Storia verifica 04_10_2024 PDF

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Liceo Scientifico "Albert Einstein"

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storia medioevo feudalesimo storia medievale

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Questo documento riassume il periodo medioevale, con particolare attenzione al feudalesimo, alle sue caratteristiche e al rapporto tra Re e feudatari. Descrive inoltre la situazione sociale ed economica di quel periodo.

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Medioevo → diviso tra BASSO e ALTO Viene visto come un periodo di regressione, oscuro, barbarico; ma è un'immagine FALSA. Intorno al 1000 quella immagine di regressione era completamente scomparsa, dal 1000 è iniziato un periodo di sviluppo grandissimo e di grande ricchezza, soprattutto in alcune zo...

Medioevo → diviso tra BASSO e ALTO Viene visto come un periodo di regressione, oscuro, barbarico; ma è un'immagine FALSA. Intorno al 1000 quella immagine di regressione era completamente scomparsa, dal 1000 è iniziato un periodo di sviluppo grandissimo e di grande ricchezza, soprattutto in alcune zone dell’Europa, come l’Italia (Pisa, Milano), Francia, parte della Germania. Feudalesimo → è un tipo di organizzazione politica, sociale ed economica che troviamo in Europa tra il 9 e il 10 secolo. Viene fatto risalire da Carlo Magno, che aveva organizzato il suo impero dividendolo in contee (assegnate ai conti (persone di fiducia)), ducati( dove abitavano popolazioni omogenee dal punto di vista etnico), marche (marchesi, che dovevano gestire le terre di confine). Era un tipo di governo strano, perché non avevano tutte le agevolazioni che avevano i romani: non avevano le strade, pioveva ogni giorno, (per andare da Milano a Parigi ci voleva circa un mese, con i briganti che ti ammazzano per strada). Il Feudalesimo si basava su VINCOLI DI FEDELTA’ e di OBBEDIENZA, un rapporto PERSONALE tra i FEUDATARI e il RE, ovvero il VASSALLAGGIO di origine germanica. Carlo Magno quindi AFFIDA dei territori ai suoi VASSALLI, che giurano fedeltà a Carlo Magno, con una cerimonia chiamata OMAGGIO(il re prende le mani del vassallo inginocchiato), in cambio il vassallo ottiene il BENEFICIO: il diritto di riscuotere un pedaggio. Un territorio da amministrare (il FEUDO), un'amministrazione sulla terra e sugli uomini del territorio, il feudatario fa le leggi del re, anche se le terre NON SONO di PROPIETA’ DEL FEUDATARIO tranne una parte della terra che il RE regala al FEUDATARIO. Il feudatario che si rifiutasse di andare in guerra veniva chiamato FELLONE, e il re poteva togliergli il feudo. Col passare del tempo, i GRANDI FEUDATARI iniziano a lasciare il feudo in eredità al primo figlio maschio, diventa anche una cosa automatica, il feudo quindi diventa proprietà di una FAMIGLIA, che diventano i nobili del medioevo. Il potere del re diventa sempre più debole. Il re finisce per diventare semplicemente quello che aveva più territorio di tutti (governa il territorio intorno a Parigi). Nel 877 i FEUDI MAGGIORI diventano per legge EREDITARI con il CAPITOLARE DI QUIERZY, poi nel 1037 anche quelli MINORI. Le persone che vivevano nelle terre dei feudatari ricevevano protezione, a quel tempo la vita era molto rischiosa (si poteva essere derubati molto facilmente o anche ammazzati): il feudatario metteva a disposizione i suoi magazzini per proteggere i raccolti e gli utensili, inoltre il feudatario metteva anche a disposizione degli uomini per difendere i suoi territori. Il feudo poteva essere molto grande, quindi il vassallo poteva dividerlo a sua volta tra VASSALLI MINORI o valvassori che giurano fedeltà al VASSALLO, NON al RE. Dopo un po’ il regno è governato da persone che neanche conosceva, che crea un sistema piuttosto caotico. Tra feudatari di secondo livello c’erano delle guerre minori per decidere di chi erano delle parti di feudo. A partire dal 9 secolo iniziano delle incursioni dei NORMANNI, SARACENI, UNGARI, che dovevano difendere i FEUDATARI: con questa scusa i feudatari avevano un esercito sempre più grande e iniziano anche a costruire fortificazioni sempre più grandi, noti come CASTELLI. Entrare nei castelli era MOLTO DIFFICILE, se un feudatario non rispondeva ai comandi il re, il sovrano aveva poco tempo per assediare, date le numerose guerre. I feudatari iniziano a esercitare il DIRITTO DI BANNO: una serie di funzioni che prima spettavano al re come CHIAMARE ALLE ARMI, e BANNARE qualcuno, ovvero di emarginare qualcuno. fenomeno dell'INCASTELLAMENTO → creazione dei castelli per creare un luogo sicuro dove tenere le scorte alimentari e far rifugiare le persone come i contadini. Poi i signori feudali cominciano a capire che queste fortificazioni sono un punto di forza rispetto al re perché nel tempo vengono sempre rese più solide (diventano delle muraglie in pietre). Se il feudatario non obbedisce al re, il re lo assedia. Ma era molto difficile assediare un castello, combattere in inverno era molto problematico infatti ad ottobre massimo novembre venivano interrotti. Per questo il re tendeva ad impedire di costruire i castelli ma non ci riuscirà quasi mai. Nel 1400 si è iniziato a costruire i castelli con mura più basse e più spesse per resistere alle cannone. Il sistema feudale entra presto in crisi (intorno al X secolo), anche se non finisce, infatti durerà molto a lungo: si complica terribilmente. I feudatari infatti in un primo momento si arricchiscono rispetto al re, ma allo stesso tempo, essendo che il potere reale diminuisce, anche quello feudale finisce per indebolirsi. Delle persone approfittano del caos del sistema feudale per arricchirsi: un abate, un aristocratico ed un conte. Un re (Berengario) decide di cedere tutti i suoi poteri ad un monastero, ma perché? Perchè non riuscivano più a tenerli, gli scappavano di mano. Dopo la dinastia carolingia, molti re non riescono ad esercitare pienamente il loro potere, perciò sono costretti a cederlo. Quindi il potere del re e quello dei feudatari diminuisce, perché si iniziano a costruire dei POTERI LOCALI AUTONOMI di piccole e piccolissime dimensioni. caso di un abate: I monasteri sono spesso molto ricchi perché capitava spesso che alcune persone, dopo la loro morte, lasciassero una parte dei loro beni in dono alla chiesa. Per la chiesa il problema dell’ereditarietà non vi era, perciò la proprietà rimane al monastero, non subisce processi di frammentazione. A questi monasteri comincia ad essere concessa l’IMMUNITA’: quando i monasteri diventano ricchi, hanno tante proprietà, e il potere scivolava nelle mani del re, nei monasteri non vi erano più funzionari del re che riscuotevano le tasse e che amministravano la giustizia. Per questo l’abate si prende tutti i poteri del re. L’abate inizia ad imporre tasse sui contadini, di prestare servizio militare obbligatorio ed amministrare la giustizia. L’immunità diventa DISTRICTUS. L’abate diventa come dei re per le loro proprietà, possono infatti anche praticare l’OMAGGIO con i loro uomini. caso dei grandi proprietari terrieri: quando il potere del re e dei feudatari si indeboliscono, i grandi proprietari terrieri cominciano ad imporsi con la violenza sui contadini, anche liberi: i contadini quindi perdono la libertà. Anche in questi territori non vi erano funzionari dei re, perciò questi uomini si possono dotare di un esercito, utilizzato per proteggere i territori e minacciare i contadini. Per queste persone il divertimento era la guerra, la violenza: erano dei criminali. caso dei conti: i conti all’inizio governavano dei territori sempre più grandi, e anche loro iniziano a fare difficoltà a mantenere il loro potere. Perciò i conti iniziano a governare solo le proprie terre, quelle date in omaggio dal re. Quindi il restante territorio veniva lasciato nelle mani dei grandi proprietari terrieri e ai monasteri. incursioni incursioni che sono tra le ragioni che hanno prodotto molti signori a costruire i castelli e a fortificarli. Non durano molto tempo, un secolo grosso modo, e sono da nord con i normanni, est con gli ungari e sud con i saraceni. Queste popolazioni non sono barbariche, hanno delle culture molto raffinate : i normanni sono arrivati anche i america(terra chiamata terra nuova) e avevano una mitologia molto raffinata, anche i saraceni hanno costruito un grande impero che governavano in modo molto efficiente, solo gli ungari possiamo considerare arretrati rispetto alle altre due popolazioni. produzione agricola dall’X secolo fino alla fine del XIII c’è un aumento demografico. Nel VII secolo la popolazione contava circa in tutta europa 20 - 30 milioni di abitanti (c’erano piccoli villaggi molto distanti tra di loro), alla fine del XIII secolo ci sono circa 60 milioni di abitanti: la popolazione è raddoppiata. Sulle malattie non cambia nulla, ma è grazie all’agricoltura e all’alimentazione: c’è una crescita della produzione di cibo. Ci sono varie ragioni: - Il miglioramento delle tecniche → ci sono delle innovazioni agricole, anche se non vengono subito utilizzate perché gli agricoltori erano molto tradizionalisti infatti rimangono diffuse in piccole parti dell’europa. La prima cosa (NON E’ UN'INNOVAZIONE) che viene fatta è coltivare più terra, a quei tempi estendere il territorio da coltivare era molto semplice (c’era molta foresta, per cui si poteva disboscare e coltivare nuove terre o si poteva dissodare terre incolte, poco fertili). Inoltre si bonificano molte paludi attraverso dei canali che facevano defluire l’acqua. Si costruisce un nuovo tipo di aratro, differente da quello romano. L’aratro romano non era molto efficace perché non si ribaltava la terra, questo nuovo tipo di aratro disponeva anche di una lama curva (VERSATOIO) che entrava nella terra e ribaltava le zolle, per cui si coltiva anche terra fertile. Anche se, per spingere questo aratro bisognava disporre di una forza che gli umani non avevano perché erano zone dove pioveva tanto e la terra pesava molto: quindi si crea una struttura a cui venivano attaccati degli animali da traino come buoi e in un secondo momento anche i cavalli, essendo animali più costosi. Agli animali veniva legata una corda al collo, infatti facevano qualche passo e poi si fermavano perché non riuscivano a respirare quando spingevano l’aratro. Successivamente il sistema viene cambiato: c’era una sbarra di legno che veniva legata alle corna dei buoi e invece per i cavalli la corda veniva appoggiata più in basso, al livello delle spalle. Bisognava poi sminuzzare le zolle, quindi veniva utilizzato un nuovo strumento chiamato ERPICE: una struttura più o meno quadrata o rettangolare molto pesante con degli spuntoni di metallo che veniva fatto trainare dai cavalli, quindi la terra si sminuzzava e si poteva coltivare. La ferratura degli zoccoli veniva utile quando gli zoccoli si usuravano dopo tanto lavoro, cosa resa possibile grazie alla grande produzione di ferro sia per gli zoccoli, sia per i versatoi. Vista la grande produzione dei cereali si tendeva a creare tanta farina. Si inventano quindi i mulini a pietra spinti da aria (principalmente nel nord Europa) o acqua (pro - lavoravano in modo costante, contro - costavano tanto, li avevano principalmente i signori che obbligavano i propri contadini ad utilizzarli e a pagare per l’utilizzo). Esistevano già i mulini nell’antichità, ma venivano mossi o da uomini o da animali. Fino al IX secolo si utilizzava la rotazione biennale, metà campo veniva coltivato, metà lo si lasciava a riposo: per cui è uno spreco enorme. Si decide di sfruttare meglio la terra attraverso una rotazione triennale: una parte era coltivata con cereali (primavera), la seconda legumi (autunno) e il terzo veniva lasciato incolto. - Il clima che per due secoli e mezzo è favorevole. - le iniziative dei signori. l’europa e l’innovazione agricola Le innovazioni non riguardano tutta l’Europa, principalmente la pianura padana, la germania, inghilterra, e paesi bassi. Inoltre riguardano solo una parte della popolazione, non tutti possono permettere il versoio o l’aratro, sono solo i grandi o i medi proprietari terrieri che utilizzano queste innovazioni. La mentalità dei contadini inoltre era molto tradizionalista, infatti i contadini non sono disposti a cambiare il loro modo di lavoro. cambiamento all’interno dei feudi o all’interno delle grandi proprietà terriere ci sono delle città che non creano pochi problemi. Queste città rappresentano dei problemi dal punto di vista politico perché il loro governo porterà al conflitto con i feudatari e i signori, come se non bastasse queste città sono in conflitto anche tra di loro. Iniziano sempre di più a volersi autogovernare. Ricordiamo che, come tutti i processi, ci vuole molto tempo. Le città conoscono un impetuoso sviluppo demografico e economico: si sviluppano attività e le città diventano molto ricche. città (nord e centro italiano, nord della germania qualche caso) Che cos'è una città? E’ cinta da mura che creavano delle porte d’accesso (ricordiamo che la vita in quel secolo era molto pericolosa: vagabondi, guerre, persone che vogliono entrare nella città) perché le città avevano bisogno di difendersi. Gli abitanti sono individui liberi, ovviamente fino ad un certo punto, bisogna rispettare leggi, liberi nel senso che non appartenevano a nessuno. Anche un contadino che si stabilisce nella città diventa un uomo libero. Gradualmente i cittadini più importanti iniziano a prendere parte alla vita politica, quando le città iniziano parzialmente ad autogestirsi. Nelle città si sviluppano attività artigianali di tipo tessile, o produzione di strumenti di lavoro; col tempo anche gioielleria, conseguenza si sviluppa anche il commercio. vescovi al potere Quando il feudalesimo era ancora resistente, la figura dei feudatari era affiancata dalla figura del vescovo. Quando i feudatari cominciano a vedere il loro potere sgretolarsi, i vescovi iniziano a prendere il potere dei feudatari, diventando il protagonista unico sia dal punto di vista religioso e sia amministrativo. Il vescovo, non essendo un feudatario, non deve rendere conto a nessuna autorità politica e diventa una figura anomala. In qualche caso alcuni vescovi prendevano dei “diplomi” dal re, ovvero dei documenti che attestavano che loro potevano esercitare il potere politico del feudatario, ma nella maggiorparte dei casi si appropriavano del potere senza il diploma.. Nell’italia centro-settentrionale rimangono solo i vescovi a governare, ma il vescovo di fatto governava anche tutto il territorio circostante nelle città perché era il vescovo di tutta la diocesi, inoltre dei vescovi avevano anche dei territori agricoli che venivano lasciati in eredità alla chiesa e che finivano sotto il potere dei vescovi. Il vescovo comincia a dare delle terre a sue persone di fiducia per garantire alla città protezione, si chiamano MILITES = uomini armati. altre persone influenti Nella città ci sono però, come citato prima, altre persone influenti di cui il vescovo ha bisogno per gestire la città, che è vero che lo aiutano ma iniziano a vedere potere e a mettere mani nella gestione della città. Vogliono sempre di più avere un margine di autonomia: si comincia a formare un numero di persone ricche che cominciano ad avere anche una certa autonomia decisionale. Si forma quindi un élite di persone che collaborano col vescovo. Poi abbiamo i cittadini che non sono particolarmente ricchi e neanche poveri che iniziano a creare delle assemblee per discutere dell’amministrazione della città. Queste città che iniziano ad autogovernarsi si chiamano COMUNI. il problema Tutto questo è un problema, perché tutti cominciano a poter dire la loro e quindi cominciano ad esserci posizioni diverse e si generano conflitti: nelle città iniziano ad esserci delle fazioni e spesso si passava alle vie di fatto e nelle strade della città succedeva di tutto. I vescovi quindi intervengono. Secondo il vescovo di pisa ci sono innumerevoli omicidi ogni giorno, distruzioni di case, non vuole che nessuno costruisca più delle torri o luoghi rialzati per combattere e che nessuno lanci più pietre dalla finestra verso qualcuno volontariamente. La vita è molto turbolenta e violenta: la vita media era sotto i trent’anni perché tanti morivano per morte violenta.

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