L'utopia cibernetica e la sua evoluzione

L'utopia cibernetica e la sua evoluzione

• L'utopia cibernetica è un concetto che si è evoluto nel tempo, passando da una visione negativa a una positiva e infine ad un approccio critico.
• Inizialmente, l'utopia cibernetica negativa vedeva nel progresso tecnologico un rischio per l'autonomia dell'individuo, con la società dominata dalle macchine.
• La cultura cyberpunk ha rappresentato questa visione in opere di fantascienza, immaginando un mondo distopico controllato dalle macchine.
• Con l'avvento di Internet, negli anni '90, si diffondono le comunità virtuali e un'utopia cibernetica positiva che promuove la partecipazione democratica, l'accesso al sapere e la formazione di nuove agorà elettroniche.
• La rete è vista come uno strumento per promuovere la democrazia e il rispetto dell'individuo.
• Il tecno-ottimismo è un fattore chiave in questa visione positiva, esaltando la natura salvifica di Internet.
• Il ruolo di Internet nella politica degli Stati è diventato sempre più rilevante, con la crescente diffusione delle tecnologie dell'informazione.
• La diffusione dei social media ha portato a un rinnovato ottimismo tecnologico e alla fiducia nella possibilità di promuovere la partecipazione civica e la democrazia.
• Tuttavia, nonostante la presenza di Internet in momenti di protesta, bisogna sottolineare che essa non ha portato di per sé la democrazia, ma ha agito come strumento di narrazione e racconto degli eventi.

Il lato oscuro della libertà in rete

• Evgeny Morozov mette in guardia sul rischio di una visione troppo ottimistica di Internet e della sua capacità di promuovere la democrazia.
• Secondo Morozov, la tecnologia non garantisce necessariamente la liberazione dei popoli oppressi, e ci sono dei rischi associati all'utilizzo della rete.
• La diffusione di Internet ha portato a una nuova forma di “premediazione”, ovvero un processo di previsione e manipolazione che ha sempre più caratterizzato i media elettronici.
• Questo processo pone in discussione il ruolo dei media elettronici e le loro conseguenze sulla percezione della realtà.
• Il progresso tecnologico e la diffusione di Internet hanno portato ad una sfida al concetto di massa e necessitano di una riflessione critica sul ruolo delle tecnologie digitali nella società.

Tecnologie digitali: un'opportunità o una sfida?

• La questione chiave è se le nuove tecnologie digitali aumentano le nostre possibilità di conoscere, esprimerci e creare o, al contrario, ci impongono uniformità radicali e perdite di competenze.
• Le nuove tecnologie sono strumenti di comunicazione che richiedono una profonda analisi per comprendere il loro impatto sul nostro modo di percepire e categorizzare la realtà.
• È fondamentale interrogarsi sul modo in cui queste tecnologie, che intrecciano l'umano con l'inanimato, ci stanno modificando e le conseguenze per le nostre vite.

Media digitali e società

• Il processo di personalizzazione nella fruizione dei contenuti audiovisivi non è determinato dalla tecnologia, ma da un cambiamento sociale che precede lo sviluppo dei media digitali.
• Il nuovo paradigma tecnologico basato sulle tecnologie dell'informazione ha il suo apice negli anni '70.
• I modelli socioeconomici capitalisti sono stati messi in crisi, dando spazio a movimenti di protesta che promuovono valori come l'ambientalismo, il femminismo e la difesa dei diritti umani.
• La produzione autonoma di contenuti da parte degli individui ha preso piede negli anni '70 con l'esempio delle radio libere in Italia.
• L'esperienza comunicativa individuale diventa sempre più pervasivo e occupa una parte sempre maggiore della vita delle persone.
• La segmentazione dei pubblici causata dall'aumento dell'offerta di contenuti ha portato a una stratificazione degli utenti, causata, tra l'altro, dal divario di accesso alle tecnologie.

Castells

• Il lavoro di Castells ha evidenziato la trasformazione del pubblico in un soggetto collettivo all'interno di un contesto in cui la logica di rete e l'infrastruttura di rete pervadono la dimensione sociale e mediale.

La Connective Society

• La connective society si concentra sul legame tra dimensione sociale e mediale prodotto dall'online networked.
• Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione si integrano profondamente nella vita delle persone.
• I social media si sono inseriti nella quotidianità degli individui, creando una continuità tra online e offline.
• Le comunità diventano network di legami interpersonali che offrono socializzazione, sostegno, accesso all'informazione, senso di appartenenza e identità sociale.
• Gli individui sono caratterizzati da forme di appartenenza parziale a molteplici network, con legami diffusi in più gruppi sociali, fisicamente distanti, ma uniti da interessi, opinioni, gusti e visioni del mondo.

Presupposti della Connective Society

• La social network revolution: connessioni basate su rapporti deboli e interessi comuni tra individui.
• La internet revolution: maggiore capacità di reperimento delle informazioni e nuovi modi di produrre e distribuire contenuti attraverso la rete.
• La mobile revolution: la tecnologia pervasiva e portatile, accessibile in ogni contesto della vita quotidiana.
• L'essere costantemente connessi porta a una continua produzione e circolazione di contenuti, configurando una nuova modalità comunicativa personale e di massa.

Mass self communication

• La mass self communication, descritta da Castells (2007), è una forma di comunicazione autogenerata nei contenuti, autodiretta per i meccanismi di emissione e autoselezionata nella ricezione.
• Questa comunicazione avviene all'interno di reti many-to-many.
• La comunicazione di massa raggiunge potenzialmente un'audience globale ed è multimodale, contenendo differenti formati e generi generati dagli utenti grazie alle nuove tecnologie social software.