Decorso delle Malattie: Acute e Croniche

Decorso della malattia

• Il decorso acuto di una malattia è caratterizzato da un inizio repentino e sintomi intensi che raggiungono il picco e poi diminuiscono spontaneamente, portando alla convalescenza e alla guarigione.
• Il decorso cronico è più subdolo con sintomi iniziali generici, seguito da fasi di acuzie, remissioni e recidive. La guarigione è rara e la malattia tende a protrarsi nel tempo.

Malattie acute vs. croniche

• Nelle malattie acute i sintomi sono distinti e si manifestano rapidamente, crescendo in intensità prima di diminuire fino alla guarigione.
• Nelle malattie croniche i sintomi sono generici e diventano specifici solo in fasi avanzate. Possono attenuarsi e riacutizzarsi periodicamente.

Guaribilità delle malattie

• La maggior parte delle malattie infettive è guaribile grazie alle capacità di difesa dell'organismo.
• Le malattie croniche sono più difficili da curare, anche se alcune come alcuni tipi di tumori, se diagnosticati precocemente, possono essere curate.
• Nonostante l'AIDS sia un'infezione, una volta che il virus HIV infetta l'organismo diventa cronico grazie alla terapia. Anche alcuni tipi di epatiti virali hanno un decorso simile.

La gravidanza

• Un eccessivo aumento ponderale durante la gravidanza è da evitare a causa delle complicazioni per la madre e il nascituro.
• Durante la gravidanza è importante seguire una dieta sana e varia per assicurare al feto i nutrienti necessari per lo sviluppo.
• Il fabbisogno di proteine, vitamine (A, D, C, B12, acido folico), minerali e lipidi aumenta durante la gestazione e l'allattamento.
• La supplementazione con acido folico è importante per prevenire malformazioni del tubo neurale, mentre il ferro e la vitamina A sono consigliati nelle aree con carenza nutrizionale.
• Il consumo di acidi grassi essenziali, in particolare quelli omega-3 presenti nel pesce, è importante per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale del neonato e per la retina.
• La dieta deve soddisfare i fabbisogni sia della madre che del bambino, garantendo uno sviluppo ottimale e la salute della donna.
• Gli alimenti che non devono mancare nella dieta di una donna in gravidanza includono: pesce, carne, uova, latte e derivati, alimenti ricchi di amido, frutta e verdura, alimenti ricchi di fibra.

Il fumo

• La percentuale di fumatori è più alta negli uomini rispetto alle donne (28% vs 21%).
• Il fumo è più diffuso tra le persone con difficoltà economiche e con basso livello di istruzione.
• La quota di ex fumatori aumenta con l'età, è maggiore tra le persone senza difficoltà economiche, tra i cittadini italiani rispetto agli stranieri e tra i residenti nelle Regioni settentrionali.
• La Sardegna ha la quota più alta di ex fumatori (24%).
• Meno di 5 fumatori su 10 riferiscono di aver ricevuto consigli da un sanitario per smettere di fumare.
• L'attenzione degli operatori sanitari al fumo è diminuita nel tempo, in particolare durante la pandemia.
• Il consumo di altri prodotti da fumo, come sigarette elettroniche, tabacco trinciato e dispositivi a tabacco riscaldato è in aumento.

Tabacco trinciato

• Le vendite di tabacco trinciato sono aumentate negli ultimi anni, in parte a causa del costo inferiore e del falso preconcetto che sia meno dannoso per la salute.
• Tuttavia, i danni alla salute del fumo di tabacco trinciato sono gli stessi di quelli del fumo di sigarette confezionate.

Fumo in gravidanza

• Il fumo in gravidanza è associato a una riduzione del peso alla nascita (200-250 grammi) e a problemi di salute per il bambino.
• Gli studi evidenziano un ritardo nella crescita cognitiva nell'infanzia, un maggior rischio di infezioni respiratorie, asma e alterazioni cromosomiche nei figli di fumatrici.
• Le madri che fumano producono meno latte, di qualità inferiore e per un tempo più breve rispetto alle non fumatrici.

I giovani e il fumo

• Nonostante la diminuzione del numero dei fumatori, la percentuale dei fumatori giovani è ancora preoccupante.
• L'abitudine al fumo è più diffusa nelle fasce di età giovanili ed adulte, soprattutto tra i maschi (33,5% tra i 25 e i 34 anni).
• Le motivazioni che spingono i giovani a fumare sono complesse e includono fattori ambientali, sociodemografici e comportamentali-individuali.
• La comunità scientifica raccomanda programmi di prevenzione per contrastare il fumo giovanile.

Programmi di prevenzione

• Uno dei contesti privilegiati per sviluppare programmi di prevenzione del fumo è la scuola, attraverso interventi partecipativi per fornire informazioni corrette e sviluppare competenze nei giovani.
• L'efficacia degli interventi aumenta se coinvolge la famiglia e il contesto sociale di appartenenza.
• I programmi di prevenzione devono promuovere l'empowerment delle persone e della comunità di riferimento, affinché ognuno possa fare scelte sulla salute consapevoli.

10 buoni motivi per smettere di fumare

• I benefici per la salute dello smettere di fumare si manifestano rapidamente e progressivamente.
• Entro 20 minuti si normalizza la pressione arteriosa e il battito cardiaco.
• Entro 8 ore si normalizza il livello di ossigeno nel sangue.
• Entro 24 ore diminuisce il rischio di attacco cardiaco.
• Entro 48 ore iniziano a ricrescere le terminazioni nervose e migliorano i sensi dell'olfatto e del gusto.
• Entro 72 ore si rilassano i bronchi e migliora la capacità polmonare.
• Da 2 settimane a 3 mesi migliora la circolazione e camminare diventa meno faticoso.
• Da 3 a 9 mesi diminuiscono affaticamento, respiro corto e altri sintomi come la tosse.
• Entro 5 anni la mortalità da tumore polmonare si riduce significativamente.
• Entro 10 anni le cellule precancerose vengono rimpiazzate e diminuisce il rischio di altri tumori.
• Dopo 10 anni la mortalità da tumore polmonare è paragonabile a quella di una persona che non ha mai fumato.

Smettere di fumare

• Smettere di fumare da soli è possibile, il 90% degli ex fumatori ha smesso senza aiuti.
• Le prime 24 ore sono le più difficili e i sintomi di astinenza sono più intensi nei primi 4 giorni.
• Le sensazioni di malessere possono persistere per alcuni mesi.
• Se non si riesce a smettere da soli, è importante rivolgersi al proprio medico per un supporto.
• La scienza ha dimostrato che il supporto ricevuto aumenta la probabilità di smettere definitivamente.