L'Impero di Napoleone e il Concerto Europeo

Napoleone Bonaparte prese il potere in Francia nel 1799, mantenendolo fino al 1815.
Divenne console a vita nel 1801 e imperatore dei francesi nel 1804, sottolineando il suo legame con il popolo e l'eredità della Rivoluzione.
Napoleone puntava all'egemonia europea, cercando di espandere le idee e il sistema politico rivoluzionari francesi.
Le guerre napoleoniche trasformarono la mappa d'Europa e le istituzioni giuridico-amministrative degli Stati.
La Francia, con la sua "Grande Nation", consolidò la sua avanzata cultura e civiltà.
L'esercito francese (Grande Armée), formato da funzionari, invase l'Europa per centralizzare il potere francese.
L'Impero fu diviso in dipartimenti con prefetti come rappresentanti dello Stato, impiegando tecniche cartografiche, statistiche e topografiche per la modernizzazione.
Lo zar Alessandro I adottò il modello francese, riorganizzando il governo e istituendo un Consiglio di Stato.
La modernizzazione napoleonica includeva la separazione tra finanza e amministrazione, ricerche statistiche, catasto e centralismo amministrativo.
L'Austria fu cacciata dall'Italia e fu creata la Confederazione del Reno in Germania, ponendo fine al Sacro Romano Impero.

Il periodo francese in Italia portò a condizioni di disagio sociale a causa della disoccupazione e del pauperismo.
I cambiamenti industriali alterarono gli equilibri sociali esistenti.
Il dibattito politico si concentrò sulla questione sociale, con la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels.
Le motivazioni per la rivoluzione erano sia liberali che nazionali.
Aumentavano la popolazione studentesca e le pubblicazioni a stampa, favorendo la diffusione delle idee rivoluzionarie, anche in imperi assolutisti.
Le reti create dall'esilio politico e intellettuale di rivoluzionari giocavano un ruolo importante in questo contesto.

La Francia fu teatro di diversi movimenti rivoluzionari.
Dopo Napoleone, i Borbone (Luigi XVIII e Carlo X) tornarono al potere, ma la mancanza di legittimità portò a una crisi.
Le "tre gloriose giornate" (1830) videro l'insurrezione popolare a Parigi e l'abdicazione di Carlo X, con l'ascesa di Luigi Filippo d'Orleans.
Luigi Filippo impose una monarchia liberale, ma senza risolvere la questione della legittimità dello Stato.
La rivoluzione del 1848, iniziata a Parigi, si diffuse in tutta Europa.
Gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine portarono all'abdicazione di Luigi Filippo e alla nascita della Seconda Repubblica francese.
Parigi era simbolo della rivoluzione e centro intellettuale europeo.

La notizia della rivoluzione francese si diffuse rapidamente grazie alle nuove comunicazioni e trasporti.
La caduta di Metternich in Austria fu un esempio di risposta alla rivoluzione.
L'imperatore Ferdinando concesse un governo agli ungheresi.
La guerra di Crimea (1853-1856) tra Russia e Impero Ottomano (con Francia e Gran Bretagna), seguito da un armistizio e la pace di Parigi, introdusse smilitarizzazioni e sanzioni per la Russia.
La guerra di Crimea rappresentò una rottura dell'equilibrio europeo e causò lo squilibrio della cooperazione anglo-russa e Santa Alleanza.
La Francia emerse come grande potenza mediterranea.
L'obiettivo era il controllo sul Mar Nero, nel Mediterraneo orientale e sul Medio Oriente, non la supremazia europea.
La Francia poté perseguire una politica espansionistica dopo la guerra di Crimea.

La Prussia, grazie alla modernità del suo esercito, alle sue strategie e agli armamenti, ottenne una rapida vittoria nella guerra contro l'Austria (1866), con l'aiuto degli italiani.
Il governo costituzionale ripristinato creò buona opinione pubblica sia nazionale che internazionale.
La pace di Praga portò all'espulsione dell'Austria di lingua tedesca dalla Germania.
La Prussia ottenne rapporti difficili con gli stati tedeschi meridionali causa delle differenze religiose (cattolici dei meridionali vs protestanti dei prussiani).
La guerra franco-prussiana (1870) iniziò con l'intromissione prussiana nella successione spagnola, con una schiacciante vittoria prussiana.
La cattura di Napoleone III e il trattato di Francoforte portarono all'annessione dell'Alsazia e Lorena alla Prussia e a una forte indennità di guerra.
La Comune a Parigi fu repressa e nacque la Terza Repubblica in Francia.
L'Impero tedesco, con Bismark a capo, nacque a Versailles nel 1871.

Cavour guidò un nuovo governo nel 1860, ma la situazione in Sicilia portò a nuove turbolenze.
I moti siciliani permisero all'espedizione garibaldina dei Mille (5 maggio 1860) per raggiungere un successo.
I garibaldini sconfissero l'esercito borbonico conquistando Palermo e Messina, approfittando delle condizioni in Sicilia.
I contadini e i proprietari in Sicilia contribuirono alla crisi tra contadini e garibaldini, con repressioni da parte di quest'ultimi.
Garibaldi oltrepassò lo stretto di Messina nel 1860 ed entrò a Napoli nel settembre 1860, segnando la fine dello stato borbonico.
La crisi di legittimità dello stato borbonico contribuì al successo dei Mille.
Francesco II concesse una costituzione, ma ciò delegittimò l'apparato statale.