Docimologia 2: Qualità dei Servizi per l'Infanzia

Un approccio collaborativo che si basa sullo scambio di esperienze e best practice tra esperti e professionisti.

Un insieme di principi guida che definiscono gli standard di qualità per i servizi educativi e di cura per l'infanzia.

La qualità strutturale si riferisce alle norme e all'organizzazione dei servizi, garantendo un ambiente sicuro e funzionale per i bambini.

La qualità di processo riguarda le interazioni e le pratiche adottate all'interno del servizio, come il gioco, le relazioni tra gestori e famiglie, tra bambini e adulti e tra bambini.

La qualità degli esiti formativi si concentra sull'impatto che il servizio ha sui bambini, sulle famiglie e sulla società, inclusi i benefici per l'apprendimento e lo sviluppo.

La disponibilità di servizi a costi accessibili per tutte le famiglie e i loro bambini, indipendentemente dal loro reddito o background.

La capacità dei servizi di promuovere la partecipazione di tutte le famiglie, di includere bambini con diverse esigenze e di valorizzare la diversità.

La necessità di personale qualificato e competente, in grado di fornire un'assistenza educativa di alta qualità.

Un approccio alla qualità che considera i servizi per l'infanzia come produttori di risultati predeterminate, basandosi su una visione modernista e illuminista dell'ordine e del controllo.

La convinzione che la qualità nei servizi per l'infanzia possa essere definita e misurata attraverso criteri rigorosi e oggettivi, basati sulla conoscenza di esperti.

La concezione che la qualità derivi da un processo di costruzione sociale, in cui il significato è prodotto attraverso l'interazione con gli altri.

Una prospettiva filosofica che ritiene che la realtà sia la creazione del pensiero, della cultura e delle relazioni sociali.

La convinzione che la qualità nei servizi per l'infanzia debba essere definita e misurata attraverso un metodo scientifico e rigoroso.

L'idea che la qualità sia un concetto universale e stabile che può essere identificato e misurato in modo oggettivo.

La visione che considera il bambino come un ricevente passivo di informazioni, che deve essere preparato per l'apprendimento scolastico.

L'idea che il processo di apprendimento sia guidato dal bambino stesso, attraverso l'interazione con il mondo e gli altri.

Il processo di costruzione del significato nel lavoro pedagogico. Coinvolge diverse interpretazioni, valorizza la complessità, la diversità e le prospettive individuali, mirando a una riconcettualizzazione del concetto di qualità.

Un approccio valutativo sviluppato da un gruppo di ricercatori di Pavia, che si concentra sull'accertamento intersoggettivo di più dimensioni formative e organizzative, misurando la distanza da livelli ottimali in vista di un impatto concreto sulle esperienze educative.

La definizione di valutazione che considera come accertamento intersoggettivo di più dimensioni formative e organizzative di un contesto educativo e l'indicazione della loro misurabile distanza da espliciti livelli ottimali.

Il processo di valutazione che mira a promuovere processi di consapevolezza e autodeterminazione nelle organizzazioni.

Le condizioni per una costruzione del significato nel lavoro pedagogico, come l'inquadramento del lavoro in un contesto più ampio, la riflessione critica, la dimensione pedagogica come strumento di riflessività, l'importanza degli incontri e del dialogo, la partecipazione dei facilitatori.

La valutazione che include gli stakeholders (ad esempio insegnanti, genitori, studenti) nel processo di valutazione, rendendola più inclusiva.

Un procedimento che mira a migliorare il processo educativo, integrando l'apprendimento e la valutazione per costruire un sistema di qualità

Riconoscere che il significato può essere interpretato in diversi modi, cercando di accogliere la complessità, la diversità e le diverse prospettive.

Un processo continuo di valutazione che mira a migliorare i servizi e i contesti educativi, focalizzandosi sul cambiamento e sulla riprogettazione.

Il primo passo del processo valutativo, che implica la definizione chiara degli obiettivi e la creazione di un team di lavoro dedicato.

La negoziazione congiunta tra il team di lavoro e il valutatore esterno per identificare l'oggetto da valutare e gli strumenti più adatti.

La fase in cui il team di lavoro acquisisce familiarità con lo strumento di valutazione scelto.

La fase in cui la qualità viene valutata attraverso l'applicazione dello strumento di valutazione, sia da parte del team che da un valutatore esterno.

La discussione collegiale tra i membri del team sui dati raccolti durante la valutazione, permettendo a tutti di avere una visione completa dei punteggi assegnati.

La valutazione dello strumento di valutazione stesso per verificarne la validità e la pertinenza al contesto.

La riflessione critica sul processo di valutazione per identificare punti di forza e debolezza e migliorare la valutazione stessa.

Nel processo di valutazione formativa, il valutatore formatore aiuta i partecipanti a riflettere sulle proprie esperienze e a progredire nel processo di autorealizzazione, rimuovendo le barriere che ostacolano la consapevolezza dei propri vissuti e aspirazioni.

Il valutatore formatore facilita la riflessione e l'apprendimento attraverso l'analisi delle esperienze dei partecipanti, aiutandoli a individuare e superare le barriere al loro sviluppo.

Il valutatore formatore si focalizza sull'area in cui il partecipante può progredire con l'aiuto di un professionista più esperto, per raggiungere l'autonomia e sviluppare nuove competenze.

Il valutatore formatore gestisce il processo di valutazione formativa, garantendo che sia democratico, dialogico e con un forte focus sulla riflessione e sull'apprendimento.

La qualità è diventata fondamentale per competere nel mercato, coinvolgendo aspetti etici, deontologici, morali e filosofici.

La qualità va oltre i semplici controlli, coinvolgendo valori etici e principi morali che definiscono l'eccellenza e l'impegno.

La certificazione di qualità è un processo che attesta il rispetto di standard e criteri specifici, riconoscendo l'eccellenza di prodotti, servizi o processi.

Il livello di adesione al requisito è espresso in percentuali. 0% indica che il requisito non è minimamente soddisfatto, 60% indica soddisfazione parziale e 100% indica soddisfazione piena.

L'accreditamento consente alle strutture aperte prima del 2010 di accedere ai contributi regionali. Le strutture nate dopo il 2010 possono essere accreditate ma non ottenere i contributi.

Soddisfare i requisiti del percorso di accreditamento significa creare una memoria storica del servizio, un'identità per il servizio, un punto di riferimento per il territorio e una documentazione della qualità per i diversi stakeholders.

L'accreditamento certifica l'intenzionalità del servizio, contrastando l'approccio spontaneo. Promuove la diffusione di un linguaggio comune per la condivisione di significati.

I requisiti generali per l'accreditamento includono la garanzia di una valutazione del grado di soddisfazione da parte degli stakeholders (utenti, committenti, operatori, famiglie).

Gli stakeholder, come committenti, operatori e famiglie, devono avere la possibilità di esprimere un giudizio sul servizio, presentare critiche o suggerimenti.

Il gruppo di lavoro deve analizzare con attenzione il feedback dalle famiglie, rivedere gli aspetti critici e riproporre il questionario per verificare se il disagio espresso è stato risolto.

Il progetto educativo deve essere documentato e reso disponibile a tutti coloro che utilizzano il servizio.