Contratti a favore di terzi e cessione

Quando un contraente (cedente) di un accordo originale trasferisce i suoi diritti e doveri a un terzo (cessionario).

Il contraente originale che trasferisce il contratto.

Il nuovo soggetto che assume i diritti e doveri del contratto originale.

Il consenso da parte del contraente originale (ceduto) alla cessione del contratto.

Il contraente originale che riceve i diritti e doveri dal cessionario.

Un atto unilaterale che conferma l'accordo di cessione.

Quando il cedente non è più responsabile per eventuali inadempienze del cessionario.

Un accordo separato in cui il ceduto non vuole liberare il cedente dalla responsabilità per le prestazioni del cessionario.

Un contratto a favore di terzi è un contratto in cui due parti concordano che una delle parti si obblighi a compiere una prestazione a favore di una terza parte, non parte del contratto.

Nel contratto a favore di terzi, il terzo non è obbligato ad accettare il beneficio. Può decidere se accettare o rifiutare il beneficio.

Lo stipulante, cioè la parte che ha stipulato il contratto a favore del terzo, ha il diritto di revoca o modifica del contratto fino a quando il terzo non accetta.

Il terzo può rinunciare al beneficio che gli è stato promesso. Questa rinuncia estingue l'obbligazione del promittente verso il terzo.

Il promittente del contratto a favore di terzi può opporre al terzo tutte le eccezioni derivanti dal contratto originale.

Il terzo può agire direttamente nei confronti del promittente per far valere il suo diritto.

Il contratto di cessione del contratto richiede il consenso del debitore del contratto ceduto.

Quando più persone pretendono lo stesso diritto su un bene, il primo a ottenerlo ha la priorità.

Se qualcuno vende lo stesso bene mobile non registrato a più persone, chi lo possiede in buona fede ha la precedenza.

Quando un debitore non adempie al contratto, il creditore può pretendere un risarcimento del danno subito.

Le parti possono concordare in anticipo l'ammontare da pagare in caso di inadempimento, senza la necessità di dimostrare il danno subito.

La clausola penale stabilisce una somma fissa che deve essere pagata dal debitore in caso di inadempimento.

La clausola penale incentiva il debitore ad adempiere al contratto, evitando così il pagamento della penale.

In caso di conflitto per diritti reali o personali su beni immobili o mobili registrati, le regole della trascrizione determinano chi ha la precedenza.

Se il diritto di godimento di un bene è stato concesso a più persone, ha la precedenza chi ha utilizzato per primo il bene.

La penale è una somma di denaro che una parte si impegna a versare all'altra in caso di inadempimento. L'importo della penale è stabilito nel contratto e non può superare il valore della prestazione principale. La penale può essere prevista sia per inadempimento assoluto che per ritardo.

La penale è una somma di denaro che una parte si impegna a versare all'altra in caso di inadempimento. L'importo della penale è stabilito nel contratto e non può superare il valore della prestazione principale.

Il giudice può ridurre l'ammontare della penale se ritiene che sia eccessiva o se il debitore ha eseguito almeno in parte la prestazione dovuta.

La caparra è una somma di denaro o una quantità di cose fungibili che viene consegnata da una parte all'altra al momento della stipula del contratto. La caparra può essere confirmatoria o penitenziale.

La caparra confirmatoria è una somma di denaro consegnata al momento della stipula del contratto. Se una parte non rispetta il contratto, l'altra parte può trattenere la caparra e chiedere l'esecuzione del contratto o il risarcimento del danno oppure recedere dal contratto tenendo la caparra.

La caparra penitenziale è una somma di denaro che le parti concordano di versare per poter recedere liberamente dal contratto. Chi ha versato la caparra può recedere dal contratto restituendola. Chi ha ricevuto la caparra può recedere restituendo il doppio della somma ricevuta.

Gli effetti del contratto si applicano solo alle parti che lo hanno stipulato e non possono danneggiare o avvantaggiare terzi.

Il principio di relatività del contratto significa che le clausole del contratto non possono danneggiare o avvantaggiare terzi.

Il contratto, una volta perfezionato, ha la stessa forza di legge tra le parti che lo hanno stipulato, come se fosse una norma giuridica.

Le parti possono liberamente sciogliere o modificare il contratto con un atto di comune volontà. Essi hanno il pieno potere di rescindere l'accordo.

Il recesso unilaterale è possibile solo se previsto dalla legge o da un accordo tra le parti. Si può liberare unilateralmente da obblighi contrattuali preesistenti.

Il recesso unilaterale è consentito solo prima dell'inizio dell'esecuzione del contratto. È necessario esercitare il diritto di recesso prima che la parte inizi a svolgere le sue prestazioni.

Spesso, il diritto di recesso è legato al pagamento di un corrispettivo, come una caparra. È un prezzo che si paga per liberarsi dal contratto.

La legge può concedere ad una delle parti il diritto di recedere da un contratto se si verificano determinate circostanze. Ad esempio, nei contratti di lavoro a tempo indeterminato, è possibile recedere con un preavviso.

La disdetta è prevista per i contratti con clausola di rinnovo automatico. Una parte può decidere di non rinnovare il contratto alla scadenza.

La legge consente la rescissione di un contratto se le modalità di conclusione sono state tali da impedire una valutazione adeguata. Ad esempio, nei contratti negoziati fuori dai locali commerciali.

La qualificazione dell'atto è il processo di inquadramento di un atto giuridico all'interno di una fattispecie legale specifica. Si tratta di identificare la categoria giuridica a cui l'atto appartiene (ad esempio, un contratto di locazione, un contratto di vendita, etc.) e di determinare le regole giuridiche applicabili a tale categoria.

L'integrazione degli effetti del contratto si riferisce al processo di completamento degli effetti del contratto con elementi aggiuntivi previsti dalla legge, dagli usi o dall'equità. In pratica, il contratto produce non solo gli effetti esplicitamente desiderati dalle parti, ma anche altri effetti previsti dal sistema giuridico.

I contratti a effetti reali trasferiscono immediatamente la proprietà di un bene dalla parte venditrice alla parte acquirente al momento della stipula del contratto.

I contratti ad effetti obbligatori non trasferiscono la proprietà del bene immediatamente, ma creano un obbligo per una delle parti di consegnare il bene all'altra parte.

Il codice civile prevede che, nel caso di cose determinate, la proprietà passa tramite il solo consenso delle parti, manifestato nelle forme previste dalla legge (ad esempio, la firma scritta per gli immobili).

Per le cose determinate solo nel genere (ad esempio, un quintale di grano), la proprietà si trasmette al momento della individuazione specifica del bene all'interno del genere (ad esempio, la consegna di un sacco di grano specifico).