Storia del Cinema: Periodizzazione

Il 28 dicembre 1895, a Parigi, i fratelli Lumière presentano al pubblico il loro dispositivo di proiezione cinematografica, dando inizio alla storia del cinema come la conosciamo.

I primi film erano semplici vedute, con una sola inquadratura e un'azione che si svolgeva in un'unica ripresa.

I gestori delle sale cinematografiche assemblavano le vedute a loro piacimento, creando spettacoli di varietà che includevano il cinema come un'attrazione tra le tante.

La musica e gli imbonitori accompagnavano le proiezioni dei primi film, contribuendo a creare l'atmosfera e a spiegare le immagini al pubblico.

Il convegno di Brighton del 1978 ha portato alla riscoperta e alla proiezione di centinaia di film dei primi anni del Novecento, suscitando un nuovo interesse per il cinema delle origini.

Burch, negli anni Settanta e Ottanta, analizzò le caratteristiche del cinema delle origini, identificando un "Modo di Rappresentazione Primitivo" che si evolverà nel tempo.

Tra il 1906 e il 1908, l'utilizzo del montaggio, nato all'interno dei film più sperimentali, inizia a diffondersi, segnando l'erosione del "Modo di Rappresentazione Primitivo".

Con l'ascesa del montaggio e di nuove tecniche narrative, il cinema degli anni Venti si evolve in un "Modo di Rappresentazione Istituzionale", segnando un cambiamento estetico profondo.

Un annuncio pubblicitario pubblicato nel 1913 sul New York Dramatic Mirror in cui il manager di D. W. Griffith dichiarava che aveva rivoluzionato il cinema e introdotto tecniche come il piano ravvicinato, il campo lunghissimo, il flashback, la suspense e la dissolvenza in chiusura.

Un errore storico comune che attribuiva a D. W. Griffith l'invenzione di molte tecniche cinematografiche, ignorando le opere precedenti.

Un cambio significativo nel modo di raccontare le storie nel cinema, passando da un focus sull'attrazione e lo stupore a una narrazione più complessa e realistica.

Un piano fotografico che inquadra il soggetto da vicino.

Un piano fotografico che inquadra il soggetto a una distanza considerevole.

Un cambio di prospettiva che mostra eventi del passato, spesso utilizzati per fornire contesto o informazioni retrospettive.

Un effetto cinematografico che indica la fine di una sequenza o di un film, dissolvendo gradualmente l'immagine.

Una tecnica che mantiene il pubblico in sospeso e curioso di ciò che accadrà dopo.

Un tipo di finale utilizzato frequentemente da D.W. Griffith, in cui uno o più personaggi si trovano in pericolo imminente e i soccorsi arrivano all'ultimo minuto. La regia alterna la minaccia incombente con i tentativi di salvataggio, creando suspense.

Tecnica di montaggio che alterna inquadrature di situazioni diverse, creando un effetto di simultaneità e di suspense. Un esempio classico è il finale de "The Lonely Villa", dove la minaccia crescente nella villa isolata è alternata ai tentativi di salvataggio in corso.

In questo tipo di montaggio, la sequenza delle inquadrature non è puramente descrittiva, ma contribuisce a costruire il significato e la suspense della storia.

Il montaggio alternato rende Il film più efficace in termini di ritmo e suspense. Se non fosse stato utilizzato in "The Lonely Villa", l'effetto di suspense sarebbe stato molto meno potente, mentre "Le cheval emballé" sarebbe stato comunque divertente anche senza questa tecnica.

"The Lonely Villa" è un film pionieristico perché utilizza il montaggio alternato per migliorare la narrazione, mentre "Le cheval emballé" si basa su un'idea comica, senza un'ambizione narrativa. Quindi, lo stile di Griffith apre la strada a un cinema più moderno e avvincente.

D.W. Griffith è un maestro del montaggio cinematografico. Non solo utilizza le nuove tecniche in modo innovativo, ma le perfeziona con il tempo e le mette al servizio della narrazione.

Ci si potrebbe chiedere se tecniche del passato siano superate. Tuttavia, nel caso di Griffith non è così. La sua coerenza nel perfezionare le sue tecniche dimostra che non sono anacronistiche.

Griffith è consapevole del potere del montaggio cinematografico. Non lo considera solo uno strumento tecnico, ma un mezzo per esprimere l'arte del cinema.

Griffith, dopo "Intolerance", torna a film più piccoli e intimisti, concentrandosi sul drama psicologico, come "Broken Blossoms" (1919), con Lillian Gish.

"Broken Blossoms" racconta la storia di un cinese emigrato e una ragazza maltrattata dal padre, con la Gish in un ruolo straziante.

Griffith, famoso per il montaggio dinamico, in "Broken Blossoms" lo usa meno, concentrandosi su inquadrature fisse cariche di simbolismo.

Griffith e Lillian Gish collaborano in "Broken Blossoms", dando vita a un'attrice molto espressiva e una collaborazione duratura.

Le case spoglie di Lucy, la stanza misteriosa di Cheng Huan e il negozio del cinese sono esempi del simbolismo visivo di "Broken Blossoms".

Griffith, insieme a Chaplin, Pickford e Fairbanks, fonda la United Artists per dare maggiore libertà creativa agli artisti.

La United Artists nasce per liberare gli artisti dal controllo dei produttori e dare loro più potere creativo.

"Intolerance" è un film complesso e ambizioso, ma imperfetto, con episodi di diversa qualità.

Il cinema di Griffith si distingue per la sua attenzione al realismo psicologico e all'introspezione dei personaggi. I suoi film esplorano i conflitti interiori e le sfumature emotive dei protagonisti, creando un'esperienza cinematografica coinvolgente e intima.

In "The Painted Lady", Blanche Sweet, interprete del film, incarna la figura di una ragazza repressa e timida, che si confronta con le aspettative sociali e la pressione della famiglia. La sua interpretazione, caratterizzata da piccoli gesti e sfumature di espressione, trasmette pienamente le emozioni contrastanti del personaggio.

Nel film "The Painted Lady", il rifiuto della protagonista di utilizzare il trucco rappresenta la sua scelta di rimanere fedele a se stessa e di non sottomettersi alle convenzioni sociali legate all'immagine femminile. È una dichiarazione di autonomia e di rispetto per la propria autenticità.

La scena finale di "The Painted Lady" è un esempio della maestria di Griffith nell'utilizzo di tecniche espressive che permettono di entrare in contatto profondo con le emozioni del personaggio. La macchina da presa si avvicina al volto di Blanche Sweet, catturando la vasta gamma di emozioni trasmesse dalla sua mimica facciale.

La recitazione sobria e ricca di realismo intimo è una caratteristica distintiva delle attrici di Griffith. Ogni attrice contribuisce al cinema di Griffith con un proprio stile personale, arricchendone l'intensità emotiva e la capacità di rappresentare la complessità della natura umana.

Il cinema di Griffith ha contribuito all'evoluzione delle tecniche cinematografiche, come l'utilizzo di inquadrature ravvicinate e l'attenzione ai dettagli espressivi degli attori. La sua opera ha dato vita a uno stile cinematografico che ha influenzato il cinema successivo.

Grazie alla sua capacità di creare personaggi autentici e di trasmettere le loro emozioni con grande intensità, Griffith ha contribuito a rendere il cinema un potente strumento per raccontare la vita e l'esperienza umana.

Il cinema di Griffith ha esplorato le sfumature del comportamento umano, mostrando come i cambiamenti psicologici dei personaggi siano determinanti nel loro modo di agire. Le emozioni e i pensieri dei personaggi sono al centro della narrazione di Griffith.

Il cinema storico italiano si focalizza sull'amore patrio e si ispira agli eventi gloriosi del passato. Inizialmente, si concentra sui drammi in costume, dando più enfasi alle emozioni umane piuttosto che ai cambiamenti storici. L'amore è spesso il fulcro della trama, influenzando o addirittura scatenando gli eventi.

I primi film italiani, essendo one-reel, dovevano raccontare una storia completa e coinvolgente in un tempo molto breve. Per questo, si affidavano a temi universali come l'amore, la gelosia e la vendetta, adattandoli a diversi contesti storici.

La felicità degli amanti è spesso ostacolata da un rivale geloso o da un marito tradito che cerca vendetta. Le giovani donne si trovano a dover scegliere tra amore e dovere. Queste storie senza tempo, ambientate in epoche diverse, sono riproposte con nuove variazioni, rendendo il cinema italiano ricco di fascino.

Lo spettatore italiano si identifica con le storie del cinema storico, non solo per la loro drammaticità ma anche per la loro morale. Il cinema italiano, attraverso il dramma storico, promuove valori di rispettabilità e moralità.

La regia del cinema storico utilizza scene madri che già il pubblico conosce, permettendo di concentrarsi sui momenti chiave e di creare un effetto teatrale intenso. Questo stile narrativo evita distrazioni e garantisce un impatto emotivo forte.

Il cinema italiano, fin dalle origini, è stato apprezzato dal pubblico per la sua capacità di trasmettere valori morali e sociali. Il dramma storico, con le sue storie coinvolgenti, ha contribuito a rendere il cinema un'esperienza emozionante e memorabile.