La Scuola e il Diritto Amministrativo

Un provvedimento amministrativo è nullo quando presenta vizi così gravi da renderlo inesistente o inefficace fin dall’origine. E' rilevabile d’ ufficio in qualsiasi momento.

Un provvedimento amministrativo può essere nullo per diversi motivi, tra cui:

• Difetto assoluto di attribuzione (emanato da un organo incompetente)
• Violazione o elusione del giudicato
• Mancanza di un elemento essenziale (mancanza di firma)
• Altri casi previsti dalla legge

Un provvedimento amministrativo è annullabile quando presenta vizi meno gravi rispetto alla nullità, come errori formali o sostanziali, ma resta comunque produttivo di effetti fino alla sua eventuale rimozione.

Un provvedimento amministrativo può essere annullabile per diverse ragioni, tra cui:

• Incompetenza (l'organo che emette l'atto non è competente)
• Eccesso di potere (mancato rispetto delle norme procedurali o di legge)
• Violazione della legge (il provvedimento è viziato nella sua motivazione o finalità)

La legislazione scolastica disciplina le funzioni e le organizzazioni che gestiscono l'attività di insegnamento. Queste attività sono cruciali per promuovere lo sviluppo dell'arte, della scienza e della cultura, permettendo alle persone di esercitare i propri diritti inviolabili, tra cui quello all'istruzione.

La Repubblica Italiana è costituita da diversi livelli di governo: Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato. Ognuno di questi livelli ha determinate competenze e responsabilità.

Il Presidente della Repubblica ha il comando delle forze armate, dichiara guerra, presiede il Consiglio Superiore della Magistratura e il Consiglio Supremo di Difesa. Non ha poteri definitivi e non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne per alto tradimento o attentato alla Costituzione.

Tutti gli atti del Presidente della Repubblica sono validi solo se controfirmati dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Questo meccanismo serve a controllare il Presidente e spesso i ministri.

Il Governo è un organo complesso composto dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai ministri, dai viceministri e dai sottosegretari. Il Presidente del Consiglio dirige la politica generale del Governo, coordina i ministri e ne è responsabile.

Il Consiglio dei Ministri è formato dal Presidente del Consiglio e dai ministri. È responsabile collegialmente degli atti del Consiglio e individualmente degli atti dei loro dicasteri.

Il Governo ha un rapporto di fiducia con il Parlamento. Entro dieci giorni dalla nomina, il Governo si presenta alle camere per ottenere la fiducia. Il voto contrario di una o entrambe le Camere su una proposta di legge del Governo non comporta l'obbligo di dimissioni, salvo che il Governo abbia posto la questione di fiducia.

Presso ciascuna Camera può essere presentata una mozione di sfiducia, che deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

Il Governo esercita la funzione esecutiva, emana leggi delegate e decreti di legge, è vertice dell'amministrazione dello stato.

Il Governo emana leggi delegate, in conformità con la Costituzione.

È una forma di organizzazione dello stato che concede a specifici territori una certa indipendenza nell'esercizio di poteri e funzioni, per rispondere meglio alle esigenze locali.

È il documento che definisce il funzionamento delle istituzioni di una regione, regola il processo legislativo e la sua interazione con gli enti locali.

È l'organo legislativo di una regione, elabora le leggi regionali e svolge altre funzioni delegate dalla Costituzione.

È l'organo esecutivo di una regione, applica le leggi regionali e gestisce le funzioni amministrative delegate dallo stato.

Rappresenta la regione, dirige la politica della giunta, promulga le leggi e i regolamenti regionali.

Sono regioni con uno spazio di intervento maggiore rispetto alle altre regioni, con poteri legislativi più ampi, definiti dai rispettivi statuti.

I comuni e le province possono creare il proprio statuto, che stabilisce le regole fondamentali della loro organizzazione e funzionamento, compresi i modi di elezione dei rappresentanti.

I comuni e le province possono emanare regolamenti per gestire le proprie funzioni, come l'organizzazione degli organi o l'esercizio delle proprie competenze.

I comuni e le province hanno la possibilità di raccogliere le proprie entrate e gestire le proprie spese, entro i limiti stabiliti dalle leggi nazionali.

I cittadini dei comuni eleggono direttamente il sindaco e i consiglieri comunali, che sono i rappresentanti del governo locale.

Le città metropolitane e le province hanno organi elettivi di secondo grado, come il sindaco metropolitano e il consiglio metropolitano, che sono eletti dai rappresentanti dei comuni.

Il diritto amministrativo italiano è regolato da leggi, regolamenti e altri atti emanati dal potere pubblico. Queste norme definiscono l'organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione.

Le norme giuridiche sono regole generali e astratte che lo stato stabilisce e fa rispettare. Sono vincolanti per tutti.

Le fonti di produzione del diritto sono gli atti o i fatti che danno origine alle norme giuridiche, come le leggi, i regolamenti e la consuetudine.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

La Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impedendo lo sviluppo della persona e la partecipazione alla vita sociale.

La scuola ha autonomia didattica, libera espressione culturale e libertà di scegliere metodi e contenuti, purché sia funzionale alla formazione degli allievi.

La scuola ha la possibilità di organizzarsi e gestire le proprie attività autonomamente, con un certo grado di indipendenza dallo Stato.

La possibilità di istituire scuole private con propri programmi educativi, che integrano il nucleo comune stabilito dalle leggi statali

Le fonti del sistema scolastico italiano includono le fonti costituzionali, sovranazionali e nazionali, che regolano l'organizzazione, la gestione e il funzionamento del sistema educativo.

Le fonti sovranazionali, principalmente europee, influenzano l'istruzione italiana con l'obiettivo di costruire un'identità europea, promuovere la mobilità degli studenti e il riconoscimento dei titoli di studio.

La Costituzione italiana sancisce il diritto all'istruzione, la libertà di insegnamento e definisce i principi fondamentali del sistema scolastico.

Il decreto legislativo n. 297/1994, noto come 'Testo Unico sulla Scuola', contiene norme che regolano il sistema scolastico italiano.

Le fonti sovranazionali non influenzano l'organizzazione della scuola italiana in modo diretto, ma puntano a creare un'identità europea e favorire la mobilità degli studenti e dei lavoratori.

Oltre all'aspetto culturale, le fonti sovranazionali hanno anche una funzione economica, promuovendo la circolazione di studenti e lavoratori.

Le fonti nazionali, come leggi e regolamenti, disciplinano l'organizzazione e il funzionamento della scuola in Italia.

La Costituzione italiana riconosce il diritto all'istruzione come un diritto fondamentale, garantendo la possibilità di accedere a un'istruzione di qualità per tutti.

L'insieme delle regole che governano l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni e una parte consistente della loro attività.

Per permettere alle amministrazioni pubbliche di perseguire gli interessi pubblici, svolgendo attività necessarie per la collettività.

Attività necessarie per la collettività, diverse per il loro fine pubblico, richiedono regole specifiche e controlli adeguati per garantire il rispetto del loro scopo.

Le amministrazioni pubbliche non sono soggette alle stesse regole dei privati a causa di esigenze specifiche, il diritto amministrativo segue regole speciali rispetto a quello privato.

Un caso in cui il consenso è irrilevante perché prevale un diritto pubblico superiore che richiede l'intervento della pubblica amministrazione.

Le scuole possono utilizzare il diritto privato per concludere alcuni atti, pur essendo enti pubblici, in alcuni casi specifici.

Le scuole, come enti pubblici, seguono regole speciali del diritto amministrativo, pur potendo utilizzare anche il diritto privato in alcuni contesti.

Dove c'è una società, lì vi è diritto. Questo principio indica che ogni comunità ha bisogno di regole per una sana convivenza.

La decisione dell'amministrazione comporta l'applicazione di regole tecniche opinabili, dove l'amministrazione ha un margine di giudizio (es. esame universitario).

L'amministrazione non ha discrezionalità, la legge indica direttamente l'azione da intraprendere. Non c'è libertà di scelta.

La pubblica amministrazione deve bilanciare diversi interessi pubblici: privati, diffusi, collettivi e altri pubblici.

La situazione giuridica del cittadino rispetto al potere amministrativo, ovvero la capacità di influenzare l'esercizio del potere.

Un atto della pubblica amministrazione non rispetta i requisiti di legittimità o validità previsti dalla legge.

Il diritto amministrativo, che disciplina le attività della pubblica amministrazione, si caratterizza per l'unilateralità, l'imperatività, l'autoritatività, l'esecutività, l'esecutorietà, l'inoppugnabilità e l'inesauribilità del potere.

Le funzioni di ordine sono legate alla sovranità dello Stato e riguardano la sicurezza pubblica, la difesa militare, l'amministrazione della giustizia, le strutture penitenziarie e l'intelligence.

Le funzioni del benessere si rivolgono alla protezione sociale e al principio di uguaglianza, comprendendo la sanità, l'igiene pubblica, l'istruzione, la previdenza e l'assistenza.

Le funzioni attinenti al lavoro riguardano il mercato del lavoro, l'immigrazione ed emigrazione, le professioni, i rapporti sindacali, la sicurezza del lavoro e la formazione professionale.

Le funzioni attinenti a cultura e informazione includono la ricerca scientifica, le università, gli archivi, i beni culturali e l'editoria.

Le funzioni correlate al governo del territorio riguardano l'urbanistica, la circolazione stradale, l'edilizia, il paesaggio e la tutela dell'ambiente.

Le funzioni correlate alla prestazione di servizi pubblici riguardano l'energia elettrica, le telecomunicazioni, l'acqua, l'energia e il gas.

Le funzioni correlate alla disciplina dell'economia includono la moneta, l'agricoltura, la caccia, la pesca, il commercio, l'artigianato, l'industria, il credito, il turismo, la tutela della concorrenza e la tutela dei consumatori.

Il principio di buon andamento impone agli enti pubblici di perseguire i loro fini in modo efficiente, efficace ed economico, garantendo i migliori risultati possibili.

La trasparenza nell'attività amministrativa significa che le decisioni pubbliche devono essere chiare e accessibili ai cittadini, i quali hanno il diritto di conoscere come vengono prese e di accedere agli atti amministrativi.

Il procedimento amministrativo è il complesso di atti e attività che l'amministrazione compie per giungere all'adozione di un provvedimento.

L'istruttoriania è una fase preparatoria all'adozione di un provvedimento amministrativo che ha l'obiettivo di raccogliere e valutare gli elementi necessari per consentire all'amministrazione di assumere una decisione informata e conforme alla legge.

La partecipazione dei privati e di altre amministrazioni durante il procedimento amministrativo assicura il rispetto del contraddittorio e della trasparenza.

Il provvedimento amministrativo è l'atto conclusivo del procedimento, deve essere espresso e motivato, garantendo che la decisione amministrativa sia chiara, giustificata e verificabile.

L'amministrazione, per realizzare la propria funzione esecutiva, utilizza il potere amministrativo, che è attribuito solo ad alcuni soggetti e consente l'adozione solo degli atti previsti dalla legge.

La funzione dell'amministrazione di realizzare gli interessi pubblici previsti dalla legge a opera della stessa amministrazione con i propri strumenti giuridici.

Le fonti sovranazionali non influenzano l'organizzazione della scuola italiana in modo diretto, ma puntano a creare un'identità europea e favorire la mobilità degli studenti e dei lavoratori.

La Repubblica Italiana è composta da diversi livelli di governo: Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato. Ogni livello ha competenze e responsabilità specifiche.

La Costituzione italiana riconosce diritti inviolabili dell'uomo, sia come individuo sia nelle formazioni sociali, e prevede il dovere di solidarietà.

Il riconoscimento dei diritti delle formazioni sociali porta al pluralismo, ovvero il valore della dignità e della libertà per tutte le persone che compongono le nostre organizzazioni.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona.

I diritti di libertà garantiscono una sfera di libertà personale che non tollera compressioni, e sono tutelati dallo Stato evitando interventi che ostacolino l'esercizio di queste libertà.

I diritti sociali identificano esigenze che le persone non possono soddisfare da sole. Vengono quindi esercitati attraverso prestazioni garantite dallo Stato, come la sanità.

I diritti di libertà riguardano la sfera individuale di azione, mentre i diritti sociali richiedono l'intervento attivo dello Stato per soddisfare esigenze collettive.

Lo Stato ha il compito di creare le condizioni per la realizzazione del pieno sviluppo della persona, garantendo libertà, uguaglianza e opportunità per tutti.