Lezione 34 (Il patto di prova) - Slide

Accordo scritto che prevede un periodo provante per un lavoratore prima dell'assunzione definitiva.

Richiesta per la validità del patto di prova, secondo l'art. 2096 c.c. in assenza di norme contrarie.

Conseguenza della mancanza di forma scritta per il patto di prova, che porta all'assunzione definitiva del lavoratore.

Forma scritta essenziale per la validità di un accordo, come nel caso del patto di prova.

Fine del periodo di prova, con assunzione definitiva del lavoratore.

La durata del periodo di prova non può superare i sei mesi, salvo diverse disposizioni nei contratti collettivi.

Proporzionale alla durata del contratto e alle mansioni da svolgere, in relazione alla natura dell'impiego.

Determina una durata massima di sei mesi per il periodo di prova, salvo diverse disposizioni contrattuali.

Accordi tra le parti sociali (sindacati e datori di lavoro) che regolano la durata dei periodi di prova.

Fattori, come operai, impiegati, quadri, dirigenti, che influenzano la durata del periodo di prova stabilita dalla contrattazione collettiva.

Accordo che permette a datore e dipendente di valutare la reciproca convenienza prima di un'assunzione definitiva, riferendosi alle mansioni.

Descrizione dettagliata del lavoro da svolgere, fondamentale per il patto di prova.

Tutela reciproca delle parti (datore e lavoratore) durante il periodo di prova, per eventuali disallineamenti sul lavoro.

L'impossibilità di un nuovo periodo di prova nel caso di rinnovo, se le mansioni sono le stesse, secondo l'art. 7 d.lgs. n. 104/2022.

In caso di difetto di forma scritta del patto di prova, solo la clausola è nulla, non l'intero contratto. Si applica il regime ordinario del licenziamento.

Errori iniziali nel patto di prova, come la mancanza di forma scritta. La clausola è nulla.

Mancata corretta applicazione del patto di prova, ad es. mansioni diverse da quelle concordate. Il lavoratore può chiedere solo il risarcimento del danno.

Il datore di lavoro revoca il lavoratore in modo non consentito, per esempio, violando il patto di prova.

Compensazione per il danno subito dal lavoratore a causa di un'applicazione scorretta del patto di prova.

Licenziamento senza motivazione specifica e senza preavviso, tipico di alcuni contratti di lavoro.

Fine del rapporto di lavoro durante il periodo di prova per insufficiente prestazione, non un licenziamento vero e proprio.

Periodo di prova per valutare le capacità del lavoratore prima dell'assunzione definitiva.

Il datore di lavoro non può licenziare arbitrariamente durante il periodo di prova, ma deve valutare il lavoratore coerentemente con lo scopo della prova.

Il lavoratore può contestare un licenziamento ingiusto durante il periodo di prova, dimostrando che la prova stessa non è stata correttamente svolta.

Caso dove la Corte Costituzionale ha specificato che il recesso per esito negativo della prova non è un licenziamento, bensì una forma di risoluzione contrattuale.

Periodo di prova prima dell'assunzione definitiva, dove lavoratore e datore valutano reciprocamente la convenienza.

Durante il periodo di prova, il lavoratore ha gli stessi diritti e doveri di un lavoratore a tempo indeterminato, tranne specificazioni contrattuali.

Stabilisce che, completato il periodo di prova, l'assunzione diviene definitiva, computando il tempo nel calcolo dell'anzianità.

Possibilità di recesso senza obbligo di preavviso, regolata dalle leggi vigenti in materia di lavoro.

Sentenza che dichiara che il patto di prova deve essere connesso ad un rapporto di lavoro con prestazioni normali, coerenti con la qualificazione del dipendente.

Il lavoratore assunto con patto di prova ha diritto all'indennità di anzianità, in caso di recesso durante il periodo di prova, secondo gli articoli 2120 e 2121 c.c.