Corso di Produzioni Animali - Fondamenti

L'attività di trasformazione dell'energia da vegetali e sottoprodotti agro-industriali in alimenti per animali.

Parte dell'attività zootecnica incentrata sull'allevamento e l'utilizzo di animali per la produzione di cibo.

Circa 11.000 anni fa durante la domesticazione degli animali.

Periodo di grandi cambiamenti nello sviluppo umano con la domesticazione e coltivazione.

Rapporto tra organismi viven nella trasformazione energetica.

Addomesticamento di animali per un utilizzo più pratico.

Comprensione scientifica della zootecnia avvenuta nel 18° secolo.

Modificazione degli alimenti derivanti dalla zootecnia per renderli più nutrienti o appetibili.

Processo in cui l'uomo addomestica animali per l'utilizzo, ottenendo benefici come cibo, protezione e facilitazione di accesso alle risorse.

Periodo storico, dal Neolitico al XVII secolo, caratterizzato dall'addomesticamento della maggior parte delle specie animali importanti per l'uomo.

Cambiamenti nelle caratteristiche fisiche e riproduttive degli animali e degli esseri umani in seguito alla domesticazione.

Stile di vita tradizionale in cui gli esseri umani si dedicavano alla caccia e alla raccolta di cibo.

Attività che sorgono con la domesticazione, concentrandosi sulle coltivazioni e sull'allevamento del bestiame

La popolazione mondiale aumenterà dai 7,3 miliardi attuali a oltre 11 miliardi nel 2100.

La crescente popolazione mondiale comporterà una maggiore richiesta di cibo, inclusi prodotti di origine animale.

Si prevede un aumento significativo della produzione di latte, carne e uova entro il 2050.

Si prevede una crescita nel consumo di carne bovina, ovina, suina e avicola per persona.

La popolazione mondiale raggiungerà gli 8 miliardi.

La popolazione mondiale supererà i 9 miliardi.

Dati FAO e ONU (2011, 2017) sulle previsioni demografiche e sull'alimentazione.

La produzione di carne, latte e uova è destinata ad aumentare del 100% tra il 2010 e il 2050.

Il consumo di prodotti di origine animale è in aumento globale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

L'allevamento animale è sempre più importante per garantire la sicurezza alimentare globale.

Il consumo di prodotti animali varia significativamente tra i Paesi Sviluppati e in Via di Sviluppo.

I consumi di prodotti animali dovrebbero crescere nei futuri decenni, in particolare per il pollo e le uova.

Carne, latte e uova sono esempi di prodotti di origine animale.

L'aumento della domanda di prodotti animali solleva preoccupazioni per la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare globale.

L'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) è una fonte importante di informazioni e previsioni sul settore zootecnico.

L'allevamento animale contribuisce alle emissioni di CO2 (respirazione), CH4 (fermentazione ruminale) e all'inquinamento da reflui zootecnici.

L'allevamento animale è responsabile del 14-18% delle emissioni globali, inclusi il 9% di CO2, il 35-40% di CH4 e il 65% di N2O.

Aumentare l'efficienza dei sistemi zootecnici per diminuire l'impronta ambientale dell'allevamento.

Negli Stati Uniti, tra il 1944 e il 2007, la produzione di latte è aumentata del 60% grazie a un'alimentazione più abbondante.

L'opinione pubblica è sempre più sensibile all'impatto ambientale dell'allevamento.

È necessario un bilanciamento tra la produzione di alimenti e la produzione di energia e l'urbanizzazione per un utilizzo sostenibile delle risorse.

Migliorare l'efficienza dei sistemi di allevamento significa ridurre al minimo l'impatto ambientale e aumentare la produzione di cibo.

È necessario investire maggiormente nella produzione alimentare per assicurare la sicurezza alimentare a livello globale rispetto alla produzione di energia e all'urbanizzazione.

Le sfide che la produzione zootecnica deve affrontare per diventare più sostenibile per soddisfare le esigenze crescenti, tutelare l'ambiente e ottimizzare l'utilizzo del territorio.

Il 26% delle superfici terrestri sono classificate come praterie, non idonee a diventare terre arabili, ma perfette per il pascolo e la produzione di alimenti di origine animale.

Migliorare l'efficienza dei sistemi produttivi per aumentare le rese delle produzioni animali e vegetali e sfruttare al meglio le risorse.

La ricerca in ambito alimentare e nutrizionale si focalizza su razioni adeguate e alimenti innovativi per gli animali, sempre tenendo presente il loro benessere.

La ricerca in ambito ambientale punta allo sviluppo di sistemi efficienti per il recupero di energia dai reflui zootecnici.

Le principali aree di ricerca in ambito zootecnico includono la genetica, l'alimentazione e l'ambiente, con l'obiettivo di creare un sistema zootecnico più sostenibile e responsabile.

La ricerca di alimenti innovativi per gli animali è importante per ottimizzare l'alimentazione e ridurre l'impatto ambientale, garantendo al contempo il benessere degli animali.

In Italia ci sono oltre 26.000 aziende di allevamento suino, con un totale di 8,5 milioni di capi (dati 2016). La concentrazione e la specializzazione sono maggiori al nord, mentre al centro-sud è più frammentata.

Il settore suinicolo italiano è specializzato nell'allevamento di capi grassi (oltre 110 kg) e di suini da 80 a 110 kg. La dimensione media aziendale è di 324 capi.

Tra il 2010 e il 2015, il numero di capi allevati in Italia è diminuito del 6,9%

Le normative sul benessere animale hanno portato a un aumento della dimensione media aziendale nel settore suinicolo italiano (da 44 a 324 capi).

Il settore suinicolo italiano dipende molto dall'estero per l'approvvigionamento di carni fresche, refrigerate e di suini vivi.

Il Prosciutto di Parma è un prodotto tradizionale italiano, la cui produzione è regolamentata da un disciplinare produttivo specifico.

Nell'allevamento suino si distinguono diverse tipologie di suini, come i suini da allevamento, i suini da ingrasso e i suinetti.

L'allevamento suino si basa sulla gestione di capi suini per la produzione di carne, come il prosciutto di Parma.

Un suino di 50-60 kg destinato all'ingrasso per la produzione di suino pesante.

Un suino destinato al macello al peso di 100-110 kg per la produzione di carne.

Un suino destinato al macello al peso di 150-185 kg per la produzione di salumi.

La gestazione di una scrofa dura 114 giorni (3 mesi, 3 settimane, 3 giorni).

Una scrofa partorisce da 10 a 12 suinetti.

Nei suini, l'accrescimento muscolare è predominante nelle prime fasi della crescita, mentre l'accrescimento del tessuto adiposo prevale successivamente.

Nella fase finale della crescita dei suini pesanti, la conversione alimentare peggiora, ovvero si necessita di più mangime per ottenere un incremento di peso.

I suini, a differenza dei ruminanti, consumano solo mangime e non foraggio.

La dieta dei suini in accrescimento, magronaggio e ingrasso è generalmente liquida e composta da acqua o siero di latte, cereali insilati e mangime proteico.

Il tenore proteico delle diete dei suini diminuisce all'aumentare dell'età.

Le scrofe in lattazione necessitano di diete più ricche in proteine ed energia rispetto a quelle in gestazione.

Il piano alimentare per le scrofe in lattazione deve favorire la produzione di latte e limitare la perdita di peso dopo il parto.

Temperature elevate (superiori a 24°C) influenzano negativamente l'ingestione di cibo delle scrofe, compromettendo le loro prestazioni produttive.

Per la produzione del latte, l'alimento deve fornire lisina in quantità sufficiente: 1 kg di peso vivo dei suinetti richiede 25 g di lisina.

La carne di suino è relativamente povera di colesterolo e ricca di acidi grassi insaturi.

Il Prosciutto di Parma deve avere un basso contenuto di sale e umidità, con un indice di proteolisi adeguato. Questi fattori determinano la qualità organolettica del prodotto.

L'umidità deve essere tra il 59,0% e il 63,5%, il contenuto di sale tra il 4,2% e il 6,2%, e l'indice di proteolisi tra il 24,0% e il 31,0%.

I suini destinati alla produzione di Prosciutto di Parma devono essere alimentati con una dieta liquida, preferibilmente broda o pastone, con l'aggiunta di siero di latte.

L'allevamento dei suini per il Prosciutto di Parma comprende quattro fasi: allattamento (prime 4 settimane), svezzamento (dalla 5^ alla 12^ settimana), magronaggio (da 30 a 80 kg) e ingrasso (da 80 a 160 kg e oltre).

L'obiettivo principale dell'allevamento è ottenere un suino pesante, assicurando un accrescimento graduale e controllato.

Le tecniche di allevamento sono progettate per ottenere animali pesanti, con accrescimenti giornalieri moderati.

Il settore suinicolo italiano è concentrato soprattutto al nord, con una specializzazione nell'allevamento di suini pesanti.

L'Italia dipende dall'estero per l'approvvigionamento di carni fresche, refrigerate e suini vivi.

In passato, l'Italia era ricca di razze suine locali come la Mora Romagnola, la Cappuccia, la Cinta Senese e la Casertana. Oggi sono quasi tutte sostituite da razze straniere.

Le razze suine più diffuse in Italia oggi sono di origine straniera, come Large White, Landrace, Hampshire, Pietrain, Duroc e Spot. Queste razze sono spesso utilizzate per la produzione di carne.

Nell'allevamento suino si usano spesso ibridi commerciali, nati dall'incrocio di diverse razze e linee selezionate per caratteristiche specifiche. Questi ibridi crescono più velocemente e hanno migliori rese alla macellazione.

Un suinetto, maschio o femmina, dalla nascita allo svezzamento.

Un maschio adulto in riproduzione, responsabile della fecondazione delle scrofe.

Una femmina in riproduzione dopo il primo parto, responsabile della nascita e dell'allattamento dei suinetti.

I suini vengono allevati per la produzione di carne, come il prosciutto di Parma.

I suinetti sono i cuccioli dei suini, nati dalle scrofe. Dopo lo svezzamento, diventano lattoni.

Un documento che definisce le caratteristiche e i metodi di produzione per prodotti DOP, come il Prosciutto di Parma.

Le proprietà fisiche e qualitative del Prosciutto di Parma, come forma, peso, colore, aroma e sapore.

Tondeggiante, senza imperfezioni, con la parte muscolare scoperta limitata a 6 cm.

Generalmente tra 8 e 10 kg, ma non inferiore a 7 kg.

Uniforme, tra il rosa e il rosso, con parti grasse bianche.

Sapore delicato e dolce, poco salato, con un aroma fragrante e caratteristico.

Valori specifici che determinano la qualità del prosciutto, come la quantità di sale e di umidità.

Il Disciplinare di Produzione definisce la qualità generale, le caratteristiche merceologiche e il metodo di lavorazione, garantendo l'autenticità e la qualità del prodotto.

L'EFSA elabora pareri scientifici sulla sicurezza degli alimenti, dei mangimi, la nutrizione umana, la salute e il benessere degli animali e la protezione delle piante.

L'EFSA valuta i potenziali rischi per la sicurezza alimentare, tenendo conto anche dell'impatto sulla biodiversità.

Il Disciplinare di Produzione del Prosciutto di Parma definisce gli standard di qualità e le tecniche di produzione di questo prodotto.

In passato, l'Italia utilizzava razze suine locali come la Mora Romagnola, oggi sono sostituite da razze straniere come Large White e Landrace, spesso utilizzate per la produzione di carne.

L'EFSA si occupa di valutazione scientifica dei rischi, raccolta e analisi di dati, valutazione di dossier per l'approvazione di sostanze o processi, identificazione di rischi emergenti, supporto scientifico in caso di emergenza, e comunicazione al pubblico.

L'EFSA è guidata da un Direttore esecutivo e da un Comitato Direttivo, e comprende il Foro Consultivo, il Comitato Scientifico e gruppi di esperti.

Il Foro Consultivo è composto da rappresentanti degli stati membri che svolgono funzioni analoghe a quelle dell'EFSA. Serve a creare reti di collegamenti e scambiare informazioni.

Il Direttore Esecutivo dell'EFSA gestisce l'organizzazione, coadiuvato dai capi dipartimento e dai capi unità.

Il Comitato Scientifico dell'EFSA fornisce consulenza sugli aspetti scientifici, e lavora in collaborazione con esperti di diversi ambiti.

L'EFSA comunica le informazioni relative alla sua attività al pubblico e ad altri stakeholder per promuovere la trasparenza e la consapevolezza.

L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) deve essere indipendente da qualsiasi interesse industriale ed economico del settore agroalimentare.

L'EFSA si occupa della sicurezza dei mangimi per gli animali, garantendo la salute degli animali, l'ambiente e la sicurezza alimentare dai prodotti di origine animale.

La scelta del mangime per gli animali dipende da diversi fattori come la specie, l'età, il tipo di produzione (carne, latte, uova), i costi, la disponibilità e il valore nutritivo, oltre che da fattori geografici.

La sicurezza dei prodotti di origine animale inizia dalla sicurezza dei mangimi, garantendo un ciclo alimentare sicuro dall'allevamento al consumatore.

L'EFSA elabora pareri scientifici per garantire la sicurezza degli alimenti, dei mangimi, la nutrizione umana, la salute e il benessere degli animali e la protezione delle piante.

L'EFSA valuta i rischi connessi all'utilizzo di mangimi geneticamente modificati per gli animali, garantendo che siano sicuri per gli animali e i consumatori.

La sicurezza dei mangimi è garantita attraverso il controllo dei materiali utilizzati, l'uso di additivi e aromatizzanti, le dichiarazioni di cartellino, i rischi legati alla contaminazione e la gestione di nuovi alimenti.

Prodotti finiti di elevata qualità microbiologica vengono ottenuti solo utilizzando materie prime ed ingredienti di altrettanta qualità.

Sostanze aggiunte ai mangimi per migliorare le loro caratteristiche, come sapore o digeribilità, o per la produzione agricola intensiva.

Il programma FEEDAP è un processo di valutazione del rischio per gli additivi per mangimi, gestito dall'EFSA.

Un'azienda che desidera immettere sul mercato un additivo per mangimi nell'UE deve ottenere un'autorizzazione dall'EFSA.

L'EFSA valuta gli effetti negativi degli additivi sulla salute umana, animale e sull'ambiente.

L'EFSA fornisce una consulenza scientifica indipendente a sostegno del processo di autorizzazione degli additivi per mangimi.

Le aziende devono fornire all'EFSA informazioni sull'additivo, come l'identità, i metodi di controllo utilizzati e i dati che ne dimostrano l'efficacia e la sicurezza.