Indicatori e Validità nella Ricerca Sociale

Una categoria di variabili che raggruppa diverse modalità in base a un criterio specifico.

Un metodo per costruire una variabile ordinale combinando più variabili ordinali.

Un metodo per costruire una variabile cardinale unendo più variabili cardinali o dummy.

La procedura di trasformazione dei dati che rende confrontabili variabili che usano scale differenti.

Pesi che riflettono il valore semantico di ciascun indicatore quando si crea un indice sintetico.

Il processo di misurazione di una proprietà complessa tramite l'utilizzo di altre variabili.

Un indicatore è valido quando misura effettivamente ciò che si intende misurare.

Il rapporto di indicazione è la relazione semantica tra un indicatore e la proprietà generale che misura.

Quando un indicatore misura più di un concetto, come 'stipendio adeguato' che può essere indicatore sia di 'soddisfazione lavorativa' che di 'equità sociale percepita'.

Un indicatore perfetto misura solo il concetto che si vuole studiare, senza 'rumore' di altre dimensioni.

La parte di un indicatore che effettivamente misura il concetto che si vuole studiare.

La parte di un indicatore che non misura il concetto che si vuole studiare, introducendo 'rumore' e confusione nella misurazione.

La validità di un indicatore si basa sulla sua capacità di misurare effettivamente il concetto che si vuole studiare. Più la parte indicante è grande e la parte estranea è piccola, più l'indicatore è valido.

Un metodo per valutare la validità di un indicatore usando dati statistici. Si cerca di capire se l'indicatore si comporta come altri indicatori già riconosciuti come validi.

Un tipo di validazione sintattica che confronta un nuovo indicatore con altri indicatori dello stesso concetto già considerati validi. Si cerca di vedere se gli indicatori sono correlati.

La correlazione tra indicatori può essere influenzata dall'errore accidentale di misurazione. Più l'errore è grande, meno la correlazione è indicativa della validità.

Un indicatore è una misura che rappresenta, in modo indiretto, un concetto astratto. Non deve necessariamente derivare logicamente dal concetto, ma può essere scelto sulla base del significato comunemente attribuitogli dalla società. Ad esempio, il numero di ore dedicate a eventi come banchetti, gazebo e volantinaggio può essere considerato un indicatore di partecipazione sociale.

La creazione di indicatori compositi comporta l'aggregazione di più indicatori elementari per ottenere una misura più completa di un concetto. Questi indicatori possono essere combinazioni di indicatori elementari relativi allo stesso concetto o indicatori compositi già esistenti per diverse dimensioni.

Quando si costruisce un indicatore composito, è possibile assegnare pesi diversi ai diversi indicatori elementari per riflettere la loro importanza relativa. Ad esempio, in un indicatore di qualità della vita, la salute potrebbe essere data più peso rispetto all'istruzione.

L'aggregazione degli indicatori semplici può essere realizzata mediante diverse tecniche statistiche, a seconda del tipo di variabili utilizzate. La somma, la media o l'enumerazione (per variabili binarie) sono esempi comuni.

Alcuni indicatori compositi possono essere costruiti tramite tecniche di analisi dei dati, come l'analisi fattoriale. Questo metodo aiuta a identificare e combinare le relazioni tra diversi indicatori per creare un indicatore più potente e informativo.

Se si hanno diversi indicatori validi per una stessa proprietà e si è verificata l'attendibilità della scala, è possibile sintetizzare l'informazione contenuta in un'unica variabile, creando un indicatore composito.

L'interpretazione empirica di un indicatore composito può essere guidata da una teoria consolidata (theory driven), oppure può essere un processo di scoperta di un concetto generale a partire da dati osservati (data driven).

La classificazione composita crea una nuova tipologia incrociando almeno due variabili categoriali. Ad esempio, incrociando l'orientamento politico (destra/sinistra) con l'opinione sulle istituzioni democratiche (favorevole/contrario), si ottengono quattro categorie: conservatore, reazionario, riformista e rivoluzionario.