Sviluppo Psicomotorio del Bambino

Tra i principi fondamentali del rapporto di collaborazione, la diversità è vista come una risorsa da riconoscere e rispettare, senza distinzioni di razza, etnia, cultura o condizione socioeconomica.

Il riconoscimento dei punti di forza del bambino e della sua famiglia è fondamentale per costruire un rapporto positivo e collaborativo.

La flessibilità è un elemento chiave per adattare le cure alle esigenze specifiche di ogni bambino e famiglia.

La comunicazione con il bambino è essenziale per comprendere il suo punto di vista, i suoi pensieri e i suoi sentimenti in relazione alla malattia.

Un adulto che si relaziona con un bambino deve assumere il punto di vista del bambino e non esprimere la sua opinione personale, creando un ponte di comprensione.

I pazienti e le loro famiglie richiedono frequentemente spiegazioni e rassicurazioni riguardo la malattia e la terapia.

I pazienti e le loro famiglie hanno aspettative chiare e frequenti in merito ai tempi di prognosi della malattia.

I pazienti e le loro famiglie possono sentirsi a disagio quando vengono apportate modifiche al programma medico-infermieristico.

Sono presenti conflitti aperti e difficoltà di relazione con i curanti.

Il malato vive la malattia in solitudine, sia a livello psicologico e relazionale che di assistenza.

I familiari non sono disponibili a fornire aiuto al malato.

I familiari cercano la presenza di più operatori sanitari e l'applicazione di diversi metodi terapeutici.

L'infermiere deve dare la priorità alla disponibilità personale, al rapporto empatico con il paziente e la sua famiglia, al rispetto dell'autonomia e della libertà del paziente.

Temperatura corporea troppo alta, può causare danni al cervello e altri organi. I bambini piccoli sono più vulnerabili.

Temperatura corporea troppo bassa, Può portare a problemi respiratori e circolatori, ipossia e ipoglicemia.

Spugnature o bagni con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea in caso di febbre.

Evaporazione del sudore, esposizione a correnti d'aria, contatto con superfici fredde e vestiario inadeguato. I bambini piccoli hanno una superficie corporea più ampia rispetto al volume e perdono calore più facilmente.

Assicurare una temperatura ambientale costante tra 25 e 26°C, coprire il bambino dopo il bagno, evitare correnti d'aria, riscaldare le mani e gli oggetti che toccano il bambino e monitorare la temperatura corporea.

Coprire il bambino con indumenti leggeri di cotone, fare docce e bagni tiepidi senza sapone (più volte al giorno quando fa caldo) e insegnare ai genitori a riconoscere i sintomi di ipertermia o colpo di calore.

Sensazione sgradevole e spiacevole associata a un danno tissutale.

Segnale importante per la diagnosi iniziale, spia precoce di progressione di malattia o di sua variazione, elemento presente durante procedure diagnostiche e/o terapeutiche.

I fattori che influenzano la relazione tra la famiglia e la malattia del bambino. Comprendono le risorse economiche e sociali della famiglia, le capacità di risolvere i problemi e i meccanismi di coping, nonché le risorse e le convinzioni dei genitori.

Un metodo sistematico per gestire l'assistenza infermieristica basato sulla risoluzione dei problemi e sul processo decisionale.

La prima fase del processo di assistenza infermieristica, dove si raccolgono informazioni sulla salute del bambino e della famiglia.

La persona che si prende cura del bambino, come i genitori o altri familiari.

Le capacità di affrontare le difficoltà e adattarsi alle situazioni difficili.

Informazioni, sintomi e segni raccolti durante la valutazione infermieristica.

L'ascolto empatico e attento dell'infermiere, senza giudizi, che si concentra sulle parole e sui sentimenti del bambino e della famiglia.

L'insieme di fattori che circondano il bambino e la famiglia, come l'ambiente domestico, la scuola, la comunità.

Insegnare al bambino a deglutire la pastiglia iniziando con piccole caramelle (come Tic Tac o M&M's).

Non schiacciare farmaci con sapore sgradevole. Somministrare la pastiglia intera (se non è troppo grande).

Porre la pastiglia in un alimento che maschera il gusto del farmaco (come gelato, marmellata o frullato). Usare poca quantità di cibo per facilitare l'assunzione.

Insegnare ai genitori a somministrare farmaci antiemetici per prevenire il vomito indotto dai farmaci stessi.

Somministrare nuovamente la dose di farmaco per via orale se il bambino vomita immediatamente dopo l'assunzione e se la pastiglia è visibile nel vomito. La somministrazione è raccomandata se il vomito si verifica entro 30 minuti dall'assunzione.

La via sublinguale permette al farmaco di entrare nel circolo ematico senza passare attraverso il fegato. Viene utilizzata per farmaci assorbiti a livello intestinale o metabolizzati dal fegato.

La via rettale è utilizzata solo per alcuni farmaci, ma garantisce un buon assorbimento se la supposta è inserita in profondità e il bambino è in grado di trattenerla.

La via respiratoria, mediante aerosol, permette di somministrare farmaci a livello dell'albero tracheobronchiale e degli alveoli, dove vengono assorbiti grazie alla ricca vascolarizzazione.

La via endovenosa permette al farmaco di entrare immediatamente nel flusso sanguigno, garantendo un effetto rapido in situazioni di urgenza. Questo metodo è anche ideale per somministrare grandi quantità di liquidi o farmaci.

La via intraarteriosa è raramente utilizzata, ad eccezione di casi specifici, come l'iniezione di mezzi di contrasto per l'arteriografia.

La via intramuscolare è usata per farmaci idrosolubili che possono attraversare i capillari del muscolo. L'effetto è rapido, ma può essere doloroso.

Il dolore si verifica a causa del danno alla pelle e alla distensione del tessuto muscolare causata dal farmaco.

Il muscolo dorsogluteale non è adatto ai bambini sotto i 2 anni a causa dello scarso sviluppo muscolare.

Il quadricipite femorale, in particolare i muscoli vasto laterale e retto femorale, è la sede ideale per le iniezioni nei bambini sotto i 2-3 anni per la sua abbondante massa muscolare.

Il muscolo ventrogluteale, adatto dopo i 2 anni, è la sede meno rischiosa per le iniezioni.

Il muscolo deltoide è difficilmente utilizzato nei bambini sotto i 6-12 anni a causa dello scarso strato di grasso sottocutaneo.

Dopo la somministrazione di vaccini, è importante osservare il bambino per eventuali reazioni allergiche. In caso di distress respiratorio, è necessario attivare immediatamente il pronto soccorso e il supporto per le funzioni vitali.