Strategie 1

Ambiente competitivo

• L'ambiente competitivo dell'impresa è definito dalle scelte di business relative ai prodotti-mercati in cui si sceglie di competere.

• L'impresa, con le sue decisioni, determina l'ambiente competitivo.

• Si distinguono quattro mercati principali con cui entra in contatto:

  • mercato del lavoro: offerta di forza lavoro
  • mercato della produzione: produttori di materie prime, semilavorati e servizi
  • mercato finanziario: Borse Valori, intermediari finanziari e prestatori di capitale
  • mercato di vendita: acquirenti di beni e servizi prodotti.

Ambiente transazionale

• L'ambiente transazionale comprende tutti i soggetti con cui l'impresa intrattiene rapporti di scambio.

• Ogni impresa deve risolvere il problema dei confini della sua organizzazione e decidere se ricorrere al mercato per l'approvvigionamento delle risorse.

• La scelta di produrre internamente o acquistare sul mercato dipende dalla convenienza economica.

• Un'impresa che tende alla costruzione interna diventa maggiormente indipendente dal mercato delle forniture.

• L'ambiente transazionale comprende:

  • flussi inerenti il governo delle relazioni con i componenti dell'ambiente generale, competitivo e transazionale organizzati in tre tipologie
    • relazioni amministrate: vincoli e regole
    • relazioni conflittuali/competitive: esercizio del potere, pressioni, condizionamenti
    • relazioni collaborative: informazioni, competenze, prestazioni reciproche.

Capacità di apertura

• La capacità di apertura è la capacità dell'impresa di gestire i rapporti con l'ambiente esterno.

• La capacità di apertura è progettata in base alle necessità del business, ma è influenzata dalla cultura aziendale.

• L'apertura non può essere totale, deve essere governata.

• L'organo di governo misura e regola il grado di entropia (disordine) tramite la capacità di apertura, determinando il grado di apertura del sistema impresa in base alla strategia e alle contingenze.

Relazioni esterne

• Le relazioni tra l'impresa e i soggetti esterni sono caratterizzate da gradi di integrazione strategica e operativa differenziati.

• Il livello di integrazione varia da un rapporto di scambio occasionale (integrazione nulla) a un rapporto franchisor/franchisee (integrazione massima).

• La crescente complessità dell'ambiente richiede alle imprese che desiderano essere competitive un ampio ricorso alla leva relazionale: partnership, alleanze e collaborazioni consentono di accedere a risorse strategiche con flessibilità.

• L'osmosi tra interno ed esterno all'impresa ha raggiunto un livello tale da mettere in discussione la nozione stessa di confine d'impresa.

Struttura ampliata

• Le relazioni tra impresa e soggetti terzi con forte interazione e interdipendenza, come i rapporti di fornitura/distribuzione esclusivi provocano una piena integrazione tra di essi, dissolvendo i confini dell'impresa.

• In tali situazioni, il grado di apertura è massimo e i soggetti esterni confluiscono nella struttura ampliata, che comprende tutti gli attori che partecipano alla creazione del valore in un sistema coordinato e finalizzato.

Finalità plurime

• Le imprese sono definite istituzioni sociali a finalità plurime.

• L'impresa ha a che fare con un'ampia gamma di portatori di interesse (stakeholders).

• Si distinguono stakeholders primari e secondari.

• Stakeholders primari:

  • proprietà: soci, azionisti (di maggioranza, di minoranza), piccoli risparmiatori, investitori istituzionali
  • finanziatori: obbligazionisti, istituti di credito, creditori
  • dirigenti
  • dipendenti
  • clienti: clienti finali, clienti intermedi
  • fornitori: fornitori di materie/componenti, fornitori di servizi
  • business partner: fornitori, distributori, partner orizzontali, caratterizzati da una elevata integrazione con l'impresa
  • concorrenti

• Stakeholders secondari:

  • istituzioni: politiche, economiche, finanziarie, nazionali e locali
  • comunità locale
  • pubblico: pubblica opinione, media
  • gruppi di rappresentanza e di pressione: sindacati, associazioni ambientaliste, associazioni consumeriste, associazioni di categoria, lobby

• La strategia relazionale nei confronti dei portatori di interessi è fondamentale per la direzione dell'impresa.

• La selezione e valutazione delle relazioni e delle entità rilevanti creano pressioni e attese che devono essere soddisfatte prioritariamente.

• L'impresa deve entrare in sintonia con una pluralità di interessi diversi e potenzialmente divergenti, che sono in continua evoluzione.

• Le decisioni economiche interagiscono con fattori sociali, amministrativi e politici.

• L'interdipendenza tra l'attività dell'impresa e quella dei suoi interlocutori sociali è in aumento.