Psicologia - Sviluppo della Memoria Infantile

Psicologia - Sviluppo

• Il paradigma del riconoscimento visivo, il condizionamento operante, il ritmo di suzione, il gioco della giostrina e del trenino sono utilizzati per studiare lo sviluppo della memoria infantile.
• Il paradigma del riconoscimento visivo valuta la preferenza e il tempo di oblio, più a lungo è l'intervallo tra la familiarizzazione e il test, maggiore è l'oblio del bambino.
• Il condizionamento operante viene usato per studiare la memoria nei neonati.
• Il ritmo di suzione è impiegato fin dalla nascita per valutare la capacità di memoria dei neonati nel mantenere le informazioni.
• Il gioco della giostrina e del trenino permettono di valutare la memoria e l'apprendimento dei bambini più grandi, studiando la loro capacità di ripetere comportamenti dopo un intervallo temporale.
• Le capacità di immagazzinamento e ricordo aumentano con l'età.
• La memoria implicita ed esplicita emergono nel primo anno di vita.
• La memoria episodica e semantica si sviluppano in parallelo, organizzando i ricordi attraverso schemi piuttosto che dettagli specifici.
• L'amnesia infantile è un fenomeno caratterizzato da una scarsa memoria di eventi vissuti prima dei 2 anni di età e da ricordi meno frequenti tra i 2 e i 5 anni, legato a breve durata delle informazioni memorizzate, alla dipendenza dal contesto e a minore riflessione sui ricordi.
• Dai 2 anni in poi, la memoria autobiografica migliora grazie allo sviluppo del linguaggio e a strategie mnemoniche.
• Il modello di memoria di lavoro di Baddeley identifica quattro componenti: esecutivo centrale, loop fonologico, taccuino visuo-spaziale e Buffer episodico.
• Il loop fonologico si occupa del mantenimento delle informazioni uditive e verbali a breve termine.
• Il taccuino visuo-spaziale si concentra sulle informazioni visive e spaziali.
• La memoria visiva aumenta tra i 5 e gli 11 anni, grazie a un aumento del magazzino visuo-spaziale.
• L'esecutivo centrale coordina tutte le attività della memoria di lavoro.

Sviluppo Cognitivo secondo Piaget

• Le fasi dello sviluppo cognitivo di Piaget forniscono un quadro utile per comprendere la comprensione del mondo nel bambino.
• Nelle prime fasi il bambino si basa su riflessi innati e acquisisce abitudini e reazioni circolari primarie.
• Le reazioni circolari diventano più complesse con il tempo.
• L'intenzionalità completa si raggiunge intorno ai 10 mesi, con sviluppo dell'intelligenza sensomotoria.
• La fase di sperimentazione (12-18 mesi) è caratterizzata dall'esplorazione attiva dell'ambiente e dalla scoperta delle relazioni tra gli oggetti.
• Verso la fine del periodo sensomotorio, il bambino inizia a utilizzare il pensiero simbolico.

Psicologia - Sviluppo 4.2

• Gli esperimenti di Piaget sulla conservazione, classificazione, seriazione e numerazione hanno evidenziato le limitazioni nel pensiero dei bambini di 5-6 anni, che non comprendono completamente concetti come la conservazione delle quantità.
• Intorno ai 6-7 anni, Piaget ha notato un significativo progresso nel modo di pensare dei bambini.
• L'egocentrismo è la difficoltà del bambino a considerare punti di vista diversi dal proprio.
• Il realismo è la tendenza a dare più valore ai dati percettivi rispetto a quelli concettuali.
• L'animismo infantile è la tendenza ad attribuire vita agli oggetti inanimati.
• L'artificialismo è la tendenza a pensare che gli elementi naturali siano stati creati dall'uomo.

Psicologia - Sviluppo 4.3

• Lo sviluppo del disegno infantile inizia intorno ai 2 anni, con scarabocchi che gradualmente assumono un significato per il bambino.
• Concetti chiave sono il realismo fortuito e il realismo mancato.
• Tra i 4 e i 6 anni, si sviluppa la figura umana come base del disegno, con figure semplici e mancato rispetto di proporzioni e prospettiva.
• A 8-9 anni compare il realismo visivo, con tentativi più accurati di rappresentare la realtà e il movimento.
• A 11-12 anni, c'è un aumento dell'interesse per i dettagli e gli aspetti decorativi.

Psicologia - Sviluppo 4.4

• La teoria differenziale evidenzia le componenti innate delle emozioni primarie, considerandole predeterminate e adattive.
• Secondo Izard, lo sviluppo emotivo si verifica in tre livelli, caratterizzati da esperienze sensoriali-affettive, percettivo-affettive e cognitivo-affettive che portano a maggiore consapevolezza di sé.
• La competenza emotiva comprende la consapevolezza dei propri stati emotivi, il riconoscimento delle emozioni altrui e la capacità di gestirle.
• La regolazione emotiva è la capacità di controllare o attenuare le emozioni per adattarsi alle situazioni.

Psicologia - Sviluppo 4.5

• Damon ha studiato lo sviluppo della comprensione della giustizia distributiva nei bambini.
• I bambini, in base ai vari stadi di sviluppo, utilizzano diversi criteri per distribuire i beni e i premi, come il merito, l'uguaglianza ed il favore.
• I bambini iniziano con una visione personale della giustizia, e solo gradualmente acquisiscono una comprensione più complessa, includendo concetti come la giustizia e l'equità.
• Turiel distingue tra il dominio morale e il dominio convenzionale, dove il primo si basa su concetti di danno, benessere e giustizia, e il secondo sui principi organizzativi del gruppo sociale, le norme, le attese e le regole.

Psicologia - Sviluppo 4.6

• Piaget descrive tre fasi dello sviluppo morale: anomia, morale eteronoma e morale autonoma.
• Anomia: mancanza di comprensione delle regole.
• Morale eteronoma: regole viste come imposte dall'autorità.
• Morale autonoma: comprensione delle intenzioni e sviluppo di principi etici personali.

Psicologia - Sviluppo 4.7

• Le ricerche di Damon esplorano il concetto di giustizia distributiva, studiando i criteri utilizzati dai bambini per condividere.
• Questi criteri includono merito, uguaglianza e benevolenza.
• Bandura descrive otto meccanismi di disimpegno morale attraverso cui le persone giustificano comportamenti immorali.

Psicologia - Sviluppo 4.8

• Lo sviluppo educativo dei genitori influenza significativamente il comportamento morale dei bambini.
• Vengono studiati diversi stili educativi: basato sul potere fisico, sulla sottrazione dell'affetto, induttivo sul ragionamento e induttivo sull'empatia.
• L'adolescenza è un periodo di significativi cambiamenti e sfide, durante il quale i giovani cercano di sviluppare un senso di identità e autonomia.
• I giovani esplorano le loro emozioni e la propria identità.
• Gli stili educativi materni hanno un'influenza maggiore sullo sviluppo morale dei figli rispetto agli stili paterni.
• Lo sviluppo morale si collega allo sviluppo dell’identità personale, la consapevolezza del proprio ruolo nel mondo e la valutazione sociale.