Emostasi e Coagulazione del Sangue
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Questions and Answers

Qual è il primo fattore di coagulazione che si attiva nella fase iniziale?

  • Fattore tessutale (TF) (correct)
  • Fattore VII
  • Fattore II
  • Fattore IX

Quale molecola è necessaria per la formazione della rete di fibrina insolubile?

  • Fattore VII
  • Fattore XIII attivato (correct)
  • Fattore I
  • Trombina

Quale fase non è parte del modello cellulare dell'emostasi?

  • Fase iniziale
  • Fase di amplificazione
  • Fase di propagazione
  • Fase di stabilizzazione (correct)

Cosa rappresenta il fattore piastrinico 3 nella coagulazione?

<p>Un lipide di membrana piastrinico (D)</p> Signup and view all the answers

Qual è la funzione principale della trombina nella coagulazione?

<p>Scindere il fibrinogeno in fibrina (B)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti cellule non esprime fisiologicamente il fattore tessutale (TF)?

<p>Globuli rossi (D)</p> Signup and view all the answers

Qual è l'ordine corretto di attivazione dei fattori di coagulazione nella fase iniziale?

<p>VII, IX, X (D)</p> Signup and view all the answers

Quale componente non è direttamente coinvolto nella coagulazione del sangue?

<p>Proteine di adesione (B)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti affermazioni descrive correttamente l'emofilia A grave?

<p>Si presenta con FVIII:C ï‚£ 1% del normale. (D)</p> Signup and view all the answers

Quali sono i valori normali di FVIII:C per un individuo sano?

<p>Tra il 50% e il 200%. (A)</p> Signup and view all the answers

Qual è una caratteristica distintiva degli emartri negli emofilici?

<p>Rappresentano circa il 75% delle manifestazioni emorragiche. (D)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti descrizioni è vera riguardo l'emofilia A moderata?

<p>È identificata con FVIII:C tra 1% e 4%. (C)</p> Signup and view all the answers

In quale situazione clinica è comune osservare emorragie all'interno della cavità pleurica negli emofilici?

<p>Spontaneamente o dopo traumi. (B)</p> Signup and view all the answers

Quale condizione potrebbe indicare emorragia della lingua in pazienti con emofilia?

<p>Traumatismo durante la dentizione. (D)</p> Signup and view all the answers

Qual è la prevalenza dell'emofilia A nei maschi neonati?

<p>20 casi ogni 100.000. (B)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti affermazioni è falsa riguardo le forme moderate e lievi di emofilia?

<p>Causing severe spontaneous bleeding. (A)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti affermazioni sul t-PA è corretta?

<p>Ha un'elevata affinità per la fibrina. (A)</p> Signup and view all the answers

Quali sono considerati attivatori esogeni del plasminogeno?

<p>Urochinasi e streptochinasi (D)</p> Signup and view all the answers

Quale fattore plasmatico viene attivato dalla trombina e si lega a siti ad alta affinità presenti sulle piastrine?

<p>Fattore XI (B)</p> Signup and view all the answers

Qual è l'origine principale degli inibitori dell'attivatore del plasminogeno (PAI)?

<p>Di origine cellulare e nella circolazione (B)</p> Signup and view all the answers

Quale complesso enzimatico è considerato l'attivatore principale del fattore X durante la fase di propagazione?

<p>Complesso tenasico (B)</p> Signup and view all the answers

Cosa succede alla plasmina circolante in assenza di fibrina?

<p>Viene inattivata dalla a2-antiplasmina. (C)</p> Signup and view all the answers

Nella fase di amplificazione, quale fattore viene rilasciato dalle piastrine attivate e si deposita sulla superficie piastrinica?

<p>Fattore V (A)</p> Signup and view all the answers

Quale affermazione è corretta riguardo ai prodotti di degradazione della fibrina?

<p>Interferiscono con l'azione della trombina. (C)</p> Signup and view all the answers

Quale fase della coagulazione è responsabile per la produzione massiva di trombina?

<p>Fase di propagazione (B)</p> Signup and view all the answers

Quale dei seguenti fattori può aumentare le concentrazioni di t-PA?

<p>Stasi venosa (A)</p> Signup and view all the answers

Quale molecola viene attivata dalla trombina e trasforma la fibrina solubile in fibrina insolubile?

<p>Fattore XIII (D)</p> Signup and view all the answers

Qual è la funzione dell'a2-antiplasmina nel processo di fibrinolisi?

<p>Inattiva la plasmina libera. (D)</p> Signup and view all the answers

Quale proteina è distaccata dalla trombina dal fibrinogeno durante il processo di coagulazione?

<p>Fibrinopeptide (A)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti affermazioni descrive meglio l'efficacia dell'azione fibrinolitica?

<p>È estremamente efficace e localizzata sulla fibrina del trombo. (D)</p> Signup and view all the answers

Quali elementi sono coinvolti nella formazione dei complessi enzimatici durante la coagulazione?

<p>Posizioni lipidiche e ioni calcio (B)</p> Signup and view all the answers

Durante quale fase avviene la massima attivazione del fattore X?

<p>Fase di propagazione (C)</p> Signup and view all the answers

Qual è la dose raccomandata di complesso protrombinico attivato (FEIBA) per il controllo delle emorragie di grave entità?

<p>50-60 UI/kg (D)</p> Signup and view all the answers

Qual è la caratteristica principale di Emicizumab rispetto al fattore VIII?

<p>Attiva il fattore IX e bypassa il fattore VIII deficitario (A)</p> Signup and view all the answers

Qual è la classificazione dell’emofilia B in base all'attività del fattore IX?

<p>Emofilia B lieve, moderata, grave (C)</p> Signup and view all the answers

Quale mutazione è frequentemente associata all'emofilia B?

<p>Mutazione frame-shift (A)</p> Signup and view all the answers

Qual è il livello di attività plasmatica del fattore IX in pazienti con emofilia B grave?

<p>Meno dell'1% (D)</p> Signup and view all the answers

Quanto è frequente la malattia di Von Willebrand tra i disturbi emorragici ereditari?

<p>1:5.000 (A)</p> Signup and view all the answers

Quale terapia viene utilizzata per mantenere un'attività plasmatica del fattore IX del 10-20%?

<p>Fattore IX ricombinante (C)</p> Signup and view all the answers

Quanto dura generalmente il mantenimento del trattamento per la terapia del fattore IX?

<p>7-10 giorni (C)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti affermazioni riguardo la desmopressina è vera?

<p>Accelera la rimozione delle piastrine nel tipo 2B. (C)</p> Signup and view all the answers

Cosa determina un'inefficacia della desmopressina nel tipo 3 di malattia di von Willebrand?

<p>La mancanza di produzione di vWF endogeno. (D)</p> Signup and view all the answers

Qual è il principale meccanismo patogenetico alla base della coagulazione intravascolare disseminata?

<p>Un'attivazione massiccia della cascata coagulativa. (C)</p> Signup and view all the answers

Quale condizione può contribuire all'attivazione della cascata coagulativa in caso di coagulazione intravascolare disseminata?

<p>Danno endoteliale in corso di shock. (B)</p> Signup and view all the answers

Quali sono le manifestazioni cliniche principali dell'emorragia in caso di coagulazione intravascolare disseminata?

<p>Porpora, ecchimosi e macroematuria. (C)</p> Signup and view all the answers

In che modo l'attivazione piastrinica influisce sulla coagulazione intravascolare disseminata?

<p>Accelera la formazione di trombina. (D)</p> Signup and view all the answers

Qual è l'effetto della desmopressina sull'esocitosi di FVIII e vWF?

<p>Favorisce l'esocitosi dai corpi di Weibel-Palade. (A)</p> Signup and view all the answers

Qual è l'effetto della paracoagulazione in caso di coagulazione intravascolare disseminata?

<p>Compromette l'aggregazione piastrinica. (D)</p> Signup and view all the answers

Flashcards

Coagulazione del sangue

Il processo di coagulazione del sangue è una sequenza di reazioni biochimiche che coinvolgono molecole proteiche, chiamate "fattori della coagulazione", attivate mediante reazioni proteolitiche.

Trombina

La proteina finalizzata della coagulazione è la trombina, che scinde il fibrinogeno (fattore I) in monomeri di fibrina, creando una rete insolubile che blocca il sangue.

Fattore tessutale (TF)

Il fattore tessutale (TF) è una proteina espressa su cellule quiescenti e viene rilasciato a seguito di un danno alla parete vascolare, innescando la coagulazione.

Modello cellulare dell'emostasi

Il modello cellulare dell'emostasi descrive come le cellule e i fattori plasmatici interagiscono durante il processo coagulativo.

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Fase iniziale della coagulazione

La fase iniziale della coagulazione inizia con l'espressione del Fattore Tessutale (TF) su una cellula danneggiata.

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Attivazione dei fattori VII, IX e X

Il TF attiva il fattore VII, che a sua volta attiva il fattore IX e il fattore X, portando alla formazione di piccole quantità di trombina.

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Legame del fattore X alle piastrine

Il fattore X si lega alla superficie piastrinica, creando una piccola quantità di trombina, essenziale per la fase successiva dell'emostasi.

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Fosfolipidi di membrana delle piastrine

I fosfolipidi di membrana delle piastrine (fattore piastrinico 3) contribuiscono all'attivazione dei fattori plasmatici della coagulazione.

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Attivazione della seconda fase della coagulazione

La trombina attiva i fattori plasmatici V, VIII e XI, nonché le piastrine. Questo processo è fondamentale per la seconda fase della coagulazione.

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Amplificazione della coagulazione

Le piastrine attivate rilasciano ulteriore fattore V, che si aggiunge a quello già attivato dalla trombina. Questo processo amplifica la risposta coagulativa.

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Rilascio e attivazione del fattore VIII

Il fattore VIII viene rilasciato dal fattore di von Willebrand e attivato dalla trombina. Entrambi i fattori si depositano sulle piastrine, preparando il terreno per la fase di propagazione.

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Fase di propagazione: Attivazione del fattore X

La fase di propagazione porta alla produzione di grandi quantità di trombina. Il fattore IX, attivato dal complesso TF-fattore VIIa, si lega al fattore VIIIa e crea un complesso enzimatico che attiva il fattore X.

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Compleasso protrombinasico

Il fattore X attivato si lega al fattore Va, formando un complesso enzimatico chiamato complesso protrombinasico. Questo complesso trasforma la protrombina in trombina, responsabile della formazione del coagulo.

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Formazione della fibrina

La trombina scinde i fibrinopeptidi dal fibrinogeno, formando monomeri di fibrina solubili. In seguito, attiva il fattore XIII che converte la fibrina solubile in fibrina insolubile, creando il reticolo emostatico.

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Interazione dei fattori coagulativi

Il meccanismo coagulativo è un processo complesso che prevede l'attivazione di una cascata di fattori. L'interazione tra le proteasi seriniche, i cofattori, i fosfolipidi e gli ioni calcio è fondamentale per amplificare l'attività enzimatica.

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t-PA (attivatore tissutale del plasminogeno)

Il t-PA è un attivatore del plasminogeno che si lega alla fibrina e la degrada, contribuendo alla dissoluzione del trombo.

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Fattori che aumentano l'attività del t-PA

Il t-PA è più attivo in presenza di stasi venosa, esercizio fisico, ipossia tissutale e vasocostrizione.

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Attivatori esogeni del plasminogeno

L'urochinasi e la streptochinasi sono esempi di attivatori del plasminogeno, prodotti da fonti diverse dal corpo.

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Inibitori dell'attivatore del plasminogeno (PAI)

Gli inibitori dell'attivatore del plasminogeno (PAI) bloccano l'azione del t-PA e altre proteine che attivano il plasminogeno.

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a2-antiplasmina

L'a2-antiplasmina è un importante inibitore del plasminogeno che inattiva la plasmina libera, prevenendo la degradazione eccessiva della fibrina.

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Ruolo della fibrina nella fibrnolisi

La fibrina è essenziale per il processo fibrinolitico, poiché l'attivazione del plasminogeno avviene in presenza di fibrina.

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Inattivazione della plasmina

La plasmina, in assenza di fibrina, è rapidamente inattivata dall'a2-antiplasmina. Questo previene la degradazione eccessiva della fibrina.

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Prodotti di degradazione della fibrina (PDF)

I prodotti di degradazione della fibrina, se in eccesso, possono interferire con l'emostasi e la coagulazione, creando potenziali problemi.

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Cosa è il FEIBA?

Il complesso protrombinico/complesso protrombinico attivato (FEIBA) è un trattamento utilizzato nei pazienti che sviluppano anticorpi inibitori del fattore VIII. Funziona bypassando il fattore VIII e attivando la coagulazione in modo indiretto. È efficace nel controllare e risolvere la maggior parte delle emorragie gravi.

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Spiega l'emofilia B.

L'emofilia B è una malattia ereditaria che colpisce la coagulazione del sangue, con la carenza o l'anomalia funzionale del fattore IX. È causata da mutazioni genetiche e si manifesta con differenti livelli di gravità, in base all'attività residua del fattore IX.

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Quali sono i tipi di emofilia B?

L'emofilia B grave è caratterizzata da un'attività di fattore IX inferiore all'1% del normale, l'emofilia B moderata ha un'attività tra 1% e 5%, mentre l'emofilia B lieve presenta un'attività tra 5% e 40%.

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Come funziona l'emocizumab?

L'emocizumab è un anticorpo bispecifico che lega il fattore IXa e il fattore X, attivando il fattore X e bypassando il fattore VIII deficitario. Non crea anticorpi inibitori perché non ha omologia strutturale con il fattore VIII.

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Come si cura l'emofilia B?

La terapia per l'emofilia B prevede l'utilizzo di fattore IX derivato dal plasma o ricombinante, per mantenere un'attività plasmatica del 10-20% per le emorragie più lievi e del 40-60% per le emorragie più gravi, con dosaggi regolari.

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Cos'è la malattia di von Willebrand?

La malattia di von Willebrand è il disturbo emorragico ereditario più comune, con una prevalenza di 1 su 5.000 persone. È caratterizzata da un deficit o da un difetto del fattore di von Willebrand, una proteina che svolge un ruolo chiave nell'adesione piastrinica.

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Cos'è l'emofilia A?

L'emofilia A è una malattia ereditaria genetica che causa la mancata coagulazione normale del sangue a causa della mancanza o della disfunzione del fattore VIII della coagulazione.

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Come si manifesta l'emofilia A a livello genetico?

L'emofilia A è causata da mutazioni nel gene codificante per il fattore VIII, che può portare a una riduzione o all'assenza di proteina funzionante. Questo porta a un deficit nella coagulazione del sangue.

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Come si classificano i diversi tipi di emofilia A?

L'emofilia A è classificata in base alla quantità di fattore VIII presente nel sangue. L'emofilia A grave ha meno dell'1% della normale attività del fattore VIII, mentre le forme lieve e moderata hanno livelli più alti.

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Quali sono i sintomi tipici dei differenti tipi di emofilia A?

L'emofilia A grave causa sanguinamenti spontanei che richiedono un trattamento costante. L'emofilia A moderata e lieve possono manifestare sanguinamenti meno frequenti e spesso vengono diagnosticate in età adulta.

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In che modo l'emofilia A influenza la coagulazione del sangue?

L'emofilia A non influisce sulla funzionalità delle piastrine, responsabili dell'arresto iniziale dell'emorragia. Tuttavia, la mancanza di fattore VIII porta a un'aumentata tendenza allo sviluppo di ecchimosi, ematomi e altre forme di sanguinamento.

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Cosa sono gli ematomi e cosa possono causare?

Gli ematomi sono accumuli di sangue nel tessuto connettivo sottocutaneo o muscolare, che possono essere superficiali o profondi e possono causare problemi come contratture muscolari, paralisi e atrofia.

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Cosa sono le emartri?

Le emartri sono raccolte di sangue all'interno delle articolazioni, che sono una delle manifestazioni più comuni dell'emofilia A, rappresentando circa il 75% dei casi.

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Perché è importante la diagnosi precoce dell'emofilia A?

L'emofilia A è un'anomalia ereditaria che colpisce principalmente i maschi. È importante effettuare una diagnosi precoce per poter intervenire in modo tempestivo e migliorare la qualità di vita del paziente.

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Coagulazione Intravascolare Disseminata (CID)

È una condizione patologica grave causata dalla diffusa attivazione non regolata della cascata coagulativa, che porta alla produzione di trombina e all'attivazione della fibrinolisi. Questo processo può manifestarsi sia con fenomeni trombotici che emorragici.

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Diagnosi della CID

Si basa sul riconoscimento clinico, considerando parametri di laboratorio nel contesto clinico del paziente.

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Cause della CID

L'esposizione del sotto-endotelio (ad esempio, negli aneurismi) o la liberazione di fattori come il fattore tessutale (neoplasie, patologie ostetriche) innescano la CID.

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Cause della CID

Liberazione di lipopolisaccaridi (sepsi batterica) o danno endoteliale in corso di shock attivano la cascata coagulativa.

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Processo della CID

La CID comporta l'attivazione della coagulazione in circolo, la attivazione piastrinica e l'attivazione della fibrinolisi.

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Emorragie causate dalla CID

Il consumo di fattori della coagulazione porta a sanguinamenti a causa di un'insufficienza di questi fattori per formare coaguli.

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Necrosi tessutale nella CID

La necrosi tessutale può verificarsi a causa dell'occlusione microvascolare, che impedisce il corretto apporto di sangue ai tessuti.

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Sintomi clinici della CID

Porpora, ecchimosi diffuse, frequenti epistassi e sanguinamenti maggiori (emorragia intracranica, ematemesi, melena, macroematuria) sono sintomi tipici della CID.

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Study Notes

COAGULOPATIE

  • La coagulazione del sangue è un insieme di reazioni biochimiche in sequenza, coinvolgendo molecole proteiche (fattori della coagulazione).
  • L'attivazione dei fattori plasmatici si conclude con la trasformazione della protrombina (fattore II) in trombina, prodotto finale della cascata coagulativa.
  • La trombina scinde il fibrinogeno (fattore I) in monomeri di fibrina solubili che, polimerizzando, formano una maglia di fibrina insolubile, stabilizzata dal fattore XIII attivato.
  • Le piastrine sono indispensabili nella fase coagulativa dell'emostasi, fornendo fosfolipidi di membrana (fattore piastrinico 3).
  • I fosfolipidi espressi dalle membrane cellulari attivate di endoteli e cellule sottoendoteliali sono fondamentali nell'innesco della cascata coagulativa.

MODELLO CLASSICO DI COAGULAZIONE

  • Il modello presenta un sistema intrinseco e uno estrinseco di attivazione.
  • L'attivazione di questi sistemi porta alla formazione di un complesso enzimatico chiamato protrombinasico.
  • Questo complesso converte la protrombina in trombina.
  • La trombina trasforma il fibrinogeno in fibrina, formando il reticolo emostatico.
  • L'inibizione della fibrinolisi è essenziale per evitare la degradazione del reticolo emostatico.

MODELLO CELLULARE (FASI)

  • Il modello cellulare dell'emostasi si articola in tre fasi: iniziale, amplificazione e propagazione.
  • Fase iniziale: l'inizio della coagulazione si verifica su una cellula che esprime il fattore tessutale (TF). Il TF si lega al fattore VII attivato, attivando a cascata i fattori IX e X.
  • Fase di amplificazione: le piastrine attivate rilasciano ulteriore fattore V. Il fattore VIII è rilasciato dal fattore di von Willebrand e viene attivato dalla trombina.
  • Fase di propagazione: il fattore IX (attivato dal complesso TF-fattore VIIa) si lega al fattore VIIIa. Si forma il complesso enzimatico (complesso tenasico) che attiva il fattore X. Il fattore X attivato, con il fattore Va e ioni calcio, forma il complesso protrombinasico, che trasforma la protrombina in trombina. La trombina distacca i fibrinopeptidi A e B dal fibrinogeno, formando i monomeri di fibrina. La trombina attiva il fattore XIII, che trasforma la fibrina solubile in fibrina insolubile.

CONTROLLO DELLA COAGULAZIONE

  • Il processo coagulativo è controllato da meccanismi anticoagulanti naturali.
  • L'Antitrombina III (ATIII) inibisce l'azione di diversi fattori della coagulazione, in particolare IXa, Xa e trombina.
  • La trombomodulina lega la trombina ed attiva la proteina C, che in presenza di proteina S inibisce i fattori Va e VIIIa.

FIBRINOLISI

  • La fibrinolisi è un meccanismo che in equilibrio con il sistema coagulativo degrada i complessi solubili di fibrina limitando la formazione del tappo emostatico.
  • Il processo prevede la conversione del plasminogeno in plasmina, che degrada la fibrina.
  • L'attivazione del plasminogeno avviene per mezzo dell'attivatore tissutale (t-PA), che riversano continuamente in circolo.
  • Gli inibitori dell'attivatore del plasminogeno (PAIs) regolano questo processo.

MANIFESTAZIONI EMORRAGICHE

  • Le manifestazioni emorragiche dipendono dal tipo di difetto (vascolo-piastrinico, deficit coagulativo).
  • Le manifestazioni possono essere immediate o ritardate.
  • Le sedi di sanguinamento possono essere superficiali (cute, mucose) o profonde (articolari).
  • Segni obiettivi come petecchie, ecchimosi, ematomi, emartri. Trasmissione ereditaria, risposta alla terapia.

LABORATORIO E COAGULAZIONE

  • Valutazione del tempo di protrombina (PT) e del tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT).
  • Valutazione di fattori della coagulazione e piastrine.

DISORDINI EMOSTATICI LABORATORIO

  • Presenta tabelle con parametri relativi a differenti difetti emostatici (piastrine, TS, PT, aPTT).

APPROCCIO AL PAZIENTE EMORRAGICO

  • Descrive i processi diagnostici per la valutazione di pazienti con emorragia: indagini sui piastrini e sul sistema di coagulazione.
  • Riconoscimento di differenti cause di emorragie.

EMOFILIE (EMOFILIA A)

  • Malattia emorragica ereditaria, trasmissione legata al sesso.
  • Causata da mutazioni nel gene del fattore VIII.
  • L'incidenza è di circa 20 casi ogni 100.000 maschi neonati.
  • La gravità del deficit è correlata all'attività del fattore VIII.
  • Clinica: emartri, emorragie spontanee, terapia sostitutiva.

EMOFILIA B

  • Malattia emorragica ereditaria, trasmissione legata al sesso.
  • Causata da mutazioni nel gene del fattore IX.
  • Clinica: emartri, emorragie spontanee, terapia sostitutiva, simile a quella dell'emofilia A.

MALATTIA DI VON WILLEBRAND

  • Disturbo emorragico ereditario, più frequente.
  • Trasmissione autosomica dominante (tipo 1) o recessiva (tipo 3).
  • Carenza o funzionalità anomale del fattore di Von Willebrand (vWF), causando anomalie nella coagulazione e nel trasporto del fattore VIII.
  • Clinica: variazioni di gravità, sanguinamento muco-cutaneo.
  • Terapia: desmopressina, fattori sostitutivi.

COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (CID)

  • Condidzione patologica caratterizzata da un'attivazione massiccia e non regolata della cascata coagulativa.
  • Può presentarsi con fenomeni trombotici ed emorragici.
  • Le manifestazioni cliniche variano in base all'equilibrio tra la produzione e il consumo dei fattori della coagulazione.
  • La diagnosi si basa sulla valutazione clinica e sui parametri di laboratorio, come i tempi di coagulazione, il fibrinogeno, e il D-dimero.

FISIOPATOLOGIA DI CID

  • Descrive i meccanismi attraverso i quali si attiva la CID: esposizione endotelio danneggiata, liberazione di fattori tessutali, attivizazione della cascata coagulativa in circolo, consumo di fattori della coagulazione, ecc.

CLINICA E LABORATORIO DI CID

  • Presentazioone dei segni clinici (porpora, emorragie diffuse, sanguinamenti maggiori), e sintomi associati alla CID.
  • Descrizione dei parametri di laboratorio per la diagnosi e la valutazione della gravità della CID (alterazionie nei tempi di coagulazione, fibrinogeno, D-dimero, piastrinopenia).

TERAPIA 1 E 2 DI CID

  • Richiedenti la gestione eziologica della CID e della terapia di supporto.
  • Presentazioine di terapia sostitutiva in casi specifici.
  • Enfasi sulla correlazione tra terapia e patologia sottostante.

TERAPIA DI CID E ALTRE COAGULAZIONI

  • Descrizione di terapia sostitutiva con fattori della coagulazione o plasmi freschi congelati (o concentati di fibrinogeno).

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