/C.5808.10089.D.A(1), che vengono abrogate.

Il decreto prevede che i soggetti autorizzati possano svolgere attività di osservazione, ripresa video/fotografica e sopralluogo attraverso i propri collaboratori segnalati.

Il decreto fa riferimento al Regolamento d'esecuzione TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) per definire il ruolo e le attività dei collaboratori segnalati.

Il decreto fa riferimento alle sentenze del Tribunale Penale e del TAR della Puglia per fornire un contesto legale.

Il decreto specifica che, oltre alle attività svolte dai collaboratori segnalati, i soggetti autorizzati possono anche svolgere indagini difensive.

Il periodo transitorio per l'attuazione di un progetto, previsto in caso di primo rilascio di licenza, non è contemplato in caso di estensione della licenza.

Le richieste presentate prima dell'entrata in vigore del decreto (16.3.2011) sono soggette alle nuove disposizioni se l'istruttoria è ancora in corso.

Il D.P.R. 153/2008 presuppone che l'interessato abbia già a disposizione i mezzi necessari per realizzare il progetto, in caso di estensione di licenza.

Il tempo necessario per il rilascio di nuove licenze è di 180 giorni, mentre per le estensioni è di 90 giorni.

I tempi per il rilascio della licenza possono essere sospesi per un massimo di 30 giorni secondo la Legge 241/90.

Se i termini per il rilascio dell'autorizzazione sono stati superati, la licenza può comunque essere rilasciata se sono soddisfatte le condizioni richieste.

Le circolari 557/PAS/2731/10089.D(1) del 29 febbraio 2008 e 557/PAS/15403.10089 forniscono informazioni sulle indicazioni da seguire per il rilascio dell'autorizzazione.

L'Ufficio per gli Affari della Polizia Amministrativa e Sociale (PAS) si occupa della gestione delle licenze.

La Prefettura riceve la domanda di unificazione, revoca il titolo precedente e rilascia un nuovo titolo che abilita all'operatività nel nuovo ambito territoriale costituito dalle province interessate.

L'istituto deve fornire un regolamento di servizio, da sottoporre al Questore della sede principale per l'approvazione. Questo regolamento tiene conto delle specifiche esigenze dei territori in cui l'istituto opererà.

Il regolamento di servizio, redatto in base all'Allegato D del Decreto, deve essere approvato dal Questore della provincia della sede principale.

Il regolamento deve considerare le specificità dei territori in cui l'istituto opererà.

La cauzione da versare dall'istituto viene ricalcolata in base ai parametri dell'Allegato F del Decreto, considerando l'estensione territoriale del nuovo ambito di operatività.

L'istituto dispone del tempo previsto dalla legge per conformarsi alle disposizioni del decreto, anche dopo l'unificazione della licenza.

Le Prefetture delle province interessate revocheranno il titolo di polizia precedentemente rilasciato all'istituto.

L'istituto deve conformarsi alle disposizioni del decreto, anche dopo l'unificazione della licenza.