Vaccinazione e Virus: Impatti e Meccanismi

L'arrivo di un virus in una popolazione che non ha mai avuto contatto con esso. Questo porta a una diffusione rapida e incontrollata del virus, con conseguenze imprevedibili.

I coronavirus più contagiosi causano malattie respiratorie e offrono una protezione a lungo termine contro la malattia grave, ma solo una protezione breve contro l'infezione. Ciò consente al virus di circolare continuamente.

Il processo di immunizzazione attraverso l'esposizione al virus. Attraverso l'infezione, il corpo sviluppa una risposta immunitaria.

La protezione contro le malattie ottenuta attraverso la vaccinazione. Stimola il sistema immunitario senza esporre l'individuo al virus stesso.

I tre livelli che definiscono la diffusione di un virus: l'interazione con le cellule, la trasmissione tra le persone e l'impatto sull'intera popolazione.

Una popolazione parzialmente vaccinata può portare a un aumento dell'età in cui si manifesta la malattia. Questo perché il virus circola meno, ma può essere più grave per gli individui non vaccinati.

Il virus della rabbia, un virus letale che si trasmette attraverso il morso di animali infetti, principalmente animali selvatici. L'uomo è l'ospite finale e non può trasmettere la malattia. Il virus può mutare e adattarsi agli ospiti.

I virus con envelope sono avvolti da una membrana lipidica, derivata dalla cellula infettata.

I virus nudi sono privi di envelope e hanno un capside protettivo esterno.

L'adsorbimento è il primo passo del ciclo replicativo virale, in cui il virus si lega alla superficie della cellula ospite.

La penetrazione è il secondo passo del ciclo replicativo virale, in cui il virus entra nella cellula ospite.

L'uncoating è il terzo passo del ciclo replicativo virale, che consiste nella rimozione del capside protettivo del virus all'interno della cellula ospite.

La sintesi di acidi nucleici e proteine virali è una fase cruciale del ciclo replicativo, in cui il virus sfrutta la cellula ospite per creare copie dei propri componenti.

L'assemblaggio virale coinvolge la formazione di nuove particelle virali completamente assemblate all'interno della cellula ospite.

Il rilascio virale rappresenta l'ultima fase del ciclo, in cui i nuovi virus escono dalla cellula ospite per infettarne altre.

Le proteine di attacco virale (VAP) sono proteine che si trovano sul capside o sull'envelope del virus e che si legano a specifiche proteine sulla membrana della cellula ospite.

La proteina presente sulla superficie del virus responsabile della sua fusione con la membrana cellulare. Determina l'ingresso del virus nella cellula.

Strategia utilizzata dai virus per evitare il sistema immunitario. La proteina fusogena viene mascherata o modificata per evitare il riconoscimento.

La modificazione della proteina fusogena per renderla meno visibile al sistema immunitario. Usata da alcuni virus per sfuggire al riconoscimento.

Il virus presenta una versione non funzionale della proteina fusogena, che viene riconosciuta dal sistema immunitario. Il virus riesce comunque a entrare nella cellula con la sua forma funzionale.

La proteina fusogena si attiva solo quando il virus incontra il suo bersaglio cellulare. Questo meccanismo la mantiene nascosta fino al momento giusto.

Processo cellulare che ingloba materiale esterno, come i virus, formando un endosoma. La cellula utilizza questo processo per digerire il materiale fagocitato.

Un compartimento cellulare che si forma durante l'endocitosi. L'endosoma contiene il materiale fagocitato dalla cellula, come un virus in entrata.

La cellula abbassa il pH all'interno dell'endosoma. Questo ambiente acido attiva alcuni enzimi litici e aiuta la fusione del virus con la membrana dell'endosoma.

Meccanismo utilizzato dai virus per sfuggire al sistema immunitario e penetrare nella cellula. La proteina fusogena si rivela solo all'interno dell'endosoma, quando il pH è acido.

I virus possono utilizzare la fisiologia cellulare a loro vantaggio. L'acidificazione dell'endosoma, che normalmente serve alla cellula per digerire il materiale fagocitato, aiuta i virus a penetrare nella cellula.

Il virus del raffreddore causa la morte delle cellule del rivestimento nasale, ma queste si riproducono velocemente. Se, invece, muoiono i motoneuroni, che non si riproducono, il muscolo innervato dal motoneurone va incontro a paralisi. La poliomielite è un esempio di malattia che può causare la morte dei motoneuroni, portando alla paralisi.

Questo metodo di rilascio virale permette al virus di uscire dalla cellula senza ucciderla sempre. In alcuni casi, il virus continua a vivere nella cellula, mentre in altri casi il virus uccide la cellula.

Un importante esempio è la rosolia, che può causare gravi danni allo sviluppo del feto se contratta durante la gravidanza. Può interferire con le funzioni più delicate, come lo sviluppo degli organi e del sistema nervoso.

Le proteine virali sulla membrana cellulare possono essere riconosciute dal sistema immunitario e portare alla distruzione della cellula infettata. Questo processo può essere causato da una risposta immunitaria al virus stesso.

L'epatite B causa danni a lungo termine al fegato, portando alla cirrosi o al tumore, anche se l'infezione iniziale non è grave.

I virus nudi, invece di fondere la loro membrana con l'endosoma, lo fanno scoppiare, ottenendo lo stesso risultato dell'ingresso nella cellula.

Dopo che il virus entra, c'è un periodo in cui non è più rilevabile all'interno della cellula, perché si separa dalle proteine e dal genoma. Questo periodo è definito eclisse.

Il virus deve sintetizzare nuovi acidi nucleici e nuove proteine per replicarsi. Questo processo comporta duplicazione del genoma e traduzione delle proteine.

Le proteine del virus, come quelle del capside, si assemblano spontaneamente, senza bisogno di energia cellulare. Questo è un vantaggio per il virus, poiché può sfruttare la cellula senza danneggiarla gravemente.

I virus a DNA devono sintetizzare un mRNA a partire dal loro DNA. Per fare questo, sfruttano l'RNA-polimerasi DNA-dipendente della cellula, utilizzando promotori ed enhancer forti per attirare l'enzima.

I virus modificano la cellula ospite per farla lavorare a loro vantaggio, spingendola a produrre proteine e acidi nucleici virali invece dei suoi normali prodotti cellulari.

La replicazione dei virus comporta una serie di fasi, dalla penetrazione nella cellula alla sintesi di nuove proteine e acidi nucleici, fino all'assemblaggio di nuove particelle virali.

I virus-like particles (VLP) sono particelle che mimano il capside del virus senza contenere il genoma. Possono essere utilizzati come vaccini per virus che non si replicano in vitro.

I virus a DNA o a RNA utilizzano diversi meccanismi per replicarsi all'interno della cellula ospite. Questi meccanismi influenzano il ciclo virale e la capacità del virus di diffondersi.

La capacità del virus di replicare in vitro può influenzare la sua capacità di infettare le cellule e diffondersi. Un virus che si replica in vitro può essere utilizzato per studiare il ciclo virale e sviluppare vaccini.