Il Fotogramma e il Fermo Immagine nel Cinema

Ciascuna delle singole immagini fotografiche impresse su una pellicola cinematografica, che, riprodotte a una velocità tra i 16 e i 24 fotogrammi al secondo, producono l’illusione di un movimento continuo.

È data da tutto ciò che si trova davanti alla cinepresa pronto per essere filmato.

È tutto ciò che NON viene mostrato dalla cinepresa, ma che ESISTE in quanto parte dello spazio di cui l’inquadratura è solo una minima parte.

Effetto che produce l'illusione del movimento grazie alla rapida successione di immagini fisse.

Strumento ideato da Joseph Plateau nel 1832, che crea l'illusione del movimento usando dischi con immagini fisse.

Strumento ideato da William George Horner nel 1834, simile al fenachistoscopio, che usa un cilindro con immagini fisse e feritoie.

Strumento ideato da Charles-Émile Reynaud nel 1876, che mostra immagini in movimento tramite una striscia di immagini e specchi.

Tecnica di animazione che usa singoli fotogrammi, spostando l'oggetto o cambiando il disegno tra ogni scatto.

Inquadratura fissa, ottenuta riproducendo più fotogrammi identici, che blocca il movimento.

Unità più piccola visibile nello schermo di un film, composta da un numero variabile di fotogrammi.

Organizzazione regia dei materiali di ogni inquadratura, che comprende scenografia, fotografia, recitazione e costumi.

Il punto di vista della macchina da presa, che determina come lo spettatore vede la realtà filmata.

L'insieme degli elementi specificamente cinematografici, come la scala dei campi e dei piani, le angolazioni, i movimenti di macchina.

Scala delle inquadrature che mostra il personaggio in relazione all'ambiente, con l'ambiente che predomina.

Scala delle inquadrature che mostra il personaggio in relazione all'ambiente, con la figura umana che predomina.

Inquadratura che abbraccia una porzione di spazio particolarmente ampia, spesso usata nei film western.

Inquadratura di ampie proporzioni, dove i personaggi e l’azione sono più riconoscibili rispetto al campo lunghissimo. Spesso usata nei film western, ma anche in altri generi.

Inquadratura che ristabilisce un equilibrio tra ambiente e figura umana, con il personaggio che occupa circa un terzo o metà dello spazio inquadrato. È un'inquadratura versatile utilizzata in molti generi.

Inquadratura che riprende il personaggio dalla testa ai piedi, affermando la centralità del personaggio nel film. Tipica del cinema delle origini, ma non mai abbandonata.

Inquadratura dal ginocchio in su, spesso usata nei film western per mostrare la fondina nel momento in cui il personaggio estrae la pistola.

Inquadratura che riprende il personaggio dalla vita in su, mostrando il suo busto e parte delle gambe.

Inquadratura che riprende il personaggio dal petto in su, con un maggiore focus sul suo volto e le sue espressioni.

Inquadratura che riprende il personaggio dalle spalle in su, con una forte attenzione sul suo volto e le sue espressioni.

Inquadratura che riprende solo il volto umano del personaggio, con una forte concentrazione sugli occhi, naso e bocca. Spesso usato per mostrare le emozioni del personaggio.

Inquadratura che riprende una parte specifica del volto o del corpo umano per un piano ravvicinato, come gli occhi, le labbra, le mani.

Inquadratura che riguarda un piano ravvicinato di un determinato oggetto, per evidenziare la sua importanza.

Inquadratura che mostra gli occhi di un personaggio tagliando sia la parte superiore della testa che la bocca. tipica dei Western all'italiana.

Inquadratura che rappresenta per INTERO l’ambiente, mostrando tutti i personaggi presenti nella scena.

Inquadratura all'inizio di un film o di una sequenza che mostra il luogo in cui si svolgerà l'azione successiva.

Tecnica per realizzare un film che utilizza un'unica inquadratura continua, senza tagli di montaggio.