Audiologia e Perdita Uditiva (Fisiologia 84)
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Questions and Answers

Se la conduzione ossea è normale ma la conduzione aerea è compromessa, il problema si trova nella coclea.

False (B)

Un'ipersensibilità uditiva è caratterizzata da una soglia superiore a 0 dB.

False (B)

La perdita uditiva minima è classificata tra 16 e 25 dB.

True (A)

Le cause dei difetti sensori-neurali includono problemi al padiglione auricolare.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

I difetti misti dell'udito comportano una perdita di conduzione solo per via aerea.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La differenza di lunghezza (Δl) tra i percorsi delle onde sonore è calcolata esclusivamente in base alla distanza tra le orecchie.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La differenza temporale (Δt) tra i segnali sonori che raggiungono le orecchie è inversamente proporzionale alla velocità del suono.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Un neurone nell'oliva superiore può essere massimamente sensibile a un ritardo interaurale di 400 µs.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

L'oliva laterale (LSO) svolge un ruolo fondamentale nella valutazione della differenza di ampiezza tra suoni di frequenze elevate.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

La stima della distanza della sorgente sonora si basa solo sul riverbero e non tiene conto del pre-delay.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Maggiore è la distanza tra l'uditore e la sorgente sonora, maggiore è il pre-delay percepito.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

Il collicolo superiore non mantiene una tonotopia simile a quella del nucleo cocleare.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

I potenziali evocati corticali tardivi sono visibili intorno ai 10 ms.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La corteccia uditiva secondaria (A2) è meno sensibile ai toni puri rispetto alla corteccia uditiva primaria (A1).

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

Il corpo genicolato mediale è facilmente visibile nelle registrazioni dei potenziali evocati corticali tardivi.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La frequenza del segnale sonoro è codificata principalmente attraverso una rappresentazione temporale.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La corteccia uditiva secondaria (A2) si trova nella parte anteriore del giro temporale superiore.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

I neuroni a basse frequenze contattano le cellule ciliate lontane dall'elicotrema.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La discriminazione della frequenza sonora segue un andamento logaritmico.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

L'area di Wernicke è prevalentemente situata nell'emisfero destro.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Ogni aumento dello 0.2% corrisponde a un aumento di un quarto di tono.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

L'organizzazione tonotopica coinvolge solo la corteccia uditiva primaria (A1).

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La corteccia uditiva primaria è situata nel giro trasverso di Heschl ed è chiamata principalmente Area 41.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

La corteccia uditiva primaria non ha connettività intrinseca negli strati III, V e VI.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

I picchi nel segnale acustico possono essere identificati nei primi 5 ms di stimolazione.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

L'organizzazione tonotopica della corteccia uditiva primaria è disposta in senso dorso-ventrale.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

L'area di Wernicke è principalmente coinvolta nella produzione vocale.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

L'uscita principale della corteccia uditiva primaria avviene dallo strato III.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Le bande sensibili all'eccitazione binaurale sono alternate a bande in cui si ha una risposta eccitatoria per la stimolazione ipsilaterale.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La corteccia uditiva ha una risposta lenta allo stimolo con alta latenza.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

I meccanismi di localizzazione sonora nella corteccia uditiva sono simili a quelli delle cellule semplici della corteccia visiva.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

L'area di Broca non ha alcun ruolo nella pianificazione della risposta linguistica.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Gli impianti cocleari stimulano direttamente la coclea non funzionante.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

La formazione reticolare è coinvolta nelle risposte non coscienti come il risveglio per un rumore.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

Gli impianti nucleari vengono impiantati nella coclea e progettati per ripristinare la tonotopia uditiva.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Il flusso d'aria costante è fondamentale per la fonazione autonoma.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Il sistema dei riflessi di orientamento dirige la testa verso la sorgente del suono.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

La tonotopia si riferisce alla capacità dell'impianto cocleare di attivare aree corticali per specifiche frequenze.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

Un catetere a spirale con elettrodi viene impiantato nella corteccia uditiva per stimolare il nervo acustico.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Il sistema nervoso coinvolge vie centrali che gestiscono sia l'integrazione cosciente che inconscia.

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

La respirazione è coordinata dalle aree motorie per produrre fonazione autonoma.

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

Flashcards

Differenza di Lunghezza Interaurale (Δl)

La differenza di lunghezza dei percorsi sonori che raggiungono le due orecchie. Dipende dalla distanza tra le orecchie e dall'angolo della sorgente sonora rispetto al piano sagittale.

Ritardo Interaurale (ITD)

Il tempo che intercorre tra l'arrivo del suono a un orecchio e l'arrivo del suono all'altro orecchio. È direttamente proporzionale alla differenza di lunghezza interaurale e inversamente proporzionale alla velocità del suono.

Neurone Sintonizzato sull'ITD

Un neurone nell'oliva superiore che è sensibile a specifici ritardi interaurali. Risponde in modo maggiore quando il ritardo corrisponde alla sua 'frequenza caratteristica'.

Differenza di Intensità Interaurale (IID)

La differenza di intensità tra i suoni che raggiungono le due orecchie. È più evidente per i suoni laterali e aumenta con l'aumentare della frequenza.

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Oliva Laterale (LSO)

Parte del cervello che elabora la differenza di intensità interaurale, aiutando a localizzare i suoni nello spazio.

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Pre-Delay

L'intervallo di tempo tra l'arrivo del suono diretto e la sua prima riflessione. Aiuta a stimare la distanza della sorgente sonora.

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Collicolo Superiore

Parte del cervello che integra le informazioni uditive e visive, contribuendo alla localizzazione e identificazione dei suoni.

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Audiogramma: interpretazione

Il tracciato dell'audiogramma si avvicina alla linea degli 0 dB, indicando un udito normale. Più il tracciato si allontana verso il basso, maggiore è la perdita uditiva.

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Difetto di Conduzione

Un difetto di conduzione impedisce al suono di raggiungere la coclea. Esempi includono tappo di cerume, problemi al padiglione auricolare o perforazione del timpano.

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Difetto Sensori-Neurale

Un difetto sensori-neurale interessa la coclea o il nervo acustico. Cause possono essere lesioni a questi organi.

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Livelli di Perdita Uditiva

La perdita uditiva è classificata in base alla gravità, variando da minima a grave. Ogni categoria indica un diverso livello di deficit.

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Effetto dell'Età sull'Udito

La sensibilità alle frequenze più elevate diminuisce con l'età. Questo è un fenomeno fisiologico legato all'invecchiamento.

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Corteccia Uditiva Primaria (A1)

La corteccia uditiva primaria (A1) è responsabile dell'elaborazione dei suoni. Si trova nel giro trasverso di Heschl e riceve input dal talamo.

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Organizzazione Tonotopica di A1

A1 è organizzata tonotopicamente, con diverse aree che rispondono a frequenze diverse. Questa organizzazione è simile a quella della retina per la visione.

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Organizzazione Rostro-Caudale di A1

A1 presenta anche un'organizzazione rostro-caudale, con bande che rispondono a stimoli binaurali e bande che rispondono a stimoli controlaterali e ipsilaterali.

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Risposta di A1 allo Stimolo

I neuroni di A1 hanno tempi di risposta brevi e alta acuità di frequenza, permettendo di identificare con precisione i diversi suoni.

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Corteccia Uditiva Secondaria (A2)

La corteccia uditiva secondaria (A2) si trova lateralmente ad A1. È coinvolta nell'elaborazione più complessa dei suoni, come riconoscere pattern sonori.

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Area di Wernicke

L'area di Wernicke è coinvolta nell'interpretazione del linguaggio e nel calcolo matematico. Si trova nel lobo temporale posteriore.

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Area di Broca

L'area di Broca è coinvolta nella produzione del linguaggio. Si trova nel lobo frontale e controlla i muscoli della bocca e della gola.

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Fascicolo Arcuato

Il fascicolo arcuato collega l'area di Wernicke all'area di Broca, permettendo la comunicazione tra le due aree.

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Stream Dorsale (Fonazione)

Il percorso che parte dalla comprensione di una domanda e arriva alla pianificazione di una risposta, coinvolgendo l'area di Broca, l'area premotoria e l'area motoria primaria per generare un piano motorio.

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Ruolo dell'Area di Broca nello Stream Dorsale

L'area di Broca, responsabile della pianificazione linguistica, manda istruzioni all'area premotoria e all'area motoria primaria per generare il movimento necessario a parlare.

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Esecuzione dello Stream Dorsale

Le aree motorie inviano segnali alla muscolatura della fonazione, coordinando la respirazione per creare un flusso d'aria costante, questo processo è fondamentale per la produzione del linguaggio.

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Riflessi di Orientamento

Il riflesso che fa girare la testa verso la fonte del suono, coinvolgendo i collicoli inferiori e superiori che lavorano insieme.

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Formazione Reticolare

Una via cerebrale polisinaptica che, attraverso il talamo, gestisce le reazioni automatiche, come il risveglio per un rumore forte.

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Ruolo dell'Ipotalamo e della Corteccia Limbica nell'Udito

L'ipotalamo e la corteccia limbica contribuiscono a risposte vegetative, endocrine ed emotive a stimoli uditivi, come la paura per un rumore improvviso.

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Impianti Cocleari

Un dispositivo che bypassa la coclea danneggiata e stimola direttamente il nervo acustico, ripristinando l'udito.

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Funzionamento degli Impianti Cocleari

Un catetere con elettrodi viene impiantato nella coclea e stimola specifici punti del nervo acustico secondo la tonotopia cocleare.

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Elaborazione del Segnale nell'Impianto Cocleare

Il programma dell'impianto elabora e analizza le informazioni provenienti da un microfono e attiva la parte corrispondente del nervo acustico.

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Ripristino della Tonotopia Corticale

L'impianto cocleare è in grado di ripristinare la tonotopia nella corteccia uditiva, riattivando le aree corticali per le diverse frequenze.

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Elaborazione Gerarchica dei Potenziali Evocati Corticali Tardivi

I potenziali evocati corticali tardivi mostrano un'elaborazione gerarchica del segnale uditivo. Le prime risposte appaiono intorno ai 5 ms nella corteccia uditiva primaria, seguite da attività nelle cortecce uditive secondarie. La scala dei potenziali è logaritmica.

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Rappresentazione Spaziale delle Frequenze

La rappresentazione spaziale delle frequenze sonore implica che le diverse frequenze attivano aree specifiche della membrana basilare e quindi neuroni diversi nel nervo acustico.

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Sintonizzazione Neuronale delle Frequenze

La sintonizzazione neurale specifica la capacità dei neuroni di rispondere a frequenze sonore precise. I neuroni che rispondono a frequenze basse sono collegati alle cellule ciliate vicine all'elicotrema, mentre quelli che rispondono alle frequenze alte sono collegati alle cellule ciliate della base.

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Discriminazione Logaritmica in Frequenza

La discriminazione in frequenza segue un andamento logaritmico, il che significa che la nostra capacità di distinguere tra due frequenze diminuisce a frequenze più alte. Questo spiega la capacità di percepire differenze minime nel parlato e nel canto.

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Corpo Genicolato Mediale (MGB)

Il corpo genicolato mediale (MGB) è una struttura sottocorticale che riceve il segnale acustico dal tronco encefalico e lo invia alla corteccia uditiva. È organizzato tonotopicamente e svolge un ruolo importante nell'elaborazione del segnale uditivo prima che raggiunga la corteccia.

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Mappe Tonotopiche

Le mappe tonotopiche sono rappresentazioni del segnale acustico basate sulla frequenza del suono. In queste mappe, le diverse frequenze sono elaborate in aree specifiche della corteccia uditiva.

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Elaborazione Gerarchica del Suono

La capacità di elaborare il suono in modo gerarchico significa che l'informazione acustica è elaborata in diverse aree cerebrali, ogni area specializzata per una particolare caratteristica del suono.

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Study Notes

Sensibilità Uditiva: Vie Centrali ed Elaborazione del Segnale Sonoro

  • Due vie principali per la percezione conscia del suono: controlaterale/bilaterale (via consapevole) e ipsilaterale (via polisinaptica).
  • La via consapevole è il percorso principale, inizialmente controlaterale, ma rapidamente bilaterale.
  • La via polisinaptica ipsilaterale è più lenta, coinvolgendo la formazione reticolare per risposte riflesse, emotive e autonome.
  • Il nucleo cocleare ventrale anteriore è un punto cruciale dello smistamento bilaterale, assicurando una rappresentazione bilaterale del segnale uditivo.
  • I potenziali microfonici sono registrazioni extracellulare, non variazioni di potenziale di membrana.

Effetto della Capacità di Membrana sulla Propagazione del Segnale

  • L'esperimento dell'assone di calamaro dimostra come l'iniezione di corrente e la registrazione vicina evidenziano una variazione simile alla corrente iniettata, soprattutto con correnti oscillanti.
  • La capacità di membrana, sebbene piccola per ogni segmento, diventa significativa su una vasta superficie di membrana, causando una filtrazione del segnale all'aumentare della distanza dell'elettrodo.

Risposta delle Cellule Ciliate a Stimoli Costanti

  • In risposta a uno stimolo costante e prolungato, le cellule ciliate scaricano alla loro frequenza, proporzionale all'intensità dello stimolo; questo segue la legge di Stevens.

Tonotopia e Campi Recettivi nel Nervo Acustico

  • Il nervo acustico evidenzia una forte divergenza e mantiene una tonotopia; si può misurare l'intensità minima per lo scarico di ogni fibra.
  • Intensità elevate stimolano molteplici fibre, mentre quelle minori attivano selettivamente singole fibre.

Organizzazione del Nucleo Cocleare

  • Le fibre del nucleo cocleare si suddividono in una branca dorsale (proietta al collicolo inferiore controlaterale) e una ventrale (proietta alle olive).
  • Il nucleo cocleare mantiene la tonotopia del nervo acustico.
  • Esistono diversi tipi di neuroni nel nucleo cocleare, ciascuno con risposte distinte, derivanti da una singola fibra del nervo uditivo.

Elaborazione dell'Informazione nei Nuclei Uditivi

  • Il nucleo laterale riceve afferenze eccitatorie ipsilaterali e inibitorie controlaterali per il confronto dell'intensità del segnale.
  • Il complesso olivare superiore, in particolare il nucleo olivare superiore mediale, riceve afferenze eccitatorie ipsilaterali e gioca un ruolo centrale nella localizzazione uditiva, valutando le differenze temporali tra le orecchie.

Sistema Olivo-Cocleare e Controllo Efferente

  • Il sistema olivo-cocleare opera una inibizione della risposta diretta della coclea.
  • La stimolazione delle vie crociate (controlaterali) riduce l'ampiezza del potenziale d'azione nelle due orecchie; la stimolazione non crociata (ipsilaterale) ha effetto sull'orecchio stimolato.
  • L'effetto del sistema olivo-cocleare è appiattire la curva di risposta della coclea, diminuendo la sensibilità alle intensità basse e migliorando la discriminazione alle intensità elevate.

Localizzazione dei Suoni: Meccanismi Temporali, di Ampiezza e di Frequenza

  • La localizzazione dei suoni si basa su tre principali tipi di variazioni nel segnale sonoro: differenze temporali interaurali (ITD), differenze di intensità interaurali (IID) e variazioni di frequenza.
  • L'ITD si basa sull'individuazione del ritardo temporale tra le due orecchie.
  • L'IID si basa sulla differenza di intensità del suono nelle due orecchie.
  • Variazioni di frequenza consentono una discriminazione più precisa.

Collicolo Inferiore e Superiore: Tonotopia e Integrazione Sensoriale

  • Il collicolo inferiore mantiene una tonotopia simile al nucleo cocleare e all'oliva, e funge da substrato per il collicolo superiore.
  • Il collicolo superiore integra informazioni uditive, visive e somatosensoriali per mappare lo spazio.
  • La mappa visiva, nello strato superficiale, controlla le saccadi e l'orientamento degli occhi.
  • Uno strato più profondo contiene una mappa uditiva con la stessa organizzazione azimutale ed elevativa della mappa visiva.

Corpo Genicolato Mediale (CGM): Il Talamo Uditivo

  • Il CGM, spesso chiamato talamo uditivo, riceve afferenze dal collicolo inferiore ed è organizzato tonotopicamente.

Organizzazione Tonotopica e Specializzazione Funzionale

  • Anche nel CGM, i neuroni sono sintonizzati su specifiche frequenze, con curve di risposta che definiscono la loro frequenza caratteristica.
  • La corteccia uditiva primaria (A1) si specializza nell'analisi di frequenza.
  • La corteccia uditiva secondaria (A2) si specializza nell'analisi temporale del suono.

Potenziali Evocati del Tronco Encefalico (BAEPs): Registrazione Non Invasiva del Transito del Segnale

  • I BAEPs monitorano il transito dei segnali uditivi attraverso diverse stazioni.
  • Sono una tecnica non invasiva che registra i potenziali nervosi consecutivamente.
  • La tecnica usa un elettrodo sulla cute retroauricolare e uno di riferimento sulla fronte.
  • Lo stimolo è un suono breve.

Corteccia Uditiva Primaria (A1): Organizzazione e Funzioni

  • La corteccia uditiva primaria (A1), situata nel giro trasverso di Heschl, è strutturata in sei strati ed è fortemente connessa intrinsecamente.
  • L'output principale deriva dallo strato V, che proietta alla corteccia uditiva secondaria e ad altre aree del lobo temporale.
  • L'organizzazione tonotopica è presente nella corteccia A1, dove diverse bande rispondono a diverse frequenze.
  • È presente anche un'organizzazione rostro-caudale, alternando bande che rispondono all'eccitazione binaurale (EE) o all'eccitazione controlaterale/inibizione ipsilaterale (EI).

Corteccia Uditiva Secondaria (A2) e Aree del Linguaggio

  • Lateralmente alla corteccia uditiva primaria (A1), nel giro temporale superiore, si trova la corteccia uditiva secondaria (A2).
  • Più posteriormente, si trova l'area di Wernicke, connessa all'area di Broca tramite il fascicolo arcuato.

Potenziali Evocati Corticali (Tardivi): Elaborazione Gerarchica

  • I potenziali evocati corticali tardivi mostrano un'elaborazione gerarchica del segnale uditivo.
  • Le prime risposte sono visibili intorno ai 5 ms.
  • Successivamente si osserva attività nella corteccia uditiva primaria (A1), e poi nelle aree corticali secondarie.
  • È presente un'elaborazione gerarchica.

Mappe Tonotopiche Multiple, Analisi Temporale, Localizzazione e Area di Wernicke

  • La corteccia uditiva secondaria (A2) presenta mappe tonotopiche multiple, occupandosi di analisi temporali complesse, localizzazione e riconoscimento di pattern sonori.
  • L'area di Wernicke, localizzata nel giro temporale superiore, giocando un ruolo nella comprensione del linguaggio.

Codifica della Frequenza del Segnale Sonoro

  • La frequenza del segnale sonoro è codificata principalmente attraverso una rappresentazione spaziale (diverse frequenze oscilano parti specifiche della membrana basilare, attivano diversi neuroni).
  • Sintonizzazione neuronale: neuroni sintonizzati su specifiche frequenze e rispondono alle cellule ciliate corrispondenti. - Discriminazione logaritmica: La discriminazione in frequenza segue un andamento logaritmico - Nella zona del parlato e del cantato si riesce a distinguere un salto di 0,2%.

Codifica Tempo-Frequenza: La Necessità di un Compromesso

  • L'analisi dei suoni complessi richiede un equilibrio tra la codifica temporale e quella di frequenza.

Analisi Temporale vs Analisi di Frequenza

  • Per una precisa codifica della frequenza, è necessario analizzare diversi cicli dell'oscillazione, richiedendo l'estensione dell'analisi nel tempo.
  • Le trasformate di Fourier, usate per analizzare le frequenze, necessitano dell'integrazione del segnale su tutto il tempo.
  • Per capirne l'inizio e la fine, e necessario campionare il segnale nel tempo, sacrificando la precisione nell'analisi di frequenza.

Compromesso Corteccia Primaria-Secondaria

  • La corteccia uditiva primaria (A1) è specializzata nell'analisi di frequenza.
  • La corteccia uditiva secondaria (A2) si concentra sull'analisi temporale.
  • Entrambe le cortecce analizzano sia la frequenza che il tempo, adattandosi alle caratteristiche del segnale.

Esempi Pratici e Analisi Wavelet

  • Eventi critici come click asincroni richiedono una risoluzione temporale elevata.
  • Suoni complessi richiedono l'analisi in frequenza.
  • L'analisi Wavelet cerca di massimizzare la risoluzione sia nel tempo sia nella frequenza.

Volontarietà e Involontarietà nella Discriminazione

  • La discriminazione dei suoni può avvenire sia volontariamente che involontariamente.
  • Messaggi subliminali possono influenzare il comportamento a livello inconscio.
  • È complesso definire il confine tra elaborazione volontaria e involontaria nella percezione uditiva.

Aree di Broca e Wernicke: Afasie e Funzioni del Linguaggio

  • Le lesioni delle aree di Broca e Wernicke portano ad afasie diverse.
  • Afasia di Broca (motoria): difficoltà nella produzione linguistica, eloquio non fluente e lento, con errori fonetici e nella coordinazione.
  • Afasia di Wernicke (recettiva): difficoltà nella comprensione linguistica, eloquio fluente ma incomprensibile, con neologismi e parole non corrette.

Elaborazione del Linguaggio: Interpretazione e Fonazione

  • L'elaborazione del linguaggio coinvolge due stream corticali, simili a quelli della visione: stream ventrale (interpretazione) e stream dorsale (fonazione).
  • Stream ventrale: aree uditive bilaterali alla corteccia parieto-temporale superiore.
  • Stream dorsale: aree uditive all'area di Broce, coinvolte nella pianificazione della risposta, aree motorie per la produzione e la coordinazione.
  • Entrambe i pathways implicano l'emisfero dominante (sinistro), anche se l'emisfero non dominante partecipa all'interpretazione.

Vie Centrali: Integrazione Conscia e Inconscia

  • Oltre alla via dell'interpretazione cosciente, esistono vie sottocorticali che coinvolgono riflessi di orientamento, formazione reticolare e ipotalamo/corteccia limbica.
  • I riflessi di orientamento vengono dall'oliva superiore ai collicoli, dirigendo l'attenzione verso i suoni improvvisi.
  • La formazione reticolare è una via polisinaptica che proietta al talamo non-specifico e gioca un ruolo nelle risposte non coscienti.
  • Ipotalamo/corteccia limbica sono implicati nelle risposte vegetative, endocrine, ed emotive.

Impianti Cocleari: Bypassing la Coclea e Ripristino della Tonotopia

  • Gli impianti cocleari bypassano la coclea non funzionante stimolando direttamente i nervi acustici.
  • Essenzialmente, un catetere a spirale con elettrodi viene impiantato nella coclea per stimolare le aree del nervo.

L'Audiogramma: Misura Clinica della Sensibilità Uditiva

  • L'audiogramma è uno strumento clinico che misura la soglia uditiva a diverse frequenze.
  • La sensibilità uditiva non è uniforme in tutto lo spettro udibile.
  • Il normale audiogramma si presenta con una curva vicina ai 0db.

Soglia Uditiva e Campo Udibile

  • La sensibilità (soglia) uditiva è minima a medie frequenze e aumenta sia alle alte che alle basse.
  • Il campo udibile si estende dalla soglia uditiva alla soglia del dolore.

Audiogramma Clinico: Riferimento Normalizzato a 0 dB

  • Normalizzazione a 0 dB per la soglia uditiva per poter confrontare le persone sane.
  • In pratica, l'audiometro clinico è calibrato per poter adattare l'intensità del suono ai diversi valori di frequenza.

Audiogramma Vocale: Riconoscimento di Parole

  • Valuta la capacità di riconoscimento di parole a diverse intensità sonore.
  • Le persone sane riconoscono le parole intorno ai 20 dB.
  • Le persone con difficoltà uditive hanno bisogno di intensità molto più elevate.

Audiometria Convenzionale: Test con Toni Puri e Risposta del Soggetto

  • La procedura si svolge tramite cuffie, in ambiente silente, con un interruttore da premere da parte del soggetto in presenza di un suono.
  • Intensità variabile dei toni puri per determinare la soglia uditiva di ciascun orecchio.

Anatomia della Sordità: Difetti di Conduzione e Sensorineurali

  • Difetti di conduzione: problemi nella trasmissione del suono verso la coclea (es: cerume, problemi al padiglione auricolare, perforazioni del timpano, malfunzionamento degli ossicini).
  • Difetti sensorineurali: problemi a livello della coclea o del nervo acustico (es: lesioni cocleari, danni al nervo acustico).
  • Audiogramma: fornisce informazioni sulla conduzione aerea e ossea per determinare il tipo di perdita uditiva.

Effetto dell'Età sulla Sensibilità Uditiva

  • La sensibilità alle alte frequenze tende a diminuire con l'età.

Livelli di Perdita Uditiva

  • La perdita uditiva viene classificata in livelli: minima, leggera, moderata, severa e grave, in base ai dB di deficit.

Fastidio per i Suoni Forti nei Soggetti con Perdita Uditiva

  • La soglia del dolore resta a 120dB, mentre la soglia uditiva aumenta a causa della perdita.
  • Aumenti eccessivi del volume del suono sono percepiti come fastidiosa o dolorosa nel soggetto con perdita uditiva.

Discussione sulla Tonotopia Cocleare e la Conduzione Ossea

  • La tonotopia cocleare potrebbe essere alterata se lo stimolo non proviene dalla porta ovale.
  • Le vibrazioni della coclea innescano il movimento attraverso la finestra ovale e quella rotonda.
  • Sia le cellule ciliate che le fibre nervose hanno una loro tonotopia.
  • La soglia di 0 dB per la conduzione ossea è stata stabilita tramite esperimenti con soggetti sani.
  • La trasmissione del suono nell'aria differisce dalla conduzione ossea a causa di percorsi e meccanismi diversi.

Timpanometria: Valutazione della Cedevolezza Timpanica

  • La timpanometria misura la cedevolezza della membrana timpanica.
  • Procedura: attraverso cuffie che pressurizzano l'orecchio per misurare la cedevolezza a 226Hz.
  • Soggetti sani: valori di cedevolezza entro parametri normali.
  • Accumulo di liquido nell'orecchio medio: la curva timpanometrica sarà piatta.
  • Tromba di Eustachio chiusa: la curva si sposta verso pressioni negative.
  • Scopo: identificare problemi di conduzione nell'orecchio medio.

Emissioni Otoacustiche: Attività delle Cellule Ciliate Esterne

  • Le emissioni otoacustiche (OAE) permettono di valutare l'attività delle cellule ciliate esterne.
  • Procedura: stimolazione uditiva con audiometriche e analisi della risposta.
  • Le cellule ciliate esterne sono contrattili e possono emettere suoni come risposta a stimoli.
  • Analisi delle OAE per discriminare la salute della coclea.

Potenziali Evocati Uditivi: Valutazione dell'Integrità del Percorso Neurale

  • I potenziali evocati uditivi (AEP) valutano la salute del percorso neurale uditivo.
  • Procedura: registrazioni delle risposte nervose a stimoli acustici.
  • Registrazione: uso di elettrodi sullo scalpo.
  • Stimolazione: suoni di varie frequenze.
  • Analisi: analisi di picchi corrispondenti al transito del segnale.
  • Utilità: per rilevare perdite uditive a varie frequenze, anche in soggetti non collaborativi.

Auditory Brainstem Response (ABR)

  • Risposta normale in soggetti sani con picchi evidenti in diverse stazioni del tronco encefalico.
  • Nell'acustico neurinoma, l'ABR mostra blocchi dalla seconda stazione.
  • Deficit complessi non mostrano picchi anche ad altissime intensità.

Potenziali Evocati Uditivi Corticali

  • Registrazione dei potenziali corticali con elettrodi sullo scalpo.
  • Stimolazione con toni brevi ad intensità variabile.
  • Analisi delle risposte corticali, che hanno ampiezza correlata all'intensità dello stimolo.
  • Media sincronizzata per migliorare il segnale rimuovendo le componenti non correlate allo stimolo.
  • Interpretazione dei picchi (N200, N300) per la localizzazione delle sorgenti.

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Description

Questo quiz esplora vari aspetti dell'audiologia, compresi i tipi di perdita uditiva e i meccanismi coinvolti nella conduzione del suono. Analizza la conduzione ossea e aerea, sensibilità uditiva, e le strutture del sistema uditivo. Approfondisci le differenze di ampiezza e tempo tra stimoli sonori tramite domande specifiche.

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