Teoria Quantitativa della Moneta PDF

Summary

Questo documento descrive la teoria quantitativa della moneta, includendo il suo contesto storico, i principi fondamentali, e le critiche mosse a questa teoria. Il documento discute anche del concetto di livello dei prezzi e del ruolo delle banche centrali. Viene analizzato dagli aspetti storici e teorici.

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Teoria quantitative della Moneta ATTENZIONE PROGRAMMA D’ESAME Contesto storico nel periodo del mercantilismo (XVI-XVIII secolo) troviamo i primi tentativi sistematici di spiegare la relazione tra quantità di moneta e livello dei prezzi. Sebbene non avessero una formu...

Teoria quantitative della Moneta ATTENZIONE PROGRAMMA D’ESAME Contesto storico nel periodo del mercantilismo (XVI-XVIII secolo) troviamo i primi tentativi sistematici di spiegare la relazione tra quantità di moneta e livello dei prezzi. Sebbene non avessero una formulazione matematica precisa, i mercantilisti intuivano la connessione tra la quantità di moneta in circolazione e il livello dei prezzi. Contesto Storico (continua) Scuola classica: Nel XVIII e XIX secolo, gli economisti classici, come David Hume e Adam Smith, svilupparono ulteriormente queste idee. Hume, in particolare, sottolineò come un aumento della quantità di moneta portasse inizialmente ad un aumento dei prezzi, ma che nel lungo periodo l'effetto si esaurisse, poiché l'aumento dei prezzi avrebbe portato a una riduzione della domanda di moneta. Irving Fisher: All'inizio del XX secolo, l'economista Irving Fisher formalizzò la teoria quantitativa della moneta, proponendo l'equazione di scambio MV = PT. Fisher sostenne che la quantità di moneta (M) moltiplicata per la sua velocità di circolazione (V) è uguale al livello generale dei prezzi (P) moltiplicato per il volume delle transazioni (T). Contesto storico (continua) Monetaristi: A partire dagli anni '50, i monetaristi, guidati da Milton Friedman, hanno rilanciato la teoria quantitativa della moneta, sostenendo che la quantità di moneta è il principale determinante dell'inflazione. Secondo i monetaristi, le banche centrali dovrebbero controllare strettamente l'offerta di moneta per mantenere l'inflazione sotto controllo. Keynesiani: Gli economisti keynesiani, invece, hanno criticato la teoria quantitativa della moneta, sostenendo che la relazione tra quantità di moneta e livello dei prezzi è più complessa e dipende da una serie di fattori, tra cui le aspettative degli agenti economici e le condizioni dell'economia reale. Oggi, la teoria quantitativa della moneta è ancora oggetto di dibattito tra gli economisti. Sebbene sia stata superata da teorie più complesse e sofisticate, i suoi principi fondamentali continuano a influenzare le politiche monetarie delle banche centrali. Principi Fondamentali L'equazione quantitativa di Fisher MV = PT M: Massa monetaria in circolazione: rappresenta la quantità totale di moneta presente in un sistema economico in un dato momento. Essa comprende sia il contante in circolazione (banconote e monete metalliche) sia i depositi bancari a vista, ovvero quei fondi che possono essere prelevati immediatamente. V: Velocità di circolazione della moneta che indica la frequenza con cui un'unità monetaria viene spesa in un determinato periodo di tempo. In altre parole, misura quanto rapidamente la moneta passa di mano in mano all'interno del sistema economico. P: Livello generale dei prezzi rappresenta una misura del costo medio di un paniere di beni e servizi in un determinato momento e in un determinato luogo. In altre parole, indica quanto, in media, si spende per acquistare un insieme di prodotti e servizi rappresentativi di un'economia. (PTO) T: Volume delle transazioni è la quantità totale di beni e servizi scambiati in un'economia in un determinato periodo di tempo. I Livello dei prezzi Costo della vita: Il livello dei prezzi è strettamente legato al concetto di costo della vita. Un aumento del livello dei prezzi significa che, a parità di reddito, i consumatori possono acquistare una quantità minore di beni e servizi. Inflazione: La variazione percentuale del livello dei prezzi nel tempo è definita inflazione. Un aumento del livello dei prezzi indica un'inflazione positiva, mentre una diminuzione indica una deflazione. Potere d'acquisto: Il livello dei prezzi è inversamente proporzionale al potere d'acquisto della moneta. Quando i prezzi aumentano, il potere d'acquisto diminuisce, ovvero con la stessa quantità di denaro si possono acquistare meno beni e servizi. LEGENDA: CPI Consumer Price Index: o Indice dei prezzi al consumo, è una misura statistica che riflette le variazioni nel tempo dei prezzi di un paniere di beni e servizi rappresentativi di quelli acquistati dalle famiglie di un paese. IL CPI ci dà un'idea di quanto costino, in media, i beni e i servizi che acquistiamo quotidianamente. M1 liquida: Comprende la componente essere utilizzata immediatamente per effettuare pagamenti: Monete in circolazione: Banconote e monete metalliche. Depositi a vista: Saldi sui conti correnti, che possono essere prelevati immediatamente. M2 a media liquidità: include gli strumenti finanziari che possono essere convertiti in contante in tempi relativamente brevi. M2 comprende M1 più: Depositi a breve termine: con scadenza inferiore a due anni e depositi rimborsabili con preavviso fino a tre mesi. M3M a bassa liquidità: È l'aggregato più ampio e comprende una gamma più vasta di strumenti finanziari. Composizione: M3 comprende M2 più: Pronti contro termine: Operazioni in cui un titolo viene venduto con l'impegno di riacquistarlo a una data futura a un prezzo predeterminato. Quote di fondi comuni monetari: Investimenti in fondi che investono principalmente in titoli a breve termine. Titoli di mercato monetario: Titoli emessi da istituzioni finanziarie con scadenza breve. Obbligazioni con scadenza originaria fino a due anni: Titoli di debito emessi da governi o aziende con scadenza entro due anni. INTERPRETAZIONE MV = PT Aumentare la quantità di moneta (M) porta ad un aumento dei prezzi (P), a parità di altre condizioni. SE E SOLO SE: V è costante nel breve periodo. T è determinato da fattori reali (produzione, tecnologia). La moneta è neutrale nel lungo periodo. Effetto diretto: Aumento della domanda aggregata e conseguente aumento dei prezzi. Effetto indiretto: Riduzione del tasso di interesse e stimolo agli investimenti. IMPLICAZIONI DI POLITICA ECONOMICA Controllo dell'inflazione: La teoria quantitativa suggerisce che per controllare l'inflazione è necessario controllare la crescita della massa monetaria. Le banche centrali, in base a questa teoria, dovrebbero adottare politiche monetarie restrittive quando l'inflazione è troppo alta e politiche espansive quando è troppo bassa. Neutralità della moneta: La teoria classica, postula la neutralità della moneta nel lungo periodo. Ciò significa che la moneta influisce solo sui prezzi e non sulle variabili reali dell'economia, come la produzione e l'occupazione. Questa idea ha portato a sostenere che la politica monetaria non dovrebbe essere utilizzata per stimolare la crescita economica nel lungo periodo. Regole vs. discrezionalità: La teoria quantitativa ha alimentato il dibattito tra sostenitori di regole fisse per la crescita della massa monetaria e sostenitori di una maggiore discrezionalità per le banche centrali. I primi sostengono che seguire regole precise, come una crescita costante della massa monetaria, aiuta a mantenere la stabilità dei prezzi. I secondi sostengono che le banche centrali dovrebbero avere la flessibilità di adattare le politiche monetarie alle mutevoli condizioni economiche. CRITICHE V non è costante nel lungo periodo. La causalità tra M e P può essere bidirezionale. La teoria non spiega tutte le cause dell'inflazione. Non considera il ruolo delle aspettative degli agenti economici. Chi controlla la quantità di moneta in circolazione: LA BANCE CENTRALE Una banca centrale è un'istituzione pubblica che svolge un ruolo fondamentale nel sistema economico di un paese o di un'area economica: Emissione di moneta: La banca centrale è l'unica entità autorizzata a stampare banconote e coniare monete. Definizione e attuazione della politica monetaria: Attraverso diversi strumenti la banca centrale influenza la quantità di moneta in circolazione e i tassi di interesse, con l'obiettivo di raggiungere la stabilità dei prezzi e sostenere la crescita economica. Vigilanza sul sistema bancario: La banca centrale supervisiona le attività delle banche commerciali per garantire la loro solidità e la stabilità del sistema finanziario. Gestione delle riserve ufficiali: La banca centrale detiene e gestisce le riserve ufficiali in valuta estera del paese. Facilitazione dei pagamenti: La banca centrale gestisce i sistemi di pagamento e promuove l'efficienza dei trasferimenti di fondi. Perché l'autonomia è importante? La banca centrale è indipendente dal governo e da altri organi politici nella definizione e nell'attuazione della politica monetaria. Protezione dalla politica a breve termine: L'autonomia consente alla banca centrale di prendere decisioni a lungo termine, senza subire pressioni politiche per ottenere risultati immediati, come ad esempio sostenere la rielezione di un governo. Credibilità: Un'istituzione indipendente è percepita come più credibile dagli operatori economici, il che facilita la trasmissione degli effetti della politica monetaria sull'economia reale. Stabilità dei prezzi: L'autonomia consente alla banca centrale di concentrarsi sull'obiettivo primario della stabilità dei prezzi, senza dover scendere a compromessi con altri obiettivi di politica economica. E’ un contributo rilevante? La Spagna del XVI secolo: L'afflusso di oro e argento dalle Americhe: La scoperta dell'America e lo sfruttamento delle miniere d'oro e d'argento portarono una grande quantità di metalli preziosi in Spagna. Espansione della massa monetaria: Questo afflusso aumentò drasticamente la massa monetaria spagnola. Conseguenze inflazionistiche: L'eccesso di moneta in circolazione causò un'inflazione significativa, erodendo il potere d'acquisto della popolazione e contribuendo al declino economico della Spagna. E’ un contributo rilevante? La Repubblica di Weimar negli anni '20: Finanziamento della Prima Guerra Mondiale: Per finanziare lo sforzo bellico, la Germania stampò una quantità enorme di marchi. Iperinflazione: L'eccesso di moneta in circolazione portò a una spirale inflazionistica incontrollata, con i prezzi che raddoppiavano o triplicavano ogni giorno. Crollo del sistema monetario: L'iperinflazione compromise il valore della moneta, portando alla disgregazione economica e sociale della Repubblica di Weimar. E’ un contributo rilevante? L'Argentina negli anni '70 e '80: Finanziamento di politiche espansive: Per stimolare l'economia, il governo argentino stampò grandi quantità di pesos. Inflazione cronica: L'eccesso di moneta in circolazione causò un'inflazione cronica e persistente, che erodeva il risparmio e destabilizzava l'economia. E’ un contributo rilevante? L’Ungheria nel 1946: Finanziamento della ricostruzione post-bellica: L'Ungheria, devastata dalla Seconda Guerra Mondiale, stampò una quantità enorme di fiorini per finanziare la ricostruzione. Iperinflazione estrema: L'eccesso di moneta in circolazione portò a un'iperinflazione così grave che i prezzi raddoppiavano più volte al giorno Conclusioni e approfondimenti Contributo che spiega alcuni tipi di inflazione e guida almeno in parte le attività della banche centrali APPROFONDIMENTI (facoltativi NO ESAME) Il sole 24 ore Si veda pdf Banca Centrale Euoropea

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